RACCOLTA FIRME CONTRO MINISTERO

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view post Posted on 30/1/2018, 17:33
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LA MANGIAMORTE

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Alle prime luci del mattino, una figura avvolta da una pesante mantella scura si era piazzata in prossimità dell’ingresso dell’ufficio postale di Hogmsede, nel bel mezzo della piazza principale sulla High Street. Rapidi gesti avevano guidato la bacchetta nel creare una costruzione in legno color noce, coperto da un tendaggio porpora che riportava la ascritta della gazzetta del profeta e del marchio del giornale accompagnato da vistose lanterne. Sul desco, una risma di volantini con in bella mostra l’articolo scritto di recente, mentre sul retro di esso il volto del ministro che sorrideva, le mani insanguinate e una scritta d’ammissione di colpa scorrere sotto: era un immagine forte, un qualcosa che richiamava a quanto successo poco più di un mese prima. Fogli di pergamena stavano accanto ad un calamaio con tanto di penna e infine, un bel piatto di biscotti ancora caldi e friabili se ne stavano in bella vista mentre la figura di Rowena in piedi, la bacchetta rivolta verso la propria gola, gridava a gran voce l’intenzione di quell’elegante banchetto.

-FIRMATE! UNITEVI ALLA BATTAGLIA DELLA GAZZETTA PER RICHIEDERE EQUE ELEZIONI!-

per poi abbassarla, rinfoderarla e afferrare i volantini che iniziò lesta a distribuire ai primi avventori della strada e dell’ufficio postale: la posizione era ottima, solitamente verso la tarda mattinata lunghe code si accumulavano all’ingresso di quest'ultimo, mentre il via vai di persone, sopratutto maghi adulti, percorrevano la strada principale del paesino alle pendici di Hogwarts. Rowena si era comunque premunita di lasciare volantini anche in altre località come Diagon Alley, all’entrata del ministero stesso, al san mungo e in altre città prettamente magiche, in modo da poter creare un ampia rete di malessere attorno alla figura della ministra. Il primo passo per screditare Camille era stato fatto e ora attendeva la contromossa della donna, sapeva che l’insegnante di pozioni ed ex di un sacco di cose avrebbe agito, forse avrebbe mandato una squadra di antimago per obbligarla a smantellare quel banco, forse si sarebbe presentata lei stessa, con talmente tanta voglia di cruciarla che l’avrebbe fatto per davvero, oppure avrebbe atteso di vedere l’evolversi degli eventi e poi scatenarle contro l’inferno. Fece spallucce, lasciandosi queste frivole immaginazioni da qualche parte nel suo subconscio, allungando con un sorriso cortese un volantino ad un mago.


// la raccolta firme é aperta tutta la settimana a tutti gli utenti adulti in on, aggiornerò il topic ogni volta che qualcuno depositerà una firma//

Edited by Rowena Abyss - 30/1/2018, 19:57
 
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view post Posted on 31/1/2018, 14:33
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Vath
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Aveva risposto all'articolo di giornale in cui si attaccava tutto il Ministero per la condotta del suo ministro. Un ministro che, sotto molti punti di vista, era stato assente come giustamente l'attacco del giornale affermava. Tuttavia il suo onore gli imponeva di far la cosa giusta per il suo paese, quel paese necessitava di una guida più presente ed energica, una guida che potesse fronteggiare al meglio questi sedicenti Maghi Oscuri. A dispetto di quello che molti avrebbero potuto pensare il ventisettenne originario di Canterbury non ce l'aveva con il Ministro Pompadour, a livello personale non aveva nulla contro la donna così tanto vista sulle pagine della Gazzetta. Quella mattina così dopo averne parlato in casa si vestì e insieme a Sybella si smaterializzò ad Hogsmeade, vide subito il gazebo strategicamente posizionato in uno dei punti più frequentati e vide subito lei. Doveva aspettarselo che si trattasse di Rowena che, bacchetta alla mano, con un Sonorus incitava la gente ad avvicinarsi. Un sorrisetto avrebbe fatto capolino sul proprio volto ma, invece, la sua espressione rimase neutra mentre si avvicinava al banchetto; non aveva idea di quanti consensi la donna aveva ricevuto ma almeno un paio in più li avrebbe ottenuti. Così una volta raggiunto il banchetto afferrò la piuma ed appose, in modo chiaro e leggibile, la propria firma.
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Sybella
view post Posted on 31/1/2018, 20:09




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Amor che nulla ha amato, amar perdona

Quella mattina, Sybella, dopo aver parlato con Vath della sua lettera e della petizione da firmare per le nuove elezioni, quindi lei e il marito si smaterializzano ad Hogsmeade. Davanti ai suoi occhi le si palesa un gazebo con un banchetto, su cui erano posizionati volantini e biscotti, come se quegli ultimi potessero sensibilizzare le persone.
La ragazza al banchetto è Rowena, Vath le ha parlato di lei e ne ha saputo abbastanza da fare una sfuriata al marito per dei comportamenti che, sinceramente a Sybella non piacevano per niente. Lei ha il dubbio che Vath l'abbia tradita con Rowena, o comunque che possa provare attrazione e dei sentimenti verso di lei.
Con un Sonorus, la donna, esorta le persone a fermarsi al banchetto per firmare la petizione, Sybella si avvicina tenendo il marito sottobraccio. Vuole effettivamente mostrare il legame che c'è tra loro. Inutile dire che Rowena è una donna, a dir poco, mozzafiato.
Dopo la firma del marito anche lei si abbassa sul banchetto per firmare. Sybella appone la sua firma perchè l'istinto protettivo di una mamma giuda le sue scelte. Dopo la morte di diversi maghi e alcuni babbani e visto che comunque il governo attuale non ha adottato alcuna misura di sicurezza e non hacomunicato azioni in tal senso.




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view post Posted on 1/2/2018, 00:05
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Aiden Weiss

Auror ☘ Ex Grifondoro ☘ 26 anni ☘ Irlandese
PS: 184 ☘ PC: 134 ☘ PM: 136 ☘ EXP: 27.5


