Un bicchiere di latte

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view post Posted on 12/6/2018, 23:35
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Semper Fidelis

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Luce di stelle

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× Off-Game ×


× Legenda
Narrazione
"Pensieri"
«Dialoghi»


Non era una giornata come le altre: non era una giornata proprio di merda. Una di quelle quasi buone. Quelle che con un po' d'impegno e di alcol sarebbero potute diventare un vero e proprio spasso. Ma di alcol non ne aveva (e le promesse in merito le aveva fatte molto tempo prima), mentre l'impegno era sicuramente ciò di cui avrebbe potuto gioire e che gli avrebbe potuto dare la forza necessaria per compiere il grande passo. Non ciò che molti avrebbero creduto: qualcosa di completamente diverso. Perché se sul volto c'era la maschera di Do e nel braccio destro la bacchetta magica che egli non voleva nemmeno nascondere, - tanto se avesse vinto il muro tra i maghi e i babbani sarebbe caduto, - nella mano sinistra c'era la vera pergamena della rivoluzione... o quasi. La solita katana, invece, era legata alla schiena: sembrava soltanto una di quelle spade-souvenir e nessuno tra quei babbani lo avrebbe rimproverato. Aveva abbastanza tempo per stilare la sua dichiarazione come meglio credeva e, ovviamente, l'aveva ampiamente modificata dopo il suo contatto con Rowena e la non uscita dell'articolo sul Profeta. Rowena, - o per meglio dire Voldemort, - avevano dato nelle sue mani un altro asso che avrebbe potuto sfruttare a suo sfavore per la futura guerra: poteva ora dire, senza mentire, che il Profeta era un giornale di parte, che era controllato, che sui suoi contenuti veniva applicata la censura e che quindi era da bruciare fino alla cenere insieme alla gente che vi albergava. Insomma, forse non lo voleva fare; forse voleva avvicinarsi ulteriormente al Ministero; forse voleva solo usare Rowena come sempre aveva fatto: ma Voldy non era il migliore dei scacchisti. Già. Perché grazie a quell'azione avrebbe, - con il tempo e il merito, - finalmente potuto dimostrare il collegamento tra la censura del ministero, il funzionamento del profeta e Lord Voldemort in persona: tutti e 3 i pezzi sarebbero stati chiari al popolino. Per farlo, però, avrebbe dovuto aggiungere qualche altra riga alla sua dichiarazione, spronando le menti celebri e vuote del popolo ad agire secondo metodi e usanze.
In realtà non aveva scelto a caso la meta finale per la sua passeggiata a Londra. Tutt'altro: poteva farlo anche nella propria baracca in mezzo al bosco. Magari proprio vicino al tizio che si era legato alla Madre Natura un po' troppo, prendendo quel modo di dire un po' troppo vicino al cuore. Quello, però, era il giorno in cui l'avvicinamento alla costruzione dei ponti e alla rottura dei muri si sarebbe fatto più veloce e intenso. Quello era il giorno in cui avrebbe seminato le sue pergamene in tutti i principali luoghi magici. Certo, lo avrebbe fatto di notte, per non essere visto; ma prima... prima bisognava scrivere, magari rifugiandosi tra i soliti babbani che, dopo secoli di buia ignoranza, avrebbero visto la Luce... e l'avrebbero vista anche i maghi, che finalmente avrebbero potuto a loro volta capire meglio quel mondo tanto meraviglioso quanto lontano. E avrebbero visto la luce anche gli Elfi, la cui pestilenza della schiavitù si era ormai diffusa praticamente ovunque: poveri animali maltrattati da altri, ben peggio, animali?
Il locale nel quale si recò con la sua bacchetta e la sua pergamena era il solito e tradizionale locale babbano in cui ti davano una bibita se venivi vestito mascherato. Ti facevano pure sentire a casa e forse avrebbero persino chiesto cos'era quella strana bacchetta... In realtà non li odiava, i babbani. Era incuriosito da loro, ma credeva comunque che fossero in un qualche modo spiritualmente "altri". Li osservava; li curiosava e persino pensava di non essere tanto di essere, sempre a modo suo.
In ogni caso, giunto nel locale dove davano da bere gratis di domeniche se venivi vestito con la maschera e con qualche travestimento, si sedette subito dietro al tavolo più lontano e meglio illuminato. Come di suo solito, iniziò a roteare la bacchetta tra le dite e pensare a cos'altro aggiungere alla pergamena. Poco dopo gli portarono la sua bevanda con cui, - ne era certo, - se la sarebbe spassata per il resto della serata, facendosi venire idee strane e proclamazioni passionevoli: un bicchiere di latte.
Solo quando fece un sorso si accorse che, in realtà, aveva già letto la pergamena più e più volte e vi erano diverse cose da aggiungere. E il sole, che ormai era calato, l'aveva lasciato quasi senza luce.
Non era così sconsiderato da usare il Lumos senza alcuna copertura. Perciò fece per portare vicino una di quelle "candele elettriche babbane" e al lume della stessa puntò comunque la punta della bacchetta verso la pergamena e, pensando a una flebile luce che gli permettesse di leggere le righe, pensò: "Lumos!".
Un attimo e divenne capace di leggere, capire, fantasticare e immaginare. Mancava solo una piuma e dell'inchiostro.




PS: 121
PC: 352
PM: 488

Ti riporto gli oggetti che mi porto dietro:
-Una katana con qualche kainji giapponese posizionata in modo tale da sorreggere la testa a Raven;
-Bracciale di Damocle (al braccio destro);
Anello degli elfi oscuri (dito indice della mano sinistra)
~ Anello del Coraggio: (dito indice della mano destra);
~Anello Luminoso (anulare della mano sinistra);
-Cappuccio dell'Apprendista (sulla testa);
-Mantello di Disillusione (sul corpo).
 
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view post Posted on 13/6/2018, 23:55
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Maurizio Pisciottu ◆ 27 anni ◆ Antimago - Lycan

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Se c'era una cosa che amava dei babbani era il fatto che si potesse trovare qualsiasi cosa stessi cercando. Maurizio in quei giorni si intratteneva in un bar di Londra, andava lì senza bacchetta, ad ubriacarsi quasi ogni sera, e se c'era una cosa che amava erano il fatto che si potesse fumare all'interno del locale nonostante fosse tappezzato di cartelli "No Smoking". Le scazzottate non mancavano, potevi scommettere, fumare tutto dentro quelle orribili quattro mura. Maurizio giurava di aver visto anche delle droghe pesanti in bagno, ma probabilmente aveva bevuto troppo e quindi continuava ad essere un lontano miraggio di cui poco gli interessava.
Quella sera evidentemente vi era una sorta di festa in maschera, perché i soliti figuri adesso erano chi un pagliaccio, chi un poliziotto. La cosa divertì parecchio l'Italiano una volta entrato
Tra i vari costumi però uno spiccava particolarmente. Aveva una maschera che rappresentava una nota musicale, una katana sulle spalle e una pergamena tra le dita, ma se il resto della gente si sarebbe benissimo potuta fermare a guardare lì, un Mago avrebbe potuto notare una misteriosa asta nell'altra mano, troppo ben intagliata per essere un ramo. Per i babbani era forse un particolare cimelio, eppure Maurizio riconobbe i tratti di una bacchetta magica. Mostrare una bacchetta in modo così sfacciato di fronte a dei babbani? Chi diavolo era quell'uomo? Per un istante Maurizio provò a lottare con il suo senso del dovere, in fondo era fuori servizio. Eppure mentre cercava in tasca il suo amato pacchetto di Davidoff indugiò per un attimo sul distintivo che ancora aveva nella tasca interna del giubbotto di jeans.
Maurizio espirò forte, come forzato da se stesso a fare qualcosa di cui ben poco gli interessava.
Prima di avvicinarsi allo straniero s'accese una sigaretta, aveva bisogno di molta calma in quel periodo così strano, specialmente quando si approcciava agli sconosciuti, lui che in quel periodo era così facile preda della rabbia.
Non sapeva chi aveva di fronte, quindi tentò un approccio ben più particolare.

