| Joele era riuscita a passare tra i muri delle case come acqua nella pietra mentre lei invece, arrancava indietro, per via delle forme prosperose che si portava dietro.
-Oh gramo le tette!!-
sussurrò a se stessa, trattenendo il fiato e cercando di sollevare le mani ad altezza del petto per provare a stendere di più la soffice protuberanza che la stava bloccando. Riuscì infine nell’intento di passare e nascondendosi appena oltre il muro, prese finalmente fiato. I palmi aperti erano posati sulle ginocchia, il busto piegato in avanti e la sola testa sollevata, puntellava la figura della rossa che spiava da dietro una curva a gomito. Rowena scosse il capo, in un cenno di diniego, non tanto per dare risposta all’altra ma per dare forza ai suoi pensieri che galoppavano rapidi in mente. Tra i tanti, quello che ritornava sempre a farsi largo, sgomitando in quella nube nera che aveva nel cranio era il perché queste cose capitavano sempre a lei. Se quel dannato corvaccio avesse deciso di fare il suo lavoro non si sarebbe nemmeno mossa da casa e, se avesse cambiato strada quando poteva, la rossa non l’avrebbe mai trascinata in questa situazione e ancora, se fosse stata zitta, dato un indicazione qualunque, quella megera dalla bacchetta rosa non le avrebbe seguite. Già la megera, quasi si stava dimenticando di lei. Doveva bloccarla, conscia che, se la donna ne era a conoscenza, vi erano mille incantesimi capaci di farla passare in quel pertugio. Sollevatasi e dopo essere tornata appena sui propri passi, prese mano la bacchetta, estraendola dalla fondina che portava alla cintura e puntandola contro il terriccio che passava tra le due case Muovendo il braccio in avanti, come per fendere l’aria, pensò intensamente a rendere quella superficie il più scivolosa possibile, come se qualcuno vi avesse gettato una bella passata di grasso, nel contempo, la formula dell’incanto, si faceva largo sovrastando qualsiasi altro pensiero
“lapsus”
Rinfoderata la bacchetta, si avviò verso la giovane donna
-Si ora si…per le mutande di Morgana, che ti è passato per la testa di salutarla…ti manca qualche venerdì ragazza mia!-
disse continuando a muovere i passi verso di lei. L’intenzione di Rowena era quella di passare oltre, continuare a camminare fino a sorpassarla e in caso non venisse seguita, voltarsi e volgere in sua direzione un invito.
-Vieni? Dopo questa faticata mi merito qualcosa da bere…-
senza menzionare il fatto che, ad offrire, sarebbe stata la rossa ovviamente.
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