L’ultimo articolo del Profeta aveva osato troppo, minando l’immagine sia dell’attuale Ministro della Magia sia del Capo Auror.
Aiden non aveva inviato alcuna lettera in difesa dei suoi superiori, sarebbe stato fiato sprecato oltre che un pretesto per aumentare le fiamme di quell’incendio che il o la giornalista voleva appiccare per screditare Rhaegar e Camille, spingendo la popolazione a ribellarsi. Era una strategia del nemico? La Pompadour avrebbe fatto qualcosa in merito per ripristinare il controllo della situazione? Si sarebbe innescata la bomba o sarebbe stata fermata in tempo?
L’articolo del Profeta che sua madre gli aveva inviato era una palese provocazione a Camille, screditando l’intero Dipartimento Auror, mettendo l’intera posizione sul punto da voler marciare per far crollare l’intero governo magico. Questo Aiden non poteva permetterlo, doveva fare qualcosa, forse non agire in maniera diretta, ma poteva osservare e studiare le mosse di chi stava raccogliendo le firme per rovesciare la Pompadour. Doveva capirne le mosse, scoprire se aveva un doppio fine, individuare i suoi sostenitori e possibili collegamenti con il nemico.
Avvolto in un mantello color mattone, si presentò al villaggio di Hogsmeade, i capelli nascosti sotto ad una berretta e con il viso accuratamente pulito dalla presenza della consueta barba rossiccia. Sebbene avesse il capo coperto, la presenza del cappuccio non mancò, così come una finta benda sull'occhio sinistro. Il camuffamento era una cosa che gli riusciva piuttosto naturale. Con estrema accuratezza, nascose il Distintivo Auror in una delle tasche segrete che sua zia Clarisse gli aveva cucito in ogni suo vestito.
Catturato dalla voce tonante di una donna che incitava la folla firmare per delle eque elezioni, andò ad appostarsi a qualche metro di distanza dal punto in cui svettava la figura della donna. Ammise che, sebbene stesse seminando zizzania nei confronti di Camille, era davvero molto attraente, ma Aiden era ben conscio che dietro la bellezza poteva benissimo celarsi un mostro pronto ad attaccare.
Non c’erano certezze, certo, per questo rimase ad osservare con estrema discrezione, fingendo di fumarsi una sigaretta. Nella tasca teneva ancora il pezzo dell’articolo, pronto ad usarlo in caso di necessità nel caso in cui la donna avesse avuto la pessima idea di avvicinarsi a lui nel tentativo di strappargli una firma. Poco male, quello splendore avrebbe avuto un bel da fare nel convincerlo ad unirsi a quella massa di pecore idiote.
A rendere la mente di Aiden un vassoio carico di parolacce e imprecazioni fu l’arrivo di Vath Remar. Una vera fortuna per quello sciocco inglese non avere il fulvo irlandese davanti, altrimenti lo avrebbe preso letteralmente a sberle con quel suo ridicolo bastone che si portava sempre dietro, il tutto davanti alla cara consorte.
Una smorfia di disappunto lasciò le sue labbra. L’aveva plagiata quella povera donna o era della stessa opinione del marito?
Ad ogni modo, Aiden aveva trovato Vath alquanto sospetto dopo quella loro conversazione ad un pub di Londra. Quando aveva posto quella domanda sull'amministrazione, Aiden aveva subito pensato si riferisse a Camille, ma poi Vath aveva tentato di rigirare la frittata a suo favore, puntualizzando che invece si era riferito alla politica interna del Dipartimento Auror e ai riconoscimenti che la gente vi attribuiva. Povero sciocco, l’aveva preso per fesso e presto o tardi ne avrebbe pagato lo scotto, doveva soltanto meditare su come e quando tendergli una trappola con i fiocchi. Parlare con un Auror su certe tematiche piuttosto delicate era davvero rischioso e ciò costituiva attirare su di sé l'attenzione.
Per Remar c’è sempre tempo, ora la donna dai capelli corvini ha la priorità assoluta. Se solo Remar si levasse di torno, forse potrei avvicinarla… Devo aspettare, osservare… Spero solo che qualcuno degli altri si faccia vivo, non dovrebbero permettere una cosa del genere. pensò mentre si godeva la sigaretta come se niente fosse. Se solo uno dei suoi colleghi non si fosse fatto vivo per evitare che insorgesse una rivolta, sarebbe esploso in un furioso attacco d'ira. Tutto ciò doveva essere evitato, le minacce andavano contenute, non lasciate andare a briglia sciolta o avrebbero dato un motivo in più per credere alle dicerie.





Bene, avete un Auror che vi tiene d'occhio Per ora mi limito a osservare v.v
Ovviamente ho tenuto conto della role con Vath (non prendertela, per ora sono solo sospetti, nulla di certo, tranquillo.)
Se ci sono problemi, fatemi sapere.
Tutto chiesto a Rowe ovviamente.


Edited by Aiden Wëiss» - 2/2/2018, 16:18
 
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view post Posted on 1/2/2018, 20:37
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LA MANGIAMORTE

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Si poteva sentire il nero potere della donna, quello nero forte? Certo che no. Rowena se ne stava in piedi in prossimità del banchetto con volantini alla mano che venivano distribuiti ai viandanti, il volto affilato arrossato sulle gote per via del freddo, gli occhi nocciola sereni nell’elargire sorrisi: era contenta, non tanto perché stava combattendo per la democrazia, un valore di certo molto nobile ma che miss Abyss sicuramente non contemplava, quanto perché il suo sordido piano di buttare fuori a calci Camille e il suo compagno di ciambelle stava prendendo atto in maniera egregia e cosa che la divertiva di più, era che si stava comportando in maniera del tutto legale, senza sotterfugi e senza movimenti di bacchetta se non per far udire la sua voce chiara ai presenti che curiosi si avvicinavano.
Fu con quel quel sorriso che accolse Vath e consorte verso i quali mosse pochi brevi passi, portando ambo le mani dietro la schiena .

-Signor Remar buongiorno…-

un lieve cenno del capo per poi portare lo sguardo e un sorriso beffardo verso la donna che accompagnava il ministeriale. La guardò, lungamente, osservandola dalla testa ai piedi con fare sfrontato, studiandola come si può studiare un oggetto che si vuole acquistare per poi tentare di allungare la sinistra in sua direzione e afferrarle la mano. Se Sybella avesse accettato questo gesto, Rowena come un cavaliere d’altri tempi ne avrebbe baciato il dorso per poi trattenerla a se. In qualsiasi caso, che il suo gesto di cavalleria fosse andato in porto o in meno, la mangiamorte si sarebbe comunque avvicinata a lei, per poi parlare, il tono di voce sembrava quasi divertito, sprezzante

-Mi ricordo di voi…Blondie, devo dire che era un soprannome azzeccato all’epoca…-

umettò le labbra, per poi continuare con un timbro diverso, decisamente più cortese e adulatorio

-Ma oggi non più. Le parole di Vath sulla vostra bellezza erano vere…-

Sapeva come trattare con la gente, in passato aveva indossato mille e più maschere e ora davanti a lei, faceva sfoggio di questa capacità. Dovette comunque ammettere a se stessa che Sybella nonostante i due figli fosse ancora una bella donna in ottima forma, per questo lo sguardo si fece lascivo, quasi a studiarne i tratti palesando un interesse per la bellezza della giovane madre.
Se prima fosse stato in grado di tenerle la mano ora l’avrebbe lasciata andare per poi allungare verso di loro uno dei volantini

-Sono lieta che siate accorsi alla chiamata…mi raccomando spargete la voce ad amici e parenti-

disse infine, un sorriso cortese. Per ora, non si era ancora accorta di un rosso troppo curioso.
 
