| La rivelazione aveva comprensibilmente spiazzato l'ex concasato, il sorriso divertito dell'ispettore Auror era la riprova che non si aspettava un simile atteggiamento nei confronti dei babbani. Vath non era solito frequentare babbani, il poco tempo libero che aveva era tutto dedicato alla sua famiglia e all'accrescimento della propria cultura. Alle parole dell'uomo di fronte a sé sorrise lievemente, una piccola fossetta comparve sulla guancia destra del ventottenne. «Anche le tradizioni più antiche, prima o poi, si devono piegare all'inesorabile scorrere del tempo.» Così, il dipendente del C.M.I., replicò al suo dire. Una volta ascoltate le ultime parole del venticinquenne, chinando lievemente il capo in cenno di ringraziamento, esternò tutta la sua gratitudine. «Lieto che, la mia visione, sia di tuo gradimento.» I modi pacati del ventisettenne lo facevano parlare con lentezza, ogni parola era pronunciata senza che il tono del ministeriale salisse o si abbassasse rispetto alla propria normalità. Più avrebbe parlato con Killian meno si sarebbe soffermato a pensare a ciò che gli era successo, in quel momento l'ex Concasato era una manna dal cielo. La mano sinistra di lui non aveva lasciato nemmeno per un istante il proprio bastone da passeggio, retaggio di suo nonno, lo posò tra il bracciolo della sedia e il proprio corpo, la testa del serpente rivolta verso il verde argento più giovane. «Certa gente prende la coppa delle case troppo seriamente. Senza moderazione non si può avere un clima sereno anzi, si creerà un ambiente esacerbato dalle continue faide. Io, questa possibilità, l'ho sempre vista come un opportunità per spronare gli studenti a dare del loro meglio: un po' di sana competizione non fa mai male nella vita. Come il Quidditch, quest'esperienza ti fa imparare il gioco di squadra, quattro team che concorrono per lo stesso obiettivo. Non ho mai giocato a Quidditch ma ho imparato il gioco di squadra proprio grazie alla coppa.» Il riferimento di Killian poi, non poté che essere cristallino. L'uomo, in maniera sottile aveva fatto cenno al marchio nero. Vath, che aveva preso con la destra il menù e ne stava sfogliando le pagine, sollevò gli occhi e la giovialità che fino a poco prima era sul suo viso scomparse lasciando posto ad un espressione seria. Le iridi acqua marina del ventisettenne andarono a cercare e successivamente a legarsi a quelle dell'ispettore Auror. «Sono certo che molti verdeargento promotori della purezza non vogliano altro che quello, Resween. Personalmente, non sono un amante dei tatuaggi né di carnevalate in maschera, quelle le lascio ai "rievocatori medievali" del nuovo continente.» Nonostante lo spirito appena fatto, il tono dell'uomo sarebbe rimasto serio, a dispetto della durezza delle parole appena pronunciate il ministeriale non alzò i toni e, continuò. «Ho una moglie. A dispetto di quanto è accaduto lo resta, oltre a ciò ho tre figli a cui badare di cui uno con poche settimane di vita. L'ultimo dei miei pensieri è privarli dell'unico genitore a loro rimasto.» Quelle parole avrebbero anticipato l'arrivo del cameriere che, dopo le spiegazioni sulle specialità, attese l'ordine. Vath, che aveva atteso e ascoltato tutto, ragionò su quanto gli aveva detto l'inserviente: non era un grande amante del fritto, a casa rarissime volte aveva usato quel tipo di cottura. Per sé, di conseguenza, optò per qualcosa di diverso senza però tralasciare almeno una delle numerose specialità fritte. Prima di tutto, non avrebbe tralasciato il proprio commensale, con rapidità avrebbe provveduto a ragguagliare Killian con le informazioni fornite dal giapponese. «Da quanto mi ha detto, consiglia il tempura di granchio e di gamberi, assieme ad alcuni tagli di sashimi.» Si sarebbe schiarito la voce e replicato in lingua al cameriere, rispondere a Killian in quel momento era fuori discussione, ciò che voleva dirgli necessitava di spazio per non esser sentito dai vari babbani. «Ichi sashimisake, ni nigirisake, ichi temakigeni, Ichi mizu no botoru, kudasai» "Una porzione di sashimi al salmone, due porzioni di nigiri al salmone, un temaki con tempura di granchio e una bottiglia d'acqua per favore." Quando anche il collega ebbe ordinato per sé e il cameriere si fu allontanato, la cappa di serietà che qualche momento prima era calata sui due si dissolse come nebbia al sole. Vath fece ritornare il proprio sorriso sul suo volto e, guardandosi attorno, gli disse. «Resween-san, shitte iru ka? Shinigami wa Ringo shika tabenai.» "Resween, lo sai che gli shinigami mangiano soltanto le mele?“ Il ventottenne aveva lasciato aleggiare quell'aria di segretezza per uscirsene con uno scherzo adolescenziale, avrebbe tanto voluto poter ritornare quello studente che, tra una lezione e l'altra, si leggeva storie di Shinigami e quaderni della morte. Molto probabilmente Killian non aveva capito la frase in lingua originale ma, se la sorella lo avesse costretto a guardarsi Death Note, avrebbe riconosciuto almeno la parola Shinigami. Aveva sempre amato quel manga: dal primo al, nonostante tutto, dodicesimo volume. Ligio al proprio dovere di ministeriale l'ex Serpeverde non si sarebbe certo lasciato andare sul lavoro a quelle esternazioni tuttavia, adesso, era in pausa pranzo. Il ventottenne non dimenticò di ringraziare l'uomo di fronte a sé, la mano destra andò alle bacchette riposte sopra la ciotola della salsa di soia e Vath non poté non notare la cura del locale anche nei piccoli dettagli come il materiale degli strumenti. «Devo nuovamente ringraziarti, Resween, ma se al tuo posto ci fosse stato Mr. Sunday l'esaminatore che ha decretato la mia assunzione al C.M.I. avrebbe scosso la testa e replicato con un "Le parole sono veicolo di fraintendimento." e che probabilmente ho aggiunto un'altra freccia al mio arco che potrebbe essere un arma a doppio taglio. Non conosco il manga di cui hai fatto cenno, ero più tipo da Death Note, Claymore, Fate Stay Night e, recentemente, Boku no Hero. Magari, proprio quest'ultimo, potrebbe piacerti.» L'uomo, nel corso di quell'ultimo pezzo di conversazione, avrebbe congiunto le dita delle mani, posando i gomiti sui braccioli della sedia accavallando la gamba destra sulla sinistra. Narrato ~ «Parlato» ~ “Pensato”
“ La conoscenza è potere. ” | |
© Arklys ~ harrypotter.it Edited by Vath Remar - 17/9/2018, 21:26
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