Un complemorte da ricordare, Evento Grifondoro

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view post Posted on 30/10/2018, 18:17
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Il Fato

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«Ah.» Nick-Quasi-Senza-Testa agitò una mano con gesto elegante. «Una questione di scarsa importanza… non è che proprio desiderassi di entrare a far parte… avevo pensato di fare domanda, ma a quanto pare ‘non rispondo ai requisiti’».

La festa di complemorte

Harry Potter e La Camera dei Segreti, Cap. VIII



Pochi Giorni Prima, Sala Comune Grifondoro.

I preparativi per un Halloween con i fiocchi erano stati effettuati.
Addobbi di colore tendente l’arancio scuro e il nero erano stati inseriti con cura nella Sala, cercando di non dissacrare quella maestosità che negli anni si era fatta sempre piú grande.
Le alte e ampie vetrate presenti erano contornate da delle spesse e lunghe tende di velluto di color rosso rubino, su cui vi erano state aggiunti dei leggeri drappi di seta bianca che all’occhio potevano dare l’impressione di essere delle ragnatele.
Il camino scoppiettava con gioia il legno appena tagliato dal guardiacaccia al limitare della foresta e generava un caldo fuoco dai colori vivaci che rendeva tutti estremamente gratificati di trovarsi all’interno di quel luogo.

Solo una persona - o meglio ex persona - sembrava non essere serena all’imminente avvicinarsi di quell’evento ed era il fantasma di casata, Nick-Quasi-Senza-Testa, il quale, dall’alto della sua nobiltà, cercava di non far trasparire le sue ansie in merito ad una partita di Hockey che avrebbe dovuto disputare il giorno prima del suo cinquecentoventiseiesimo complemorte e che avrebbe potuto sancire la possibilità di accedere una volta per tutte alla Congrega-dei- Fantasmi-Senza-Testa, gruppo elitario e noto in tutto il castello.
Ciò che era certo era che per quella sfida Nick aveva bisogno di supporto, specialmente dai suoi amati Grifondoro e pertanto, stando attento a non far trapelare la voce della partita in giro per il castello, chiese la gentilezza al Capocasa di creare una piccola tifoseria che potesse aiutarlo a vivere meglio quella particolare giornata e partita in trasferta, precisamente in un cimitero poco lontano da Hogsmeade.

La vittoria era l’unico risultato possibile.




30 Ottobre, Villaggio di Hogsmeade.

La sera stava giungendo lentamente nel piccolo villaggio.
Gli abitanti del posto, pieni di vita, stavano imbandendo le strade di diversi e stravaganti addobbi per rendere il clima del posto più spettrale.

Quando i Grifondoro radunati dal Professor Channing giunsero nel luogo, trovarono ad accoglierli Maurice, cugino di Sir Nicholas, il quale, man mano che si avvicinavano al luogo dello scontro aumentava le esclamazioni di apprensione nei confronti del suo consanguineo.

- Oh mon petit Nick. C’est ne pas possible NON farsi male in questa battaglia. Come farò?

Ribadiva, mentre si faceva seguire dai ragazzi in un sentiero che si addentrava nella folta boscaglia che divideva il castello nel quale studiavano dal villaggio.
Ovviamente quel luogo non avevano nulla a che vedere con la foresta proibita. Tutto lì era sicuramente più visibile e curato, ma l’aria tenebrosa di certo non mancava, tant’è che i più accorti potevano notare una quanto mai insolita nebbiolina passare tra le loro secche caviglie.
Nel giro di dieci minuti, Maurice, il quale non era più contenibile, gli mostrò un cimitero abbandonato posto su di una altura quindi, con sicurezza disse:

- E’ li! Pour dieu, Nick !-

I passi verso il luogo del misfatto divennero sempre più veloci, specialmente perché Maurice aveva l’impellenza di rincontrare il compagno di mille disavventure, fino a quando riuscirono a scorgere un gruppo di fantasmi dall’aria austera.
I fantasmi della Congrega si presentavano dall’alto della loro classe nobiliare come dei veri e propri eroi di guerra. Alti e robusti, sicuramente alcuni di loro in passato avevano rivestito ruoli di elevata importanza nella comunità magica.


- Ah sono arrivati gli amichetti del QUASI SENZA TESTA.-


Disse aumentando il tono di voce Patrick Delaney-Podmore, conosciuto ai più come Sir Patrick, capo della congrega.
Le risate da parte degli spettri senza testa si fecero sempre più forti, mentre Maurice, rammaricato, indicava agli studenti una grossa quercia secolare che era stata abbattuta e percorreva in maniera perpendicolare il campo.
Da quel punto potevano vedere la partita senza troppo complicazioni.

Ora l’unica domanda che i giovani dovevano por si era dove fosse finito Nick. Era strano che ancora non fosse arrivato, che stesse aspettando loro per l’entrata trionfale?


Bene! Benvenuti tutti voi al nuovo complemorte di Nick!
Tante sorprese e stramberie vi aspettano lungo questo irto e complicato viaggio, quindi sbrigatevi a farne parte e a prendere posto.
Come sapete, ci teniamo larghi con le scadenze, che saranno sempre di dieci giorni dal mio post. Nel caso in cui vi servissero proroghe e delucidazioni fatemi sapere, sono disponibile a darvi una mano.

Scadenza: 09/11. Ricordatevi di inserire le vostre statistiche e l’oggettistica che portate con voi.

Buona fortuna!


 
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view post Posted on 1/11/2018, 21:10
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entropia.

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THEY SAY BAD THINGS HAPPEN FOR A REASON



L’ultima delle scoperte targate Nieve Rigos ebbe luogo il 30 Ottobre del suo terzo anno a Hogwarts: aveva un ritardo mentale mai diagnosticato. Le mancava solo la conferma del San Mungo — presso il quale contava di fare una capatina alla prima occasione che l'avesse voluta a Londra — ma non era che un’innocua formalità. Per il resto, il deficit cognitivo c’era tutto. Non esisteva spiegazione che potesse giustificare altrimenti la sua decisione di prendere parte all'evento per il Complemorte di Nick senza aver prima valutato a modo tutte le possibili implicazioni del caso.
Stante una sommaria valutazione delle opzioni a sua disposizione, pochi giorni prima che i festeggiamenti avessero luogo, Nieve aveva convenuto che la lugubre festicciola facesse proprio al caso suo: trascorrere il tempo in compagnia dei concasati le avrebbe consentito di tenere occupata la mente quel tanto che bastava a respingere il ricordo dell'Halloween passato, trascorso da Astaroth ai Tre Manici di Scopa.
Messa in siffatti termini, questo narratore conviene che esistano gli estremi di un piano a suo modo brillante, non fosse per due variabili di cui Nieve non ha debitamente tenuto conto: Emma Woodhouse e il Capocasa Channing.
Com’è possibile?, si era chiesta a posteriori.
Era ritardata, ecco com’era possibile.

Raggiunse il punto designato per l’incontro con l’aria imbronciata delle grandi occasioni che, di recente, si era trovata a sfoggiare con una certa frequenza. Affiancata da Lavender, scorse rapidamente i volti dei presenti senza un reale interesse e bofonchiò un saluto a mezza bocca. Il registro emotivo di sommarietà al quale stava attingendo fu abbandonato pochi secondi dopo a favore di un’espressività che meglio si addiceva al suo carattere intenso. Nell’intravedere la sagoma perlacea di Maurice, sbarrò gli occhi e portò le mani al viso con l’apprensione di chi è inconsolabile. Anche lui no, eh.
Nieve mal sopportava il cugino di Sir Nicholas ad un livello umanamente inspiegabile. Lo trovava pomposo, teatrale e detestabilmente egocentrico — un po’ come il Midnight, a pensarci bene. Non c’era vicenda che, in qualche modo, non finisse per ruotare attorno ai suoi poveri nervi, perfino quando si supponeva che l’attenzione fosse incentrata sul perno del raduno Grifondoro: il festeggiato. La Rigos faticava ancora a cogliere le ragioni per cui il fantasma di Casata si ostinasse a frequentare il cugino, persuasa che il legame di parentela non fosse sufficiente in sé stesso. Alla fine, aveva liquidato la questione con la spiegazione che le era parsa più plausibile: la vita del fantasma doveva essere dolorosamente solitaria; accompagnarsi a qualcuno in grado di comprendere la malinconia che la condizione aveva per corollario poteva dimostrarsi confortante.
Ad ogni modo, la presenza di Maurice era la giusta punizione per non aver valutato attentamente le conseguenze della partecipazione all’evento. Accostò l’orecchio di Lavender per sussurrarle un commento pepato sull’intera faccenda — qualcosa che suonava sul finire come “Almeno potrai cogliere l’occasione per stringerti a Francis, se le cose dovessero farsi troppo spaventose” —, mentre gli ultimi arrivati si assiepavano nei dintorni.

«Io faccio da chiudi-fila,» si prenotò quando le circostanze favorirono la mobilitazione del gruppo. Cercò lo sguardo di Oliver e gli rivolse un’espressione complice che la diceva lunga sul suo disprezzo per Maurice: entrambi sapevano che fosse meglio tenere Nieve lontana dal fantasma alla luce dei loro trascorsi. In verità, la Rigos supponeva che il Capocasa avrebbe assunto la posizione di guida della combriccola, dunque la strategia le avrebbe consentito di starsene a una giusta distanza di sicurezza e di evitare ogni genere di interazione. «Lo sai anche tu che è meglio così,» si prese il tempo di dire all’amico, poco prima di disporsi in fondo. Si rivolse, allora, ai concasati a lei più vicini, gli ultimi in ordine di progressione: «Non costringetemi a speronarvi a suon di Compungo per farvi tenere il passo!»

