Gli abiti sono superflui, é tutta una questione di borsa, Privata

« Older   Newer »
  Share  
Elijah Matthew Sullivan
view post Posted on 10/7/2018, 14:26







Elijah Sullivan
Prefetto Serpeverde - 17 anni

Ogni volta che si avvicinava il compleanno di una delle sue sorelle, per Elijah scattava il dramma del "cosa le compro". Il compleanno di Daniel non era mai stato un problema, ma ovviamente la dea bendata aveva pensato bene di dargli solo un fratello ed un esercito di sorelle incontentabili.
Hannah era sempre stata la sua preferita, sebbene con dei gusti alieni agli occhi del Serpeverde.
All'inizio aveva pensato di cercare qualcosa da Mister Elegant, dove lavorava, ma in lui maturò all'istante la certezza che, se si fosse presentato con il bustino di Morgana, lei glielo avrebbe fatto mangiare un pezzo alla volta. Idea scartata in partenza. Tanto valeva rassegnarsi e inoltrarsi nella Londra babbana alla ricerca del regalo perfetto, che non avrebbe mai trovato.
Dato che non voleva precludersi alcuna possibilità, si diresse come una pallottola da Harrods. Non avendo ancora concluso il corso di smaterializzazione, dovette ripiegare miseramente sui mezzi babbani. Comprò un biglietto della Metro e scese alla fermata più vicina a Brompton Road. Mentre percorreva l'ultimo pezzo a piedi, si accese una sigaretta per rilassarsi ed iniziare a pensare al da farsi. La mente era completamente vuota, non aveva idea da dove cominciare. Beh, poco male. Avrebbe setacciato tutti i piani e sarebbe uscito con un regalo in mano, era una promessa che faceva a se stesso.
Fece bruciare con calma la sua sigaretta, osservando i passanti con curiosità. Transitava fauna di ogni tipo. Bambini panciuti con improponibili shorts e calzettoni, uomini d'affari che correvano da una parte all'altre della City e ragazze scollacciate che il Serpeverde ispezionò con un certo interesse. Era delle babbane, ma doveva ammettere che alcune di loro meritassero la medaglia al valore.
Spense il mozzicone in un posacenere e fece il suo ingresso da Harrods. Per la miseria !! Nemmeno a Diagon Alley prima dell'inizio della scuola c'era quella baraonda. Si fermò vicino agli ascensori e controllò il tabellone che indicava i piani, al secondo c'era l'abbigliamento femminile, al terzo quello maschile e...ehi! Avevano anche un reparto vini!! Ci avrebbe fatto sicuramente un raid prima di andare via. Infilò le mani in tasca e salì con la scala mobile al secondo piano. Il reparto donna era tutto per lui, voleva scappare. Prima di mettere in atto il suo piano, i suoi occhi chiarissimi vennero rapiti dalla scritta di Max Mara. Se non ricordava male, Hannah aveva una camicia. Si guardò in giro e vide dei cappotti...cappotti !!??? Con quel caldo?? Va bene che la moda precorre i tempi, ma vedere un cappotto con quell'afa lo metteva di cattivo umore. Elijah indossava un paio di semplici jeans neri ed una T-shirt grigio scuro un poco scollata sulle spalle.
Archiviati i cappotti alla velocità della luce, andò alla ricerca disperata di un vestito, sperando che non fossero già di lana. Che fortuna !! Uno stand di vestiti in seta fece la sua apparizione appena abbandonato il reparto cappotti. Ce n'era uno bianco con una cintina nera in vita. Sarebbe stato anche gradevole se la stoffa non fosse tutta tappezzata di papaveri giganti. Afferrò il cartellino del prezzo e constatò che quell'orrore costava 380 sterline. No, una cosa assurda!! Ok, per lui e la sua famiglia il denaro non era un problema, ma Elijah non riusciva ad accettare che quel pezzetto di stoffa costasse così tanto. Infilò la mano nello stand e tirò fuori una stampella a caso. Apparve un vestito che apostrofarlo come brutto gli facevi lo sconto. Maniche a tre quarti, taglio indefinito, il tutto condito da una stoffa color verde vomito. Il Serpeverde andò a leggere il cartellino del prezzo per mera curiosità e ...625 sterline!!! Ok, era finito all'Inferno.
Non pago, sfilò una terza stampella e quello che ne venne fuori lo lasciò senza parole. Era peggio che pescare tra le Gelatine Tutti Gusti+1. Il Serpeverde si ritrovò ad osservare un qualcosa che sarebbe dovuto essere un vestito ma, nella realtà dei fatti, era un ibrido. Una camicia troppo lunga? Un cappotto troppo corto? Una tovaglia da cucina? Sì, perché era bianca con delle orrende righe azzurre.
- Ma per tutti i Troll!! - esclamò, facendo risuonare il suo vocione negli stand più vicini.



