Dead or Undead?, Contest a Tema: Ottobre 2018

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view post Posted on 4/10/2018, 19:45
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We can MASTER the future.

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Dipendente Ministero
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Canterbury

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Dead or Undead?
Contest a Tema: Ottobre 2018
Vath Remar
28
Purosangue
Dip. Ministeriale V° Livello C.M.I.
Acero, pelle di Runespoor, 12 pollici e 3/4, rigida.
Ex Serpeverde
Legilimens Apprendista
«La conoscenza è potere.»

Vath non se la sentiva di esimersi dall'informare Mr. e Mrs. Grant della scomparsa della figlia. Nonostante tutte le loro riprovevoli mancanze restavano sempre i genitori di Sybella. Lo aveva fatto durante quella settimana di ferie e le reazioni dei suoceri erano un qualcosa che avevano intaccato la sua maschera di freddezza ma che, per amore della convivenza pacifica e della possibilità dei figli di avere dei nonni materni, aveva lasciato correre. Quando aveva udito il suono del becco sul vetro del suo studio Vath si alzò, andando alla finestra avvertì il gelido vento soffiare scuotendo gli alberi attorno alla propria dimora. Un gufo stava lì fuori con una lettera legata alla zampa, il ventottenne si copri dal freddo pungente con un pastrano di colore scuro e aprì la finestra facendo entrare l'uccello. Con calma, slego la missiva e si sedette alla scrivania per leggerla; non ci credeva, più andava avanti più l'espressione del suo viso mutava, i segnali c'erano tutti, si passava ritmicamente la lingua sulla dentatura superiore, il respiro si era fatto più profondo e lento e il piede della gamba sinistra, poggiata sulla destra, si muoveva come se sotto di esso ci fosse stato presente il pedale di una cucitrice. Quando finì di leggere la lettera un tonfo sordo e un urlo spezzarono il silenzio del luogo, la mano destra del ventottenne, chiusa a pugno, si era abbattuta con forza sul robusto legno della scrivania mentre la lettera, venne appallottolata e scaraventata nel camino acceso. Il dolore che il Ministeriale provava alla mano, forse si era rotto qualcosa, era indescrivibile ma non era nulla rispetto al dolore che lui aveva provato leggendo quelle poche parole vergate sulla pergamena. Vath si cambiò rapidamente, nulla di elegante o di complicato, un paio di jeans, una polo a maniche lunghe, un maglione e una giacca, lo sguardo di lui, fisso nel vuoto era spiritato, come se volesse uccidere qualcuno, la cui rabbia rendeva tutto di una tonalità rossastra. L'uomo aveva difficoltà a muovere la mano, più tardi avrebbe dovuto farsi vedere da sua cugina, afferrò con la mano sinistra la bacchetta e si preparò alla smaterializzazione. Aveva bene in mente dove apparire: Hogsmeade era sempre stato un luogo significativo per Vath, era il luogo dove aveva ritrovato Sybella dopo tutti quegli anni a girovagare per il mondo, conosceva quel villaggio alla perfezione e, se avesse chiuso gli occhi, avrebbe potuto visualizzare la strada a ciottoli, i negozi con le loro pareti inclinate ma più di ogni altra cosa il profumo, avrebbe potuto avvertire il profumo di erba fresca appena tagliata, delle prelibatezze cucinate dai Tre Manici di Scopa e quello del pane appena sfornato lasciato a raffreddare sulle finestre. La determinazione certo non mancava all'ex Serpeverde era quella che lo guidava, in ogni momento della vita, ogni studente verde-argento che si rispetti ha la sua dose di determinazione ma a differenza dei Grifondoro hanno anche l'intelligenza di saperla dosare per le giuste questioni. Con decisione, Vath girò su se stesso, la stessa decisione che gli aveva permesso di ottenere la spilla da Prefetto prima e Caposcuola poi, il lavoro che desiderava e la donna su cui aveva puntato gli occhi. Fu così che l'uomo si ritrovò ad Hogsmeade: Sybella gli aveva parlato dei suoi genitori e, sempre la moglie, aveva spiegato come trovare casa loro. Il dipendente del C.M.I. si era materializzato qualche metro dalla porta di casa dei suoceri e a differenza della propria, di quella dove Vath aveva reso Sybella una regina, era modesta e anonima. La mano destra, tenuta nella tasca della giacca di pelle, se la sentiva pulsare e quando la estrasse la vide gonfia e violacea. L'uomo trasse un respiro profondo, come per calmare l'agitazione interiore, sollevò la mano sinistra e bussò alla porta e solo dopo alcuni minuti vennero ad aprire i coniugi Grant che nel loro migliore completo domenicale si apprestavano ad uscire. streep-nick Era domenica e probabilmente i suoceri si stavano dirigendo verso la chiesa per la messa. «Mr. Grant, buongiorno. Vorrei parlarle riguardo la lettera non le ruberò più di qualche minuto.» La voce era controllata, cortese addirittura. Vath accennò un sorriso, non voleva dare spettacolo in pubblico né era nei suoi progetti litigare, ne