Zonko Party

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view post Posted on 2/12/2018, 12:17
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Grifondoro
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5VRlHub
Citazione profonda che stia in una riga


Aida riaprì gli occhi qualche secondo dopo che al di là delle sue palpebre il buio si rischiarava. La bambina riconobbe subito la figura che era emersa dal buio dalla voce melliflua. Era un vampiro, dagli occhi scuri e un sorriso malvagio stampato sulla bocca. Dopo aver detto una frase, con uno scatto, la velocità dei vampiri era risaputa, strinse le sue bianche dita intorno al polso di Ecate. Più stringeva il polso della donna, più il malvagio sorriso del vampiro si ampliava. Aida anche in quel momento volle scappare, ma la poca luce aveva illuminato poco e niente e se aveva illuminato quella creatura, cos'altro poteva celarsi nel buio? Cos'altro aveva in serbo per loro Zonko? Allora Aida decise di agire. Impugnò la sua bacchetta. Non conosceva nessun incantesimo in grado di annientare un vampiro! Era ancora troppo inesperta! Ma da quel poco che sapeva su quelle creature si ricordò della loro poca simpatia nei confronti del fuoco. E così le venne in mente l'incantesimo. Alzò la bacchetta verso il vampiro:
- Lasciala andare! - lo minacciò. Roteando la bacchetta in senso antiorario e cercando di tenere la voce e la sua mano ferma pronunciò:
- Flamora! .-
«The most wasted of all days is one without laughter.»
 
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Lia Soxilia
view post Posted on 2/12/2018, 13:09





Ecate Soxilia O'Connor
20669_Scarlett_Johansson_Performanc


Domare la bestia che è in noi, significa prima aver accettato che c'è.


La bacchetta si accese di una luce timida che illuminava poco attorno a loro aiutando la giovane Aida ad aprire gli occhi, peccato che lo spettacolo che offriva la vista fosse ben peggiore del buio: un vampiro si era palesato dinnanzi a loro mostrandosi nella sua pelle diafana e nei suoi lineamenti asciutti, gli occhi neri fissavano le due con diavoleria e qualcosa si raggelò nel sangue di Lia. Era un altro essere senziente come lei eppure non sembrava dotato di buone intenzioni, con la mano destra alzata a stringere la bacchetta la bionda nemmeno si accorse dello scatto repentino con cui il vampiro le strinse il polso buono lasciandola indifesa con il suo braccio necrotico mascherato da incantesimi di illusione, sogghignava l'essere osservandola e per un secondo appena Lia pensò che avrebbe potuto essere un pericolo per Aida. "Vattene Aida, scappa via!" le aveva detto ferma non permettendo alla paura di prendere il sopravvento mentre con i suoi occhi azzurri si concentrava sul nuovo scherzo pericoloso di Zonko; se era realmente un vampiro Lia avrebbe potuto combatterlo con l'arpia, le sarebbe bastato arrabbiarsi o provare paura, ma avrebbe preferito aspettare che Aida si allontanasse non voleva mostrarle il suo vero essere. Peccato che non aveva fatto i conti con il fatto che Aida potesse essere determinata e testarda come lei; la piccola infatti si era armata di bacchetta ed aveva minacciato il vampiro con un incantesimo di fuoco, mossa astuta anche se l'incantesimo era debole, il problema era se per la poca praticità Aida avesse colpito Lia che in forma umana aveva come debolezza il fuoco, uno dei doni di essere diventata Veela. Eppure la bionda continuava a pensare che fosse tutta una messa in scena, che nulla di tutto ciò potesse essere reale, soprattutto la scossa di terremoto che le aveva portate fatalità proprio accanto ad un vampiro...
Ad Aida spaventano i mostri e le creature tipiche di Halloween come i vampiri....
E se fosse stato tutto un inganno che mostrava le cose di cui avevano più paura? In fondo Aida temeva i mostri ed il buio, lei invece temeva che la sua vera natura venisse fuori, in più Halloween era per eccellenza la festa della paura. Se fosse stato così per liberarsi da quella soluzione sarebbe bastato superare le proprie paure... "Aida, non devi avere paura dei vampiri, non possono farti del male..." Era un tentativo.



