Non seguì alcuna risposta da parte della coppia dei Grifondoro più piccoli: agli estremi opposti, l'una nel punto più alto, l'altro in quello più basso, sembravano per un attimo persi chissà dove, lo sguardo vitreo di chi sa di essere al momento propizio, e tuttavia di non avere la ragione dalla propria. Il vantaggio che avevano ottenuto tutti loro, incluse le due Streghe distanti, si stava rapidamente cristallizzando in qualcosa di nuovo, misterioso, perfino sospetto per alcuni versi; la furia devastatrice di Ecate si era abbattuta, lei che di Medimagia era seguace eccelsa, in uno scatto che non aveva logica né apparente pazienza. Nathaniel, d'altro canto, soppesò lo sguardo sull'amica con un'espressione tanto sorpresa da divenire corrucciata. A nulla poterono i suoi gesti di interruzione, di calma, di controllo al quale da sempre si era affidato, perché Ecate era più che decisa, quasi trionfante, negli immediati colpi di bacchetta che riversava a destra e a manca. Così una fiamma esplose in lontananza, a bruciare l'impassibile - momentaneamente, e non senza un discreto stupore - giovane Elizabeth, fino a scottarle la manica dell'abito indossato e di conseguenza parte della stessa epidermide scoperta (
-15 PS). L'Elfo Domestico, superstite ancora preda di un calore immane, sudando copiosamente per il calderone sottostante che lo stava cuocendo per bene, di punto in bianco aveva mutato espressione: la paura, la preoccupazione, addirittura la frenesia di liberarsi dalla prigione il prima possibile, tutto scomparve al sorriso - un ghigno, perlopiù - sul volto asciutto. Rapidamente, l'ordine fu stabilito ancora una volta, per la prima ed unica volta. L'Incantesimo ripetuto di Ecate da una parte, la preghiera quasi curiosamente personale di Mìreen da tutt'altra ambientazione, l'uno e l'altra andarono a cozzare con colori sgargianti in dissolvenza, con rumori striduli e forti, fino a chiudere gli occhi.
Si risvegliarono al chiarore danzante delle stelle, ad un cielo notturno e trapunto già di scuro, mentre in lontananza si disperda una schiera di fiaccole tanto piccole da sembrare fate in volo. Si avvicinarono pian piano, e Mìreen per prima si accorse della loro intrusione. Dal buio più spesso in assoluto, ai riverberi di una luna oscurata in alto nel cielo, finalmente una sagoma familiare - quella dello stesso Elfo Domestico racchiuso tra le sbarre della Casa del Gigante - si fece largo alla vista anche di tutti gli altri, studenti inclusi, battendo le mani una sola volta per spegnere alcune delle fiammelle circostanti. Al suo fianco, autoritario e divertito, un uomo anziano calzava a pennello in una descrizione perlopiù curiosa. Indossava una veste lunga, macchiata di sprazzi di vernice bianca, e la bacchetta cortissima e di legno pregiato girava da un palmo della mano all'altra, entrambe aperte. Soppesò in silenzio le figure circostanti, attendendo che si riprendessero del tutto. Quando iniziò a parlare, parve che la voce divenisse un sussurro, un filo appena accentuato, e quasi dischiuse di pochissimo la bocca. Tutto, in quell'anonima figura, evocava un certo timore reverenziale. Raccontò del suo Giardino Incantato, dei furti che più furfanti avevano tentato a svantaggio delle sue Creature Magiche, della sua potente arte illusoria tutto intorno, e in conclusione del fatto di aver compreso di non essere alle prese con altri farabutti - indicò per inciso, con la bacchetta, il quartetto di fronte -, spiegando che ognuno di loro, superando una schiera di prove, aveva confermato quanto già chiaro per mente e aspettative dello Stregone.
«Al buon cuore non si comanda.» Concluse in quel modo, quasi del tutto enigmatico, e con un inchino, senza aggiungere altro, si Smaterializzò agli occhi attoniti delle figure, senza attendere una sola parola in risposta. L'Elfo Domestico fischiò leggermente, un suono dimesso e gentile, e dai pozzi lontani - c'era calma, a quel punto, in tutta la zona delimitata dalle staccionate - apparvero in rapida successione il primo, il secondo e il terzo bambino intravisti precedentemente, all'inizio dell'avventura. Mutarono aspetto, le ultime residue forze dell'Illusione del Guardiano finalmente infrante, e si mostrarono come altri Elfi Domestici. In un inchino veloce, di riconoscenza, tutti e tre attesero che l'altro compagno - il cotto a puntino, per finta - prendesse parola.
«Hespera è il mio nome, signori.»Avanzò di un passo, spingendo le lamelle luminose più in alto.