 
Top
view post Posted on 16/7/2018, 10:35
Avatar

Group:
Docente
Posts:
1,118

Status:


Mireen Fiachran
§ Sangue BANSHEE § 25 anni § P. Antimago § Ex-Grifondoro
SCHEDA PG ColorHair & OUTFIT


Era riuscita a infilarsi in un camerino dopo che la commessa del negozio l'aveva sfinita a suon di chiacchiere sulla qualità dei tessuti, su come lavorassero bene le loro sarte, su quale passerella e dove aveva sfilato lo stesso vestito da loro venduto e soprattutto su quanto il costo di ogni capo fosse in verità una miseria rispetto al rapporto qualità-prezzo.
Fatto stava che lei neanche se fosse stata ricca quanto la regina d'Inghilterra avrebbe speso simili cifre per un vestito, cifre che neanche a volerlo avrebbe mai raggiunto manco dopo 1 anno da dipendente al ministero... e sicuro non andava a chiedere soldi alla madre o alla nonna per una simile cavolata.
Anche se avevano i soldi, non significava che poteva spenderli così!
Mentre si provava i vestiti raccattati per soddisfare e soprattutto zittire la commessa, malediva il momento in cui aveva varcato la soglia del "Max Mara" ignara di cosa l'aspettasse, solo perchè attirata da un vestito in seta con motivi floreali. Come che la stessero spiando, in agguato pronte all'assalto, due commesse si erano letteralmente catapultate verso di lei facendo a gara a chi arrivasse per prima, ma alla fine la biondina aveva battuto la castana benchè i tacchi alti.
L'aveva squadrata un po' dalla testa ai piedi prima di schiaffarsi un finto sorriso in faccia e partire col suo discorso, probabilmente imparato a memoria...


[ Già da come sono vestita doveva capire che ero entrata solo per dare un'occhiata e che sarei sparita appena visti i cartellini, cosa le fa credere che guadagni abbastanza da permettermi anche solo un paio di calzini?!
Ok, mi sono vestita con le prime cose trovate nell'armadio estivo più i sandali comprati coi saldi l'anno scorso... Ho anch'io vestiti carini da indossare in belle occasioni...
Ma cavolo non hai studiato il significato dei gesti e delle espressioni facciali??
Non dovreste esser in grado di "interpretare e comprendere" le necessità e i giudizi celati dei clienti? Non l'hai vista la mia faccia sconvolta quando ho visto il prezzo di quella sciarpa?!
Manco fosse stata un'opera tessuta da antichi sarti cinesi con pura seta proveniente dai loro bachi di seta personali.]


Non osava fare quei discorsi ad alta voce perchè sapeva che l'avvoltoio in gonnella la stava attendendo fuori dal camerino, l'ombra dei piedi che poteva intravedere dalla fessura in basso della porta che chiudeva la cabina dove si era rifugiata, e le frasi "Come le sta?" "Le piace?" "Preferisce un altro colore?" ne erano la conferma.
Stava già decidendo se, pur di scappare, valeva la pena rischiare un richiamo al Ministero per l'uso improprio della magia in luoghi e in presenza di babbani, quando una frase urlata poco lontano da dove si trovava attirò la sua attenzione.


[ "Per tutti Troll"? Chi mai direbbe una frase del genere??
A meno chè non si tratti di un mago come me...! ]


Non vide ombre sospette da sotto la portcicina, così la scostò lentamente... la bionda era sparita... magari aveva trovato una nuova vittima più promettente.
Silenziosa lasciò i vestiti provati appesi allo standino dei capi scartati che avrebbero rimesso a posto in seguito le commesse e si diresse nel lato del negozio da cui le era sembrato di sentire la voce.
Un ragazzo giovane, biondo, stava letteralmente incenerendo con lo sguardo i capi di uno stand con orribili camicie lunghe, che con un cinturino potevano esser spacciate per vestiti, ma che manco la vecchia pazza del suo villaggio avrebbe indossato... forse.


