Owls cookies, con Elijah

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view post Posted on 10/6/2018, 20:57
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Un’ombra scura si proiettò sulla strada sterrata; la forma non lasciava dubbi su ciò che fosse, ma volse lo stesso lo sguardo al cielo, per ammirare la civetta che, ad ali spiegate, andava verso nord. Aveva alzato troppo la testa, ne era prova il raggio di sole che le colpì l’occhio destro, andando ben oltre la protezione data dalla visiera del cappello. Chiuse l’occhio e abbassò il capo rapidamente, continuando a camminare lungo quella stradina semideserta.
Aveva da poco oltrepassato la rimessa delle barche, annessa al piccolo porticciolo da dove partivano i primini per il loro primo viaggio verso Hogwarts. Erano passati più di sette anni da quando aveva attraversato il Lago Nero a bordo della barchetta, insieme ad altri quattro ragazzini, ignara di ciò che il Cappello Parlante e il futuro avessero in serbo per lei. Una sensazione strana, l’avrebbe definita un’incertezza elettrizzante: avere una vasta gamma di possibilità e non sapere quale si concretizzerà.
Con le mani nelle tasche del giubbotto di Jeans proseguì la sua passeggiata. Non era la via più comoda per arrivare all’ufficio postale, né era la più corta, ma aveva comunque scelto quella.

Lo sbattere d’ali di gufi, civette e barbagianni accompagnò il suo ingresso nell’edificio.
Aggiustò il bavero del giubbotto, affinché stesse sollevato e ben teso ed estrasse una lettera, già imbustata e pronta alla spedizione, dalla tasca dei pantaloni. La busta era intonsa. Non una macchia d’inchiostro, non una scritta. La rigirò tra le mani più volte, ancora incerta sul da farsi: spedirla o non spedirla? Avvicinò la busta al naso, la fragranza che vi aveva spruzzato si sentiva ancora e tra tutti risaltava l’essenza di lavanda. Inspirò profondamente, chiudendo gli occhi per un secondo; infine decise.
Scelse il gufo con lo sguardo più sveglio e si avvicinò. Era stata provvidenziale, aveva portato con se dei biscotti per gufi; gliene diede uno, osservandolo mentre sgranocchiava il suo premio. Osservò l’animale negli occhi, arruffandogli le piume dietro il collo
-Trovala- gli disse prima di consegnargli la lettera. Gli diede un altro biscotto e lo osservò spiccare il volo.
Ciò che non aveva considerato era che: anche gli altri gufi erano affamati.

 
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Elijah Matthew Sullivan
view post Posted on 13/6/2018, 13:59






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Aveva adocchiato un libro da BiblioMagic e quel giorno era intenzionato a vedere bene di cosa trattava ed eventualmente comprarlo. Sapeva che Mike lavorava lì e avrebbe potuto chiedere tranquillamente informazioni a lui in Sala Comune. Alla fine scelse di non disturbarlo ma di presentarsi direttamente in negozio, sperando di trovarlo di turno. La libreria aveva un fascino che per lui andava al di là della curiosità. Era un dovere entrarci e anche un piacere estremo.
Dopo aver terminato una tesina di Pozioni, decise di scendere al Villaggio con tutta calma. Tanto per fare una variazione sul tema, decise di portare con sé Zeus, il piccolo gufo che aveva acquistato da poco al Serraglio. Il Serpeverde era solito portare in escursione tutte le sue bestiole e quel giorno era arrivato il turno del gufetto nero. Si posizionò ai piedi della Torre di Divinazione, dove albergava la Guferia scolastica, e fece un fischio un po' sconnesso. Lo faceva ogni volta che saliva in Guferia per annunciare il suo arrivo e Zeus lo accoglieva sempre in modo piuttosto teatrale. Non era certo che potesse sentirlo anche da lì, ma valeva la pena di fare un tentativo. Fischiò un paio di volte senza ottenere risultato, quindi fischiò una terza mentre prendeva la strada per Hogsmeade. Si accese una sigaretta, riparandola nel palmo della mano, e riprese a camminare. Fu dopo un paio di minuti che lo vide sfrecciare - si fa per dire - al suo fianco. Una virata un po' sconnessa e il piccolo gufo atterrò sulla sua spalla - Me ne stavo andando - esclamò il Serpeverde senza voltarsi. Al tiro successivo, Zeus si alzò in volo, saltellando da un ramo all'altro. Era tremendamente infastidito dal fumo, non era una novità.

Elijah scese con calma lungo il sentiero, i sassolini che scricchiolavano sotto le suole. Non aveva perso tempo a cambiarsi, indossava la divisa di Serpeverde. Non aveva intenzione di trattenersi molto al villaggio, giusto il tempo di fare il suo raid in libreria e sarebbe tornato al Castello.
Arrivato alla biforcazione, scelse il sentiero alla sua sinistra. Se non ricordava male, da quel lato sarebbe arrivato prima a BiblioMagic. Fece sparire il mozzicone poco prima di entrare a Hogsmeade e Zeus tornò di nuovo ad appollaiarsi sulla sua spalla. Prima di tornare a scuola gli avrebbe comprato un sacchetto di biscotti, non gli dispiaceva viziarlo un po'. Era bravissimo nella consegna delle sue lettere e era giusto premiarlo.
All'altezza dell'ufficio postale di Hogsmeade si udì uno starnazzare insolito. Strano. Di solito quei pennuti sembravano imbalsamati. Non fece in tempo a sviluppare le sue congetture che Zeus sfrecciò a sua volta nell'ufficio postale. Ma che accidenti stava succedendo.
Elijah lo seguì e lo trovò a volteggiare intorno ad una ragazza armata di biscottini. Ah, ecco! Brutto delinquente corrotto!
- Zeus! - provò a richiamarlo all'ordine, ma il piccolo gufo lo ignorò senza ritegno - lascia stare la signorina e datti una mossa che devo andare in libreria!
Niente...Maledetto pennuto!