Le azioni sono concordate con Aida
 
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view post Posted on 2/12/2018, 20:32
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Il Fato

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La situazione era confusa.
Effettivamente non si poteva pensare che sarebbe successo altrimenti; quella storia era fin troppo strampalata per poter tirar le fila e dare una ragione a tutto, anche se un senso c’era.
Mentre c’era chi provava ad esporre i sentimenti alla amata come un fiume in piena, c’era anche chi scappava, chi lottava con un prosciutto tra le mani e chi pensava di essere stato drogato.
Amava il caos Zonko e quello si stava manifestando nella stanza, tra una risata e un viso impaurito, era il disordine più totale.
Facendo una rapida finta di corpo, Elijah, manifestando una propensione notevole al ruolo da cacciatore nella squadra verde-argento, portò con sé Jolene verso il punch e quindi il vortice di luce nel quale Megan e Daniel stavano provando in tutti i modi di allontanarsi.
Il primo che ne venne risucchiato fu lo Zombie fotografo. Troppo lento rispetto agli altri componenti della banda, inciampicò con i piedi fino a caracollare per terra e venir letteralmente assorbito dal pavimento.
Era tutto assurdo, assolutamente, e ciò lo si poteva capire dal momento in cui il secondo personaggio, un grosso e spaventoso Lupo Mannaro, letteralmente volò nel buco come una palla da basket va a canestro.
Ma era finita lì? Solo quei due elementi finirono nella pattumiera? Procediamo con ordine.

Eravamo rimasti che Ecate era stata braccata da un vampiro dalla voce seducente. Il terrore fu grande tant’è che Aida, forse troppo agitata dal contesto, fece apparire dalla punta della sua bacchetta una fiammella innocente, tra le parole della Medimago che la incentiva a scappare.
Un sorriso soddisfatto apparì dal volto del pallido essere davanti a loro, il quale, proprio nel momento in cui stava per affondare i suoi canini sul collo della donna, venne tirato dal pantalone verso una forza troppo forte per lui.
Come successe negli altri casi, questo essere venne trascinato altrove con cattiveria e solo gli occhi dei quattro ragazzi vicino allo “scarico” poterono notarlo entrarci a forza mentre provava con le unghie di rimanere ancorato al freddo marmo presente nel luogo.
La situazione non fu dissimile anche per il trio composto da Derek, Vath e Mìreen i quali, lasciando che gli eventi si sviluppassero senza un loro influsso nella trama, sentirono il ministeriale toccare con delicatezza il suolo.
Non si capì bene perché e per come, ma il troll, attratto da una forza maggiore, lasciò l’adulto volare con dolcezza nell’aria per poi entrare con forza nel vortice.
In questo caso quel piccolo foro fece maggiore sforzo per inghiottire la creatura, la quale però venne assorbita con maggiore facilità rispetto all’ultima: il clown gigante.
Dopo che la risata esaltata di Aiden risuonò con forza nell’aria, questo si avviò verso il mostro per ingaggiare un tête-à-tête che lo vide vincitore anche grazie all’insperato aiuto di Casey.
Infatti, mentre il giovane iniziava a prendere a mazzate con forza lo spaventoso essere, Casey pensò di pizzicare una zona remota del nemico, spiazzandolo.
Il colpo dell’Auror di prosciutto, sotto gli sguardi increduli degli studenti, fu talmente devastante che videro il pagliaccio volteggiare all’indietro con estrema forza verso il buio e la disfatta.

Non appena anche quella ennesima minaccia arrivò al vortice, dopo alcuni secondi di dura lotta per venir inghiottita, il varco si richiuse e quindi, d’improvviso, una miriade di palloncini colorati e luminosi apparì nell’aria dando a tutti la possibilità di vedersi. Finalmente.