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view post Posted on 1/2/2018, 22:32
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Vath
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Una volta che appose la propria firma il ventisettenne venne salutato dalla donna, Sybella si staccò leggermente da lui e firmò a sua volta. «Miss Abyss, buongiorno.» Esordì con un tono calmo e pacato che non avrebbe tradito nessuna emozione. «Una brutta faccenda, indubbio. Come dipendente ministeriale sono davvero dispiaciuto per questo silenzio da parte della dirigenza.» Il volto di Rowena tuttavia si volse verso Sybella, rivolgendosi a lei con il vecchio soprannome scolastico. Un soprannome che durante Hogwarts aveva odiato ma su cui adesso, con il marito, ci scherzava sopra. Vath si passò la lingua sulla dentatura superiore, trattenendo il respiro, non avrebbe saputo determinare come quel soprannome, detto da Rowena l'avrebbe fatta reagire. C'era da dire che dopo Halloween avevano discusso sul fatto che l'uomo aveva invitato la donna alla festa di Halloween ed in effetti Vath si ritrovò colpevole quell'occasione. Sybella avrebbe passato la serata in casa, con Simon e Sophie. Fortuna volle che la Mangiamorte si complimentò per la sua bellezza, elogiando le parole che il ventisettenne aveva speso per lei. «Non è mia intenzione lasciare che la nostra grande nazione bruci a causa di pazzi mitomani. Né lasciare che quest'ultimi siano lasciati a piede libero senza muovere neanche un dito, è solo per senso del dovere che son venuto qui per firmare questa petizione.» Il gelo nella voce del ministeriale era palese, un tono che non ammetteva repliche e che sottolineava con forza la sua posizione su questo genere di argomento.
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view post Posted on 2/2/2018, 01:21
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Issho
Fuji-Tora
«I ciechi hanno la fortuna di non poter vedere le nefandezze di questo mondo»

► Origine: Mezzo-Sangue ► Età: 44 ► Ruolo: Mago Adulto ► Scheda: Qui

U
n inizio mattinata alquanto insolito. Era da poco tempo che oramai il nostro caro Issho era giunto in Inghilterra per studiarne e viverne i usi, costumi e politica interna e gia' si poteva tagliare con un coltello la spessa tensione che girava proprio sul settore ``politica`` magica. Si trovava ad Hogsmeade quel giorno, consigliato da una lettura di un libro turistico del mondo magico inglese; Decise di andar la mattina presto sul posto che si dicesse esser una tappa fissa per i maghi del posto, dove potersi lasciare ad acquisti, consumi e hobby vari; Nasceva alle pendici di una delle scuole piu' famose, Hogwarts, che lui pote' solamente legger come fosse combinata e organizzata: una favola. Certo, cio' non lo portava a rimpiangere di aver frequentato la sua bella Mahoutokoro, ma sarebbe stato ingiusto dire che non desiderasse metterci piede per toccare con mano propria le differenze delle due scuole. Discorsi a parte, era in attesa di notizie da parte del Ministero inglese per un'assunzione nei suoi uffici, quindi perche' non impiegare quel tempo libero che si era inevitabilmente ritagliato? Ecco il motivo del perche' si trovasse in quel posto freddo ma gia' carico di gente dalle prime ore del giorno. Tempo libero e tappa turistica consigliata. Vagava per le stradine della ``cittadina`` con fare calmo e pacato. Aveva il suo solito vestiario col giaccone bianco pesante e il suo bello e caldo sciarpone; Aiutava i suoi passi con l'ausilio di un bastone di bambu' impugnato sulla mano destra, non perche' fosse zoppo, ma poiche' il suo cieco occhio destro gli dava ancora problemi con il calcolo delle distanze nella parte destra del corpo. Sotto braccio, teneva una copia dell'ultima edizione della gazzetta del profeta. Da poco aveva letto un articolo che attaccava senza troppi veli l'operato e i vertici del ministero inglese in seguito a un grosso incidente avvenuto diversi giorni prima, ma non poteva ancora dar credito o scredito alle parole stampate sull'articolo, d'altronde col poco tempo avuto, non aveva un puzzle completo della storia. Questo era per lo meno cio' che pensava, se non fosse che all'occhio sinistro salto' in primo piano la figura di una donna, giovane, attraente si ma troppo pesante di presenza, quasi stucchevole, che chiamava alla raccolta i passanti per quella che doveva esser forse una delle strade piu' trafficate del luogo.`` Che avra' tanto da urlare?`` Non pote' pensare altrimenti l'asiatico. Le parole della donna cominciarono a esser piu' chiare una volta che si avvicino' ulteriormente a quello che era un bancone allestito con dolciumi del calibro di biscotti, lanterne e....fogli con tanto di scritta: Gazzetta del profeta. Direi che questa e' una tipa che vuol farsi notare disse a tono molto basso e sghignazzando sotto quella barbetta brizzolata. Infatti, con rapide associazioni di idee, si profilo' una vera e propria arringa contro,nuovamente, il ministero e suoi dipendenti. Un continuo orale dell'articolo del profeta. Un bel primo piano di quella che doveva esser la Ministra della magia con le mani sporche di sangue. Temeraria la ragazza aggiunse questa volta come per farsi sentire dai possibili individui vicini. Si era posizionato a circa 10 metri dallo ``stand` della profetessa (e faceva oratoria come tale) a osservare un po i comportamenti dei presenti nella zona. Aveva un'occhio funzionante e' vero, ma lo usava per scrutare ogni minimo dettaglio, cercando di percepire il piu' possibile da quei presenti al momento. Un tizio appartato, due giovani individui che dialogavano con la ``stucchevole`` ragazza e altra possibile varia gente che in quello spiazzale, nel suo via vai, poteva sostare ad ascoltarla. Aria frizzante e tesa dalla sua percezione. Una domanda Mrs? Si intromise con voce rauca e forte e con un accento ovviamente non inglese, con frasi quasi scolastiche e basilari, sempre sostando allo stesso posto dove si fermo' gia' da prima. Volle approfittare della situazione per capire un po la faccenda da osservatore esterno. Non posso fare a meno di notare tante critiche per questa amministrazione. Sa, sono forestiero ed e' poco tempo che risiedo in questo paese e non sono abituato a legger e risentire una cosi pesante critica. E' giusto criticare sicuramente, soprattutto quando falle nel sistema portano a morti e incidenti gravi, ma al mio paese funziona pure allegare un consiglio. Ha provato a consigliare o richiamar gente per mandare invece che firme per dimissioni, firme per consigli comuni? Un piano di sicurezza d'emergenza poco funzionale leggo nell'articolo, ma lei o qualcuno che ha firmato possibilmente le sue carte, ha provato a farsi sentire non come critico ma come consigliere? Aiutare l'amministrazione invece che danneggiarla insomma. Giusto curiosità'. Vogliate perdonare questo povero uomo. Avrebbe accennato appena un sorriso curioso e avrebbe atteso una risposta dalla controparte se ne avesse colto la richiesta.

 
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Sybella
view post Posted on 2/2/2018, 12:54




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Amor che nulla ha amato, amar perdona


Lo sguardo di Rowena è così invadente che quasi sente di essere squadrata e che quegli occhi potessero quasi vedere oltre le sue ossa. Nonostante non fosse uno sguardo che volesse carpire qualche caratteristica fuori posto, questo metteva Sybella in uno estremo disagio.
Sentirsi chiamare da Rowena in quel modo le scatena un fuoco interno che avrebbe voluto buttare in aria tutto il banchetto e scagliarsi contro di lei. Ma con tono pacato e controllando la sua rabbia risponde semplicemente
-E' un piacere rivedervi- si morde la lingua per evitare di mettere a disagio anche Vath. Lo osserva nel suo comportamento con Rowena per poter intercettare qualsiasi sfumatura che potesse tradire un eventuale rapporto tra i due. Ma, per ovvie ragioni, Vath rimase composto senza far trasparire alcun tipo di emozione. Le successive parole di Rowena la sorpreso, e non poco, a quanto pare Vath le aveva in passato descritto la sua bellezza e quasi non riesce a credere alle proprie orecchie lasciandosi scappare un risolino di nervosismo.
-Non potevamo fare altrimenti, Rowena, questa situazione sembra alquanto assurda. Non voglio peccare di presunzione o accusare nessuno, ma quando c'è in gioco la sicurezza della comunità magica e non solo, non si può tacere e non si può accettare una inadempienza simile. Sembra quasi che nessuna carica abbia a cuore il benessere e la sicurezza.- Si apre con Rowena, alla fine lì si sta parlando di tutt'altro e se questo avrebbe portato in futuro ad nuove elezioni e a nuovi piani di sicurezza ben venga.
Mentre finiva di parlare, si avvicina un uomo che sembra volesse far polemica o comunque mettere in dubbio l'azione antiministro messo in atto in quella situazione. Non ha tutti i torti il suo ragionamento. Ma resta a guardare per sentire la risposta di Rowna che di sicuro sarebbe stata molto incisiva.