"Sei estremamente bravo nel camuffarti, eppure stai comunque facendo qualcosa di illegale...era così difficile farsi luce con la candela?"
Disse cercando di sembrare il meno ostile possibile, le sue parole mostravano un certo nervosismo che stava cercando di trattenere il più possibile. Conclusa la frase diede un tiro alla sigaretta, stando ben attento a non fumargli addosso, per evitare di peggiorare troppo la situazione.
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view post Posted on 14/6/2018, 09:29
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C'era stato un gran fermento in quei giorni al Ministero. L'arrivo della lettera, consegnata per mano di non si sa bene chi, aveva scombussolato un periodo già di per sé difficile. Quel che era certo, nonostante i dubbi che aveva sollevato la dichiarazione, era che Rhaegar ed il Ministro si fidavano della fonte che aveva consegnato la lettera e ciò bastava a tutti loro del Quartier Generale e del Ministero.
Dandelion Hogbart era un Auror esperto, che i numerosi anni in servizio avevano reso, se possibile, ancora più duro e marziale. Era solito rimproverare il suo superiore per la troppa informalità con cui trattava i "suoi sottoposti", ma spesso veniva bonariamente rimproverato da Wilde proprio per la sua eccessiva rigidità. Forse era per questo che l'aveva accoppiato a Stella Rubens, una giovane donna con la metà dei suoi anni ma incredibilmente capace e divertente. Inizialmente non erano andati d'accordo, ma dopo un paio d'anni insieme sul campo, Dandelion aveva capito che lei era proprio quello che faceva al caso suo. Se non altro, la cicatrice che aveva al posto delle labbra ogni tanto si incurvava in un sorriso solo grazie a lei.
« Svelta Stella, non voglio che ci scappi. Sono sicuro che è lui. » Aveva esortato la collega che gli era di fianco, intenta a trafficare con il proprio distintivo.
« Vai tranquillo Dandy » Lei lo chiamava così, "Dandy, e anche se a lui dava fastidio, ormai s'era arreso al fatto che Stella avrebbe comunque fatto come le pareva. « Qui Stella Rubens, zona X di Londra. Comunico un sospetto Airone. Chiedo rinforzi immediati. » La sua voce, pacata, squillante, scandì la richiesta avvicinando lo splendente distintivo alle belle labbra piene; i capelli neri, legati in un’alta coda, le ricadevano sulle spalle. Dandelion l’aveva trovata da subito molto bella e la mancanza di due dita nella sua mano destra non la rendevano di certo più sgraziata. L’indice e il medio erano state sostituite da protesi di titanio magicamente incantato per muoversi alla perfezione, il connubio perfetto fra Magia e Medicina Babbana, di cui il fratello gemello Magonò di Stella si occupava. Le dita scintillanti alla luce del lampione mandarono bagliori preziosi, quasi ammiccando mentre Hogbart le osservava.
« Fatto, procedi. »
Al via, Dandelion indossò il Mantello della Disillusione che teneva ripiegato in tasca e cominciò a castare diversi incanti sul tetto del locale Babbano. Nel vicolo in cui si erano infilati non c’era nessuno se non un cassonetto strapieno e diverse bottiglie vuote di tequila. La musica che usciva dal locale era fastidiosamente rumorosa e il chiacchiericcio di varie persone si sovrapponeva al rumore. Stella, alzando il capo verso le case vicine, si chiese come diamine facevano a dormire le persone che vivevano lì. Nonostante i ventisette anni, lei era una ragazza atipica che metteva davanti alla propria gioventù solo una cosa: il lavoro. Viveva per fare l’Auror e quando era stata assunta (giovanissima), quasi dieci anni prima quand’era fresca di studi, la sua vocazione era diventata una missione ogni giorno della sua vita. Aveva visto orrori, tragedie, aveva persino perso due dita, ma questo non aveva fermato il suo buon umore e il suo ottimismo. Neanche quel brontolone di Hogbart. Mentre lui agiva, lei strinse il distintivo con la propria posizione, sicura che Rhaegar avrebbe presto inviato degli aiuti. L’idea di avere di fronte Raven Shinretsu la eccitò e la inquietò al tempo stesso: aveva letto la sua dichiarazione, il Capo aveva deciso di farla leggere ai membri più fidati del suo Quartier Generale e lei aveva riso di gusto, sentendo le viscere accartocciarsi nel frattempo per la follia di quelle parole. Shinretsu era un pazzo, un fottuto pazzo, ma questo non significava che era uno sprovveduto. Se l’era data a gambe così tante volte che ora, nelle strade di Londra, lei e Dandelion avevano strabuzzato gli occhi quando si erano visti parare quasi di fronte un uomo che corrispondeva, almeno idealmente, alla sua descrizione. Di stanza per un pattugliamento —Londra, dopo la dichiarazione, pullulava di Auror in borghese—, nascosti ed efficacemente occultati dietro dei muri, la loro attenzione era stata catturata da quell’individuo alto che indossava una maschera ed una katana sulle spalle. I Babbani che avevano incrociato la sua strada l’avevano guardato spaventati, altri divertiti e dei poliziotti, efficacemente Obliviati da Stella prima che si avvicinassero a lui, si erano allarmati ed erano stati pronti a inseguirlo per chiedergli spiegazioni sull’arma che lui portava tanto apertamente in pubblico. Ma ciò che aveva allarmato i due esperti Auror non era tanto la katana, ma la bacchetta che l’uomo teneva impudentemente tra le dita, ed un curioso dettaglio che Dandelion aveva notato, sulla maschera di lui: una nota. La nota “Do”, la firma che curiosamente avevano trovato in fondo alla lettera e che aveva lasciato perplessi gran parte dei presenti. Non era una prova certa, ma chi altri poteva essere? Girarsene mascherati in piena estate, con quella fin troppo palese coincidenza della nota in fronte ed una bacchetta fra le dita: poteva solo essere lui.

