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Quando anni prima Mrs. Quimby si presentò all'Owl Post di Hogsmeade per fare una libera donazione, cedendo il suo gufo, gli addetti al servizio postale della guferia sapevano di stare accogliendo un esemplare di tutto rispetto fra i loro trespoli. Mr. Quimby (chiamato così per mancanza di fantasia e ufficialmente per onorare la proprietaria) vantava molte passioni e caratteristiche in comune con la sua vecchia padrona: era ossessionato dal colore giallo, le indagini e la caccia alla notizia. Sebbene non potesse operare più nell'ultimo campo si mostrava abbastanza fiero del suo ruolo di postino. Atena Mc.Linder, talentuosa docente di Divinazione, avrebbe avuto quel giorno la possibilità di ricevere la sua copia della Gazzetta del Profeta proprio da lui. Lesto e preciso come il cacciatore che era per razza, Mr.Quimby schizzò verso la finestra dell'ufficio al Primo Piano, accompagnato dal quotidiano alla zampa sinistra e alcuni piccoli incarti allacciati alla zampa destra. STONC. Schizzò, sì. Prima di finire di faccia contro il vetro. Mr. Quimby non perde mai d'occhio il destinatario, ma ha una certa età, poverino. « EEEK» Bubulò in protesta, prima di scuotere il capino a destra e manca per raddrizzare la visiera del cappellino sulla sua testa e cercare con una spinta della zampa di sollevare la zona posteriore della finestra, reclinandola quanto bastasse per permettendogli di entrare nell'ufficio. Il recapito fu rapido e per fortuna indolore: sulla scrivania venne lasciata cadere una copia fresca di stampa, ripiegata più volte su se stessa e un incarto allegato, abbandonato accanto al giornale. « Ek!» Un bubolare interrotto al principio esprimeva la sua soddisfazione e fierezza. Gonfiò il petto pieno di pume e sollevò la testolina, mostrando dalla sua posizione di profilo il bizzarro cappellino giallo su misura che aveva sulla testa: un bowler giallo canarino con fascetta di pizzo bianco come decorazione. Anche oggi Mr. Quimby aveva fatto la sua porca figura, come si suole dire. Tolto l'aver dato una testata alla finestra. Quella è una cosa che rimarrà segreta, custodita fra le mura del castello, il becco di un gufo bruno e la possibile testimonianza di Atena McLinder che ora, almeno, avrebbe potuto vantare di aver ricevuto una consegna di tutto stile ( perché ha il cappello ... capita?). In omaggio da gufetti chic per Lei con la copia del Profeta: StrillettereUna strillettera è una lettera contenuta in una busta rossa, spesso inviata per comunicare dispiacere e rabbia. Quando viene aperta, inizia a urlare al destinatario il proprio testo con la voce del mittente amplificata, incendiandosi una volta terminata la lettura. Se non viene aperta subito, esplode e inizia a urlare anche più forte. Il pacchetto ne contiene dieci, tutte da compilare. Adotta un Drago Se da bambino mi avessero chiesto circa il mio sogno nel cassetto, la risposta sarebbe stata la stessa di oggi: avere un Drago. Il desiderio di ogni mago o strega, prima o poi nella vita, un po' come un progetto inarrivabile, e tuttavia pronto ad attingere ad ogni speranza più intima. Vorrei diventare Ministro della Magia, diceva qualche mio vecchio amico; vorrei diventare Preside di un'Accademia di Stregoneria, poteva aggiungere un altro; tutti sogni preziosi, non c'è dubbio, semplicemente non erano i miei, non mi appartenevano. Vivevo costantemente l'idilliaca rivelazione di avere un Drago per amico: ogni sera, prima di andare a dormire, chiedevo a mia madre di leggere un racconto, di inventarne uno. Storie di Draghi, creature affascinanti, mistiche, fuori dall'ordinario; così si spalancavano le ali, la voce di mia madre annunciava il ringhio profondo della bestia assoluta, e mi bastava socchiudere appena gli occhi per esserne trascinato, vinto più del solito per un bambino della mia età. Come un velo, al di là delle palpebre calate, scorgevo così cieli di cenere e lapilli, la terra che consumava la sua natura all'indomito fuoco dei Draghi: le narici roventi, le fauci spalancate, le creste più a punta, le zanne velenose, la coda come un vero e proprio timone lì a metri e metri dal suolo, sospesi come grandi e grosse libellule. Era una danza di fuoco e di aria, e sentivo di voler parteciparvi, di voler esserne travolto a più non posso; in quell'incontro di Cielo e Terra, io volevo ballare, ballare fino a sentire male alle gambe, ballare allo sfinimento. Quando i miei compagni di