«Hespera e tutti noi non dicono no al signor padrone, ma padrone è bravo, è gentile. La casa del buon padrone è vicina, noi ci può accudire, ma noi sempre di più in villaggio, noi senza casa.» Lasciò correre un attimo di silenzio, appena intenso da far capire il peso della rivelazione; al suo fianco, non un'altra creatura decise di intromettersi: lo sguardo basso, l'espressione mesta, non sembravano poi chissà quanto felici della loro condizione. Hespera infatti spiegò ancora, molto in fretta per giunta, di essere l'unica servitrice autentica del Guardiano, del "buon padrone", mentre i tre compagni avevano ottenuto un pasto e un tetto tra le stanze dello Stregone solo per sua intercessione.
«Estella, Acquirina e Basì non conosceva Hespera, poi conosciuta e io parlato con signor padrone, e buon padrone accolto tutti e tre.» Indietreggiò di un solo passo, le fiammelle tremolanti, quando rivelò di essere stata l'artefice di quel casino, della chiamata anonima ad opera del Comitato -
«Noi cerchiamo aiuto, signorine e signorini.» -, poiché sapeva che le difficoltà economiche e non solo, del suo padrone, non avrebbero permesso ai suoi amici di stare in casa per più del dovuto. Cercavano un tetto, cercavano un reinserimento in società. Hespera si lasciò andare ad altri aneddoti, ma il succo era ormai pronto detto. Concluse di prendersi cura ancora dei tre amici, grazie alla benevolenza del padrone, e sperò di rivedere tutti loro in futuro, quando le cose per l'associazione di cui aveva sentito parlare, il C.r.e.p.a., si sarebbero messe ancora meglio.
«Noi avremo sempre un posto per amici Elfi, ma voi... voi...» Sorrise appena.
«...voi se potete trovare rifugio, noi sempre grati. Ne siamo tanti, Hespera conosce altri che hanno bisogno.» Avrebbe atteso, si sarebbe detta aiuto portante per recuperare tutti gli Elfi Domestici senza dimora, chissà dove, che aveva annunciato, e a quel punto con le scuse e i ringraziamenti del caso, a riprova di aver conquistato un alleato - superando le prove, dimostrando bontà e giustizia di intenti - in loro e nello Stregone, Hespera e i tre compagni si sarebbero Smaterializzati in un ultimo sonoro bop. Feriti in più punti, a dispetto delle illusioni, i Maghi e le Streghe lì presenti avrebbero dovuto trovare la strada per il rientro: chi verso Hogwarts, chi verso altrove; da un punto vicino al pozzo ormai silenzioso, un'apertura tra la staccionata e il suo filo si aprì per magia, a riprova di un varco libero da superare in fretta. E poi via verso la notte, alle giuste cure, là dove una consapevolezza si faceva strada: avevano scoperto più di una cosa, avevano trovato un rifugio e un alleato nella lontana periferia di Hogsmeade, ma ancor più avevano compreso, e non a poca ragione, che il compito del Comitato stava ottenendo riscontri. C'erano altre vite da salvare ancora.
Molto bene, dopo un'infinita partecipazione siamo ormai giunti alla conclusione vera! I miei complimenti a tutti voi per un'avventura preziosa e difficile, che avete saputo risolvere per davvero fin nei dettagli. Le vostre intuizioni, infatti, erano esatte. Le risposte ottenute non sono poche, le scoperte pure, a tempo debito avranno valore per il C.r.e.p.a. e i vostri organizzatori. Per il momento resta la dolcezza della conclusione e di aver fatto un altro importante passo avanti.
Vi chiedo un ultimo post di conclusione, scadenza per il 18 Gennaio, 23.59
Successivamente recatevi alle cure adatte, chi ad Hogwarts, chi al San Mungo.
Per domande e dubbi, come sempre resto a vostra disposizione.
Tempo invece di premiarvi per il vostro impegno, il buon role e la partecipazione attiva: in base a questi fattori, anche ai turni attivi o meno che avete svolto, ottenete rispettivamente:
Mìreen +1,5 Exp +2 PM +2 PS +2 PC
Ecate +1,5 Exp +2 PM +2 PS +2 PC
Elizabeth +1 Exp +1 PM +1 PS
Francis +1 Exp +1 PM +1 PS
Ottenete tutti +3 Punti Merito (C.r.e.p.a.)
Gruppo A
Francis (F)
Punti Salute 57/107
Punti Corpo 25/66
Punti Mana 49/64
Elizabeth (E)
Punti Salute 31/100
Punti Corpo 12/50
Punti Mana 35/50
Mìreen (M)
Punti Salute 117/165
Punti Corpo 95/115
Punti Mana 105/120
Gruppo B
Nathaniel (N)
Punti Salute 90/170
Punti Corpo 90/160
Punti Mana 80/150
Ecate (L)
Punti Salute 135/172
Punti Corpo 103/113
Punti Mana 99/114