Lungo il percorso, poco incline alle chiacchiere, Nieve si limitò a giocherellare col septum. Si era accorta, nei pochi mesi trascorsi dal giorno d’Agosto in cui aveva deciso di concedersi quel ghiribizzo, che fungeva da valvola di sfogo per i suoi momenti di grande elucubrazione. Estraniata dal contesto in cui si trovava, perciò, si lasciò rapire da una riflessione tra le tante: era lieta che, nonostante il più recente turbamento, i capelli avessero mantenuto intatto l’argento di sempre senza cedere alle lusinghe del blu. Odiava la sua incapacità di gestire l’abilità di Metamorfomagus.
Si riscosse solo nell'urtare Casey.

«Santo Cielo, scusami! Non so dove ho la…» ridacchiò, «… testa,» concluse infine in un sussurro birbante, strizzando un occhio all’indirizzo della compagna.

Probabilmente, rifletté nel seguire le indicazioni di Maurice e nell'avanzare in coda al gruppo verso la quercia recisa, non era la più felice delle battute al netto dei presenti, vivi e non. Mentre valutava le conseguenze di essere presa come membro della Congrega Dei Senza Testa al posto di Sir Nicholas, considerò per un attimo la possibilità di raggiungere uno degli alberi sullo sfondo e osservare la scena dalla distanza, ma la dissuase l’eventualità di attirare l’attenzione. Si dispose, dunque, accanto agli amici, a braccia incrociate e a gambe leggermente divaricate.
Si fosse vista dalla prospettiva di un osservatore esterno, si sarebbe trovata a dir poco arcigna.


SINOSSI: Paturnie sull'infelice scelta di partecipare; liquida la questione diagnosticandosi un ritardo mentale. Arriva con Lavender nel punto designato dal Capocasa per l'incontro, fa i salti di gioia per la presenza di Maurice, commenta e si pone come chiudi-fila lungo il tragitto perché reasons; lancia un commento vago a Oliver. È talmente immersa nei suoi pensieri che, giunti al cimitero, si riscuote solo perché sbatte contro Casey. Segue battuta infelice e posizionamento tipo bodyguard accanto alla base della quercia.

ABILITÀ
Metamorfomagus Inesperto
PUNTI STATS
Punti salute: 166/166
Punti corpo: 127/127
Punti mana: 139/139
Punti esperienza: 17
INVENTARIO
Bacchetta (+ pietra);
Vestiario e normale mantello nero;
Ciondolo della Scaglia di Drago;
Anello dell’Eroe;
Anello del Coraggio;
Anello gemello (Thalia Moran);

 
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Emma Woodhouse
view post Posted on 3/11/2018, 13:21




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Emma Woodhouse ▪ 15 y.o ▪ Hogsmeade

Emma Woodhouse e l'aggettivo "puntuale" stonavano nella stessa frase. Da tempo aveva rinunciato a risanare quella che - lo sapeva - fosse la sua più grande pecca, piuttosto era diventata abile nel mimetizzarsi con l'ambiente circostante per non far notare quei dieci, quindici, trenta minuti di ritardo che l'accompagnavano, di fatto, sempre. Un giorno aveva persino deciso di anticipare tutte le sveglie in suo possesso, pur di arrivare in orario agli appuntamenti, strategia che le aveva evitato un paio di strigliate da parte dei professori. Ma il tentativo di raddrizzare il cavallo durante la corsa si era rivelato presto fallimentare, così i buoni propositi erano venuti meno tempo due giorni. Conscia di quella pecca ormai a lei intrinseca, Emma si era abbandonata ad una grossa risata quando, quella mattina, più e più volte le era stato ripetuto l'orario e il luogo dell'incontro. Non poteva certo biasimare i compagni, così aveva promesso che - almeno quella sera - si sarebbe impegnata per arrivare con non più di dieci minuti di ritardo. E fedele alle promesse, zainetto in spalla e sorriso intraprendente, aveva atteso con pazienza la combriccola di Grifondoro presto riunitasi al centro della Sala Comune. Un paio di volti familiari, altri ancora strategicamente salutati di sfuggita, un paio addirittura semisconosciuti. Forse era il caso di farsi vedere di più agli incontri targati rosso-oro, si appuntò.

Aveva accettato di buon grado l'invito che Sir Nicholas aveva caldamente rivolto ai suoi adepti, un po' perché si sentiva in colpa per aver puntualmente saltato la celebrazione del suo complemorte, un po' perché era tanto tempo che non prendeva parte a quelle allegre scampagnate. Aveva sfoggiato quanto più serenità potesse, evitando di soffermarsi troppo sull'imbarazzo che le aleggiava sulla testa. Tra i buoni propositi che si era proposta per quell'anno c'era anche quello di rimettere quanti più pezzi possibili di puzzle al loro posto, e i festeggiamenti in onore del fantasma le erano sembrati una buona occasione da cui ripartire, oltre che un'opportunità per esibire il suo spirito di squadra. Da che ne avesse memoria, il buon caro Nicholas-quasi-senza-testa attendeva con intrepida ansia quella partita e non perdeva occasione per ricordarlo a tutti loro.

Con nonchalance aveva seguito il resto dei compagni fuori dalle mura del castello, senza perdersi in troppe cerimonie e limitandosi ad ascoltare con cipiglio Maurice, il cugino di Sir Nicholas, fino a che questi li scortò in direzione di una grande quercia, posta all'interno del cimitero in cui si sarebbe tenuto l'evento. A quanto pare alla Congrega Dei Fantasmi Senza Testa piacevano le ambientazioni spettacolari, e tanto uggiose da infastidirle i capelli, o erano anche loro in vena di festeggiamenti per l'imminente Halloween. Faticò a nascondere il ghigno divertito che le animò il volto nell'ascoltare la battuta ironica del capo della Congrega, mentre udiva quegli strani borbottii di sottofondo, conditi con una buona dose di francese e attendeva, tranquilla, l'arrivo del festeggiato, a fianco del resto dei Grifondoro.




SINTESI: Emma si impegna per arrivare puntuale all'incontro, contenta di partecipare a una nuova gita fuori porta. Saluta i compagni e senza troppi fronzoli si dirige verso il cimitero, lamentandosi tra sé e sé per l'umidità che le rovina l'acconciatura e ascoltando Maurice con poco entusiasmo. Dopodiché attende l'entrata trionfale di Sir Nicholas.


STATISTICHE
Punti salute: 139/139
Punti corpo: 78/78
Punti mana: 83/83
Punti esperienza: 5.5

INVENTARIO
- Bacchetta
- Vestiario casual e zainetto in spalla con dentro Mantello della Disillusione
- Anello del Coraggio
- Ciondolo "Giada delle Fate"



 
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view post Posted on 4/11/2018, 16:34
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Molti luoghi ha la tua anima, ivi alberga natura magnanima. Di coraggio e lealtà fanne bandiera, di Grifondoro potrai essere fiera!

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Juliet Little
Studentessa Grifondoro, Primo Anno, 15 anni, Scheda, outfit


original

Il rischio più grande è non rischiare mai



Aveva qualche problema la piccola Juliet. Non contenta di ciò che era successo nello scorso anno, s’era ancora fissata di partecipare alla festa tanto odiata e tanto amata allo stesso tempo. Cos’aveva la piccoletta, non le era bastato ciò che le era successo quella volta? A quanto pare no. E così contro i propri pronostici -si era detta che non avrebbe mai più partecipato a quei tipi di eventi- s’era vista appuntare il suo nome sul foglio presente in bacheca per non si sa quale motivo. Nemmeno lei poteva capire appieno quel cambio di rotta. Le altre ragazze del dormitorio non ce la facevano a star zitte nei giorni seguenti prima della festa a cui Juliet avrebbe partecipato con disinteresse chiedendosi che le era preso quel giorno quando aveva messo la sua partecipazione. Dio solo lo sa pensava mentre ascoltava le ragazze con cui condivideva il dormitorio. Le avrebbe guardate una ad una per conoscere il motivo per cui non aveva legato con nessuna e forse il motivo stava lì lampante come una faro: aveva paura di soffrire. Alla fine anche Lily aveva lasciato il Madama Piediburro alla fine per trovare un’altra occupazione che le portava molti più galeoni rispetto a quel locale. Avrebbe abbassato lo sguardo per non far vedere quanto volesse avere ricordi indelebili con le ragazze della sua età. Ma era forse per quella sua paura che non si avvicinava mai e che teneva tutti lontani da lei. Quelli eventi li vedeva come un obbligo o quasi. Trovava però stimolante il fatto di prendervi parte, perché poteva vedere che tutti lavoravano per il bene degli altri.
Come se non bastasse avrebbe seguito passo dopo passo le varie tappe per permetterle di prendere confidenza con le altre ragazze e con i suoi compagni di casata. Avrebbe aiutato gli altri nell’addobbare la Sala Comune con tanti addoppi di colore arancione e nero. Pesanti tende rosse di color rubino furono messe alle finestre. Lei era lì che aiutava gli altri e il loro capocasa ad appendere dei drappi bianchi sulle tende come se ci fossero le ragnatele nella saletta del camino, come se fossero i ragni ad essere gli abitanti di quel luogo.
Il giorno tanto atteso e tanto odiato arrivò in un baleno come per mettere alla prova la tanta pazienza della ragazza rosso-oro. Avrebbe seguito le ragazze pronte per quella festa così spettrale. Come per istinto avrebbe preso sottobraccio la ragazza con i capelli corti e neri. Pronta? le avrebbe chiesto con un sorriso come a dissimulare la tensione crescente che quella festa le stava trasmettendo. Con lei e con le altre si sarebbero incontrate nel luogo prefissato per seguire il loro Capocasa, il professor Channing, alla volta della festa di Complemorte di Nick-Quasi-Senza-Testa.
La loro camminata le portava fuori dai territori della Scuola di Hogwarts portandole ad Hogsmeade facendole prendere una stradina laterale alla via principale che sembrava portarle verso il cimitero. Per un attimo avrebbe stretto di più il braccio della sua compagna come se fosse spaventata da ciò che avrebbero trovato lì. Le venne la pelle d’oca quando il suo sguardo sarebbe passato attraverso i fantasmi che sembravano fermare la congrega. "Sir Nicholas de Mimsy-Porpington, per la precisione, signori" avrebbe detto la ragazza con quel fuoco nello sguardo come a simboleggiare quanto fosse sdegnata da tanta codardia mostrata "Credo che sia un degno Grifondoro e molto più coraggioso di voi che ve ne state lì a ridere come ochette" avrebbe soggiunto come per tenere alto il fatto di essere in Grifondoro, considerata come la sua seconda casa e una grande famiglia.

