nontiscordardimé, Quest C.r.e.p.a.

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view post Posted on 21/11/2018, 08:30
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Il Fato

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Il mondo è un posto pericoloso,
non a causa di quelli che compiono azioni malvagie
ma per quelli che osservano senza fare nulla.
2LMmcMQ
La situazione si stava complicando, istante dopo istante cresceva d'intensità, di preoccupazione, di pericolo per un gruppo, di preziosa aspettativa, di gusto e di sapore prelibato per l'altro; e non era chiaro quale dei due fosse più vicino al suo traguardo o meno. Se da un lato il gatto era pronto a spiccare un balzo sul bottino che mai e poi mai avrebbe lontanamente immaginato di meritare per quel giorno, dall'altro un rumore secco, profondo, fin troppo fastidioso parve superare ogni altro suono in quella stanza così grande, incluso il gorgoglio di un pentolone ormai in ebollizione. Non si riuscì a capire l'origine del trambusto, non ad un impatto iniziale, e d'altronde c'era da aspettarsi una fine poco dignitosa di lì a breve. La creatura era pronta al suo ultimo balzo, la coda si spostava da destra a sinistra e viceversa al pari della lunghissima lingua che aveva cacciato dalla schiera di denti appuntiti, e più avanzava come una furia, più un terremoto scuoteva le fondamenta come se non ci fosse stato un domani; la pace interrotta, la stasi spezzata, era questione di frangenti appena considerati prima della fine di ogni cosa. Le azioni furono a quel punto tempestive, l'una intrecciata all'altra, e se il Gigante si era limitato ad attendere, osservatore deliziato di quel pasto che il suo cucciolo non avrebbe lasciato scappare in nessun modo, stesso discorso non era stato preso in esame - e per fortuna, bisognava ammetterlo - dalla Strega adulta di quel primo gruppetto. La magia si espanse dalla punta della bacchetta magica di Mìreen all'ordine più empatico di salvezza, protezione, sincera costernata fiducia di non poter morire, di non poter finire in quella maniera, di non permettere ad una fiaba dell'orrore di divenire un racconto del tutto concreto. C'era da scriverci un libro, a ben vedere: e se fossero riusciti ad uscire illesi dall'imponente dimora, forse l'idea di un romanzo a più mani non sarebbe stata da scartare; si vociferava che l'Agrippa Edizioni ricercasse talenti, ultimamente, a patto - quella la premessa - di non dover ripescarli dallo stomaco puzzolente di un gatto grassoccio. L'Incanto Immobilizzante spirò in un soffio apparentemente invisibile, sulla scia di una volontà così ferrea, così vivida e così decisa, da parte dell'incantevole ex Grifondoro, da non ammettere fallimento alcuno. Vibrò di un'energia tanto esplosiva da bloccare il gatto intero, a dispetto delle sue eccessive dimensioni, imprigionandolo in una morsa senza precedenti, fino a farlo capitombolare di lato, come un sacco di patate particolarmente pesante. Elizabeth e Francis avrebbero dovuto seguire al volo il consiglio della compagna d'avventura: vuoi per distrazione, vuoi per ritardo, vuoi per qualsiasi altro motivo stesse loro passando per la mente, non parvero cogliere a tempo esatto quanto all'occorrenza. Sbalzati di lato, prima l'una e poi l'altro, furono colpiti infatti da una schiera di schegge, pietra e cemento (-10 PS -20 PC a testa) che per pochi attimi, quando sfortunatamente si accasciarono al suolo, tolse loro ogni forma di autocontrollo ed equilibrio. Voci in sottofondo, figure in avvicinamento, infine una sensazione di calore in tutto il corpo: Nathaniel era scattato di corsa verso i due ragazzi, accorgendosi fin da subito del fatto che fossero stati presi di mira, involontariamente, dall'esplosione causata dalla Strega con cui si era ritrovato fino ad un attimo prima; la serie di Incantesimi Curativi che aveva fatto già partire dalla bacchetta, comunque, avrebbe rimesso perlomeno in piedi i due Grifondoro, aiutandoli così a scappare via dal pericolo maggiore. Perché se per una coincidenza meravigliosa - e forse non troppo, date le circostanze -, Ecate era riuscita ad individuare la parete divisoria ad ultimo ostacolo frapposto fra lei e l'amica Mìreen; se la raffica di Bombarda era stata capace di spezzare quel vincolo e di ritrovarsi, orma, tutti insieme nella tana dell'orrore; se tutto quello poteva assumere una parvenza di positiva risoluzione, dall'altro lato bisogna ricordare che i rischi purtroppo non fossero ancora da ritenere conclusi. Il Gigante si risvegliò dal torpore della scena osservata, correndo inizialmente verso il gatto immobilizzato (per poco, considerando le fattezze), assicurandosi che stesse bene per poi girarsi di scatto, come una furia, verso i nemici. In quel frangente, al grido tetro e profondo dell'Elfo Domestico, al calore in aumento e al calderone ormai in ebollizione per davvero, tutto poteva offrire la giusta chiave di svolta oppure la condanna peggiore per ognuno di loro. Nathaniel concluse la guarigione dei ragazzi e puntò la bacchetta in alto: un movimento circolare, la concentrazione alle stelle e dal nulla comparve un palloncino, di un rosso tra i più sgargianti, dal quale pendeva un filo sottilissimo. Si avvicinò al restante gruppo, come un bimbo in festa, e tra l'imbarazzato e il preoccupato, concluse la sua folle ultima idea. «Vorrei sapere Trasfigurare una mongolfiera, ma questo è quanto. Se ne aumentiamo le misure, possiamo arrivare fino alla gabbia e aprirla da vicino. Ma... in fretta!» Allungò il palloncino rosso verso Mìireen ed Ecate, un sorriso accennato a concludere il tutto.

Da questo momento vi seguo come MasterHogwarts: siamo in netto ed estremo ritardo e se da un lato la colpa è stata mia per aver atteso così tanto, dall'altro la turnazione non è stata rispettata. Siamo alla fine, prego tutti i partecipanti di tornare in gioco in tempo scandito, se avete bisogno di proroghe non ci sono problemi, avvisatemi in anticipo a questa nuova casella. Prossima scadenza: 29 Novembre, 23.59.

La situazione volge a vostro favore: vi siete ormai tutti ritrovati, il tunnel dov'erano Ecate e Nathaniel portava alla dimora del Gigante, questo dovrebbe farvi riflettere circa il come sia possibile, essendo partiti da due punti diversi all'inizio... forse. I bambini che avevate incontrato accennavano a qualcosa, in effetti. Per il momento, il gatto è immobilizzato per poco (Mìreen, ottima descrizione) ed ho dato per buona l'esplosione di Ecate, solo ed esclusivamente per questa volta, nonostante non sia stata descritta la realizzazione dell'Incanto Bombarda. Mi raccomando, bisogna sempre descrivere l'incanto scelto. Vi ho offerto infine una soluzione per aggirare il problema di altezza, ma a voi capire come utilizzarla per bene. Buon continuo, ci siamo quasi!

