nontiscordardimé, Quest C.r.e.p.a.

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view post Posted on 29/6/2018, 10:47
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Le bugie vanno più veloci della verità
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Francis BassfrancisFreddo! Era questo il mio unico pensiero in quel momento. Come salvarmi da quel tempo?
"Ma è mai possibile che faccia tutto questo freddo?"
Le altre mie "colleghe" per l'occasione trovarono un rimedio e io come fare? L'idea di Elizabeth sarebbe stata anche la mia salvezza, alla fine conoscevo pochi incantesimi e allora dovevo cavarmela da solo con le mie poche conoscenze della magia.
"La voce che abbiamo sentito non ci racconta nulla di buono. Molto probabilmente, un elfo è intrappolato lì in quel castello con qualcuno pronto a divorarlo per cena.
Dobbiamo sbrigarci, sia per lui che per noi, il freddo ci distruggerà lentamente."

Stavo cercando di prendere in mano la situazione, farsi prendere dal panico non era nelle mie intenzioni.
In quel momento ero più serio che mai, volevo tenere salda la mente con un solo focus, salvare l'elfo domestico e salvarci anche noi.

"Non possiamo metterci a pensare qui un piano per come procedere, il freddo non ci aiuta e anche se utilizzeremo un incantesimo non potremo difenderci da esso per molto tempo."
Sembravo davvero un leader in quel momento, cercavo in qualsiasi modo di prendere le redini e pensare ad un piano specifico.
Non potevamo attendere altro tempo, dovevamo avanzare spediti verso il castello e poi cercare un vero piano per entrarci.

"Allora..." - solo quella parola sembrava voler dire tutto - "L'incantesimo che sto per usare non mi riscalderà per tanto tempo e allora appena funzionerà dovrò procedere spedito verso il castello, nostro unico riparo attualmente."
Chiamare riparo un luogo dove, molto probabilmente, ci sarebbero stati molti più pericoli di lì fuori era una bellissima cosa.
"Siete con me ok, non siete con me ci si vede!."
Impugnai la bacchetta verso l'alto, tenendola ferma pronunciai la prima parola dell' incanto.
"Ceeruleus"
La prima parola scritta conteneva una a mentre pronunciata diventava una e. Ora bisognava procedere con un movimento in senso orario, una sola volta e nel mentre pronunciare la seconda parola."Tintinnabulum" ad azione conclusa l'ultima parola "Flammo".
Ora speravo che l'incantesimo funzionasse, così due minuti e avrei iniziato la passo veloce verso il cosiddetto "riparo", correre avrebbe potuto spegnere la fiammella dell'incantesimo che mi doveva riscaldare un poco.



PS: 87/107 PC: 55/66 PM: 49/64 PE: 3
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Lia Soxilia
view post Posted on 29/6/2018, 21:58





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Ecate Soxilia O'Connor
26 ☘ Veela ☘ Medimaga ☘ scheda [x]


E
ra impregnata dalla presenza tutt'altro che fisica dell'Acqua, ne percepiva distintamente ogni goccia ricadere sulle altre in un roccambolesco coro di suoni che si intrecciavano nel suo essere andando a richiamare una parte così profonda che quasi non le sembrava di conoscere; l'Arpia dentro di lei sembrava danzare al richiamo di quell'elemento mutevole e purificatore, anche il suo animo di Veela si sentiva profuso di armonia nel tentativo di assorbire quella presenza che solitamente la calmava nei suoi momenti bui. La fune luminosa era apparsa arrotolandosi attorno al pozzo per poi trascinarla con sé verso il profondo del pozzo, ove l'elfo non si trovava più, certamente si sarebbe ricordata di come quell'incanto le era tornato utile sapendo che rientrata si sarebbe fatta un'appunto sul libro di incantesimi della sua biblioteca.
Il buio era una costante in crescita esponenziale, sicuramente però l'umidità era in netto vantaggio facendo arricciare i lunghi capelli biondi in boccoli e gonfiandoli come nel peggior temporale; sarebbe stata impresentabile una volta uscita, eppure la presenza che oramai era quasi tangibile dell'Acqua la distraeva da quel problema estetico di poco conto, per assurdo Lia avrebbe voluto immergersi in quell'Elemento e non uscirne per almeno una vita. Questo desiderio fu presto accontentato, quando i suoi piedi avvolti in comode snickers di cotone si appoggiarono al suono coperto da un livello di liquido che si apriva e la inglobava lentamente: eccola, l'Acqua tanto agognata, la circondava nel buio di quella caverna che stranamente si trovava sotto il pozzo, probabilmente era una falda acquifera con cui si riforniva il pozzo. Eppure qualcosa non la convinceva, l'Arpia si dimenava dentro di lei cominciando a richiedere di uscire mentre la Veela in allarme cercava la fonte di quello che sarebbe stato probabilmente un problema. Lia doveva vedere, doveva capire come affrontare il problema.
Stava per lanciare un lumos che le permettesse di vedere, quando un lieve bagliore attirò la sua attenzione facendole scoprire un cunicolo illuminato in cui quella che ora non aveva più nulla dell'Acqua non si addentrava: era qualcosa di assolutamente opposto alla fisica babbana e magica, l'acqua come qualunque liquido si adattava al contenitore e in quel caso sarebbe dovuta entrare nel cunicolo, ma allora perché non lo faceva?

Dome diavolo mi sono addentrata?

Non c'era più quella presenza quasi mistica, l'aveva abbandonata nel buio immersa in quel liquido e la costringeva a cavarsela da sola; non aveva molte scelte, anche perché il liquido pareva in fase di ebollizione e lei ci era immersa fino alle ginocchia, a meno che non volesse diventare un piatto prelibato era meglio addentrarsi nel cubicolo. Eppure la curiosità era troppa per non accendere la luce. Così la giovane medimaga, intenta ad addentrarsi nel cubicolo, puntò la bacchetta verso l'alto e attenta alla pronuncia lasciò che la curiosità prevalesse. "Lumos Solem!" Avrebbe scoperto cosa si nascondeva in quel luogo e poi sarebbe entrata nel cubicolo.
PS: 156 (-27)= 145 ☘ PC: 123 ☘ PM: 124 (-15)= 109 ☘ EXP: 27,5




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view post Posted on 7/7/2018, 12:18
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Il Fato

