Un bicchiere di latte

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view post Posted on 6/12/2018, 13:02
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Maurizio Pisciottu ◆ 27 anni ◆ Antimago - Lycan

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Maurizio non poteva che continuare a fare quanto gli veniva detto ed essere accondiscendente, del resto per quanto non gli piacessero stavano dalla stessa parte ed erano comunque in una situazione spinosa. Quando il pitone si trasformò in funi Maurizio si limitò a provare a mettersi seduto sul pavimento, giusto per vedere meglio con chi stava parlando.
"Grazie."
Si limitò a dire, per quanto le funi potessero essere strette facevano certo meno paura del pitone la donna si stava spostando verso il corpo (che adesso aveva iniziato a fluttuare) mentre l'uomo si avvicinava all'Antimago mostrando ncora diffidenza verso di lui.
"Ok, senti...mi sembra chiaro che ho iniziato col piede sbagliato, ero preda dell'adrenalina e probabilmente ho fatto e detto delle stupidaggini...ma non tutte, sono sul serio un Antimago e sì, considerando che Rhaegar mi ha "declassato" per riflettere su alcune cose avevo visto l'opportunità della vita, tutto qua."
Si limitò a sorridere tra un discorso e l'altro, era abbastanza malinconico e deluso.
"Ora, va bene. Avete catturato il ricercato numero uno d'Inghilterra, bene! Posso dare una mano o mi tocca essere sempre quello nel luogo sbagliato al momento sbagliato?"
Mentre parlava la sua testa era ancora alla lettera che aveva visto poco fa, non ne sapeva il motivo, eppure era un ossessione riuscirla a prendere senza farsi beccare da quei due. Non distolse nemmeno per un'istante lo sguardo dall'Auror che torreggiava su di lui, voleva fargli capire che era sincero e che quella, seppur in parte, era una tremenda verità. Che figura avrebbe fatto Maurizio quando quanto successo in quel bar sarebbe arrivato alle orecchie dei suoi colleghi e di Rhaegar?

PS: 202 ◆ PC: 147 ◆ PM: 163


 
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view post Posted on 20/2/2019, 19:38
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Se le cose stavano come Maurizio aveva appena affermato, non c'era da stupirsi se il suo astio verso di loro si era manifestato senza complimenti. Tuttavia, qualcosa di lui non convinceva Hogbart e mentre Stella esclamava di sorpresa nel rinvenire la spada giapponese che Raven si era portato dietro, il più anziano dei due Auror squadrava l'Antimago con evidente scetticismo.
« Ci sarà un motivo se Rhaegar ti ha declassato. » Proruppe inclemente. Non c'era scherno nella sua voce, quanto una spietata schiettezza. Aveva così fiducia nel suo capo, che non gli passò nemmeno un attimo per la testa che Maurizio fosse stato vittima di ingiustizia. Piuttosto, anche se sincero, quanto aveva appena confessato poteva rivelarsi anche il movente perfetto. Del resto Raven prometteva vendetta, potere, un'organizzazione al di sopra del Bene e del Male e devota ad una giustizia distorta e malata. Maurizio Pisciottu poteva rientrare benissimo nell'archetipo del membro perfetto per l'Orchestra.
« Dandy, lo stronzo è ko. Credo sia ora di andarcene. » La voce di Stella non era più divertita. Guardava il suo superiore ed il suo bel volto era indurito da una risolutezza incrollabile. Nella mano libera stringeva il fodero della spada, mentre quella armata puntava contro Raven. Hogbart non si voltò, continuando a fissare Maurizio. Sembrò riflettere per un secondo, prima di parlare.
« Vai tu. Io ti raggiungo. » Disse solamente.
« Ma! Hogbart! Non... » « Stella è un ordine. » L'uomo volse appena il capo e la donna tacque. Guardò con astio prima Maurizio, poi le spalle del suo superiore ed infine mormorò: « Sì, signore. »
Puntando la bacchetta su Raven, lasciò che il Mobilicorpus seguisse la sua arma e Raven, come un pezzo di carne da macello, la seguì docilmente. A passo pesante, Stella si diresse verso l'uscita e con lei, il ricercato numero uno sparì oltre l'uscio. In lontananza si udì un secco "crack", ma né Maurizio né Dandelion poterono udirlo.
Rimasero in silenzio, mentre le sirene sembravano aver taciuto: il Ministero era intervenuto?
Lo sguardo di Hobart allora corse per un veloce momento per la sala, prima di tornare su Maurizio che si era seduto a terra. Un gesto d'arresa? Hogbart lo guardò dall'alto in basso, ma non si mosse.

« Io invece penso che tu sia proprio quello giusto finito nel posto giusto. » Esordì. « Come sapevi che Raven era qui? Vuoi davvero farmi credere di aver avuto una botta di fortuna? » Domandò scettico, senza sapere che, effettivamente, era proprio andata così. « Se vuoi dare una mano, puoi dirmi tutto quello che sai e io vedrò di liberarti dalle funi. Forse potrei persino mettere una buona parola con Rhaegar. » Un sorriso di scherno incurvò le labbra secche dell'uomo. Il foglio, intanto, rimaneva lì, a pochi passi: era stato notato? Oppure Maurizio era ancora l'unico a sapere della sua esistenza?




Stella si è Smaterializzata con Raven. Le sirene sembrano al momento sparite. Dandelion è ancora vicino a te e non si è mosso. Non sai ancora se ti crede o no, ma hai sicuramente smosso qualcosa. Sei seduto e le tue gambe sono ancora legate.

Ti trovi in mezzo al pub. Tutt'intorno ci sono sedie e tavoli di legno. La lettera di Raven dista circa quattro metri da te.