All’interno del locale, intanto, ignari di ciò che stava accadendo fuori, i commensali si divertivano, bevevano, giocavano a freccette, inconsapevoli dell’assassino che si era camuffato fra di loro. Il volto di Raven era stato stampato ovunque ed i manifesti erano stati diramati anche alle autorità Babbane, sì che i poster con la sua faccia avevano ormai affollato non solo le strade Magiche. Se solo Raven si fosse tolto la maschera, molti non avrebbero faticato a riconoscere le fattezze dell’asiatico terrorista, persino l’uomo che gli si era avvicinato. Lui, del resto, faceva parte della Squadra Antimago, l’ennesimo reparto con l’ordine dell’arresto immediato una volta trovato l’attentatore. Ma i Babbani questo lo ignoravano e troppo presi dalla loro ebbrezza cantavano e ballavano, fin quando l’allarme antincendio non scattò spegendo non solo la musica, ma anche l’entusiasmo. Un suono acuto, fastidiosamente ripetitivo attivò i sensori che liberarono getti d’acqua fredda. Si udirono urla, schiamazzi, scalpicci e una voce maschile che urlava: “<b« Un incendio, tutti fuori! »”.
La gente non si fece pregare e si gettò, letteralmente, fuori dai portoni anti-panico, spingendosi l’un l’altro e fu solo una fortuna, almeno per loro, che in fin dei conti non ci fossero così tante persone, visto l’orario.
Ciò che gli avventori non potevano sapere, è che non c’era nessun focolaio e nella confusione che seguì Dandelion finì di sigillare magicamente le poche finestre e l’uscita principale e laterale sul retro, lasciando libera solo quella anti-incendio. Lì, Stella —anche lei nascosta— aveva castato una barriera anti-Smaterializzazione e un paio d’altri incanti per evitare che anche i Maghi passassero, preparando quella che sarebbe stato un campo di battaglia.
I Babbani, fuggiti in massa, avevano lasciato dietro solo due uomini, quello mascherato e un altro sconosciuto la cui identità era ignorata dai due Auror. Ma se solo avessero provato a scappare, i due avrebbero notato che solo una via era aperta; per il resto, erano soli.



Inizia la quest di cattura.
Da questo momento in poi nessuno di voi può aprire nuove role, quest o apprendimenti. Quello che avete indicato in attivo, se plausibile, è ciò che avete con voi. Le vostre schede sono state screenate.

Ho da fare due premesse, rivolte a Leopolis:
- Hai dato per scontate troppe cose nel tuo post. Hai deciso tu che l’articolo non era stato pubblicato dalla Gazzetta, facendo passare del tempo che tecnicamente non dipendeva più solo da te, ma anche dal gioco altrui poiché coinvolti nella faccenda altri giocatori. La storyline si è ampliata e pertanto segue delle tempistiche che non puoi decidere. Se decidi di coinvolgere altri, fai benissimo, ma devi permettere a tutti di giocare, devi dare a tutti il tempo di muoversi e nonostante Rowena, Voldemort e Patrick si siano mossi con velocità proprio per evitare che in ON passassero più giorni, tu hai già deciso che per te era passato già abbastanza tempo, che le cose erano belle che finite. Ebbene, visto che hai deciso così, abbiamo deciso di accontentarti. Il Ministero è allertato, la città pullula di Auror più di prima e questa è la conseguenza. Da ora in avanti, ti chiedo di muoverti consapevole che le tue azioni influiscono non più solo su te stesso.

- C’è un limite entro cui si può dire che è ragionevole vestirsi mascherati. Forse una volta ti può andare bene che ci si mascheri, ma non so tu dove vivi, ma non è così frequente che tutti si travestano e che diano da bere gratis a chi è mascherato (se conosci dei locali, fammi sapere che ci vado subito!). Calcolando che tu stesso hai dichiarato che è passato del tempo dalla prima volta, il tuo girartene con bacchetta, katana e maschera non sarà più tollerato e chiunque agisca ignorando la cosa, ignorando anche la tua faccia che, ricordo, è OVUNQUE (il parallelismo con Sirius Black non è un caso), saranno tacciati di Metagame. SE uscirai da questa quest, dovrai prendere atto che la maschera attirerà su di te delle attenzioni e delle ripercussioni e non potrai più dire che è sempre carnevale o si è sempre mascherati. Infine una katana è un’arma, anche se sprovvista di filo. Liquidare la faccenda con “i Babbani l’avrebbero scambiata per un souvenir” non sarà accettato perché non è vero e plausibile.


Detto questo, le statistiche dei due Auror arriveranno quando si paleseranno.
Per ora siete in un locale, evacuato, apparentemente deserto. Le finestre e le porte sembrano intonse, ma se proverete a forzarle, a mano o con la Magia, non riuscirete ad aprirle. Solamente i maniglioni anti-panico, accostati, rappresentano l’unica uscita. L’anti-incendio sta ancora suonando e siete bagnati da capo a piedi. L’olfatto di Maurizio non percepisce puzza di fumo, tuttavia l’odore delle varie persone fino a quel momento nella sala, e l’acqua che continua a piovere dal soffitto, non gli permettono di distinguere gli odori di eventuali altri presenti.
Una nota in particolare: Maurizio sa, ovviamente, chi è Raven, che faccia ha e cosa ha fatto. Ha ricevuto l'ordine della cattura immediata. Ovviamente non sa della dichiarazione, questa è una cosa che sanno alcuni corpi scelti, ma non è importante.
Ciò che importa è che per quanto riguarda Maurizio, il suo destino è ancora da compiersi ed è ancora in tempo, quando sarà il momento, di compiere una scelta. Pensaci bene già da adesso.

Ulteriore premessa.
Sono a disposizione via PM per qualsiasi chiarimento, MA, viste le premesse con i miei colleghi, questo non significa che potrete (potrai Leo?) approfittarne e mandare PM a raffica per chiedere cose che sono già state spiegate. Cercherò di fornirvi tutte le informazioni di cui avrete bisogno per giocare liberamente, ma mi aspetto un gioco corretto e pulito da parte di chi, almeno riguardo Leo, è qua da parecchio tempo per sapere che trucchetti, sotterfugi, escamotage che violano il regolamento ed il buonsenso non sono permessi. Non accetterò lamentele ingiustificate, non accetterò che il gioco diventi insano per me e per voi. Pertanto, come dicevo, mi impegnerò ad essere il più possibile disponibile per voi, ma mi auguro che anche da parte vostra ci sia buonsenso e consapevolezza. Siamo qui per giocare, siamo umani, ed è, lo ricordo, un gioco. Non una guerra reale.

Leo eri stato avvisato di muoverti con cautela, siamo stati giusti, ti abbiamo dato possibilità su possibilità, ti sei mosso e hai ruolato di tutto e di più nonostante ti fosse stato consigliato di procedere con cautela, sperando nel bel tempo. Ma il cattivo tempo ora è arrivato e io, vi avviso, non sono uno che ci va leggero.

Buon gioco.


EDIT: Come richiesto, la mappa. Al momento questo è quello che vedrete, per questo motivo è l'unica mappa che avrete finché non vi sposterete. L'esterno ora non è necessario.
La vostra posizione è stata decisa sulla base del post di Leo:
CITAZIONE
si sedette subito dietro al tavolo più lontano e meglio illuminato.