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Il mondo è un posto pericoloso,
non a causa di quelli che compiono azioni malvagie
ma per quelli che osservano senza fare nulla.
uqIZdxU
Una buona zuppa necessitava di buoni ingredienti: un Elfo Domestico aveva il suo sapore, poco ma sicuro, e lo stesso sarebbe stato per l'aggiunta di due studenti in giovane succulenta età e di una Strega altrettanto incantevole. Un sapore speziato, un soffio di paprica e un pizzico di milza di pipistrello ed era fatta, senza alcun dubbio. Il Gigante aveva dalla sua parte più magia illusoria di quanto si potesse anche solo lontanamente credere e quando percepì, per natura, il profumo distante di nuovi arrivati, da buon padrone di casa si disse pronto ad accoglierli nel migliore e più cortese dei modi. Spalancò la porta principale della sua abitazione, quel castello tanto imponente che il trio d'avventura era riuscito già ad individuare fin dal principio, a dispetto di nebbia e di freddo crescente. A tal proposito, un Incantesimo appena sussurrato da parte di Mìreen, mentre il calore in uno sbuffo gentile partiva dalla punta della sua bacchetta ad avvolgere le figure di tutti e tre i presenti, donando loro ristoro; altre due soluzioni tra di loro identiche da parte della coppia di studenti, là dove nel primo caso non seguì più di una manciata di fiammelle, mentre nel secondo si esibirono in bella mostra almeno sei lamelle luminose. Danzarono per un attimo tutte insieme, l'una verso l'altra, come in una vecchia riunione di famiglia, fino a contrastare maggiormente il gelo circostante. Un problema risolto, a quanto pareva. Avanzare non fu poi così difficile, non un ostacolo si frappose al loro cammino e d'altronde, era più il divertimento di passeggiare sulle nuvole resistenti a destare totale concentrazione. Andavano incontro al pericolo più imminente, ne erano poi così tanto consapevoli? Il coraggio, in effetti, non era una dote di molti e in quel contesto, a ben vedere, Grifondoro regnava con gloria eccelsa, con spicco sovrano. Alle pendici del castello gargantuesco, finalmente si mostrò loro un'apertura di ampie dimensioni, così alta e così larga da far passare l'intero Platano Picchiatore di Hogwarts senza alcuna difficoltà. Dall'interno si percepiva un profumo speziato, caldo, invitante: la zuppa, quasi certamente. Ma la cucina era ancora distante ed era tempo di intrufolarsi esattamente verso la prima sala per cercare il presunto Elfo Domestico in prigionia unica. Non appena varcata la soglia d'ingresso, dietro di loro il portone si chiuse rapidamente, di scatto, riversando in un tonfo profondo l'attenzione che forse il trio non avrebbe desiderato mostrare. Tutto intorno si ergeva ad impatto iniziale una sala colma di colonne antiche, in marmo come il pavimento sul quale sostavano i tre avventurieri; in alto, a perdita di vista vera e propria, un lucernario faceva la sua bella comparsa, mentre nei dintorni un lungo tavolo con sedie altissime era tutto ciò che concludeva la descrizione. Un dettaglio preciso: Mìreen, Elizabeth e Francis erano così piccoli, per natura, da sentirsi spaesati in quel regno di giganti. Anche un calice di cristallo come centrotavola dava l'impressione di essere una montagna luminosa. In lontananza un'altra porta da cui proveniva il profumo culinario. Era tuttavia chiusa e la maniglia, così in alto, non sarebbe stata facile da raggiungere. E per spingerla verso il basso poi? O poteva esserci una soluzione aggiuntiva?

TLyXG90
Un'altra destinazione, una vittima sfortunata forse anche più. D'altra parte, se nel primo caso perlomeno il trio aveva una sorta di amichevole compagnia, non ancora del tutto palesatasi, per l'incantevole Ecate il discorso prendeva una piega esclusivamente diversa. Era apparentemente sola, circondata da un pozzo buio e dalle pareti sempre più strette; la sensazione di essere in un luogo asfissiante non tardava a giungere all'attenzione, mentre il caldo cresceva a dismisura, tanto da imperlare la fronte della Strega di una lunga striscia di goccioline di sudore. Com'era possibile che negli abissi di un pozzo qualsiasi, in pieno sobborgo magico di Hogsmeade, in Scozia, la temperatura potesse essere ad un tratto così dannatamente alta? Mentre il fascio luminoso correva in suo soccorso, la bacchetta mostrò rapidamente sulla stessa scia considerata, poco distante, un percorso lungo circa cinque metri, alla fine del quale sembrava esserci una figura distesa supina, priva di sensi. Abbandonando l'acqua ormai quasi del tutto in ebollizione - follemente -, Ecate avrebbe potuto raggiungere la nuova presenza intravista. Ormai vicina, tuttavia, si sarebbe accorta di conoscere quel volto, di averlo già incontrato poco prima, di essere in tutto e per tutto lo studente Tassorosso rapito dalla schiera dei ragni. Aveva ferite profonde all'addome e alle braccia, la sinistra più sanguinante della destra, mentre lo sguardo era vitreo e il cuore batteva leggero, lentamente, dolcemente. Poteva esserci qualcosa da fare per lui? Stava già morendo o c'era speranza? Calzava a pennello la presenza di un Medimago in prima linea, a quanto pareva. D'altronde, c'era da immaginare che a dispetto della sua situazione, Nathaniel avesse finalmente abbattuto - o perlomeno allontanato - il nutrito gruppo di Acromantule. Oppure era troppo presto per cantare vittoria finale?
Prossima scadenza: 13 Luglio, 23.59
Elzabeth, attenzione alla realizzazione degli incantesimi; seguono un preciso ordine secondo il topic: Descrizione Incanti. In questo caso manca tutta la parte dei movimenti. Inoltre un consiglio: non agite tutti con lo stesso incanto, se già qualcuno ha risolto un problema (Lady fin dall'inizio aveva tentato il Fuocondro su tutti).

Ecate, hai il permesso di utilizzare più incanti in uno stesso turno.

Gruppo A
Francis (F)
Punti Salute 87/107
Punti Corpo 55/66
Punti Mana 49/64

Elizabeth (E)
Punti Salute 76/100
Punti Corpo 42/50
Punti Mana 35/50

Mìreen (M)
Punti Salute 137/165
Punti Corpo 105/115
Punti Mana 105/120


Gruppo B
Nathaniel (N)
Punti Salute 60/170
Punti Corpo 60/160
Punti Mana 50/150

Ecate (L)
Punti Salute 145/172
Punti Corpo 113
Punti Mana 99/114
 
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Lia Soxilia
view post Posted on 9/7/2018, 11:10





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Ecate Soxilia O'Connor
26 ☘ Veela ☘ Medimaga ☘ scheda [x]


