Verso Hogwarts.., Privata per KC

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- Liam
view post Posted on 6/8/2018, 13:52




La role si svolge subito dopo la mia partenza sull'Hogwarts Express...




Liam C. Lyell
Corvonero | Studente | 11 | First Year | // | ♪XwFHG5M "Don't you see? I'm Poison"
Il giro sull'Hogwarts Express partiva dalla King's Cross Station, esattamente dal binario 9 e ¾, luogo che avrei raggiunto attraverso un passaggio magico posto fra i binari 9 e 10. Non sapevo esattamente quale incantesimo impedisse ai babbani alla stazione di accorgersi delle schiere di ragazzini che attraversavano il muro con carrelli carichi di bagagli, sta di fatto che nessuno di loro notò il mio sprint verso quel passaggio di mattoni.
L'Espresso per Hogwarts era un possente treno a vapore di un forte color rosso vivo e alcune parti nere che collegava il binario 9 e ¾ della stazione ferroviaria King's Cross della Londra babbana con la stazione ferroviaria del villaggio di Hogsmeade, che per l'appunto, era la mia meta.
Una volta a bordo, trascinai il mio baule lungo il corridoio, buttando di tanto in tanto un occhio alla mia destra alla ricerca di un vagone libero, vagone che trovai dopo un paio di tentativi.
Entrai, misi a posto il bagaglio e mi sedetti sul sedile che dava le spalle al vagone del macchinista, cosi da poter vedere ciò che mi sarei lasciato dietro una volta partito il treno.
Non so perchè, c'è chi preferisce guardare verso dove si va, io invece, preferisco osservare ciò che mi lascio alle spalle..


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view post Posted on 6/8/2018, 22:22
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King's Cross, Londra



Il treno partì. Uno sbuffo di vapore aveva annebbiato la vista dal finestrino. Casey sentì un gran sollievo nel vedere scomparire nel fumo i volti piangenti dei genitori intenti a salutare i figli. Da quando aveva ricevuto la lettera di Hogwarts era stata travolta da un'eccitazione tale che l'aveva privata della giusta lucidità per ragionare su quel che l'attendeva: un salto nel vuoto. Aveva solo undici anni e non c'era nessuno con lei ad accompagnarla in quel viaggio a parte il suo nuovo gatto , l'unico essere che le "apparteneva" sul serio solo perché l'aveva comprato. Se per anni e anni aveva sognato di fuggire dal Saint Vincent, quel giorno invece provò una paura tale da desiderare di addormentarsi e di risvegliarsi nel suo letto a castello con a fianco Sarah, la ragazzina con cui fino ad allora aveva sempre condiviso tutto. Sì percepì vuota. Ma quella sensazione per lei non era ammissibile. Non era ammissibile per il suo piccolo "io" il voler tornare in orfanotrofioa causa della paura di conoscere se stessa, di rifugiarsi proprio durante quello che poteva essere il "suo momento" fra le sottane delle istitutrici e di tutto ciò che le era già noto. Un grosso senso di rifiuto per quelle sensazioni le risalì come un conato, e decise di attribuirle, per auto-proteggersi e per colpa di un marcato orgoglio, all'ambiente esterno. Era il vagone ad essere vuoto, non lei! Perciò il suo impulso fu quello di alzarsi, prendere il gattino e il suo bagaglio e trovare un vagone in cui ci fosse un po' più di confusione con cui colmarsi.
Poco più avanti, camminando nello stretto corridoio del treno, trovò lo scompartimento ideale, abitato solo da un ragazzino, molto meglio di una combriccola urlante e spocchiosa di studenti dell'ultimo anno, a parere di Casey. Dunque bussò leggermente sulla porta scorrevole e con un'ostentata nonchalance disse:
- Ciao. Posso sedermi qui? Nel mio scompartimento si sono infilati dei tipi non molto raccomandabili che hanno iniziato a cantare delle canzoni oscene su dei grossi Asticelli (che tra l'altro non ho idea di cosa siano) che ti si infilano nei vestiti.
Non avrebbe mai ammesso di non voler rimanere sola, almeno non con uno sconosciuto con cui avrebbe condiviso sette anni di scuola. Insomma, la prima impressione certe volte è la più importante! Con quell'esagerata immagine che aveva creato del suo precedente ma fittizio vagone sperava di farlo ridere. D'altronde quella canzone l'aveva sentita sul serio, però da un mago barbone che camminava scalzo per la High Street di Diagon Alley.