Che comincino le danze...





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©Suguni | harrypotter.it
 
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kapitän
view post Posted on 5/11/2018, 00:03




DQPNt9y

Oggi sono in vena di lamentarmi. Scendo di corsa i gradini della torre di Divinazione dopo essermi catapultato fuori dal mio ufficio - sapendo che rischio di arrivare in ritardo all'appuntamento con gli studenti Grifondoro - mi avvito sulla scala a chiocciola quasi in caduta libera fino al pianterreno, attraverso in fretta l'atrio, poi comincio a salire le scale della torre di Astronomia.
Non esiste che io faccia tutto questo a gratis.
Una posizione più scomoda per il mio ufficio rispetto alla Sala Comune non potevano trovarla.
Chi me la fa fare di portarli in gita se in cambio non guadagno neanche un Galeone?
Ogni gradino evoca un pensiero che ripeto silenziosamente, non avendo nemmeno il fiato per respirare.

Giungo finalmente in una Sala Comune addobbata di nero e di arancio e, senza troppi convenevoli, raduno gli studenti che hanno chiesto di partecipare all'evento e li scorto fino all'ingresso del castello. Qui ci fermiamo un attimo anche per attendere eventuali ritardatari, dopodiché - non senza aver cercato lo sguardo di Prefetti e Caposcuola per un rapido cenno d'intesa - mi posiziono a capo del gruppo per aprire la via verso Hogsmeade.
Il villaggio dei maghi è fremente nella preparazione per le feste, ma le decorazioni appese alle casette non fanno che ricordarmi che L'ultimo Natale mi sembrava la settimana scorsa.
L'apparizione di Maurice, cugino di Sir Nicholas, mi aiuta a dimenticare in un attimo questi pensieri e a ritrovare un certo buonumore.
«Buonasera Maurice» affermo con cortesia, ma senza fermare la carovana. Poi mi rivolgo agli studenti, muovendo le braccia per far segno di seguire il fantasma «Forza, forza, la partita non aspetterà di certo noi».
Approfitto dunque del passaggio di testimone per scorrere qualche posizione nella fila, cercando di raggiungerne il centro o quasi la fine, in modo tale da poter tenere sott'occhio ciascun allievo e, in caso, carpire qualche stralcio di conversazione. Ho mai detto di non essere un curioso?
Giungiamo al cimitero abbandonato dopo qualche minuto di camminata nel bosco. Un possente tronco abbattuto è stato predisposto a mo' di tribuna a lato dell'improvvisato campo da gioco; ci dirigiamo lì in attesa di veder comparire il fantasma di Grifondoro.
Giungono invece, con fare spavaldo da sbandieratori della sagra paesana, i membri della Congrega dei Senza Testa; in particolare si fa avanti Sir Patrick per qualche scherno da stadio. Approfitto della posizione nelle retrovie che sono riuscito a conquistarmi per non partecipare ai divertimenti vernacolari; mi mantengo, anzi, in una posizione di vantaggio rispetto agli studenti che intendo tenere d'occhio costantemente.

in a nutshell Accompagno gli studenti fino a Hogsmeade, dove lascio che sia Maurice a prendere la guida della comitiva. Tengo costantemente sotto controllo gli studenti, intenzionato a cogliere tanto i comportamenti inopportuni, quanto - forse soprattutto soprattutto - i pettegolezzi. Giunto al luogo della sfida, non interagisco con i fantasmi, ma assisto alla scena.

HP 239/239 ♦ body 180/180 ♦ mana 219/219 ♦ EXP 31.5
active bacchetta, distintivo Auror,

 
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view post Posted on 5/11/2018, 12:22
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Le bugie vanno più veloci della verità
A_STARA_STARA_STARA_STAR

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This is Halloween?
lago
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0 ottobre, per tutti significava sera prima di Halloween, per me si traduceva in Dolci Gratis da poter ingurgitare per almeno un paio di ore per poi lamentarmi del mal di denti.
"Per un Halloween da ricordare, un travestimento che non si può dimenticare."
Ero sempre abituato a travestirmi per il giorno di Halloween, dai costumi più bizzarri, una volta contro la volontà dei miei genitori decisi di indossare una divisa Grifondoro con degli occhiali rotondi, non sapevo manco io il motivo di quegli occhiali ma stavano così bene.
Quest anno però il travestimento era ben ragionato; tempo prima vidi un film tratto dal libro di un famoso autore, Stephen King, It, dove al suo interno un gruppo di piccoli bambini doveva affrontare un mostro con le sembianze di un pagliaccio, Pennywise.

"Quest anno dovrò essere fantastico e il piccolo Pennywise mi sarà di aiuto."
Difficile che io provassi il travestimento un giorno prima di Halloween ma la festa di Complemorte a cui avrei partecipato di lì a poche ore era un buon test per vedere quanto spaventoso fosse il mio bel visino.
Faccia bianca, qualche colpo di contusione qui e lì sul volto per far sembrare di essere appena uscito da una rissa, due linee rosse che continuavano il terrificante sorriso, i capelli tinti del colore rosso, una giacca di pelle e una camicia un strappata in più punti e sporca di un rosso che potesse sembrare sangue.
La preparazione mi portò via un bel pò di ore; ore che sarebbero potute servire a creare altro o a prepararmi psicologicamente per la festa di Nick Quasi-Senza-Testa che si sarebbe svolta a breve.
avatarfrancisit_2
"Ma è tardissimo.... devo correre all'incontro con il professor Channing oppure niente caramelle per me questa notte...."
Presi a volo una piccola borsa di plastica a forma di zucca, di quelle usate per il dolcetto o scherzetto, un pò di caramelle anche quella serata sarebbero arrivate no?
Scesi di corsa le scale della torre di astronomia, rischiando più e più volte di scivolare sui gradini e raggiungere direttamente l'uscita scendendo però con il sederino e non con i piedi.
Ultimo gradino delle scale che portavano all'ingresso del castello ed ecco fatto; scivolai cercando di tenermi in equilibrio con non poche difficoltà, il gruppo di ragazzi con il Capocasa era lì ad attendere, forse, gli ultimi ritardatari e tra quelli c'ero anche io.
Rimessomi in equilibrio e con un sorriso che la diceva lunga, quasi davvero sembravo Pennywise in uno dei suoi diversi sorrisi verso il gruppo di giovani perdenti.

"Non era nulla, faceva tutto parte della scena"
Trovai una scusa infilandomi nel gruppo e aspettare di metterci in cammino preceduti dal capocasa Channing.
Giunti ad Hogsmeade, il piccolo paesino tutto addobbato a festa, Halloween per certi versi sembrava quasi più importante del Natale. Pochi minuti lì e dinanzi a noi si palesò un fantasma, Sir Maurice, cugino di Sir Nicholas, fantasma della casata Grifondoro.
Seguimmo il fantasma nel luogo designato, un cimitero su un'altura, dove ad attenderci c'erano altri fantasmi, sembrava proprio che questo gruppo avesse un pò la puzza sotto il naso e cercavano anche di schernirci a dovere.
Il fantasma del cugino di Sir Nicholas ci mostrò una quercia dove poterci accomodare e poter guardare quella che sarebbe poi stata una partita di Hockey.
Seguii il suggerimento andandomi ad accomodare lì, seduto proprio vicino a Lavender, era la prima volta che la notavo nel gruppo.

"Buonaseeeeera Lavender!
Allungai la e di buonasera con un sorriso quasi sadico, volevo farla un pò spaventare e un pò prenderla in giro alla fine sapevo che sarebbe stata al gioco.
Mi girai poi tornando sul gruppo di fantasmi, tra le mie mani quella zucca "portadolci" che sarebbe servita per prendere un pò di dolcetti nella serata di Halloween.

"Però senza caramelle non va bene, voglio le caramelle!"


