Un complemorte da ricordare, Evento Grifondoro

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view post Posted on 21/11/2018, 14:20
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Molti luoghi ha la tua anima, ivi alberga natura magnanima. Di coraggio e lealtà fanne bandiera, di Grifondoro potrai essere fiera!

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Juliet Little
Studentessa Grifondoro, Primo Anno, 15 anni, Scheda


original

Il rischio più grande è non rischiare mai



Anche se il luogo in cui si erano dati appuntamento le faceva scorrere dei brividi lungo la schiena questo non le aveva impedito di non usare la sua lingua tagliente per apostrofare quei pagliacci. *Ops forse ho esagerato* avrebbe pensato la quindicenne dopo aver fatto trasparire quello sdegno malcelato come suo solito. Ma per fortuna non era da sola in quella battaglia contro quei pagliacci e si sarebbe sentita meno sola. Sorrise alla ragazza che l’aveva supportata in quella battaglia che durava forse da già da troppo tempo, da quando precisamente era morto e poi rinato quello che poi sarebbe diventato la guida dei Grifondoro.
Tutti loro si sarebbero seduti sulla quercia non prima di aver assistito all’allontanamento della prefetto Rigos. C’era qualcosa che quadrava. Forse non voleva rivivere quello che aveva passato lo scorso anno o forse c’erano altrte ragioni per cui quella ragazza si era trovata a fuggire. Lo voleva farlo anche lei. Ma conoscendosi non sarebbe andata via solo perché aveva paura, sapeva che le cose che le facevano paura però le facevano provare il desiderio di buttarsi dentro solo per appagare il desiderio di conoscere le sue paure e in qualche modo superarle.
Così s’era trovata lì nonostante i pronostici. E puntualmente qualcosa di imprevedibile accadde. Non si sarebbe meravigliata più di tanto. Dopotutto erano nella Scuola di Magia e Stregoneria e ogni anno puntualmente accadeva qualcosa.
Se nei primi momenti si chiedeva da cosa dipendesse, adesso non si faceva più domande. Ser Nicholas si fece vedere in quella marea di fantasmi. Molti fischiarono al suo arrivo e Juliet alzando lo sguardo avrebbe dato tutto il suo supporto al loro fantasma preferito che ogni anno mostrava quella sua particolarità che lo rendeva unico.
Avrebbe cominciato a battere le mani per supportare quel gruppo. La partita era iniziata e Juliet potè cogliere qualcosa di antico nello sguardo del fantasma senza quasi testa e ciò sembrava di buon auspicio per tutti loro e per il suo orgoglio. Ma forse non era quello il momento per gioire o per cantare vittoria perché qualcosa era scattato in Nick. Qualcosa che era forse affiorato in Juliet se si fosse trovata nella sua stessa situazione. Le due teste volarono in direzione della foresta dietro il cimitero.
«Non è colpa sua! Siete dei codardi» avrebbe detto Juliet esprimendo sempre a parole la sua rabbia verso quell’ingiustizia gratuita a danno di Ser Nicholas. Avrebbe guardato i suoi compagni per capire come comportarsi. Dovevano sì aiutare il loro amato fantasma. E per farlo dovevano, a parere suo, inoltrarsi nella foresta. «Per aiutarlo secondo me dovremo, ehm, recuperare le teste e nel frattempo calmare gli spiriti degli altri rimasti» avrebbe detto puntando il dito prima sulla foresta e poi sul cimitero dove c’erano gli altri fantasmi pronti a far la guerra contro Nick-Quasi-Senza-Testa.




P
unti Salute: 128
P
unti Mana: 56
P
unti Corpo: 54
P
unti Exp: 7

I
nventario: Bacchetta Magica, nanosticca, amuleto dorato, mantello vulcano, molliccio oppugnabile, detonatore abbindolante, ciondolo scaglia di drago



©Suguni | <i>harrypotter.it
 
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view post Posted on 21/11/2018, 17:07
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blendhalloweenlily

F
orse quello non era esattamente l'esito che la giovane ragazza si sarebbe aspettata quando aveva deciso di imbarcarsi in quella strana festa. Volarono teste, letteralmente.
Osservò l'inizio della partita con un misto di scetticismo e curiosità; non capiva perché Sir Nick non avesse aperto bocca fino a quel momento ma aveva associato tutto ciò ad un misto di ansia da prestazione mal riposta. Eppure c'era qualcosa di strano, qualcosa che non la convinceva fino in fondo. La partita le era sembrata avvincente, anche se il povero Sir Nick era partito con un certo svantaggio, ma quando le due teste volarono via sotto lo sguardo incredulo di fantasmi e creature viventi, dovette portarsi una mano alla bocca per non lasciarsi sfuggire una risatina divertita. Certo, non doveva essere una sensazione piacevole sentire la testa distaccarsi di netto dal collo, però l'episodio ebbe qualcosa di comico ai suoi occhi, sembrava di assistere ad uno dei cartoni animati babbani che guardava sempre da piccola.
Fu solo quando Nieve andò via in fretta e furia che iniziò anche lei ad avvertire il peso di una situazione che stava decisamente sfuggendo di mano. In un primo momento pensò di correrle dietro e scoprire cosa c'era che non andasse ma una parte di lei aveva deciso che era meglio lasciarla andare e non forzarla ad osservare quella scena surreale. Dopotutto i compagni di squadra di Sir Nick se l'erano dati a gambe, facendosi scudo di una certa dose di vigliaccheria anche da morti. Insomma, come si poteva aver paura di qualcosa dopo aver affrontato la morte? C'era qualcosa di peggio che poteva capitare?
Si voltò verso Francis e fece un cenno ai fantasmi adirati che si facevano strada verso Nick, con fare tutt'altro che pacifico. «Mi conviene andare a placare le acque, se riesco. Anche se vorrei proprio staccargliela io la testa dal collo a quei palloni gonfiati.» Il suo astio verso i fantasmi che avevano schernito Nick non faceva che crescere secondo dopo secondo, senza però toglierle la voglia di controllarsi meglio che poteva per non far andare nel panico gli studenti più piccoli. Si alzò dal ceppo e si incamminò a passo svelto e deciso verso i fantasmi, cercando di non dar peso alla voce stridula e leggermente isterica di Maurice.
«Hey, hey!» Disse a voce piuttosto alta, rivolta ai Senza Testa. I denti le battevano dal freddo che provava a causa del vestitino leggero, ma sperava che almeno quel travestimento attirasse l'attenzione dei fantasmi. La diplomazia faceva fatica a farsi largo tra le sue parole, ma non era poi così difficile mantenere la calma. «Sono sicura che Sir Nick non l'abbia fatto di proposito, potete rinfoderare le spade e magari ascoltare. Sono sicura che io e i miei compagni possiamo cercare le teste e riportarvele. SE...» La voce si fece di qualche nota più acuta. «...nessuno torce un capello a Sir Nick. Ci siamo intesi?» In realtà una parte di lei aveva il vago presentimento che nessuno le avrebbe dato ascolto e che le cose sarebbero degenerate a breve. Sperava soltanto che Oliver e il professor Channing le dessero man forte per evitare il peggio, anche se non riusciva ad immaginarsi in quel momento cosa ci fosse di peggio di un gruppo di fantasmi senza testa e per di più antipatici.