 
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view post Posted on 17/6/2018, 20:16
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Dalla finestrella tonda poteva ancora vedere il gufo mentre si allontanava verso l’orizzonte. Se c’era un modo di consegnare quella lettera l’avrebbe trovato, ne era sicura; quantomeno ci sperava.
Avvertì un fastidio alla mano sinistra, ma era fin troppo presa dai suoi pensieri per far caso a cosa fosse. Quel fastidio, da semplice prurito passò a pizzicore, fino a diventare una vera e propria beccata.
Stava ancora reggendo il sacchetto di biscotti ed uno dei gufi le stava tentando tutte pur di riuscire a infilare il becco nella busta ed accaparrarsi il dolcetto.
Con uno strattone ritirò la mano allontanando il sacchetto dal gufo golosone; era stata una reazione istintiva, dovuta alla beccata
-Bastava chiedere- lo apostrofò come se l’animale avesse potuto ignorare il suo essere gufo e dirle “Hei, scusa, anch’io vorrei un biscotto”.
Sospirò rassegnata e gli lanciò il biscotto. Quel gesto aveva dato coraggio a tutti gli altri gufi, perché uno ad uno lasciarono i rispettivi trespoli per volargli attorno, bubolando a gran voce per reclamare la loro parte di cibo. In pochi minuti si ritrovò circondata; qualcuno può audace le si era poggiato sulla spalla, un altro, appollaiato sul suo braccio, si protendeva col becco verso la busta.

-Ma non vi fanno mangiare in questo posto?- si lagnò ad alta voce.
Un gufo nero come la pece fu l’ultimo ad avvicinarsi
-Vuoi un biscottino anche tu?- ormai parlava coi gufi come se potessero risponderle.

La voce quasi perentoria di qualcuno la indusse a volgere lo sguardo verso la porta. Adocchiò subito lo stemma di Serpeverde cucito sulla divisa e capì che doveva essere il proprietario di Zeus.

-Scusa, credo sia colpa mia- si giustificò con il ragazzo che evidentemente non aveva in programma deviazioni di sorta. Ruppe il sacchetto e fece cadere tutti i biscotti a terra, poi si scrollò i gufi di dosso; non che fosse impresa difficile, appena furono liberati i biscotti, i gufi si fiondarono a terra per riuscire ad accaparrarsene quanti più potevano.
Finalmente libera dai pennuti si diede una rassettata
-Dagli due minuti; finiranno in un lampo- aggiunse mentre si avvicinava all’uscio. Gli passò di fianco, era inevitabile per uscire dall’ufficio postale, ma si fermò
-Ah! Se vai da bibliomagic ti consiglio “Curiosi dilemmi magici del passato”, l’ho trovato divertente e istruttivo-

 
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Elijah Matthew Sullivan
view post Posted on 19/6/2018, 14:47






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Doveva andare a recuperarlo con la forza, altrimenti avrebbe passato tutto il pomeriggio a vedere Zeus che tentava, invano, di abbuffarsi di biscotti.
-Non é colpa tua se questi uccelli sono degli ingordi senza fondo. - da che pulpito poi. Elijah aveva un appetito incontrollabile, alcuni gli avevano anche chiesto se aveva per caso lo stomaco come i bovini. Il Serpeverde li aveva guardati stizzito, a dir poco. Ma come si permettevano di farte quelle considerazioni? Se loro avevano deciso di fare il digiuno ascetico, non era certo colpa sua!
I suoi occhi chiarissimi tornarono su Zeus.Alla luce della sua stazza, non ne avrebbe toccato uno di biscotto, anzi nemmeno una briciola. Era decisamente troppo piccolo per farsi valere in mezzo agli altri pennuti, alcuni quattro volte piú grandi di lui. Se non stava attento l'avrebbero scambiato per un biscotto e consumato pure lui. Il Serpeverde decise di intervenire. Si addentro nell'Oceano di piume e recuperò Zeus, e quella fu la parte piú semplice. Fu quando tentò di prendergli un biscotto che la situazione divenne un pizzico più complicata. Una civetta bianca gli assestò una beccata sul polso sinistro, ma Elijah la spostò dalla scena senza troppi complimenti. Un gufo marrone attaccò a starnazzare peggio di una gallina per far valere le sue ragioni. Il Serpeverde lo ignorò totalmente e, dopo essersi guadagnato una beccata più profonda, afferrò un biscotto. Tornò verso l'esterno e apri appena la mano, quel tanto che bastava al piccolo gufo nero per prendere finalmente quello che voleva. Mentre Zeus sgranocchiava in estasi il suo biscotto, Elijah si affiancò alla ragazza sconosciuta.
- Non l'ho letto ma il titolo mi ispira. Sembra piuttosto interessante, di cosa parla esattamente?
Sistemò il piccolo gufo sul muro piú vicino e questo gli regalò una piccola beccata di ringraziamento. Era una carezza in confronto a quello che aveva ricevuto dentro all'ufficio postale. Fece due saltelli, Elijah conosceva benissimo il significato di quel gesto. Si mosse verso Zeus e cominciò a grattarlo tra le piume, il piccolo pennuto ne andava pazzo. Riusciva a fare concorrenza a Stefan, il suo gatto storico, e avrebbe imparato anche a fare le fusa. Per il momento, Zeus era un vero asso in atterraggi pericolosi e picchiate dall'alto che facevano concorrenza ad un kamikaze.
- Io ho la passione per i saggi storici - ammise candidamente - soprattutto di Storia Romana, Egizia e Greca. Non s addentrò in investigazioni che riguardavano la sua interlocutrice, non erano affari suoi. Per essere più precisi, non c'era tra loro confidenza da permettersi domande personali. Se lei avesse voluto dirlo, sarebbe stata solo una sua scelta.
Elijah era dell'idea che quando due persone non si conoscono, non sia carino fare delle domande che portino la conversazione su argomenti più personali che generici.