scuola convincevano i loro genitori a comprare una Puffola Pigmea per un'occasione importante, io tentavo in ogni modo di convincere i miei, invano, ad avere un uovo di Drago. Uno qualsiasi, mamma. Lo ripetevo dal mattino alla sera, riempivo pagine e pagine di pergamene, mai con successo; ho inviato una lettera perfino al Ministero, qui in Romania, e mi è stata respinta. Per tutta risposta, vi dirò di più, ho ricevuto a suo tempo una di quelle lettere scarlatte, una di quelle pergamene maledette, così fastidiose da gridare ai quattro venti. Strillettere, proprio quelle. Perfino quando la voce del Ministeriale mi raggiunse con un'imprecazione non troppo velata, perfino quando la pergamena si bruciò da sola, pezzetto dopo pezzetto, perfino allora io non potevo cambiare idea. Mentre la carta veniva avvolta dalle scintille, io immaginavo il respiro di un Drago, il suo fiato rovente sulla mia pelle. Cominciai ad esserne ossessionato, più del solito. Nessuno comprendeva il fascino di Creature simili, era magia mistica in assoluto; i Draghi, quelli in carne ed ossa, erano così antichi, così rari, così intrisi di bellezza da non avere eguali in natura, in nessun caso. Per la fine del mio percorso accademico - voti discreti, sarò sincero, con una tesi tuttavia pluripremiata sulle Origini del Lungocorno Rumeno nei Carpazi -, la mia famiglia mi spedì un regalo: un biglietto per un viaggio, una Passaporta di sola andata per la Nuova Zelanda. Immaginai fosse un viaggio di avventura, uno di quelli di riscoperta tutta piacevole; quando mi ritrovai catapultato dall'altra parte del mondo, una vecchina mi attendeva con le mani piene di uova madreperlacee. Inizia qui, ed ora, il tuo apprendistato. Quelle sono state le sue parole, e le ricordo tuttora come il messaggio più diretto e più importante di tutta una vita. Un tirocinio in una riserva di Occhiodopali degli Antipodi, i draghi neozelandesi e australiani; e mentre io e la vecchina salivamo l'altura, fino alla vetta del Monte Tarawera, ogni dettaglio si stagliava per me come un sogno ad occhi aperti. Alla fine i miei genitori avevano assecondato l'istinto di sempre, e sentivo di essere nato per quel mondo come mai prima di allora. La prima volta che vidi un Drago, uno dal vivo, è stata proprio lì, in Nuova Zelanda, all'Isola del Nord. La corazza iridescente, le creste più scure fino alla coda acuminata, e gli occhi, quegli occhi che non avrebbero potuto avere rivali. Senza pupilla, una pozza profonda: la magia innata, l'antica magia. Con il trascorrere del tempo, ho imparato tanto, e quella vecchina che oggi è scomparsa è stata per me mentore e madre, insieme. Ad oggi il mio nome si forgia del titolo di Dragologo, sono tra i Magizoologi più famosi e ricercati nella comunità magica mondiale: Dr. Patrick Kowinski, ricercatore e osservatore, autore di numerosi saggi sui Draghi. Se dovessi parlare di me, però, direi sempre di essere quel bambino che sognava un uovo di Drago. Forse è stato il mio passato, più che gli anni di addestramento e di studio prezioso, a spingermi oltre: ho raccolto le lettere di tanti maghi, di tante streghe, e tra queste c'erano quelle di molti bambini. Posso avere un Drago, chiedeva qualcuno. E ho ricordato il diniego di mia madre, le imprecazioni e i sospiri di mio padre; ho ricordato la Strillettera che il Ministero Rumeno mi aveva spedito come un assalto a tutto tondo; ho ricordato il rifiuto, l'insofferenza, l'insoddisfazione. Quello che potevo essere, quello che desideravo essere, e tutti gli ostacoli che la vita, il mondo, il tempo mi hanno posto contro. Così ho recuperato una boccetta di inchiostro, la piuma fremeva tra le mie mani, e quando ho scelto la pergamena più pulita, più chiara e più curata - nessuna Strilettera, non avrei fatto lo stesso errore -, le parole avevano già preso forma, nero su bianco. Sì, bambino mio, puoi avere un Drago. Una frase che suonava folle, perfino per un visionario come me; ma al di fuori della baita sulle cime di Tarawera, ad un palmo dalla scrivania alla finestra, il vulcano neozelandese ruggiva in volute di fumo, nascondeva i Draghi più liberi, dai più piccini a quelli più grandi, e un battito di ali possenti accolse ogni mia aspettativa. Quella frase, lì in inchiostro affrettato, custodiva in sé il peso di una promessa. La stessa che avevo fatto al bambino che un tempo sono stato. Quella lettera ha fatto il giro del mondo magico, ha creato relazioni e poi amicizie che tuttora sento