Sinossi: Lily è incuriosita dalla partita, anche se si chiede come mai Sir Nick non si decida ad aprir bocca. Quando le due teste volano via si rivolge a Francis dicendogli che sarà meglio che lei vada a parlare coi Senza Testa per evitare che se la prendano con Sir Nick. Dice ai fantasmi che lei e i suoi compagni possono andare a recuperare la testa se non maltrattano Sir Nick, sperando che anche Oliver e il professor Channing siano d'accordo con lei e vadano a darle man forte.


PS: 124/124 PC: 56/56 PM: 84/84 PE: 4.5
INV.: Bacchetta; Ciondolo “Giada delle Fate”; Ametista degli Gnomi
 
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view post Posted on 21/11/2018, 19:36
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Saryl Evans «

» I anno ~ 11 anni | Grifondoro



Saryl se ne stava seduta a osservare quello che stava succedendo, la partita era appena iniziata e quando aveva notato quale sarebbe stato il commentatore/dischetto le scappò un sorriso, trovava la cosa macabra e allo stesso tempo estremamente divertente. L'aria attorno era fresca e stando fermi il freddo sembrava inoltrarsi fino alle ossa. "Quanto odio il freddo" alitò sulle mani per cercare di riscaldarle, si avvolse al mantello e si guardò intorno. Aveva deciso di sedersi accanto a una delle compagne che poco prima le aveva rivolto la parola ma sfortunatamente non aveva ancora avuto modo di risponderle <<ehi ciao, scusa per prima ma certe volte ho la testa fra le nuvole e non sento quello che accade intorno detto questo le porse la mano <<comunque piacere, Saryl Evans, primo anno>> chiacchierarono del più e del meno, quali fossero i loro interessi e della loro vita prima di Hogwarts. Finalmente Saryl poteva confessare la propria frustazione per non saper quasi niente sul mondo dei maghi ma primo o poi si sarebbe integrata al 100%, lo aveva promesso ai suoi genitori ma sopratutto lo aveva promesso a se stessa. Fu nel bel mezzo della loro conversazione che si udi un fortissimo grido. La piccola grifondoro si girò verso il campo e ci mise un po' a comprendere quello che stava succedendo: due cavalieri erano rimasti senza testa, la squadra di Sir Nicholas si era dileguata in men che non si dica e gli avversari si stavano avvicinano minacciosamente verso il fantasma della casa grifa.
<< Ma cosa sta succedendo?? >> Si alzò, prese la sua compagna per un braccio e la strattonò <<vieni, lì c'è il professore e gli altri, avviciniamoci a loro! >> così si incamminarono poco più lontano, raggiungendo il resto del gruppo mentre con la coda dell'occhio Saryl vide una delle compagne più grandi correre via...lontano da tutti



Saryl è intenta a conversare con Aida, prima dello scontro tra i fantasmi si avvicina al prof e alle altre compagne per capire cosa sta succedendo e come comportarsi


Punti salute: 100
Punti mana: 50
Punti corpo: 50
Punti esperienza: 1

INVENTARIO:
Bacchetta
Vestiario classico


Narrato ~ «Parlato» ~ “Pensato”

“ Le nostre scelte mostrano ciò che siamo veramente... ”
© Arklys ~ harrypotter.it


Edited by Saryl Evans - 23/11/2018, 18:44
 
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view post Posted on 22/11/2018, 07:48
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ABfCNS6
It's one for the monsters and one for the giants
Here's another dawn for November boys
And one for the bastards you're falling asleep with
Home's where the heart hurts

Tutto sommato, l'attenzione ai dettagli si stava rivelando molto più interessante del previsto: indagatore, curioso, spinto da una stilla sempreverde di avida conoscenza, Oliver non avrebbe potuto in nessun caso mascherare l'espressione deliziata comparsa sul proprio volto. Non riusciva ad apprezzare del tutto l'ambiente circostante, forse perché portavoce - a ben vedere - di una tetra rassegnazione della natura: gli ricordava una di quelle tele dal contenuto spento, dai colori sfumati, dalle tempre ormai dimentiche di un'arte forse un tempo gloriosa, ben più di quanto potesse lasciar intendere. Se avesse dovuto fare un paragone, in primo piano gli sarebbe saltata all'occorrenza la visione d'insieme del dipinto di Sir Richard, il Guardiano dell'Aula Abbandonata del C.r.e.p.a., lo stesso ritratto che in principio era palesemente fuorviato da incrostature et similia, lo stesso che Oliver si era premurato di far revisionare e ripristinare, in un lavoro di restauro che aveva saputo dare al personaggio incantato il giusto valore che di per sé già custodiva, appena sotto la superficie. Quella, tuttavia, era un'altra storia: limitandosi a seguire i confini di quel campo d'azione cimiteriale, finalmente il Caposcuola tornò a rivolgere lo sguardo ai presenti lì nei dintorni. Non aveva mai avuto tanta dimestichezza con il mondo dell'Oltretomba e suoi seguaci, a ben ragione, ma da sempre era stato attratto dalla possibilità di non procedere, di non andare avanti - come diceva spesso Ser Nicholas ai suoi concasati -, la stessa variante di un concetto, la Non-Morte, che realizzava in sé un'atroce schiera di dubbi ed ipotesi, di drammi e salvezze. Il Fantasma Grifondoro non si era mai soffermato più di tanto al riguardo, e i pochi dettagli che Oliver e combriccola sapevano sul suo conto, in effetti, riguardavano magiche esperienze dirette: tra pericoli ed ostacoli infiniti, il prezzo da pagare negli eventi del complemorte di Nick in passato, per fortuna, aveva comunque offerto loro un insieme ben più delineato. Oliver si augurava di poter divenire per Nick più di un amico fidato e fu in quel momento, perso tra l'affetto che nutriva verso quel nobile Spettro, che tutto accadde all'improvviso. Vide la prima testa volteggiare come una Pluffa dai contorni indefiniti, la seconda parve seguire l'esempio a distanza ravvicinata e il commento di Maurice, non troppo lontano, fu lampante a descrizione ultima di quanto fosse appena successo. Oliver non si accorse di aver strabuzzato leggermente gli occhi, in ritardo di qualche istante per afferrare il senso dell'intero episodio; la bocca già meno socchiusa, l'espressione tra il terrorizzato e il sorpreso a fare da contrito sfondo sul volto, infine rientrò all'attenzione presente quando lo scoppio di una lite già stava prendendo forma. Si spinse avanti, tentando innanzitutto di stringere l'avambraccio di Lavender, nella tacita speranza non tanto di rassicurarla, poiché non necessario, quanto di placarla prima che potesse essere inutile farlo. Le rivolse un breve cenno del capo, avanzando di un altro passo verso la Congrega in caotica reazione.
«Vi prego, vi prego, ascoltate!» Sollevò le mani, come in segno di resa: lo sguardo contrito, una ruga a solcare la fronte, Oliver cercò di inserirsi nel discorso nella maniera più diplomatica possibile. Fu di scatto, appena con la coda dell'occhio, che vide Nieve correre via per chissà quale ragione. E a quel punto, impossibile nasconderlo, lo stupore si accese pienamente sul viso intero. Dove stesse andando, perché si stesse allontanando, restava un mistero imminente che lì per lì il Caposcuola non riuscì a contenere. «Nieve- Oh, insomma, basta così!» Spezzò il nome del Prefetto, chiamandola un'ultima volta prima di perderla di vista, e subito dopo riprese ad indirizzarsi verso la Congrega, pericolo prossimo per tutti loro. «Era un gioco e come tale prevedeva qualche... conseguenza. Ma possiamo aiutarvi, ricercheremo le teste e potrete riprendere. Dateci tempo, non sarà un problema. Vero?» Un'occhiata prima al Capocasa, poi ai Grifondoro. Cercava rassicurazione e conferma da parte degli altri, ma non una sola volta gli passò per la mente l'eventualità che uno di loro non volesse partecipare alla Caccia a Tesoro. Erano nati per quello, il senso dell'avventura scorreva nelle loro vene al pari dell'istinto di Godric. «Già che ci siamo, tentiamo.» Se fosse riuscito nel suo intento di calmare le acque e di recuperare a quel punto la bacchetta magica dalla tasca interna dell'abito che indossava, un Incantesimo di per sé semplice - e forse fin dal principio già così utile - sarebbe stato preso in esame primo tra tutti. Non aveva idea di quale punto avessero raggiunto le teste né, in effetti, se fossero dotate ancora di movimento, sebbene recise dal corpo spettrale; aveva impressione anche per i poveretti decapitati, doveva ammetterlo. Alla variante di un legame ben più distante, senza chiarezza di destinazione circa il punto di partenza dell'oggetto da recuperare, quindi, Oliver avrebbe puntato la bacchetta verso l'alto, all'orizzonte ignoto. La speranza di rivedere in fretta almeno la prima delle due teste si unì alla concentrazione di un percorso già più nitido nelle sue aspettative, mentre la formula magica avrebbe fatto da dettaglio conclusivo. «Accio testa Sir Patrick.»

