Ricerca impegnata e mirata, Per Lia

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Lia Soxilia
view post Posted on 14/7/2019, 17:24





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Ecate Soxilia O'Connor
26 ☘ Veela ☘ Medimaga ☘ scheda [x]


J
olene sembrava guardarla come una creatura mistica e assolutamente fragile, quasi fosse una chimera di cristallo di cui non riusciva a cogliere le migliaia di sfaccettature che essa aveva scoperto di avere. Erano vicine, così vicine da far mozzare il fiato e da lasciare che menti più avvezze a certi pensieri vagassero verso attimi ben poco vicini al motivo per cui le due si erano incontrate. Era quel miscuglio indiscreto di attimi e curiosità, di misteri incompresi e del bisogno di rispondersi, era quella vicinanza fisica da cui la mente scappava verso discorsi troppo lontani. Lia chiedeva tregua alla sua mente pur di non vedere quei rossi capelli e quelle labbra dischiuse a fumare, Jolene sembrava voler bearsi dei quella vita scatenata e affatto noiosa che aveva scoperto nella medimaga. Entrambe cercavano di soddisfare un bisogno personalissimo che l'altra appariva in grado di placare, erano facce di una stessa medaglia che non riuscivano mai a trovarsi eppure erano l'una di fronte all'altra. Ballavano senza mai toccarsi eppure era come se ogni parola ed ogni sguardo fossero un'incontro fra quelle due anime così diverse, si incuriosivano a vicenda senza mai davvero afferrare la vera natura l'una dell'altra, si guardavano senza vedersi. "Lei?.. Lei non è qui. L'ho fatta scappare.... " Lo aveva risposto con un iniziale dolore per poi concludere quell'affermazione con il provocante tono di chi vuole far intendere; era Ecate, quello spirito libertino e avvezzo al divertimento che stava cercando di liberarsi dal dominio dello spirito sensibile e rigoroso della Veela. Chiedeva di sfruttare l'occasione come anni prima, chiedeva di non essere l'ameba persa d'amore che stava sviolinando parole su una qualunque ragazza incontrata un sabato di tempo prima. Se Jolene ci avesse fatto caso avrebbe visto gli occhi della bionda farsi più glaciali e macchiarsi di piccole venature grigie, il sorriso sognante si sarebbe trasformato in uno malizioso e la sua voce si sarebbe fatta più apatica e suadente; si, Ecate aveva mostrato i denti ed ora provava ad azzannare la preda desiderosa di divertirsi un po' dopo quegli anni nascosta dietro il bel comportamento ligio di Lia. La mano sinistra andò ad avvicinarsi al volto della donna cominciando a giocare con una ciocca di capelli lasciando che scorressero morbidi fra le sue dita. "Non serve che sia qui... Ci sei tu." Quel sussurro gelido seppur intriso di interesse avrebbe potuto lasciare perplessa la giovane che aveva dinnanzi.
PS: 185 ☘ PC: 123 ☘ PM: 133 ☘ EXP: 28


 
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view post Posted on 10/8/2019, 16:38
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Lei non è qui.
Ancora una volta, Jolene rimase interdetta di fronte alla peculiare scelta di parole della bionda. Come poteva la donna di cui stavano parlando essere nel loro stesso locale? Che si trovasse altrove pareva scontato, eppure il tono di Lia era carico di sottintesi. In qualche modo, riusciva a stupirla ad ogni nuova svolta, creando per lei un labirinto in cui perdersi, circondata da quel buio assordante. Inizialmente la prospettiva di vagare assieme alla Medimaga era apparsa allettante: poteva vantare un fascino fuori dall'ordinario, Jolene era convinta che con la morbidezza dei suoi sorrisi avrebbe potuto ammaliare chiunque.
Proprio in quel momento, però, la luce dei suoi grandi occhi chiari mutò percettibilmente. L'aria stessa tra di loro parve raffreddarsi, carica del sussurro così stranamente vuoto che la raggiunse. Lo sguardo fisso sulla nuova espressione di Lia, Jolene provò l'istinto di arretrare. D'un tratto fu come se una parte della donna
non fosse più lì: la sua dolcezza si era tinta di sfumature minacciose, rese più oscure dal mistero che continuava ad aleggiare intorno alla sua figura. Da dietro alle lenti che sfocavano la sua percezione, Jolene venne investita dalle sensazioni dovute ad un mutamento che le risultava inafferrabile. Il suo stesso volto tradì quella nuova realtà, tendendosi intorno agli occhi in cui, con impellente urgenza, si agitavano le domande.
Indietreggiò di un passo, e i suoi capelli sarebbero scivolati lontani dalle dita dell'altra. Provò a sorridere, ma la dolcezza si era affievolita in favore di un crescente nervosismo. Non avrebbe saputo dare conto di quello che era scattato in Lia, ma le sue emozioni e il suo corpo vi rispondevano a dispetto del suo controllo imperfetto.
«Io?», domandò stupidamente. Una risata incerta le scosse il petto. «Io non sono la tua innamorata, Lia. Lei non è qui, e pensavo che non volessi più nessun altro.» Lo ripeté mentre ancora non riusciva a distogliere lo sguardo dal suo, tanto magnetico quanto capace di infonderle il gelo nelle ossa. Oh, sarebbe stato tutto molto più semplice se si fossero limitate ai canonici scambi formali: due colleghe in un'occasione mondana, a rivolgersi sorrisi di cortesia da dietro i rispettivi calici di champagne. Niente buio o colori ingannevoli, niente sconosciuti ad urtare e spintonare, a restringere continuamente lo spazio a disposizione.
«Forse faremmo meglio ad andare», si ritrovò a dire. Tuttavia, incapace di prendere una reale decisione, rimase immobile, in attesa.

 
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Lia Soxilia
view post Posted on 17/8/2019, 15:02





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Ecate Soxilia O'Connor
26 ☘ Veela ☘ Medimaga ☘ scheda [x]


L
a donna arretrò impercettibilmente, qualcosa l'aveva fatta allontanare, quel piccolo momento di legame che si era creato dovuto all'interesse reciproco di conoscenza era sfumato, eppure qualcosa continuava ad agitarsi dentro la Veela che sembrava incredibilmente consumata da una battaglia interiore; improvvisamente tutto quello sforzo per allontanare Drinky dalla mente si era tramutato nel tenere a bada Ecate che voleva solo giocare con quella ragazza. Furono le parole di Jolene a farla rinsavire quel tanto che bastava per capire che doveva andarsene se non voleva rovinare tutto, se non voleva perdere il controllo ma senza sapere in cosa sarebbe potuto incorrere. Mosse un passo indietro e portò in avanti le mani a creare un divario fisico anche fra le due, negli occhi paura e disperazione si erano insediati avviluppandosi alla malinconia. "Mi spiace Jolene... Non avrei dovuto..." Non disse altro, semplicemente si voltò e corse via in mezzo alla folla uscendo dal locale, superò le vie che conosceva e corse ancora, superò il suo appartamento e corse ancora, corse fino a non avere più fiato sperando di aver allontanato quella terribile sensazione della vecchia sé stessa. Avrebbe scoperto col tempo che Ecate non se n'era andata, aspettava gongolante di poter avere la sua vendetta.Chissà se le due si sarebbero mai riviste, chissà se quel fascino che aveva colpito entrambe sarebbe stato solo passeggero o se non avesse attecchito almeno un po' al cuore delle giovani, chissà..
PS: 185 ☘ PC: 123 ☘ PM: 133 ☘ EXP: 28


 
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17 replies since 9/8/2018, 21:21   286 views
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