The earth laughs in flowers, Per Jane

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view post Posted on 17/8/2018, 19:42
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Fu con grande sollievo che Jolene si richiuse la porta alle spalle e si immerse nuovamente nella strada: luminosa, pulita, senza nemmeno un accenno di odore di muffa nell'aria percorsa da una piacevole brezza. Insomma, tutt'altra storia rispetto alle stanze buie e umidicce che aveva appena visitato.
Era il secondo appartamento che vedeva dal vivo e, se con il primo non aveva avuto fortuna, quest'ultimo era stato un'autentica pugnalata alle spalle. L'annuncio sulla
Gazzetta del Profeta prometteva – e qui riporto le parole come le ricordava lei:

Grazioso bilocale recentemente ristrutturato, posizionato in una zona tranquilla del villaggio di Hogsmeade. Non adatto a Mezzi Giganti. La proprietaria è disposta a contrattare sul prezzo.


Una descrizione piuttosto vaga, certo, ma Jolene aveva creduto che valesse la pena fare un tentativo: tramite Gufo si era dunque accordata con la suddetta proprietaria, che altri non era se non una vecchia megera costantemente accompagnata da un gatto spelacchiato dagli occhi gialli. Quel pomeriggio, dunque, Jolene aveva appurato che una donna così anziana evidentemente aveva un concetto diverso rispetto al suo per quanto concerne il significato del termine “recentemente”. Quel posto cadeva a pezzi di legno marcio, doveva essere stato abbandonato a se stesso da prima ancora che la Rossa venisse al mondo. Un Mezzo Gigante non avrebbe mai potuto strizzarsi attraverso l'ingresso stretto e basso, e quanto meno su questo l'annuncio era stato sincero; si era dimenticato di aggiungere, però, che anche un normale Mago piuttosto alto avrebbe avuto difficoltà a passare da quella porticina. La fatiscenza del posto si imponeva perentoria a tutti i sensi: dalla vista della desolante semioscurità, al persistente odore di muffa e polvere, al sinistro scricchiolio emesso da una buona metà delle assi del pavimento. E, per tutte le figurine delle Cioccorane, avrebbe potuto giurare che quelle nell'angolo fossero uova di Doxy, per quanto la Strega potesse negare l'evidenza.
Una cocente delusione gravava sugli angoli delle labbra della giovane mentre oltrepassava l'insegna del Testa di Porco – tra l'altro, era questa la “zona tranquilla”: niente di meno che il covo dei contrabbandieri di uova di Drago. Tra i suoi capelli, la Fata che da poco le faceva compagnia svolazzava con un ronzio appena percettibile. Jolene non sapeva se fosse a causa del suo colore o del profumo di glicini lasciato dallo shampoo, ma per qualche ragione la Creatura si interessava sempre molto alla sua chioma. I capelli di Jolene le piacevano quasi quanto i fiori, l'acqua corrente e le piante rampicanti nel soggiorno di casa White. Normalmente, la loro attrattiva era sufficiente a garantire alla giovane che la Fata la seguisse senza distrarsi anche negli spazi aperti.
Fu con una certa sorpresa, quindi, che la vide svolazzare davanti a lei, diretta a grande velocità verso un'aiuola di gladioli colorati. Mentre Jolene la raggiungeva, iniziò ad aggirarsi tra i fiori con evidente piacere, mandando di tanto in tanto qualche trillo giulivo. La donna si fermò ad aspettare che la sua ispezione finisse, le braccia incrociate al petto in una posa che le era insolita, ma che ben si accompagnava all'umore, che non era dei migliori. Si guardò distrattamente intorno, per vedere se nei paraggi vi fosse il proprietario della casa la cui aiuola era stata presa di mira.



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