salute 257/257 » corpo 241/241 » mana 259/259 » exp 45

» in breve Distratto dal luogo dalla Congrega stessa, si accorge in ritardo di quanto accaduto ed interviene così qualche istante dopo; cerca di placare le acque in modo diplomatico, come di propria natura, ma non può fare a meno di seguire Nieve e chiedersi dove stia correndo; tenta di calmare Lavander al suo fianco e di ottenere consenso di ricerca della testa da parte innanzitutto dei concasati e del Capocasa e poi della Congrega. Infine, tenta un Appello della prima testa.

» inventario bacchetta, Galeone ES, Spilla C.r.e.p.a., cappello decapitante, guanti di Prometeo, bracciale di Damocle

» abilità Divinatore, Maridese Inesperto
 
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view post Posted on 22/11/2018, 12:00
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Le bugie vanno più veloci della verità
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This is Halloween?
lago
L'
intervento di Elizabeth placò la mia ira, le caramelle erano finalmente giunte a me in quella giornata fredda e buia.
"Io prendo le caramelle, ma se vuoi il palloncini devi galleggiare con me"
Tirai fuori leggermente la bacchetta dalla tasca, con aria minacciosa per farle capire che non avevo buone intenzioni per poi ridere e prendere ciò che mi spettava, le sospirate caramelle.
La mia attenzione poi iniziò a posarsi su Lavender, quel vestitino così piccolo e striminzito in quel periodo dell'anno così freddo non era proprio il meglio. La guardai un attimo arrossendo, non mi aspettavo che una ragazza così potesse indossare un vestito così tanto femminile e sexy.

"Laly......."
Stavo continuando la frase quando l'inizio della partita attirò la mia attenzione. L'hockey sul ghiaccio era uno sport che seguivo molto raramente, non amavo molto gli sport babbani in generale e se seguivo qualcosa era il calcio, il Manchester Utd era una delle squadre che portavo nel mio piccolo cuoricino.
Il disco di gioco però in questa partita era una testa, una versa testa di fantasma mozzata che girava da un punto all'altro. Sir Nicholas per tutto il tempo non aveva proferito parola, forse l'ansia, forse l'agonismo o forse era solo perchè aveva mangiato la propria lingua. Pochi minuti e ecco che successe di tutto, volarono delle teste, teste fantasma ma teste che fecero un fuori campo, forse avevano confuso l'hockey con il baseball, altro sport babbano dove per fare punti bisognava fare un fuoricampo.
Alla vista di tale scena ero confuso, non capivo se facesse parte del gioco o meno; però ciò che mi confermò il contrario fu il fatto che i compagni di squadra di Sir Nicholas scapparono come dei vigliacchi, forse immaginavano già come sarebbe andata a finire.
Decisi allora di seguire Lavender, sarei rimasto seduto sul ceppo a guardare la scena e poi in caso intervenire ma ormai c'ero e bisognava dare una mano alla piccola prefetta grifondoro.
Ascoltai le parole della giovane guardandola dalla testa ai piedi, si sentiva il freddo che trapelava nelle sue labbra, forse il vestito era troppo corto. la lasciai finire di sfogarsi sul gruppo di fantasmi per poi posizionarmi al suo fianco.

"Prima di voler essere così autoritaria pensa a coprirti dal freddo"
Non volevo sembrare il paparino della situazione ma non volevo manco che qualche piccola malattia la prendesse di sprovvista dopo quella notte passata al freddo lì in quel cimitero. Mi tolsi la giacca di pelle e gliela porsi per coprirsi.
"Prendi questa e poi puoi tornare ad essere quella cattiva"
Un ulteriore sguardo al gruppo di fantasmi con uno sguardo di sfida per fargli capire chi comandasse lì.
"Fate quello che ha detto lei oppure non ce n'è per tutti"
Inviai un messaggio preciso al gruppo di fantasmi per farli seguire il consiglio di Lavender.



PS: 107/107 PC: 66/66 PM: 64/64 PE: 3inpocheparoleFrancis prende le caramelle di Elizabeth. Segue Lavender e le offre la giacca per coprirsi dal freddo, per ultimo lancia un avvertimento ai fantasmi cattivi, solo per farli stare buoni.items
Legno di Ciliegio, Dente di Doxy, 10 Pollici e mezzo, Rigida.
Spilla del Comitato C.R.E.P.A.
Stivali Drow | Migliora gli incantesimi oscuri | +7 Mana
Mantello della resistenza | Protegge dalle fiamme | + 8 Corpo
Anello del troll | Aumenta la potenza del mago | +5 Mana
Anello mistico delle sirene | Direttamente dal lago di Hogwarts, rende più resistente alle fatture chi lo indossa. | + 7 Corpo
 