[ Cosa ci fa un maschio in un negozio del genere per di più nel reparto femminile? Non mi sembra molto a suo agio e convinto di quello che vede...
Che debba andare a salvarlo prima che il suo urlo richiamino quelle assatanate delle commesse??
Che poi mi pare di averlo vagamente già visto da qualche parte... sono quasi sicura essere un mago! ]


La via di fuga era libera, il ragazzo aveva attirato abbastanza l'attenzione da permetterle di scappare senza che nessuno la vedesse e fermasse per riprendere la solfa "qualità-prezzo".
Stava per scattare verso la salvezza, ma la sua coscienza decise di farsi viva e farle venire i sensi di colpa per l'azione meschina che stava per fare: abbandonare un povero "cucciolo di mago", maschio, in un negozio babbano costoso, infestato da commesse senza scrupoli.


[ Mannaggia! ]

Appena vide una delle arpie puntare la "ignara preda", il campanello d'allarme le si accese in testa e in risposta un'idea stupida, ma efficace, le venne in mente per salvare entrambi da quella situazione "disperata".
Si diresse nella sua direzione, con passo sicuro, e si stampò un enorme sorriso sul volto.


<< Ammmmore! Sei già arrivato a prendermi? Oh che peccato, e pensare che mi mancava ancora qualche vestito da provare prima di decidere cosa comprare.>>

Si avvicinò a lui come per abbracciarlo e gli sussurrò all'orecchio, in modo che sentisse solo lui:

<< Se vuoi uscire da qui con ancora il tuo portafoglio "sano e salvo", o hai un po' di Polvere Buiopesto Peruviana in tasca, o reggimi il gioco e tira fuori tutte le tue capacità recitative. >>

Indietreggiò e finse un'espressione rammaricata:

<< Dai fa lo stesso, torniamo domani così intanto decido tra quel bel vestitino a fiori e questa adorabbbile camicia bianca... lunga... a righe azzurre... che hai trovato per me.
Amoruccio mio...>>


Faceva fatica anche solo a descrivere un obbrobrio del genere, ma pur di uscirne salvi, lo DOVEVA FARE. Se se la recitavano bene, potevano uscire incolumi da quel posto, perchè se c'era una cosa che i commessi odiavano più di tutto, era gestire una coppietta di fretta e indecisa.

❝ Non è il Sangue che ti scorre nelle Vene a decidere ciò che Sei,
ma è quello che scegli TE di essere❞
§ PS:165 § PC:110 § PM:115 EXP:23.5
code © psìche