 
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view post Posted on 25/6/2018, 19:20
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Quando aveva rotto la busta e disseminato i biscotti sul pavimento dell'ufficio postale, non aveva minimanente pensato al fatto che il gufo nero, essendo troppo piccolo, avrebbe avuto difficoltà in tutta quella marmaglia di piume, ali e becchi.
Se ne rese conto solo quando vide il giovane Serpeverde andare a recuperarlo. Non commentò, se non con una smorfia che sottindendeva "scusa"; ma ridacchió alla battuta degli ingordi senza fondo.

-È una raccolta di storie in realtà.- rispose in riferimento al libro che aveva suggerito. -Situazioni in cui si sono trovati alcuni maghi, anche famosi, e di come sono riusciti a risolvere problemi difficili con l'uso di incantesimi, pozioni o anche dell'ingegno-
Riassunse in poche parole. -Per esempio: se devi attaversare un fiume infestato dagli inferi e non hai a disposizione una scopa e non è possibile smaterializzarsi, lì c'è una soluzione. Una delle tante almeno.
C'è anche una soluzione sul dilemma del salvataggio di capra e cavoli affrontata dal punto di vista del mago; quella l'ho trovata abbastanza divertente-

Quel gufetto era proprio tenero, faceva feste e ringraziava il padrone come pochi altri appartenenti alla sua stessa specie. Mise distrattamente le mani nelle tasche del giubotto. In un primo momento non ci fece caso, ma poi notò che c'era qualcosa dentro la tasca sinistra, qualcosa di ruvido e friabile. Lo esaminò meglio con le dita, senza estrarlo dalla tasca, e capì: doveva essere caduto dalla busta e non se ne era accorta.
-Guarda cosa ho trovato!- estratto dalla tasca il biscotto, lo avvicinò al gufetto.
-Se ti piacciono i saggi storici avrai sicuramente letto i libri di Peverel o...- *com'è che si chiamava quello?*
Ci pensò su qualche secondo *Ecco!* -Riscoprire l'antichità-
Era entusiasmante discutere di libri con qualcuno che sembrava avere la sua stessa passione, era una cosa che non le capitava spesso; anzi, a pensarci bene, non le capitava mai. Perfino il commesso al negozio, benché fosse sempre felicissimo di vederla entrare, si stancava presto dei suoi discorsi e la liquidava con la scusa "i clienti aspettano"
-Io invece adoro i libri sui misteri- quelli si che erano accattivanti -o sul Quidditch-

 
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Elijah Matthew Sullivan
view post Posted on 2/7/2018, 14:39






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Rimase annichilito. Peverell aveva scritto dei libri e lui non li aveva ancora letti. Perché non li aveva ancora letti? Domanda senza risposta, ma con l'unica certezza che avrebbe rimediato a breve giro di posta. Appena arrivato in libreria, sarebbe stato sicuramente uno dei suoi acquisti, garantito!
- Devo ancora leggerli, ad essere sincero - confessò senza troppi problemi - ma mi hai appena dato un'ottima idea su un altro libro da comprare.
Fece una piccola smorfia di approvazione - Anche i libri che parlano di misteri sono affascinanti. Ne ho letti alcuni, anche scritti da babbani. Quelli a volte hanno dei risvolti un po' ridicoli, devo ammetterlo, ma mantengono comunque intatto un certo fascino.
Mosse la mano per sistemare la giacca della divisa e la manica di questa si strofinò fastidiosamente sul polso, trappandogli un grugnito. Elijah la sollevò leggermente e si ritrovò davanti a due ferite, una sul dorso della mano e l'altra poco più in alto del polso. Preso a parlare di libri e a guardare Zeus, aveva completamente dimenticato le beccate degli altri pennuti assatanati di biscotti.
- Maledizione! - esclamò, più per la seccatura che per il dolore, sebbene questo fosse decisamente poco gradevole e stesse sanguinando.
Si guardò intorno. Possibile che non ci fosse...Ah, eccola!! Una bella fontanella faceva bella mostra di sé, al lato sinistro dell'ufficio postale. Il Serpeverde sollevò la manica, slacciando il polsino della camicia.
- Scusami un attimo - la voce pacata all'indirizzo della ragazza, non sapeva nemmeno se anche lei fosse una studentessa, non ricordava di averla vista al castello. Tuffò la mano sotto al getto gelido e osservò il sangue che la imbrattava, svanire lentamente ai suoi piedi.
- Perdonami un secondo, giusto il tempo di darmi una ripulita - un sorriso appena accennato fu tutto quello che riuscì a concederle in quel momento.
Fortunatamente la ragazza approfittò della breve pausa nella conversazione per socializzare con il suo piccolo gufo nero. Elijah sollevò lo sguardo dall'acqua e scosse la testa appena - Ti sei appena fatto un amico. Se sei una studentessa e dovessi andare in guferia, stai attenta alle sue smodate manifestazioni d'affetto.
All'ultima frase tornò verso la ragazza sconosciuta, le mani ormai asciutte grazie al giusto incantesimo.
- Io sono Elijah Sullivan - non aggiunse il fatto che fosse uno studente e che fosse un Serpeverde. La divisa parlava già per lui. Si guardò bene, come suo solito, di allungare la mano.
- Non ti ho mai vista, sei una studentessa anche tu? - domanda lecita e normalissima in un villaggio di soli maghi e streghe come Hogsmeade.