-Game Over. Grazie per la partecipazione!-

La voce sentita all’inizio dell’evento risuonò pochi secondi dopo l’accensione di quelle luci dai svariati colori. Zonko aveva deciso di dare un po’ di tinta a quegli spaventi che aveva procurato ai ragazzi, in un modo o nell’altro.
Senza che lo chiedesse Wolfgang venne spostato da una parte di pavimento mobile accanto alla ragazza Corvonero che aveva abbandonato all’inizio del viaggio. Forse in quel modo voleva scusarsi per i disagi che gli aveva causato.
Come potevano aver tutti immaginato la festa era finita. La luce in quella sala spoglia era arrivata, sancendo la conclusione dei giochi perversi del famoso proprietario del negozio di scherzi del posto.
Era piaciuta la festa? Erano rimasti felici da ciò che era successo? Sicuramente alcuni sì, altri no. L’importante era che avevano affrontato le paure senza nessuno da loro troppo conosciuto e le avevano superate.

Bene i masteraggi sono conclusi.
Come avrete potuto capire i mostri sono stati assorbiti dal vortice di luce creato dalla ciotola di punch che è stata rovesciata al centro della sala.
Molti di voi non hanno potuto notare che i “mostri” sono stati inghiottiti, ma molti possono aver capito che l’evento si è concluso alle parole enunciate da Zonko alla fuoriuscita dei palloncini luminosi in tutta la Sala.
Potete considerare le vostre voci tornate alla normalità.

Spero che vi sia piaciuto l’evento e vi ringrazio per la precisione con la quale avete postato. Ora potete finalmente tirare le somme.

Data chiusura evento:09/12 h:23:59


 
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view post Posted on 5/12/2018, 10:01
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When the snow falls, the fox tries to survive.

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Aiden Weiss

Zonko Party - Halloween 2018













E tre…. E quattro… E cinque…
Aiden assestò diversi colpi a quel maledetto pagliaccio, ormai non più spaventato come prima, bensì determinato a rendergli pan per focaccia. Dopo quanto lo aveva fatto patire, non era forse giusto ricambiare?
Nella propria magnanimità (o vendetta, dipendeva sempre dai punti di vista!), l’Auror fece di tutto pur di garantire ad uno dei due ragazzi di tentare quella stramba strategia, andando a forare il grosso fondoschiena del clown dall’aspetto piuttosto grottesco; perciò i colpi di prosciutto non cessarono nemmeno per un secondo.
«Ti decide a crollare?» tuonò, tra un colpo e l’altro, fissando l’enorme clown con disgusto e rabbia. Poi, a sorpresa, l’ultimo colpo che assestò fu quello decisivo: l’essere volò all’indietro, scomparendo nel buio e lasciando lì con lui soltanto la figura di Casey che era riuscita a giungere alle spalle del clown e nelle cui mani stava reggendo qualcosa. Che avesse trovato qualcosa di utile per aiutarlo a sbarazzarsi del pagliaccio e, di conseguenza, lo avevano abbattuto insieme?
Pareva di sì, tirando qualche veloce somma. Si ritrovò quindi a sorriderle raggiante, nel momento in cui vide diversi palloncini riempire la zona del soffitto, come tante piccole lampadine. La voce di Zonko irruppe nell’aria e l’Auror alzò un sopracciglio, battendo il prosciutto sul palmo della mano libera: a quanto pare ne aveva anche per lui, di prosciuttate.
«Ehi, KC!» esclamò nella sua direzione, per poi alzare il pollice nella sua direzione. «Che squadra!» Diede una rapida occhiata al proprio prosciutto, saggiandone l’aspetto: non era messo male forse sarebbe stato meglio dargli una passatina nella fiamma per disinfettarlo a dovere dai germi di quel clown maledetto.
«Ci facciamo un panino? Prima però una bella disinfet---Ma dov’è Wolfgang?» Sbigottito, si accorse che il ragazzo non era più nella zona dove lo avevano lasciato e questo lasciò interdetto l’Auror. «Usciamo, magari lo troviamo.» suggerì, avviandosi infine verso l’uscita.
Se non fosse stato per quasi tutto il tempo aveva avuto paura, Aiden avrebbe potuto asserire che si era divertito; per lo meno, però, ammise di essersi fatto grasse risate in compagnia di quei due ragazzi incontrati per caso.
Una volta uscito, il Trooper diede una bella sistemata al prosciutto e poi iniziò a regalare panini a chiunque ne volesse uno: dopo una serata impegnativa, uno spuntino non poteva di certo mancare.