Edited by LadyShamy90 - 21/7/2018, 02:36
 
Top
Elijah Matthew Sullivan
view post Posted on 23/7/2018, 12:35







Elijah Sullivan
Prefetto Serpeverde - 17 anni

Era totalmente assorto nei suoi pensieri che consistevano in insulti svariati all'indirizzo di quei costosissimi vestiti. Non era una questione di prezzo, non aveva problemi di denaro e portava sempre con sé della valuta Babbana. Il punto era che la qualità-prezzo non era all'altezza delle sue aspettative, quei pezzi di stoffa erano oggettivamente brutti. Una squillante voce femminile gli fece sollevare lo sguardo dall'ennesimo cartellino del prezzo. La riconobbe immediatamente, memore di come si era abbarbicata a Maurizio durante la festa di fine anno. Non sapeva se anche lei si ricordasse di averlo visto a scuola, considerando che il Serpeverde era passato piuttosto inosservato, allontanandosi poco dopo.
Amore? Ehi, ma sul serio? Il Serpeverde sgranò gli occhi, poi fece un ghigno deliziato. Doveva ammettere che anche questa volta era riuscita a coglierlo di sorpresa, nonostante ora fosse lui il diretto interessato. Se voleva mettere in scena quello spettacolo gratuito per le commesse, chi era lui per negarle questa soddisfazione? O per negarla a se stesso?
Certo, se fosse stata la Serpeverde che parlava sputacchiando, probabilmente si sarebbe ritrovata uno di quel cartellini del prezzo attorno al collo, con un bel nodo scorsoio. Non era il caso di quel pezzo di femmina che gli stava volteggiando intorno. Oh, mia salvatrice! Si, doveva ammetterlo, era anche meglio della commessa dalla lunga treccia color castagna che aveva individuato nel reparto dell'intimo.
- Qualsiasi cosa non é mai abbastanza per te, amore mio - affermò in un tono che il suo vocione rendeva perfettamente udibile. Si avvicinò alla giovane donna, la cinse in vita con il braccio e le stampò un bacio veloce sulle labbra. In fondo era lei che aveva scelto il ruolo di fidanzata improvvisata e, come lei stessa aveva precisato, dovevano giocarsela bene.
- Se reputi necessario essere credibili - le disse in un filo di voce mentre si allontanava appena dal viso della donna - ora direi che lo siamo - precisò. Un sorriso gli scopri i denti bianchissimi, tendendo appena le labbra carnose.
A buon bisogno l'avrebbe allontanato con violenza, ma la cosa gli importava meno di zero dato che un bacio gliel'aveva già rubato senza vergogna. Qualsiasi tipo di reazione sarebbe stata ben accetta, a parte una, l'unica in grado di scatenare il suo lato violento. Se poi lei avesse voluto fare il bis e il tris, Elijah sarebbe stato più che disponibile. Su richiesta, poteva anche farle da modello al reparto uomo. Ma si! Avrebbe potuto anche chiederle un bel consiglio per se stesso.
- É un piacere rivederti, amore - le dita lunghe del Serpeverde salirono lungo la schiena della sua fidanzata improvvisata e si staccarono da essa appena arrivarono tra le scapole. Abbassò la voce - Dovrei fare un regalo a mia sorella, questa roba però é impresentabile. Hai qualche consiglio da darmi, Meraviglia?
I suoi occhi chiarissimi le ispezionarono il viso in ogni minimo particolare. Doveva ammettere che c'erano parecchie cose che non gli sarebbe dispiaciuto spiegarle in quel momento.
- Magari anche per me al reparto uomo, non è mai un cattivo momento per rinnovare il guardaroba, non credi?
Si abbassò verso di lei, avvicinando la bocca all'orecchio della ragazza - Io sono Elijah - disse in un soffio, lasciando che le parole le accarezzassero i capelli vicino al lobo. Si ritrasse sorridendo appena, ansioso di sapere il nome di quella ragazza che solleticava così tanto la sua curiosità.

 
Top
view post Posted on 17/9/2018, 17:31
Avatar

Group:
Docente
Posts:
1,118

Status:


Mireen Fiachran
§ Sangue BANSHEE § 25 anni § P. Antimago § Ex-Grifondoro
SCHEDA PG ColorHair & OUTFIT

Mìreen non potè minimamente aspettarsi quella sua reazione, non solo era stato al gioco, ma addirittura ne aveva preso il controllo!
Dopo la sua recita, lui aveva risposto in modo perfetto come fossero effettivamente una coppietta che faceva shopping insieme e si erano solo momentaneamente separati, le aveva cinto la vita con il braccio e addirittura stampato un bacio sulle labbra...
Era rimasta lì per lì ad una via di mezzo tra lo stupito e l'imbarazzato, era appena stata semi-baciata da un ragazzo sconosciuto e più giovane di lei, benchè non sapesse l'effettiva età e benchè l'aspetto di quel ragazzo ingannava parecchio poichè poteva sembrare poco più piccolo di lei se non addirittura suo coetaneo con quella leggera barbetta bionda.

Sbattè le ciglia veloce sperando di riprendersi da quel momento di "blackout", alle commesse poteva sembrare gli stesse facendo volutamente gli occhi da civetta, ma probabilmente lui si era accorto del suo momentaneo stordimento da quella sua reazione assolutamente inaspettata.
Le sue parole sull'essere credibile la risvegliarono completamente e risvegliarono anche il suo interesse in quella bizzarra situazione. Se prima il suo intento era unicamente di salvarlo ed uscirsene dal negozio liberandosi di quelle arpie, ora aveva cambiato idea.


[ Se siamo in ballo... BALLIAMO!
Lo shopping sta diventando più interessante di quanto mi aspettassi...]