PS: 107/107 PC: 66/66 PM: 64/64 PE: 3inpocheparole
Francis si traveste perchè è idiota, fa tardi per arrivare in sala comune e allora raggiunge il gruppo all'ingresso del castello, scivola all'ultimo scalino facendo finta che non sia successo nulla come suo solito. Segue il gruppo fino ad Hogsmeade sperando di ricevere delle caramelle gratis e alla fine si siede vicino a Lavender e inizia a capire lentamente che in quella serata non ci sono caramelle gratis, meglio andare a fare dolcetto o scherzetto il giorno dopo.
items
Legno di Ciliegio, Dente di Doxy, 10 Pollici e mezzo, Rigida.
Spilla del Comitato C.R.E.P.A.
Stivali Drow | Migliora gli incantesimi oscuri | +7 Mana
Mantello della resistenza | Protegge dalle fiamme | + 8 Corpo
Anello del troll | Aumenta la potenza del mago | +5 Mana
Anello mistico delle sirene | Direttamente dal lago di Hogwarts, rende più resistente alle fatture chi lo indossa. | + 7 Corpo
 
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view post Posted on 5/11/2018, 17:51
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N
on aveva mai partecipato ad un Complemorte prima di quello, ma sentiva che sarebbe stata una notte da ricordare. Non era un caso se aveva deciso di mimetizzarsi con il resto dei fantasmi, ma il risultato di quel suo costume era di sicuro leggermente più inquietante di quello dei veri fantasmi. Aveva sempre imparato a temerli prima di incontrarne uno vero ad Hogwarts, forse perché quelli che aveva visto nei film horror babbani erano molto meno aperti al dialogo di Sir Nick e degli altri.
Non aveva abbondato troppo col trucco ma sapeva che quel poco usato sarebbe andato dritto al punto, evidenziando coi colori quello che era il suo stato d’animo in quelle giornate già fredde: grigio. Tutto era grigio, da quando aveva smesso di negarsi l’affetto degli altri. Tutto era grigio perché nel bel mezzo del bianco e del nero non aveva trovato proprio nulla. Era un’eterna attesa in cui non riusciva ad afferrare con mano qualche dettaglio in più sulla sua storia. Oltre al trucco non osò molto: si limitò ad indossare un lungo vestito bianco che le lasciava scoperte le braccia e legò i capelli. A dir la verità, tralasciata quella patina di inquietudine, era un fantasma molto raffinato.
Sperava di non essere l’unica ad arrivare in costume, ma anche in quell’evenienza non si sarebbe lasciata scoraggiare. Stava crescendo, la piccola Lily. Lo evidenziavano con ancora più cura le gambe slanciate che continuavano ad allungarsi e il viso che ritrovava un riflesso lievemente diverso giorno dopo giorno. Non era più il massimo del divertimento ma almeno aveva smesso di darsi alla macchia per poter parlare coi suoi amici immaginari.
Nonostante il trucco le avesse preso un po’ di tempo, era riuscita ad arrivare in orario all’appuntamento e ad avviarsi con Nieve al luogo della festa. Nessuna delle due parlò molto, forse complici pensieri un po’ troppo ingombranti, ma a volte anche i silenzi erano un buon modo per conoscersi e Lily non aveva intenzione di rovinare l’atmosfera che si andava creando. Non aveva dimenticato ciò che l’amica aveva fatto per lei e forse non si sarebbe mai sdebitata abbastanza.

Non passò molto prima che raggiungessero gli altri, guidati dal Capocasa Channing, e il commento di Nieve le fece riaffiorare il classico sorrisetto da ragazzina infatuata. «Ma andiamo, nemmeno ci penso più a Francis.» Ammise sottovoce, ma non aveva il coraggio di cercare l’amico con lo sguardo.
Si incamminarono tutti insieme, mentre lei sventolava la gonna bianca intorno alle caviglie. Si rese conto in poco tempo che uscire con un vestito del genere a fine Ottobre poteva essere un errore fatale che avrebbe pagato amaramente nei giorni successivi, molto probabilmente tra raffreddore e febbre alta.
I denti avevano già iniziato a battere con ritmo deciso quando incontrarono Maurice, che da quanto apprese era il cugino di Sir Nick. Lo fissò con curiosità durante tutto il tragitto, cercando di far poco caso al freddo che sentiva, iniziando a camminare saltellando come se improvvisasse un ballo strano e senza musica.
Ma i suoi piedi non furono l’unica cosa che iniziò a saltellare, perché i nervi già tesi non presero molto bene le risate che avevano accolto i ragazzi sul luogo della partita e non potè fare a meno di distribuire occhiatacce minacciose ai fantasti che sembravano farsi beffe di loro e di Sir Nick. Non aveva ancora smesso di fissarli male quando una voce familiare le giunse dal lato e riportò la sua attenzione al mondo dei vivi.
Ci mise qualche secondo a scavare con la mente sotto quel trucco pesante da clown e riconoscere Francis. Lo aveva allontanato dopo tutto quello che era successo dopo l’estate, non aveva mai trovato la forza di spiegargli cosa fosse successo e ora che si ritrovava faccia a faccia con lui capì di aver sbagliato, ancora una volta. Francis aveva qualcosa che riusciva sempre a scaldarle il cuore, e ogni volta non se l’aspettava, e si rendeva conto di aver mentito poco prima all’amica: non era vero che a lui non ci pensava più. In realtà ci pensava spesso ma era tutto troppo complicato e non voleva trascinarlo in qualcosa che lei stessa ancora non capiva.
Nonostante tutto gli fece una linguaccia e sbirciò nella sua zucca vuota. «Mi sa che per stanotte resterà vuota, se la partita durerà tanto non avremo tempo di fare Dolcezzo o Scherzetto.»
Ora non rimaneva che aspettare Sir Nick…


Sinossi: Lily si traveste da fantasma e raggiunge il gruppetto insieme a Nieve. Durante il tragitto si rende conto di essere vestita in modo decisamente troppo leggero e inizia a tremare dal freddo, impallidendo sotto il trucco già grigio. Studia Maurice e lancia occhiatacce al resto dei fantasmi, prima di ritrovarsi Francis accanto e rumiginare sulla loro amicizia.


PS: 124/124 PC: 56/56 PM: 84/84 PE: 4.5
INV.: Bacchetta; Ciondolo “Giada delle Fate”; Ametista degli Gnomi
 
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view post Posted on 5/11/2018, 18:48
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Perché? Perché? Oh, perché Caleb?
Continuava a ripeterselo. Incessantemente. Perché aveva detto di sì, quando gli era stato proposto di partecipare alla spedizione fuori dalle accoglienti mura di Hogwarts? Che cosa aveva pensato, immaginato, sperato dando la sua parola? Avrebbe preferito crogiolarsi davanti al caminetto, leggere i suoi libri preferiti, con Peste acciambellata sulle sue ginocchia. In fondo, era da condannare per questo? Poteva forse essere definito un asociale? Credeva di no; solo che detestava due cose: essere in gruppo e partecipare alle feste. Si era reso conto del suo errore all’arrivo in Sala Comune, dove già il Capocasa stava attendendo insieme a qualche suo compagno. Per di più qualcuno era mascherato e se c’era una cosa che Caleb odiava più delle feste, erano le feste in maschera. Aveva offerto dei timidi cenni di saluto, in qua e in là. Nieve, Lavender...gli altri li aveva visti solo di sfuggita. Aveva cercato tra la folla un volto noto tra gli altri: anche se non avrebbe osato parlare apertamente con Casey davanti a tutti, almeno la sua presenza lo avrebbe fatto sentire meno solo. Ma Channing si era mosso e con lui tutta la torma; Caleb si era così accodato, sospirando. Una notte all’umido...e ancora non aveva trovato la vera ragione del suo slancio al momento dell’invito.

Forse l’ho fatto per la speranza dell’avventura, aveva realizzato. Da quando percorreva il castello insieme alla sua compagna di casata, quello era il primo di tutti i suoi pensieri. Avventura. Qualcosa di inaspettato, qualcosa da scoprire, qualcosa in cui mettersi alla prova. Sperava, almeno, che durante quella spedizione notturna succedesse qualcosa di interessante, che avrebbe potuto ricordare e raccontare con piacere. E poi aveva visto il cugino di Sir Nick, quel Maurice e le sue speranze erano, se non morte, diminuite con decisione. Con il suo francese e l’affettazione che si portava dietro era quanto di più lontano ci potesse essere, secondo Caleb, dalle imprese eroiche che sognava. Ora si trovava in un cimitero dall’aria lugubre. Era circondato da fantasmi che ridevano di loro, dei Grifondoro venuti a spalleggiare il loro caro fantasma di Casata. L’umido gli era entrato già nelle ossa. Un vento gelido gli scompigliava i capelli. Nick non si faceva ancora vedere. Insomma, un vero trionfo. Ma ormai era troppo tardi per tornare al caldo del castello. Non restava, dunque, altro se non osservare e sperare.


Insomma, abbiamo detto che: Caleb è un tantino misantropo e non si capacita di aver preso parte a quella spedizione. Spera, almeno, che gli riservi qualcosa di inaspettato. Nel frattempo, però, è sconfortato dal freddo e dall'umidità del cimitero.

STATS:
Punti Salute: 110/110

Punti Corpo: 68/68

Punti Mana: 61/61

Esperienza: 4

INVENTARIO ATTIVO:
Bacchetta di pino, anima in polvere di dente di drago, 11 pollici rigida
Mantello della Resistenza (+8 punti corpo; protegge dalle fiamme)
 
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Saryl Evans «

» ruolo ~ Scheda | Outfit

<< Mantello, bacchetta e che altro? Cosa si porta in queste occasioni? >> Mentre attendevano gli ultimi studenti Saryl sperava ardentemente di non aver dimenticato nulla ed era letteralmente eccitata all'idea di assistere a una partita così particolare..certo non era una squadra di calcio (uno degli sport che più amava) ma non si poteva avere tutto e poi questa era una serata speciale dato che i giocatori sarebbero stati dei fantasmi! È stata una delle tante cose che l'aveva lasciata a bocca aperta appena scoperto questo mondo magico. Aveva sempre immaginato i fantasmi come creature orribili intrappolate in questo mondo in seguito a disgrazie e invece alcuni di loro erano persino amichevoli! Tra questi il fantasma dei grifondoro;Sir Nicholas -quasi senza testa- un cavaliere con la testa attaccata al collo per poco che aspirava a entrare nella congrega dei senza testa... come si poteva non dargli supporto?!? E così aveva accettato di buon cuore l'invito a partecipare a questa sfida ma ancor più questa poteva essere l'occasione per interagire con le sue compagne dato che da quando era arrivata aveva assunto un atteggiamemto piuttosto chiuso nonostante non fosse questa la sua indole ma tutti parlavano del Quidditch e delle sue squadre, delle ultime notizie della gazzetta del profeta mentre per lei tutto ciò era un campo sconosciuto, doveva recuperare così tanto; aveva ancora difficoltà ad adattarsi ma voleva dare una svolta a tutto questo.
"Si oggi mi divertirò, me lo sento!"
Era così immersa nei suoi pensieri che quasi non si accorse dell'arrivo di un fantasma che li stava già conducendo verso il luogo della partita. A quanto pare era un certo Maurice cugino di Sr Nicolas o almeno così le parse di sentire. Camminarono per qualche altro minuto fino a giungere in una foresta dall'aspetto non tanto rassicurante ma più in la si intravedeva finalmente il cimitero...
"Ormai manca davvero poco"
pensò, si avvicinò al piccolo gruppo di ragazze davanti a lei speranzosa di captare qualche informazione in più sull'evento, aveva sentito dire che non era certo il primo anno che Sir Nicholas organizzava qualcosa per il suo complemorte ed era proprio curiosa di sapere cos'era successo le altre volte. "Ok basta origliare, adesso chiedi! Forza Saryl metti da parte la timidezza" non finì questo pensiero che tutto il gruppo si fermò, la meta era stata raggiunta..