Gruppo A
Francis (F)
Punti Salute 67/107
Punti Corpo 35/66
Punti Mana 49/64

Elizabeth (E)
Punti Salute 56/100
Punti Corpo 22/50
Punti Mana 35/50

Mìreen (M)
Punti Salute 127/165
Punti Corpo 105/115
Punti Mana 105/120


Gruppo B
Nathaniel (N)
Punti Salute 100/170
Punti Corpo 100/160
Punti Mana 80/150

Ecate (L)
Punti Salute 145/172
Punti Corpo 113
Punti Mana 99/114
 
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Lia Soxilia
view post Posted on 29/11/2018, 21:43





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Ecate Soxilia O'Connor
26 ☘ Veela ☘ Medimaga ☘ scheda [x]


I
n quel momento, tempestando la parete di bombarda dettati da emozioni che non aveva chiare ma credeva fossero apprensione e disperazione, Lia non si era nemmeno accorta di aver scagliato male l'incantesimo con gesti incompleti e inadatti eppure la parete cedette esplodendo in tantissimi pezzi che rovinarono al suolo colpendo anche i due giovani che Mireen accompagnava; Lia non si accorse di nulla, aveva il battito cardiaco accelerato e gli occhi impolverati, il corpo proteso in avanti mentre ancora la mano impugnava la bacchetta che terminava un semicerchio, solo quando i suoi occhi celesti colsero una Mireen ritta in segno di difesa e attacco nello splendore del suo coraggio e della sua determinazione Lia sentì il cuore rallentare. Le corse incontro stringendola in un abbraccio che avrebbe voluto dire mille mila cose, rimase così per un tempo indefinibile lasciando che il mondo attorno scorresse ad una velocità che non voleva percepire mentre il gigante e Nathaniel muovevano i loro passi nella nuova scacchiera che si era andata a creare: il primo era accorso al gatto immobilizzato temporaneamente da Mireen per poi andare loro incontro, il secondo aveva subito curato i due compagni e quindi aveva deciso di trasfigurare un palloncino rosso alla IT proponendo di renderlo più grande per andare a salvare l'elfo che era imprigionato in una gabbia appesa.
Fu solo in quel momento, quando era evidente che non potesse più sottrarsi ai suoi doveri da adulta che Lia si staccò dall'abbraccio con cui aveva stretto Mireen; strinse le braccia al petto conserte e cominciò ad osservarsi attorno cercando una spiegazione logica a tutto ciò che stava accadendo: lei e Nathaniel erano scesi lungo un pozzo verso un livello di profondità inaudito dopo aver affrontato acromantule che erano scomparse nel nulla così come erano apparse, Mireen Francis ed Elizabeth invece erano stati portati verso le nuvole da una pianta rampicante spuntata dalla faglia apertasi fra loro ed ora stavano affrontando un gigante quasi fossero nella storia di Jack e il fagiolo magico; ma allora come mai ora erano nello stesso posto? Come poteva essere che scendendo si saliva? Cosa diamine stava accadendo a quella combriccola di protettori dei diritti elfici? E soprattutto perché l'elfo non si era smaterializzato dato che, a differenza dei maghi, non avevano limiti?
"Aspettate... Come siamo finiti qui? Com'è possibile che un terremoto poco fuori il villaggio non abbia fatto arrivare nessuno? Come siamo riusciti a ritrovarci se io e Nathaniel siamo scesi e voi saliti? Come può essere che una pianta di fagioli sia magicamente spuntata portandovi nella casa di un gigante dove è imprigionato un elfo che non si è ancora smaterializzato? Qualcosa non va..." Lia rifletteva ad alta voce, la sua mente razionale era in piena elaborazione dati mentre il mondo continuava a muoversi; attorno a lei solo i suoi pensieri prendevano spazio e vita mentre lei ne studiava le differenti caratteristiche abbinandoli a ricordi che cercava di far quadrare. Eppure la frase dei bambini le continuava a risuonare in testa: il Guardiano li avrebbe cacciati, l'elfo era caduto nel pozzo senza più saperne uscire... E se il pozzo non fosse stato fisico?
"E se fosse tutto un sogno? Se nulla di tutto ciò fosse reale e il pozzo in cui è caduto l'elfo fosse solo un sonno da cui non sa svegliarsi? E se noi ci fossimo addormentati quando siamo entrati nel giardino? Poco prima che ci fosse la scossa di terremoto? In fondo io non ho ancora visto il Guardiano di cui parlavano i bambini... Dovremmo solo svegliarci..." Lia era pensierosa e senza spiegare a nessuno ciò che stava facendo, strinse la bacchetta in mano concentrandosi su ciò che stava per fare e quindi fece girare il polso che portava la bacchetta di un giro quasi completo per poi sollevare la bacchetta in alto e quindi andare abbassarla colpendo Mireen pronunciando la formula giustamente accentata, voleva davvero soccorrere la sua amica e se lei si fosse svegliata avrebbe potuto svegliare loro ancora intrappolati. "Innèrva" Cosa sarebbe successo? Avrebbe funzionato la sua idea? Erano davvero in un sogno? E se non era così cosa avrebbero fatto? Come si sarebbero salvati dal gigante salvando anche l'elfo? L'attesa di un istante parve lunghissima mentre Lia restava ad occhi chiusi.
PS: 183 (-27)= 156 ☘ PC: 123 ☘ PM: 124 (-15)= 109 ☘ EXP: 28




Inventario
Legno di Ebano, Corda di cuore di drago, 10 pollici e molto flessibile.
Spilla del Comitato CREPA
Carta d'identità
Cellulare
Pacchetto di sigarette

 
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view post Posted on 29/11/2018, 23:54
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~ An Unseen world ~

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Elizabeth Silverman
Gryfondor | Student | 12 yrs | Nervous | ♪XwFHG5M "No more tears left to cry..."
Dopo aver seguito le indicazioni di Mireen, qualcosa sembrava per essere successa: come in un surreale mondo di fiaba, il trio e i due colleghi si ricongiunsero tramite uno strano tunnel sotterraneo.
«Signorina Lia, Nathaniel!»
Nemmeno Elizabeth riusciva a capire come mai i due gruppi si fossero ricongiunti, l'unica cosa che Lia riuscì a ponderare fu il fatto che molto probabilmente tutto questo si trattava di un sogno e che tutti dovessero svegliarsi.
«Non saprei cosa dire, forse è davvero l'unica spiegazione a tutto questo.»
Tuttavia il tempo stringeva, sogno o meno l'elfo andava portato in salvo ed Elizabeth voleva assolutamente fare qualcosa per lui nonostante tutte le botte e i colpi che aveva preso. Nathaniel forse aveva un'idea ed era quella di ingrandire un palloncino che poco prima aveva trasfigurato: sembrava un'ottima idea.
«Se lo fate abbastanza grande, posso offrirmi io per essere portata dall'elfo.» propone lei timidamente «Infondo sono la più leggera...»