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view post Posted on 3/2/2018, 14:17
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Aiden Weiss

Auror ☘ Ex Grifondoro ☘ 26 anni ☘ Irlandese
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Attese.
L’Auror accarezzò istintivamente la zona in cui teneva celato il proprio Distintivo, pronto ad usarlo in caso di necessità. Era perfettamente consapevole che se la donna avesse continuato con quei toni accesi quella piccola rivoluzione contro la Pompadour e Rhaegar sarebbe stato costretto a compiere il suo dovere senza alcun indugio o pentimento. La sedizione era un crimine, alla pari del tradimento e dell’omicidio, pertanto non avrebbe permesso di sollevare ulteriore caos dopo quanto accaduto al Club dei Duellanti a Londra.
Rimase appoggiato alla parete della casa in cui si era appostato, finché non vide l’intromissione di un uomo, il cui accento era decisamente straniero e parlò in maniera piuttosto sensata, benché di parte.
Con la coda dell’occhio, l’unico non coperto dalla finta benda, andò a posarsi su una signora che era uscita dalla casa accanto. «Madame, mi predoni.» chiese, avvicinandosi. «Ha per caso della carta e una piuma?»
Doveva quanto meno avvisare Camille, con Rhaegar sarebbe stato più facile grazie al Distintivo. L’intervento di qualcuno che la pensava in maniera contrastante di chi stava protestando a gran voce portava spesso ad una cosa: lo scontro. E doveva evitarlo. Inoltre non era certo che Camille sapesse della presenza di quella protesta dal vivo, specialmente in un luogo così vicino ad Hogwarts, come se sperassero che la professoressa di Pozioni si facesse viva una volta che le fosse giunta la notizia. Tuttavia l’Auror sarebbe stato cauto nell’avvisarla.
Mentre attendeva quanto aveva chiesto, Aiden tornò a fissare la scena, il volto della donna che stava muovendo quella protesta. Aveva la sgradevole sensazione di averla già vista, più la guardava più sentiva di averla già vista altrove, forse ai tempi della scuola, perciò si costrinse a ricordare, a scavare nella propria memoria.






Accordandomi con Rhaegar, ho sistemato la risposta precedente per non stonare con questa. Diversamente da come avevo scritto, ho il Distintivo poiché il tutto avrebbe dopo il mio rientro dalla sospensione.
 
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«Incendio.»
La scintilla che divampò dalla punta della bacchetta magica fu così luminosa da costringere il Caposcuola Grifondoro a sbattere bruscamente le palpebre, rivestendo la vista, per un solo istante, del buio necessario al ristoro; l'energia che scorreva nelle sue vene,la furia che lo aveva attanagliato da più di due ore, unite alla sensazione di disgusto che nutriva in quel momento, tutto quello ed altro ancora fece sì che l'Incanto Elementale esplodesse come mai prima di allora. Oliver fu costretto a spingere l'intero fascicolo della Gazzetta del Profeta di quel giorno con un calcio piuttosto repentino, lasciando che tutte le pagine marchiate dal più ingrato delle piume del Mondo Magico, a suo parere, bruciassero nel camino delle Sala Comune di sua appartenenza. Ignaro di chi fosse nei paraggi, forse neanche tanto desideroso di scoprirlo, Oliver non si preoccupò minimamente del concasato seduto esattamente sulla poltrona alla destra del camino sempre acceso; Brian, d'altra parte, non profferì parola. Il Caposcuola Grifondoro non era mai nervoso, per tutti poteva essere un dato di fatto. La diplomazia che rivestiva la sua figura al pari di una seconda pelle era indiscussa, così come lo erano il tatto e la gentilezza, quelle caratteristiche spesso da molti sottovalutate, eppure per Oliver di estremo valore. Se quest'ultimo dimostrava una certa propensione alla furia, all'incapacità di tenere stranamente sotto controllo il suo stato d'animo, la risposta migliore risultava come sempre il silenzio. Aveva bisogno di tempo e i concasati, soprattutto quelli a lui più vicini, ne erano consapevoli. Con un'ultima occhiata di sdegno rivolta al giornale di cui lui stesso era collaboratore da alcuni anni, Oliver attese, in piedi e immobile nella sua postazione, che la carta divenisse cenere. Solo a quel punto, a passo felpato, al pari di un'ombra senza distinzione alcuna, si sarebbe sentito leggermente sollevato. Attaccare lui era un conto, avrebbe potuto anche convivere con le stupide e ingiustificate accuse nei suoi confronti da parte di una giornalista da quattro soldi; le sue tecniche di gioco, il suo ruolo da Cercatore, perfino il suo impegno per la Squadra di Quidditch Grifondoro, tutto quello poteva essere minato, bloccato e addirittura intaccato dalla cattiveria senza problema alcuno: ne era stato offeso più di quanto avrebbe potuto ammettere a se stesso, ovviamente, ma era abbastanza bravo da non dare prova esterna di quel sentimento; fin da bambino, infatti, Oliver er astato abituato ad accuse di vario genere, il suo istinto si era ispessito e il suo stile pacato ne era diventata corazza vera e propria. Anche quando gli altri coetanei, gli altri bambini del suo paese natio, continuavano a prenderlo in giro per via del suo aspetto sempre così curato, distinto, quasi poco realistico per la sua tenera età, Oliver sollevava il capo e accettava, andava avanti, ne faceva tesoro per reagire con diplomazia, per temprarsi nel migliore dei modi. Tuttavia, nelle sue vene scorreva anche il sangue di sua madre, l'ispanica Louise Sanchéz: l'energia, il pathos, l'emotività alle stelle, tutto quello non poteva essere accantonato a lungo tempo. E se attaccare lui era un compromesso con il quale aveva imparato a convivere, attaccare Grifondoro - i suoi Grifondoro - era tutt'altro paio di maniche. Poteva scendere a patti con ogni offesa, ma essere tacciato di poco impegno per la sua Casata gli faceva rigettare l'odio più intenso di cui neanche aveva conoscenza; lui che aveva sacrificato ogni parte integrante di se stesso, che aveva permesso al Tempo di frantumarsi per sempre, che aveva abbracciato la devastante insonnia per procedere fino alle ore dell'alba ai doveri di cui si era rivestito, lui che aveva quasi perso la vita in un incendio per salvare un suo concasato, lui... lui non avrebbe potuto accettare quell'accusa. Non avrebbe potuto accettare di essere offeso con la negligenza. E attaccare Camille Pompadour, mentore ed esempio fin dal suo primo giorno al castello di Hogwarts, era stata la goccia che aveva fatto traboccare il vaso. Si strinse nelle spalle, spostò lo sguardo verso Brian, seduto sul divan, lo sguardo impaurito. Cos'era successo al diplomatico Caposcuola? Si fermò ad un passo dall'amico e per la prima volta, senza sorridere, parlò con serietà estrema.
«Si scende in guerra, Brian.» Sospirò. «Libera il Grifone.»