 
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view post Posted on 8/7/2018, 20:11
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I libri di Peverell non erano proprio ciò che lei avrebbe definito una lettura stimolante; potevano essere considerati istruttivi, interessanti. Un’amante della lettura come lei li aveva perfino trovati piacevoli. Ma le letture stimolanti erano altre a parer suo. Per cui non si stupì più di tanto nell’apprendere che il giovane Serpeverde non li aveva ancora letti.
-Si, i babbani hanno una discreta fantasia. I loro romanzi sono un piacevole passatempo. E poi su quelle robe di spionaggio e omicidi da risolvere sono imbattibili-
Le era capitato di leggere qualche libro babbano, dal classico Shakespeare –che per una Inglese era d’obbligo– ad Oscar Wilde, passando per Agatha Christie, il genio di Arthur Conan Doyle e Ian Fleming.
Perfino Edgar Allan Poe non le dispiaceva, con i suoi racconti noir.
Nel sentire quella piccola imprecazione aggrottò la fronte. Osservando i movimenti di lui capì che c’era qualcosa che non andava, ma le sue maniere riservate la trattennero dal chiedere se gli servisse aiuto, anche perché sembrava avere tutto sotto controllo. Annuì semplicemente quando si scusò prima di allontanarsi.
Il piccolo gufo aveva apprezzato il biscotto, frugò ancora nelle tasche alla ricerca di qualche altra delizia nascosta, ma non ne aveva più. Gli altri gufi li avevano finiti tutti, il parapiglia alle loro spalle era finito e i pennuti erano tornati sui rispettivi trespoli a sonnecchiare soddisfatti e con le pance piene.

-Andrei volentieri fin sulla torre della guferia sapendo di trovare questo piccoletto- Azzardò una carezza sulla testolina di Zeus.
Quando il Serpeverde ricomparve sembrava che fosse tutto a posto, con discrezione spostò lo sguardo sulla mano di lui, probabilmente era solo qualche graffio, ma non poté fare a meno di pensare che fosse comunque colpa sua. Accennò una smorfia di scuse.

-Se è per questo, nemmeno io ti ho mai visto. Sto poco ad Hogwarts ultimamente- per dirla tutta era stata via per molto tempo –mi mancano solo i MAGO- con tutto il trambusto che c’era stato a scuola negli ultimi mesi: invasioni, cambi della presidenza e di buona parte del personale, ci sarebbe voluto più del previsto per terminare i suoi studi.
-Per cui...- alla domanda se era una studentessa rispose -...si e no-
Le piacevano i modi di quel ragazzo, era garbato, distaccato; soprattutto distaccato, una caratteristica che ultimamente aveva imparato ad apprezzare
-Trhesy- solo il nome, niente cerimonie. Non le piacevano le presentazioni formali, le trovava superflue, e il fatto che lui fosse rimasto sulle sue, senza avanzare la classica stretta di mano, lo apprezzò molto.
-Ora ti faccio la domanda più importante di tutte- annunciò con una certa enfasi, prolungando una pausa ad effetto -Qual è il libro che più di tutti vorresti leggere-

 
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Elijah Matthew Sullivan
view post Posted on 25/7/2018, 14:53