PS: 56 | PC: 22 | PM: 35| PE: 1
Giuls || © harrypotter.it




★ Bacchetta (Legno di Frassino, crine di unicorno, 13 ½ pollici poco flessibile)

★ Topo finto: Topo di piccole dimensioni che, una volta caricato con un colpo di bacchetta, corre per tutta la stanza seminando il panico in chi teme i roditori dalla lunga coda rosa. Possono mordere l'avversario causando la perdita di punti salute.

★ Bacchette magiche alla liquirizia, Ciocconocciola, Fildimenta Interdentali, Pallini di sorbetto levitante

★ Spilla del comitato C.R.E.P.A.

★ Altro: Pergamena, Libro di Erbologia, penna, inchiostro.
 
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view post Posted on 29/11/2018, 23:58
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imma_role
...Non è il Sangue che ti scorre nelle Vene a decidere ciò che Sei,
ma quello che scegli TE di essere...



Mìreen Kathleen Niamh Fiachran

§ 25 Anni § P. ANTIMAGO § Ex Grifondoro
Scheda PG
ColorHair ஜ Outfit 1 - 2


Mìreen aveva la bacchetta puntata contro le figure in avvicinamento, il suo incantesimo per fortuna era andato a buon fine, bloccando completamente il gatto, un'improvvisa esplosione la fece letteralmente saltare dallo spavento ma appena vide la sua adorata Lia, il suo cuore prese a battere all'impazzata, era stata preoccupata per i giovani studenti di Hogwarts fino a quel momento, ma soprattutto lo era stata per la sua migliore amica Lia... sicuramente era l'ultima persona di cui doveva preoccuparsi considerato che le bastava liberare l'arpia per fare una strage, eppure non averla vicina e saperla viva e vegeta l'aveva tenuta in uno stato di tensione.
Appena Lia le corse intorno per abbracciarla, la strinse a sua volta a sè, temendo che qualcos'altro potesse separarle.


<< Oh per gli Spiriti quanto ero preoccupata per te, mia "cara is fearr"!
Ma questo non è il momento di distrarsi, siamo in una situazione alquanto critica e dobbiamo agire alla svelta.>>


= migliore amica, amica del cuore


Nathaniel aveva curato gli due studenti rimasti feriti dall'incantesimo che la giovane maga adulta aveva dovuto lanciare per fermare il pericolo più imminente, ma il Gigante si era "risvegliato" dall'imbambolamento iniziare e sembrava parecchio incazzato per ciò che aveva fatto al suo gatto.
Il più grande degli studenti tirò fuori un'idea niente male, fece comparire un palloncino con centro l'elio e accennò ad una mongolfiera, subito Mìreen si preparò per castare, ma Lia la fermò.
Il ragionamento che tirò fuori poteva aver senso, potevano essere tutti in un sogno, nel momento in cui avevano messo piede nel giardino, il "Guardiano" nominato dai bambini li aveva addormentati mandandoli in quella fiaba.


<< E' da quando ho visto il castello che penso di essere in un sogno, ma mi sembrava un'idea troppo stupida, infondo non abbiamo ingerito o odorato niente che potesse addormentarci, ma la tua deduzione che bastasse entrare nel giardino per attivare le difese del suo custode ha senso!>>

" Dovremmo solo svegliarci... " aveva detto, le prese la mano libera dalla bacchetta e le disse, determinata:

<< Sveglia uno di noi o te stessa, se lo vedremo scomparire avrai ragione, ma nel vago dubbio, lancio anche l'incantesimo consigliato da Nathaniel, sperando che la mia magia sia forte per avere qualcosa
di abbastanza grande. >>


Mentre l'amica eseguiva l'incanto proprio su Mìreen, questa puntò la propria bacchetta verso il palloncino e mentre pronunciava la parola << Engorgio >> la mosse in modo fluido e continuo, come per allungarlo fino alle dimensioni di una mongolfiera.

Non sapeva se sarebbe andato a buon fine, ci sperò, ma sperò più nell'intuizione dell'amica.


INVENTARIO:
- Bacchetta: Legno di noce nero, baffo di troll, polvere di papavero, 11 pollici e 3/4, semi-flessibile.
- Distintivo di riconoscimento della P. ANTIMAGO
- Spilla del C.R.E.P.A.
- Collana con ciondolo "Triquetra" incastonato di pietre preziose, regalato dalla madre e tramandato nella sua famiglia per generazioni.
Borsetta a tracolla in tessuto con dentro:
- Cellulare
- Portafoglio con Carta d'Identità e 2 Galeoni
- Piccolo Notebook con penna
- Mini beauty-case con trucchi ed elastico
- Fazzoletti

§ PS: 127/165 § PC: 105/115 § PM: 105/120 ஜ EXP: 25.5
SCHEME ROLE © Akicch; NON COPIARE - WANT YOUR OWN? GET IT
 
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view post Posted on 1/12/2018, 08:11
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Il Fato

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Il mondo è un posto pericoloso,
non a causa di quelli che compiono azioni malvagie
ma per quelli che osservano senza fare nulla.
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Qualcosa non va.
Una frase, poche parole, una prima idea. Forse valida, forse ancora in via di sviluppo, forse un punto di partenza: un inizio, una fine, una via di mezzo. Precipitarono tutti, dal primo all'ultimo, non appena Ecate si lasciò andare a quell'intuito. E sebbene nulla lasciasse ancora intendere che potesse essere esatto o meno, il terremoto che ne conseguì fu tanto imminente quanto spunto di ulteriore riflessione. Caddero come burattini, l'uno insieme all'altro, in un dedalo di confusione che si risolse in una coppia di Incantesimi andati a segno, in un miagolio incessante a riprova del risveglio veloce del gattaccio e di un urlo, forte e gargantuesco, del Gigante non troppo amichevole lì poco distante. L'impatto al pavimento di cemento, duro e freddo, fu così vivido da far stridere i denti, segnando gambe, caviglie e piedi di ematomi che soltanto in seguito, alle future cure, sarebbero stati evidenti (-10 PS -10 PC a testa). Tuttavia, non era quello il momento migliore per crogiolarsi nell'ennesimo ostacolo: fare in fretta era l'unico valido monito, fare in fretta e correre via, il prima possibile, il più lontano. Mentre l'Engorgio andava a gonfiare vertiginosamente il palloncino rosso, in precedenza evocato rapidamente da Nathaniel, il filo che vi pendeva leggermente si rafforzava per effetto magico della prima azione; le dita di Eizabeth, per scelta, si strinsero all'unica appendice libera e via così, in alto, trasportata da un soffio improvviso. Il Tassorosso portò le mani avanti e sibilò un Ventus dopo l'altro, in una successione che favorì la rapidità di salita per la Grifondoro; cosa avrebbe potuto fare, tuttavia, una volta a destinazione? Era quasi alla gabbia dov'era rinchiuso l'Elfo Domestico, il fuoco scoppiettava nei dintorni e ne percepiva intensamente il calore, arrivando a sudare in modo copioso. E più s'avvicinava, più tremava quel palloncino improvvisato a mongolfiera d'eccezione. A pochi metri dalla gabbia, sulla stessa, si delineava l'unica soluzione possibile: saltare. Un atto di coraggio le era richiesto; un atto di fede, anche, perché la Creatura in gabbia gridò una parola con voce squillante. «Fidati!»
Se così fosse stato, se Elizabeth avesse deciso infine di saltare, si sarebbe ritrovata esattamente sospesa nel vuoto: uno schiocco di indice e pollice dell'Elfo e rapida, illesa, sarebbe andata ad impattare contro la superficie superiore della gabbia; il palloncino, tuttavia, non avrebbe retto allo sforzo e in un leggero pop sarebbe scoppiato di scatto. Era da sola, ormai: le sbarre a dividerla dall'Elfo, il calderone di sotto in avvicinamento.