Raven Shinretsu
Schiantato.
Maurizio Pisciottu
PS: 190/193
PC: 134/135
PM: 139
Il pitone è stato Trasfigurato in funi. Sei bloccato fino a poco sopra il ginocchio; la tua libertà di movimento è limitata ma hai meno dolore alle gambe. Seduto.
Stella Rubens
Smaterializzata.
PS: 220
PC: 180
PM: 180
Dandelion Hogbart
Davanti a Maurizio, circa venti metri.
PS: 300
PC: 280
PM: 280


 
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view post Posted on 1/3/2019, 17:17
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Maurizio Pisciottu ◆ 27 anni ◆ Antimago - Lycan

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Sorrise ancora quando l'Auror diede corda a Rhaegar, non si aspettava niente di diverso da quello che a tutti gli effetti sembrava uno dei suoi fedelissimi, forse la sincerità non avrebbe pagato fino in fondo, eppure Maurizio aveva quantomeno smosso le acque in qualche modo, forse non sarebbe rimasto a lungo in quella scomoda posizione.
La collega che teneva d'occhio Raven irruppe in tackle lamentandosi praticamente per lo stesso motivo, che fosse finalmente giunto il momento della sua libertà? Detto fatto l'uomo che aveva di fronte decise che il suo discorso con l'Italiano non era ancora concluso.
"Pff..."
Aveva soltanto pensato di sbuffare, ma non era riuscito a contenersi, era snervante ciò che stava subendo, Raven e la ragazza svanirono dietro le porte del locale e nuovamente tutta l'attenzione era nuovamente sull' Antimago, avrebbe pagato molti galeoni per sfuggire da quella situazione e tornare nel suo dolore.
L'Auror era tornato ad accusarlo ancora, sicuramente le sue parole avevano avuto un certo effetto ma probabilmente non proprio quello sperato, aveva di fronte uno che era difficile da abbindolare, era in grado di mettere in dubbio persino la verità.
"Senti, cosa vuoi esattamente che ti dica? Vuoi che ammetta che sono qua perché volevo far parte di quella "cosa"?
Iniziò a gesticolare nervosamente, se vi fossero mai stati dubbi sulla sua provenienza aveva appena dimostrato che era nato e cresciuto nello stivale.
"Ma l'hai visto?!? Ho conosciuto ladruncoli più abili di lui. Se ne stava con la bacchetta di fuori per chissà quale motivo a bere latte, sarebbe stato sospetto persino per i babbani."
L'assurdità della situazione lo portò a sorridere nervosamente. Quella lettera stava iniziando a diventare un'ossessione.
"Avrei fatto prima a consegnarmi direttamente al Ministero, quantomeno non mi sarei fatto male inutilmente. Nessuno mette in dubbio le sue abilità, ma è dannatamente stupido, se non oggi si sarebbe fatto catturare domani.
Credi che io stia con lui quindi? Fa pure, ma non mentirò dicendoti quello che ti piacerebbe."

Ancora una volta puntò sulla sincerità, ci mise un poco a far nascere quella risposta, ma rifletteva abbastanza il suo pensiero, ovviamente aveva completamente spento ogni briciolo di curiosità che quell'uomo e quella organizzazione gli avevano messo.

PS: 190 ◆ PC: 134 ◆ PM: 139




finalmente mi sono ricordato di sistemare il codice con i valori esatti :ihih:
 
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view post Posted on 8/3/2019, 19:02
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Se quello che Maurizio aveva appena affermato avesse fatto o meno breccia in Dandelion Hogbart, non era dato sapere. In completo silenzio, rigido come un manico di scopa, l’Auror guardava l’Antimago con un’espressione assolutamente indecifrabile sul viso deturpato. Ma ad un occhio attento, se l’italiano si fosse concentrato sul suo interlocutore, sarebbe persino parso di intravedere l’accenno di un criptico sorriso, comparso quando Maurizio aveva descritto non troppo generosamente Raven Shinretsu.
In effetti, l’italiano non aveva tutti i torti: Dandelion e Stella avevano trovato il ricercato numero uno grazie alla banale segnalazione di un Babbano. “C’è un pazzo scriteriato che gira con una maschera e una spada sulla schiena!” aveva detto un passante ad un poliziotto. Questi allora aveva avvisato il suo superiore che, a sua volta, aveva contatti col Ministero della Magia. Et voilà: l’imbecille era stato identificato e lo avevano preso. Un colpo grosso, per una carriera come quella di Hogbart, costellata da successi, ma anche da tante disgrazie.

« Credo di aver capito perché Rhaegar ha deciso che il tuo posto non era fra gli Auror. » Rincarò l’uomo con un pizzico di scherno a colorare il tono impersonale.
« Sei senza disciplina. » Chiarì, alzando il mento. Ma c’era qualcosa di diverso in quell’affermazione: non sembrava esserci traccia di umiliazione, ma era una constatazione assolutamente neutra: non era ben chiaro se per lui fosse un pregio o un difetto… o entrambi. Rimase un momento in silenzio, quasi sembrasse indeciso sul da farsi, poi alzò le spalle.
« Senza Shinretsu, non esiste nessuna Orchestra. » Sentenziò. Non voltò le spalle a Maurizio, piuttosto alzò la bacchetta. « Farò il tuo nome nel rapporto, Maurizio Pisciottu. » Decretò enigmatico poi roteò su se stesso, un bagliore della bacchetta, e l’Auror sparì nel silenzio.
Improvvisamente, Maurizio era solo; così come tutto era cominciato era finito e l’assurdità di quell’incontro rimase ad aleggiare su di lui come l’aria viziata di una stanza chiusa. La lettera, abbandonata era un richiamo suadente e il leggero fruscio della carta, flebile ma udibile alle orecchie di Licantropo, aveva lo stesso fascino del canto delle Sirene.
Non giungeva nessun altro suono dall’esterno del locale ed una sinistra pace sembrava ora avvolgere l’intero pub.
C’era solo un dettaglio: Maurizio era ancora legato.




Sembri esser rimasto solo. Sei seduto a terra e le gambe sono legate da robuste funi.

