The end, Contest Ottobre 2018

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view post Posted on 26/10/2018, 20:09

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Daniel Anderson
Serpeverde | Studente | 11 Anni UX5bw0k
Quella sera era andato a letto tardi, nonostante la sua giovane età i genitori di Daniel gli concedevano qualche libertà e lui non si lamentava di certo se aveva queste libertà a disposizione. Le ore avanzavano, mentre dormiva beato tutto sembrava essere nella normalità, ma un rumore forte sordo lo destò dal suo riposo, rimase immobile nel letto in attesa ad osservare il buio, era stata la sua immaginazione a farglielo sentire? Era totalmente immerso nel buio della notte, tutto taceva intorno a lui, era un silenzio strano quasi surreale, spostò lo sguardo verso la porta riuscendo a scorgere a malapena il color bianco perla di cui era dipinta, quel particolare gli sembro strano di solito riusciva a distinguere indistintamente il colore della porta anche al buio, con cautela si mise a sedere sul letto, spostando questa volta lo sguardo verso la finestra e anche qui trovò qualcosa di diverso, di solito l'illuminazione della strada sottostante era ben visibile dalla finestra, anzi alcune volte doveva addirittura chiudere le ante per non essere disturbato dalla luce, qualcosa non andava. Si alzò con cautela ed andò a sbirciare alla finestra e riuscì a constatare che effettivamente la strada era completamente buia, quella vista così spettrale gli diede i brividi, ma qualcos'altro attirò la sua attenzione facendogli dimenticare quello che stava osservando, dal piano di sotto sentì come un mugugno, si girò ancora una volta verso la porta cercando di amplificare il più possibile i suoi sensi,questa volta non poteva esserselo di certo immaginato. I secondi successivi trascorsero come fossero anni, era teso iniziava a sentire qualche goccia di sudore che gli scorreva lungo la fronte. Era di nuovo immerso nel silenzio, che diamine stava succedendo? Si mosse verso destra alla ricerca del comodino, una volta arrivato incominciò a tastare alla cieca il suo contenuto e finalmente la trovò, la sua bacchetta, la strinse come per farsi coraggio e fece altri due passi per raggiungere la porta, allungo il braccio fino ad arrivare a toccare con la mano sinistra la maniglia, rimase fermo ancora all'erta, in attesa e sentì nuovamente mugugnare ma questa volta il mugugno fu accompagnato da un altro colpo sordo come se qualcosa di pesante fosse caduto sul pavimento. Deglutì cosa doveva fare? Scendere a controllare o rimanere fermo lì? Sentì il ritmo del suo cuore che iniziava a battere più velocemente, doveva prendere una decisione e anche in fretta. La mano gli parve pesante come un macigno mentre abbassava la maniglia, era teso, la porta si apri lentamente senza fare il minimo rumore, la tirò verso di se, in quel momento anche quel movimento così naturale ora gli sembrava spaventoso. Mano a mano che la porta si apriva vedeva il corridoio delinearsi di fronte a lui, iniziò ad avanzare con cautela, non appena entrò nel corridoio sentì la differenza di temperatura delle mattonelle di cui era composto che gli creò l'ennesimo brivido che gli attraversò la schiena. Percosse la lunghezza del corridoio con cautela, arrivato vicino alla scale che davano sul piano inferiore, si fermò nuovamente cercando di carpire il minimo rumore, ma non riuscì a sentire nulla. Si fece un'altra volta coraggio e iniziò a scendere le scale, mano a mano che avanzava ebbe, anche qui, l'impressione che il buio iniziasse ad aumentare, ma come era possibile? Che si trattasse di qualche incantesimo? O ancora una volta era la sua immaginazione a giocargli qualche brutto scherzo? Arrivò finalmente all'ultimo gradino lo scese, ora si trovava finalmente nel soggiorno. Mosse qualche passo