Il gatto si era risvegliato, libero finalmente dalla prigionia dell'Immobilus cui era stato costretto; soffiò con foga, furioso com'era, e si districò dalla carezza del preoccupato padrone, graffiando il Gigante in modo convulso. Una volta sistematosi sulle proprie zampe, spiccò un balzo verso il restante gruppetto. Nathaniel si rivolse a Francis e chiese aiuto, mentre la bacchetta sferzava l'aria. Di fronte a sé apparve un nutrito gruppetto di topolini. Squittirono, come pedine di un esercito in attesa di un comando. Francis avrebbe avuto la sua parte, a quel punto: come, quando e perché, a lui deciderlo. D'altro canto, Ecate avrebbe dovuto fare i conti con una situazione che non aveva programmato: là dove un attimo prima la sua migliore amica sostava in piedi, bacchetta spianata alla mano, ora non restava altro che il vuoto. Mìreen era scomparsa, volatilizzatasi nel nulla, all'ultimo comando di un Innerva che le aveva fatto battere fortemente il petto. Una soluzione, un danno, un consiglio? Ad Ecate l'ultima interpretazione, ma in fretta, perché il gatto era arrivato e il pavimento tremava. Da parte propria, quando Mìreen aprì gli occhi, si ritrovò distesa su qualcosa di morbido, setoso, profumato di rugiada: era di nuovo a poca distanza dai due pozzi collegati, in quella zolla di terra alla periferia di Hogsmeade, là dove il giardino spaziava in lungo e in largo. Non c'erano più bambini nei dintorni, ma uno dei due pozzi sembrava in movimento: al suo interno, infatti, l'acqua bolliva. Cosa poteva significare?


Penultimo giro, prossima scadenza: 9 Dicembre, 23.59.

Gruppo A
Francis (F)
Punti Salute 57/107
Punti Corpo 25/66
Punti Mana 49/64

Elizabeth (E)
Punti Salute 46/100
Punti Corpo 12/50
Punti Mana 35/50

Mìreen (M)
Punti Salute 117/165
Punti Corpo 95/115
Punti Mana 105/120


Gruppo B
Nathaniel (N)
Punti Salute 90/170
Punti Corpo 90/160
Punti Mana 80/150

Ecate (L)
Punti Salute 135/172
Punti Corpo 103/113
Punti Mana 99/114
 
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Lia Soxilia
view post Posted on 9/12/2018, 15:23





image


Ecate Soxilia O'Connor
26 ☘ Veela ☘ Medimaga ☘ scheda [x]


U
n nuovo terremoto scosse il terreno e il tavolo facendoli cadere tutti con ancora Lia ad occhi chiusi, la donna avvertì il vuoto sotto di se e il vento sferzarla mentre la gravità l'attraeva al suolo facendole sbattere la spalla e il bacino dolorosamente contro il pavimento della stanza del gigante. Lia rimase senza fiato alcuni istanti mentre ancora con gli occhi chiusi stava immobile sul pavimento acciaccata, le sue orecchie sentivano l'ultimo incantesimo di Mireen andare a segno ed Elizabeth gemere appesa al filo del palloncino, quando aprì gli occhi vide i due ragazzi accanto a lei caduti e doloranti come lei che piano si alzavano ma i suoi occhi di ghiaccio non trovavano l'amica. Uno scatto a riportarla in piedi cercando con gli occhi la sua amica, il pavimento occupato solo da i due giovani il gatto e qualche topolino materializzato dal tassorosso; se non era lì doveva essere sul tavolo che da lì non riusciva a vedere bene, anche se era illogico che non fosse caduta anche lei dato che si trovava più vicina al bordo ed era accanto a Lia che era giustamente caduta. Ma allora...
Se il terremoto c'era stato prima che a loro succedessero tutte quelle avventure e non appena Lia aveva lanciato l'incantesimo che avrebbe fatto svegliare Mireen se fossero all'interno del sogno e se Mireen era sparita nel nulla, allora era possibile che fosse il segnale di entrata ed uscita dal sogno e quindi dimostrava la sua teoria. Dovevano solo svegliarsi da quell'incubo creato dalla magia per poter imprigionare gli intrusi, erano caduti in un tranello che avrebbe potuto ucciderli: ma Lia aveva una soluzione, certo era folle e con pochissime prove a favore, ma Lia ne era sicura fino al midollo. Così, osservando come la situazione si stava svolgendo per i restanti compagni di squadra, Lia decise di ripetere l'incantesimo su coloro che erano più in pericolo ovvero i due ragazzi che erano accanto a lei: Mireen sveglia avrebbe capito il discorso di Lia e avrebbe agito di conseguenza aiutandola a svegliare gli altri sognatori.
"Nathaniel! Francis! Venite qui e state vicini! Ho capito come salvarci ed uscire da qui! Siamo in un sogno ora vi farò svegliare ed una volta fuori voi dovrete aiutare Mireen a svegliare me, l'elfo ed Elizabeth." Lo aveva detto decisa recuperando immediatamente la bacchetta che nella caduta aveva lasciato per terra accanto a dove era andata ad impattare, doveva nuovamente concentrarsi e lasciare che la sua mente si focalizzasse sullo svegliare i ragazzi e liberarli da quell'inganno. Ripeté nuovamente la torsione del polso in modo che facesse un giro di 180 gradi e che quindi si alzasse per poi abbassarsi a colpire i ragazzi, prima uno e poi l'altro. "Innèrva!Innèrva!" Doveva essere rapida se voleva che il gigante e il gattaccio non facessero ancora del male ai due giovani, solo dopo aver appurato che i due incantesimi fossero andati a segno e che dei due non vi fosse più traccia come per Mireen, Lia si sarebbe apprestata a raggiungere la gabbia con l'elfo ed Elisabeth.
PS: 172 (-37)= 135 ☘ PC: 113 (-10)= 103 ☘ PM: 114 (-15)= 99 ☘ EXP: 28




Inventario
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view post Posted on 10/12/2018, 03:00
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...Non è il Sangue che ti scorre nelle Vene a decidere ciò che Sei,
ma quello che scegli TE di essere...