Ti trovi in mezzo al pub. Tutt'intorno ci sono sedie e tavoli di legno. La lettera di Raven dista circa quattro metri da te.


Maurizio Pisciottu
PS: 190/193
PC: 134/135
PM: 139
Il pitone è stato Trasfigurato in funi. Sei bloccato fino a poco sopra il ginocchio; la tua libertà di movimento è limitata ma hai meno dolore alle gambe. Seduto.


 
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view post Posted on 15/3/2019, 18:57
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Maurizio Pisciottu ◆ 27 anni ◆ Antimago - Lycan

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Maurizio non era mai stato il più abile degli incantatori, né il più brillante studioso di magia e nemmeno era abile nelle pozioni (anzi, non era per niente abile con le pozioni). Eppure nella sua vita aveva sempre avuto modo di raggiungere i suoi scopi con l'astuzia e l'ingegno, era sempre stato in grado di cavarsela in ogni situazione. Di recente il fato aveva ben deciso di giocare con lui e metterlo in queste situazioni particolari dalla quale, però, ne usciva rafforzato. Prima la cacciata dall'Italia che lo aveva portato a rifarsi una vita a Londra, l'incontro col branco di Licantropi di Brandon e infine l'incontro con Raven che lo aveva portato nella situazione più spinosa di tutte, con lui che stava rischiando di mettersi nei guai per...per cosa?
"Come darti torto."
Disse con un filo di rammarico, in fondo l'auror non aveva torto. L'Italiano aveva una spiccata passione per trasgredire alle leggi e molto probabilmente aveva portato Rhaegar a farsi quella sua bizzarra idea della punizione rieducativa.
"Aye."
Ancora una volta l'Auror aveva la ragione dalla sua parte, cosa sarebbe rimasto dell'orchestra senza il suo unico membro se non quel foglietto di carta che Maurizio tanto desiderava? Forse ne sarebbe rimasta l'idea, o solo il nome, ma sicuramente oggi il Ministero aveva vinto proprio nel momento in cui ne aveva più bisogno. Prima di andarsene l'Auror diede l'ultima sentenza riguardo al rapporto su quanto accaduto in quel momento in cui avrebbe giustamente citato l'Antimago che si limitò ad annuire senza la minima protesta.
E infine, era da solo! Maurizio avrebbe atteso qualche istante prima di fiondarsi sul pezzo di carta, del resto il suo udito gli avrebbe fatto percepire qualche rumore in lontananza. Una volta accertatosi del tutto si sarebbe trascinato verso di esso, ancora legato.
PS: 193 ◆ PC: 135 ◆ PM: 139