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Riuscite ad immaginare una conversazione migliore? Libri, libri e ancora libri. Un pò come nuotare in una piscina di cioccolato ed essere felice di affogarci. Erano decisamente poche le persone che aveva incontrato che sapessero davvero apprezzare la lettura sotto ogni sfumatura. Quella ragazza era come lui, faceva parte della categoria.
- Parlando di libri babbani, ti confesso che ho un debole per il genere fantasy e urban fantasy. Mi diverto molto a leggere come loro vedono il nostro mondo e quello delle altre creature, magiche e non. Riguardo ad altri generi, apprezzo parecchio i polizieschi, quelli di mistero e una serie di libri di...come si chiama? Ah, sí! Medicina Legale, se non sbaglio. Parla di indagini accompagnate dallo studio sui cadaveri. Un genere molto affascinante, non pensavo che ci potessero essere certi risvolti, sinceramente.
Il Serpeverde si allontanò leggermente dalla ragazza, verificò di essere contro vento e si accese una sigaretta. Sebbene fossero all'aperto, non era carino farle arrivare il fumo in faccia se non aveva il vizio come lui.
Alla dichiarazione di lei, Elijah sgranò appena gli occhi, ricomponendosi quasi all'istante.
- Il M.A.G.O. ….devi fare il M.A.G.O..Accidenti, anzi...complimenti! A me sembra una cosa così lontana e quasi irraggiungibile. Devo ancora cimentarmi con gli esami del terzo anno e con il G.U.F.O. che immagino siano una passeggiata in confronto a quello che aspetta te - la guardò quasi con ammirazione - Beh, in bocca al lupo. Diciamo che ne avremo bisogno un po' tutti, chi più chi meno.
Fece un fischio leggero e Zeus volò sulla sua spalla con la sua solita andatura instabile.
- Se andrai a trovarlo, attenta alla testa appena arrivi - fece un tiro di vera soddisfazione e il gufo volò di nuovo via indignato - come ti ho detto, le sue manifestazioni d'affetto sono appena appena travolgenti.
L'ultima domanda fu spiazzante e dolorosa allo stesso tempo. C'erano moltissimi libri che aveva messo nella lista dei desideri, ma tra questi uno era lì che troneggiava alla vetta della piramide.
- Il libro di Trasfigurazione per diventare Animagus… - non aggiunge altro e forse era meglio così. Se però Trhesy avesse chiesto il perché, Elijah l'avrebbe accontentata senza problemi.

 
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view post Posted on 1/9/2018, 15:48
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Quante probabilità c’erano di incontrare qualcuno che amasse la lettura quanto lei? In tutta la sua carriera scolastica non le era mai capitato; quello era un evento degno di nota.
Si limitò ad annuire sulle preferenze letterarie babbane del giovane Serpeverde; oltre a condividere la passione per la lettura condividevano anche alcuni gusti letterari, ed era importante sottolineare ‘alcuni’, perché lei i saggi storici proprio non li digeriva. La Storia, in sé, era molto interessante ed avere una buona conoscenza della Storia significava avere una buona conoscenza della società e delle persone in generale. Ma ogni volta che sentiva nominare la parola ‘Storia’ le venivano in mente i suoi ex-professori. Era proprio quella associazione Storia-Docente, che le faceva detestare tutto il genere.
La reazione che ebbe Elijah quando seppe dei suoi MAGO la fece sorridere.
-Eh già- ammise -Anche se fatico a crederlo io stessa. Non so se essere contenta perché è finito il tempo delle lezioni, dei compiti e degli esami, o essere triste perché lascerò Hogwarts- Hogwarts era stata la sua Casa e il suo rifugio per molto tempo. Era cresciuta in quella scuola, non solo fisicamente, ma anche magicamente e psicologicamente; le dispiaceva lasciarla.
-Vedrai che ci arriverai anche tu- gli disse con convinzione. Aveva imparato che Hogwarts ti dà tanto quanto di toglie, ma era una lezione che ogni studente avrebbe dovuto imparare da sé.
Osservò il piccolo Zeus svolazzare avanti e indietro, infastidito dal fumo di sigaretta
-Starò attenta- commentò semplicemente all’affermazione di Elijah.
Aveva notato come la sua ultima domanda lo aveva messo a disagio, forse era molto più personale di quello che credeva, infatti la risposta la lasciò di sasso

-Vuoi diventare Aminagus- non era una domanda, era la conclusione alla quale era arrivata, una conclusione piuttosto *elementare* come avrebbe detto Sherlock Holmes.
Non aveva mai capito cosa spingesse un mago a voler diventare Amimagus; l’idea di volersi identificare in un animale e trasformarsi in esso era una necessità che non aveva mai avvertito

-In realtà la mia domanda voleva essere meno personale- sentì il bisogno di giustificarsi, non era solita impicciarsi troppo degli affari degli altri -ma grazie di aver risposto lo stesso- continuò facendo un cenno col capo -io ho sempre preferito le pozioni alle trasfigurazioni, le trovo meno...- non sapeva esattamente che termine adoperare -...definitive, ecco-




Scusa il ritardo. :flower: Non so perché, ma credevo di aver già postato
 
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Elijah Matthew Sullivan
view post Posted on 8/9/2018, 09:07