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view post Posted on 22/11/2018, 17:37
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La battuta di Casey giunse inaspettata. Non credeva, infatti, che la compagna gli parlasse; pur avendola vista fargli un cenno di saluto, pensava che si sarebbero limitati, come al solito, alle formalità quotidiane del “ciao, come stai?” “tutto bene, tu?” e così via. Inoltre non si aspettava che rivangasse quanto si erano detti in Sala Grande, mentre scherzavano su un film babbano e i purosangue lì presenti non si raccapezzavano, perché non avevano idea alcuna di chi fossero i Ghostbusters. Venne quindi colpito e affondato mentre aveva la guardia bassa, intento come era a guardare le primissime fasi del match fantasmatico. Si trovò a immaginare loro due vestiti da Acchiappafantasmi, con la compagna che gli diceva “mai incrociare i flussi, è male”. Quello fu troppo. Iniziò dapprima a sorridere poi, come un rivolo di acqua fa crollare una diga, arrivò il riso vero e proprio e tutto il suo corpo fu scosso, malgrado i suoi tentativi di frenarla, dalla ridarella. Per non essere ripreso dal professore che li accompagnava, dai prefetti o, peggiore delle ipotesi, per non offendere i fantasmi (tipetti alquanto suscettibili, che avevano avuto secoli per riempirsi di ego e malcelato orgoglio di casta) finse un improvviso attacco di tosse. Dopotutto poteva essere plausibile, data la temperatura della serata. Guardò Casey, riconoscente per quella battuta liberatoria, per poi concentrarsi nuovamente sulla partita. Dopo quel piccolo, piacevole, intermezzo ripiombò nel suo umore grigio, simile a un giorno di novembre in Scozia. Non riusciva a capire che cosa ci fosse di emozionante nel vedere fantasmi che prendevano a mazzate una testa, almeno dopo i primi colpi. Si rassegnò così a una quieta noia: avrebbe guardato ma non osservato il match, avrebbe applaudito insieme agli altri, avrebbe esultato, avrebbe fatto qualche chiacchiera di circostanza al momento di rientrare. E l’indomani sarebbe stato un altro giorno. Quando, tuttavia, ormai si era rassegnato e la sua mente aveva ripreso a vagare e fantasticare, accadde l’imponderabile. Due teste volarono nel bosco. Si alzarono lamenti, accuse, i fantasmi della Congrega iniziarono a marciare compatti verso Nick.
Eccola. Finalmente gli veniva data l’occasione per un po’ di svago, per rompere il protocollo. Le teste erano volate lontano, i fantasmi accusavano Nick di averle lanciate via di proposito, finché non fossero state trovate ci sarebbe stata confusione. Quindi, era semplice. L’unico problema e soluzione stava nel ritrovarle. Rimedio razionale, talmente lineare che Caleb sentiva l’esigenza fisica di metterlo subito in pratica.
Quasi tutti i suoi compagni sembravano intenti a calmare le acque, a rabbonire i fantasmi accusatori. Nieve si staccò invece dal gruppo, dirigendosi verso il villaggio. Caleb non pensò nemmeno per un attimo di gettarsi nella mischia verbale, unendo la sua alle altre voci. Primo, non aveva il coraggio di parlare davanti a tutti esponendo le sue considerazioni. Secondo pensava che fosse perfettamente inutile: come cercare di far ragionare qualcuno che era vissuto qualche secolo più di te e che pretendeva di saperla sempre più lunga? L’unico modo per risolvere la situazione era quello di agire o, almeno, lui pensava così.
*Vai con Merlino, diplomazia inutile!* pensò.
Riuscendo o sbagliando, avrebbe fatto di testa sua, come al solito. Cercò gli occhi di Casey per un veloce sguardo, poi scese dal tronco e si diresse verso il bosco, mano alla bacchetta tenuta nella falda del mantello, per maggiore sicurezza. Il bosco, il buio, qualcosa da scoprire. L’avventura.


Insomma, abbiamo detto che: Caleb tenta di non ridere (troppo) alla battuta di Casey. Quando si è ormai rassegnato alla noia vede quello che succede e decide di agire, dirigendosi verso il bosco.

STATS:
Punti Salute: 110/110

Punti Corpo: 68/68

Punti Mana: 61/61

Esperienza: 4

INVENTARIO ATTIVO:
Bacchetta di pino, anima in polvere di dente di drago, 11 pollici rigida
Mantello della Resistenza (+8 punti corpo; protegge dalle fiamme)
 
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view post Posted on 23/11/2018, 20:49
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We are all immortal until proven otherwise

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KC odiava con tutta se stessa il freddo. Credeva di essersi vestita abbastanza, ma dopo circa dieci minuti che si era seduta su quel tronco bitorzoluto messo lì apposta per loro - sì, i fantasmi sembrano godersela nel vedere i vivi soffrire nel loro corpo - aveva preso a tremare come una foglia. I suoi denti battevano a una tale velocità da sembrar scandire i millesimi di secondo. Le mani ghiacciate cercavano un po' di calore fra le pieghe delle ginocchia e il naso le era diventato più rosso di quello da pagliaccio di Francis. Insomma, non se l'aspettava che sarebbe stata una serata così sofferente. Stando seduta ad osservare la partita e a subire come tutti gli altri i mugolii di Maurice, il fastidio l'aveva presa per i capelli e cominciò essa stessa a dar sfogo alle sue lamentele:
- Ma perché fare una partita di cricket in una foresta e di notte? Non c'è il coprifuoco? E poi, con 'sto tempo! Sto crepando dal freddo, uffa.
Sì, insomma, le piaceva lamentarsi. Non si sarebbe mai alzata da lì per andare a prendersi una tazza di cioccolata al Madama Piediburro, non era giusto e si sarebbe sentita una gran cafona. Avrebbe solo sfogato il suo stress addosso agli altri, magari rendendoli a loro volta partecipi dei suoi stessi dolori. Quel che la rendeva ancora più cupa e irascibile del solito era però il modo in cui la partita veniva portata avanti. I fantasmi cercavano di accompagnare con la risata ogni mossa di Sir Nickolas. Quest ultimo, armato di decisione più del solito, ce la metteva tutta per rimanere concentrato, ma la squadra della congrega non faceva che deriderlo nel fargli rincorrere la testa - ovvero la palla - come un cagnolino. KC stringeva i pugni e le mascelle. Non le piaceva per niente quella situazione e non capiva perché il loro tanto amato Nick volesse farsi accettare da quella banda di rincorbelliti con la puzza sotto al naso. Che cosa ci avrebbe guadagnato? Cosa c'era di così onorevole nell'essere un fantasma con la testa staccata completamente dal collo, quando la tua ha voluto rimanerti a tutti i costi attaccata nonostante i numerosi colpi d'ascia? Di sicuro a Nick non sarebbe mai potuto accadere ciò di cui i presenti furono spettatori. Le teste dell'arbitro e di Sir Patrick volarono via dal campo, cadendo lontano, in mezzo agli alberi della foresta. Gli sguardi di tutti si posarono prima sul punto in cui esse erano scomparse, poi nuovamente sul campo, dove si era creato il panico più totale. I fantasmi della squadra Senza-Testa volarono via, scomparendo nell'oscurità mentre l'intera congrega era pronta ad assalire il loro capitano.
- Siete dei buffoni! Tutti quanti! - KC era scattata in piedi e con rabbia si era rivolta sia ai fuggitivi sia ai membri della congrega. La maggior parte dei suoi concasati seguirono Oliver e Lavender sul campo, che erano andati lì per cercare di calmare le acque. Gli unici a non essere lì in mezzo erano Nieve, che si era allontanata senza dar alcuna spiegazione qualche minuto prima, e Caleb. Impugnò la bacchetta di nocciolo e indignata cominciò ad avvicinarsi a grandi passi, ma poi percepì un fruscio di foglie dietro di sé. Si voltò e vide il suo amico scivolare via nell'ombra correndo. Il cuore cominciò a pulsarle ancor più forte in petto, gli occhi le si sgranarono e una morsa le strinse lo stomaco. Caleb si era inoltrato nella foresta probabilmente per andar dietro alle teste volate via, ma era solo. L'idea non le piacque per nulla. Si guardò indietro per osservare ancora una volta il campo per capire com'era la situazione, poi, convinta che lo avrebbe rimpianto, seguì il compagno.
- Oh, al Diavolo! Lumos! - puntò la bacchetta avanti a sé, esattamente sul terreno per evitare di incespicare.
- Caleb! Dove credi di andare da solo?!




