"Quando la Ruota incomincia a girare
comincino i fuochi di Beltane a bruciare.”
La prima persona che vide fu Oliver, il quale aveva agitato la mano nella sua direzione in segno di saluto oltre che per annunciare il proprio arrivo. Aiden ricambiò con lo stesso entusiasmo, sfoggiando un radioso sorriso, mentre sua sorella Lena si univa al saluto, tanto per rimanere in sincronia con lui.
«
Oliver, ben arrivato! Permettimi di presentarti mia sorella minore, Lena. Lena, lui è Oliver Brior, un caro amico e brillante studente!»
Lena arrossì violentemente a seguito del gesto galante e cortese di Oliver, tanto che guardò suo fratello con aria divertita. «
Grifondoro, persumo. E’ il tuo pupillo, quasi certamente, non è così, fratellone?» Dopo aver stuzzicato Aiden, che accusò il colpo con un sorriso complice, Lena ringraziò cortesemente Oliver per quei magnifici doni. Gli occhi di Aiden infatti erano diventati luminosi quando udì la parola “
Idromele”, ma si diede un contegno, di alcol ce ne sarebbe stato in abbondanza per un esercito. «
Sei davvero gentile, Oliver. Sono lieta di fare la tua conoscenza. Sei ovviamente più che benvenuto!»
Dal canto suo, l’Auror accettò grato e stupido il dono che il Caposcuola di Grifondoro aveva deciso di concedergli. Accarezzò la superficie dell’oggetto contenuto nella scatola quando la sua curiosità vinse e aveva deciso di onorare il dono con una prima occhiata. «
Sei veramente pieno di sorprese, mio giovane amico. Vedrò di onorare il tuo dono indossandolo a festa avanzata, non voglio sporcarlo di verde.» E ridacchiò, mentre mise una mano sulla spalla del giovane in segno di ringraziamento.
Poi fu la volta di Ayumo, la ragazza che ricordava essere di Dublino e che aveva incontrato quell’estate che aveva preceduto il suo colloquio da Auror. Ne era passato di tempo da allora e il fulvo notò con grande stupore quanto era cambiata nell’aspetto, trovandola senza dubbio più matura rispetto al primo incontro e dai lineamenti molto più aggraziati.
Rispose al saluto della ragazza con un inchino del capo in segno di rispetto e allargando le braccia in un chiaro segno di benvenuto. Lena invece rispose alla stretta di mano con un sorriso gentile. «
Lena Weiss. Piacere di conoscerti Ayumo.»
«
Ovviamente sei la benvenuta e non dovevi disturbarti, davvero. Ma quali scuse! Sciocchezze, sciocchezze! Non devi assolutamente preoccuparti, la scuola ha la sua priorità e non posso di certo biasimarti se sei stata molto occupata.» Agitò le mani facendo intendere ad Ayumo che non doveva davvero preoccuparsi per averlo fatto attendere con la risposta, dopotutto anche lui ci aveva messo molto nel farsi vivo. Lasciò comunque a Lena l’ingrato compito di raccogliere i regali dei ragazzi mentre lui si accingeva ad accoglierli come si deve.
L’arrivo di Nieve e la sua relativa sorpresa nel vederlo verde e cornuto fece ridacchiare l’Auror in modo malizioso, mentre sua sorella nascondeva con estrema grazia la propria reazione dietro la mano. Non biasimò la giovane Grifondoro, a differenza di Oliver e Ayumo che - sicuramente - avevano già avuto a che fare con simili rievocazioni di una tale Festività Celtica, l’argentea fanciulla ne era totalmente estranea ma non per questo l’avrebbe privata di risposte ad eventuali domande legittime e curiose su Beltane e quel suo travestimento. Si crogiolò dunque nel più totale divertimento per essere stato appena definito “
maledetto pazzo”, gonfiando il petto con un certo orgoglio, sentendosi come un pavone mentre apriva la coda ed esibiva la sua famosa
ruota; il tutto mentre si reggeva al bastone e con una mano sul fianco, sorridendo raggiante, consapevole del fatto che Nieve aveva reagito davvero in maniera genuina e per nulla offensiva.
«
Se avessi voluto tenderti un agguato... Credimi, non te ne saresti nemmeno accorta in tempo!» esclamò con un ghigno beffardo, mentre ammirava con noncuranza il bastone. Ed era vero! Se Aiden avesse
davvero voluto tendere un agguato alla povera Nieve, non si sarebbe fatto individuare con così tanta facilità, ma avrebbe agito alle sue spalle, cogliendola totalmente alla sprovvista tanto dal strapparle un urlo di puro terrore, mentre se la caricava in spalla come un sacco di patate e la trascinava via. Sarebbe stato peggio di uno di quei film dell’orrore Babbani.