Riassunto: Saryl è eccitata all'idea di partecipare a questo evento e crede sia anche l'occasione per socializzare di più con le sue compagne


Punti salute: 100
Punti mana: 50
Punti corpo: 50
Punti esperienza: 1

INVENTARIO:
Bacchetta
Vestiario classico


Narrato ~ «Parlato» ~ “Pensato”

“ Le nostre scelte mostrano ciò che siamo veramente... ”
© Arklys ~ harrypotter.it
 
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view post Posted on 8/11/2018, 05:11
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ABfCNS6
It's one for the monsters and one for the giants
Here's another dawn for November boys
And one for the bastards you're falling asleep with
Home's where the heart hurts

Da più di trenta minuti, in solitaria, Oliver si era a tutti gli effetti perso tra i propri pensieri; la testa in subbuglio costante, il cuore in tumulto, si era disteso sul proprio letto a baldacchino, in dormitorio, dopo essersi assicurato con un discreto interesse di essere rimasto da solo. Dei suoi concasati neanche l'ombra, le lezioni erano ormai iniziate per tutti, incluso il Caposcuola, ma la scusante di essere stato male per via di profonde emicranie riusciva piuttosto bene in quell'ultimo periodo. Un pasticcino svenevole di Zonko a rincarare la dose, se proprio serviva, e il gioco era fatto: non che si assentasse chissà quante volte, quello non sarebbe stato un comportamento tipico della sua personalità, eppure il desiderio di allontanarsi dallo sguardo degli altri, di chiunque si fosse trattato, era un premio fin troppo ghiotto da lasciarsi scappare più del dovuto. Si era accorto che anche un Caposcuola, d'altronde, avrebbe potuto mostrare i suoi momenti negativi: un carico di lavoro aggiuntivo di sera, quello era scontato, era il prezzo da pagare; e per qualcuno che soffriva l'insonnia, come lui, non era poi un grave peso da sopportare. Perlomeno, avrebbe avuto modo e motivo di trascorrere la notte da sveglio, senza premurarsi di scorgere la luce di un nuovo giorno per l'ennesima volta. Nonostante si definisse uno spirito prettamente romantico, da autentico sognatore, anche Oliver si era stancato di lasciarsi cullare ogni mattina dalle prime sfumature dell'alba. Aveva scoperto da tempo di essere più un tipo da tramonto, forse dal suo calare più purpureo, più vivido, più mistico. Con la testa persa tra uno e più pensieri, l'uno non meno diffidente dell'altro, si girava e rigirava tra le mani un Cappello in stoffa leggera, temprato di nero, che aveva scovato nel baule in camerata durante il cambio di stagione. Il Cappello Decapitante, ricordava ancora la definizione e l'effetto del vestiario e si ripromise di portarlo con sé, non indossandolo fin dal principio, quella sera per l'avventura sconosciuta che attendeva tutta la Casata. Dove fossero diretti, di cosa si trattasse per davvero e quale diavoleria li attendesse quell'anno, tutto diveniva dubbio, tutto mutava già repentinamente in domanda. Perché se le riflessioni del Caposcuola convergevano da giorni sull'incendio ai danni di una persona cara, lo stesso incendio che aveva Visto inconsapevolmente nella sfera di cristallo, d'altra parte la preoccupazione di cacciarsi nei guai, ancora una volta, poteva reggere di gran lunga il confronto. Lo scorso anno si erano ritrovati ad una Caccia a Tesoro, nella speranza di acciuffare i baffi spettrali del povero Nick, Fantasma di Casata; l'eventualità che fosse ri-morto, come suggeriva Maurice, era viva, ma alla fine ogni cosa si era risolta nel migliore dei modi, felici e contenti com'erano stati. Due anni prima, tanto per cambiare, le sorti degli adepti di Godric erano state affidate al Passato, capitombolando in compagnia alla Corte di Enrico VII, in una visione d'insieme per nulla positiva per tutti loro, Maghi e Streghe in erbe. Non restava che scoprire, a quel punto, cosa sarebbe successo da lì a poche ore; non una sola volta il Complemorte di Nick-Quasi-Senza-Testa era passato inosservato: e se da un lato risultava un pregio, quasi un rito tradizionale da rispettare, dall'altro a rimetterci le penne erano sempre loro. L'amicizia, d'altronde, non era cosa facile.

Aveva pensato di travestirsi a sua volta: magari da spettro, da zombie, da scheletro, qualsiasi cosa sarebbe andata bene e a ripensarci, forse non sarebbe stata una cattiva idea. Al contrario, aveva chiesto il piacere a Timothy di Trasfigurargli leggermente i capelli: nella sua visione d'insieme, quella più sperata, la chioma di ricci ribelli sarebbe stata voluminosa, striata di bianco e di argento, a richiamare le antiche figure mitologiche di Druidi, Stregoni e chissà cos'altro, gli stessi di cui aveva letto approssimativamente nei racconti di Cruiz; contro ogni sua più rosea aspettativa, Timothy era riuscito soltanto a cambiargli il colore: dal castano più luminoso che tanto donava ai suoi ricci, ora il giovane Grifondoro si ritrovava con capelli sì diversi, poiché del tutto bianchi. Era improvvisamente invecchiato di mille anni. Lo sguardo furioso, la minaccia di trasformare il concasato in un pipistrello e di spedirlo in giro per la Guferia in pasto ai pennuti, forse, avevano presentato una combinazione eccessiva, risolta con la mancata partecipazione del piccolo Timothy all'evento di quella sera. «Ops» fu tutto ciò che Oliver riuscì a spiccicare, più nervoso che imbarazzato di quanto dovesse essere. Con un ennesimo colpo di bacchetta riparatore, evitando di arrivare in ritardo all'appuntamento, aveva tentato di mutare anche le iridi smeraldo in perlaceo, fino a quando si era stancato e aveva chiesto aiuto ad una studentessa più grande. Occhi brillanti, capelli candidi: se quel travestimento era andato male, si augurava perlomeno di non veder sfumato l'intento di presentarsi con decenza alla vera e propria festa di Halloween, il giorno successivo. Si avvolse così in un mantello scuro, a coprire un paio di pantaloni e un pullover largo altrettanto neri; stivali ai piedi, guanti scuri alle mani, il volto di per sé più pallido d'incarnato del solito, occhiaie come fedeli compagne d'avventura, la descrizione era ormai ben delineata. Si guardò un'ultima volta allo specchio e in quell'aurea tra il disperato e il mistico, avrebbe potuto avere un certo fascino. Un Dannato, ecco cos'era. S'addiceva perfettamente.

Si incamminò insieme agli altri concasati verso le rampe di scalini che conducevano ai piani inferiori, dopo aver scoccato un cenno incuriosito agli altri presenti. Chiudendo l'ultimo bottone del mantello, ricamato d'alamari d'argento, si tolse a quel punto anche il cappuccio una volta all'esterno di Hogwarts. «Il primo che dice che sono vecchio si becca una punizione con la Signora Grassa, in qualche modo.» Scoccò la prima occhiata in direzione di Nieve, giusto per sicurezza, accennando un sorriso divertito che non avrebbe potuto mascherare neanche volendo. Annuì alla richiesta dell'altra: la scoperta di lì a breve di ritrovarsi con Maurice, vecchia conoscenza non tra le più cordiali, offriva la giusta spiegazione ad ogni altra decisione da parte del suo Prefetto. Complimentandosi con Francis e Lavender in particolare per il loro outfit - «Meravigliosi!» - e distribuendo apprezzamento all'uno e all'altra dei restanti concasati, finalmente la strada poté dirsi spianata. Arrivarono sulla scia di un freddo pungente, che spinse Oliver a stringersi nel vestiario ancor di più. Prima di ritrovarsi in quell'ambiente diffidente, che non aveva subito messo a fuoco, il ragazzo si rivolse al Capocasa con gentilezza. «Professor Channing, le auguro davvero di non subire la maledizione dei Grifondoro.» Lasciò cadere una pausa breve, leggera, eppure vivida, quasi ad effetto. «Sa, ogni anno nel giorno del complemorte di Nick, succede qualcosa.»
Marcò ancora, le mani a sfiorare il mantello sulla spalla destra, sistemandolo.
«Qualcosa di brutto, Sire, qualcosa di veramente brutto L'ingresso trionfale fra Grifondoro, Maurice e finalmente il prossimo festeggiato, per fortuna, sortirono una certa confusione e Oliver si premurò di indirizzarsi fin da subito al Fantasma che tanto stimava. «Oh tanti auguri, Ser Nicholas!» Sapeva di essere un giorno in anticipo, ma tanto bastava. In tutta la Casata, come gli aveva detto una volta la stessa Signora Grassa, il Caposcuola era probabilmente uno dei pochi, se non proprio l'unico, a chiamare il loro Fantasma con il nome esteso di battesimo, aggiungendovi il classico epiteto - Sir - con il quale l'altro si era presentato loro fin dalla prima sera in Sala Grande. Come una forma di rispetto, forse anche di regale stima, Oliver non disdegnava tuttavia l'appellativo più affettuoso, quel semplice Nick, che riservava nei momenti più leggeri; assicuratosi di essere arrivati tutti integri, si guardò intorno per la prima volta con maggiore attenzione. Il commento sfacciato di qualcuno in lontananza e la vista di una combriccola di Fantasmi, a quel punto, diedero effettivamente il via all'incontro.
salute 257/257 » corpo 241/241 » mana 259/259 » exp 45

» in breve Oliver è indeciso se travestirsi o meno, consapevole che il giorno dopo parteciperà alla festa di Halloween di Zonko; così tenta un travestimento malriuscito, in conclusione si ritrova con occhi perlacei/vitrei e capelli bianchi, maledicendo chi di dovuto (aka povero Timothy). Arriva all'incontro, complimenti qui e lì ai miei concasati super belli (♥), infine si accosta al Capocasa per un commento frizzantino, salutando così Nick all'incontro effettivo.