RIASSUNTO: freddo, si lamenta, bla bla bla odio verso Maurice, verso la congrega. Segue Caleb.


STATISTICHE:
PS: 107
PC: 51
PM: 62
PE: 2
INVENTARIO
Bacchetta [legno di Nocciolo, piuma di Civetta Bianca, due gocce di sangue di Mooncalf, dieci pollici, flessibile];
una giacchetta, un maglione e dei pantaloni neri;
Amuleto dorato;
Anello testa di Leone + Diamante;
Mantello Scudo;
Api frizzole, bacchette di liquirizia, crostatine canarine, fildimenta interdentali, piperille, rospo alla menta.
 
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kapitän
view post Posted on 23/11/2018, 22:22




DQPNt9y


Mi avevano promesso una serata tranquilla. Una partitella, due chiacchiere, tutti a nanna prima dell'alba. Rispondo a Oliver con un sorriso che cela una certa tensione: non sono mai scappato di fronte a un po' di avventura, ma sento il peso della responsabilità dei numerosi studentelli. Un pensiero si fa spazio rapidamente nel mio cervello: "Come ha potuto il Preside permettermi di supervisionare una compagnia tanto nutrita da solo?" E presto mi ritrovo a domandarmi se ho mai chiesto il suo permesso, in generale. Magari se ne è occupato Sir Nick, i fantasmi avranno a cuore la burocrazia amministrativa?
«Speriamo di no, Oliver, speriamo di no».
In ogni caso, comincia una partita che fatico a comprendere. Non ho mai avuto dimestichezza con gli sport giocati senza un manico di scopa tra le gambe. Ancora domandandomi se si tratti di polo o cricket, seguo con una certa ripugnanza la testa-Pluffa che rimbalza da un lato all'altro del campo spedita dalle mazze dei giocatori e, perdipiù, commentando il gioco nel contempo.
Pur non conoscendo lo sport, non fatico a comprendere che la squadra del fantasma Quasi-senza-testa si trova fin dalle prime azioni in netto svantaggio, non tanto per una presunta inferiorità tecnica, ma soprattutto perché le condizioni non permettono di affrontare la partita con l'umore giusto. Per essere quasi tutti baronetti e cavalieri questi fantasmi non conoscono molto le regole del fair play.
Assisto sgomento all'incidente in cui le teste di Sir Patrick e del commentatore vengono proiettate lontano dal campo nel bosco. Le fisso sparire nell'oscurità con gli occhi sbarrati. Mi avevano promesso una partitella, due chiacchiere.
Ancora più preoccupato assisto all'aggressione - non ci sono altri termini per definirla - ai danni del povero Nick Quasi-senza-testa.
Il gruppo di Grifondoro comincia a disfarsi tra le mie mani: la prima a fuggire è Nieve, che cerca di sgattaiolare inosservata versala via del ritorno. Normalmente l'avrei inseguita, non è ammissibile che uno studente girovaghi da solo, di notte, fuori dalle mura del Castello. Un Prefetto poi. Cento punti a Grifondoro. Altri si dipartono per infrattarsi tra gli alberi, verosimilmente alla ricerca della testa perduta. Perdiana, in quale universo gli alunni possono sparire nella foresta senza dire una parola all'insegnante che li accompagna? I più, per fortuna, invadono il campo per difendere Sir Nicholas, rimasto solo contro gli aggressori. Alcuni più, altri meno diplomaticamente.
Per quanto mi stia a cuore il fantasma di Casata, la mia principale preoccupazione è l'incolumità degli studenti, e, dato che i fantasmi non dovrebbero essere in grado di causare grossi danni, decido che il rischio maggiore è inoltrarsi nella foresta.
Scatto immediatamente all'inseguimento degli studenti che si dirigono verso il bosco, e, chiosando Casey, lancio un grido: «Elliott, Bell, dove pensate di andare?»

in a nutshell Assisto alla partita fino al momento dell'incidente, poi scelgo di inseguire i foll gli studenti che si stanno avventurando da soli nella foresta.

HP 239/239 ♦ body 180/180 ♦ mana 219/219 ♦ EXP 31.5
active bacchetta, distintivo Auror

 
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view post Posted on 27/11/2018, 18:01
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Il Fato

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«Ah.» Nick-Quasi-Senza-Testa agitò una mano con gesto elegante. «Una questione di scarsa importanza… non è che proprio desiderassi di entrare a far parte… avevo pensato di fare domanda, ma a quanto pare ‘non rispondo ai requisiti’».

La festa di complemorte

Harry Potter e La Camera dei Segreti, Cap. VIII



Tre scelte, tutte e tre diverse tra di loro.
La prima fu quella egoistica, dettata dal far valere gli interessi propri piuttosto che quelli della comunità, e venne presa da Nieve, la quale, senza pensarci su un secondo, iniziò a correre come una forsennata verso Hogsmeade e quindi lontana dall'avventura.
Rovi di vario tipo e radici insormontabili, non placarono la corsa frenetica che, nel giro di pochi minuti,si concluse a debita distanza dal cimitero.
Cosa era successo non si sapeva; alcuni avevano percepito quella fuga, altri no, ma sicuramente quello non era il problema principale.
Infatti, mentre la maggior parte dei presenti -capitanati da Oliver e Lavender- prendeva la seconda scelta possibile, ossia quella della contrattazione, il dolce portiere della Congrega dei Senza Testa, prese il caro Nick sottobraccio dicendo:

-Basta battibeccare, non c'è problema; vi daremo la possibilità di trovare le teste, ma lui resta con noi.-

A quella frase le imprecazioni di Maurice raggiunsero livelli sonori estremamente notevoli, mentre provava a svenire platealmente tra le braccia di pagliaccio-Francis, il quale rimase attonito alla scena; ora poteva galleggiare con lui.
Ovviamente inutile da dirsi l'incanto di appello del Caposcuola non ebbe gli effetti sperati. Non essendo la testa un vero e proprio oggetto e non essendo neanche tangibile, questa non si mosse di un centimetro da dove si trovava e (forse) sbraitava.
Eppure gli Adepti del Sommo Grifone avevano notato la traiettoria di dove era andata la testa, che si era mossa di fronte a loro, perché non si erano subito dati da fare?