Sua sorella, dal canto suo, scosse la testa guardandolo mentre si stava godendo quel suo novello titolo da
Spaventatore Seriale, per poi avanzare verso Nieve e stringerle la mano con tanto di presentazione. «
Lena, piacere. Sono la sorella di questo brutto Scimmione Verde!» E, a tradimento, senza nemmeno degnare Aiden di uno sguardo, gli assestò uno schiaffo sullo stomaco con il dorso della mano, ponendo quindi fine alla sua vanteria.
Lancillotto, che fino a quel momento era rimasto dietro ai cespugli ad annusare i vari odori dei tipici abitanti del bosco, fece il suo teatrale ingresso, correndo come un pazzo in mezzo a loro e abbaiando come un ossesso, felice ed entusiasta di poter ricevere attenzioni da così tante nuove persone. Per poco non travolse Lena nel disperato tentativo di raggiungere a razzo la cara Ayumo, talmente satura di odori di cibo, che fu impossibile per il cucciolo ignorarla. Prese ad annusarla e a girarle attorno come una trottola, troppo euforico per potersi calmare. Di tanto in tanto si sporse anche per annusare le scarpe di Oliver, ma Ayumo sembrava la sua principale attrazione.
«
Lancillotto!» sbottò Aiden, lanciando un acuto fischio di richiamo al cucciolo. Puntò il dito verso il terreno, così che il cane capisse bene il comando. «
A cuccia! Subito!» Nel giro di pochi secondi, Lancilotto abbassò il posteriore tanto da sedersi di fronte ad Ayumo, guardandola e scodinzolando, ma rimase dov’era senza trasgredire l’ordine del proprio padrone. «
Non ti è saltato addosso vero? Mi dispiace, spero davvero non ti abbia sporcata. Deve aver sentito una moltitudine di buoni odori addosso a te e la cosa lo ha esaltato. Ancora scusa, è un tale selvaggio a volte!» Il fulvo si scusò con la sua ospite, volendosi assicurare che il cane non le avesse dato troppo fastidio o peggio ancora sporcata.
Tutto sembrò essere tornato sotto controllo, tant'è che Aiden ebbe modo di udire Nieve scandire una battuta che Aiden percepì come maliziosa, che impudente, forse perché ormai aveva capito com'era fatta la ragazza - neppure sospettò che avesse già dato il via ai festeggiamenti in anticipo! - e ci aveva fatto il callo. In tutta risposta il fulvo irlandese arrossì in un primo momento, colto alla sprovvista, ma poi ghignò. «
Grazie, faccio palestra tutti i giorni!» Aggiunse un occhiolino palesemente scherzoso, infondo Nieve era come una sorellina per lui, non si sarebbe mai permesso di trattarla in altri modi. Ovviamente non poté negare che perfino lei stava diventando sempre più matura nell'aspetto e nella propria mente osò davvero concordare che stava davvero sbocciando bene.
«
Lei mi piace, fratellone. E piacerà pure ad Ophie.» mormorò Lena mentre lo fissava con un sorriso divertito e malizioso. A quanto pare sua sorella aveva trovato un valido elemento per fare squadra assieme ad Ophelia nel stuzzicarlo e metterlo in imbarazzo, Aiden riconobbe che Nieve era la candidata perfetta per unirsi alle sue sorelle in quel loro strano Club.
Uno strano quesito balenò alla mente dell’Auror prima che invitasse gli ospiti a seguirlo: le sue sorelle sarebbe riuscite a coinvolgere anche Ayumo nel loro circolo vizioso tanto dal mandarlo fuori di testa oppure avrebbe avuto un piccolo sollievo?
Con una scrollata di spalle, mosse la mano e invitò tutti a seguirlo, mentre Lancillotto sembrò voler restare nei paraggi di Ayumo, sebbene di tanto in tanto avanzava sia verso Oliver che Nieve così da poter scroccare qualche carezza all’insaputa del padrone. Era furbo il piccoletto!