» inventario bacchetta, Galeone ES, Spilla C.r.e.p.a., cappello decapitante, guanti di Prometeo, bracciale di Damocle

» abilità Divinatore, Maridese Inesperto
 
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view post Posted on 8/11/2018, 21:11
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LfoRG52
Grifondoro, 11 anni

Cosa portare per un evento del genere? Era la domanda che dall'alba assillava la mente di Aida. Era una settimana che non stava più nella pelle per la festa per il complemorte di Sir Nick-quasi-senza-testa. Quello strano fantasma faceva un po' impressione ad Aida, probabilmente per quella testa rimasta attaccata al collo solo per un lembo di carne... Eppure il nobil fantasma era molto simpatico. L'appuntamento per i Grifondoro era nella Sala Comune, e poi da lì sarebbero andati tutti insieme nel luogo della "festa" vero e proprio. Molte ore prima dell'appuntamento Aida aveva iniziato a prepararsi. L'aria di ottobre era frizzante, l'autunno avrebbe lasciato presto il posto all'inverno e già l'aria era così fredda. Inoltre era anche il 30 di Ottobre, la vigilia i Halloween, e sia il villaggio di Hogsmade sia Hogwarts parevano essersi calati perfettamente nell'atmosfera della festa mostruosa. Aleggiava un aria tetra, e il freddo non faceva che accentuarla. Aida decise di indossare le sue adorate calze a righe colorate, di lana pesanti, con stivaletti neri, gonna nera di lana, camicia bianca e il suo adorato maglioncino verde smeraldo. Adorava il freddo proprio perché poteva indossare il suo maglione preferito e perché poteva vestirsi a strati! Prima di uscire indossò il mantello nero e prese un piccolo zainetto verde da mettere sulle spalle nel quale mise la bacchetta, una bottiglia d'acqua e dei biscotti al cioccolato: avrebbe assistito ad una partita, gli stuzzichini erano d'obbligo!
Finalmente pronta scese in Sala Comune e si aggiunse al gruppetto di Grifondoro che seguivano il Professor Channing. Da qui il gruppo si spostò fuori Hogwarts, verso Hogsmade. Aida fin'ora non aveva conosciuto nessuno, e guardava gli altri ragazzi chiacchierare tra loro, cercava qualcuno che come lei non aveva ancora fatto amicizia. Lo sguardo gli cadde su una ragazza dai capelli rossi, che ad occhio e croce doveva avere la sua stessa età. Erano troppo distanti però, avrebbe dovuto aspettare il momento adatto per attaccare bottone.
Il professore li guidò fino all'altro luogo d'incontro, dove li aspettava Maurice, il fantasma cugino di Sir Nicholas. Quel fantasma sembrava molto agitato per le sorti del suo familiare. Il gruppo camminò per alcuni minuti attraverso una foresta finché giunsero nei pressi di un cimitero dall'aria "spettrale", per così dire, dato che ad aspettarli c'era un gruppo di altri fantasmi.
Erano giunti nel luogo della festa e con lo sguardo cercò di nuovo la ragazza dai capelli rossi, la vide avvicinarsi ad un gruppo di concasate e sembrava volesse dir loro qualcosa ma il gruppo si era fermato e forse la ragazza ci ripensò . Aida colse l'occasione e le si avvicino.
- Ciao! Sei del primo anno anche tu?- le disse.

Inventario:
Bacchetta
Vestiario e mantello nero
Zainetto sulle spalle, contenente bottiglia d'acqua e biscotti con al cioccolato.

Punti stats:
Punti salute: 100
Punti Corpo:50
Punti Mana: 50
punti esperienza: 1

«The most wasted of all days is one without laughter.»
 
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view post Posted on 9/11/2018, 11:30
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We are all immortal until proven otherwise

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Quel mattino KC si svegliò molto presto, e ciò fu un enorme dispiacere per tutti quanti. Era una di quelle più uniche che rare mattine in cui si era riuscita a svegliare prima della sveglia (all'incirca di un'ora e mezza), a spalancare gli occhi e a lasciarsi il sonno alle spalle in men che non si dica, dando così spazio all'unico pensiero che avrebbe dominato l'intera giornata: il complemorte di Nick. Aveva passato ore e ore il giorno prima a immaginarsi la situazione, a contare le persone che ci sarebbero state e a prevedere cosa avrebbero detto. Era una di quelle tipiche giornate in cui si ripeteva a rotazione continua in mente tutti i possibili copioni che quella giornata avrebbe potuto seguire. Si era immaginata di rispondere perfettamente a tono a qualcuno o di buttar lì una battuta brillante alla compagna di turno e far ridere la massa, e alcune volte ci si immergeva a tal punto che iniziava a parlare da sola senza rendersene conto, trasportando i pensieri sul reale. Gli sguardi delle compagne nelle ore di studio in biblioteca erano stati piuttosto eloquenti su quanto lei fosse stata molesta, anche se involontariamente.
Tutto era pronto. Innanzitutto si era interrogata per ore su che tipo di vestiario avrebbe dovuto indossare. Dato che sarebbe stata la viglia di Halloween avrebbe potuto sfoderare l'outfit che deciso per la festa di Zonko, ma per lo stesso motivo una maschera del genere sarebbe potuta non essere gradita, specie dai fantasmi . A quel punto si chiese persino se non sarebbe stato più consono per l'evento vestirsi a lutto, ma anche lì rimase nel dubbio perché non sapeva di fronte a che tipo di personaggi si sarebbe trovata. Stanca di tutto quel rimuginare optò per un semplice maglione e pantaloni neri; in questo modo nessuno avrebbe potuto dire niente.
Era in preda alla più totale euforia. Quando alcuni giorni prima Sir Nickolas era passato per la Sala Comune e aveva pregato i suoi concasati di unirsi alla partita in pochi si erano proposti. Vedendolo triste e preoccupato KC non aveva potuto fare a meno di assicurargli la sua presenza e aveva tentato di spargere la notizia durante le lezioni e al tavolo dei Grifondoro. Di conseguenza si sentiva quasi un po' responsabile per lui. Era un giorno importante per Nick, e sarebbe dovuto andare per il meglio. La serietà e il controllo quasi ossessivo con cui aveva affrontato ogni singolo gesto di quella giornata ne era la prova, dall'alzarsi al pettinarsi i capelli, dall'andare in Sala Grande a far colazione al dare le crocchette a Julius Marvin. Questo, in qualche modo, le faceva sentire di aver cominciato col piede giusto e la rassicurava.
Una volta tornata in Sala Comune dalla colazione le sue compagne si erano già svegliate. Se queste si trovavano ancora fra le braccia di Morfeo, Casey invece aveva preso a parlare a manetta spiegando entusiasta le regole del cricket che aveva cercato in biblioteca appositamente per quel giorno, e a raccontare barzellette nei momenti di vuoto che non sapeva come colmare.
- Allora, allora, allora... un Runespoor entra in un pub. Quante burrobirre chiede? Due! Perché la terza testa l'hanno già fatta fuori le altre due quando erano indecisi su in quale pub andare!

All'arrivo della sera tutti erano pronti e il professor Channing arrivò trafelato nella Torre di Grofondoro. Era la prima volta che partecipava a un evento del genere e, soprattutto, che aveva l'occasione di osservare un professore al di fuori del castello. Lo seguiva con curiosità in ogni suo movimento chiedendosi come mai avessero scelto proprio lui, che si vociferava esser stato un Tassorosso, come loro Capocasa. Quando avevano annunciato che avrebbero assegnato presto questi ruoli, KC aveva sperato nel professor White, che non solo era stato un Grifondoro ma era anche il suo insegnante preferito. A dir la verità provava una sorta di ammirazione per lui; durante le lezioni lo seguiva sempre con grande attenzione e lo considerava una sorta di gentiluomo d'altri tempi, tanto che persino le materie che lui insegnava le risultavano le più belle. Nonostante ciò Channing non era male; aveva l'aria di un essere un gran buontempone, sapeva quel che insegnava e non faceva lo schizzinoso con gli studenti come Midnight.
Non appena si incamminarono Juliet si avventò su di lei e la prese sotto braccio.
- Sure, baby! Facciamoli neri.
Mentre camminava a braccetto con lei cercava con lo sguardo Caleb, e non appena riuscì ad incrociarlo gli fece un occhiolino.
Dopo una decina di minuti, in cui erano usciti dal castello e avevano seguito la strada verso Hogsmeade, si ritrovarono a gelare per la nebbiolina fredda che gli avvolgeva i piedi. In particolar modo Lavender che era stata una delle poche a travestirsi, anche se correndo il rischio di beccarsi una polmonite. Gli altri due che avevano deciso di correre il rischio erano Oliver e Francis. Il primo sembrava aver sbattuto la faccia in una pozzanghera, il secondo era un tantino più eccentrico, tanto che non appena lo vide KC disse, soffocando una risata:
- Francis è... un pagliaccio.
Proprio in mezzo alla sterpaglia e ai massi, Nieve, assorta in chissà quale mondo, la urtò e scusandosi fece una battuta che le provocò una risata convulsa. Forse fra tutti compagni la prefetta era quella che più riusciva a farla divertire.
Una volta arrivati, la sera era già sul punto di inghiottire l'intero orizzonte e tutto sembrava avvolto da un che di spettrale. La comitiva fu peraltro fermata da un fantasma, tale Maurice che a quanto pareva era il cugino di Sir Nickolas. Aveva un che di stopposo quell'entità. Parlava con un accento francese a dir poco odioso e KC ebbe subito l'impressione che lui quella sera sarebbe stato d'aiuto quanto del pus fresco di Mimbletonia su degli abiti appena usciti dalla tintoria. Dopo dieci minuti passati a parlottare nella sua lingua natale, Maurice indicò al gruppetto il luogo in cui sarebbe disputata la partita: un cimitero.
- Fantastico - disse Casey alla sua compagna.
Lì in mezzo vi trovarono Sir Patrick Delaney-Podmore e gli altri suoi scagnozzi di ectoplasma della congrega che non appena li videro appellarono loro e Sir Nickolas in modo del tutto poco carino. La ragazzina istintivamente fece una battuta al suo amico Caleb che si trovava lì vicino, richiamando una discussione che avevano fatto qualche giorno prima in Sala Grande:
- Davvero fantastico. Caleb, ci saremmo dovuti vestire sul serio da Ghostbusters.