Mìreen Kathleen Niamh Fiachran

§ 25 Anni § P. ANTIMAGO § Ex Grifondoro
Scheda PG
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Aveva appena pronunciato l'incantesimo, potendone confermare l'efficacia poichè il palloncino iniziò a gonfiarsi sotto il suoi occhi, che un improvviso terremoto l'aveva fatta cadere a terra in malo modo e provocandole una fitta di dolore... Per fortuna l'incanto dell'amica Lia non andò perso, la colpì lo stesso, e con suo sommo stupore, andò anche a segno.
Di colpo la scena davanti ai suoi occhi scomparve, niente più enorme castello dalle alte mura e gli oggetti grandi trenta volte loro, o simpatico gattone, o ancora l'affamato gigante... I suoi compagni d'avventura scomparvero, come un libro di colpo chiuso, una favola interrotta di colpo proprio nel momento più intenso dove gli eroi devono salvare il povero elfo indifeso con gesta tanto eroiche quanto pericolose.
La sua fiaba divenne nera, come un'enorme macchia di inchiostro, che velocemente si allargò fino ad avvolgerla completamente cancellandola da quella storia.
Aprì gli occhi su un fresco e morbido manto erboso, si alzò e vide che era proprio nel giardino quel "bizzarro salvataggio" era iniziato, ma l'unica cosa che vedeva, erano i due pozzi che ricordava esser dove l'elfo era caduto, ma dei bambini nessuna traccia, come pure del corpo dei suoi compagni.


[ Cavolo, avevo ragione... C'era qualcosa di fiabesco in tutto quel salvataggio, ma non potevo certo immaginare che fosse veramente un sogno!
Fortuna che l'intuizione di Lia e il suo incantesimo sembra esser stata giusta. ]


Si guardò intorno, alla ricerca di "qualcuno" o "qualcosa", che potesse aver lanciato l'incantesimo, ma non trovò nessuno.
E poi quale incantesimo poteva creare un simil sogno condiviso?
Sicuramente doveva esser stato un incantesimo con effetto ad area o persistente nella zona, se fosse stato singolo e lanciato sul momento, avrebbe visto il mago o avrebbe sentito una voce, magari due parole, o almeno da dove era stato lanciato...
Invece non ricordava niente di sospetto quando era entrata nel giardino.
Non avevano visto nessuno, stessa cosa i suoi compagni, dovevano esser caduti tutti "addormentati" senza che qualcuno vedesse o sentisse qualcosa.
Era stato il giardino a creare quell'illusione? E come aveva fatto?
Chi lo aveva "incantato"? Il Guardiano? Ma chi era questo Guardiano? E perchè?
Ma soprattutto, come aveva fatto a creare un'illusione condivisa? Una magia potente abbastanza da unire tutte le loro menti??


[ E se non fosse ancora finita? Se stessi ancora sognando, ma sono semplicemente ad un livello più basso, più vicino allo svegliarmi rispetto agli altri, ma ancora nell'illusione?
Giustificherebbe l'assenza del corpo addormentato dei miei compagni.]


Rifletteva su quella situazione, continuando a controllare con lo sguardo il posto, chiedendosi come fare per riportare gli altri lì da lei, quando si accorse che uno strano rumore stava facendo da sottofondo ai suoi pensieri...
Una specie di gorgoglio proveniva da uno dei pozzi.
Si avvicinò lentamente, stando attenta a dove metteva i piedi e che non comparisse di colpo questo Guardiano pronto a rispedirla a dormire.
Si sporse con attenzione dal bordo e vide nel fondo l'acqua del pozzo che, come stranamente le era sembrato da lontano, stava proprio bollendo.
Come poteva l'acqua di un pozzo bollire se prima non l'aveva fatto? Perchè uno Sì e l'altro No?
L'acqua era calda come che qualcosa la stesse scaldando da sotto o era fredda, come che qualcosa si stesse nascondendo sotto immersa?


<< Devo esser ancora in un sogno. Non può bollire l'acqua di un pozzo e quella dell'altra No... Sempre che non ci sia qualcosa sotto il pelo dell'acqua che causa quelle bolle...>>

Come poteva far in modo che la quella storia finisse?
I suoi compagni stavano bene? Cosa succedeva se venivano feriti... o peggio... nel sogno?
E la sua Lia? Aveva pensato subito a svegliare Mìreen pensandola in gradi di svegliare tutti loro...
Non poteva deluderla! Doveva aiutarli ad ogni costo.


Restando al bordo del pozzo, si sporse di nuovo.
Fece un lungo respiro e si tracciò sulla mano il simbolo della sua famiglia per tranquillizzarsi e darsi coraggio... ciò che stava per fare era un po' imbarazzante, e forse non aveva senso, ma infondo era in un sogno, cosa aveva veramente senso? Qual è l'effettivo significato di ciò che succede nei sogni?
Nessuno lo sapeva e lei le avrebbe provate tutte per salvarli!


<< Guardiano del giardino, ascolta la mia voce.
Ti chiedo di risparmiare la vita mia e dei miei compagni.
Non era nostra intenzione disturbarla e soprattutto entrare nel suo giardino, ma dovevamo salvare il povero elfo domestico e nessuno di noi sapeva fosse vietato accedervi...
Non ci sono testi scritti o barriere magiche che avvisino e/o impediscano alle persone di accedere qui senza il suo permesso.
Prometto che in cambio del suo perdono e della nostra libertà, farò il possibile per rendere sicuro e protetto il suo giardino da chiunque vi passi vicino, così invasioni come le nostre non ce ne saranno più, e se succederanno, saranno stati loro a cercare e a meritarsi la sua punizione.
La prego, libera noi innocenti, e perdoni il nostro sconsiderato gesto! >>



Scegliere le parole con attenzione, nel caso strofe in rima,
scandirle bene e chiare,
scegliere il giusto tono di voce, nel caso qualcosa di cantato o ritmato.
Braccia allargate per mostrare apertura verso colui/colei a cui si richiede "udienza".
Quante volte aveva ripetuto mentalmente quelle "regole" finchè non erano diventati parte del suo essere, rituali da lei e dalla sua famiglia praticati con una normalità simile a come ci si dà il buongiorno la mattina.
Forse, in risposta, il Guardiano le avrebbe mandato un'altra creatura per attaccarla, facendola saltare fuori dall'acqua del pozzo... o forse aveva semplicemente parlato ad un pozzo facendo solo la figura della stupida.
Eppure lei era la prima a credere nell'esistenza di entità invisibili, forze della natura la cui visione era riservata solo a chi credeva in quel mondo unicamente spirituale, dove non erano gli occhi a vedere, ma l'anima di chi credeva.
Perchè non poteva credere nell'esistenza di quel Guardiano?
Non sapeva come avrebbe reagito alla sua richiesta, parlare con entità sconosciute era sempre un rischio non sapendo cosa a loro piace e cosa disturba, come rivolgersi loro e quale offerta portare per garantirsi la sua benevolenza... ma almeno ci aveva provato.