Q
una do il fascio luminoso partì dalla sua bacchetta Lia si sentì confortata, la magia funzionava e già quello era una certezza che poteva salvarsi; poi però i suoi occhi corsero lungo il fascio notando su una camminata di pochi metri un corpo esanime: non c'era tempo da perdere e, ignorando il male dell'acqua in ebollizione, l'attraversò fino a salire sulla camminata e avvicinarsi al corpo dello sconosciuto che stava riconoscendo ad ogni passo. Il giovane Tassorosso era supino con gravi lesioni all'addome e alle braccia, lo sguardo vitreo fissava il nulla e il suo petto si alzava ritmicamente troppo debolmente. Era il suo lavoro salvare e curare la gente, era ciò che aveva studiato e che sapeva fare meglio; perciò Lia si raccolse i capelli e si inginocchiò accanto al corpo del giovane sollevandosi le maniche, tastò il collo misurando i battiti dalla carotide e controllò che non vi fossero versamenti polmonari o oggetti ad impedirne il respiro, poi controllò le ferite: erano profonde, gravi e copiosamente coperte di sangue; il braccio sinistro sembrava messo peggio ma anche l'addome non era una passeggiata. Avrebbe dovuto pulire le ferite e bendarle affinché non si infettassero e il sangue diminuisse, poi avrebbe provato a dargli una sorta di shock elettrico per far ridestare il giovane che sembrava sul punto di morire. "Nathaniel, so che sei lì, so che mi senti. Sono stata nelle tue condizioni e quella luce per quanto sia calda e bella non devi nemmeno farla avvicinare. Mi hai capito?! Stai qui, ignora la luce e resta qui!" Era seria, sapeva bene quanto poteva essere difficile allontanarsi dalla luce, da quel calore e da quella sensazione di pace, era una cosa che sarebbe rimasta dentro e che avrebbe continuato a fare capolino nei pensieri del ragazzo come lo faceva nei suoi: il ricordo di quel momento non lo puoi scordare, Lia lo sapeva e sapeva che sarebbe sempre stato accompagnato da un pizzico di malinconia perché in quel momento si sta troppo bene per voler tornare al dolore della vita.
La Veela strinse la bacchetta con convinzione e la posizionò sopra la ferita al braccio sinistro, chiuse un momento gli occhi per fare il vuoto nella sua mente e impedire che emozioni e pensieri la distraessero mentre medicava, era essenziale che fosse concentrata e presente e che niente potesse interrompere i suoi incanti; quindi riaprì gli occhi ghiaccio sicuri come lo erano durante il lavoro e mosse la bacchetta formando una x sulla ferita al braccio mentre la voce pronunciava l'incanto giusto. "Mundovùlnus" Non avrebbe atteso molto, giusto il tempo che l'incantesimo avesse effetto, poi avrebbe ripetuto l'incanto sull'altro braccio e sull'addome conscia che ciò sarebbe servito solo a pulire le ferite e non a guarirle: per guarirle avrebbe avuto bisogno di una pozione cura ferite che non aveva con sé. Una volta purificate le ferite doveva bendarle e tentare di abbassare il dolore che provocavano, nonostante non le sembrasse vi fossero fratture decise di usare l'incantesimo Ferula perché era uno dei pochi capace di bendare e diminuire il dolore; partì dal braccio sinistro puntandovi la bacchetta e pronunciando l'incantesimo come aveva imparato a fare negli anni, rapida e sicura consapevole che le azioni per salvare il ragazzo dovevano essere poche e veloci, ma soprattutto precise. "Férula" Si sarebbe fermata a controllare il suo lavoro solo una volta fasciate tutte e tre le zone colpite, avrebbe controllato che le bianche bende non si impregnassero troppo di sangue, cosa che avrebbe indicato sicuramente una grave lesione di un'arteria o una vena, e solo dopo avrebbe concluso i suoi atti di primo soccorso eseguendo l'innervazione.
Il polso aveva compiuto una rotazione di 180 gradi, muovendo la bacchetta verso l'alto e poi scendendo a colpire metaforicamente il ragazzo ancora steso, Lia sentiva il calore dell'acqua imperlarle la fronte di sudore e rendere l'aria faticosa da respirare eppure non avrebbe permesso che quel problema le impedisse di salvare il ragazzo: aveva ancora tutta la vita davanti e non meritava di lasciarci le penne solo per il buon cuore di salvare un piccolo elfo imprigionato. "Innèrva!"
PS: 183 (-27)= 156 ☘ PC: 123 ☘ PM: 124 (-15)= 109 ☘ EXP: 28




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TOPIC_ICON1  view post Posted on 12/7/2018, 18:40
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imma_role
...Non è il Sangue che ti scorre nelle Vene a decidere ciò che Sei,
ma quello che scegli TE di essere...



Mìreen Kathleen Niamh Fiachran

§ 25 Anni § P. ANTIMAGO § Ex Grifondoro
Scheda PG
ColorHair ஜ Outfit 1 - 2


Erano riusciti a raggiungere l'enorme castello senza che il freddo li congelasse, varcarono un'apertura decisamente grande e riuscirono ad entrare.
Come ci si aspettava, l'interno era tutto "formato gigante", percorrere gli spazi lunghi km era un'impresa ma alla fine riuscirono a seguire l'odorino di zuppa che proveniva da una porta massiccia la cui maniglia non solo era a chissà quanti metri di altezza, ma come potevano spingerla per aprire?


[ Non ha senso ne rimpicciolirci ulteriormente ne ingrandirci rischiando di esser scoperti...]

Era da quando erano penetrati in quel castello che contuava a guardarsi intorno per controllare non sbucassero fuori giganti o altri pericoli...

<< Non so se vuoi avete idee migliori, ma io direi di Trasfiguare la porta per renderla incorporea.
Se conoscete l'incantesimo aiutatemi perché non so quanto riuscirò a trasformare di questa porta grossa e gigantesca...
Cerchiamo di ottenere un passaggio abbastanza grande per farci passare.>>


Con la bacchetta sempre nella mano destra, lanciò l'incantesimo toccando la superficie ancora solida...

<< Verto Tenuis>>

Appena resa la porta o almeno uno spazio sufficiente, incorporea, avrebbe lentamente, senza far rumore, infilato la testa per dare un'occhiata rapida e assicurarsi che il passaggio fosse libero... per poi dare il "via libera" ai ragazzi, attraversare, e continuare a tener d'occhio la situazione mentre la seguivano anche gli altri due.


INVENTARIO:
- Bacchetta: Legno di noce nero, baffo di troll, polvere di papavero, 11 pollici e 3/4, semi-flessibile.
- Distintivo di riconoscimento della P. ANTIMAGO
- Spilla del C.R.E.P.A.
- Collana con ciondolo "Triquetra" incastonato di pietre preziose, regalato dalla madre e tramandato nella sua famiglia per generazioni.
Borsetta a tracolla in tessuto con dentro:
- Cellulare
- Portafoglio con Carta d'Identità e 2 Galeoni
- Piccolo Notebook con penna
- Mini beauty-case con trucchi ed elastico
- Fazzoletti

§ PS: 152/165 § PC: 110/115 § PM: 120 ஜ EXP: 25.5
SCHEME ROLE © Akicch; NON COPIARE - WANT YOUR OWN? GET IT
 
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view post Posted on 12/7/2018, 22:42
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Le bugie vanno più veloci della verità
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Francis BassfrancisIl piccolo fuoco creato dalla giovane poliziotta e le mie fiammelle riuscirono a portarmi all'entrata del castello senza morire di freddo.
Stavamo per entrare davvero in una fiaba, quelle dove bisogna salvare la principessa dalle grinfie di un gigante e questa volta "Peach" era un elfo domestico.
La porta del castello era spalancata, come se qualcuno ci stesse aspettando o ci volesse dentro.

"Aspettate..."
Esclamai pensando un attimo a quella porta principale enorme e spalancata, la cosa mi puzzava però la curiosità prese il sopravvento e varcai quella che sarebbe potuta essere la porta dell'inizio di tutto o la fine.
Un profumo invitante si sentiva per l'intero stabile, una zuppa, di quelle davvero buonissime, fatte con l'amore di una mamma o meglio di una nonna, pronta ad offrirti il meglio che può ma facendoti mangiare sicuramente più del solito.

"Un odore fantastico...."
Quel profumo ci condusse ad una sala, tutto lì era enorme e noi dei piccoli lillipuziani alle prese con tutto più grosso di noi.
Rimasi affascinato dall'ambiente, avrei voluto essere come un soldatino di Toy Story pronto ad arrampicarmi a destra e manca per raggiungere l'obiettivo senza alcuna paura.
La nostra attenzione però fu attirata da una porta enorme, da lì sembrava provenire il delizioso profumino. Mireen si avvicinò senza panico, io rimasi leggermente indietro ad osservare la scena.