RIASSUNTO: solita routine, panico, decisioni, bla bla bla. KC racconta una barzelletta in dormitorio. Parlotta nella sua testa commentando le persone che vede. Interagisce con Juliet, fa una battuta su Francis, ride a quella di Nieve, rinteragisce con Juliet e poi con Caleb, mentre rotea furiosamente gli occhi alla vista di Maurice.


STATISTICHE:
PS: 107
PC: 51
PM: 62
PE: 2
INVENTARIO
Bacchetta [legno di Nocciolo, piuma di Civetta Bianca, due gocce di sangue di Mooncalf, dieci pollici, flessibile];
una giacchetta, un maglione e dei pantaloni neri;
Amuleto dorato;
Anello testa di Leone + Diamante;
Mantello Scudo;
Api frizzole, bacchette di liquirizia, crostatine canarine, fildimenta interdentali, piperille, rospo alla menta.
 
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view post Posted on 9/11/2018, 23:50
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LIZA

SILVERMAN

Anche quest'anno il complemorte di Sir Nicholas era arrivato, la piccola Silverman era elettrizzata poiché sicura che probabilmente qualcosa di interessante sarebbe successo. Ovviamente sperava in niente di tremendo o spiacevole, lo scorso anno Sir Nicholas aveva frainteso le azioni dei Grifondoro mentre invece quest'anno i ragazzi avrebbero partecipato ad un evento straordinario: quella sera Sir Nicholas avrebbe avuto la possibilità di entrare a far parte dell'elitario gruppo dei Fantasmi Senza Testa, il sogno che lo spettro di Grifondoro bramava da così tanto tempo. Ovviamente la giovane Elizabeth non avrebbe mancato a tale appuntamento, dunque la ragazzina si presentò puntuale accompagnata dalle altre compagne Grifondoro.
«Eccomi! Avete aspettato molto?»
Sorride una volta che si presenta davanti alle sue amiche, notando subito il vestito meraviglioso indossato da Lily Lovecraft (soprannomina Livy da Elizabeth, ebbene sì la Grifondoro aveva deciso di dare soprannomi carino alle sue amiche).
«Come sei bella, Lovy!» gli occhi della Silverman brillarono bel vedere la bellezza della sua compagna con quello straordinario abbigliamento «Non hai però freddo? Infondo siamo quasi a Novembre...»
Semplice preoccupazione la sua, non voleva di certo criticare... Infondo, da brava crocerossina, non voleva che i suoi colleghi Grifi si prendessero un malanno. La Silverman era fatta così, si preoccupava per gli altri e voleva solo salvaguardare la loro salute.
Nieve intanto diede l'avvio alla piccola processione di ragazze, rimanendo dietro al gruppo da brava mamma chioccia e ovviamente Liza obbedì senza fiatare. La sua compagna era un Prefetto estremamente diligente, precisa e seria, il genere di persona che la nostra protagonista sognava di diventare... Probabilmente sarebbe successo in un futuro prossimo, sempre se le cose sarebbero andate bene.
Arrivati al luogo di incontro, piano piano anche il resto della truppa Grifondoro stava per fare il suo ingresso: facce nuove, facce conosciute e facce... Pitturate?
La faccia di Liza divenne un miscuglio tra il sorpreso ed il perplesso, per poi sciogliersi in un'espressione allegra quando vide Francis.
«Vedo che non hai rinunciato allo spirito di Halloween!» dice lei con sorriso, mentre dalla sua borsetta prendeva dei Filidimenta «Se te ne do uno, tu prometti di darmi un palloncino? O forse preferisci le palline al sorbetto levitante... Ah e non ho intenzione di vedermi senza un braccio, mi raccomando!»
Si, Elizabeth aveva letto It.
Si, Elizabeth adorava il Gore.
Si, Elizabeth si era innamorata dello stile di scrittura di quello scrittore babbano a nome di Stephen King.
Ovviamente Francis non fu l'unico a ricevere dolci attenzioni: infatti la ragazzina si premunì di andare anche dal caro Oliver, pronta ad offrigli una ciocconocciola.
«Ho fatto un po' di rifornimento, se vuoi qualcosa di dolce dimmelo... Se preferisci qualcosa di salato invece ho i pop-corn.»
Le persone di solito associano Elizabeth al dolce, poverina non è una dolciofila è anche un'amante del salato e qualche snack semplice come patatine e pop-corn era riuscita a reperirli. Ovviamente la ragazzina avrebbe offerto a chiunque le avesse chiesto uno snack, erano in quel luogo per divertirsi e vedere Sir Nicholas trionfare. Vedere uno spettacolo così straordinario senza qualcosa da sgranocchiare, era triste.
L'evento stava per iniziare, ma giustamente iniziarono i primi trattamenti di sufficienza nei confronti del povero Nick. Juliet ovviamente non se ne stette zitta, Liza la supportò senza pensarci suo volte.
«Siamo venuti qui per vedere Sir Nicholas trionfare, cosa che succederà.» esclama lei con determinazione «E sir Nicholas de Mimsy-Porpongton indimenticabile come fantasma, a differenza vostra!»
Fu decisa nella sua posizione, accompagnando la bella Little nella sua crociata contro quelle oche giulive che avevano l'ardore di chiamarsi Spettri.
Ormai mancava poco all'inizio della serata.

CITAZIONE
🎶STATISTICHE🎶

punti salute › 100
punti mana › 51
punti corpo › 50

resoconto › Elizabeth va assieme alle ragazze all'evento di Sir Nicholas, offre qualche dolce/snack a Francis ed Oliver, ma anche a chi vuole favorire e inoltre fa i complimenti a Lovy perche è bellissima. Alla fine da manforte a Juliet dopo che Nick è stato snobbato per la millesima volta 💔

EQUIPAGGIAMENTO

bacchetta › Legno di Frassino, crine di unicorno, 13 ½ pollici poco flessibile
★ Topo finto: Topo di piccole dimensioni che, una volta caricato con un colpo di bacchetta, corre per tutta la stanza seminando il panico in chi teme i roditori dalla lunga coda rosa. Possono mordere l'avversario causando la perdita di punti salute.
★ Bacchette magiche alla liquirizia, Ciocconocciola, Fildimenta Interdentali, Pallini di sorbetto levitante
Outfit

FH5ILVH
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Edited by Yuna ~ - 10/11/2018, 00:45
 
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view post Posted on 13/11/2018, 18:00
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Il Fato

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«Ah.» Nick-Quasi-Senza-Testa agitò una mano con gesto elegante. «Una questione di scarsa importanza… non è che proprio desiderassi di entrare a far parte… avevo pensato di fare domanda, ma a quanto pare ‘non rispondo ai requisiti’».

La festa di complemorte

Harry Potter e La Camera dei Segreti, Cap. VIII



Dopo aver sopportato per tutto il tragitto Maurice, i Grifi, accompagnati dal loro Capocasa, fecero approdo in quello strambo cimitero abbandonato.
Sedendosi sulla robusta quercia, probabilmente recisa alla base da un fulmine, continuarono a sentire le risate dei fantasmi senza testa fino a che uno squillo di trombe non richiamó l'attenzione di tutti.
In men che non si dica dal bosco proprio di fronte ai ragazzi uscirono 10 fantasmi, abbastanza anonimi, seguiti per ultimo da Sir Nicholas il quale, acclamato con estremo vigore da Maurice, si avvicinò a loro mostrando la mazza e il taglio netto sul collo, che aveva sancito la sua morte e dannazione.
Con estrema nobiltà e buon animo, dopo aver accolto gli applausi fatti a lui, si recò dinanzi a Sir Patrick Delaney-Podmore e la sua squadra porgendogli la mano per augurargli buona fortuna.
Ovviamente quel gesto venne deriso dal fantasma che, preso da un innata euforia si girò verso la sua squadra per poi dire ad alta voce:

-Ci manca solo che ci dica “che vinca il migliore”.

Una risata generale riaffioró per tutto il cimitero colpendo per lo più il gentile fantasma che, con sguardo deciso come non mai, sembrava essere pronto per l'imminente sfida.
Chiunque conosceva Nicholas, avrebbe potuto notare uno sguardo ben deciso rispetto al solito. Quella non era una comune partita per lui, ma il giorno in cui sarebbe stato accettato dal gruppo di cui aveva sempre voluto far parte.