Al massimo, se non avesse funzionato, avrebbe tentato anche lei con un << Innèrva >> direttamente su sè stessa, sperando che prima o poi sarebbe riuscita a risvegliarsi nel suo vero corpo.






INVENTARIO:
- Bacchetta: Legno di noce nero, baffo di troll, polvere di papavero, 11 pollici e 3/4, semi-flessibile.
- Distintivo di riconoscimento della P. ANTIMAGO
- Spilla del C.R.E.P.A.
- Collana con ciondolo "Triquetra" incastonato di pietre preziose, regalato dalla madre e tramandato nella sua famiglia per generazioni.
Borsetta a tracolla in tessuto con dentro:
- Cellulare
- Portafoglio con Carta d'Identità e 2 Galeoni
- Piccolo Notebook con penna
- Mini beauty-case con trucchi ed elastico
- Fazzoletti

§ PS: 117/165 § PC: 95/115 § PM: 105/120 ஜ EXP: 25.5
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view post Posted on 13/1/2019, 12:04
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Il Fato

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Il mondo è un posto pericoloso,
non a causa di quelli che compiono azioni malvagie
ma per quelli che osservano senza fare nulla.
ypoIret
Non seguì alcuna risposta da parte della coppia dei Grifondoro più piccoli: agli estremi opposti, l'una nel punto più alto, l'altro in quello più basso, sembravano per un attimo persi chissà dove, lo sguardo vitreo di chi sa di essere al momento propizio, e tuttavia di non avere la ragione dalla propria. Il vantaggio che avevano ottenuto tutti loro, incluse le due Streghe distanti, si stava rapidamente cristallizzando in qualcosa di nuovo, misterioso, perfino sospetto per alcuni versi; la furia devastatrice di Ecate si era abbattuta, lei che di Medimagia era seguace eccelsa, in uno scatto che non aveva logica né apparente pazienza. Nathaniel, d'altro canto, soppesò lo sguardo sull'amica con un'espressione tanto sorpresa da divenire corrucciata. A nulla poterono i suoi gesti di interruzione, di calma, di controllo al quale da sempre si era affidato, perché Ecate era più che decisa, quasi trionfante, negli immediati colpi di bacchetta che riversava a destra e a manca. Così una fiamma esplose in lontananza, a bruciare l'impassibile - momentaneamente, e non senza un discreto stupore - giovane Elizabeth, fino a scottarle la manica dell'abito indossato e di conseguenza parte della stessa epidermide scoperta (-15 PS). L'Elfo Domestico, superstite ancora preda di un calore immane, sudando copiosamente per il calderone sottostante che lo stava cuocendo per bene, di punto in bianco aveva mutato espressione: la paura, la preoccupazione, addirittura la frenesia di liberarsi dalla prigione il prima possibile, tutto scomparve al sorriso - un ghigno, perlopiù - sul volto asciutto. Rapidamente, l'ordine fu stabilito ancora una volta, per la prima ed unica volta. L'Incantesimo ripetuto di Ecate da una parte, la preghiera quasi curiosamente personale di Mìreen da tutt'altra ambientazione, l'uno e l'altra andarono a cozzare con colori sgargianti in dissolvenza, con rumori striduli e forti, fino a chiudere gli occhi.

Si risvegliarono al chiarore danzante delle stelle, ad un cielo notturno e trapunto già di scuro, mentre in lontananza si disperda una schiera di fiaccole tanto piccole da sembrare fate in volo. Si avvicinarono pian piano, e Mìreen per prima si accorse della loro intrusione. Dal buio più spesso in assoluto, ai riverberi di una luna oscurata in alto nel cielo, finalmente una sagoma familiare - quella dello stesso Elfo Domestico racchiuso tra le sbarre della Casa del Gigante - si fece largo alla vista anche di tutti gli altri, studenti inclusi, battendo le mani una sola volta per spegnere alcune delle fiammelle circostanti. Al suo fianco, autoritario e divertito, un uomo anziano calzava a pennello in una descrizione perlopiù curiosa. Indossava una veste lunga, macchiata di sprazzi di vernice bianca, e la bacchetta cortissima e di legno pregiato girava da un palmo della mano all'altra, entrambe aperte. Soppesò in silenzio le figure circostanti, attendendo che si riprendessero del tutto. Quando iniziò a parlare, parve che la voce divenisse un sussurro, un filo appena accentuato, e quasi dischiuse di pochissimo la bocca. Tutto, in quell'anonima figura, evocava un certo timore reverenziale. Raccontò del suo Giardino Incantato, dei furti che più furfanti avevano tentato a svantaggio delle sue Creature Magiche, della sua potente arte illusoria tutto intorno, e in conclusione del fatto di aver compreso di non essere alle prese con altri farabutti - indicò per inciso, con la bacchetta, il quartetto di fronte -, spiegando che ognuno di loro, superando una schiera di prove, aveva confermato quanto già chiaro per mente e aspettative dello Stregone. «Al buon cuore non si comanda.» Concluse in quel modo, quasi del tutto enigmatico, e con un inchino, senza aggiungere altro, si Smaterializzò agli occhi attoniti delle figure, senza attendere una sola parola in risposta. L'Elfo Domestico fischiò leggermente, un suono dimesso e gentile, e dai pozzi lontani - c'era calma, a quel punto, in tutta la zona delimitata dalle staccionate - apparvero in rapida successione il primo, il secondo e il terzo bambino intravisti precedentemente, all'inizio dell'avventura. Mutarono aspetto, le ultime residue forze dell'Illusione del Guardiano finalmente infrante, e si mostrarono come altri Elfi Domestici. In un inchino veloce, di riconoscenza, tutti e tre attesero che l'altro compagno - il cotto a puntino, per finta - prendesse parola. «Hespera è il mio nome, signori.»
Avanzò di un passo, spingendo le lamelle luminose più in alto. «Hespera e tutti noi non dicono no al signor padrone, ma padrone è bravo, è gentile. La casa del buon padrone è vicina, noi ci può accudire, ma noi sempre di più in villaggio, noi senza casa.» Lasciò correre un attimo di silenzio, appena intenso da far capire il peso della rivelazione; al suo fianco, non un'altra creatura decise di intromettersi: lo sguardo basso, l'espressione mesta, non sembravano poi chissà quanto felici della loro condizione. Hespera infatti spiegò ancora, molto in fretta per giunta, di essere l'unica servitrice autentica del Guardiano, del "buon padrone", mentre i tre compagni avevano ottenuto un pasto e un tetto tra le stanze dello Stregone solo per sua intercessione. «Estella, Acquirina e Basì non conosceva Hespera, poi conosciuta e io parlato con signor padrone, e buon padrone accolto tutti e tre.» Indietreggiò di un solo passo, le fiammelle tremolanti, quando rivelò di essere stata l'artefice di quel casino, della chiamata anonima ad opera del Comitato - «Noi cerchiamo aiuto, signorine e signorini.» -, poiché sapeva che le difficoltà economiche e non solo, del suo padrone, non avrebbero permesso ai suoi amici di stare in casa per più del dovuto. Cercavano un tetto, cercavano un reinserimento in società. Hespera si lasciò andare ad altri aneddoti, ma il succo era ormai pronto detto. Concluse di prendersi cura ancora dei tre amici, grazie alla benevolenza del padrone, e sperò di rivedere tutti loro in futuro, quando le cose per l'associazione di cui aveva sentito parlare, il C.r.e.p.a., si sarebbero messe ancora meglio. «Noi avremo sempre un posto per amici Elfi, ma voi... voi...» Sorrise appena. «...voi se potete trovare rifugio, noi sempre grati. Ne siamo tanti, Hespera conosce altri che hanno bisogno.» Avrebbe atteso, si sarebbe detta aiuto portante per recuperare tutti gli Elfi Domestici senza dimora, chissà dove, che aveva annunciato, e a quel punto con le scuse e i ringraziamenti del caso, a riprova di aver conquistato un alleato - superando le prove, dimostrando bontà e giustizia di intenti - in loro e nello Stregone, Hespera e i tre compagni si sarebbero Smaterializzati in un ultimo sonoro bop. Feriti in più punti, a dispetto delle illusioni, i Maghi e le Streghe lì presenti avrebbero dovuto trovare la strada per il rientro: chi verso Hogwarts, chi verso altrove; da un punto vicino al pozzo ormai silenzioso, un'apertura tra la staccionata e il suo filo si aprì per magia, a riprova di un varco libero da superare in fretta. E poi via verso la notte, alle giuste cure, là dove una consapevolezza si faceva strada: avevano scoperto più di una cosa, avevano trovato un rifugio e un alleato nella lontana periferia di Hogsmeade, ma ancor più avevano compreso, e non a poca ragione, che il compito del Comitato stava ottenendo riscontri. C'erano altre vite da salvare ancora.