Mentre risalivano il sentiero, Aiden mise una mano sulla spalla di Oliver e gliela strinse in maniera gioviale, come un fratello maggiore che voleva scherzare con il minore. «
Quindi tuo zio si è arrostito per benino con i fuochi di Beltane, eh?» Offrì al Caposcuola un sorriso carico di mistero e divertimento, celando una sorpresa dietro di esso. Non poteva minimamente immaginare cosa aveva organizzato al posto della normale ricorrenza in cui si doveva saltare attraverso il fuoco, ma era certo che ognuno dei ragazzi avrebbe apprezzato, piuttosto che rischiare di bruciarsi le amorevoli natiche.
«
Per fortuna che Sam è un Medimago!» sospirò Lena, divertita, mentre restava con le ragazze ma si permise comunque di fare quel piccolo intervento tra i due. «
Allora ragazze, come procedono gli studi? Avete già deciso cosa fare una volta che avrete finito la vostra carriera scolastica?»
Non impiegarono molto ad arrivare alla Tana della Volpe.
Le luci che pendevano dagli alberi introdussero quella magica atmosfera che regnava nella radura, mentre la musica si era già potuta udire in maniera flebile e poco distinta già da diversi metri prima del loro definitivo arrivo a destinazione. Ora però era chiara e forte, permettendo agli ospiti di tuffarsi nel vivo della festa, con quel ritmo così incalzante e gioviale. Impossibile resistervi.
Samuel e Ophelia si erano già tuffati in un ballo di coppia, un
reel non troppo complesso e che era tipico dell’Irlanda. Anche le due Magonò addette al rinfresco insieme al prode Séan si erano tuffate a ballare, saltellando qua e là in maniera maldestra, le gonne leggermente sollevate per non inciamparvi, mentre tentavano di seguire i passi dei due fratelli Weiss.
Dall'altro capo della radura, lì dove sorgeva il rinfresco, Séan osservava con vivido rimprovero le due donne, le braccia serrate sul petto, i baffetti irrigiditi e rivolti verso l’alto in maniera del tutto stizzita e pestando ritmicamente un piede sul terreno. Era chiaro che non approvasse i modi delle due donne, ma si stava anche impegnando nel mantenere un comportamento dignitoso e controllato affinché non esplodesse dal riprenderle pubblicamente davanti agli ospiti e ai musicisti.
Non appena Séan vide arrivare Aiden e Lena assieme agli ospiti, scattò immediatamente sull’attenti e tutto impettito andò a farfugliare dei rapidi ordini alle due Magonò, le quali si precipitarono a raggiungere le loro postazioni e ad abbozzare un inchino di benvenuto.
Aiden batté più volte le palpebre, confuso e perplesso, intuendo quanto il vecchio Maggiordomo doveva averci messo del suo in tutta quella storia o non si sarebbe spiegato quell’inchino di benvenuto. «
Ma lasciale divertire, brutto guastafeste!» esclamò all’improvviso, muovendo una mano con fare noncurante, palesando quanto effettivamente tutta quell’etichetta stonasse con i toni della festa.
Séan arrossì mentre le due donne ridacchiarono tra loro. Aveva ferito l’orgoglio del buon O’Kelly ma che si premurò di lenire con qualche parola di circostanza ai propri ospiti: «
Séan si premurerà di servirvi qualsiasi cosa desideriate. Non vi farà mancare davvero nulla, ha uno zelo invidiabile!» Ovviamente quel “
qualsiasi cosa” comprendeva anche gli alcolici, semmai gli avessero chiesti.
Quando aveva chiesto a Séan, in via del tutto privata, di occuparsi del rinfresco era stato categorico. «
Dai loro qualsiasi cosa ti chiedano!»
«
Ma Signore, non vorrà mica dar loro sostanza alcoliche.»
«
Se le vogliono dagliele!»
«
E se dovessero chiedermi sostanze illegali o stupefacenti?»
«
Risponderai che non le abbiamo! Ma se vogliono gli alcolici, daglieli!»
«
Ma Signore…!»
«
Non hanno mica undici anni, avanti! E a che età credi abbia iniziato a bere?»
«
Diciotto?»
«
Quattordici! Ne avevo quattordici! Chi credi si sia scolato tutto quel Whiskey Incendiario nel salottino privato del nonno? Io, Sam e Richard!»
Dopo quella frase Séan era sbiancato e aveva rischiato un collasso, se non addirittura un infarto, ma questa era un’altra storia...
«
Sentitevi liberi di andare dove volete, tranne nel bosco da soli. Siete comunque sotto la mia tutela e se vi succede qualcosa poi Peverell mi impicca con le mie budella.» E questo Aiden voleva evitarlo ad ogni cosa. Un così avvenente Auror che moriva per via di un macabro strangolamento? Giammai!