Tre azioni, l'una concatenata all'altra, l'una come rafforzamento dell'altra, eppure non scardinate e non prettamente connesse, poiché diversi erano gli ostacoli degli attivisti sfortunati. Chi appeso per le gambe, chi per le caviglie, chi per i piedi, chi infine per le braccia, in un gioco di burattini senza fili e di messaggi appena comunicati, nella speranza di giungere al mittente nel migliore dei modi. La natura diventava tuttora avversaria, poiché rinnegata nel suo controllo principale, estasiata a quel punto di mostrare l'energia che da tempo, fin dagli albori, continuava a caratterizzarla. Già la prima azione si espandeva a suo svantaggio, mentre l'Incantesimo Tagliuzzante della Strega adulta andava ad estirpare, in malo modo, le spine sempre più in avvicinamento. Un ultimo singolare contatto pungente al polpaccio destro, una goccia di sangue discesa in un rivolo leggero (
-10 PS), infine così come apparsa, quella sensazione fastidiosa - sulla scia del pericolo crescente che anticipava - si dissipò nel vuoto; la pianta rimase per una frazione di secondo totalmente impassibile, privata del suo unico potente attacco, immobilizzata in precedenza, senza più valore. Apparentemente andava bene così, scacco matto sembrava essere stato portato a termine. Quanto sarebbe durato era un altro quesito, di certo un discreto ed interessante paio di maniche, ma era la volta di un azzardo prezioso in quell'intreccio di scommesse e di previsioni curiose: la realizzazione del Lapsus a favore della propria pelle, scivolando via dalla prigionia delle liane, concesse ad Elizabeth non solo un riconoscimento per la sua tempra coraggiosa - e perché no, senza alcun dubbio un pizzico fantasiosa -, quanto un souvenir d'eccezione, una stretta ancor più profonda a solcare ora la caviglia destra, lasciando un'ematoma non indifferente (
-4 PS -3 PC), eppure allo stesso modo la salvezza desiderata. Libera com'era, poté chiudere gli occhi, insieme a Mìreen poco più distante, al seguito del comando diretto e secco dell'altro Grifondoro. La luce si espanse in un fascio immenso, il becco che andò a ferire ulteriormente il braccio sinistro del ragazzo (
-6 PC) fu ormai lamentela del passato, sempre più dimentica, fin quando anche le rondini presero il volo. Restava un piccolo problema, appena scomparsi quei pericoli d'eccezione: come scendere dalla pianta magica? Parve rispondere tacitamente alla domanda, perché in uno slancio determinato dalla furia di essere stato vinto, ancora una volta, il fusto riprese la sua ascesa. Spiccò in alto, istante dopo istante, non permettendo ad alcuno dei suoi prigionieri di sprigionare anche solo un soffio di magia a suo sfavore. Sballottati a destra e sinistra, scontrandosi più volte contro la parete naturale - e per fortuna priva di spine, per l'azione tempestiva della Poliziotta -, subirono più colpi del previsto (
-5 PC -5 PS -5 PM), fin quando tra un respiro mozzato e la percezione di aria rarefatta, più fredda del solito, finalmente si fermarono di nuovo. Intorno a loro una distesa di nuvole, ma là dove le spine erano state tagliuzzate dall'incantesimo della Strega più grande, si scorgeva stranamente un bagliore: si espanse, residuo forse della luce evocata dall'adepto di Godric, fin quando mutò in una scala che cadde lontana, nel vuoto, sospesa al centro ed in volo, come se priva di appigli di sorta, e tuttavia resistente. Arrivarci costava un salto per ogni presente, ma ancor prima che potessero pensarci, le liane che avvinghiavano i loro arti si sciolsero in lacci veloci. Caddero insieme, l'uno dopo l'altra, chi già in basso e chi più in alto, tutti da primo ad ultimo. La scala parve allungarsi a dismisura e non appena ogni piede, per fortuito caso, sfiorò la struttura in legno, il bagliore precedente si intravide nuovamente e fu subito malcelata vista. Quando riaprirono gli occhi, abbagliati per poco, i tre avventurieri si ritrovarono l'uno accanto all'altro, in piedi, su quella che dava l'impressione di essere una distesa completamente di nuvole. In lontananza, un castello. Alle loro spalle, immersa nella nebbia, la pianta rampicante ancora in crescita. Cosa stava succedendo? Poteva essere ormai una favola vera e propria? Dove dirigersi? Più di una scelta era in attesa di essere considerata.