"Stia attenta signorina, se ci fosse qualcuno alle spalle di quella porta sicuramente non avrebbe intenzioni pacifiche." mi guardai intorno eseguendo una giravolta di 360° "E dalle dimensioni dell'ambiente non è uno con cui vorrei nemmeno scambiare due parole; se solo ci alitasse in faccia moriremmo in trenta secondi"



PS: 87/107 PC: 55/66 PM: 49/64 PE: 3
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//* Non faccio riferimenti all'incanto perchè Francis non conoscendolo non sa nemmeno cosa fa e allora lascia Mireen fare ciò che desidera.
Riguardo al post di prima errore mio, non avevo capito benissimo, sorry :flower:
 
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view post Posted on 13/7/2018, 19:47
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Elizabeth Silverman
Gryfondor | Student | 12 yrs | Nervous | ♪XwFHG5M "No more tears left to cry..."
Ottimo!
Se non altro adesso avevano evitato di congelare per colpa delle nuvole il che era già qualcosa. Tutta questa storia stava iniziando a infastidire la giovane Elizabeth, insomma come erano potute accadere una serie di eventi del genere che sono sfociati nella creazione di una gigantesca pianta?
Tutto ciò era un mistero, al quale la giovane Silverman voleva assolutamente trovare una risposta. Mireen suggerì, per entrare, di rendere incorporea la porta per poter passare. Tuttavia Francis, che aveva mantenuto un po' di buon senso, suggerì alla giovane di fare attenzione: la creatura dietro al portone era sicuramente molto pericolosa e non era sicuro entrare dalla porta principale.
«Francis ha ragione.» dice Elizabeth con calma «E se invece provassimo a cercare un'entrata secondaria? Magari da qualche parte c'è una fessura abbastanza grande da permetterci di passare.»



PS: 76 | PC: 42 | PM: 35| PE: 1
Giuls || © harrypotter.it




★ Bacchetta (Legno di Frassino, crine di unicorno, 13 ½ pollici poco flessibile)

★ Topo finto: Topo di piccole dimensioni che, una volta caricato con un colpo di bacchetta, corre per tutta la stanza seminando il panico in chi teme i roditori dalla lunga coda rosa. Possono mordere l'avversario causando la perdita di punti salute.

★ Bacchette magiche alla liquirizia, Ciocconocciola, Fildimenta Interdentali, Pallini di sorbetto levitante

★ Spilla del comitato C.R.E.P.A.

★ Altro: Pergamena, Libro di Erbologia, penna, inchiostro.
 
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view post Posted on 1/8/2018, 11:48
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Il mondo è un posto pericoloso,
non a causa di quelli che compiono azioni malvagie
ma per quelli che osservano senza fare nulla.
2LMmcMQ
La Trasfigurazione non era mai soluzione scontata: non tra i banchi di lezione, non sul tomo polveroso da mandare a memoria, non di certo in situazioni di fuga e relativo salvataggio da un folle Gigante assassino. Andava bene così, tutto sommato. Grifondoro attirava il caos al pari di una calamita d'eccezione e non uno, tra i tre presenti all'arrembaggio, avrebbe potuto offendere Godric per tutti così familiare. Per la prima volta in assoluto concordi sul miglior pretesto per uscirne indenni, finalmente l'Incanto di Mìreen sortì l'effetto sperato, anche se in minuscola parte: d'altronde, la porta era così ampia, alta e larga, da non poter subire la trasfigurazione in modo completo. Il potenziale che avrebbe richiesto non dettava legami dall'esperienza né dal bagaglio culturale, quanto dalla consapevolezza di dover stilare fino all'ultima goccia di magia propria. Il passaggio fu piuttosto stretto, il legno mutò in qualcosa di malleabile, fino a sparir per pochi secondi, tempo necessario per Francis, Elizabeth e Mìreen di avanzare. Quando furono dall'altra parte della barricata, nell'enorme cucina che avevano già indovinato in precedenza, una serie di dettagli si fece strada come breccia d'eccezione: se la porta alle loro spalle si richiuse, trasfigurazione ormai spezzata, un nuovo orizzonte si esprimeva in tutto il suo livello di estrema pericolosità. Faceva così caldo da far sudare anche uno Yeti e il profumo che avevano percepito poco prima, per fortuna, fu sufficientemente buono da non far arricciare il naso di nessuno. Le mattonelle del lungo pavimento erano bianchissime, immacolate, non un alone di sporcizia né un acaro di polvere, mentre il soffitto era così alto e a cupola da perdersi a vista d'occhio umano. Alla loro attenzione, quindi, tutto ciò che restava era una sfilza di strumenti da cucina (mestoli, pentole, posate, piatti e bicchieri di cristallo) sistemati su un'enorme tavola in legno al centro della sala; i fornelli erano già accesi, ma così lontani da non essere messi perfettamente a fuoco, e d'altronde poco importava. Il suono di qualcosa che bolliva, un gorgoglio perenne, spinse i tre ragazzi a guardarsi attorno, fino ad individuare un grosso calderone dalla fiamma accesa subito sotto. In alto, come un lampadario dal'estro artistico discutibile, si sospendeva una gabbia in legno, che lentamente si muoveva a destra e sinistra, scricchiolava di continuo. Al suo interno, anche se a metri e metri di altezza, un Elfo Domestico cercava di uscirne invano. Non si era accorto di essere alla presenza di probabili salvatori, ma qualcun altro - forte, grassottello, gargantuesco e peloso come non mai - un gatto bianco, di almeno il quintuplo della grandezza dei tre Stregoni, si avvicinava a passo silenzioso verso le prede succulenti.


TLyXG90
Percepiva la voce calda di un salvataggio, la cura che lo rigenerava istante dopo istante, le ferite infette dissiparsi come neve al sole, fin quando lo sguardo si aprì lentamente, mise a fuoco, soffrì anche solo al fioco bagliore di luce che l'Incanto di Ecate sospendeva ancora nel cunicolo putrido. Nathaniel tentò un sorriso che mutò prontamente in una smorfia di dolore; là dove i graffi delle Acromantule lo avevano scosso fin nel profondo, ora sostavano bende provvisorie grazie all'intervento della Medimaga. Quando il Tassorosso fu in grado di rimettersi in piedi, anche se con estrema fatica, il suo ringraziamento fu quasi un bisbiglio, mentre un commento si articolava lentamente a fior di labbra. «Un giorno sarò anch'io un Medimago.» Il sogno nel suo cassetto, la rivelazione ultima, mentre l'energia fluiva nel corpo martoriato e ormai leso; il veleno si stava dissipando, faceva il suo corso finale, non avrebbe influito più di quanto non avesse già fatto. In lontananza si sentì un suono secco, come un colpo contro una superficie pesante; un attimo dopo si percepì quello che dava l'impressione di essere un verso stridulo, come il raschiare di una forchetta contro il vetro di un bicchiere. Nathaniel si disse pronto a procedere, indicando la strada davanti a sé, nel pozzo, e raccontando cosa gli fosse capitato pochi attimi prima. «Le Acromantule mi hanno trascinato fin qui, alcune sono fuggite, ma temo non soltanto per il mio intervento. C'era qualcosa. Avevano paura, sono scappate via. Qualunque cosa sia, faceva quello stesso verso che abbiamo appena sentito. So che sembra una follia, ma dobbiamo seguire... dobbiamo seguire i ragni per uscirne vivi.» Indicò prima alle loro spalle, dove il suono si stava ripetendo e rendendo più vicino, infine poco distante, avanti a sé, là dove il cunicolo del pozzo si faceva più stretto e buio. Alla decisione di Ecate, anche Nathaniel si sarebbe adeguato, seguendola ovunque avesse quindi voluto andare. Tutto sommato, a dispetto delle viscere di un pozzo, faceva troppo caldo.
Prossima scadenza: 9 Agosto, 23.59
Ringrazio per la pazienza per la lunga attesa, si riprende con più attenzione.

