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| I libri di Peverell non erano proprio ciò che lei avrebbe definito una lettura stimolante; potevano essere considerati istruttivi, interessanti. Un’amante della lettura come lei li aveva perfino trovati piacevoli. Ma le letture stimolanti erano altre a parer suo. Per cui non si stupì più di tanto nell’apprendere che il giovane Serpeverde non li aveva ancora letti. -Si, i babbani hanno una discreta fantasia. I loro romanzi sono un piacevole passatempo. E poi su quelle robe di spionaggio e omicidi da risolvere sono imbattibili- Le era capitato di leggere qualche libro babbano, dal classico Shakespeare –che per una Inglese era d’obbligo– ad Oscar Wilde, passando per Agatha Christie, il genio di Arthur Conan Doyle e Ian Fleming. Perfino Edgar Allan Poe non le dispiaceva, con i suoi racconti noir. Nel sentire quella piccola imprecazione aggrottò la fronte. Osservando i movimenti di lui capì che c’era qualcosa che non andava, ma le sue maniere riservate la trattennero dal chiedere se gli servisse aiuto, anche perché sembrava avere tutto sotto controllo. Annuì semplicemente quando si scusò prima di allontanarsi. Il piccolo gufo aveva apprezzato il biscotto, frugò ancora nelle tasche alla ricerca di qualche altra delizia nascosta, ma non ne aveva più. Gli altri gufi li avevano finiti tutti, il parapiglia alle loro spalle era finito e i pennuti erano tornati sui rispettivi trespoli a sonnecchiare soddisfatti e con le pance piene. -Andrei volentieri fin sulla torre della guferia sapendo di trovare questo piccoletto- Azzardò una carezza sulla testolina di Zeus. Quando il Serpeverde ricomparve sembrava che fosse tutto a posto, con discrezione spostò lo sguardo sulla mano di lui, probabilmente era solo qualche graffio, ma non poté fare a meno di pensare che fosse comunque colpa sua. Accennò una smorfia di scuse. -Se è per questo, nemmeno io ti ho mai visto. Sto poco ad Hogwarts ultimamente- per dirla tutta era stata via per molto tempo –mi mancano solo i MAGO- con tutto il trambusto che c’era stato a scuola negli ultimi mesi: invasioni, cambi della presidenza e di buona parte del personale, ci sarebbe voluto più del previsto per terminare i suoi studi. -Per cui...- alla domanda se era una studentessa rispose -...si e no- Le piacevano i modi di quel ragazzo, era garbato, distaccato; soprattutto distaccato, una caratteristica che ultimamente aveva imparato ad apprezzare -Trhesy- solo il nome, niente cerimonie. Non le piacevano le presentazioni formali, le trovava superflue, e il fatto che lui fosse rimasto sulle sue, senza avanzare la classica stretta di mano, lo apprezzò molto. -Ora ti faccio la domanda più importante di tutte- annunciò con una certa enfasi, prolungando una pausa ad effetto -Qual è il libro che più di tutti vorresti leggere-
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