OT// Ma la bacchetta? :sospetto: L'aveva presa Dandelion
 
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view post Posted on 23/3/2019, 18:52
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Rimasto solo, non c'era più niente che ostacolasse Maurizio dall'ossessione che generava in lui quel misero pezzo di carta. D'altronde poteva essere uno scontrino, la carta di una focaccia, il numero di una signorina carina. Eppure creava nell'uomo un'attrazione che stimolava il suo istinto: Raven non aveva mostrato cautela, nel piombare così conciato in un locale di soli Babbani. Quel pezzo di carta doveva essere importante. Perciò con difficoltà, Maurizio riuscì a trascinarsi sui gomiti fino al tavolo che era stato occupato dal criminale; impiegò più di cinque minuti nel farlo, ma niente e nessuno intervenne ad ostacolarlo. C'era un silenzio di tomba, un'inquietante assenza di rumori che, a cose normali, avrebbe dato da pensare: che fine avevano fatto le sirene della polizia? Poteva il Ministero esser già intervenuto così celermente? Poco importava, fintantoché la lettera non era stata raggiunta. In effetti, nell'enfasi di soddisfare quel desiderio, Maurizio non si era reso conto che la sua bacchetta se n'era andata con Dandelion. Se avesse voluto liberarsi, avrebbe dovuto trovare un'altra maniera, forse più rozza e meno magica, ma del resto si trovava in un pub, non in un asilo. Ovunque c'erano boccali, bottiglie di vino e di birra, un bancone incustodito. Raggiungerlo sarebbe stato un altro paio di maniche. Ma una cosa per volta: una volta preso il foglio tra le mani, Maurizio avrebbe potuto aspettarsi di tutto: una mappa, una lista, anche un foglio bianco. Invece la pergamena, arrotolata su se stessa, rivelò tre fogli fittamente scritti a mano e firmati, sul finale, da arzigogolati cenni di inchiostro che recavano tre note: "Do, Re, Mi", Sembrava quasi una presa per i fondelli. Ciò che era chiaro anche ad un bambino, però, è che quanto Maurizio stava leggendo non era una semplice lettera, ma una lucida raccolta di pensieri. Come recitava d'altronde l'umile intestazione, si trattava di una dichiarazione di guerra.
Dichiarazione di Guerra
Il mio nome è Shinretsu Raven e ho qualcosa da dirvi. E anche qualcosa da chiedere, a proposito di voi, del vostro dovere e di quel mondo che vi gira intorno.
Sappiate: adempiere al dovere non significa agire per i propri egoistici scopi, il dovere è sempre rivolto al gruppo.
Così ho sempre interpretato quest'insegnamento, sin dai banchi della scuola e così durante tutta la mia esistenza, finanche ora, in questa condizione ingiustamente definita di ricercato in cui mi ci ritrovo.
Sì, perché e proprio così che le autorità mi hanno definito, un ricercato, uno scarto della società, un pericolo. La cosa divertente è che hanno ragione, anzi voi tutti avete ragione.
E me ne compiaccio più che dolerne: mettersi contro di voi non è una scelta, è un obbligo che dovrebbe valere per chiunque sia ancora disposto ad adempiere ai propri doveri, a ricordarsi i vecchi insegnamenti e a sacrificarsi per una causa più alta, annientando ciò che questa modernità ha costruito, una tensione ricca di guerre e sangue, contro un muro di sofferenza e lacrime.
Una necessità, un obbligo, non un'opzione.
Chi non è in grado di combattere per ciò che ama; chi non vuole mettersi in gioco per il mondo che lo circonda e per le persone intorno a lui, è destinato a perire. E’ Una nullità, il cui compito è semplicemente quello di ritrovarsi ad essere schiavo; di non riuscire mai a superare le difficoltà; di non capire mai cosa significhi la sofferenza e il sacrificio per i propri compagni.
Se vi chiedete se io ho fatto il gesto di cui si parla, se quelle fiamme sono opera mia, sappiatelo: io l'ho fatto, io ho scatenato l'inferno e non me ne pento. Lo rifarei ancora, ancora e ancora. Perché con voi lettori, che non vi volete mettere in gioco, che non vi volete sacrificare per un bene maggiore e vedere gli inganni del Ministero anche se sono dinnanzi al vostro naso, c'è solo una scelta: un sì oppure un no. La vita degna di essere vissuta; oppure l'oblio totale: la grigia zona della mediocrità. Nessun patteggiamento, nessun dialogo, niente ricerca di strani compromessi, ma raggi verdi che colpiscono al petto.
Proprio per colpa vostra, dei vostri inganni, dei vostri tradimenti e delle vostre falsità sono diventato quel che sono: un rifiuto, completo e totale, di essere come voi. E non m'importa cos'è che mi aspetta alla fine della mia strada: il Bacio del Dissennatore sarebbe comunque un'opzione migliore che vivere in mezzo a voi, con voi, portando la maschera che portate ogni giorno. Facendo finta che va tutto bene quando l'evidenza mostra il contrario. Non mi pentirò mai di aver fatto le mie scelte e qualora la Provvidenza mi permettesse di percorrere la mia strada terrena nuovamente, farei tutto senza cambiare una sola virgola.
Dopo gli eventi accaduti nella Congrega, che per l'ennesima volta mi hanno permesso di capire questo mondo sino nelle sue profondità, ho finalmente rigettato una qualsiasi morale. Prima ero un mago; ma non ero un guerriero. Ero un uomo cieco; ora ho capito: il vostro mondo è il mondo delle illusioni, ma solo la fedeltà, il devoto silenzio e la completa dedizione alla realizzazione di una realtà nuova saranno in grado di fermare il sangue, di fermare le guerre, di scavare i pozzi e di portare il cibo a coloro che lo necessitano. Queste sono le virtù alla base di un membro della comunità; di un uomo che adempie ai suoi doveri di mago.
Già oggi il Ministero è diventato padrone, completo e totale, della vostra vita e della vostra volontà. Volente o nolente, voi accettate le sue norme, le morali pre-imposte, avete paura di finire ad Azkaban e, spesso, preferite la morte anziché un'esistenza priva di qualsiasi gioia. Voi ne accettate le leggi anche se non avete partecipato a stilarle, se non le avete create, se non avete contribuito a discuterle e perfezionarle: siete più schiavi di me ed è il non ammetterlo che vi rende tali. Laddove chiunque cerchi di alzare la voce, ecco che questa si perde tra le celle di Azkaban e tra la bacchette degli auror: persone che non furono mai dei guerrieri, ma soltanto dei parassiti che vivono sulle spalle dei maghi accecati dal Ministero. Il Ministero attuale, che pensa soltanto a mantenere le proprie poltrone e poteri, concede il distintivo dell'auror al primo venuto tramutando una persona in carne, senza tenere in considerazione ciò di cui il mondo magico ha bisogno: un sospiro di tranquillità: essere maghi non è uguale a nascondersi dietro le mura di Hogwarts. Da anni il Ministero si copre con il nome dell'Oscuro Sire, millantando di combattere per una qualche specie di causa comune eppure ancor oggi non si è arrivati a nessun punto. Il tutto rifiutando le richieste d'elezioni, non cambiando i propri vertici, non cambiando le proprie politiche, ignorando le raccolte firme e con questo fare assurdo e testardo, facendo nascere sempre nuovi e nuovi ribelli costretti a indossare delle maschere pur di non finire nelle fredde celle. Il Ministero da anni non fa che creare un mondo completamente decaduto, i cui concetti di bellezza, fratellanza, amicizia sono in completa decadenza. Il putrido mondo di chi non sa e non può condurre una nazione alla sua salvezza, ma invece partecipa a scavare la fossa per il mondo magico stesso.
Ma la forza, quella vera, non è mai stata nel passivo mantenimento di uno statuto che dura da decenni. Nè in una continua ricerca di equilibrio con la controparte: le guerre si vincono o si perdono; non si congelano e non si fanno durare per decenni per il solo motivo di mantenere intatta la propria poltrona. Perché, diciamocelo: se avessero voluto vincere o perdere; se avessero solo voluto rischiare se stessi, lo avrebbero fatto.
L'illusorietà della "pace" vi ha resi deboli e ciechi, tanto che non riuscite a vedere i fratelli vicini che muiono.
Tuttavia anche l'attività della controparte lascia a desiderare: i Mangiamorte sono i vostri becchini alla pari degli auror ministeriali. Si ucciderebbero; ma ucciderebbero anche voi: inutili scagnozzi dei potenti, gli utili idioti dei ricchi. Se i ministeriali non vi uccidono per mandarvi invece a marcire ad Azkaban, luogo di tortura, i mangiamorte non vi uccidono al solo scopo di torturarvi fino allo stremo delle vostre forze. Credetemi, io lo so: sono stato un mangiamorte per troppo, forse per tanto tempo. E allora vi chiedo: qual è la differenza?
Di fronte a quest'evidenza alcuni scappano, ma io sono obbligato dal dovere ad agire per costruire un Regno Unito e un mondo magico in cui non ci si debba più nascondere, fuggire o combattere contro i propri simili. In cui la Gazzetta non racconta bugie per sostenere il Ministero e in cui il Ministero non è governato da persone che mandano a morire altre persone standosene seduti nelle proprie ville, approfittando delle vite altrui. Un mondo in cui l'educazione non instilli nei giovani soltanto l'idea che la vita sia il bene più prezioso, ma un'educazione che spinga a migliorare, crescere ed evolvere, insegnando l'autosacrificio come il bene supremo e sopra ogni altro. Il Ministero per me, a differenza degli altri, non è un fine, ma un mezzo. Uno strumento utile per realizzare quel che molti considererebbero un'utopia, sì', ma un'utopia degna di essere vissuta se l'alternativa è quella proposta.

