Il tempo scorreva in modo inesorabile e non avrebbe atteso né l'uno né l'altra per prendere provvedimenti che non fossero del tutto immediati; in gioco e in palio, in rischio e in pericolo più di una vita, forse una sola, di sicuro il problema non era astratto. E se anche l'inganno o l'illusione, qualsiasi cosa, fossero stati svelati o meno, in un caso o nell'altro la fretta premeva sulle decisioni dei presenti con una certa impazienza. Più di una considerazione giusta era stata portata all'attenzione del gruppo, più di una soluzione corretta era stata proposta, ma quando il restante bambino - ancora privo di autentica identità - raggiunse il gruppo, si piegò in due per cercare di recuperare quanto più fiato possibile. Da lontano era apparso quasi simile, come un'ennesima copia d'eccezione, ai tre altri ragazzini già conosciuti, eppure dai ricci biondi, il viso paffuto, il naso a patata e la bocca sottile, con una maglietta azzurro acceso e un paio di bermuda neri, il piccoletto non si dimostrava poi così uguale. Abbozzò un'espressione bizzarra, correre era nella sua natura come pregio di quella tenera età, ma neanche il più impavido dei bambini avrebbe potuto farcela con estrema leggerezza. Quando riuscì ad aprire bocca, parlò rapidamente, ogni sillaba che si univa all'altra con tenacia.
«C'è un Elfo in pericolo, un Elfo in pericolo! Io-io non so usare ancora la magia, dovete-dovete aiutarlo voi!» disse al volo, insistendo leggermente su quell'avverbio temporale, quell'ancora che faceva purtroppo la differenza fra la riuscita da sé e la dipendenza dagli altri. Ma tempo al tempo anche per lui, era troppo piccolo. Si volse di scatto per tornare dalla direzione in cui era appena giunto, sperando tacitamente di portare con sé qualcuno dei presenti; in lontananza, il pozzo - il secondo pozzo - che il bimbo aveva indicato precedentemente.
Ma la divisione era ormai in atto: prendere o lasciare? Da un lato la giusta considerazione di chi era più grande, dall'altro la consapevolezza di trame ben distinte, non troppo fantasiose, di uno studente che ne aveva viste di cotte e di crude. Prima ancora che si trovasse un punto d'accordo, la terra fu scossa da un brivido incessante, lungo, profondo, che diede l'idea di essere in tutto e per tutto una scossa sismica. Ma quando già Nathaniel si impegnava a stringere la bacchetta magica per porre fine a quel problema di carattere prettamente naturale, un'enorme voragine si aprì esattamente ai piedi di Francis e di Mireen, facendo perdere loro l'equilibrio, in tempo per non rovinare al suolo ma soltanto di indietreggiare di pochi passi. Eppure, nulla era finito, nulla era iniziato: come una crescita improvvisa ed istintiva, protezione primordiale di quella stessa terra, dal basso spuntò un bocciolo verde, color smeraldo, che crebbe a dismisura in larghezza e in lunghezza, spiccando il volo e trascinando con sé - come un fagiolo magico di una nota favola babbana - i due malcapitati e la povera stranamente silenziosa Elizabeth. Tre ramificazioni si legarono rispettivamente al piede sinistro di Francis, graffiandolo profondamente (
-10 PS), alla caviglia destra di Mireen con una stretta tanto forte da lasciare il segno sulla pelle (
-5 PC -6 PS) ed infine al polpaccio sinistro della restante studentessa, fino a ferirle quello stesso punto anche se lievemente (
-5 PS). Tre prede, tre Grifondoro, di un tempo passato o presente, di un'eredità che non aveva distinzioni: salirono in alto, ancora di più, sballottati dal vento e dall'enorme fascio di rami che si stava sviluppando ad una velocità...
magica. Francis era situato in posizione sopraelevata, pendeva a testa in giù, in basso vedeva le due compagne; stesso discorso per Mireen e per Elizabeth, ma tutti erano ancorati ad un appiglio leggero, naturale, un ramo tra molti: avrebbe retto? Quale il prezzo da pagare per la discesa? Cosa stava succedendo? In lontananza, se avessero spinto lo sguardo in profondità, sia in alto sia in basso avrebbero scorto, ciascuno di loro, soltanto il prosieguo di quell'immenso collegamento tra cielo e terra. Del pozzo non c'era più traccia, erano sospesi in aria con tutto il pericolo che ne conseguiva.