Q9E0iaQ
Apparve in una tempesta di foglie, spazzandole via dal punto in cui si era Materializzato; l'energia che scorreva nel suo corpo era talmente forte da compromettere la sua attenzione, ma dall'esterno, la rabbia era invisibile ai più, coperta dall'ultimo straccio di diplomazia che Oliver era riuscito ad attingere nel profondo. Declinò l'invito di Elijia di seguirlo, ringraziando suo cugino per il passaggio dall'esterno di Hogwarts fino ad Hogsmeade. Non era ancora in grado di Materializzarsi, ma senza Camille, senza il Ministro, nessun corso sarebbe partito di lì a breve e anche quell'occasione gli sarebbe stata reclusa. La Vista suggeriva qualcosa di diverso, suggeriva altro. Il ragazzo chiuse gli occhi, sentendo l'aria vibrare attorno a sé per la seconda volta, segno che Elijia fosse andato via, diretto alla Testa di Porco in cui alloggiava quella settimana. Trafficò con la borsa a tracolla che aveva portato con sé, estraendo il Mantello della Disillusione e coprendosi con una giravolta. Intangibile, nascosto dal turbine dei colori della realtà che lo circondava, Oliver raggiunse rapidamente il banchetto di suo interesse, osservandolo come una spia attenta, pronta all'assalto. Famelico, desideroso di riscatto e di vendetta, estrasse dalla borsa cinque topi finti dalla sua collezione di scherzi, poggiandoli a terra. Recuperò anche cinque bombe denudanti e le fece scorrere da un punto all'altro; un attimo dopo, si abbassò di poco per sfiorare con la punta della bacchetta magica ogni topolino, lasciando che il loro potere si attivasse. Squittendo e animandosi, come i Tiri Vispi Weasley gli avevano spiegato durante il suo acquisto, gli animaletti zampettarono verso il bancone per raggiungere la postazione adocchiata. Un po' di caos non sarebbe stato disprezzato né lo sarebbe stato il senso del ridicolo. Lanciò le bombe denudanti in alto, nascondendosi dietro una panchina per evitare che anche solo il braccio scoperto potesse essere visto da altri presenti; con un Oppugno appena sussurrato, la bacchetta spinse in volo le bombe, dirette tutte e cinque sui poveri disgraziati alle prese con la protesta. Nudi come vermi, così sarebbero apparsi. E se in qualche modo avessero evitato l'offensiva, l'arsenale di Zonko e Weasley era soltanto all'inizio nella riscossa di Oliver Brior. Anni ed anni di acquisto in quei due negozi, anni ed anni di conoscenza con i commessi dei due store avrebbero quel giorno dato il giusto frutto maturo e prezioso. La rivolta aveva preso il via ed era solo l'inizio.


Ho usato il condizionale chiaramente, ma sarebbe strano se nessuna delle prime due offensive avesse reale effetto; lascio ai presenti la decisione, al momento si tratta di cinque bombe denudanti (rendono nudi i presenti) e di cinque topolini incantati (creano confusione e scompiglio) diretti tutti al bancone.

Don't touch my Camille. ♥
#Daddy&Nih #maestridivita #Zonko #Weasley #NudiComeVermicoli #TeamCamille #LiberailGrifoneInTe #Mabeccatevistispicci #instawow


Edited by Oliver Brior - 3/2/2018, 16:32
 
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view post Posted on 4/2/2018, 13:10
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LA MANGIAMORTE

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I fogli che riportavano l’immagine del ministro li teneva ancora stretti in mano, fu verso VATH che regalò un sorriso, annuendo alle sue parole: la dialettica dell’uomo era ottima e nella sua mente vedeva un glorioso futuro per lui tra le mura del ministero se tutto fosse andato come previsto, SYBELLA da brava consorte e madre, non poteva invece che desiderare una nazione più sicura, dopotutto il pericolo era vero e reale e anche se lei aveva colto la palla al balzo per screditare il ministero, il malcontento esisteva e quel sentimento che turbava il sonno a chiunque era li, a premere sugli animi di tutti: la paura. Ogni mago e strega della nazione avrà sicuramente provato un brivido di puro terrore a leggere su quanto accaduto alla congrega dei duellanti, pensando cosa un mago simile potesse fare contro inermi vittime, sarebbe bastato di nuovo un fuoco maledetto tra le case in legno di Hogsmede per creare un rogo lungo giorni e una scia di sangue.

-Esatto Sybella, la sicurezza prima di tutto, non possiamo lasciare che i tuoi figli-

un gesto plateale quello di Rowena, alzando il tono di voce e volgendo lo sguardo ora lontano dalla donna ma sul capannello di gente attorno.

-NON POSSIAMO LASCIARE CHE I NOSTRI FIGLI CRESCANO NELLA PAURA!-

raccolse forse qualche cenno di assenso, qualcun’altro si sarebbe avvicinato al banchetto per applicare la propria firma sul foglio di pergamena e tra questi un uomo, dal lineamenti del viso orientali che le chiese di poter conferire. Rowena si rivolse a lui con un sorriso cortese, ma di circostanza

-prego…-

disse portando una mano sul fianco e con l’altra invitandolo a parlare. Ascoltò a fondo e quel sorriso cortese iniziò lentamente a scemare per poi trovarsi quasi d’istinto a muovere il capo in un cenno di diniego prima di riprendere il proprio dire

-mio buon forestiero, lei ha pienamente ragione. Se fossimo ancora in una democrazia seria e sincera probabilmente il ministro avrebbe gettato su di noi un qualche referendum, ci avrebbe avvisato su come comportarti perché credetemi un fuoco maledetto non è una cosa da poco. Consigliare dice? Ci sarei andata io per prima se non sapessi che la nostra ministra, che conosco personalmente, recandomi da lei in ginocchio e con il capo cosparso di cenere in segno d'umiltà mi avrebbe cacciato con una pedata. Camille ha smesso di ascoltare i consigli da molto tempo. Una volta era una donna forte e fiera, capace di tirare fuori il meglio dalla gente ma il tempo e il potere l’hanno cambiata.-