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Sicuramente quello era un momento importante nella vita di un mago, si tagliava un traguardo che per anni era sembrato apparentemente irraggiungibile. Elijah, doveva ammetterlo, si era ritagliato del tempo per provare a pensarci, ma non aveva cavato un ragno dal buco. No, non aveva affatto le idee chiare, e molte convinzioni che mutavano in corso d’opera non lo stavano aiutando affatto.
- Già sai cosa vuoi fare una volta finita la scuola? Io ho le idee parecchio confuse. Ho provato a pensarci e al momento non sono convinto di nulla. Spero che dopo gli esami del G.U.F.O. inizierò a vederci chiaro.
Si strinse nelle spalle senza troppe convinzioni. Era sicurissimo di una cosa, però, non avrebbe permesso a nessuno di scegliere per lui. Non aveva alcuna intenzione di finire sbattuto su una scrivania del Ministero a fare chissà cosa, non era proprio nella sua natura.
- Ne sarà molto felice – la punta delle lunghe dita rovistò tra le piume del piccolo gufo che si spostò sulla sua spalla con un paio di saltelli – io non vado spesso a trovarlo in Guferia e gli farà piacere un’altra visita inattesa. Vero Zeus?
Inarcò leggermente l’angolo della bocca mentre guardava il suo gufetto buffo.
- Sì, l’intenzione è quella – confessò senza pensarci un attimo – e concordo con ogni parola del tuo pensiero. Credo che sia proprio lì l’aspetto strano della faccenda.
Fece un tiro compiaciuto alla sigaretta, concentrando lo sguardo in quello della ragazza. Amava le conversazioni di quel tipo, in cui devi usare anche il cervello e non solo l’istinto. Non gli capitava spesso di affrontare discorsi più impegnati con gli altri studenti e il fatto che stesse accadendo con una ragazza in procinto di diploma non era affatto male. Aveva provato ad affrontare quell’argomento con Sarah, una delle sue numerose sorelle, ma anche lì aveva fatto un buco nell’acqua. La gemella aveva sempre avuto le idee chiarissime, ma – da quello che era riuscito a capire – non aveva alcuna intenzione di influenzare le decisioni degli altri.
- Amo molto le pozioni e ho sempre messo la Trasfigurazione in fondo alle mie preferenze. Adoro Storia, ma già lo sai, Astronomia, Rune e il prossimo anno farò anche Alchimia.
Un piccolo manipolo di gufi uscì starnazzando dall’Ufficio Postale e Zeus iniziò ad agitarsi. Elijah si limitò ad accarezzarlo senza distogliere la sua attenzione dal discorso che stava portando avanti.
- Non le vedo così definitive, almeno che non sia tu a volerlo. L’Animagus è diverso, ha qualcosa che trascende la fisica stessa. Mi piace la sensazione di assaporare uno stile di vita diverso dal mio, muovermi senza scarpe a diretto contatto con la natura. E’ l’assenza di imposizioni e regole, nulla da seguire quando ti trasformi. E’ l’idea di libertà che non sono mai riuscito ad avere.

 
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view post Posted on 22/9/2018, 19:00
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Cosa vuoi fare dopo la scuola? Era quella la domanda che tutti le facevano; era diventata la costante della sua esistenza. Bastava accennare al fatto che stava per finire i suoi studi e partiva quasi come un’eco di risposta. Come se l’unica sua preoccupazione dovesse essere sapere cosa fare dopo; come se fosse quella l’unica cosa che la identificasse come persona, che racchiudesse tutto il suo vissuto.
-Non proprio. Diciamo che mi sono tenuta aperta a diverse possibilità- in realtà sapeva benissimo cosa avrebbe fatto, non aveva mai avuto dubbi a riguardo; eppure ora che il traguardo era così vicino aveva paura che ciò che aveva inseguito per così tanto tempo fosse solo un’illusione.
-Hanno tutti le idee confuse, è normale. Ti fanno fare colliqui di orientamento per indirizzarti verso la professione più adatta, ma la verità è che non sai mai quello che vuoi finché non l’hai ottenuto-
Con le mani in tasca si spostò leggermente su un lato scansando, senza scomporsi più di tanto, il gruppetto di gufi in uscita dall’edificio
-Alchimia! Waw! Buona fortuna- aveva provato anche lei a studiare Alchimia, l’aveva sempre trovata una materia affascinante. Ma le fumava il cervello anche solo a guardare i testi che andavano oltre la semplice introduzione; le erano bastate poche lezioni per capire che non era una materia adatta a lei. –so per certo che l'attuale docente è una tipa tosta. Io ho mollato a metà del primo anno di corso- ammise senza troppi problemi.
-però, in effetti, il tuo punto di vista sulla trasfigurazione umana è sensato; non l’avevo mai preso in considerazione. Il termine “definitivo” era riferito più al fatto che una volta diventato animagus puoi trasformarti in un solo animale e non sempre è quello che si immagina. È una scelta importante, si deve avere una conoscenza profonda di se stessi- mentre diceva quelle cose si rese conto del perché non le piaceva l’idea di diventare Animagus.
Si era sempre data tante giustificazioni: non le piaceva diventare un animale; non sentiva il bisogno di trasformarsi così radicalmente; preferiva altre forme di magia e camuffamento. Ma la verità era che aveva paura di scoprire cose di se che non voleva conoscere, che aveva sempre cercato di nascondere prima di tutto a se stessa. Tutti hanno un lato oscuro, era una cosa che sapeva fin da bambina, sua madre glielo ripeteva in continuazione; eppure si era sempre rifiutata di fare i conti con il suo, cullandosi nel fatto che a contare fossero le sue scelte.
Non aveva una conoscenza profonda di sé, ecco qual'era il punto; anche se era più corretto dire che non voleva avere una conoscenza più profonda di sé.