In alto a sinistra il bancone del bar; le righe rosse sono le porte sigillate, quella verde rappresenta l'uscita d'emergenza e l'unica apparentemente libera. Vi ricordo, comunque, che in ON non avete al momento appigli (tranne, forse, Maurizio che potrebbe sospettare dalla mancanza di odori) per credere a qualcosa di diverso da un incendio o immaginare la presenza degli Auror.
Infine, vi ricordo che da ora in poi NON è possibile modificare i post se non previa mia autorizzazione.



Edited by MasterHogwarts - 18/6/2018, 14:32
 
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view post Posted on 22/6/2018, 21:13
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Maurizio Pisciottu ◆ 27 anni ◆ Antimago - Lycan

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Il tumulto iniziò qualche istante dopo che l'Italiano aveva aperto bocca, urla e tanto casino, qualcuno aveva urlato qualcosa riguardo un'incendio e sul fatto che avrebbero dovuto tutti uscire dal locale. Un lupo esperto avrebbe probabilmente notato che l'olfatto non lo avrebbe tradito in quel caso, eppure lui si limitò a pensare che probabilmente l'acqua in qualche modo aveva coperto l'odore del fumo.
Gettò la sigaretta oramai spenta e si aggiunse ai cori che intimavano alla gente di sgomberare il locale cercando di risultare quanto più autoritario possibile, in fondo lui rappresentava l'autorità magica in quel posto e considerando la situazione non poteva farsi cogliere impreparato in una situazione del genere.
Cercò di raggiungere l'appendiabiti in cerca della sua giacca, probabilmente durante una serata del genere erano poche le giacche di Jeans e non ci avrebbe messo molto a trovarla. Mentre raggiungeva il posto un pensiero per un attimo aleggiò nella testa di Maurizio. La parte magica di Londra era in subbuglio per un mago dai tratti Asiatici e lui aveva appena beccato un mago con una Katana all'interno di quel locale! Il sospetto sarebbe rimasto tale fino a quando non si sarebbe ricongiunto con la bacchetta.
Nel caso in cui fosse riuscito in quest'ultimo intento l'Italiano avrebbe indossato la giacca per poi guardarsi intorno in cerca dell'origine dell'incendio e del mago sospetto.


PS: 193 ◆ PC: 135 ◆ PM: 139





Autorizzato dal Master.

-Legno di Fico, Crine di Thestral, 11 pollici, semi rigida.
-Pacco di Davidoff Magnum (sigarette)
-Numerosi clipper
 
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view post Posted on 28/6/2018, 19:52
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Il Fato

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Il clima di gelo che era calato all'interno del pub cozzava con l'insolita calura che asfissiava la City in quella serata afosa. Dopo il chiacchiericcio, il rumore dei boccali sul legno e lo scalpiccio dei presenti, quel silenzio forzato sembrava forse più rumoroso del baccano della festa. C'era qualcosa di stonato nell'aria e Raven lo aveva capito subito. Aveva taciuto e la sua mano aveva rinsaldato la presa sulla bacchetta, senza rispondere alle parole di quell'uomo che gli si era seduto di fianco. L'accento italiano di lui lo aveva incuriosito, ma nel frangente in cui tutto era accaduto un segnale d'allarme si era fatto largo all'interno della sua mente più rumoroso della sirena che si udiva nel locale. Dov'era il fumo se c'era stato un incendio? Possibile che fosse un falso allarme? Si alzò con un gesto rapido, guardandosi velocemente intorno per trovare una via di fuga che non fosse quell'invitante porta aperta. L'istinto gli diceva che sarebbe stato stupido cercare di uscire da lì. Era un uomo braccato, costretto a girare nell'ombra con una maschera a celare delle fattezze che, ne era certo, tutto il Mondo Magico ormai conosceva bene grazie al Ministero. Perciò si alzò di scatto, pronto ad elaborare velocemente un piano, a cavarsela, come sempre, quando qualcosa andò storto. Mentre Maurizio si alzava e raggiungeva la giacca, mosso anch'egli dalla sensazione che qualcosa non andasse, ecco che una pesante cortina di fumo s'era andata diradandosi non dall'interno per effetto di chissà quale focolaio, ma paradossalmente dall'unica entrata visibile. Senza che niente l'avesse generata, la nube densa aveva serpeggiato dapprima verso la pavimentazione e poi s'era alzata con una rapidità sorprendente. L'acre odore della cenere aveva infastidito l'olfatto del Licantropo, ma una strana traccia di artificiosità nell'olezzo gli aveva fatto capire che non c'era fuoco nei dintorni: era Magia e la peluria sulle braccia si rizzò in segno di pericolo; c'era qualcos'altro nell'aria inquinata, qualcosa che aveva udito prima di allora ma la cui identificazione riusciva ancora assai ardua. E quasi come a voler confermare il pericolo che il corpo dell'italiano avvertiva ancor prima della mente, un intenso raggio rosso, scaturito da un punto indefinito oltre la nube, sibilò nell'aria ed attraverso la cortina. Si udì un tonfo, come di un corpo caduto, poi più nulla; se non lo scricchiolio di una porta che s'era chiusa e che solo l'udito del lupo aveva colto nel macabro silenzio.

Maurizio era solo.
All'apparenza.



Raven è stato Schiantato. La sua posizione non è nota.
La nube di fumo avvolge tutto l'ambiente e non è possibile intravedere nulla se non i vaghi profili della mobilia. Nonostante il puzzo di fumo, avverti altri odori di cui però non riesci ancora ad identificare la provenienza. Hai recuperato la giacca.


Raven Shinretsu
Schiantato.
Maurizio Pisciottu
PS: 193
PC: 135
PM: 139
Stella Rubens
???
Dandelion Hogbart
???


 
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view post Posted on 29/6/2018, 22:18
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Maurizio Pisciottu ◆ 27 anni ◆ Antimago - Lycan

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Qualunque movimento, qualunque gesto aveva assunto un indefinito senso di nausea nell'Italiano, come quando eri certo che stava accadendo qualcosa ma eri l'unico a non capirlo. Raggiunta la giacca una coltre di fumo inondò il locale. Inalando il fumo si rese conto di come l'odore che percepiva non era il solito, aveva sentito numerosi fuochi divampare nei boschi dietro la sua baita, ma questo non gli sembrava tale, non sentiva l'odore della legna preda delle fiamme ma soltanto quell'orribile odore di fumo. Rimase imbambolato, senza dire una parola e qualche istante dalla nube arrivò un lampo rosso e poi un tonfo. Forse era solo per la situazione, forse perché era facilmente impressionabile, ma Maurizio iniziò a credere a quella piccola idea che gli era passata per la testa...aveva parlato con Raven Shinretsu?!? Non perse nemmeno il tempo a mettersi la giacca, afferrò la bacchetta e la lasciò cadere, avanzando verso l'ultima posizione in cui l'aveva visto. Era incredibile come il fato stesse giocando con lui, lui che era stato "retrocesso" nella squadra Antimago adesso si ritrovava sul serio ad un passo dal ricercato più importante d'europa, colui che da solo aveva abbattuto due dei maghi più importanti della congrega cui aveva dato fuoco e che era scappato a due Auror. Colpo di fortuna, sul serio? Sarebbe riuscito a fronteggiare una minaccia del genere da solo? E poi chi o cosa aveva appiccato quel fumo, si ritrovava sicuramente di fronte al più grande caso della sua vita e forse al più importante punto di svolta di essa. Aveva più volte detto di condividere parte dei movimenti del ragazzo, l'unico che aveva provato a fare qualcosa per cambiare le regole, per scardinare quei dogmi che oramai avevano fossilizzato il mondo magico da troppi anni, forse erano molte di più le domande che le risposte per Maurizio, che cosa avrebbe fatto?