Io voglio vivere in un mondo che non sia barbarico e sbagliato nelle basi. E chiunque voglia vivere deve anche essere pronto a combattere. Chi si rifiuta di combattere in un universo in cui i conflitti durano dalla notte dei tempi, non merita di vivere affatto. Conscio di quest'eterna verità io vi dichiaro Guerra e non sono il solo. Vi dichiaro guerra ovunque, a partire da oggi per gli anni a venire. Guerra senza scampo, senza sosta, guerra senza pausa. Vi dichiaro guerra nei vostri salotti borghesi, nei vostri castelli ben difesi e nelle vostre stanze di tortura ad Azkaban. Vi dichiaro guerra nei vostri uffici, nei vostri corpi, nelle vostre anime e persino nei vostri spiriti. Cancellerò la vostra vigliaccheria una volta per tutte e credo di agire con quel che è la Volontà della Provvidenza: non combatto per me, ma per tutti voi che non riuscite ad alzare la voce dinnanzi a tali malefatte. Vi dichiaro guerra in ogni momento della vostra vita, perché possiate finalmente smettere di difendere l'indifendibile e allontanarvi in pace da un mondo che vi ha sconfitti. Ma dichiaro guerra anche ai Mangiamorte, a Lord Voldemort in persona e a tutti i seguaci di colui che credevano essere nel giusto e che si è rivelato essere solo un viagliacco. Non si tratta di essere buoni o di essere cattivi, né di sottostare alla propaganda di ciò che inculcano nelle teste sin dalla nascita. La vostra mancanza del senso di sacrificio, resa evidente dalla vigliaccheria che vi contraddistingue, contribuisce soltanto ad alimentarne la farsa.
E credetemi: tutto ciò che c'è di grande nel Mondo Magico è frutto di un solo vincitore, di una sola mente; non di un eterno conflitto o dei successi che portano in sé il germe della divisione e dello sgretolamento. Da ora in poi non per un solo momento penserò di servire il padrone di turno o sottomettermi all'attimo che passa. Da ora in poi sono libero di contrastare e sconfiggere le irreali regole ministeriali guardando al futuro. Ma sono anche libero di contrastare colui che contribuisce a fornire al ministero mezzo e modo per regnare sempre.
Per tutta la mia vita mi sono allenato in modo da poter colpire ovunque, chiunque, in ogni momento e in ogni istante: non provo né rimorsi, né sensi di colpa. Sarò un'ombra, un fantasma: colpirò il vostro mondo, colpirò il mondo babbano e costringerò ad accettare la realtà che porto. Vi obbligherò a scendere a compromessi, tutti insieme, costi quel che costi: sono sempre pronto a sacrificare la mia vita per gli ideali che ritengo giusti e vi combatterò fino allo stremo, fino all'ultima goccia, lacrima o respiro. E vi metterò dinnanzi alla dura realtà: le strategie della tensione che difendete falliscono, perché c'è sempre qualcuno che abbandona il circuito per cercare la verità egli stesso.
Da queste pagine lancio la mia sfida al Capo-Auror: prendimi e sconfiggimi, oppure perisci senza destinare altri alla morte certa, senza nasconderti dietro alle scrivanie e gli uffici, senza mandare al macello gli altri. Ma lancio la mia sfida anche a Lord Voldemort: hai fallito con me, fallirai con gli altri. Non puoi essere sconfitto soltanto perché dalla tua Villa non esci mai e perché preferisci essere a capo di giovani idealisti che ti considerano un eroe. Non sei per nulla migliore del Capo-Auror.
Questo è il mio dono a un mondo che dell'egoismo fa il proprio scudo, che all'indifferenza compone gli anni e che ne esalta le debolezze. Non ho mai pensato che si debba sempre mangiare in orario, dormire al caldo e vivere più di 100 anni: solo il sacrificio conta. L'essenziale è trovare la forza che ci spinge in avanti, ci rianima e ci infuoca. Perché allora nient'altro da sofferenza e ogni dolore diventa solo l'altruistica gioia del sacrificio. Laddove di giorno in giorno il mondo diventi più eogista e brutale, alimentando gli screzi tra gli auror e i mangiamorte, tra le classi, tra studenti e tra adulti, io credo di proporre una via d'uscita: l'annientamento totale di coloro che hanno creato questo mondo.

Come già dissi non sono solo nella mia guerra e spero, - lo spero davvero, - che i cuori addormentati di coloro che hanno dimenticato i propri doveri si uniscano a me in modo che il destino ci possa trovare forti dinnanzi ai pericoli che i finti nemici ci faranno capitare dinnanzi. Perché da soli contiamo poco, ma insieme siamo davvero in grado di cambiare le cose: bisogna crederci, combattere, non demordere mai, rialzarsi dopo ogni sconfitta e non arretrare di un solo passo.

Conscio del fatto di non essere solo e che con il sistema non si può dialogare, ma solo distruggere,

Shinretsu Raven, nel pieno delle sue facoltà mentali, psichiche e fisiche.