fin nel cuore, e con mesi di organizzazione e di scambi epistolari, con gli incontri più disparati e versatili, finalmente quel sogno nel cassetto prendeva già inizio. L'idea di tessere una rete tra le riserve più famose di Draghi, da un capo all'altro del pianeta, tutto questo non era impossibile. Come un respiro all'unisono, come un soffio, infine come una scintilla dopo l'altra, è stato un lavoro con la lettera maiuscola. Ad oggi, con l'intercessione del Profeta, è con orgoglio, emozione e vivida partecipazione che vi parlo della mia storia per fare luce su un'altra trama, molto più estesa. L'associazione Draghi Uniti Per il Mondo collega circa dieci paesi con un unico filo conduttore: le Creature Magiche, i Draghi. Le riserve in cui vivono sono gestite da Domatori e Dragologi esperti, dai tirocinanti fino agli studiosi più navigati, tutti accomunati da una passione e da una determinazione tanto necessarie per la salvaguardia, il controllo, la preservazione dei Draghi. Dalla Nuova Zelanda, dove tutto è partito, fino al Perù, passando per l'Oriente in Cina e poi via, ancora più su, verso l'Europa con più siti. Specie di draghi tra di loro diverse, dai Dorsorugosi Norvegesi fino ai Dentedivipera Peruviani, dai Petardi Cinesi fino ai Gallesi Comune Verdi, dai Neri delle Isole Ebridi fino agli Occhiodopali degli Antipodi, dagli Ungari Spinati fino ai Panciasquamato Ucraini, senza dimenticare i Grugnocorto Svedesi e i Lungocorno Rumeni. Draghi di ogni forma, di ogni razza, di ogni prestigio; dalle corazze possenti, a squame o cresta, con corna o spine, di uno e più scintillanti sfumature, è il colore che diventa fuoco, l'energia ancestrale di bestie magiche, di creature irraggiungibili. Interesse dell'associazione è avvicinare la comunità magica ai draghi, realizzare un incontro che possa aiutare a comprendere il mondo di tali creature, il loro universo, le loro caratteristiche. I draghi esistono da secoli e secoli, volano sulle nostre terre da più tempo di quanto si possa immaginare per davvero, e sono nell'immaginario collettivo - tanto del nostro mondo quanto di quello non magico - in modi indissolubili. Spaventano, preoccupano, sono associati al pericolo, e tuttavia anche al fascino, al mistero, all'infinito. C'è una lezione che viene impartita a tutti i Dragologi, fin dall'inizio: i Draghi sono creature estremamente complesse, ma sono nostre creature. Appartengono al nostro mondo, alla nostra vita, alla nostra identità. L'associazione di cui sopra nasce come collaborazione internazionale e si pone come tramite tra maghi e draghi. Permette di fare richiesta, tramite corrispondenza, di adottare un vero e proprio uovo di drago: da lontano, con una serie di aggiornamenti da parte della riserva tramite missive, scatti fotografici, curiosità e così via, ciascuno potrà seguire la nascita, la schiusa, lo sviluppo e la crescita del proprio drago. Un sogno nel cassetto, una risposta concreta: la possibilità vera e propria di adottare un drago, di entrare a far parte di un progetto più grande, di vivere fin nel profondo un'esperienza unica nel suo genere. C'è una mappa che illustra nel mondo le specie principali di draghi e le riserve di riferimento. Lasciatevi travolgere da questa folle, misteriosa, sorprendente idea. Ad ogni adozione, un uovo della razza di drago da voi scelta verrà schedato e indicato con i vostri dati di riferimento, e sarà come avere un amico imponente e volante da una parte del mondo. Un drago lontano, un drago vicino, in un incontro che seguirete insieme con gli esperti che cureranno nel tempo il vostro scambio epistolare. Si prospetta una schiusa di qui al dodici Aprile, per ogni adozione in questo periodo verrà inviato ad ogni mago e ad ogni strega un uovo di cioccolato, proprio della forma dell'uovo di drago scelto, con una sorpresa speciale. Un'occasione che già compie la differenza, con moltissime richieste da ogni angolo del pianeta. E per voi, amici britannici, il Profeta si pone come tramite. Non lasciate scappare questa preziosa possibilità, coltivate questo messaggio. Alla Redazione i miei ringraziamenti per aver reso pubblica la mia testimonianza e aver illustrato l'iniziativa che sta prendendo vita, ormai da mesi, tra le nostre riserve. A quel bambino che anni addietro chiedeva di voler un uovo di drago, a quel bambino che nel presente esaudisce questo stesso sogno con tutto il cuore, ad entrambi rispondo ancora una volta. Sì, bambino mio. È possibile.