PS: 193 ◆ PC: 135 ◆ PM: 139



 
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view post Posted on 7/7/2018, 11:34
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Non era necessario essere Licantropi esperti per percepire che c’era qualcosa di allarmante in quella silenziosa nebbia. Il tonfo udito, lo strano odore ed ormai la conferma che di un incendio non ce n’era traccia, diede all’italiano la necessaria consapevolezza per armarsi ed agire.
La nebbia, però, si era fatta così densa che fu difficile per Maurizio cercare di avvicinarsi laddove aveva lasciato Raven. A tentoni, la bacchetta stretta nella mano, si avvicinava alla posizione del giapponese, formulando nella mente un’ipotesi che sembrò trovare conferma poco dopo. Era davvero Raven Shinretsu? Poteva essere, quello, il colpo di una vita, la svolta di una carriera che lui non aveva richiesto e in cui si era ritrovato costretto?
Una voce maschile interruppe quel momento di inquietante stasi e la sua provenienza, alle spalle dell’Antimago, comunicarono non solo la vaga posizione, ma anche la conferma a quella che prima era solo un0impressione e dopo divenne certezza: quell’odore sconosciuto era umano.
« Chi sei? Identificati. » Scandì marziale l’evanescente figura; se Maurizio si fosse girato, però, oltre la coltre non sarebbe riuscito ad inquadrare nessuno. Dalla parte opposta, di fronte a lui e lì dove sospettava si trovasse Raven, si udì un fruscio, disgustosamente simile a qualcosa che striscia sul pavimento. Nuovamente Maurizio percepì un vago sentore umano che gli sembrò familiare, e d’un tratto capì che apparteneva al ricercato; Shinretsu (era davvero lui?) non era lontano. Eppure qualcosa di stonato, di asettico, riempiva quella consapevolezza. Solo i peli sul braccio si sarebbero rizzati, comunicandogli con ancor più urgenza una sola cosa: pericolo.



Attenzione a come ti muovi, tieni presente che la visibilità è molto ridotta, anche per te.
Scegli come muoverti: avanzare verso Raven, arrestarti, rispondere allo sconosciuto o tutto insieme. Libera scelta.


Raven Shinretsu
Schiantato.
Maurizio Pisciottu
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Stella Rubens
???
Dandelion Hogbart
???


 
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Maurizio Pisciottu ◆ 27 anni ◆ Antimago - Lycan

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Il tempo pareva scorrere lentamente, come se la lancetta dei secondi avesse improvvisamente aumentato il proprio peso facendo muovere gli ingranaggi a fatica. Come se ogni fosse claudicante e non riuscisse a fare i movimenti come suo solito.
E proprio in quel lento periodo erano successe talmente tante cose attorno a Maurizio da ricadere nella frazione di secondo, eppure riuscì a ricordarle e percepirle tutte. Prima sentì come una sensazione alle spalle che via via prendeva sempre più forma, un odore non ben definito che poi sempre più era diventato certo, non erano più in due in quella stanza.
Come ulteriore conferma alle sue spalle una voce ruppe quel silenzio che si era creato da qualche secondo. Era evidente che si riferisse a Maurizio quella voce, chiunque fosse ad aver creato quel trambusto aveva sicuramente avuto la sua stessa idea. Ma chi altri poteva essere se non gli Auror? Altri terroristi? Per quale motivo avrebbero dovuto creare panico senza uccidere nessuno. Le forze del male? Troppo interessate all'incolumità dei babbani. Erano per forza Auror, Maurizio intuì subito che poteva fidarsi di loro, così continuo a puntare la bacchetta verso dove credeva di aver visto l'ultima volta il Giapponese, ma arrestò ogni movimento, non era il momento di destare sospetti inutilmente.
"Maurizio Pisciottu, squadra Antimago..."
Mentre parlava però si interruppe a metà, sentì uno strano movimento, proprio verso dove aveva puntato la bacchetta, o almeno in quel raggio, e dopo qualche istante continuò a parlare.
"E credo che la nostra preda stia scappando!"
Che diamine succedeva li davanti? Adesso il tempo aveva improvvisamente accelerato, v'era ancora una lancetta dei secondi?
"Sono due le cose, o fate sparire quel fumo o mi lancio contro di lui...non lascerò che ancora una volta degli auror da strapazzo si lascino scappare il criminale numero uno di Londra"
La rabbia che aveva espresso in quelle parole era quasi un vomitare di numerosi pensieri, se non ci fossero state tutta quella tensione e adrenalina di mezzo avrebbe pianto. In quella frase v'erano mille sfaccettature, si riferiva davvero ai due Auror che avevano lasciato scappare Raven o forse il discorso era più generale? Forse aveva messo anche se stesso in quella frase, il se stesso che in Italia aveva una così piccola visione del mondo, un adolescente troppo cresciuto convinto di possedere l'unica verità oppure anche se stesso appena arrivato a Londra, convinto di rappresentare ancora qualcosa senza avere la minima umiltà o coraggio di abbassare la testa e ammettere di aver sbagliato.
Tantissime cose racchiuse in due parole, forse in fondo era l'essenza di Maurizio, un ragazzo apparentemente così semplice, con un'enormità di informazioni e sfaccettature all'interno.
Era soddisfatto dell'autorità mostrata nelle proprie parole, ma mentre le pronunciava aveva già deciso, detto ciò l'Italiano avrebbe mosso i suoi passi verso quell'orrendo strisciare, mentre forse gli Auror lo avrebbero aiutato.