-E non hai paura di perderti, inseguendo quella libertà?-

 
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Elijah Matthew Sullivan
view post Posted on 3/10/2018, 11:34






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Era davvero una bellissima conversazione quella che stava avendo con Trhesy. Era certo che non sarebbe stato il loro ultimo incontro. Il Serpeverde non cercava secondi fini, ma era spinto dalla possibilità di tessere un pieno confronto dialettico. Poteva sembrare strano, ma ambiva semplicemente ad avere con lei un rapporto di mutuo dialogo.
- All’inizio volevo fare tutte le facoltative – confessò, seguendo Zeus con lo sguardo mentre si spostava sul ramo di piccolo albero dietro alla staccionata – poi mi sono reso conto che Cura non è proprio nelle mie corde. Non mi ci vedo a contatto con le Creature Magiche, sono fermamente sicuro di questo, quindi non mi chiuderei alcuna porta. Diciamo che non andrei mai ad aprirla.
Era un po' che ci pensava, in effetti. Per la sua carriera scolastica soprattutto quella che gli si sarebbe aperta dopo i G.U.F.O. era meglio concentrare gli sforzi su delle materie che, seppur difficili, si sentiva più addosso come una seconda pelle.
-Me l’hanno detto che la professoressa di Alchimia è una tosta, ma la materia mi interessa moltissimo, sono sincero – era una sfida nella sfida, ma al momento non lo preoccupava. Ci avrebbe pensato quando sarebbe arrivato il momento – Amo molto le pozioni e trovo che le due materie si avvicinino e si completino.
Fece un ghigno, tornando a concentrare i suoi occhi chiarissimi sulla sua interlocutrice – Ti farò sapere come sarà il mio scontro con l’Alchimia. La farò al quarto anno però. Ti avviserò comunque con un gufo e spero di avere ragione io. Ti manderò il mio piccolo mangiatore di biscotti – scosse appena il capo, un sorriso appena accennato sulle labbra carnose.
- No, non ho paura di perdermi. Io mi sono già perso da molto tempo – si strinse nelle spalle. Era impossibile che potesse spaventarlo un’eventualità del genere. Magari, invece, l’avrebbe aiutato nel percorso inverso. Diventare Lupo, se ma ci fosse riuscito, gli avrebbe permesso di poter cercare e trovare una parte diversa di se stesso.
- Ho pensato per molto in che animale mi piacerebbe trasfigurarmi. Volevo che fosse qualcosa che mi rispecchiasse, che mi sentissi addosso – tirò fuori la tavoletta di cioccolata dalla tasca e la porse con naturalezza alla Tassorosso. Non sapeva se potesse essere di suo gusto, ma in caso contrario avrebbe declinato senza problemi.
- In realtà ho pensato a quell’animale da subito, ma ho cercato di valutarne con calma i pro e i contro. Come hai detto tu, è proprio la scelta che è definitiva e non la trasfigurazione in sé – spaccò la cioccolata con un colpo secco, ma rimase con il quadratino tra le dita – Se mi guardo allo specchio e mi immagino perso nella natura, con la mente lontana dai miei pensieri abituali, mi vedo come un Lupo. Io mi sono sempre identificato in questo animale, ha molto di me ma possiede delle sfaccettature peculiari che ci rendono uguali e diversi. E’ esattamente questo il punto chiave della faccenda. Sono certo della mia decisione, almeno per l'Animagus. Di tutto il resto della mia vita, non ci ho ancora capito nulla.
La guardò negli occhi mentre faceva saltare il cioccolato tra le labbra.


 
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view post Posted on 29/10/2018, 18:52
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Quella conversazione stava diventando sempre più interessante.
-Ricordo la sensazione che si prova ad iniziare nuove materie; la curiosità di sapere come sono, l’entusiasmo nell’imparare qualcosa di nuovo; ma anche la delusione nello scoprire che la materia non è proprio quello che ci si aspetta, o che è troppo contorta e difficile per noi- rispose allacciandosi al discorso sull’abbandono di Cura da parte di Elijah che in qualche modo era connesso al suo abbandono di Alchimia.
-Sicuramente Pozioni e Alchimia si completano, ma mentre la prima è prettamente pratica, la seconda è più filosofica. O forse sono io che non sono riuscita a cogliere il lato pratico.- L’ultima frase l’aveva detta con un tono chiaramente ironico, dopotutto era una battuta.
Mentre parlava osservava il suo interlocutore, era abbastanza incuriosita da lui, nonostante la giovane età era molto sicuro di ciò che diceva ed aveva le idee molto più chiare di quello che credeva –lei, al suo terzo anno, aveva combinato disastri su disastri, collezionando una decisione sbagliata dietro l'altra.
Inoltre era proprio curiosa di sapere come sarebbe stato il suo approccio con l’Alchimia
-Ci conto!- rispose quand’egli le disse che le avrebbe dato notizie a riguardo.
Ma la risposta che più di tutte la colpì e la spiazzò allo stesso tempo fu quella alla sua ultima domanda: si era già perso.
Come si fa a perdersi senza essere in preda al panico più totale? A vederlo sembrava abbastanza tranquillo, come se avesse accettato da tempo quella condizione. Forse era quello l’aspetto che più di tutti le mancava, la libertà di perdersi senza la paura di non riuscire più a ritrovarsi.
Ascoltò il resto e ne rimase ammirata. Senza pensarci molto staccò un quadretto di cioccolata dalla tavoletta che le era stata offerta; adorava la cioccolata, era forse l’unica cosa alla quale non sapeva rinunciare.
-Grazie- disse poco prima di metterla in bocca
-Inizio a capire cosa intendi. È ammirevole; la tua decisione, la tua sicurezza. Già questo denota una certa maturità psicologica, o spirituale; il resto sono solo dettagli che non fanno molta differenza. Probabilmente alcune scelte ti saranno più chiare in futuro. Molte persone pensano già di sapere tutto, ma poi cambiano idea non sai quante volte. Il non sapere non è una cosa negativa, anzi, significa che non prendi decisioni con superficialità-