Nel momento in cui la natura si espanse con tutta l'energia di cui era dotata, qualcosa di unico e di altrettanto interessante accadde nei riguardi degli sfortunati restanti. Il rigoglioso fascio di natura, pianta senza confine, si era allargato a tal punto da nascondere il pozzo alle sue spalle e i tre bambini che avevano tutti già conosciuto; superare quella parte era possibile, bastava aggirare l'ostacolo e recuperare i piccoletti, ma salire per aiutare il trio disperso sarebbe stato altrettanto difficile. Prima ancora che Ecate e Nathaniel, forse sorpresi, di certo allibiti, potessero fare qualcosa, una spinta d'urto, energia allo stato puro, li riversò all'indietro come burattini, andando ad impattare con la schiena verso il secondo pozzo poco distante (
-10 PS). Il bambino sconosciuto li attendeva e parlò di nuovo con fretta nella voce, preoccupato com'era per la sorte ormai non solo dell'Elfo, ma di tutti.
«Il giardino è protetto dal Guardiano, se non fate in fretta ci caccerà via con le botte! L'Elfo è qui dentro, nel pozzo. Se dobbiamo salvare tutti, anche i vostri amici, prima dobbiamo salvare l'Elfo.» Non aveva poi chissà quale senso, ma in effetti qualcuno all'interno del pozzo parve gridare qualcosa di indistinto. Che ci fosse una presenza era forse un dato di fatto, ma se anche Ecate e Nathaniel avessero deciso di dirigersi verso il fascio naturale alla ricerca sia dei bambini dispersi sia dei loro amici, la spinta all'indietro sarebbe stata pronta ad accoglierli ancora una volta. A quanto pareva, una divisione in effetti c'era stata quasi per davvero.
Complicato, direi. Possiamo così dare inizio a qualcosa di più energico: dovrebbe essere tutto chiaro dal testo, se ci sono dubbi o domande, scrivetemi sempre per messaggio privato. In generale: siete stati involontariamente divisi, la situazione più critica è quella del primo gruppo (A), che si ritrova un po' come Jack sul fagiolo magico, con la differenza di non trovare castelli incantati né giganti cattivi all'orizzonte... forse. Fate attenzione, siete legati da rami al fascio che vi ha spinti in alto, ma se vi staccate il rischio di cadere è palese. La seguente mappa - frutto delle mie immense abilità con Paint (niente Awards ai Master, poi si lamentano della nostra perfidia!) - indica con una semplice legenda le vostre posizioni: le lettere con i colori associati sono per ciascuno di voi.
Elizabeth perde il primo turno, si ricorda ai partecipanti che per continuare con la Quest non siano permesse più di tre mancate partecipazioni. Al terzo turno senza postare si esce, insomma. Per proroghe contattatemi pure senza problemi. Prossima scadenza: 28 Maggio, 23.59
Gruppo A
Francis (F)
Punti Salute 97/107
Punti Corpo 66
Punti Mana 64
Elizabeth (E)
Punti Salute 95/100
Punti Corpo 50
Punti Mana 50
Mìreen (M)
Punti Salute 159/165
Punti Corpo 110/115
Punti Mana 120
Gruppo B
Nathaniel (N)
Punti Salute 160/170
Punti Corpo 160
Punti Mana 150
Ecate (L)
Punti Salute 162/172
Punti Corpo 113
Punti Mana 114