Per quanto delirante, c'erano degli ideali impressi sulla carta, sogni e desideri che, per quanto azzardati, lasciavano intravedere un quadro assai più complesso. L'attacco alla Congrega non era un caso isolato, era stata una dimostrazione: Raven aveva creato qualcosa, e non era solo. Sfortunatamente per lui, non aveva fatto in tempo a inviare la missiva, il cui destinatario non era indicato, ma era chiaramente intuibile. Forse Maurizio non era solo: la frustrazione che aveva riempito il suo cuore e l'aveva spinto a mal sopportare quel ruolo di subordinato poteva essere condivisa con altri sconosciuti. Ma quella lettera portava con sé non compromessi, ma scelte: era un bivio che Maurizio ora doveva attraversare.
A quel punto l'uomo si rese conto che il proprio corpo reagiva a qualcosa: forse era l'adrenalina che ancora gli scorreva nel sangue, forse era l'eccitazione per un destino che sembrava chiamarlo, ma i peli sulle braccia si rizzarono ed un odore strano si mescolava al puzzo di birra rovesciata e sudore. Il silenzio continuava a circondarlo, come le funi strette alle gambe.




Ho ritenuto non farti saltare un turno per macinare quattro metri. Hai perciò raggiunto la lettera, sei supino, ma la pergamena è nelle tue mani. Ti pizzicano le narici e senti i peli del corpo ritti. Se vuoi liberarti, sii creativo: il bancone dista 3 metri, il tavolo più vicino (oltre quello di Raven) è a mezzo metro di distanza. Sopra ci sono due boccali, un cartoccio e degli stuzzicadenti.

Maurizio Pisciottu
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PM: 139
Il pitone è stato Trasfigurato in funi. Sei bloccato fino a poco sopra il ginocchio; la tua libertà di movimento è limitata ma hai meno dolore alle gambe. Supino.




CITAZIONE
OT// Ma la bacchetta? :sospetto: L'aveva presa Dandelion

:fru:
 
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Maurizio Pisciottu ◆ 27 anni ◆ Antimago - Lycan

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Aveva finalmente quel pezzo di foglio tra le mani, l'adrenalina permeava il suo corpo dalla testa ai piedi e non riusciva nemmeno a capire il perché. Iniziò a divorare quello che c'era scritto con più interesse su cosa fosse che non su leggere ogni singolo particolare, saltava righe e parole come se fosse una corsa ad ostacoli, memorizzando una parola ogni tanto giusto per capire il succo del discorso, l'avrebbe potuta rileggere con calma in seguito.
Finito di leggere pochi concetti gli si sarebbero marchiati in mente, uno peggio dell'altro:
-Raven era un folle più di quanto avesse mai immaginato, la sua mente chiaramente deviata aveva partorito un messaggio di puro odio verso il prossimo che avrebbe completamente distrutto Londra, lascandone solo macerie.
- Erano tre le firme alla fine, tre note erano già tra le file dell'orchestra, quest'ultima non era completamente morta, gli Auror si sbagliavano, pur escludendo il loro leader ne rimanevano altri due da prendere.
-Maurizio aveva avuto uno splendido giudizio su di lui, Raven era anche stupido, come avrebbe potuto solo pensare di dichiarare guerra al mondo pubblicamente con solo tre persone a combatterla?

Notati i tre punti cardine Maurizio si sarebbe riservato una seconda e più profonda lettura in seguito. Maurizio nascose i fogli all'interno della propria giacca, restava pur sempre in un luogo pubblico che era stato evacuato, la polizia sarebbe arrivata di lì a poco e lui lì era decisamente sospetto.
Ci mise poco a pensare ad un piano con cui liberarsi. Trascinandosi verso il tavolo dove Raven era seduto, Maurizio con un paio di calci ben assestati, avrebbe tentato di far rotolare contro il pavimento il bicchiere di latte che aveva ordinato cosicché con i cocci rimasti avrebbe potuto provare a liberarsi e andarsene una volta per tutte. Il piano era ben chiaro nella sua testa, ma le tempistiche lo erano molto meno, non sapeva se c'è l'avrebbe fatta o meno.
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Maurizio che legge la dichiarazione:
 
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view post Posted on 4/4/2019, 17:15
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Il Fato

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Difficile interpretare i deliri di un folle, soprattutto quando questi prevedono una dichiarazione di guerra a livello nazionale. I pensieri di Maurizio erano più che sensati, pur non sapendo che, in effetti, la nota "Mi" era stata catturata da Colui-che-non-deve-essere-nominato, ne rimaneva un'altra e forse, chissà, avrebbe potuto stabilire un aggancio. L'orchestra, tuttavia, era davvero formata solo da quei tre scellerati? O dietro i loro pittoreschi nomi si nascondeva, forse, un'organizzazione ben più ampia e loro non erano altro che i comandanti? Questo, Maurizio non poteva saperlo e tuttavia, mettendo via la lettera, avrebbe notato un curioso scarabocchio sul retro della pergamena: delle coordinate scribacchiate velocemente, appuntate lì come se chi le avesse scritte desiderasse imprimerle su carta, prima che nella mente. Non c'era nome, non c'era spiegazione: una fila di numeri che indicavano una latitudine ed una longitudine che, una volta controllate in una qualsiasi mappa, avrebbero identificato un punto remoto di un'anonima foresta scozzese. L'indizio, tuttavia, passò quasi inosservato di fronte l'esigenza di liberarsi: Maurizio, infatti, era ancora imprigionato dalle funi che gli impedivano i movimenti ed i sensi di lupo, che continuavano a indurgli uno stato di agitazione che non riusciva a comprendere, lo spinsero a trovare una soluzione. Dopo un momento di difficoltà, con un poderoso calcio, Maurizio colpì il tavolo ed il bicchiere di latte, ancora intonso, rotolò sul piano: la bevanda si riversò come un candido fiume ed il suo contenitore di vetro rovinò a terra, dove si infranse con un suono acuto e fastidioso, frammentandosi in decine di pezzi. Trovata la scheggia più grossa, il Licantropo cominciò a tagliare le funi, un lavoro lento e faticoso. E nel mentre, il rumore della corda usurata, il sudore che scendeva sulla fronte, un odore familiare, giù udito, si mescolava al profumo del latte versato.