Non appena le squadre si schierarono in campo un ennesimo senza testa, si posizionò fuori dal manto erboso quindi, staccandosi di netto la testa dal collo, disse:

-Partiti!-

Nel giro di pochi secondi, i Grifondoro capirono che quella testa che venne lanciata nel campo dal fantasma era la palla e allo stesso tempo il commentatore della partita.
Probabilmente, era anche l'arbitro della stessa, cosa del tutto ingiusta è sfavorevole per il loro amato fantasma.

-McKinsey tocca il primo pallone della giornata con estrema eleganza e lo passa a Sir Patrick che lo sposta verso Shelley, posto sul lato sinistro del campo. Sembra che i giocatori della Congrega abbiano già preso il pallino di gioco.-

Disse la testa-dischetto, commentatrice della partita.
In quei primi scorci di partita si poteva notare come la concentrazione fosse alle stelle in entrambe le squadre, così come si poteva percepire che i fantasmi che giocavano con Nick erano disarmati nel vedere quella situazione ostile nei loro confronti.
Nel giro di pochi minuti l'atteggiamento della squadra del fantasma di casata divenne estremamente difensivo, eccezion fatta per Nick, il quale continuava a pressare su tutti i palloni mentre i fantasmi della congrega si passavano la palla per stancarlo.

-Pour tout le Monde, c'est Terrible. Nicholas, courage.-

Come rinvigorito alle parole di Maurice, il buon quasi senza testa, si girò imperiosamente verso Sir Patrick, detentore del pallino del gioco quindi, senza alcuna premura scivolò lungo il manto erboso colpendo la palla e l'avversario.
Le risate da parte del commentatore cessarono di esistere al momento del contatto quando un vigoroso -Noooooo- si fece spazio nelle orecchie di tutti.

Chiunque avesse avuto buon occhio, avrebbe potuto notare che sia la testa del Capo della Congrega che quella del commentatore erano volate in aria, all'interno del bosco.
Il silenzio caló rapidamente nel cimitero, mentre il corpo del capo della Congrega si muoveva in maniera furibonda puntando il dito verso qualcosa di non definibile.

-So io cosa ci sta dicendo!-

Esclamò il portiere della squadra della congrega.

-Ci sta dicendo di prendere il quasi senza testa e fargli pentire di quello che ha fatto! Ne ha fatte troppe nei nostri confronti, merita di essere punito.-

Delle grida euforiche risuonarono per tutto il campo mentre la squadra di Nick scappava dalle vie più disparate, lasciandolo da solo.
Oramai erano rimasti solo il fantasma di casata, i senza testa e la tifoseria. Cosa era meglio fare? I guai per i Grifondoro erano appena iniziati.

Bene.
Come avete potuto notare, la testa del commentatore e del capo della congrega sono volate lontane dal campo, precisamente nel bosco davanti a voi e da cui ha fatto la sua comparsa Nick Quasi Senza Testa.
So che siete confusi, specialmente per il fatto che il vostro prode fantasma ancora non abbia parlato, ma diciamo che se la sta passando brutta se si tiene conto che dieci fantasmi senza la testa stanno andando verso di lui.
La squadra di Nick per la paura è scappata, siete rimasti solo voi che lo potete aiutare nei modi più disparati, quindi libero spazio alla fantasia.
L'obiettivo principale è che Nick resti incolume a questa situazione, come ci riuscite è vostra competenza.
Obiettivo secondario di questa sfida è trovare la testa di Sir Patrick, mentre quello bonus è trovare la testa del commentatore.
Potete restare uniti o dividervi in gruppi, lascio questa scelta a voi ma tenete conto che in qualsiasi caso sarà un'ardua avventura!

Prossima scadenza:23/11 h.23:59



Aida (A)
Punti Salute: 100/100
Punti corpo: 50/50
Punti Mana: 50/50
Exp: 1
Oliver (O)
Punti Salute: 257/257
Punti corpo: 241/241
Punti Mana: 259/259
Exp: 45
Saryl (S)
Punti Salute:100/100
Punti corpo: 50/50
Punti Mana: 50/50
Exp: 1
Caleb (C)
Punti Salute: 110/110
Punti corpo: 68/68
Punti Mana: 61/61
Exp: 4
Lavander (L)
Punti Salute: 124/124
Punti corpo: 56/56
Punti Mana: 84/84
Exp: 4,5
Francis (F)
Punti Salute: 107/107
Punti corpo: 66/66
Punti Mana:64/64

Exp: 3
Christopher (K)
Punti Salute: 239/239
Punti corpo: 180/180
Punti Mana: 219/219
Exp: 31.5
Juliet (J)
Punti Salute: 128/128
Punti corpo: 56/56
Punti Mana: 54/54
Exp: 7
Emma (E)
Punti Salute: 139/139
Punti corpo: 78/78
Punti Mana: 83/83
Exp: 5,5
Nieve (N)
Punti Salute: 166/166
Punti corpo: 127/127
Punti Mana: 139/139
Exp: 17
Casey (Cs)
Punti Salute: 107/107
Punti corpo: 51/51
Punti Mana: 62/62
Exp: 2
Yuna (Y)
Punti Salute: 100/100
Punti corpo: 51/51
Punti Mana: 50/50
Exp: 1
 
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view post Posted on 17/11/2018, 01:37
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entropia.

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THEY SAY BAD THINGS HAPPEN FOR A REASON



Le batteva forte il cuore; non veloce, solo forte.
In buona sostanza, era in preda a quella condizione che si manifesta quando senti tutto e niente allo stesso tempo. La avvolgeva uno spesso strato di nebbia, sicché — paradossalmente in modo a dir poco fastidioso — aveva, per un verso, l’impressione che gli stimoli esterni non potessero penetrare la barriera annacquata della percezione; e, per un altro, di essere prigioniera di sé stessa in un modo che impediva agli altri di avvedersi del suo disagio e soccorrerla. Se glielo avessero chiesto, avrebbe risposto che, in quel preciso e lunghissimo istante dilatato dai rintocchi molesti del suo cuore, era come se al mondo non esistesse nessun altro all’infuori di Nieve Rigos — una prospettiva davvero, davvero terribile.
Era iniziato tutto in modo abbastanza banale, com’è tipico delle situazioni più semplici e, insieme, incisive. Le parole di scherno rivolte a Sir Nicholas avevano suscitato in lei quella vaga sensazione di disagio che prende ad agitarsi sottopelle quando la compartecipazione emotiva origina dall’esperienza diretta. Le voci dei fantasmi le erano parse non troppo dissimili da quelle dei bambini della sua infanzia, o da quella di Emma, perfino da quella di Astaroth. Da principio, comunque, non si era accorta dell'effetto riconducibile al parallelismo. Composta in una misura che poco le apparteneva, aveva seguito la partita con le braccia strette attorno al corpo e il viso trasfigurato in una natura morta di reazioni: per entusiasmante che fosse l'azione in campo, l'emozione raggiungeva i suoi lineamenti già sfiorita. Dunque, Nieve si limitava — senza averne coscienza — ad accennare. Ora accennava un sorriso, ora un sobbalzo; talora si concedeva un piccolo incitamento e talaltra un singulto a denti stretti.
Ma il cuore… il cuore batteva sempre forte, fortissimo.

Una reazione a tutto tondo decise di presentarsi alla platea che era la sua sensibilità solo quando la vicenda assunse irrimediabilmente e inaspettatamente tinte più vivaci. Per un gruppo di fantasmi che fuggiva, ce n’era un altro che avanzava sulla scia della rivendicazione alla luce del colpo assestato da Sir Nicholas.
Nieve portò la mano destra al collo, cingendosi la gola con le dita. Aveva aperto appena la bocca e respirava attraverso le labbra socchiuse. Batté le palpebre, indecisa sul da farsi. Esisteva una parte di lei — dura, combattiva, a tratti perfino violenta — che premeva perché colmasse la distanza che la separava da Nick e ne prendesse le difese: non avrebbe permesso che sottoponessero il beniamino di Casata alle stesse forme di mortificazione che le erano toccate in passato; si sarebbe fatta avanti, ebbene, e gliene avrebbe cantate quattro con la schiettezza indelicata che portava appuntata all’animo con lo stesso orgoglio con cui sfoggiava la spilla da Prefetto.
Per forte e desiderosa di riscatto che fosse, tuttavia, quella parte non prevalse. Nieve, che aveva gli occhi fissi sulla combriccola di corpi opalescenti, intravide il labiale delle sue intime proteste al disappunto, ma non ne udì alcuna. Nelle sue orecchie, non c’era spazio che per il rimbombo sordo promanante dal petto. Se non era capace di dominare il caos che aveva dentro, come ci si poteva aspettare che desse un contributo al mondo perché venisse rimesso in ordine?
Si accorse di aver cominciato a correre una volta raggiunto il villaggio. Aveva il fiato corto e gli ingranaggi della mente accaldati per l’incessante sforzo di ritrovarsi. Schivò in ultima un uomo di mezza età, intento a fissare una grossa zucca incantata sul tetto di una casa. A quel punto, ansante, si fermò.
Le batteva forte il cuore. Forte, sì, ma anche veloce.



SINOSSI: Sostanzialmente, Nieve lascia il cimitero.

ABILITÀ
Metamorfomagus Inesperto
PUNTI STATS
Punti salute: 157/157
Punti corpo: 123/123
Punti mana: 135/135
Punti esperienza: 13.5
INVENTARIO
Bacchetta (+ pietra);
Vestiario e normale mantello nero;
Ciondolo della Scaglia di Drago;
Anello dell’Eroe;
Anello del Coraggio;
Anello gemello (Thalia Moran);



Mi è impossibile continuare a partecipare all’evento. Quindi, pur a malincuore, abbandono. Conto di averlo fatto in un momento in cui non metto in alcun modo in difficoltà né i ragazzi, né il Master.
Vi seguo comunque con molto interesse, bimbi! Fate ammodo oppure… :malosguardo:
 
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78 replies since 30/10/2018, 18:17   2059 views
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