 
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view post Posted on 5/12/2018, 11:19
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We are all immortal until proven otherwise

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Dopo aver punto il sederone del clown si parò il viso con braccia e mani. Quei grossi palloncini sembravano aspettare il momento giusto per esplodere, e di sicuro lei non voleva che glielo facessero in faccia. Ma nello stesso momento in cui la spilla infilzò il tessuto bianco e rosso dei pantaloni, il pagliaccio volò in tutt'altra direzione per un poderoso colpo di prosciutto assestatogli dal Trooper. Volteggiò in aria in delle spire scomposte e ricadde a una decina di metri di distanza scomparendo nell'oscurità. La ragazzina lo seguì incredula e divertita con lo sguardo, ridendo a crepapelle nel momento in cui questo venne risucchiato goffamente per la sua enorme massa, fra le urla gioiose di Aiden.
Dopo qualche secondo per una seconda volta la voce di Zonko invase la sala e dichiarò: GAME OVER. In quell'istante le luci si accesero, rivelando la stanza spoglia con al centro la ciotola del punch fosforescente e gli sguardi straniti di una ventina di maghi e streghe travestiti per l'occasione.
Il volto raggiante di Aiden riuscì a smorzare quell'ultimo brandello di panico che l'artigiano di scherzi aveva infuso nell'aria.
- Mio Dio! Usciamo di qui, ti prego!
Con un balzo gli si gettò addosso e lo abbracciò esultando per la vittoria. Fece il gesto di scompigliargli i capelli, anche se l'elmetto non glielo permetteva. Effettivamente per lei era ancora un uomo senza volto. Tuttavia furono gli unici due del precedente trio ad esultare. Wolfgang era sparito, ma KC non riuscì a credere che se la fosse fatta a gambe levate.
- Adesso voglio questo panino, Aiden. Però prima diamogli una passata sulla fiamma.
E detto così, lo seguì all'esterno.








Riassunto: fin.
 
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view post Posted on 7/12/2018, 11:42
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We can MASTER the future.

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Festa di Halloween 2018
Capitolo V
Vath Remar
28 Anni
Purosangue
Dip. Ministeriale V° Livello C.M.I.
Acero, pelle di Runespoor, 12 pollici e 3/4, rigida.
Ex Serpeverde
Legilimens Apprendista
«Trick or Treat.»

