In attesa...sospiro, contest a tema. Maggio

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view post Posted on 23/5/2018, 23:34
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Londra, Notting Hill, Casa di Tessa
Una delle invenzioni babbane che più apprezzo è la televisione. Non faccio molta vita mondana e quando rientro, dopo una lunga giornata passata al lavoro, amo cenare comodamente stravaccata sul divano mentre guardo vecchi film. Ne ho visti molti, di vario genere. Non tutti mi piacciono ma san telecomando aiuta nella scelta. Non sono un’esperta ma una semplice appassionata che ama complicarsi la vita con pensieri forse inutili ma che a me danno soddisfazione.
Proprio stasera, mentre fuori infuria un violento temporale che ho schivato per poco, mi ritrovo in pigiama e vestaglia con un piatto di pasta preparato al momento pronta per l’ennesima serata in compagnia del piccolo schermo. Comincia lo zapping che viene bruscamente interrotto dalla consueta presa di corrente. Le linee elettriche babbane sono inaffidabili come chi le gestisce. Rimasta al buio la mia bacchetta, sempre pronta ad esaudire i miei desideri, casta un ‘lumos’ la cui luce è sufficiente a permettermi di consumare la cena prima che si freddi e, nel silenzio del salotto, mentre attendo che la corrente torni, comincio a pensare.
Tanti film, tanti generi, tante ambientazioni, tre elementi che li accomunano. Ci sono, per la mia personale esperienza, tre situazioni che non mancano nei film di tutti i generi: storici, commedie, avventure, romantici, si possono trovare perfino nei così noti cinepanettoni. In tutti c’è un bacio, almeno un morto, e un sospiro.


Abbiamo baci di ogni genere, fraterni, appassionati, ci sono perfino baci letali a condire trame diverse, storie di tutti i tempi e di tutti i generi. L’amore, il cui confine con l’odio è labile, è presente in tutte le sue molteplici forme in ogni storia degna di essere raccontata. Anche la morte è un fulcro onnipresente nei film come nella vita. Morte violenta, morte accidentale, morte naturale; la fine di una vita a volte è perfino la necessaria premessa per far si che altre vite possano cambiare i il proprio corso. Amore e morte è un connubio da sempre riconosciuto come strettamente legato e le pellicole rispecchiano e raccontano questa realtà ma…il sospiro? Che c’entra il sospiro in tutto questo? Un sospiro è solo un’alito di fiato più rumoroso di un respiro o c’è dell’altro?
Mi serve qualcosa da bere. La mia mente ha appena agganciato un quesito che voglio approfondire e un calice di rosso forse aiuterà a portare un po’ di luce dove l’energia elettrica nulla può fare. “Accio bicchiere di vino rosso” è un incanto semplice e funzionale. Forse uno di quelli che uso di più quando, la sera, noni ho voglia di alzarmi dal divano per andare in cucina a recuperare quel che mi serve.
Dopo il primo sorso non si è chiarito granchè ma il gusto del vino è delizioso e questo già mi da soddisfazione per cui riprendo il filo del pensiero cercando di capire per quale motivo nei film ci sono tanti sospiri. La prima cosa che prendo in esame è a cosa serve sospirare; io, quando sospiro, perché lo faccio? Quando lo faccio? Forse rispondendo a questa domanda riesco a rispondere anche al quesito che mi sono posta.
Rimugino parecchio prima di cominciare ad intravvedere una possibile risposta. Il vino comincia a fare effetto e, a suo modo, aiuta la riflessione.
Sospiro quando attendo. L’attesa è una costante della vita di chiunque. Tutti attendono qualcosa, qualcuno. L’attesa genera aspettativa e il sospiro da la voce dell’aspettativa. Sospiro quando sogno ad occhi aperti e anche questa è aspettativa. Di solito sogno qualcosa che desidero e sottolineo l’attesa della realizzazione del sogno con un sospiro.
Sospiro anche quando sono rassegnata, delusa, sconfitta. Quando le cose non vanno come desidero e non riesco a trovare la maniera per uscire da una situazione che non mi piace …sospiro. Dunque il sospiro è la voce della premessa e quella della rassegnazione? Non proprio. Pensandoci bene non ricordo un momento in cui mi sono arresa. Ho sospirato per rassegnazione ma quel sospiro era anche premessa di una futura rivalsa, di una rivincita che avrei studiato e messo in atto al momento più opportuno. Ed ecco che il cerchio si chiude. In una storia, in un film, nella vita il sospiro sottolinea l’attesa di qualcosa che inizia o potrebbe iniziare e mette il punto a qualcosa che finisce, una vita, una idea, una speranza. Una pausa in cui riflettere su quel che sta per accadere o su quel che è appena accaduto per guardare oltre con più chiarezza.
Devo aver esagerato col vino; sospiro e mi rilasso cercando di convincermi che quel che ho appena cercato di chiarire a me stessa ha un senso. Con questo sospiro chiudo una fase, quella riflessione e ne apro un’altra, quella dell’attesa della corrente che, finalmente, arriva a dar di nuovo vita allo schermo. Posso riporre bacchetta, calice vuoto e godermi il mio vecchio film in pace certa che, ancora una volta, vedrò una scena con un bacio, una con un morto e, forse, più di una con un sospiro.

 
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