PS: 199 ◆ PC: 139 ◆ PM: 141





Che questa quest fosse cruciale per Maurizio in fondo lo sapevo già, però credo di non aver mai scritto un post così bello (che modesto) grazie mille :flower:
 
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view post Posted on 17/7/2018, 19:21
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Il Fato

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Non si poteva negare che Maurizio Pisciottu si fosse identificato; anche troppo.
Una risata argentina proruppe nel silenzio al minaccioso fare dell'Antimago. Apparteneva indubbiamente ad una donna e la sua posizione non doveva essere troppo distante da quella di Maurizio. La voce maschile, invece, rimase in silenzio, lasciando che la compagna sfogasse la propria ilarità. Una presentazione esplosiva, non c'era dubbio, ma la prudenza poteva davvero esser gettata alle ortiche solo per un bruciante senso di rivalsa?
« Dandy hai sentito? Ci ha dato degli Auror! » Chiocciò lei; la sua posizione, ora, sembrava esser cambiata.
« Sì e da strapazzo. » Borbottò allora la voce maschile, leggermente affannata. Si udì un passo pesante e qualcosa che veniva trascinato. « Poveraccio. » Aggiunse poi, con una nota ironica di difficile interpretazione.
Le voci si spensero improvvisamente quando Maurizio abbassò lo sguardo verso quello che credeva essere il "fuggitivo". Nonostante l'atto di coraggio che l'uomo aveva dimostrato e l'indubbio obiettivo, la furbizia aveva lasciato il passo all'imprudenza. Perché non liberarsi della nebbia e annaspare nell'indecifrabilità, nonostante la bacchetta ben stretta in mano? Se così avesse fatto, Maurizio si sarebbe accorto in tempo del grosso serpente verso cui era andato incontro e che ora cominciava a risalirgli le gambe, stringendo i polpacci in una morsa dolorosa e debilitante (-3 PS - 1 PC).
Si udì allora un rauco lamento, qualche metro più in là, forse appartenente a Shinretsu, a cui fece eco nuovamente la risata della donna. « Ooops... » Trillò lei. I due a quanto pare non erano ancora intenzionati né ad identificarsi, né tantomeno a mostrare i loro volti. Ma nel mentre, Maurizio Pisciottu della Squadra Antimago aveva altro a cui pensare ed il pitone sembrava più che intenzionato a inglobarlo fra le sue spire senza che i due personaggi dimostrassero la benché minima intenzione di intervenire.



Stai attento al Metagame, Don. Chi ha detto a Maurizio che i due sono due Auror? Per quanto ne sa lui, avrebbero potuto essere dei compagni dell'Orchestra, degli attentatori, semplicemente dei pazzi, e nulla di quanto accaduto può aver fatto pensare al tuo PG di aver di fronte proprio due Auror. Non confondere conoscenze off e on, mi raccomando. Inoltre, non avere timore di osare con le azioni.

Raven Shinretsu
Schiantato.
Maurizio Pisciottu
PS: 190/193
PC: 134/135
PM: 139
Un pitone lungo circa quattro metri ti si sta attorcigliando addosso. Hai difficoltà di movimento e le gambe bloccate fino a sotto il ginocchio.
Stella Rubens
???
Dandelion Hogbart
???


 
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view post Posted on 23/7/2018, 22:12
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Maurizio Pisciottu ◆ 27 anni ◆ Antimago - Lycan

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Era stato talmente sicuro del suo flusso di coscienza (Per cui era arrivato alla conclusione che i due erano Auror) che la risposta canzonatoria dei due lo lasciò di sasso. Aveva veramente preso un tale abbaglio? Il tarlo non accennava a lasciare la sua testa, del resto in una situazione di vantaggio numerico lanciare del Fumos sarebbe stata una soluzione sciocca, no? Ma forse perdersi nei suoi pensieri era stato uno stupido errore.
Nel punto in cui avrebbe dovuto esserci Raven (o almeno il presunto Raven) aveva trovato una figura serpentina che snella e rapida aveva iniziato a cingergli le gambe. Probabilmente aver diradato la nebbia gli avrebbe concesso di vedere l'animale di fronte a se, eppure con il rinnovato dubbio che dietro di lui non vi fossero Auror, che senso avrebbe avuto farsi vedere da tre nemici anziché uno? Come sempre quando a Maurizio davi A o B, lui trovava sempre quella C, cosa che non sempre si rivelava utile come in questo caso.
Subito l'Italiano pensò che un serpente del genere poteva essere stato scagliato dalla bacchetta del mago mascherato, oppure essere lui stesso! Quindi bloccare gli sarebbe stato estremamente più utile che ferire la creatura che lo stava scalando manco fosse un palazzo New Yorkese King Kong, sei tu). Quindi puntò la bacchetta in basso verso il rettile, immaginando di porre fine a quella viscida e scomoda sensazione esclamò:
"Immòbilus."
Aveva un particolare ricordo di quell'incanto, ci aveva messo del tempo ad impararne la formula, ancor di più a capire che la magia non era meccanica e che la mente era una parte importantissima di ogni incantesimo. Proprio per questo si concentrò sull'accentare la seconda vocale e ad immaginare quella lenta tortura fermarsi del tutto. Nel caso in cui ci fosse riuscito avrebbe provato a scavalcare la viscida creatura e a dedicarsi a coloro che aveva alle spalle. Da quando era a Londra si era ritrovato troppo spesso in delle situazioni di inferiorità numerica e l'ultima volta non era proprio finita bene, che fosse il caso di rendere "esplosiva" la situazione?

PS: 199 ◆ PC: 139 ◆ PM: 141





Preparati master.

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view post Posted on 8/8/2018, 15:43
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Il Fato

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Chi aveva evocato quella bestia non sembrava curarsene troppo. Nel silenzio che improvvisamente era calato, si udiva solo il viscido strisciare del rettile che risaliva le gambe dell'agente Antimago. A coronare quell'inquietante assenza di suoni, c'era solo un frusciare di abiti e vaghi lamenti giungere soffocati non troppo distanti da Maurizio. L'uomo, però, aveva ben altro a cui pensare ora: puntando la bacchetta contro il serpente, evocò un incanto che solo inizialmente si rivelò essere una buona idea. Il rettile, colpito dalla Magia, si immobilizzò come da comando, rimanendo attorcigliato alle gambe dell'italiano. Fermo com'era nella posizione in cui era stato congelato, il serpente divenne la fune di cui i due Auror non ebbero bisogno per immobilizzare l'uomo sconosciuto ai loro occhi. Maurizio non avrebbe potuto fare alcun passo, con la bestia fedelmente attaccata alle proprie gambe.
« Ora basta. Dilàberis. » La voce di Dandelion Hogbart tornò prepotentemente a rompere il silenzio. Con la bacchetta puntata in alto, la nebbia si dissolse al suo comando rivelando finalmente lui e la sua compagna.
Maurizio si trovava a qualche passo da Stella, una giovane donna dai capelli neri, al cui fianco c'era Raven Shinretsu, semi-svenuto e legato da pesanti catene. Galleggiava a mezz'aria e a testa in giù, in quello che probabilmente era un Levicorpus e Stella si divertiva con la bacchetta a scuoterlo come un buffo sacco di sabbia. C'era un sorriso crudele dipinto sulle sue labbra e non sembrò prestare attenzione a Maurizio. I suoi occhi, coperti da un paio di curiosi occhiali a maschera, erano tutti per Raven; un fagotto giaceva ai suoi piedi, probabilmente un mantello.