Al contrario dei molti, Casey e Caleb, manifestando la più nota delle qualità di Godric- il coraggio- puntarono senza alcuna premura verso il bosco e quindi verso i misteri che circondavano quella zona.
Mentre una luce fioca si accendeva sulla punta della bacchetta di Casey, un qualcosa, non ancora identificabile, attaccò di punto in bianco Caleb ai capelli (-2 PS), facendolo piegare verso il terreno.
Ed eccolo lì che arrivò il primo squillo, il primo eclatante segnale di una guerra che presto avrebbe preso forma.
Cristopher e Casey potevano dare una mano a quel ragazzo che sembrava ora avere una sorta di bozzolo sotto i capelli e nulla intorno.
Cosa era che lo stava facendo dannare? Che cosa gli stava dando il tormento?
Il tempo per quelle domande venne annullato istantaneamente da un forte rumore lugubre proveniente dalla foresta, simile ad un rantolio. Il male più puro sembrava essere nato da quel primo attacco e ora sembrava voglioso di voler svettare su di loro.

Prossima scadenza:08/12 h.23:59

Per qualsiasi dubbio scrivetemi un Mp.




Aida (A)
Punti Salute: 100/100
Punti corpo: 50/50
Punti Mana: 50/50
Exp: 1
Oliver (O)
Punti Salute: 257/257
Punti corpo: 241/241
Punti Mana: 259/259
Exp: 45
Saryl (S)
Punti Salute:100/100
Punti corpo: 50/50
Punti Mana: 50/50
Exp: 1
Caleb (C)
Punti Salute: 108/110
Punti corpo: 68/68
Punti Mana: 61/61
Exp: 4
Lavender (L)
Punti Salute: 124/124
Punti corpo: 56/56
Punti Mana: 84/84
Exp: 4,5
Francis (F)
Punti Salute: 107/107
Punti corpo: 66/66
Punti Mana:64/64

Exp: 3
Christopher (K)
Punti Salute: 239/239
Punti corpo: 180/180
Punti Mana: 219/219
Exp: 31.5
Juliet (J)
Punti Salute: 128/128
Punti corpo: 56/56
Punti Mana: 54/54
Exp: 7
Emma (E)
Punti Salute: 139/139
Punti corpo: 78/78
Punti Mana: 83/83
Exp: 5,5
Nieve (N)
Punti Salute: 166/166
Punti corpo: 127/127
Punti Mana: 139/139
Exp: 17
Casey (Cs)
Punti Salute: 107/107
Punti corpo: 51/51
Punti Mana: 62/62
Exp: 2
Yuna (Y)
Punti Salute: 100/100
Punti corpo: 51/51
Punti Mana: 50/50
Exp: 1
 
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view post Posted on 30/11/2018, 14:19
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ABfCNS6
It's one for the monsters and one for the giants
Here's another dawn for November boys
And one for the bastards you're falling asleep with
Home's where the heart hurts

Tentare non nuoce, si era detto. L'Incantesimo di Appello era magia elementare e di primo acchito comunque sorprendente per una situazione del genere, ma le speranze del Caposcuola erano così basse che si era affidato a quella strategia semplicemente per disdire ogni scrupolo di coscienza; tuttavia, sarebbe stato fin troppo semplice, lo sapeva bene. Non poté fare a meno di ricordare, ancora una volta, l'avventura di due anni prima: la Corte reale, la dinastia franco-anglofona a fare da contorno, l'accusa sensata di eresia da parte del "brutto, grasso e rozzo" Enrico VIII, epiteti che un concasato aveva utilizzato a quel tempo e che ancora risuonavano tra i pensieri più divertenti del Grifondoro, infine una corsa senza precedenti alla salvezza ultima. Non soltanto loro, ma dello stesso buon vecchio Ser Nicholas; come allora, le trame si ripetevano in modo irrisorio, quasi a prendersi gioco dell'uno e dell'altro, tutti lì: in passato e in quel pericoloso presente, il Fantasma di Casata tornava ad essere un ostaggio. Cercò lo sguardo di Nick prima ancora che l'altro Spettro, un perfetto sconosciuto da parte propria, riuscisse a concludere la velata minaccia verso l'intera combriccola. Quando subito dopo il Capocasa e altri studenti scapparono via, persi chissà dove, da un lato il cuore di Oliver si strinse in una morsa di pura e genuina preoccupazione fraterna, dall'altro sembrò leggermente sollevato; tra i restanti, ancora in gioco in un dialogo per nulla diplomatico come aveva sperato di proseguire, si delineavano volti che conosceva e per i quali nutriva stima e gratitudine vera e propria. «E così sia.» Commentò rapidamente, di sfuggita, il tono serio e profondo; l'attenzione si era spostata da Nick, in una richiesta palese d'intesa da parte dell'altro - a memoria di un abbandono impossibile, come l'amico avrebbe dovuto ormai sapere in prima linea -, mentre la risposta al tipetto curioso si sospendeva come una minaccia nell'aria. Rincarò la dose prima di voltarsi lontano. «Se sfiorate un solo baffo a Ser Nicholas, condannerò tutta la vostra Congrega fino alle fondamenta.» Le parole fluirono via con gentilezza, quasi in stile pienamente pacato: il sorriso accennato, a fior di labbra; il volto tranquillo, l'incarnato roseo, più pallido del solito per un costume che non aveva saputo definire per bene; la fronte senza più rughe, non corrucciata, a dare prova di una sicurezza che non avrebbe cambiato per nessuna cosa al mondo. Aveva uno e più diavoli per capello, lo sapeva bene, ma quella promessa era tanto vera quanto personalmente sentita; l'affetto per Nick-Quasi-Senza-Testa superava ogni parvenza di lucidità da parte propria. Ed era nell'innocenza di quello sguardo candido, nella voce affabile, che si nascondeva il marcio di un peso che a tratti, imperterrito, si risvegliava. Si rivolse infine ai concasati vicini. «Cosa dite, si parte all'avventura?» Un cenno d'intesa, un'ultima occhiata al triste Fantasma, infine si diresse a passo accelerato verso i confini meno nitidi di quell'ambiente di per sé già molto tetro. La bacchetta stretta nella mano destra, i sensi alterati ed attivi, Oliver si augurò di non fare la stessa fine dell'anno scorso. O di quello precedente. O di quello ancora precedente. A ripensarci, la maledizione Grifondoro, per quel giorno, non era affatto un'illusione. «Aida, Saryl» chiamò le due ragazze più vicine, sperando che si unissero all'esplorazione; se così fosse stato, avrebbe avuto modo anche di conoscere i concasati con cui poco si era relazionato fino a quel giorno. In ogni caso, da buon Caposcuola, Oliver mandava a memoria ogni nome dei neo smistati, da sempre si impegnava in quel senso. «Non abbiamo mai avuto modo di presentarci per bene. Spero soltanto che questa serata non si complichi più del previsto. Siete pronte?» Scambiò un sorriso, offrendo loro un cenno del capo verso la direzione presa; il mistero brillava di una curiosità che anticipava ogni migliore variante.
salute 257/257 » corpo 241/241 » mana 259/259 » exp 45

» in breve Una volta concordata la ricerca anche con la Congrega, abbandona la scena con una lieve ultima minaccia; si rivolge ai concasati restanti, ringraziandoli tacitamente per la vicina partecipazione. Infine parla a Saryl e Aida, cercando di fare maggiormente la loro conoscenza, mentre si avvia verso la direzione dove ha visto la testa volare.