 
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- Liam
view post Posted on 6/8/2018, 22:57





Liam C. Lyell
Corvonero | Studente | 11 | First Year | // | ♪XwFHG5M "Don't you see? I'm Poison"
Guardare le immagini scorrere dal finestrino era rilassante. Paesaggi montani si alternavano a stesure di colline verdi e boschi di conifere, e fissando un punto fisso ma imprecisato dell'orizzonte, in qualche modo, riuscivo a svuotare la mente da ogni pensiero. Diversamente dalla maggior parte dei miei futuri compagni di scuola, svegliarmi in un letto diverso, lontano da casa, non mi dispiaceva affatto; sicuramente dividere la stanza con dei perfetti sconosciuti sarebbe stato molto più piacevole dell'essere svegliati alle cinque del mattino da quel dittatore folle di mio nonno. Quando avvertii il rumore sordo proveniente dalla porta scorrevole del vagone, il mio sguardo balenò su una ragazza bruna che stava li in piedi sull'uscio, come aspettando il mio permesso per entrare. - Se ti dicessi di no cambieresti vagone? - Chiesi con una ironia che forse però non trapelò dalla mia espressione facciale. Feci spallucce e le indicai un posto libero a sedere a caso. Non sembrava un tipo che avrebbe dato fastidio, almeno da quello che capì, anche lei avvertiva quella sensazione di disagio nello stare fra gente iper-eccitata all'idea di affrontare un viaggio in treno, ragion per cui non mi pesò particolarmente dividere il vagone con lei, almeno così mi suggerì il mio istinto. - Sono dei cosetti di legno che vivono nelle foreste comunque, gli Asticelli.. - Dissi con fare apatico continuando a stare a braccia conserte, piedi incrociati sul sedile davanti e tornando a guardare fuori dal finestrino; in effetti non mi importava molto insegnarle qualcosa di nuovo, ne dimostrare che al contrario suo io sapessi cosa fosse un Asticello, più semplicemente mi uscì così, senza saperne nemmeno il motivo. - Oh, e chiudi la porta. Se sento un'altra volta l'inno della scuola mi getto dal treno in corsa.. -

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view post Posted on 9/8/2018, 10:51
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King's Cross, Londra



Casey credeva di esser stata simpatica, anzi credeva di sprizzare simpatia da tutti i pori! Ma l'atteggiamento di quel ragazzino glielo fece ricredere e se dapprima aveva desiderato di non rimanere sola, in quel momento si sentì talmente tanto in imbarazzo da voler ritornarsene nel suo bel vagone solitario. Quel tizio era la prima persona di Hogwarts che conosceva. Si chiese se quella freddezza fosse di uso comune fra i maghi oppure se lui fosse un caso particolare.
- Oh sì, me ne andrei. Vuol dire che avresti dei buoni motivi e io non voglio recare disturbo a nessuno - disse, anche se leggermente indispettita. Non sapeva come ci si dovesse comportare con le persone nel cui sangue scorresse la magia. Prima di dir qualsiasi cosa o di rispondere a tono dunque avrebbe osservato un po' quel suo nuovo compagno. *Chissà se Julius mi proteggerebbe nel caso in cui mi trattasse male* pensò, anche se in effetti era un po' presto per aver già stabilito un rapporto così profondo col suo nuovo micio. In ogni caso ci avrebbe provato: lo avrebbe liberato e glielo avrebbe lanciato addosso!
Lo guardò di sottecchi. Solo quando lui indicò un sedile vuoto comprese l'ironia della domanda precedente. Quindi chiuse la porta e si sedette. Sul sedile a fianco mise la gabbietta di Julius Marvin, pronta per essere aperta nel caso di bisogno. Estrasse un bastoncino di carne essiccata e lo fece passare attraverso la grata, chiedendosi se per renderlo più efficiente nel suo compito di proteggerla avesse dovuto affamarlo - sì, Casey non aveva capito ancora nulla dei gatti.
- Interessanti questi Asticelli... Scusami, io non conosco così bene il Mondo Magico. Per me oggi è stato una via di mezzo fra un trauma e un sogno.
Disse senza guardarlo. Voleva evitare di lasciarsi impressionare dall'espressione dura e dallo sguardo gelido del suo nuovo interlocutore. Dunque fece scivolare i suoi occhi sul finestrino. Si era seduta di fronte a lui, quindi osservava quel che le veniva incontro. Non voleva osservare quel che si lasciava alle spalle. Voleva abbandonare ogni rimpianto.



 
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