abbassò il capo con fare sconsolato. Molto di quello che diceva era vero, Camille era davvero una donna forte e orgogliosa, ed era anche vero che l’avrebbe cacciata dall’ufficio con una pedata se solo Rowena avesse tentato di presentarsi al suo cospetto ma il perché era una cosa che teneva solo per se stessa. Si volse, distogliendo l’attenzione dall’orientale continuando a distribuire i depliant alla folla e invitandoli a firmare quando una vera e propria azione di protesta da parte di qualche sostenitore del ministero prese atto in un battito di ciglia: dapprima furono i topi, questi iniziarono a squittire e a muoversi da tutte la parti, creando un vero e proprio scompiglio, con Rowena che lanciati in aria i volantini per liberare le mani, sollevò i lembi del mantello e della gonna lunga che indossava sotto, iniziando a saltellare sul posto per evitare che uno di questi le mordesse le caviglie o si arrampicasse lungo gli stivali emettendo versi schifati lasciando andare poi le vesti per arrampicarsi sul desco, gambe rannicchiate busto e le mani strette attorno ad un palo del banco che aveva precedentemente allestito. In seguito, proprio mentre lei cercava riparo cinque rapidi boati riecheggiarono sopra le loro teste; da questi una nube grigiastra e un raggio riconoscibile come un incantesimo la raggiunse liberandola dalle vesti lasciandola sola in un intimo nero ma con tutti i suoi ninnoli ancora indosso e la bacchetta alla fondina. Rapido lo sguardo andò all’avambraccio sinistro dove il suo polsino, vuoi per l’occludo magister, vuoi perché non è considerato veste era rimasto fermo nella sua posizione, celando il bel marchio che avrebbe mandato affapluffola tutto il suo lavoro. Un brivido di freddo, il bel corpo esposto a quel soffio di vento ancora invernale che non aveva minimamente intenzione di coprire mentre un moto di rabbia insorgeva dal profondo del suo animo, serrò leggermente lo sguardo, cercando tra la folla che si era ovviamente allontanata dal banco per via delle urla striduli e dei botti delle bombe denudanti il possibile colpevole ma non vide nessuno, anzi, tutti i presenti potevano essere colpevoli come innocenti per questo non agí, andò a cercare una calma interiore andando a trarre un respiro profondo quanto la discesa all’ade. Osservò quanto rimaneva delle bombe a terra capendo che cosa avesse denudato lei e altri presenti, poi i topi, che ad uno sguardo più attento si potevano riconoscere come finti, per questo si accomodò ora sul tavolo accanto alla pergamena che recava già qualche firma. Le gambe vennero accavallate con un gesto plateale, le mani congiunte al grembo, il busto portato in avanti, lasciando che i presenti l’osservassero mentre la pelle si accapponava, i capezzoli da dietro un reggiseno di pizzo nero si inturgidivano e un sorriso, dapprima sprezzante, poi affabile si stampò sul proprio viso. Tutto attorno era un continuo levarsi di brusii, risatine e altro

-SIGNORI! SIGNORE! CALMATEVI, NON C’É NESSUN PERICOLO! SONO SOLO SCHERZI DA PARTE DI QUALCHE SOSTENITORE DEL MINISTRO. ECCO OSSERVATE COME LORO SI COMPORTANO IN MANIERA INFANTILE, NASCONDENDOSI TRA LA FOLLA, LANCIANDOCI CONTRO OGGETTI IN TUTTO QUESTO NON SOLO UN AUROR È INTERVENUTO,-

prese mano la bacchetta per puntarla contro uno dei topi che continuava a correre cercando una via di fuga ed enunciare

-E…VA…NESCO!-

continuando a compiere un movimento circolare fino ad ottenere l’effetto dell’incanto. Bacchetta ancora alla mano portandola nuovamente sul grembo continuò il proprio discorso

-COME POSSIAMO FIDARCI DI UN GOVERNO CHE HA QUESTO GENERE DI SOSTENITORI? CONTATE SU DI NOI, IO SONO ANCORA QUI, IN MUTANDE COME PRESTO SARETE ANCORA VOI SE CONTINUATE A FIDARVI DI QUESTO MINISTRO!-

un ovazione? Forse no, quella non sarebbe arrivata, ma sicuramente qualcuno avrebbe applaudito e sorriso, trascinando poi altri presenti.
 
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view post Posted on 5/2/2018, 00:00
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« The peaceful times have made us blind

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mhPeTCy
« Vah, mister, vah come brucia bene! » Con tono deliziato l'uomo guardò le pagine accartocciarsi e venir divorate dalla fiamma del caminetto. Un sorriso inquietante tagliava il suo viso e le ombre del fuoco lanciavano grottesche ombre sul volto. Il micio, appallottolato di fianco a lui sul divano, guardò pigramente il giornale ridursi a nient'altro che un cumulo di cenere e, sbadigliando, nascose il muso fra le zampe cicciottelle. Non sembra condividere lo stesso entusiasmo del padrone, a quanto sembrava. « Oh sì, questa è la fine che farete, maledetti babbuini. » Il tono amorevole sfumò in un ringhio rabbioso mentre Rhaegar, armato di attizzatoio, spargeva i resti della copia della Gazzetta del Profeta all'interno del focolare.
Sì, l'aveva letto l'articolo e quella risposta l'aveva ripetuta più o meno venti volte nell'arco di dieci minuti, quella mattina al Ministero. L'intero edificio era in subbuglio per l'irriverente articolo che un misterioso giornalista aveva deciso di pubblicare dopo quanto avvenuto. Quando aveva aperto il giornale, l'Auror aveva lanciato un gemito: era da parecchi mesi, ormai, che la Gazzetta aveva assunto un'aperta politica anti-Ministero. Oddio, si era corretto l'uomo nel ripensarci, in realtà erano anni che non correva buon sangue fra le due istituzioni. Ciononostante, con l'abbandono delle redini della redazione da parte della Bennet e di Peverell, i toni si erano acquietati finché quel nano di Bagley non era stato nominato direttore. Alla fine, Rhaegar aveva passato tutta la mattina a tranquillizzare i dipendenti che trotterellavano alla sua porta chiedendo spiegazioni. No, stiamo facendo del nostro meglio; sì, Camille rimarrà al governo, no, non le voglio le polpette di tua nonna, dille che sto bene, grazie mille Herbert. Quando era tornato a casa, la sera, Rhaegar era esausto e aveva deciso di far fare a quel giornale l'unica fine possibile: dritto dritto nel camino e tante care cose. Soddisfatto del proprio operato, l'uomo se ne andò a letto, convinto che l'indomani un miracolo sarebbe accaduto e Bagley ridotto ad uno scarafaggio.