Finalmente tornata in sè, gli sorrise in risposta all'affermazione sussurrata col viso ancora vicino al suo, un attimo prima le stesse labbra che ora le stavano parlando con quel tono da falso fidanzatino, ma che solo lei poteva riconoscere, l'avevano baciata senza il suo permesso, senza neanche un suo accenno di consenso e ciò le provocava un misto di rabbia e attrazione pericolosa.
Mentre le sue lunghe dita scivolarono lungo la schiena della ragazza fino alle scapole, provocandole un brivido dove passava, il fuoco di una invitante sfida si accese negli occhi della giovane... la stava toccando in modi che a nessuno aveva permesso fare, tranne che al suo ex e a Maurizio, ma erano ormai entrambi acqua passata, il primo per sua scelta, il secondo per scelta di lui, ma al momento poco le interessavano le "carezze" del passato, si concentrò su quei gesti che uno sconosciuto le stava facendo approfittando della recita che lei stessa aveva iniziato.
Se fosse stata un'altra situazione, l'ennesimo tizio a caso che ci provava con lei in un modo troppo invasivo, magari in un bar il sabato sera, probabilmente gli avrebbe già dato un calcio nello stinco o direttamente tra le palle, ma quel ragazzo stava volutamente esagerando per metterla alla prova, inoltre dalle sue parole aveva ben capito che non gli dispiaceva continuare un altro po' quel gioco con lei, anzi renderlo ancora più acceso e convincente della semplice fuga che aveva in mente lei.
Quando infine le disse il suo nome "Elijah" soffiatole volutamente all'orecchio, involontariamente si mordicchiò il labbro inferiore, eccitata dalla sfida, la determinazione e voglia di continuare quella recitatina, le diedero il coraggio per modificare la voce e le proprie movenze...
Si avvicinò ancora di più a lui, lasciando che le sue forme aderissero al corpo di lui e appoggiandogli con delicatezza una mano sulla guancia, gli sussurrò all'orecchio imitando il suo stesso modo di fare provocatorio:


<< Sei fortunato, il tuo voler continuare questa recita sembra più interessante di un normale pomeriggio di shopping... Ti sei salvato da un calcio dove non batte il sole, solo perchè sono troppo curiosa di vedere quanto sai essere credibile, e quanto potrei esserlo io.

La mano libera della ragazza si appoggiò al fianco di lui, invece quella che era sulla sua guancia, la spostò lentamente verso il dietro del suo collo, andando a solleticare i corti capelli sopra il "coppetto", lo spinse dolcemente verso di sè come per baciarlo a sua volta, ma prima che le loro bocche si toccassero si fermò e aggiunse, sempre in un sussurro:

<< Piacere, io sono Mìreen. E ti aiuterò a trovare il regalo per tua sorella... ma NON qui.>>

Un sorriso malizioso e perfido per quella promessa interrotta le comparve sul viso, gli occhi fissi in quelli così chiari di lui; la sua mano infine scivolò lungo il suo braccio, dai muscoli fin troppo definiti per esser solo un ragazzo così giovane, gli strinse la sua nella propria e cambiando completamente tono, come che ora fosse una tenera fidanzatina in una giornata di shopping col morosino, gli disse allegra e tirandolo:

Amore, andiamo a rinnovarti il guardaroba, ho visto dei pantaloni a scacchi che ti starebbero divinameeeeente in questo negozio col reparto maschile!

[ Ad Hogwarts hanno iniziato a dare integratori e ormoni ai propri studenti, non ci sono altri modi per spiegare come possano sembra già così adulti...
Che sia il caso di chiedergli l'età?
Per adesso meglio di No, rischierei di scoprire quanto è più piccolo di me benchè l'aspetto, e farmi passare tutta la voglia di giocare con lui.]


Ridacchiò, trattenendo a malapena una risata che l'avrebbe fatta scoprire, ma non potè resistere al tentativo di provocargli una reazione di puro orrore al pensiero di provarsi dei pantaloni a scacchi!
Strinse la sua mano e lo trascinò con sè in un altro negozio, uno che sembrava molto più abbordabile sia di prezzi sia di gusti nel vestiario, ma soprattutto erano sparite le camicie-vestiti a fiori obbrobriose.