» inventario bacchetta, Galeone ES, Spilla C.r.e.p.a., cappello decapitante, guanti di Prometeo, bracciale di Damocle

» abilità Divinatore, Maridese Inesperto
 
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view post Posted on 3/12/2018, 14:54
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LfoRG52
Grifondoro, 11 anni

La ragazza dai capelli rossi a cui Aida aveva rivolto parola non le rispose, si vedeva che aveva un po' la testa fra le nuvole e quindi non l'aveva proprio sentita. Aida si sedette con gli altri ragazzi ad osservare la partita. Si ritrovò seduta proprio affianco alla ragazzina dai capelli rossi che si accorse della sua presenza e si scusò per non averle risposto.
- Tranquilla, anche a me capita molto spesso. Io sono Aida Seaborn, si primo anno anche io.- le disse sorridendo. Mentre chiacchieravano la situazione in campo peggiorò velocemente per il povero Sir Nicholas. Due cavalieri fantasma erano rimasti senza testa, teste perse chissà dove nella vegetazione, la squadra di Sir Nicholas fuggì via non appena capito che la squadra avversaria si sarebbe incavolata. Sir Nicholas rimase solo ad affrontare i cavalieri rivali. Aida si chiese cosa stesse succedendo,proprio come Saryl. Per capirci qualcosa sia avvicinarono al professore e al resto dei compagni. Il caposcuola che Aida ricordò chiamarsi Oliver provò con la diplomazia a prendere le difese di Sir Nicholas. Cosa con la quale Aida era molto d'accordo. Si sarebbero ritrovate le teste e tutto sarebbe tornato apposto. Purtroppo l'incantesimo di Oliver, Accio, non diede alcun effetto.Dovevano inoltrarsi nella foresta a recuperare personalmente le teste. I cavalieri rivali parvero accettare la cosa ma presero in ostaggio Sir Nicholas! Aida era preoccupata ma anche pronta all'azione. Seguì Oliver verso i confini di quella specie di radura, dove si supponeva che la testa fosse andata a cadere. Il capocasata poi si rivolse direttamente a lei e alla sua nuova amica dai capelli rossi chiedendole se fossero pronte.
- Prontissima! - disse Aida. L'avventura le piaceva, e quella di trovare una testa fantasma era semplice,ma c'era in gioco la "non" vita del loro fantasma di casata! Con il lavoro di squadra quella situazione si sarebbe risolta in poco tempo, Aida ne era convinta.

Inventario:
Bacchetta
Vestiario e mantello nero
Zainetto sulle spalle, contenente bottiglia d'acqua e biscotti con al cioccolato.

Punti stats:
Punti salute: 100
Punti Corpo:50
Punti Mana: 50
punti esperienza: 1

«The most wasted of all days is one without laughter.»
 
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view post Posted on 3/12/2018, 15:32
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Buffo. Pensò semplicemente questo: che fosse buffo. Non si era lanciato contro i fantasmi perché aveva avuto paura di parlare davanti a tutti i suoi compagni, davanti al prof. Channing e soprattutto davanti a quei corpi pallidi e traslucidi, che lo avrebbero certamente apostrofato in malo modo. E quindi, che cosa aveva deciso di fare? Semplice: avventurarsi da solo in un bosco oscuro e potenzialmente pieno di pericoli, senza far conoscere a nessuno le sue intenzioni. Lo aveva fatto senza pensarci, senza soppesare i pro e i contro, perché ciò significava per lui una fatica certamente minore di quella che avrebbe compiuto nell'interazione con gli altri. Il suo terrore più grande era, infatti, essere giudicato, criticato per ciò che avrebbe potuto dire. Ora, invece, capì quanto era stato imprudente e sciocco. A casa, a Inverness, non si sarebbe avventurato nella periferia della città di notte, senza la compagnia di un adulto. Qui, invece, si sentiva più al sicuro. La scoperta della magia aveva limato le sue paure, anche se non aveva sradicato quella per i rapporti umani, facendogli sentire che tutto poteva essere possibile. Bastava volerlo ed essere decisi in tal senso. E poi non avrebbe mai pensato che là, a poca distanza dalle accoglienti mura della solida scuola di Hogwarts, a pochi passi dal villaggio di Hogsmeade, si celasse il pericolo.

Morgana miseria! gli sfuggì detto, mentre volava a terra, sul suolo coperto da radici nodose e foglie degli alberi, rese viscide e fredde dalla nebbia. Che cosa lo aveva colpito? Si tastò in fronte e sentì un rigonfiamento poco sotto i suoi capelli, che faceva male. Un bel colpo, davvero. Ma che cosa era stato? Pensò per un attimo che si fosse trattato del ramo di un albero che non aveva visto, in quella oscurità. Dopotutto non aveva usato il Lumos per non essere subito scorto dagli altri e richiamato all'ordine. Si stava quasi per convincere di quella comoda verità, poi però sentì quel verso. Che cosa era? Era lugubre e cupo e faceva gelare le ossa. Fu lì che venne preso dal panico. Forse tra la botta e quel verso non c'era correlazione alcuna. Forse era solo lo stupido scherzo di qualche suo compagno. Forse era un suono innocuo distorto dal bosco, che si divertiva ad ingannarlo. Forse, o forse no. La mano impugnò la bacchetta e per un lungo, interminabile attimo, non la trovò. Annaspò, frugando velocemente nella falda del mantello, disperata. Poi la trovò, il pino era caldo e rassicurante. Mentre Caleb si alzava pronunciò con voce forte Lumos Solem! tendendo la bacchetta davanti a sé e muovendola intorno a lui. Voleva vedere ciò che aveva davanti. Sperava ancora di essersi sbagliato, di essere andato a sbattere contro un ramo. Ma le sue gambe tremavano di paura. Qualcosa dentro di lui sussurrava che le cose non stavano proprio così.


Insomma, abbiamo detto che: Caleb capisce di avere fatto una sciocchezza ma spera di essere andato a sbattere contro un ramo. Le sue sicurezze svaniscono quando sente il lugubre lamento in lontananza. A quel punto lancia un Lumos Solem per vedere che cosa sta succedendo.