Gruppo A
Francis (F)
Punti Salute 87/107
Punti Corpo 55/66
Punti Mana 49/64

Elizabeth (E)
Punti Salute 76/100
Punti Corpo 42/50
Punti Mana 35/50

Mìreen (M)
Punti Salute 137/165
Punti Corpo 105/115
Punti Mana 105/120


Gruppo B
Nathaniel (N)
Punti Salute 100/170
Punti Corpo 100/160
Punti Mana 80/150

Ecate (L)
Punti Salute 145/172
Punti Corpo 113
Punti Mana 99/114
 
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Lia Soxilia
view post Posted on 7/8/2018, 09:41





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Ecate Soxilia O'Connor
26 ☘ Veela ☘ Medimaga ☘ scheda [x]


I
l giovane Tassorosso si era ripreso almeno un po’, per un attimo quasi eterno Lia si sentì rassicurata nel vedere quel mezzo sorriso e quel giovane che cercava di rialzarsi aiutato da lei che lo sosteneva: ricercava quel conforto nell’aiutare gli altri da quando era morta e in quel momento se ne inebriò consapevole che qualcosa stava per scuotere quella pace frivola. L’aveva ringraziata rivelandole che voleva diventare un Medimago anche lui, un sorriso e una frase d’incoraggiamento le uscirono spontaneamente come fosse sempre stata in grado di dominare le proprie emozioni; i suoi occhi azzurri percorrevano le fasciature del giovane controllando la perdita di sangue, il pallore del giovane sembrava via via sparire indicando che anche il veleno di acromantula fortunatamente troppo poco per uccidere il giovane stava sparendo. Lia ancora illuminava il fondo del pozzo con la bacchetta mentre cercava una soluzione al dilemma di come tornare in superficie, poteva tornare indietro o seguire il cunicolo da cui sembrava fossero passate le acromantule: ma se fossero finiti dritti nel nido di quelle creature sarebbe stata la fine, in parte era sorpresa che come creature non avessero avvertito la sua natura cosa che invece succedeva ad altre creature. Poi uno schiocco secco da dove era venuta lei e qualcosa sembrò gelare il sangue nelle vene del giovane, lo stridio che ne conseguì la fece piegare appena stringendosi le mani alle orecchie infastidita da quel suono orrendo; Nathaniel sembrava conoscere quel suono e indicando la direzione verso cui erano scappate le acromantule le spiegò che qualcosa le aveva spaventate e aveva fatto lo stesso suono che avevano appena sentito. Lia ci rifletté un attimo: le acromantule avevano paura solo di una cosa, una cosa che doveva spaventare chiunque, ma non era fattibile che fosse lì una cosa simile era quantomeno assurdo. “Le acromantule temono solo una cosa... Ma non può essere, non ci sono avvistamenti da almeno quattrocento anni!... Non può essere un Basilisco...” Lia era spaventata, sapeva che non c’era modo di sconfiggere un Basilisco, a meno che non si avesse a disposizione un gallo, e che esso invece poteva ucciderli in almeno tre modi diversi. Dovevano seguire i ragni in quella che poteva essere la loro tana e quindi morire oppure restare e rischiare di incorrere in un Basilisco che li avrebbe comunque uccisi? L’Arania Exumai non avrebbe funzionato nella loro tana e per scappare dal basilisco avrebbero dovuto correre ad occhi chiusi stando attenti a non essere graffiati o morsi dalle sue zanne... Era una decisione che non gli dava possibilità di salvezza, ma forse Nathaniel poteva essere l’asso nella manica... “No, non seguiremo le acromantule, possono portarci alla loro tana e lì saremo cibo... Dobbiamo tornare indietro e pregare che non si un Basilisco ma qualcosa contro cui possiamo combattere, in ogni caso tieni gli occhi chiusi e non farti graffiare.” Non gli aveva dato il tempo di replicare, lo aveva preso in spalla consapevole che era ancora troppo debole per correre mentre lei si allenava tutti i giorni e non era ferita, e quindi lo ammonì un’ultima volta prima di fare dietro front e correre in contro a ciò che spaventava le acromantule. “Stringi la bacchetta e chiudi gli occhi, se cadiamo rialzati e scappa, non fare l’eroe!” Gli strinse le braccia attorno alle gambe e prese a correre senza pensare alla fatica, gli occhi bassi per evitare massi ed eventuali occhi gialli dotati del potere di Medusa, in testa solo la speranza che non vi fosse il Re dei Serpenti ad attenderla.
PS: 183 (-27)= 156 ☘ PC: 123 ☘ PM: 124 (-15)= 109 ☘ EXP: 28




Inventario
Legno di Ebano, Corda di cuore di drago, 10 pollici e molto flessibile.
Spilla del Comitato CREPA
Carta d'identità
Cellulare
Pacchetto di sigarette

 
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view post Posted on 8/8/2018, 04:32
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...Non è il Sangue che ti scorre nelle Vene a decidere ciò che Sei,
ma quello che scegli TE di essere...



Mìreen Kathleen Niamh Fiachran

§ 25 Anni § P. ANTIMAGO § Ex Grifondoro
Scheda PG
ColorHair ஜ Outfit 1 - 2


Avevano appena varcato l'enorme porta di cui era riuscita a trasfigurare solo una parte abbastanza grande da farli passare, per poi riacquistare consistenza dietro di lei.
Dopo un'occhiata intorno costatarono che la loro supposizione era giusta: quella era la cucina della fortezza, naturalmente versione enorme, ogni oggetto lì dentro era di dimensioni decisamente più grandi del loro "normale", compresa la pentola da cui arrivava un continuo borbottio di qualcosa che bolliva al suo interno dal profumino simile a quello sentito nella stanza prima.
Una gabbia in legno penzolava parecchio in alto sopra le loro teste, probabilmente era dove tenevano chiuso l'Elfo Domestico che erano venuti a salvare... Ma come lo avrebbero raggiunto?!
Stava pensando a come raggiungerla, quando un movimento colto con la coda dell'occhio attirò la sua attenzione per poi lasciarla ad occhi spalancati: un enorme gatto si stava avvicinando silenzioso e li guardava leccandosi i baffi come avesse appena puntato tre deliziose prede.
Subito il suo sguardo si mosse da una parte all'altra della stanza alla ricerca di un'idea, vide nell'angolo della stanza più vicino a loro, un secchio enorme forse in legno, con una scopa e uno straccio appoggiati al muro affianco, il contenitore aveva l'apertura rivoltata verso il pavimento, una fessura creata dal manico in ferro avrebbe permesso loro di rifugiarsi sotto... ma scappare subito era la scelta più sbagliata, prima andava creato un diversivo.
Ma quale?
Il suo primo pensiero fu di spaventarlo, il modo migliore era provocare un suono che lo facesse scappare, ma rischiava di richiamare l'attenzione degli altri "abitanti" della casa... magari un movimento improvviso avrebbe potuto sortire lo stesso effetto!
Guardò sulla tavola cosa poteva spostare e far cadere vicino al gattone, ma le venne un dubbio: ora che erano parecchio più piccoli degli oggetti che voleva spostare per il suo piano, l'incantesimo "Mobili e il nome latino" avrebbe funzionato??