« È stato troppo facile Dandy. » Sibilò, voltando lo sguardo oltre le spalle di Maurizio e togliendosi gli occhiali con la mano libera, che caddero a terra. Di tutta risposta Dandelion le fece un cenno: stai all'erta, voleva dire, ma i suoi occhi scuri fissavano la nuca di Maurizio.
« Ma che caso fortunato che uno dell'Antimago si trovasse proprio qui, nello stesso pub dove il ricercato numero uno del Mondo Magico era giustappunto capitato. » Esordì. Maurizio non poteva vederlo, non dalla sua posizione, ma Hogbart ora puntava la bacchetta fra le sue scapole. C'era stata una fuga di notizie? Avevano avvistato Shinretsu solo pochi minuti prima e avevano ricevuto autorizzazione direttamente da Rhaegar: era troppo strano e i rapporti fra le SquadreAntimago ed il Dipartimento Auror erano ormai tesi come corde di violino. « Uno dell'Antimago che, fra parentesi, che accusa apertamente gli Auror. » Proprio non riuscì a trattenersi.
« Fortuna che la nostra preda è qui insalamata, eh Dandy? » Rise, Stella. « Di chi parli, di Shinretsu o di questo qui? »[/color] La cicatrice di Dandelion si incurvò in uno sgradevole ed inquietante sorriso che Maurizio non avrebbe potuto vedere se non avesse ruotato il busto ed il viso.
« Se provi a far qualcosa con quella bacchetta, Pisciottu, e non la lasci subito cadere, ti faccio fare un volo di sola andata per Azkaban. »




Attenzione ai movimenti degli incanti. Per questa volta passi, ma l'Immobilius richiede il braccio disteso e perpendicolare al corpo.
Sono pronto ai botti.


Raven Shinretsu
Schiantato.
Maurizio Pisciottu
PS: 190/193
PC: 134/135
PM: 139
Il pitone è rimasto immobilizzato sulle tue gambe. Sei bloccato fino a poco sopra il ginocchio; la tua libertà di movimento è assai limitata.
Stella Rubens
Davanti a Maurizio, a circa tre metri.
PS: 220
PC: 180
PM: 180
Dandelion Hogbart
Dietro Maurizio, a circa un metro.
PS: 300
PC: 280
PM: 280


 
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view post Posted on 1/9/2018, 16:15
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Maurizio Pisciottu ◆ 27 anni ◆ Antimago - Lycan

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In effetti non aveva ben pensato alle conseguenze di tale incantesimo, riuscì si a fermare il rettile che gli stava scalando le gambe, ma questo divenne comunque la sua condanna, si ritrovò bloccato dal suo stesso incantesimo in una situazione che in un altro contesto avrebbe fatto morire dal ridere tutti i presenti.
Furono nuovamente gli Auror a rompere il silenzio, questa volta però la nebbia si diradò qualche istante dopo le sue parole...e tutto fu improvvisamente chiaro.
Ci aveva visto giusto! Legato a delle catene il corpo di Raven Shinretsu galleggiava per aria, privo di sensi. Accanto a lui v'era un Auror che lo faceva muovere con la bacchetta, quasi divertito nell'umiliare un così forte avversario, ma la storia la fanno i vincitori, e risaputo. La donna si riferiva ad una voce che non era presente nel suo campo visivo ma che, improvvisamente tuonò alle sue spalle. La voce stava insinuando qualcosa che, ad occhi esterni sembrava quantomeno plausibile, Maurizio si era forse cacciato nei guai. Ma per quanto potesse odiare gli Auror, questi due avevano svolto il loro lavoro egregiamente mentre lui si ritrovava legato da se stesso.
Raven non sarà stato scaltro, ma quantomeno ha degli ottimi gusti in fatto di bar...
A quel punto indicò il tavolo dove era seduto.
"...certo, molto meno in quanto a scelta dei drink."
Incassò la provocazione prima di rispondere, non aveva tutti i torti e quella frase non poteva che alimentare i possibili sospetti verso di lui, ma Maurizio non era persona in grado di lasciar correre certe parole, il suo orgoglio gli impediva di ingoiare il rospo, così mentre lasciava scivolare via la bacchetta dalla propria mano gli rispose per le rime.
"Beh, se voi non mi aveste fermato l'avrei potuto prendere io...ma oh! Chissà che polverone sarebbe venuto fuori, un Antimago che supera gli Auror? Uno scoop troppo grande, bel lavoro ragazzi!"
Fece un occhiolino all'Auror che aveva di fronte, era meno esperta ed era molto più facile da far cadere nelle proprie parole, dal tono di voce l'uomo dietro di se pareva più esperto e saggio, probabilmente non avrebbe abboccato.
Nel frattempo si guardò intorno in cerca di qualsiasi cosa, Raven stava consultando una lettera...e se l'avesse nascosta? Il loro lavoro forse non era ancora finito.
PS: 199 ◆ PC: 139 ◆ PM: 141





Quel momento in cui leggi il post del master un mese dopo...e ti rendi conto di aver letto parallelo anziché perpendicolare...aoh, mi avete messo voi nella polizia! :ihih:
 
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view post Posted on 10/9/2018, 11:13
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Il Fato

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La risata squillante di Stella Rubens riempì il locale. Nonostante fosse una donna, c'era qualcosa di inquietante in quel riso. Non era forzatura, ma qualcosa di più complesso, come se lei fosse abituata a ridere più per scherno, che per reale e sincera ilarità. Questo rendeva la sua risata graffiante come le unghie su una lavagna.
Nel mentre, Dandelion appellò la bacchetta di Maurizio che volò nelle sue mani senza alcuna difficoltà. Poi lo superò, senza preoccuparsi di liberarlo dalla morsa del serpente che, dal canto suo, sembrava trovare molto comode le gambe dell'italiano.

« L'avresti preso tu? Tutto da solo? Wow! Scusa se ti abbiamo rubato i sogni di gloria, tesoro. » Lo derise ripetendo il gesto dell'occhiolino e gettando all'indietro la testa che fece ondeggiare la coda corvina. Hogbart l'aveva raggiunta e mentre la collega teneva d'occhio Maurizio, lui si dedicava ad osservare il ricercato. Lo rivoltò con il piede e, docile, il pericoloso mago esanime giacque sul pavimento. Si chinò quindi su di lui, prendendo in custodia la bacchetta e rovistando fra le sue tasche.
« Vediamo di andarcene in fretta, gli incanti anti-Babbani non terranno troppo a lungo, questo posto è troppo frequentato. » Si rivolse a Stella, ignorando ancora Maurizio di cui tratteneva l'arma. Dalla sua posizione, l'Antimago non poteva vedere cosa Dandelion stesse facendo davanti a Raven, ma il suo sguardo cercò la lettera che argutamente aveva notato poco prima dell'irruzione. Il primo pensiero fu il timore che la pergamena fosse rimasta fra le mani di Shinretsu e che quindi fosse finita nelle grinfie dell'Auror più anziano. Tuttavia, la speranza si riaccese quando Maurizio notò, con la coda dell'occhio, una macchia giallastra spuntare vicino le gambe di un tavolo, ad un paio di metri dai quattro. L'onda d'urto dello Schiantesimo, doveva aver fatto scappare la lettera dalle mani di Raven e questa era volata a distanza dalla sua precedente posizione.
Ma come raggiungerla, così legato e senza bacchetta?
Qualsiasi fosse la risposta, doveva agire in fretta perché qualcosa gli diceva che, se gli Auror avessero abbandonato quel posto, lui avrebbe dovuto fare lo stesso.