Quella mattina, l'umore era decisamente migliorato e l'idea, sopraggiunta nella notte, di andare a vedere con i propri occhi il famoso banchetto così da identificare il misterioso giornalista non gli era mai parsa tanto opportuna. Sapeva che Camille avrebbe disapprovato (o per meglio dire, l'avrebbe mangiato vivo una volta saputo cosa stava per fare), ma in fondo, pensò uscendo dalla doccia ed acchiappando una maglietta nera e dei jeans dall'armadio, che c'era di male a dare un'occhiata? Poi, chissà, avrebbe pure offerto al povero disgraziato, autore dell'articolo, un paio di ciambelle, tanto per consolarlo dalla delusione. Non sarebbero state delle firme a metter fine al loro mandato, pensò fischiettando mentre s'affrettava a dare un saluto a Mr Bombastic, prendeva il giaccone di montone e usciva di casa.
Qualche minuto dopo si era smaterializzato in una viuzza sperduta nei sobborghi di Hogsmeade. Non si premurò di nascondersi, né di agghindarsi come un investigatore privato. Non aveva niente da nascondere e proseguì verso la piazza incriminata con fare spensierato, le mani nelle tasche ed i capelli scuri al vento. Quando mancavano meno di cinquanta metri, una piccola esplosione spezzò la tranquilla paciosa ariamattutina e Rhaegar, affrettando il passo, pregò tutti i santi del mondo affinché non fosse accaduto nulla di grave. Rapido e silenzioso (fin troppo per uno della sua mole), fece scivolare la bacchetta dall'interno della manica al palmo, stringendola fra le dita. Era pronto ad agire. Quando però la strada lo portò all'imbocco della piazza, l'uomo arrestò il proprio passo e rimase, attonito, a guardare la scena che gli si presentava davanti. Un nugolo di topi saettava fra i piedi dei presenti, molti dei quali seminudi. Appollaiata come una civetta sopra un banale banchetto —che l'Auror ipotizzò essere quello della Gazzetta— c'era un'affascinante donna, vestita solo di un provocante intimo nero.
*Ah però.*Pensò divertito. L'occhio Magico, nel frattempo, saettava sotto la benda, scrutando gli astanti alla ricerca di un sospettato o di un indizio. Capì subito che doveva trattarsi di un maldestro tentativo di impedire alla manifestazione di svolgersi ed il colpevole, probabilmente, fu individuato. C'era un ragazzo nascosto dietro una panchina: bastava la sua posizione a definire per lui le sue gesta. Decise di ignorarlo per il momento: incolparlo e smascherarlo dinanzi tutti i presenti avrebbe fatto più male che bene. Quindi, con estrema calma, si avvicinò alla giornalista. Sapeva chi era, lo sapeva perfettamente e un cenno di rabbia, ben nascosta, si animò dentro di lui. Decise di bluffare. « Perbacco, pensavo fosse una raccolta firme, non una sfilata di intimo! » Scherzò, agitando a mezz'aria la bacchetta ed evocando una serie di banali coperte in pile che galleggiarono pigramente verso i partecipanti. Ogni denudato avrebbe avuto una coperta pronto a ripararlo dal freddo e da occhi indiscreti. « Via, via, copritevi, che fa freddo e non vogliamo che vi prendiate un malanno! » Aggiunse socievole. L'ultima coperta, appoggiata al suo braccio sinistro, venne porta alla giornalista, davanti la quale Rhaegar si arrestò. Aveva fegato quella donna, pensò. « E lei non vuole coprirsi, miss? Non si vergogna? » Un largo, affabile sorriso si aprì sul suo volto mentre le porgeva la calda coperta.




Cucù, eccomi qua! :fru:
Rhaegar pane e vino distribuisce a tutti copertine! Ogni denudato ne ha ricevuta una: è in pile, profuma di marsiglia e potete tenervela e scegliere il colore. Omaggi dal Ministero! Attenzione però: il mio pg non è apparso sui giornali da parecchio tempo perciò, al di fuori dei dipendenti Ministeriali (Vath —che mi conosce a malapena di vista— e Aiden), nessuno dei presenti sa chi sono. :fru:
 
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view post Posted on 5/2/2018, 00:50
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We can MASTER the future.

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Vath
Remar «

  » Ufficio C.M.I. ~ Scheda | Outfit

Poco dopo che ebbe salutato Rowena e detto la sua sul problema, al banchetto si avvicinò una persona di chiare origini orientali. L'uomo anziano, senza presentarsi, chiese delucidazioni su quanto fosse successo. Il ventisettenne del C.M.I. si volse verso di lui, ascoltando con interesse il suo intervento. «Non posso fare a meno di notare tante critiche per questa amministrazione. Sa, sono forestiero ed e' poco tempo che risiedo in questo paese e non sono abituato a legger e risentire una cosi pesante critica. E' giusto criticare sicuramente, soprattutto quando falle nel sistema portano a morti e incidenti gravi, ma al mio paese funziona pure allegare un consiglio. Ha provato a consigliare o richiamar gente per mandare invece che firme per dimissioni, firme per consigli comuni? Un piano di sicurezza d'emergenza poco funzionale leggo nell'articolo, ma lei o qualcuno che ha firmato possibilmente le sue carte, ha provato a farsi sentire non come critico ma come consigliere? Aiutare l'amministrazione invece che danneggiarla insomma. Giusto curiosità'. Vogliate perdonare questo povero uomo.» Vath avrebbe sorriso a quell'occasione. Il ventisettenne fece un inchino a quarantacinque gradi con il busto, in direzione dell'uomo orientale. Cinese o giapponese? Vath cercò rapidamente sulla figura qualche segnale di provenienza. Senza trovarlo si portò la mano alla tasca interna ed estrasse il proprio biglietto da visita. Di certo, scambiarsi i propri biglietti da visita, sarebbe stata buona norma per meglio identificare il proprio interlocutore, così Vath lo tese con la mano destra al signore. «Mi perdoni, Vath Remar. Molte persone sono qui per dare quell'aiuto di cui Lei parla al Ministero. Lavorando all'ufficio Cooperazione Magica Internazionale vedo dall'interno molti colleghi lavorare con impegno e dedizione ogni giorno. Mi creda molti con l'operato dei vertici vedono sfumare quei piccoli risultati che duramente faticano ad ottenere. Nessun comunicato è giunto al mio dipartimento in merito alla faccenda e il silenzio dei piani alti è allarmante. Come può andare avanti un organizzazione così importante senza nessuna direttiva da parte del ministro e i suoi collaboratori?» Sybella, nel frattempo, aveva replicato a Rowena con pacatezza, lasciando che il turbinio interiore per quel soprannome si placasse, riuscì anche a fare un discorso molto sentito sulla sicurezza. Dopotutto erano lì per quello, la sicurezza di sé stessi e dei propri cari. Rowena afferrando al volo l'occasione alzò nuovamente la voce affermando che i figli d'Inghilterra crescano nella paura. Fu un ottima mossa, Vath ebbe da ammetterlo, far leva su istinti primordiali come la paura faceva sempre effetto. Quando poi la ventottenne si rivolse all'orientale fece sfoggio d'eloquenza spiegando anche per quale ragione i consigli non avrebbero sortito effetto. Proprio mentre si stava disquisendo sul miglior operato possibile successe una serie di cose nel giro di qualche secondo, con squittii alcuni topi si avvicinarono al bancone Vath alzò un piede e provò a schiacciarne uno allo stesso tempo con la coda dell'occhio vide qualcosa volare contro di loro. Il primo, irrazionale, pensiero fu che si trattassero di bombe babbane. Si era già mosso rapidamente verso la moglie per porla dietro di sé e farle da scudo con il proprio corpo. Il secondo, a mente lucida, gli fece comprendere che non potevano trattarsi di armi babbane, Hogsmeade era una comunità magica antichissima e gli incantesimi posti sulla cittadina avrebbero impedito il funzionamento di tutti i congegni babbani. Quando le cinque bombe deflagrarono Vath senti subito una corrente d'aria gelida, il proprio bastone da passeggio ancora ben saldo tra le sue dita e il paio di boxer che indossava erano gli unici vestiti che gli erano rimasti addosso.

Jude-Law-Talented-Mr-Ripley

Vath si girò a guardar la moglie e fu con enorme piacere che la vide risparmiata da quella bomba con l'effetto di un Nudus. Il suo volto, nonostante gelida collera lo attraversasse, rimase impassibile. Una bambinata, uno sciocco e futile gesto dettato da qualcuno troppo infantile da porre un sano dibattito come arma a suo favore. Quel gesto avrebbe fatto comodo alla protesta pacifica di Rowena, la donna da abile intrattenitore cercò di usare quella nuova arma per convincere i passanti ancora in giro. Solo quando Vath notò Mr. Wilde farsi strada tra la folla, evocare delle coperte di pile e distribuirle in perfetto stile Gesù di Nazareth dovette trattenersi dal ridere, se addirittura il capo degli Auror si era scomodato quella mattina ad andare ad Hogsmeade forse davvero stavano percorrendo la via più legale e trasparente.