andava del rapporto tra i nonni materni e i nipoti ma soprattutto, grazie alla propria parlantina, contava di risolvere le cose pacificamente. I due si osservarono un attimo e poi si scostarono dalla porta, il ventottenne annui ed entrò in casa. «Se mi permettete una piccola riflessione, non credo sia una buona idea fare un funerale a bara vuota. Non abbiamo idea se è morta e le autorità non hanno ancora appurato se lo è effettivamente. Ne so già qualcosa a riguardo, con mia cugina ho già avuto un esperienza simile e quando si è rivelato un errore è stato più la burocrazia che ne è seguito che l'atto di dimostrare che era viva.» Mentre il ventottenne parlava il sopracciglio di Mr. Grant si era alzato e un sorrisetto di sufficienza apparve sul suo volto. Con lentezza l'uomo andò a servirsi un drink mentre la moglie si rassettava il vestito. Quando Vath terminò di parlare l'uomo scoppiò a ridere. «Senti un po' ragazzo, chi cazzo ti credi di essere? Vieni qui, senza invito, con i tuoi modi da fighetto e pretendi di decidere cosa farò di quell'inutile di mia figlia? Per me è morta da quando ha deciso di starti attaccata a quel tuo cazzetto da riccone.» Se la mano destra non fosse stata infortunata Vath avrebbe senza dubbio sfoderato la bacchetta, a quelle parole. Come poteva, quell'uomo, mostrare una considerazione così scarsa della sua stessa figlia? Con quale maleducazione poi, parlava al padre dei suoi nipoti, come se non gli importasse di quel legame familiare. Arroccato sulle proprie posizioni il padre di Sybella mostrava una strafottenza unica nel suo genere, come se l'uomo godesse nel provocare il prossimo. Vath si lanciò contro di lui e con un movimento rapido di entrambe le mani andò ad afferrare il bavero della giacca dell'uomo, se fosse stato più lucido non avrebbe usato la mano destra, lo sguardo fisso sugli occhi del suocero come se potesse ucciderlo con un solo sguardo. Con l'adrenalina del momento spinse l'uomo contro la parete mentre quello perse la presa sul bicchiere che s'infranse a terra riversando il liquido sul pavimento. Furono attimi concitati in cui l'unico grido fu quello della signora Grant, la voce di Vath si alzò ma nonostante il tono di voce più alto il gelo che diffusero le sue parole avrebbero avuto lo stesso effetto di un Glacies. «Ascolta bene ciò che ti sto per dire, brutto figlio di Morgana. Tu, che sei così intenzionato a chiudere la faccenda il prima possibile come se ti importasse più questo che ritrovarla. Tu morirai, solo e dimenticato, conscio che la linea dei Grant scomparirà dalla faccia della terra.» L'uomo che aveva ben due mani libere dopo la caduta del bicchiere spinse con entrambe Vath che aveva solo una mano disponibile per rispondere alla spinta. Non appena si furono allontanati il ventottenne estrasse la bacchetta con la mano sinistra, puntandola contro l'uomo e lo stesso fece Mr. Grant. «Io e Sybella abbiamo sempre cercato di andare d'accordo con voi. Vi abbiamo sempre coinvolti, sia con il matrimonio dove non siete venuti, sia con i vostri nipoti che mai siete venuti ad incontrare! Ma questo è troppo! Non è mia intenzione partecipare ad un funerale che potrebbe non occorrere!» La donna, rimasta impietrita per tutto quel tempo si frappose fra i due, dividendoli. Solo in quel momento Vath notò con la coda dell'occhio una cassa squadrata appoggiata contro la parete alla sua sinistra: come bara era minimalista, un parallelepipedo rettangolare disadorno e di un legno di bassa qualità. Non avrebbe sprecato altre parole con quella gente, con un rapido cambio di bersaglio, Vath puntò la bacchetta contro la bara mantenendo il polso rigido. L'intenzione di bruciare quell'inutile cassa vuota fu resa palese nell'enunciazione della formula magica «INCENDIO!» detto con così tanto ardore e potenza che, se fosse dipeso dal ministeriale, avrebbe dato fuoco all'intera casa con all'interno i suoceri. Non appena l'uomo avrebbe sentito partire la vampata di calore dalla propria bacchetta avrebbe girato i tacchi e sarebbe uscito dalla casa.


Sybella non era morta, ma di certo una parte di Vath si.

INVENTARIO ATTIVO:


Fede nuziale d'oro all'anulare sinistro.
Bastone da passeggio lasciato in eredità da un vecchio parente con l'impugnatura in argento a forma di testa di serpente dove, all'interno, si cela la propria bacchetta in legno di Acero, pelle di Runespoor, 12 pollici e 3/4, rigida.
Scarsella medievale (originale) +5 corpo +2 mana [Possibilità di contenere 8 oggetti di medie dimensioni: #1 Bottiglia di Whisky Incendiario - risana 10 punti corpo. #2 Bottiglia di Idromele barricato proveniente dalle proprie cantine]
Stivali Elisabettiani +5 corpo +5 mana +2 salute
Anello del Potere - Blocca l'avversario per 2 turni. Utilizzabile solo in Quest.
Perla di Afrodite +8 mana +7 corpo +7 Salute


Narrato ~ «Parlato» ~ “Pensato”
PS:200/200 ~ PC:132 ~ PM:136 ~ PE:28,5

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