nella stanza e facendolo andò a sbattere contro qualcosa sul pavimento, istintivamente abbassò lo sguardo non riuscendo però ad identificare contro cosa era andato a sbattere, aggrottò la fronte ed allungò la gamba per tastare con cautela l'ostacolo, riusciva a sentire qualcosa di morbido, ma che gli sembrava pesante da spostare, di cosa si trattava? La curiosità, in quel momento, ebbe la meglio sulla ragione << Lumos >> disse quasi senza riflettere, l'incantesimo andò ad illuminare in pochi istanti la punta della sua bacchetta, un misto di terrore e stupore ora ricopriva il volto del ragazzo, il suo sguardo sembrava come perso nel vuoto, ai suoi piedi giaceva il cadavere di sua madre, era come paralizzato iniziò a tremare ed allentò quasi senza rendersene conto la presa sulla bacchetta che cadde sul pavimento, sentiva le prime lacrime che iniziavano a scendere dai suoi occhi celesti, istante dopo istante sentiva le sue guance inondate dalle lacrime, le ginocchia gli vennero meno i si ritrovò a carponi vicino al cadavere della madre. Rimase fermo, immobile sentiva il respiro mancargli ed iniziò ad ansimare. Con fatica gattonò fino al viso della madre << Mamma... >> Riuscì a sussurrare solamente mentre assaporava il sapore salato delle lacrime, posò la mano sui capelli di sua madre e con tutta la poca forza che gli era rimasta in corpo, portò il suo capo sul suo grembo. Aveva iniziato a singhiozzare, continuava ad osservare il volto della madre ed i suoi occhi ormai vitrei, chinò il suo capo fino ad arrivare a pochi centimetri dal volto della madre, per poi immergersi tra i suoi capelli, che ancora avevano il suo profumo. Era tutto così paradossale, non riusciva neanche a pensare, rimase immobile in quella posizione immerso nel suo dolore, finché non sentì l'ennesimo rumore che lo ridestò dal torpore in cui era piombato, con fatica mosse il suo capo allontanandolo da quello della madre iniziando a riaprire gli occhi, con sua sorpresa vide che ora riusciva a vedere con chiarezza la stanza. Ma quello che vide lo portò ancora di più nello sconforto, infatti ora poteva vedere con chiarezza distesi sul pavimento altri tre cadaveri, quello del padre e delle sue sorelle. << Noooo.. >> Non urlò, non ne aveva la forza, abbandonò il capo della madre che andò a sbattere prima sulle sue ginocchia per poi finire contro il pavimento, spostò la schiena verso all'indietro e lasciò cadere le braccia a penzoloni ai lati del suo corpo, come in segno di resa, il suo sguardo ora era puntato sul soffitto. Si sentiva mancare, la testa gli pulsava *Perché..perché.. perché?* Un sospirò, che assomigliava di più ad un rantolo uscì dalle sue labbra, era come svuotato, finito, morto anche lui, come il resto della sua famiglia. Ancora una volta sentì un rumore, questa volta sembrava uno scricchiolio, ma questa volta non si mosse continuò ad osservare il soffitto, lo sentì ancora una volta, era chiaro che qualcuno stava camminando nella stanza tradito dallo scricchiolio del parquet. Si fece coraggio e abbassando la testa con pigrizia ed osservò nella direzione da cui proveniva. Aveva la vista leggermente appannata dalle lacrime e riuscì ad intravedere solamente una figura alta ed incappucciata, non si mosse, non ne aveva la forza e dentro di lui sapeva già come sarebbe andata a finire, non aveva voglia di lottare dopo tutto quello che aveva penna perso, non poteva, non voleva. Lo vide fermarsi davanti a lui con la bacchetta in mano, alzò per un'istante lo sguardo gran parte del viso era coperta da un cappuccio riuscì ad intravedere solamente una folta barba nera. Riabbassò lo sguardo rassegnato, chiuse gli occhi, poi ci fu solo buio.


Giuls || © harrypotter.it



Se possibile un moderatore mi modifichi il titolo in bianco :flower:
 
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