Dr. Patrick Kowinski Magizoologo, Dragologo Fondatore dell'Associazione Draghi Uniti per il Mondo Monte Tarawera, Riserva dei Draghi Nuova Zelanda
Skull & Roots: un nome appena conosciuto, forse già una prima garanzia. È la band musicale più bizzarra in circolazione nel mondo magico, al giorno d'oggi; un tono frizzante, un suono forte e profondo, uno stile dalle tinte macabre e sempre più inclini ad una vera e propria litania funerea. Il rock and roll che scatena ogni defunto, che spezza il confine tra morte e vita, che riporta alla luce segreti più reconditi: una e più definizioni sono state tracciate nel corso degli ultimi mesi per gli Skull & Roots, il gruppo più caratteristico del momento! Quattro stregoni - Kim (25), Lore (22), Tyler (21), Ortimus (28) -, ex compagni di classe nonché della Casata della saggia Priscilla ad Hogwarts: un paio di G.U.F.O. sottobraccio, un vivo desiderio di fare musica, infine una carriera presto detta. Si avviano verso le luci del palcoscenico con un primo album, The Secret God Has Got You, che consta di appena tre brani - tutti scritti di propria piuma, tutti pienamente originali. È un pregio da pochi, un buon punto di partenza, ma la band vende soltanto cento copie: i riflettori si spengono sul nascere, le scintille del successo sono soffuse, è un blocco già di per sé in origine. Non demordono tutti e quattro i musicisti e continuano ad esibirsi nei locali più svariati, toccando tanto il Villaggio di Hogsmeade quanto quello più lontano di Bath. Chitarre in spalla, bassi e batterie ben sistemati in zaino, si snocciola per tutti loro un percorso lungo, piuttosto lento, ma già in apparenza in salita - è la Speranza dei Sognatori, la consapevolezza di come prima o poi la ruota della fortuna possa girare anche per loro. Bingo, è un volantino attaccato alle pareti di un locale nella periferia londinese ad attirare la loro attenzione durante un concerto con pochissimi spettatori; un paio di ali fiammeggianti, un rosso vivido e più purpureo, un becco scuro che canta parole nuove, parole attese, parole conosciute: Fwooper d'Oro, a lettere cubitali. È il concorso musicale più in voga nel mondo magico, è la competizione che ha formato artisti dal calibro internazionale come Glenda Chittock, Emily Vannet e tanti altri ancora; è l'occasione di sempre, anche per gli Skull & Roots, e si iscrivono ancor prima di poter realizzare ogni cosa. Cercano così una chiave di svolta, un pizzico più versatile alla loro band: il nome è destino, si dicono, e a quel punto cambiano aspetto - vestono abiti lunghi e strappati in più parti, la pelle si incanta per mostrarsi più scheletrica, il volto di ognuno è scavato, spento, lugubre; teschi e radici, ripetono insieme, teschi e radici. Sono pronti, partono in comitiva, è il fascino del cambiamento. Superano i provini, sono sempre più vicini alla carriera che avevano sognato fin tra i banchi di scuola. Quando si esibiscono in pubblico, presentati dalla stessa Celestina Warbeck, sanno di aver già vinto così, in quel modo, di fronte il più grande pubblico della loro vita. Si classificano terzultimi, è una musica - purtroppo - che non è ancora raffinata, non può competere con le altre ben più frizzanti. È l'anno della band The Hobgoblins, sono loro i vincitori del Fwooper d'Oro: e d'altronde, si dicono i Skull & Roots, come avrebbero potuto battere dei goblin cantanti in motocicletta? Riprendono un tour, hanno ormai la benedizione di Madama Warbeck, rimboccano le maniche: esce il loro secondo album, ben più forte e rock del primo, si intitola The Skull in a Box. Scala le classifiche, viene sempre più venduto, tutti loro sono favoriti dalla comparsa in pubblico all'evento nazionale del concorso; è una musica che viene definita nuova, singolare nel suo genere, un rock funereo, gotico, eccentrico. Zombie alla chitarra, alla batteria e al basso, è una band che può andare avanti. Ottengono così un invito alla festa di Halloween del Villaggio di Hogsmeade e si esibiscono lì, in pubblico, e già sentono di essere parte di una carriera sperata dal principio. Quattro amici, un genere che attira uno e più consensi, un buon inizio. The Skull in a Box è in vetta alle classifiche di vendita di fine anno, è un traguardo di fallimenti e di rivincite, di scelta di non demordere neanche una volta. Uno scheletro in una scatola, a quanto pare. Chi l'avrebbe mai detto.