Non leggo alcuna traccia o riferimenti alle sensazioni che Maurizio dovrebbe provare, sulla base di quanto da me indicato. Nell'ultima parte del mio precedente post, ti faccio notare che la tua natura di Licantropo cerca di comunicarti qualcosa, ma tu non fai alcuna menzione di quanto detto. Fai attenzione a quello che scrive il Master, non è casuale, ma soprattutto ricorda che l’essere Licantropo porta dei pro e dei contro di cui devi tenere sempre conto in role, come in quest.

Maurizio Pisciottu
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Hai guadagnato la lettera che ora è al sicuro nella tua giacca. Hai fatto rovesciare il bicchiere e stai tagliando le funi. Sei circa a metà lavoro. I peli delle braccia continuano ad essere rizzati ed un odore strano, già udito, si mescola a quello del latte, della birra e di tutti gli odori del pub, lasciandoti scombussolato.


 
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view post Posted on 11/4/2019, 16:09
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Maurizio Pisciottu ◆ 27 anni ◆ Antimago - Lycan

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Maurizio sembrava seguire un piano di cui non era pienamente conscio, come se qualcuno stesse tirando le fila a le sue spalle e lui, da semplice burattino, si limitava ad eseguirle. E con quel bicchiere di latte infranto tutto aveva assunto una teatralità quasi ridicola, col coccio più grande stava iniziando a tagliare le funi mentre una serie di nuove sensazioni stavano inondando tutti i suoi sensi di lupo.
Un nuovo odore era entrato in scena e prepotente si stava prima mescolando, poi camuffando assieme agli altri. Il Licantropo era ancora poco avvezzo all'utilizzo dei suoi nuovi sensi, riusciva a sentire l'odore ma, nonostante la familiarità non riusciva a dargli un nome o una forma, anche se la cosa lo iniziò ad allarmare perché una strana sensazione gli fece rizzare i peli del corpo uno per uno. In un primo momento pensò che la scomoda avventura che stava vivendo stava portando a galla la sua forma primordiale, eppure per quelle poche informazioni che aveva letto sui licantropi non veniva menzionato nessuno strano odore (a meno che nello sforzo... :bello: ).
Confermato il fatto che l'odore provenisse da altre fonti si affrettò ancora di più per tagliare le funi, chiunque o qualunque cosa sarebbe arrivata di lì a poco avrebbe trovato un mago disarmato e legato, voleva fare il possibile per risolvere entrambi i problemi.
Proprio per questo nel caso in cui fosse riuscito a liberarsi prima che, ancora una volta, scoppiasse il finimondo dentro quel locale si sarebbe rimesso in piedi con ancora il coccio di vetro in mano cercando di nasconderlo col palmo della stessa. Un bicchiere di latte e una lettera, tutto quel casino soltanto per quello, Maurizio continuava a chiedersi se ne sarebbe valsa la pena ma, ancora una volta, si era spinto troppo oltre.
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Chiedo scudo per la dimenticanza, appena ho letto il richiamo in rosso mi sono frustato per una settimana (come diamine fa uno a scordarsi una cosa del genere?!?! :coss: ). Chiedo scudo anche per la battutaccia, ma sta diventando parte di me :flower:
 
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view post Posted on 25/4/2019, 19:15
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Ci volle un po' prima che le robuste funi si lacerassero per lo strofinio del vetro. Una dopo l'altra le fibre si allentarono, sporcandosi del sangue che stillava dal palmo di Maurizio. Il coccio del bicchiere aveva ferito anche lui, ma poco importava quando tutti i propri sensi sembravano essere all'erta per ben altri motivi. Concentrandosi un poco di più su quell'odore sconosciuto, Maurizio comprese che l'aveva già percepito poco tempo prima. Si mescolava —oltre ai vari odori del pub— ad un profumo di gelsomino, lo stesso che aveva emanato Stella Rubens quando aveva smosso la sua coda di cavallo. Un odore di essere umano, profumo di sapone lievemente intaccato da un principio di sudore, ed un sentore che il Licantropo percepiva come adrenalina. E allora alla memoria dell'italiano sarebbe dovuto giungere un fatto piuttosto singolare: aveva sentito lo schiocco della Materializzazione di Stella e di Raven a distanza di metri, ma non aveva udito nulla, quando Dandelion era sparito davanti ai suoi occhi. Quando le corde infine si spezzarono, Maurizio fu libero: le gambe dolevano per la stretta ma lentamente il sangue riprendeva a scorrere libero negli arti.
« Ti facevo più furbo, Pisciottu. » La voce dell'Auror, improvvisamente, ruppe il silenzio e allora Maurizio riuscì ad identificare immediatamente l'odore che gli provocava una reazione di pericolo: era quello di Dandelion Hogbart. Localizzare la sua posizione, però, non sarebbe stato facile: la sua voce rimbombava da una parte all'altra del locale, come se fosse stato ovunque. Se non altro la lettera era al sicuro, nella giacca dell'italiano.




Sorpresa.

Ti ricordo che per quanto io ammetta che in certi contesti ci stiano davvero bene, le emoji non possono essere inserite nel testo ON-Gdr. Puoi però quotare il pezzo ed integrarlo con l'emoji in OT se ti fa piacere.


Maurizio Pisciottu
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Hai guadagnato la lettera che ora è al sicuro nella tua giacca. Hai fatto rovesciare il bicchiere e stai tagliando le funi. Sei circa a metà lavoro. I peli delle braccia continuano ad essere rizzati ed un odore strano, già udito, si mescola a quello del latte, della birra e di tutti gli odori del pub, lasciandoti scombussolato.