[ Forse siamo troppo piccoli per quegli oggetti, mi pare che l'incantesimo abbia un limite di peso da poter spostare... Cavolo cosa faccio?? Rischio o meglio di No?]


Osservò il gatto, sempre più vicino...

[ No, è troppo vicino alla nostra portata per rischiare che l'incantesimo non funzioni, ci salterebbe addosso e sarebbe la fine sicuro per uno di noi.
Pensa pensa...]


Un altro incantesimo le venne in mente, in teoria avrebbe dato loro copertura e confuso l'animale consentendo la loro fuga, ma prima doveva mettere al corrente del suo piano i suoi compagni in modo che al momento giusto sarebbero potuti scappare insieme.
Si posizionò davanti a loro, in modo che il gatto vedesse lei per prima, parlando coi ragazzi con voce chiara, ma senza alzarla troppo per non agitare il gatto che ancora si stava avvicinando lentamente e silenzioso, credendoli impreparati, disse:


<< Ragazzi, questo è il piano, e NON abbiamo tempo per pensarne altri.
Io ora creerò un diversivo con delle luci, tipo quelle psichedeliche delle discoteche babbane, dovrebbero confonderlo tanto da non vederci neanche.
Appena l'avrò lanciato, corriamo TUTTI il più in fretta possibile, in quell'angolo laggiù, sotto il secchio rivoltato per terra, così saremo al sicuro abbastanza tempo per decidere come raggiungere l'elfo.>>

La sua voce non ammetteva repliche, non voleva far del male a quel povero gatto, ma non gli avrebbe lasciato mangiare nessuno di loro, lei compresa.
Per loro fortuna, si trattava di un animale, alto molto più di loro, quindi dubitava che sollevare quello che per lui era un bastoncino di legno, potesse metterlo sull'attenti...
Quando tornò a guardare il felino, era decisamente troppo vicino, avrebbe balzato da un momento all'altro, così senza altri indugi, puntò la bacchetta verso l'enorme testone peloso e alzò leggermente il polso, per poi pronunciare "Lucis Ambitus"


Se avesse funzionato, appena le luci dell'incantesimo avrebbero avvolto l'animale, sarebbe corsa con i ragazzi verso il rifugio individuato e a loro ben indicato.


INVENTARIO:
- Bacchetta: Legno di noce nero, baffo di troll, polvere di papavero, 11 pollici e 3/4, semi-flessibile.
- Distintivo di riconoscimento della P. ANTIMAGO
- Spilla del C.R.E.P.A.
- Collana con ciondolo "Triquetra" incastonato di pietre preziose, regalato dalla madre e tramandato nella sua famiglia per generazioni.
Borsetta a tracolla in tessuto con dentro:
- Cellulare
- Portafoglio con Carta d'Identità e 2 Galeoni
- Piccolo Notebook con penna
- Mini beauty-case con trucchi ed elastico
- Fazzoletti

§ PS: 137/165 § PC: 105/115 § PM: 105/120 ஜ EXP: 25.5
SCHEME ROLE © Akicch; NON COPIARE - WANT YOUR OWN? GET IT


//La presenza di altri eventuali oggetti, purchè fattibili in una cucina e di dimensioni enormi è stata concordata col Master tramite MP
 
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view post Posted on 8/8/2018, 09:44
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Le bugie vanno più veloci della verità
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Francis BassfrancisGrazie a Mireen eravamo riusciti a penetrare le mura della cucina. Tutto intorno a noi era enorme, come già constatato nel corridoio che portava lì. Tutto riconduceva a una cucina normale, solo a grandezza maxi.
Mi guardavo intorno in cerca di quel qualcosa che potesse farmi pensare che quell'elfo fosse lì in quella stanza. Un calderone, lì lontano da noi, il fuoco accesso sotto di esso e sopra, penzolante una gabbia, forse l'elfo, forse pronta per eventuali ospiti, ma certamente non era di aiuto. Il movimento di tale gabbia mi fece insospettire che forse ospitasse qualcuno e che quel qualcuno altro non fosse che l'elfo da salvare.

"Lassù, dobbiamo arrivare ai fornelli...."
Puntai il dito indice verso la gabbia per mostrare il punto in cui saremmo dovuti arrivare e nel frattempo un'ombra. Un'ombra grossa cinque volte noi si avvicinava a passo felpato,. Fosse stato più piccolo sarebbe riuscito ad arrivare a noi senza farsi vedere e invece la sua stazza lo ingannò, riuscimmo subito a captare la sua presenza.
"Un gattone"
Da sempre amavo i gatti. A scuola avevo Hannah, la piccola gattina bianca che ogni tanto mi creava dei piccoli casini.
Guardavo quel gattone enorme, mi immaginavo in groppa ad esso come se fossi a cavallo di un elefante, sarebbe stata un'avventura da non dimenticare.

"Fatti cavalcare bel gattone, vieni qui.."
Mentre cercavo di far amicizia col gatto Mireen pensò ad un piano per cercare di non farci azzannare dall'animale, infatti aveva ragione. Il gatto più si avvicinava e più sembrava avere cattive idee per la testa, forse aveva visto in noi delle prede, piccole prede con cui poter prima giocherellare un pò e poi mangiare.
"Ok, allora seguo te!"
Mi riferii a Mireen, il suo piano mi piaceva e allora mi sarei mosso seguendo le sue indicazioni, per il momento il secchio era un buon nascondiglio dal gatto ma poi avremmo dovuto pensare anche al piccolo elfo domestico lì sul fuoco.



PS: 87/107 PC: 55/66 PM: 49/64 PE: 3
Inventario
Legno di Ciliegio, Dente di Doxy, 10 Pollici e mezzo, Rigida.
Spilla del Comitato C.R.E.P.A.
Stivali Drow | Migliora gli incantesimi oscuri | +7 Mana
Mantello della resistenza | Protegge dalle fiamme | + 8 Corpo
Anello del troll | Aumenta la potenza del mago | +5 Mana
Anello mistico delle sirene | Direttamente dal lago di Hogwarts, rende più resistente alle fatture chi lo indossa. | + 7 Corpo

 
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view post Posted on 9/8/2018, 21:28
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Elizabeth Silverman
Gryfondor | Student | 12 yrs | Nervous | ♪XwFHG5M "No more tears left to cry..."
Mireen optò comunque per l'utilizzo della trasfigurazione, di conseguenza riuscirono a passare grazie alla porta che la strega creò con la sua magia.
Adesso erano dentro, in un luogo al limite del surreale con piatti, posate, bicchieri e tavoli di dimensioni fuori dal comune. Era una sensazione strana quella provata da Elizabeth Silverman, che per la prima volta si sentì minuscola ed indifesa in quei luoghi giganteschi, ma soprattutto pericolosi. La ragazza cercò di farsi coraggio, nonostante il caldo soffocante doveva assolutamente salvare il povero elfo e tornare ad Hogwarts il prima possibile. Ed infatti il poveretto si trovava in pentola a bollire, stava cercando di uscire disperatamente dalla sua prigionia ma ovviamente non poteva riuscirvi senza il giusto aiuto che prontamente venne da Mirren, che aveva un piano d'azione.
«Ragazzi, questo è il piano, e NON abbiamo tempo per pensarne altri.
Io ora creerò un diversivo con delle luci, tipo quelle psichedeliche delle discoteche babbane, dovrebbero confonderlo tanto da non vederci neanche.
Appena l'avrò lanciato, corriamo TUTTI il più in fretta possibile, in quell'angolo laggiù, sotto il secchio rivoltato per terra, così saremo al sicuro abbastanza tempo per decidere come raggiungere l'elfo.»