«Dannazione! Arania-»Una scintilla appena tangibile zampillò dalla punta della bacchetta di Nathaniel, sopraffatto dall'impatto del ragno gigante e dalla preoccupazione del momento; essere stato preso di soprassalto non rientrava tra le cose che il giovane studente preferiva, eppure non avrebbe avuto alcun problema a ripescare l'Incanto adeguato dal fitto bagaglio culturale, coltivato da anni di studio prezioso ed attento ad Hogwarts. Ecate aveva avuto la sua stessa idea, dando prova non solo di un'intelligenza furba ed attiva, quanto di una tempestività non indifferente. La differenza sostanziale stava nel fatto che il primo dei due raggi luminosi partì da una singola bacchetta, cozzando contro il busto di una coppia di ragni, rimbalzando dall'uno all'altro e spingendoli via, in fuga. Il secondo, al contrario, non sortì effetto sperato, poiché l'offensiva del Tassorosso fu bloccata sul nascere. Subì una stretta vigorosa da parte delle zampe della restante imponente creatura, sentendo il bacino scoppiare a più non posso (
-20 PS), fin quando si lasciò andare ad un sospiro misto ad un mugugno di sofferenza. La magia si espanse all'improvviso dalla parte più intima del suo spirito e la Terra, suo Elemento, tremò in ogni punto, facendo perdere addirittura equilibrio alla Strega poco distante e riversando l'ordine di qualsiasi cosa in un caos senza eguali, entrambe le azioni costarono infatti più di una ferita e più di una vertigine alla sfortunata Medimaga (
-7 PS -15 PM). Nathaniel si era tuttavia rivelato come Elementalista, ma già l'erede della stirpe di Aracne - ferito brutalmente - in un ultimo slancio sprofondava a sua volta in una voragine apertasi ad un metro di distanza dal pozzo. Inghiottiti in un boato immane, Mago e Creatura sparirono nel vuoto, immersi nella terra. Per Ecate più di una rivelazione poteva essere fatta: quanto appena visto drasticamente, ma anche la consapevolezza di essere rimasta del tutto sola; del bambino, ultimo restante spettatore, non c'era infatti curiosamente più traccia.
Accadde rapidamente, in un istante frenetico ma con insistente distinzione; il suono di un gorgoglio di flutti in contrasto perenne, in un moto che spingeva goccia contro goccia, senza pause, con fretta eccelsa. L'acqua scorreva vicina, sempre più vicina, ed era tanto visibile per la natura di Ecate da sembrare ad un passo, soltanto un passo. Se fosse avanzata, anche di poco, la Veela avrebbe percepito maggiormente quello che a tutti gli effetti dava l'impressione di essere un intenso
richiamo. Era il posto giusto, il punto esatto, così doveva essere. Tutto in lei suggeriva di non seguire Nathaniel, né il ragno, direttamente nella gola della terra, ma di voltarsi a breve distanza, facendosi strada sulla scia di un suono cristallino, dell'elemento che più di ogni altra cosa le apparteneva. Proveniva dal pozzo, quella la sua unica e più preziosa direzione. Senza più ostacoli, fiduciosa di una
sensazione, era forse il caso di calarsi a sua volta, di scendere ancora? Come avrebbe potuto? Eppure, era così
vicina.
Prossima scadenza: 21 Giugno, 23.59
Lady, non preoccuparti, sei in perfetta regola: quando si partecipa ad una quest, il primo post mostra i punti statistica attuali ongdr, ma è chiaro che il tuo personaggio continui a svilupparsi nel corso di gioco con altri punti eventuali, quindi anche se la scheda è aggiornata con altri punti, non è affatto un problema.
Gruppo A
Francis (F)
Punti Salute 87/107
Punti Corpo 55/66
Punti Mana 59/64
Elizabeth (E)
Punti Salute 76/100
Punti Corpo 42/50
Punti Mana 45/50
Mìreen (M)
Punti Salute 137/165
Punti Corpo 105/115
Punti Mana 115/120
Gruppo B
Nathaniel (N)
Punti Salute 130/170
Punti Corpo 160
Punti Mana 150
Ecate (L)
Punti Salute 145/172
Punti Corpo 113
Punti Mana 99/114