Molto bene, dopo un'infinita partecipazione siamo ormai giunti alla conclusione vera! I miei complimenti a tutti voi per un'avventura preziosa e difficile, che avete saputo risolvere per davvero fin nei dettagli. Le vostre intuizioni, infatti, erano esatte. Le risposte ottenute non sono poche, le scoperte pure, a tempo debito avranno valore per il C.r.e.p.a. e i vostri organizzatori. Per il momento resta la dolcezza della conclusione e di aver fatto un altro importante passo avanti.

Vi chiedo un ultimo post di conclusione, scadenza per il 18 Gennaio, 23.59
Successivamente recatevi alle cure adatte, chi ad Hogwarts, chi al San Mungo.
Per domande e dubbi, come sempre resto a vostra disposizione.

Tempo invece di premiarvi per il vostro impegno, il buon role e la partecipazione attiva: in base a questi fattori, anche ai turni attivi o meno che avete svolto, ottenete rispettivamente:
Mìreen +1,5 Exp +2 PM +2 PS +2 PC
Ecate +1,5 Exp +2 PM +2 PS +2 PC
Elizabeth +1 Exp +1 PM +1 PS
Francis +1 Exp +1 PM +1 PS
Ottenete tutti +3 Punti Merito (C.r.e.p.a.)


Gruppo A
Francis (F)
Punti Salute 57/107
Punti Corpo 25/66
Punti Mana 49/64

Elizabeth (E)
Punti Salute 31/100
Punti Corpo 12/50
Punti Mana 35/50

Mìreen (M)
Punti Salute 117/165
Punti Corpo 95/115
Punti Mana 105/120


Gruppo B
Nathaniel (N)
Punti Salute 90/170
Punti Corpo 90/160
Punti Mana 80/150

Ecate (L)
Punti Salute 135/172
Punti Corpo 103/113
Punti Mana 99/114
 
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view post Posted on 16/1/2019, 20:02
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imma_role
...Non è il Sangue che ti scorre nelle Vene a decidere ciò che Sei,
ma quello che scegli TE di essere...



Mìreen Kathleen Niamh Fiachran

§ 25 Anni § P. ANTIMAGO § Ex Grifondoro
Scheda PG
ColorHair ஜ Outfit 1 - 2


"Stupore" fu ciò che provò Mìreen e che l'accompagnò durante tutti gli eventi e le scoperte che seguirono.
Non sapeva se era stata la sua preghiera al Guardiano o se i suoi compagni d'avventura erano riusciti a salvare l'Elfo Domestico portando a conclusione la "missione" e quindi alla fine dell'illusione, fatto sta che Mìreen si riaddormentò per poi risvegliarsi in un nuovo giardino, ma sta volta era notte e c'erano anche i suoi compagni con lei.
Si stava guardando intorno, intanto che loro si riprendevano, quando intravide due figure avvicinarsi, subito la mano corse alla bacchetta, ma non la estrasse, preferì prima capire chi fossero e le loro intenzioni.
Si rivelarono essere il Guardiano e l'Elfo domestico che dovevano salvare, ciò che l'anziano uomo spiegò loro aveva qualcosa di sorprendente: era stato tutto una potente illusione per punire quelli che aveva scambiato essere gli ennesimi ladri farabutti entrati nel suo giardino, ma alla fine, dalle loro azioni, aveva compreso il fraintendimento e li aveva liberati dall'incanto.
Poteva capire la sua reazione, ma sarebbe stata molto meno dolorosa per loro una chiacchierata, o almeno una sgridata come quei vecchi urlanti "Via dal mio prato!", al posto di quella "prova" che per quanto fantasticamente fiabesca, li aveva lasciati pieni di lividi e tagli.
Quando l'elfa domestica di nome Hespera spiegò la difficile situazione del suo padrone e dei suoi amici elfi, un groppo al cuore le venne... alla fine il vecchio mago aveva fatto tutto, per proteggere quelle povere creature...
Subito si propose di accompagnarli al Ministero all'ufficio regolazione e controllo delle creature magiche, in nessun altro posto sarebbero stati accolti e aiutati meglio che lì, e nel caso cambiassero idea, disse loro di contattarla e fare il suo nome, magari sarebbe riuscita ad affrettare i tempi per potar loro in una comunità o in una famiglia dove accudirli.