Ebbene si, un bel gattone bianco si stava per avvicinarsi al trio di intrepidi eroi e di conseguenza portando ulteriori problemi ai Grifondoro.
«Sono d'accordo.» risponde Elizabeth con decisione «Il nostro obbiettivo è quello di raggiungere i fornelli, dobbiamo assolutamente togliere l'elfo dall'acqua!»
Stava ripetendo l'ovvio, giustamente, ma a quanto pare le cose cosi scontate spesso non le capiscono tutti. Francis per esempio stava li incantato dalla bellezza del gattone, ma per quanto bello potesse essere non era li per farsi coccolare.
«Ma che fai!? Vieni, invece di fare lo scemo!»
Lo avrebbe strattonato con vigore per più lanciarsi velocemente verso il punto che Mirren aveva designato come riparo, se non altro era il luogo più adatto per discutere un piano.



PS: 76 | PC: 42 | PM: 35| PE: 1
Giuls || © harrypotter.it




★ Bacchetta (Legno di Frassino, crine di unicorno, 13 ½ pollici poco flessibile)

★ Topo finto: Topo di piccole dimensioni che, una volta caricato con un colpo di bacchetta, corre per tutta la stanza seminando il panico in chi teme i roditori dalla lunga coda rosa. Possono mordere l'avversario causando la perdita di punti salute.

★ Bacchette magiche alla liquirizia, Ciocconocciola, Fildimenta Interdentali, Pallini di sorbetto levitante

★ Spilla del comitato C.R.E.P.A.

★ Altro: Pergamena, Libro di Erbologia, penna, inchiostro.
 
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view post Posted on 25/8/2018, 11:28
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Il Fato

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Il mondo è un posto pericoloso,
non a causa di quelli che compiono azioni malvagie
ma per quelli che osservano senza fare nulla.
2LMmcMQ
Miao.
Li aveva visti: uno ad uno, dal più grande al più piccolo, come tanti deliziosi spuntini di un pasto iniziato in anticipo. Il felino prediligeva, come tutti gli altri della sua specie, roditori di medie e grandi dimensioni, le stesse prede che il suo buon vecchio padrone gli procurava di tanto in tanto. Non guastava un pasticcio di elfi domestici e in casi estremi di digiuno prolungato - circa mezz'ora dall'ultimo suo assalto - perfino di esseri umani. Li aveva analizzati con un'attenzione forse provvisoria, anche affrettata, eppure il profumo dell'uno e dell'altra non poteva che ammaliarlo come poche altre cose nel suo mondo gargantuesco. Si avvicinò prima di soppiatto, ricordando un attimo dopo di essere fin troppo gigante per sfuggire allo sguardo degli innocenti, così mandò all'aria ogni accortezza per spiccare il balzo migliore. Quando le zampe atterrarono a pochi metri di distanza dal trio in fuga, il pavimento della cucina fu scosso da un tremore profondo, che mandò lungo distesi tutti i Grifondoro lì presenti (-10 PS); né l'impedimento né l'ematoma procurato, tuttavia, furono pretesti esatti per arrestare la corsa appena ripresa dei ragazzi, così quando l'azione diversiva di Mìreen prese vita - un'esplosione preziosa di luci in fasci e spirali all'altezza degli occhi socchiusi del bel gattone -, la strada fu momentaneamente più libera. Alle pendici dell'ampio calderone, là dove al trespolo le fiamme già riprendevano ad accendersi per affrettare la cottura del pasto delizioso, una vampata di calore investì il trio a tal punto da incenerirli, arrostirli e bruciarli vivi in un istante, se non fosse stato per il lungo mantello che Francis indossava in quel momento. L'inventario aveva un suo valore in quelle circostanze. Resistente al fuoco più di ogni altro elemento, si distese in un'ondata di vento improvviso, arrivando a coprire se stesso e le due fanciulle di fianco: un gesto, quello, che avrebbe fatto la storia del romanticismo cavalleresco. Un grido poco distante, invece, spezzò l'incanto: perché se il calderone era ormai acceso, l'acqua in ebollizione e la ricetta avviata, la prima vittima altri non era che l'Elfo sfortunato. La gabbia nella quale era intrappolato sostava a circa venti metri di altezza dal punto più basso in cui si trovavano i ragazzi, ma se saltare diveniva soluzione futile, anche arrampicarsi sul calderone non sarebbe stato facile: scottava a più non posso, le fiamme ormai accese. E bisognava anche chiedersi come mai, a quel punto, il fuoco prima assente ora fosse evidentemente attizzato. Alle loro spalle, in una scena deliziosa, gatto e padrone osservavano dall'alto i tre moschettieri all'orizzonte. Si complicava tutto: l'Elfo strillò, doveva uscire prima di finire cotto dai vapori crescenti dal calderone; e la coppia assassina, poco lontana, doveva essere frenata altrettanto in fretta. Per fortuna erano in tre.

TLyXG90
Nathaniel avrebbe voluto insistere con la sua teoria, con l'idea di spingersi oltre, verso quello stesso vicolo buio dove aveva visto sparire le Acromantule; era consapevole di quanto inseguire le creature oscure potesse costargli la vita, così come era altrettanto convinto di non permettere all'Elfo Domestico scomparso di fare una brutta fine. Quando Ecate tuttavia si decise a percorrere il sentiero opposto, il Tassorosso annuì con un vigoroso cenno del capo: si fidava della Strega più per il ruolo che rivestiva, e che avrebbe voluto vestire a sua volta, che per una conoscenza d'altronde provvisoria, di poco tempo. A ben vedere, tra l'altro, lo studente aveva così poche forze da non essere ancora capace di mantenere attivo un discorso con lucidità perenne. Più avanzavano, più l'aria si faceva meno rarefatta, per fortuna, eppure più calda, investita da un tepore che ricordava la stagione estiva di un paese mediterraneo. Nathaniel ringraziò la Strega per invitarla poi a lasciarlo, stabile ormai sulle sue stesse gambe; erano arrivati, dopo pochi metri appena percorsi, ad un tunnel che puzzava terribilmente di ferro. Illuminato fiocamente, mostrava un'apertura dalla quale soffiava aria bollente, un vapore che aveva il profumo di spezie, di cucina, di sapore prezioso. La parete alla quale si erano fermati parve vibrare, un mattone scosso improvvisamente e una voce lontana, distante, come un'eco, subito dietro la stessa. Decidere come raggiungere l'elfo. Era chiara anche se a tratti, poi dispersiva, infine vicina. C'era qualcuno ed era familiare, ricordava Mìreen. Un muro di ampia portata, tuttavia, divideva qualsiasi cosa potesse esserci oltre. E di lato, in crescendo, l'odore di ferro e di rosmarino a fare da rimando.
Prossima scadenza: 31 Agosto, 23.59.

