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Dipendente Ministeriale ☯ C.M.I. ☯ 44 anni ☯ Giapponese PS: 171 ☯ PC: 115 ☯ PM: 115 ☯ EXP: 26 Forse aveva messo in ``difficolta' `` la ragazzina. Aveva forse superato il punto di tatto da dover controllare con i discorsi a chi piu' di tenera eta'. Un acume quasi aspro e malinconico ando' a dipingere i delicati tratti del volto di lei. Ambipom, nella sua passivita', sottolineava quella linea di quasi sconforto della ragazza, ora quasi piu' restia nell'accarezzarlo, nel far festa. I quesiti stessi di lei diventavano piu' rassegnati, carichi di una di quelle ideologie che erano solite di una chiusura agli altri e questo, Issho, non lo vedeva intonato con il carattere fin'ora espansivo che la fanciulla aveva avanzato. Cara Casey-chan, l'uomo per natura e' un animale destinato a vivere in comunita'. Non siamo isole complete a noi stesse, ma parti di continente, del tutto. Sospiro', fissando ora con sguardo rispettoso e sorridente il volto della donna. Perche' dovremmo starci bene? Beh, semplice...Questa ha senso solo quando abbiamo altre persone con cui condividere emozioni, cose o fatti. Sorrise ancora piu' marcatamente, mentre osservava come la scimmia riprese a far godimento delle carezze della ragazzina che ancora dissimulava un comportamento fin troppo contrastante con quello che forse era il suo vero Io. Era come se avesse provato a espandersi con altri ma nello stesso momento come se fosse stata rifiutata o mal trattata per simile comportamento. Il discorso dei genitori, inoltre, non era dei migliori che si sarebbe auspicato di voler sentire. Non c'e' nessun errore, nessuno sbaglio e nessun complotto fanciulla. Tese la mano in testa alla giovinetta, per sfregarle lestamente il capo e ritirarla subito dopo. Era solito farlo con i piu' giovani di lui, forse perche' riscopriva un sentimento familiare, quasi da nipoti. Non c'e' nulla di male nel mettersi da parte delle volte, ma e' giusto anche pensare che condurre una vita in quel modo vuol dire viverla in maniera passiva. Non ci dovremmo preoccupare a quel punto di subire, perche' ci siamo predisposti solo a quello. Chi si rende estraneo alla comunita', chi si mette di lato, e' pari a un morto che cammina. Per carita' ,delle volte il nostro stato emotivo ci consiglia di farlo, ma deve essere una cosa breve, senno' diventa malattia. Una giovane signorina come te cosa vuol far della vita oggi? Penso molte cose, ma la piu' audace dovrebbe essere quella di creare una comunita' stabile in cui la malattia della solitudine puo' esser curata. Afferro' il bastone poc'anzi posato di fianco, per giocherellarlo fra le sue mani e batterlo delle volte a terra, come per scandire i rintocchi d'orologio. Immischiarsi non e' un male, e' un dovere. Solo immischiandosi, nel giusto sia chiaro, si cambia l'andazzo del quotidiano. Non si cambiano i propri obiettivi nella vita perche' qualcuno ha deciso al nostro posto. Si maturano personalmente quei problemi. Ecco perche' e' un bene far comunita'. E' il confronto che crea mutamento, che fa maturare e che fa esperienza. L'esperienza, infine, genera giudizio ...quel sentimento che ci fa decidere autonomamente i nostri obiettivi, che priorita' abbiano e che senso portano. Cercava ora un fazzoletto nelle varie tasche interne del suo leggero indumento di color indaco, ma per prenderne uno, con una mossa brusca, fece cadere la bacchetta che teneva nello stesso punto. Baka.... Pote' solamente pensare, mentre di scatto la scimmia scendeva a terra per buttarsi sopra lo strumento magico che potenzialmente metteva il giapponese in una brutta posizione se Casey si fosse rivelata babbana. O, guarda un po...il mangiare di Ambipom mi e' caduto. Non sapeva cos'altro inventarsi. Sicuramente, per una prima volta, si sarebbe dovuto complimentare con il proprio animale, ringraziandolo di aver coperto lo strumento che subito fu raccolto e posto nuovamente all'interno del vestiario. Col fazzoletto in mano prese ad asciugare il sudore in fronte, mentre avrebbe portato avanti un discorso per depistare la scenata precedente. Forse lo studierai piu' avanti a scuola, mia cara, ma un filosofo come Bauman era solito affermare che il termine ``comunita'`` evoca tutto cio' di cui sentiamo il bisogno e che ci manca per sentirci fiduciosi, tranquilli e sicuri di noi. Ecco perche' delle volte, quando succedono cose che non ci aspettiamo o che non trovano logica, la risposta piu' semplice da dare e' quella di condurla a un sistema comunita'. Questa e' il riflesso in scala maggiore di quello che vorremmo in potenza noi piccoli individui. Maturare e fare esperienza nel piccolo si traduce dunque in grande scala nella comunita'. Se sani e giusti siamo noi, sana e giusta sara' quella. Ecco perche' e' un bene partecipare e ritrovarsi nella societa'. Ultimo sorriso, speranzoso di aver dato una prima risposta, anche se molto articolata, a una domanda profonda della ragazza...sperava nello stesso tempo di non aver pressato ulteriormente su tasti personali e profondi. Sia chiaro che e' comunque un problema di molti ragazzi e molti adulti. Anche io ci son passato e ultimamente ho conosciuto altre personalita' con simili problemi. Era un chiaro riferimento a persone che frequentava a livello ministeriale e che aveva avuto modo di incontrare anche al di fuori delle istituzioni, come la signorina Anser o i colleghi Mireen e Vath. Personalita' diverse ma simili problemi implicitati e velati in un sistema societa' non tanto riconosciuto e funzionale.
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