 
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Elijah Matthew Sullivan
view post Posted on 6/11/2018, 10:05






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La piega che stava prendendo quella conversazione gli piaceva sempre di più, non poteva negarlo. Conversare in quel modo con degli studenti più grandi l’aveva sempre trovato molto stimolante. Era un modo per arricchirsi e completare le proprie conoscenze. Era curioso come si ritrovasse a parlare di certi argomenti sempre con le Tassorosso. La cura nei dettagli con cui Trhesy gli esponeva i pro e i contro dello studio di alcune materie, gli ricordava moltissimo Amber. Quest’ultima era stata fondamentale nella sua svolta mentale nei confronti della Trasfigurazione, svolta che Elijah sperava avvenisse anche dal punto di vista del rendimento. Anche Trhesy era molto preparata e sapeva esporre le sue idee in modo piuttosto lineare. E le altre Tassorosso? Eloise, prima di quella ronda insieme, non la conosceva affatto e si era ritrovato a scoprire una ragazza deliziosa. Gli ricordava molto un’altra, sempre con i capelli rossi. A proposito di capelli rossi. Del club faceva parte anche la Moran, ma lei davvero non era riuscita ad inquadrarla. Al ritorno da Gerusalemme la detestava su tutta la linea. Dopo il loro incontro da Florian le cose non erano cambiate più di tanto, ma almeno era riuscito ad analizzarla un minimo. C’erano stati degli sprazzi diversi che l’avevano sorpreso, ma l’idea generale non era stata ancora smontata da fatti degni di nota.
- Io credo di non essere mai rimasto deluso da nessuna materia – si fermò un attimo, strofinandosi la guancia, le dita che raspavano la barba appena più lunga del lecito – quest’anno poi è stato un nuovo inizio con l’inserimento delle facoltative – sorrise deliziato.
- Rune mi ha davvero affascinato, non vedo l’ora di iniziare le traduzioni dei testi. La trovo una materia coinvolgente che permette di spaziare in tutte le direzioni.
Staccò un altro pezzetto di cioccolato e lo fece sparire tra le labbra. Si concesse qualche istante per assaporarlo con cura, metabolizzando la risposta della Tassorosso.
- Maturità? - si strinse nelle spalle – mah, non lo so Trhesy, io mi sento semplicemente me stesso e questo mi basta e avanza. Mi piace capire le cose, andare a fondo. Non prendo mai una decisione se non capisco cosa sto facendo.
Si guardò intorno e un muro semidistrutto attirò la sua attenzione. Era perfetto per mettersi seduti.
- Che dici, ci sediamo o vuoi andare a bere qualcosa ai Tre Manici? Offro io, ovviamente.
Sì, era davvero intenzionato a proseguire quella conversazione, quel pomeriggio o in un'altra data. Sapeva di non poter ricambiare al momento le dritte che gli stava dando Trhesy, forse con il tempo però avrebbe potuto esserle d'aiuto anche lui, chissà come e chissà quando.


 
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view post Posted on 8/12/2018, 20:45
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-Beh! Rune Antiche credo sia la materia più affascinate che ci sia!- disse con un certo trasporto -I testi antichi sono bellissimi, intrisi di una magia così complessa che a tratti risulta difficile da capire, ma che ha il suo fascino- le era sempre piaciuta quella materia, era una delle sue preferite in assoluto.
-Una volta capito il meccanismo le traduzioni possono essere anche divertenti da fare, ma più che le traduzioni e la lettura dei testi, sono i rituali la cosa affascinante, pochi gesti e pochi simboli sono sufficienti a scatenare un potere intenso e a volte anche pericoloso- si vedeva che era affascinata da quella materia. Ne aveva rispetto, ma allo stesso tempo ne aveva timore. Aveva sperimentato di persona il potere delle Rune e ciò che potevano causare nelle mani sbagliate, sulla pelle portava ancora il segno indelebile che le ricordava costantemente che la magia ed il potere avevano un prezzo, sempre. Eppure restava una delle sue materie preferite.
Con le mani nelle tasche del giubbotto di jeans guardava Elijah riflettere e rimuginare sulle sue parole; il fatto che non si reputasse maturo, o che comunque lo metteva in dubbio, la fece sorridere.

-È proprio per questo che lo sei. Essere maturi non significa avere consapevolezza di se e delle proprie capacità, quello è essere arroganti. La maturità è quella cosa che non si sa di avere, ma che ci spinge a ragionare- si strinse nelle spalle -Così la vedo io- aggiunse. Il suo poteva essere un pensiero sbagliato, o forse era un pensiero giusto; chi poteva dirlo!
-Verrei volentieri- rispose all’invito del Serpeverde -Ma ho delle cose da sbrigare. Possiamo fare un’altra volta, ti devo una burrobirra-
Era sinceramente dispiaciuta, avrebbe volentieri continuato la conversazione, lì o da un’altra parte; presa dal discorso se ne era quasi dimenticata, ma aveva delle commissioni urgenti sa fare.

 
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