Narrato ~ «Parlato» ~ “Pensato”

“ La conoscenza è potere. ”
© Arklys ~ harrypotter.it
 
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view post Posted on 5/2/2018, 12:22
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Issho
Fuji-Tora
«I ciechi hanno la fortuna di non poter vedere le nefandezze di questo mondo»

► Origine: Mezzo-Sangue ► Età: 44 ► Ruolo: Mago Adulto ► Scheda: Qui

I
minuti trascorrevano davanti a quello spiazzale della piccola cittadina Magica. Vi era stato un piccolo scambio di parole fra il biondo dinanzi a lui e la profetessa che, solamente ultimato questo e ``cordiale`` dialogo rispose all'orientale, esplicando il motivo che l'avrebbe portata a reagir cosi' dinanzi ai fallimenti del ministero. Era attento ad ascoltare ogni singola parola che fuoriusciva come una ``maledizione`` dalla probabile giornalista della gazzetta, mentre si avvicinava ulteriormente allo stand, quasi arrivando al pari del signorile ragazzo biondo poco piu' avanti che scambio' uno sguardo con il caro Issho. Fu ancora durante la spiegazione della signora, che questo ragazzo, che avrebbe scoperto chiamarsi Vath, porse dal nulla un biglietto da visita al giapponese, aggiungendo ulteriori dettagli alla vicenda annessa al ministero, esplicando come lavorasse anch'egli all'interno dei suoi uffici e di che clima di silenzio e camuffamento si respirava. Leggermente sconfortato e interdetto, Issho accolse da prima il biglietto ``identificativo`` del dipendente ministeriale, presentandosi a sua volta. Issho Fuji, piacere. Credo di aver inteso la faccenda Mr. Remar. Poi volse nuovamente il suo singolo occhio funzionale e semichiuso a mandorla alla profetessa, come per voler replicare alla sua affermazione, ci provo' e' giusto dire: Mia signora, non credo ch---!. Confusione totale. Piccoli topi vennero a ``imbastire`` lo stand, seminando l'entropia. Chi provava a pestarli, chi ad evanescerli mentre fogli dell'articolo cadevano dall'alto, dando fastidio alla visuale del giapponese che, piu' che esser innervosito dai topi, lo era per quei pezzi di carta. Non gliene fregava nulla dei roditori, che a quanto pare si rivelarono finti, aveva vissuto la sua vita in campagna e aver a che fare con animali di simil specie non era caso raro. Fu inevitabile che andasse a finire successivamente in quel modo. In che senso? Beh, diciamo che, mentre si faceva spazio tra i fogli cadenti per trovare con la visuale una spiegazione a tutto l'accaduto e veder come stesse degenerando quella pacifica ``manifestazione``, non pote' notare il pericolo incombente. Da prima fumo, dannatamente fastidioso e irritante per il sensibile occhio sinistro, dopo venne preso di sorpresa da un freddo anomalo. Che diamine?! E' scesa la temperatura? Sarebbe sicuramente stato uno scenario migliore, se non che una volta dissipatasi la cortina fumogena, si paleso' dinanzi a lui la scena di tutti i convogliati allo stand, compreso lui, senza capi d'abbigliamento se non l'intimo. Rimase attonito un primo momento, reggendosi con la mano destra sul bastone, completamente messo a nudo, un fisico
adulto da 96 kg per nulla palestrato, alto si, ma non dalle spettacolari forme. Porto' la mano sinistra sul capo, grattandosi per il disagio con un velato sorriso sul volto.
Se questi son i modi di fare e le usanze all'inglese, beh, direi che son diversi da quelli giapponesi eheheh. Volle sdrammatizzare il piu' possibile, contrariamente alla profetessa che prese l'attacco come se fosse stata una manovra di guerra e sovversione da parte del ministero, marciandoci sopra senza troppi ripensamenti. Suvvia si calmi. E' uno scherzo. Se non si vuol fidare del ministero si fidi di questo gentil signore che vien in soccorso con coperte. Ulteriore risata. Infatti, da li' a pochissimi attimi dopo, subito dopo la disfatta completa della leggera coltre di fumo, soggiunse un ragazzone, non sarebbe arrivato a coglierne l'eta', ma camminava con fierezza, sicurezza con un espressione non avrebbe saputo dire se soddisfatta misto a contentezza o sadicita'. Ricorda anche che avesse una copertura su un occhio. Questo signore, porto' con se, o forse creo' o trasfiguro' al momento, delle calde e animate coperte pesanti che ando' a distribuire con leste animazioni di bacchetta a tutti i ivi presenti ignudi. Fu grato della sua venuta, non perche' sentisse freddo ma tanto per l'imbarazzo...era da poco in Inghilterra e gia' si era ritrovato in una spiacevole situazione. Un bel colpo di sfortuna diamine. Non ebbe modo di ringraziare personalmente, dal momento in cui questo si avvicino' confortevolmente alla profetessa e invitandola, scherzosamente, a coprirsi.
Odora di marsiglia, per bacco. Avrebbe solo pensato, allontanandosi leggermente dai li' presenti , ringraziando in maniera generale il tipo crocerossino: Grazie Sir.

 
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Sybella
view post Posted on 6/2/2018, 16:04




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Amor che nulla ha amato, amar perdona


Rowena prende in balzo la situazione per dichiarare come questo governo non garantisse la sicurezza alla comunità magica e ai figli che sono il futuro. Successivamente sia Vath sia Rowena cercano di spiegare il motivo di quella manifestazione antigoverno attuale. Mentre si parla e si cerca di spiegare all'uomo con accento straniero il punto della situazione, inizianoa correre verso il banchetto dei topini.
Sybella è sempre stata, da una parte affascinata da quegli animaletti, dall'altra completamente spaventata. Fa un balzo all'indietro, in pochi minuti si è scatenato il panico. Sybella saltellava a destra e a sinistra per sfuggire a quei topini, accompagnando ogni saltello a un gridolino, i fogli sul banchetto iniziarono a volare in ogni dove.
Ma la cosa che crea il panico, è l'arrivo di queste strane bombe. Per un momento Sybella è terrorizzata dall'idea che queste possano esplodere. Ma poi si rende conto di quanto sia divertente quella situazione. -ma che...-
Tutti nudi, tranne per la biancheria intima.
Guarda il marito nudo ed esclama -non male tesoro, almeno la biancheria è pulita...- Sybella scoppia in una risata fragorosa. Perchè le facce dei presenti sembrano davvero sbalordite e, in un certo senso, colpite e sorprese dalla situazione. Sybella fortunatamente, non fu colpita da alcuna bomba, perché la sua praticamente è esplosa sulla testa di Vath ed era fin troppo impegnata a saltellare a destra e a manca.
Si asciuga le lacrime perchè coinvolta in una ilarità che le ha stimolato i condotti lacrimali. Fortunatamente per i denudati, un affabile uomo inizia a distribuire coperte.E' gentile da parte sua coprire tutti quei corpi nudi. La situazione da imbarazzante è passata a decisamente comica. Non del mio stesso avviso è Rowena che sfrutta l'occasione per sottolineare il panico e la tentata distruzione del banchetto. La ascolta mentre si lascia scappare ancora qualche risata.
-Suvvia, si capisce che sono gesta di ragazzini- tende a sottovalutare la situazione e sdrammatizzarla.




ps:165 - pc: 115 - pm: 115 - exp: 24

 
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