Al prossimo Canto, Oliver Brior In che momento esatto la diplomazia viene meno nei tavoli internazionali?
Spesso ci viene chiesto da comuni cittadini, strette conoscenze, neofiti del settore come possa una buona diplomazia avere forza, un proprio peso e fare da argine alle brutte intenzioni ``sottoscritte`` erroneamente in un contratto, nei patti tra nazione e nazione… conosciamo bene o male tutti, cari lettori, la storia di Stakeholder che davanti a un bicchiere di Whisky Incendiario e seduti su comode poltrone si mostrano ben disposti nelle intenzioni e nelle parole durante la stesura di una futura azione commerciale; sappiamo anche che quei buoni propositi trovano, nei prossimi step, ulteriori discussioni e approfondimenti per giungere nella stipula di un trattato ufficiale nelle sedi del comitato internazionale magico ed essere, infine, emanato in suolo nazionale dai diretti interessati ma… quello che poi dovrebbe essere un comune accordo con guadagni reciproci, spesso, nasconde delle eccezioni, dei NON DETTI che durante l’arte oratoria non erano minimamente emersi né tanto meno stati anticipati. Ecco la malafede che innesca sistemi di pressione sociale e finanziaria – tributaria nell'ignoranza di chi è stato ingenuo o poco attento dal non preoccuparsene preventivamente, come drogato da un infuso alla Coclearia e lasciato in preda all'imprudenza e spericolatezza. Cosa ne è stata allora della diplomazia a quel punto? Come si è giunti a questo finale? Molti i problemi che possono emergere durante le trattative commerciali, che siano pre-contratti o decreti ultimi ufficializzati. Problemi di natura attuativa, incomprensione, crimini o …ancora una volta, malafede celata sotto sembianze di accordo.
"Vista dei Mercati", Pechino; scatto di Sullivan Sharington
Per chi si tiene informato, non sarà nuova la notizia dei rapporti Londra-Pechino degli ultimi tempi, chiaro esempio di questa speculazione dalla cattiva condotta: il ministero inglese negli ultimi mesi ha portato avanti una manovra commerciale con una delegazione cinese innestata oramai nel nostro suolo da anni; al centro dell’accordo elementi di varia natura che le nostre dogane non potevano fino ad‘ora fare entrare nel nostro sistema commercio perché ritenute, giustamente, pericolose per le nostre persone o creature (penso ai filtri Doxycida che nelle nostre normative trovano cauta somministrazione e reperibilità per via della salvaguardia del nostro ambiente magico e delle suddette creature) o quando considerate di poco interesse per la domanda di mercato attuale, dunque proponendosi come offerta 0 (un surrogato solvente di Nonna Acetonella per ogni Tipo di Sporcizia, con gli occhi a mandorla…potete immaginare?) L’azione diplomatica è ben stata iniziata oramai da quasi un anno. La fazione cinese, rappresentata dall’anziano Jan Li, si è incontrata in segreto (probabilmente per non creare allarmi), con i nostri uffici della cooperazione magica per pre-trattare un accordo di cosa entra, di cosa esce e di cosa si ottiene. Nulla di strano sin qui, chiaro… quotidianità, certamente.