STATS:
Punti Salute: 108/110

Punti Corpo: 68/68

Punti Mana: 61/61

Esperienza: 4

INVENTARIO ATTIVO:
Bacchetta di pino, anima in polvere di dente di drago, 11 pollici rigida
Mantello della Resistenza (+8 punti corpo; protegge dalle fiamme)
 
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view post Posted on 6/12/2018, 12:10
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We are all immortal until proven otherwise

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Mentre correva il vento freddo le graffiava le guance. Gli aghi dei pini sembravano inconsistenti sulla sua pelle rispetto al gelo pungente della notte. Allontanatasi dal campo era scomparsa in mezzo al nulla, fra i tronchi e le ombre della foresta. Solo una piccola luce, come una guida, oscillava difronte a lei anticipando i suoi passi. Com'era potuto venire in mente a Caleb di lasciarla sola? Questa domanda le scendeva giù per la gola fino allo stomaco, corrodendolo alla stessa maniera di un acido. Dopo tutto quel che avevano passato insieme, dopo tutti quei segreti sigillati nel cuore della notte a un passo dalle punizioni più impensabili, lui era scattato in avanti lasciandola con tutti gli altri. In cuor suo non riusciva a giustificare quell'atto impulsivo, sapeva che l'istinto era l'espressione dei pensieri più intensi - lo aveva provato sulla sua stessa pelle - e se lui aveva seguito quella scia molto probabilmente credeva di potercela fare senza di lei. Corrugò il volto, nel tentativo di non dar sazio all'aria gelida e a quella piccola ferita.
Le luci del campo scomparvero da ogni visuale, impedendole di riconoscere la via del ritorno. La foresta si stava facendo più fitta, i rami più bassi e aguzzi, e fu costretta a fermare la sua corsa sfrenata. In quella obbligata stasi cominciò ad accorgersi dell'oscurità. La punta della sua bacchetta non riusciva ad illuminare oltre le ramificazioni più vicine, sotto il suo Lumos la condensa del respiro scintillava di un biancore ancora più spettrale. Si voltò convulsamente in ogni direzione, nel disperato tentativo di scorgere coi suoi occhi ogni singola porzione dell'ambiente, annaspando per il terrore ad ogni vuoto buio che riempiva la distanza fra i tronchi degli alberi. Era impotente di fronte alla sua paura. In quel momento le parve ridicolo il panico che l'attanagliava ad ogni lezione di Difesa. Se non riusciva a mantenere il controllo della sua mente e del suo corpo in classe, figuriamoci in quel frangente. La luce nata dalla bacchetta di nocciolo tremolava davanti a lei come una lucciola intrappolata in una ragnatela. Avrebbe voluto poter credere davvero che lì, dove non poteva distinguere le forme, c'erano solo altri alberi, rocce e foglie secche.
Stava annegando nel suo inferno più profondo, fatto di buio e solitudine, ma una voce la riportò in superficie, tirandola su e portandola in salvo. Distolse finalmente lo sguardo dal nulla creato dall'oscurità, e riconobbe il timbro di Caleb. Con un balzo e una ulteriore corsa si gettò nella sua direzione, grata di aver ricevuto la forza necessaria per farlo. Lo trovò rannicchiato su se stesso a una decina di metri da lei, con un bernoccolo che pulsava sotto la lucciola impaurita della sua bacchetta. Ben ti sta, si disse, ma la gioia di averlo ritrovato era tale da scacciare ogni risentimento nei suoi confronti. Si inginocchiò e con la punta luminosa gli spostò una ciocca di capelli per vedere meglio la sua ferita.
- Cosa diamine pensavi di fare? - gli chiese, ma la sua domanda perse di significato ancor prima di terminare. Un verso profondo simile a un boato la fece scattare all'indietro per portare le sue spalle contro un tronco massiccio.
- Nox! - fu la prima cosa che le venne in mente. Se c'era qualcosa in quella foresta, non si sarebbe dovuta accorgere di loro. Trattenne il fiato, cercando l'origine di quel suono in mezzo alla nebbia, quando notò che l'amico aveva appena puntato la bacchetta in alto.
- Caleb, NO! - disse col fiato, segregando l'urlo dentro la gola. Si alzò di scatto, chiuse gli occhi e si gettò su di lui nella speranza di riuscire ad evitare l'incantesimo. Non avevano idea di cosa si celasse in quella foresta, non sapevano se si trattava di qualcosa che erano in grado di combattere.





RIASSUNTO: KC corre disperatamente dietro Caleb. E' indignata perché l'ha lasciata sola. Non appena i rovi la costringono a fermarsi, la paura del buio la assale. Sta per cedere, ma le imprecazioni del compagno la richiamano alla realtà e si dirige verso di lui. Ogni risentimento svanisce per la gioia di averlo ritrovato e di non essere più sola. Nota la puntura e sente il boato. Scatta all'indietro per poggiare le spalle contro una superficie sicura e spegne la bacchetta per nascondersi, ma l'altro non sembra della stessa opinione. Dunque si getta su di lui per evitare l'incantesimo.


STATISTICHE:
PS: 107
PC: 51
PM: 62
PE: 2
INVENTARIO
Bacchetta [legno di Nocciolo, piuma di Civetta Bianca, due gocce di sangue di Mooncalf, dieci pollici, flessibile];
una giacchetta, un maglione e dei pantaloni neri;
Amuleto dorato;
Anello testa di Leone + Diamante;
Mantello Scudo;
Api frizzole, bacchette di liquirizia, crostatine canarine, fildimenta interdentali, piperille, rospo alla menta.
 
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view post Posted on 7/12/2018, 17:49
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Il Fato

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Discepolo del Fato
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10,919

Status:


Scadenza prorogata al 09/12 h.23:59.

 
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view post Posted on 9/12/2018, 20:44
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Grifondoro
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52

Status:



Saryl Evans «

» I anno ~ 11 anni | Grifondoro



Saryl si avvicinò a Oliver << "Certo sono pronta>> rispose forse un po' troppo ad alta voce, era davvero pronta ma in qualche modo aveva bisogno di convincersene; aveva solo accettato l'invito a una partita e adesso si ritrovava a vivere un'accesa diatriba tra fantasmi! Saryl aveva visto Sr Nicholas poche volte e il dialogo tra loro era stato pari a zero ma sentiva che aiutarlo era la cosa giusta da fare d'altronde come poteva lasciare tutti in asso? Il piccolo gruppo procedeva lentamente, tenendo gli occhi e le orecchie ben aperte in attesa di qualsiasi minuscolo movimento; un altro brivido attraversò la schiena di Saryl, per quanto si sforzasse sertiva davvero troppo freddo così estrasse la bacchetta e cercò nei suoi ricordi un incantesimo per riscardarsi e magari fare luce "su forza... è proprio uno dei primi incantesimi... com'era la formula? Ah ecco!
<< Caeruleus Tintinnabulum Flammo>>
Scandì bene le parole sperando che l'incantesimo funzionasse


Saryl si unisce al gruppo che sta cercando la testa del fantasma, prova un incantesimo per riscardarsi e fare luce


Punti salute: 100
Punti mana: 50
Punti corpo: 50
Punti esperienza: 1

INVENTARIO:
Bacchetta
Vestiario classico


Narrato ~ «Parlato» ~ “Pensato”

“ Le nostre scelte mostrano ciò che siamo veramente... ”
© Arklys ~ harrypotter.it
 
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78 replies since 30/10/2018, 18:17   2059 views
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