❝ Non è il Sangue che ti scorre nelle Vene a decidere ciò che Sei,
ma è quello che scegli TE di essere❞
§ PS:165 § PC:110 § PM:115 EXP:23.5
code © psìche
 
Top
Elijah Matthew Sullivan
view post Posted on 6/10/2018, 17:20







Elijah Sullivan
Prefetto Serpeverde - 17 anni

Rimase ad ascoltarla piuttosto curioso, teoria interessante quella della ragazza, ma il Serpeverde avrebbe avuto parecchio da opinare in merito. La faccenda del calcio dove non batte il Sole lo faceva sorridere, anche se davanti a lei rimase totalmente impassibile.
- Ah, si? - sentenziò senza muovere un muscolo – che ragazzo fortunato che sono.
Per come la vedeva Elijah, non si può partire in una direzione e poi contestare l’atteggiamento dell’altro, seppur bonariamente. Mettendo in scena quella recita, era il minimo che lei avrebbe potuto aspettarsi da uno che non girasse ancora appeso alle sottane di sua madre. In pochi secondi già sapeva come rivoltare la frittata, ma lo fece con tutta la calma del mondo, la fretta non era proprio nelle sue corde.
Fece un ghigno alla sua presentazione, ma non disse nemmeno una parola. Si limitò ad annuire leggermente con il capo.
- Anche tu sei fortunata, Mireen – sussurrò in modo che potesse udirlo lei soltanto, il sorriso sghembo si allargò di più – sono maggiorenne.
Si staccò quindi da lei lentamente, senza aggiungere altro. Certo, doveva ammettere che concludere la frase precedente aggiungendo che era maggiorenne, sì, ma solo per la legge magica, avrebbe sicuramente aggiunto brio alla conversazione.
Nel mezzo di tutte queste divagazioni amene, si lasciò trascinare in un secondo negozio senza opporre resistenza. La nuova boutique era sicuramente meglio del posto da cui erano partiti ed Elijah tirò un sospiro di sollievo. Forse, e sottolineiamo sempre forse, sarebbe uscito con in mano un bel pacco regalo.
- Ah, a proposito, detesto i pantaloni con gli scacchi, non li metterei addosso nemmeno in punto di morte – sistemò il ciuffo con vigore, in un gesto automatico che ormai faceva senza nemmeno rendersene conto – In nessun caso, nemmeno si trattasse di un pigiama.
Mica per niente, era opportuno che certe cose venissero focalizzate fin da subito.
Mireen però gli era simpatica, sebbene fossero diversi come il giorno e la notte. Non sapeva perché, ma una vocina dentro di lui gli diceva che aveva bisogno di un'amica come lei. Era ovvio che fosse una ex studentessa, ma non aveva idea quale fosse stata la sua Casa di appartenenza. Escluse immediatamente quella di Salazar, della Serpeverde non aveva nemmeno l’ombra, ma non avrebbe proprio saputo come collocarla. Andò dritto al punto.
- Lo sai che sono curioso ora? Mi stavo chiedendo in quale Casa eri ad Hogwarts, tra Grifondoro, Tassorosso e Corvonero. - le domandò a bassa voce, accertandosi che non ci fossero Babbani nelle vicinanze.
Afferrò una stampella a caso e squadrò il vestito da capo a piedi. Un tubino color pastello, senza infamia e senza lode. Lo rispedì al mittente senza pensarci due volte. Era di un inquietante color pesca sbiadito, così brutto che avrebbe fatto sembrare ammalata anche la persona più sana del pianeta. Fece qualche passo in avanti e infilò il braccio in un secondo stand. Quello che ne venne fuori gli fece storcere il naso così tanto che il Serpeverde lo riappese guardando dall’altro lato. Tanto per rimanere in tema, aveva pescato un orrido vestito a quadrettoni, in perfetto stile kilt scozzese. Sua sorella, conoscendola, l’avrebbe usato per attizzare il fuoco.
Tanto per non annoiarsi troppo mentre sceglievano, Elijah lanciò una piccola sfida alla ragazza.
- Vediamo se tu indovini i colori della mia di Casa – sempre voce bassissima e circostanziata.


 
Top
4 replies since 10/7/2018, 14:26   198 views
  Share