 
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view post Posted on 30/4/2019, 23:40
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Maurizio Pisciottu ◆ 27 anni ◆ Antimago - Lycan

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Altra cosa che Maurizio ancora continuava a sbagliare, l'irruenza. L'Italiano non era mai stato un calcolatore, uno astuto, la sua capacità migliore era quella di sfondare barriere e fracassare, se fosse stato un Avengers sarebbe stato centomila volte Hulk.
Proprio per questo una volta libero una voce lo portò ad annotare quanto la sua irruenza lo avesse indotto ancora una volta all'errore.
In un primo istante l'Italiano sudò freddo, cosa aveva visto l'Auror e quanto nei guai si era messo per colpa di questo suo atteggiamento frettoloso? In effetti occhi e orecchie attenti avrebbero notato l'assenza di alcuni movimenti e rumori obbligatori per una corretta smaterializzazione. Ma i suoi nuovi sensi erano come un nuovo gioco di cui doveva ancora trovare il regolamento, percepiva tanti nuovi odori, ottimo, ma ne riconosceva la metà alcuni erano nuovi, altri talmente intensi da causargli la nausea. Riusciva a sentire rumori a miglia di distanza, ma ciò per ora non faceva altro che causargli mal di testa e raramente riusciva a capire quel suono a cosa o a chi appartenesse.
"Ehm..."
Eppure trovò risposta quasi all'istante, come uno schiocco di dita, qualcosa di talmente ovvio da sembrare quasi banale.
Si, era stato effettivamente beccato, ma a fare cosa? Cosa aveva Dandelion tra le mani se non dei sospetti e, adesso, il fatto che aveva messo un foglio di carta tra le mani?
"COSA?"
Maurizio si ritrovò ad alzare il tono senza rendersene conto, era come se si fosse definitivamente rotto qualcosa nelle parti intime e avesse iniziato a vedere rosso di fronte a se. Allora continuò il discorso mentre cercava, per l'ennesima volta, di acquisire la posizione eretta.
"Adesso COSA? Cos'è che vuoi da me?!? Il latte era parzialmente scremato? Lo preferivi intero o sei intollerante al lattosio?"
Scagliò il coccio di vetro per aria sperando di non prenderlo, ma solo per dimostrare che aveva finito di giocare, aveva smesso coi giochetti. Da allora non avrebbe più accettato questo loro stupido atteggiamento da bulletto da un collega.
"È da quando sono qua che continui ad insinuare cazzate, quando potresti benissimo prendermi e portarmi al Ministero, ma cosa? Non lo fai perché? Perché non puoi! Non hai nulla tra le mani se non tue personali illazioni. Stai cercando un cavillo qualsiasi per farmi arrestare? BENE, inventatelo e smettila di rompere i coglioni! Sono stufo di te."
Concluso il discorso avrebbe cercato di guadagnare l'uscita del locale, sapeva della lettera? Ottimo, chi gli diceva che non l'avrebbe consegnata al Ministero?
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view post Posted on 13/5/2019, 16:55
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Il Fato

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La rabbia e la frustrazione deformò i lineamenti marcati dell'italiano. Nel lanciare quel bicchiere, l'aspetto di Maurizio era spaventoso e temibile e, sebbene l'Antimago non potesse vederlo, Dandelion fu attraversato da un brivido e fu certo che Pisciottu avesse qualcosa di ferino, nel volto. Ciononostante, l'Auror rise e in quella risata non c'era calore, ma, al contrario, pura freddezza. Suonava stonata, come quel frammento appena disintegratosi su un tavoli. I suoi miseri resti giacevano a terra immobili, ma a quanto sembrava non avevano trovato nessun ostacolo lungo la via. L'Auror lasciò sfogare Maurizio e, sorprendentemente, non lo fermò quando questi si alzò per andarsene. Piuttosto, dissolse l'incantesimo di Disillusione che l'aveva fino a quel momento protetto e la sua figura comparve comodamente seduta sul bancone. In una mano teneva la sua bacchetta, nell'altra teneva quella di Maurizio, che faceva svogliatamente roteare fra le dita.
« Hai perfettamente ragione. Non ho niente, se non la tua bacchetta. » Rispose flemmatico e rimase in silenzio per un lungo momento, osservando Maurizio.
« Ma potrei essere interessato a qualcos'altro che non sia il tuo arresto. » Questa volta l'uomo non sorrise e la poca luce lanciò un'ombra inquietante sul suo viso sfigurato. I suoi occhi brillavano, invece, di una luce intensa, bruciante ed erano assai diversi da quelli annoiati che avevano scrutato Maurizio fino a qualche minuto prima. Era sempre la stessa persona, ma qualcosa sembrava esser mutato in lui rispetto a come s'era mostrato inizialmente.
« Potrei anche avere qualche informazione interessante per te. »<i> Fu allora che, come prova, lanciò la bacchetta di Maurizio in sua direzione.
« Vienimi a cercare. » Solo allora, e solo per un istante, le labbra si incrinarono in un sorriso enigmatico. Poi, con un balzo, scese dal bancone e questa volta si Smaterializzò realmente. La sparizione del suo odore fu un'ulteriore conferma. Maurizio così fu libero di andarsene: non avrebbe trovato ostacoli al di fuori del pub e solo le sirene della polizia Babbana lo accompagnarono mentre spariva nella notte.




Bene Maurizio, dopo mille anni, termini la quest. Grazie per la pazienza che hai dimostrato. Si apre per il tuo personaggio un nuovo percorso: Raven è stato catturato, ma tu hai la sua lettera e sei a conoscenza dell'Orchestra. Sei tornato in possesso della tua bacchetta e hai l'invito di Dandelion: a te la scelta se recarti o meno da lui e se vuoi farlo prima o dopo la ricerca delle coordinate. In ogni caso, quando vorrai procedere, ti chiedo di contattarmi.

Per recuperare i PS puoi scegliere se recarti al San Mungo oppure, trattandosi di poco, puoi decidere di recuperare i punti persi semplicemente nutrendoti ONGDR al Paiolo Magico o alla Testa di Porco (ricordo che è necessario comunque ruolare il pasto e l'acquisto).
Non è necessario un post di chiusura.

Buon gioco e a presto.


Maurizio Pisciottu
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Ematoma alle gambe.


 
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