<< Se avrete bisogno di aiuto anche in futuro, non esitate a chiamare il C.R.E.P.A., ognuno di noi è sempre ben disposto ad aiutare voi elfi domestici!
Il comitato è nato per questo e per questo noi ci siamo iscritti! >>


Quando venne aperto il varco, si affrettò insieme agli altri ad attraversarlo, dando un'ultima occhiata al posto prima di lasciarlo.
Che razza di stramba e al tempo stesso meravigliosa avventura avevano vissuto, erano letteralmente entrati in una fiaba: erano diventati gli eroi che superavano gli ostacoli sotto forma di pianta rampicante spinosa, e salvavano l'innocente elfo domestico dal brutto e cattivo gigante, col suo affamato gatto formato extralarge.
Tornati alla periferia del Villaggio di Hogsmeade, si girò verso i suoi compagni d'avventura e disse allegra, cercando di nascondere il dolore:


<< Miei compagni d'avventura, è stato un onore e privilegio affrontare con voi la mia prima chiamata del C.R.E.P.A., soprattutto sono rimasta soddisfatta di come gli studenti Grifondoro siano ancora coraggiosi e puri di cuore, come lo erano a mio tempo quando anch'io facevo parte della vostra casata.
Lia, amica mia, propongo di dare prima una controllata ai nostri giovani eroi con le tue capacità curative, e poi di accompagnarli di nuovo a scuola, così vanno subito in Infermeria per le dovute medicazioni...
Invece noi due, ci facciamo un giro in Ospedale, così mi fai anche vedere il tuo nuovo ufficio e magari stramazzo sul tuo bel pavimento immacolato.>>


Prima di partire per accompagnare i ragazzi ad Hogwarts, prese a braccetto l'amica, sia come gesto d'amicizia sia per aiutarsi a vicenda a camminare, dopo tutte le botte prese, e sorridendo si mise in marcia con loro.

<< Ragazzi, ho bisogno di bere qualcosa dopo questa esperienza "da favola".>>


INVENTARIO:
- Bacchetta: Legno di noce nero, baffo di troll, polvere di papavero, 11 pollici e 3/4, semi-flessibile.
- Distintivo di riconoscimento della P. ANTIMAGO
- Spilla del C.R.E.P.A.
- Collana con ciondolo "Triquetra" incastonato di pietre preziose, regalato dalla madre e tramandato nella sua famiglia per generazioni.
Borsetta a tracolla in tessuto con dentro:
- Cellulare
- Portafoglio con Carta d'Identità e 2 Galeoni
- Piccolo Notebook con penna
- Mini beauty-case con trucchi ed elastico
- Fazzoletti

§ PS: 117/165 § PC: 95/115 § PM: 105/120 ஜ EXP: 25.5
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Desidero ringraziare il Master,
partecipare alla mia prima Quest con un tema fiabesco, e concluderla con un risultato positivo, ma soprattutto col sorriso sulle labbra, è stata l'emozione e la soddisfazione più grande con cui potessi iniziare la storia di Mìreen sul GDR e e le sue future Quest/Missioni! :wub:
 
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Lia Soxilia
view post Posted on 17/1/2019, 12:48





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Ecate Soxilia O'Connor
26 ☘ Veela ☘ Medimaga ☘ scheda [x]


N
on si era accorta di quella foga con cui aveva scagliato gli ultimi incantesimi ma che aveva lasciato perplesso il tassorosso, nel suo cuore troppo abituato all'assenza più assoluta si erano dati il cambio in tumultuosi uragani mille e più emozioni che avevano intaccato duramente la fredda rigidità della medimaga. Aveva sentito l'incanto scorrerle lungo il braccio e quindi uscire incanalato dalla sua bacchetta, aveva avvertito una sorta di esplosione con in sottofondo la voce di Mireen che cantilenava qualcosa, poi una luce immensa le aveva fatto chiudere gli occhi e tutto era scomparso così come era apparso avvolto nel mistero di un sogno.
L'erba morbida l'aveva avvolta e così anche il freddo della notte, i respiri affannosi dei suoi compagni le rimbombavano nelle orecchie che cercavano segnali di pericolo, poi i suoi occhi videro i dintorni di Hogsmeade stagliarsi dinnanzi a lei sovrapponendosi a ciò che era rimasto dell'inganno e la voce di Mireen le riempì il cervello e le orecchie rassicurandola come mai nulla prima d'allora: parlava con le figure appena arrivate che avevano perso quell'aria fiabesca e onirica avuta find'ora e si mostravano come felici compagni. L'elfa era la domestica del guardiano che li aveva ingabbiati in quel sogno pericoloso, creato unicamente per fermare i furfanti che si aggiravano lì intorno, e spiegava che tutto quello l'elfa e i tre elfi con lei avevano fatto era per spiegare al C.R.E.P.A. che vi era una situazione pericolosa da risolvere. Per un momento, guardando quella sorta di reverenza con cui l'elfa parlava del suo padrone, Lia si sentì impotente e ipocrita: combatteva tanto per liberare gli elfi domestici, sopratutto perché si sentiva lei stessa schiava del suo essere, ma non sapeva che quelle loro lotte avevano prodotti moltissimi elfi sfollati, mentre lei poteva tranquillamente nascondersi sotto le mentite spoglie di un umana.
Si alzò acciaccata e sopraffatta d'emozioni mentre l'amica turchina ringraziava e affermava convinta la disponibilità del comitato ad aiutare quegli elfi bisognosi, ma Lia rimase silenziosa e cupa con lo sguardo puntato a terra senza la forza di osservare padrone e servitore, seguì i compagni lungo la via che si era aperta sfuggendo finalmente al giardino proibito e assistette al discorso entusiasta di Mireen che la invitava a curare i giovani e quindi ricondurli ad Hogwarts. Sorrise allungando le mani verso due dei bambini e cercando di usare le sue doti di Guaritrice Apprendista su di loro per agevolare la cura per poi fare lo stesso con il terzo, ma avrebbe preferito evitare la strada per Hogwarts se l'amica non l'avesse presa sotto braccio e costretta a camminare. Solo quando i suoi occhi videro le sponde del lago si bloccò di scatto liberandosi del braccio dell'amica e facendo dietro front. "Vi ringrazio per aver affrontato questa avventura con me, Nathaniel devo ammettere che sei stato davvero un bravissimo alleato e spero che un giorno tu possa raggiungere il tuo sogno con impegno e dedizione sicuramente ce la farai. Mireen io ti aspetto qui per andare all'ospedale, intanto avverto gli altri del comitato di ciò che abbiamo scoperto. Buona notte ragazzi e fatevi curare dall'infermiera."
PS: 172 (-37)= 135 ☘ PC: 113 (-10)= 103 ☘ PM: 114 (-15)= 99 ☘ EXP: 28




Grazie mille Master per questa fantastica quest in cui ho potuto sviluppare tantissimo il mio personaggio. Spero presto di poter avere un'altra quest così appassionante.


Inventario
Legno di Ebano, Corda di cuore di drago, 10 pollici e molto flessibile.
Spilla del Comitato CREPA
Carta d'identità
Cellulare
 
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54 replies since 26/4/2018, 15:26   1216 views
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