Gruppo A
Francis (F)
Punti Salute 77/107
Punti Corpo 55/66
Punti Mana 49/64

Elizabeth (E)
Punti Salute 66/100
Punti Corpo 42/50
Punti Mana 35/50

Mìreen (M)
Punti Salute 127/165
Punti Corpo 105/115
Punti Mana 105/120


Gruppo B
Nathaniel (N)
Punti Salute 100/170
Punti Corpo 100/160
Punti Mana 80/150

Ecate (L)
Punti Salute 145/172
Punti Corpo 113
Punti Mana 99/114
 
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view post Posted on 31/8/2018, 12:33
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Mìreen Kathleen Niamh Fiachran

§ 25 Anni § P. ANTIMAGO § Ex Grifondoro
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Stava per lanciare l'incantesimo che avrebbe permesso loro di scappare sotto il secchio, quando il gattone fece un enorme balzo nella loro direzione facendoli finire gambe all'aria tutti e tre, riuscì a lanciare ugualmente l'incantesimo, ma un'improvvisa enorme vampata di calore si sprigionò dal pentolone troppo vicino, se Francis non avesse avuto un mantello magico che con tempismo perfetto li avvolse assorbendo l'ondata, sarebbero sicuramente finiti cotti a puntino, come il povero elfo se non si sbrigavano a salvarlo...
Si era appena ripresa, ancora frastornata dall'accaduto che una scena ben poco rassicurante si presentò davanti a loro: il gatto nel frattempo si era ripreso dal suo incantesimo mandando a monte il piano iniziale e come che non bastasse si era aggiunto il suo "diversamente-piccolo" padrone, entrambi li stavano guardando affamati.


[ Incantesimo andato a monte e oltre al gatto ora si è aggiunto pure gigante 1... direi che siamo a posto!
Dobbiamo sbrigarci a salvare l'elfo e ad andarcene perchè se compare anche gigante 2. siamo fregati.
Nasconderci non ha senso, oltre ad essere in bella vista, l'elfo finirebbe cotto prima ancora che riusciamo a nasconderci ed a elaborare un piano...
Resta solo che combattere, ma contro un gattone e un bestione come quelli cosa possiamo fare?
Devo almeno fermarli/rallentarti il più possibile!]


<< Elisabeth, te pensa a salvare l'elfo, io e Francis intanto ci occupiamo di gatto e padrone! Fai il più in fretta possibile perchè non so proprio per quanto riusciremo a tenerli a bada...
Nel momento in cui l'hai liberato, trova un modo per avvisarci del salvataggio riuscito e correte subito verso l'uscita, se non sai come superare la porta, aspettateci nascosti lì vicino, noi appena sentiremo il segnale vi raggiungeremo! >>


Si posizionò davanti la ragazza così da coprirla e aggiunse, prima rivolta al giovane studente, poi di nuovo a lei:

<< Francis, tieniti pronto a bloccare chi riuscirà a sfuggire al mio Immobilus, se il gatto nel caso tenti di nuovo di balzarci addosso o il suo padrone... non so se è un mago, e con quella stazza non so ne se funzionerà ne cosa succederà - il fuoco si era acceso sotto il calderone all'improvviso, per cui Mìreen temeva di aver davanti qualcuno in grado di usare la magia, ma non le era sembrato di vedere una bacchetta... o forse aveva guardato male per via della situazione? - Appena noi due li blocchiamo, te Elizabeth scatta veloce verso il pentolone e pensa solo a salvare l'elfo.>>

Fece un profondo respiro, era difficile cercare di mantenere il controllo della situazione e mostrarsi tanto calma e sicura di sè, ma lo doveva fare per quei ragazzi, per l'elfo e perchè non aveva la minima intenzione di lasciarci le penne lì.
Un sorriso determinato mostrò ai giovani studenti, la bacchetta stretta nella mano e l'adrenalina dello scontro che piano piano fluiva nel sangue dandole il coraggio di cui aveva bisogno.


<< Rendiamo onore alla casata dei Grifondoro e facciamo vedere a questi mangia-elfi di che pasta sono fatti i maghi di Hogwarts!>>

Detto ciò, raddrizzò la schiena, puntò dritta e perpendicolare al proprio corpo la bacchetta verso i due enormi avversari e disse << Immòbilus>> , scandendo bene la ò e concentrandosi nell'immaginarli come due perfette e dure statue di pietra.
Il suo primo e vero combattimento, dopo aver finito anni prima Hogwarts, stava per cominciare.



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- Bacchetta: Legno di noce nero, baffo di troll, polvere di papavero, 11 pollici e 3/4, semi-flessibile.
- Distintivo di riconoscimento della P. ANTIMAGO
- Spilla del C.R.E.P.A.
- Collana con ciondolo "Triquetra" incastonato di pietre preziose, regalato dalla madre e tramandato nella sua famiglia per generazioni.
Borsetta a tracolla in tessuto con dentro:
- Cellulare
- Portafoglio con Carta d'Identità e 2 Galeoni
- Piccolo Notebook con penna
- Mini beauty-case con trucchi ed elastico
- Fazzoletti

§ PS: 127/165 § PC: 105/115 § PM: 105/120 ஜ EXP: 25.5
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Lia Soxilia
view post Posted on 7/11/2018, 09:04







Ecate Soxilia O'Connor
26 ☘ Veela ☘ Medimaga ☘ scheda [x]


L
ia si era ritrovata in una situazione sconosciuta e piena di pericoli imprevisti, aveva la responsabilità di un ragazzino e per la prima volta si era sentita in dovere di proteggere un piccolo umano come fosse suo: e se non ne fosse stata capace? E se il piccolo umano fosse morto? E se... Troppi dilemmi nella sua mente che avrebbero potuto portare solo a distogliere l'attenzione necessaria dalla situazione in cui si trovava.
Quando il ragazzo le chiese di lasciarlo scendere in modo che camminare da solo Lia avvertì una leggera fitta al cuore, presto sostituita dalla gratitudine per l'assenza del Basilisco; erano in un cunicolo quasi del tutto buio a parte una luce fioca con un intenso odore di spezie, davanti a loro un tunnel con un'apertura da cui un calore quasi opprimente portava l'odore di ferro mentre la parete accanto a cui si erano fermati era spessa ma vibrò un attimo accompagnato da una voce a tratti ma che per Lia fu chiarissima. "Mireen!!" urlò la Veela che sentiva il bisogno di avere la sua amica vicina. Puntò la bacchetta contro la parete e in una crisi disperata cominciò a bombardare la parete sperando che si aprisse un passaggio verso la sua amica.
PS: 183 (-27)= 156 ☘ PC: 123 ☘ PM: 124 (-15)= 109 ☘ EXP: 28




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