| Si accorse di aver trattenuto il respiro più del dovuto, inconsapevolmente, solo quando l'Incanto colse a segno e l'uomo poco distante parve accettare il loro pagamento senza troppi problemi; chiuse gli occhi per un attimo, appena necessario a ristabilirsi completamente, premurandosi subito dopo di nascondere la bacchetta magica nel taschino della giacca estiva che indossava in quel momento. A dispetto di ogni altra cosa, dell riuscita stessa di quell'incontro e di quella ricerca così preziosa, Oliver si ripromise di evitare l'utilizzo di magia non strettamente necessaria: restavano come burattini nel Mondo Babbano, là dove la Caccia alle Streghe, a ben vedere, non era poi un ricordo chissà quanto lontano. Sospirò, a quel punto, avvicinandosi di pochi passi alla Tassorosso che aveva permesso tutta la strategia, forse senza neanche esserne a conoscenza. «Incantesimo Confundus, è andata bene. Grazie per la collaborazione!» le sussurrò, sorridendo. Scosse il capo in direzione della guida, infine con un cenno di consenso nei riguardi di tutti gli altri presenti, si disse pronto a seguire l'uomo verso l'ingresso del teatro. Come accadeva di solito alla soglia di un luogo prettamente artistico, il cuore di Oliver si gonfiò di una serie di aspettative non indifferenti. Apprezzava il teatro, gli spettacoli, le pièce più romantiche ed esplosive, in un intreccio di colori, suoni e profondi valori che un animo da sognatore come il suo non poteva che venerare e ricercare, insieme, più di ogni altra cosa. Mentre procedeva a passo spedito, dimentico per un attimo del compito che era stato loro assegnato, non poté fare a meno di osservare di sottecchi la figura gentile di Leah, poco lontana. Come se vinto interamente, da cima a fondo, dalla sua presenza, restarle lontano anche solo brevemente risultava, quel giorno, più uno strazio che altro. Si chiese quanto a lungo potesse procedere in quel modo, quanto a lungo potesse farcela; e allo stesso tempo, impavido e imperterrito, si domandò quanto potere Leah avesse su di sé, inconsapevolmente, interamente. Con quei pensieri piuttosto riflessivi, stravaganti a tratti, folli ad altri, Oliver si preoccupò più del presente che gli apparteneva, piuttosto che del passato di un musicista, a ben vedere, in richiesta d'aiuto perpetuo. Avrebbe dovuto pentirsene, lo sapeva bene, perché più di uno svolazzo di bacchetta non aveva fatto ancora nulla di particolare o decisivo a favore di Händel, ma tutto in lui sussurrava alla dolcezza del momento che stava vivendo. Andava bene così, si disse. E con un sorriso affiancò nuovamente Leah, riprendendo un discorso mai del tutto concluso.
Vi sarei grato per l’Eternità se voleste aiutarmi a trovare la Pace. Trovate la Partitura e portatela nel luogo ove riposo, prima che il Tempo e la Solitudine tornino a divorarmi.
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