"Jan Li, rappresentante della delegazione cinese", Pechino; ritratto di Sullivan Sharington
Sono state portate avanti, ancora, buone disponibilità, intenzioni e impegni da entrambe le parti per tenere d’occhio il traffico estero da e per la Cina, tassando e remunerando tutto così come la consuetudine chiede, disponendoci pure in maniera favorevole all'acquisto in comune di determinate azioni della Gringott per usarle come fondo di garanzia; quello che non è mai stato trattato, tuttavia, è il commercio illegale di determinate ALTRE proposte che la Cina ha voluto portare avanti; il pre-accordo, che dunque non costituisce ancora legge e quindi non vede attuazione, prevedeva il commercio di Appendici di Murtlap e Uova di Runespoor che la nostra comunità tramite Pozion-Commercio e Fattucchier-Artigianato richiedeva a gran voce in determinate riunioni, e respingeva fortemente merci come Denti di Petardo Cinese e Semi di Tentacula o oggettistica e ``mezzi`` vari non usuali, prodotti che in generale ancora oggi rimangono illegali e sotto attento controllo di ogni nostro ufficio competente; anche solo approvare una delle restanti richieste, potete immaginare a che spirale negativa avrebbe potuto dare inizio? Non a caso siamo dotati di una classificazione e identificazione per ogni elemento/oggetto! Vedere gente in giro che urla e si crede la forza della natura solo perché dopata di sangue di Re’em non è esattamente ciò che aiuta una nazione a rimanere sana; si vuole discutere poi della possibilità di mezzi di ``trasporto`` alternativi come i Tappeti Volanti? Il caos generale …abbiamo superato difficoltà simili già una volta, con le smaterializzazioni illegali incontrollate e tenuto ben regolamentato l’apparato ``trasporti`` con i controlli e i certificati: passaporte, metropolvere e scope.
Per centrare il tema, ecco che durante la nottata il pre-accordo è definito… appuntamento ai tavoli internazionali per ulteriori discussioni e stesura finale di un testo unico; questo avviene perché è bene informare anche gli altri nostri partener commerciali e permettergli, perché no, di inserirsi nello scambio, prima di divenire nazione che lavora alle spalle delle altre, nossignore… è ingiusto. Nel giro di qualche mese, tuttavia, il ministero nei reparti del quinto livello si allarma perché è successo quello che un diplomatico non si dovrebbe mai aspettare: il patto è venuto meno, è stato stracciato ancor prima di veder luce ai tavoli istituzionali superiori e la roba illegale continua a entrare senza consenso, controllo e tasse, generando per di più nuovi incidenti con i propri corrieri: uova di Acromantula sparse per tutta la città…disastro. Dobbiamo dire grazie al nostro sistema Antimago, in collaborazione con il quarto livello del ministero, per non essere invasi o doverci veder costretti a convivere con quelle pericolose creature (XXXXX). Corriere arrestato e in attesa di giudizio al Winzegamot.
Il pre-contratto era forse solo tempo preso per allestire, complottisticamente parlando, le transizioni e transazioni che da lì a poco la delegazione avrebbe fatto passare con o senza permesso? Non lo sappiamo ma posso scrivere, non con poca modestia, che ciò per fortuna è stato sventato ancor prima che l’incidente diventasse un escalation di guerra commerciale con un paese che ad ‘oggi riteniamo ancora un importante partner e che deve solamente fare attenzione a cosa prevedono i regolamenti e, dunque, chiedere ai suoi connazionali di seguirli, senza troppe zona d’ombra, senza avvalersi dell’ignoranza di usi, leggi e costumi di altre nazioni... non parliamo tutti cinese e non tutti ci lasciamo confondere con un bicchiere di Smemorello degno di Mr. Obly.
Dunque, alla luce di ciò… quando viene meno la diplomazia? Esattamente nel momento in cui un proprio stakeholder pecca di malafede e menefreghismo davanti a una carta che canta ancora una volta solo una messa: DISCUTERE E LEGIFERARE NELLE GIUSTE SEDI E CON I GIUSTI TONI. Pechino forse se la sarà segnata ma siam sicuri che in quei uffici del comitato internazionale, quando e se arriverà il giorno atteso, si farà uso di un altro livello di diplomazia… quella vera che sanziona e detta legge e che invita con i suoi toni burocratici, statalisti e altolocati a decidere: o sei dentro o sei fuori… dai patti.
La Delegazione Inglese del Dipartimento per la Cooperazione Magica Internazionale, Londra. Da destra "Il Funzionario Benjamin Fergò e i Dipendenti Issho Fuji-Tora e Vath Remar."; ritratto di Ariel A. Vinstav
Ai nostri lettori un invito a cercare sempre la giustizia e denunciare la malafede, senza lasciarsi corrompere da una cassa di the’ magico speziato alle mille erbe.
di Issho Fuji-Tora
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