Di nuovo una precisazione riguardo il tuo Metagame, Don.
Come fai a dedurre che Stella è la meno esperta fra i due? Niente ha potuto comunicarlo al tuo pg pertanto Maurizio non può sapere chi dei due è esperto e quanto.
Mi raccomando, è importante: non confondere quello che leggi con le conoscenze del tuo pg.

Stella ti sta ancora tenendo d'occhio, mentre Dandelion ti dà le spalle. Il corpo di Raven è parzialmente coperto, mentre la lettera dista a circa due metri e mezzo dalla tua attuale posizione. Anche questa è parzialmente visibile dietro la gamba di un tavolo di legno.

Ti trovi in mezzo al pub, gli Auror distano altri tre metri da te. Tutt'intorno ci sono sedie e tavoli di legno.


Raven Shinretsu
Schiantato.
Maurizio Pisciottu
PS: 190/193
PC: 134/135
PM: 139
Il pitone è rimasto immobilizzato sulle tue gambe. Sei bloccato fino a poco sopra il ginocchio; la tua libertà di movimento è assai limitata.
Stella Rubens
Davanti a Maurizio, a circa tre metri.
PS: 220
PC: 180
PM: 180
Dandelion Hogbart
Vicino a Stella. Raven giace svenuto ai suoi piedi. Dà le spalle a Maurizio.
PS: 300
PC: 280
PM: 280


 
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view post Posted on 2/10/2018, 13:45
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Maurizio Pisciottu ◆ 27 anni ◆ Antimago - Lycan

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Colse solo sprazzi i discorsi dei due Auror, era troppo concentrato sulla sua ricerca per soffermarsi su come quei due si stessero prendendo gioco di lui. Vagò con gli occhi per tutto il locale alla ricerca di qualcosa di più su questo fantomatico Raven. Gli occhi si soffermarono su qualcosa che riuscì ad intravedere con la coda dell'occhio, era una strana macchia vicino ai piedi del tavolo, ma il colore fece riaffiorare un ricordo in lui. Quell'uomo armeggiava con un pezzo di carta prima del casino!
Ovviamente non ne aveva la certezza, ma la sola idea di non avere fatto un completo buco nell'acqua rendeva la situazione molto meno imbarazzante per lui. Pensò rapidamente ad una tattica su come prenderla senza farsi notare dai due Auror. Ma con le gambe così bloccate com' erano si sarebbe sicuramente fatto beccare. Quindi decise di giocarsela ancora una volta con le parole, come sempre i due erano in posizione di vantaggio e avrebbe dovuto ponderare ancora di più le sue parole, doveva mettere le mani su quel foglio!
Quindi si ricollegò alle ultime parole dell'Auror per poi proseguire dando qualche consiglio spassionato.
"Non credo che i babbani vorrebbero vedermi con un pitone che mi blocca le gambe. E poi qui sembra sia caduta una bomba d'acqua, serve qualcosa come diversivo...o qualcuno"
Parlò cercando di rendersi utile come poteva e avrebbe volentieri fatto da diversivo per loro, del resto avrebbe guadagnato solo della carta, il prezzo era abbastanza equo.

PS: 200 ◆ PC: 139 ◆ PM: 141



 
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view post Posted on 30/11/2018, 10:45
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Il Fato

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Non era solo il serpente avvinghiato alle gambe di Maurizio a stringere: anche il tempo avvolgeva le sue spire attorno ai presenti. Nel silenzio notturno si udirono in lontananza delle sirene: erano lì per loro? Dandelion volse lo sguardo verso la porta, come se da un momento all'altro si aspettasse di veder comparire un'orda di Babbani vestiti da poliziotti. Shinretsu giaceva ancora ai suoi piedi e l'uomo gli rivolse una veloce occhiata. Sapeva che rimanere ancora lì era un rischio: l'Orchestra... così l'aveva chiamata in quella lettera. In quanti erano? Erano da soli? Sarebbe giunto qualcuno? O in realtà c'era già, un qualcuno? Nonostante avesse avvisato Rhaegar, Dandelion aveva paura che i soccorsi non sarebbero giunti abbastanza in fretta se gli alleati del giapponese li avessero sorpresi. Soprattutto se quel criminale fosse riuscito a ridestarsi. Del resto, dopo la missiva di Raven, tutte le poche forze disponibili erano state dispiegate e barriere Antismaterializzazione erano state posizionate ovunque sospettassero qualcosa; avevano del resto fatto lo stesso poco prima anche lui e Stella.
*Cazzo.* Si ritrovò a pensare mentre la risata di scherno della donna riecheggiava nuovamente nel locale vuoto.
« Ai Babbani non piacerà, ma a me di sicuro sì! Penso proprio che ti ci... » « Stella. » La voce potente dell'uomo andò ad interrompere lo scherno della collega più giovane. Lei tacque e lo guardò stralunata per qualche istante; in un attimo il suo viso cambiò e il sorriso sfumò in un'espressione cupa e nervosa. Come una bambina che era stata appena ripresa, la donna sbuffò, buttando indietro la coda di capelli, e con un gesto di bacchetta trasfigurò il pitone in un paio di più semplici (ma non meno robuste) corde. Maurizio sentì la pressione sui polpacci diminuire e benché ancora avesse difficoltà di movimento, percepì il formicolio del sangue che riprendeva a scorrere. Hogbart, nel frattempo, aveva castato un Mobilicorpus su Raven che mollemente venne sospeso a mezz'aria da funi invisibili.
« Controllalo. E magari dagli qualcosa. » Sussurrò velocemente alla collega che prese a trafficare in un borsello che aveva alla cintura, prima di avvicinarsi di qualche passo verso Maurizio.
Lui non gli piaceva e l'aria del sospetto continuava ad aleggiare sul volto segnato dell'Auror. A distanza di sicurezza e tenendo sempre ben stretta la bacchetta, infine si rivolse all'italiano.

« Lasciami indovinare... quel qualcuno saresti tu? Perché dovrei fidarmi? Chi mi dice che non sei un suo compare? »
Una domanda più che lecita, visti i precedenti.




Ti chiedo scusa Don, non avevo ricevuto la notifica della tua risposta. Possiamo ripartire e ti assicuro tempi di risposta più brevi.

Stella è ora vicina a Raven, sospeso a mezz'aria dal Mobilicorpus. Dandelion, invece, si è avvicinato a te e dista circa venti metri. Tiene ancora la bacchetta e osserva attentamente ogni tuo movimento.
Il pitone non c'è più: le gambe sono legate da delle robuste funi.

Ti trovi in mezzo al pub. Tutt'intorno ci sono sedie e tavoli di legno. La lettera di Raven dista circa quattro metri da te; gli Auror non si sono accorti di niente.


Raven Shinretsu
Schiantato.
Maurizio Pisciottu
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PM: 139
Il pitone è stato Trasfigurato in funi. Sei bloccato fino a poco sopra il ginocchio; la tua libertà di movimento è limitata ma hai meno dolore alle gambe.
Stella Rubens
Davanti a Maurizio, a circa tre metri. Raven è sospeso vicino a lei.
PS: 220
PC: 180
PM: 180
Dandelion Hogbart
Davanti a Maurizio, circa venti metri.
PS: 300
PC: 280
PM: 280


 
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