Il ministeriale non sapeva dire esattamente cosa stesse succedendo all'interno di quella vecchia fabbrica di tappeti volanti in disuso. Complice l'oscurità di quel party al buio, Vath non aveva idea di quante persone fossero all'interno di quel luogo. Solo quando percepì la voce di Mìreen, tramutata per via della pastiglia, l'ex Serpeverde si attivò per risponderle. «Al momento ho alcune faccende da risolvere... in sospeso, non credo riuscirò a venire da te.» Avrebbe riso del proprio spirito, l'autoironia appena fatta sdrammatizzava una situazione abbastanza complicata ma, lentamente, Vath si sentì scendere di quota, la presa del Troll si allentò poco prima di toccare terra. Riponendo nuovamente la bacchetta nella tasca interna della felpa/sacco da obitorio Vath avrebbe posato i piedi a terra atterrano con innaturale grazia, come se fosse stato oggetto di un Arresto Momentum. Il Troll, sempre che fosse reale, era svanito e pochi secondi dopo una miriade di palloncini rischiararono con la loro luminescenza il posto. L'annuncio di Zonko aveva decretato la fine della serata: con le luci nuovamente accese gli occhi di Vath fecero fatica a riabituarsi alla luce, quando lo fecero avrebbe potuto vedere che avevano partecipato molte persone e, tra i tanti, una domatrice di leoni spiccava sui presenti. Un sorrisetto sarebbe spuntato sul volto del ventottenne che, ricongiuntosi a Mìreen che si trovava accanto ad un ragazzo dai jeans e un maglioncino blu, neanche si era impegnato a trovare un costume il ragazzo, avrebbe fatto un cenno del capo in saluto e poi, rivolgendosi all'irlandese, le avrebbe cennato con il capo in direzione della cugina per poi dirle. «Che dici, andiamo a salutarla?» Vath poté notare come la voce era ritornata normale e, schiaritosi la voce con due colpetti di tosse, riprese a parlarle. «Che incanto hai provato a lanciare contro il Troll? L'ho sentito passarmi vicino al volto.» Non c'è l'aveva con lei, anzi, il sorriso che mostrava era puramente di divertimento. Se l'irlandese si sarebbe diretta verso l'amica, nonché parente di Vath, questi l'avrebbe seguita. Solo quando si fu avvicinato il residente di Canterbury avrebbe potuto notare la ragazza in compagnia della cugina. Si bloccò un attimo, la bocca leggermente schiusa in sorpresa. Era come se fosse successo il giorno stesso, la mente del ministeriale aveva registrato la scena e ora scorreva a ruota libera nella sua mente: lui che in vestaglia di seta cercava di fermare la cugina in fuga da casa sua dopo che lei si era venuta a confidare con lui. Aveva provato ma Vath aveva fallito, Lia lo aveva sorpreso con un affermazione tanto seria quanto inaspettata. "Durante Hogwarts, al mio quinto anno, ebbi una bambina... Una figlia che non volevo crescere e che non volevo che nessuno conoscesse... Volevo poter vedere com'era mentre cresceva e magari sceglierle il nome... Sarebbe stata Venere, come la stella del mattino.... Ma dopo averla affidata ad Ab perché se ne prendesse cura, lei non mi scrisse più ed io rimasi sola. Non sapevo niente di niente e alla fine anche per l'abbandono di Ab decisi che volevo morire vendicandomi di ciò che lei e Colin e la società mi aveva fatto..." Vath si era bloccato, come si era bloccato allora, ricordava come durante il loro incontro a Regent's Park volesse vendicare la cugina dei torti subiti, in quel momento aveva scoperto che Lia era madre, di riflesso lui era zio, ma aveva anche scoperto che i responsabili del suicidio di lei erano nientemeno che Abigail, la migliore amica di sua cugina, e suo zio Colin. La vendetta del ministeriale non si sarebbe consumata, come avrebbe potuto andare contro la famiglia?! Né avrebbe toccato Abigail, se c'era la possibilità che Lia potesse ritrovare la pace il suo intervento avrebbe potuto compromettere tutto quanto. Vath sbatté un paio di volte le palpebre, risvegliandosi da quel ricordo, esternamente sarebbe potuto anche apparire come un tentativo di riabituare gli occhi alla luce, guardò la ragazzina di fronte a sé e poi Lia. Fu come guardare un Ecate più giovane, la ragazzina condivideva con Lia lo stesso taglio degli occhi e, la forma del viso e delle labbra, erano quelle che possedeva la cugina durante l'infanzia. Solo quando Aida si presentò Vath poté averne la certezza, Aida aveva la stessa voce della cugina e sentirla gli creò uno strano sentimento. Guardò la cugina, con uno sguardo che avrebbe potuto significare tutto e, mostrando un sorriso alla nipote, le porse la mano. «Piacere di conoscerti Aida, io sono Vath Remar, cugino della bella signorina che hai accanto.» Non si sarebbe arrischiato di rivelarle nulla, non era nelle sue prerogative farlo e così, una volta che si furono separati per ritornare alle rispettive abitazioni Vath avrebbe accompagnato Mìreen lungo le strade di Hogsmeade offrendole il proprio braccio. «È stata una serata molto diversa da come me la immaginavo, mi spiace che durante il party non abbiamo potuto interagire tra noi né con il resto dei partecipanti.» La passeggiata li aveva condotti ad un vicolo tra il negozio di vestiti Gladrags e il negozio di piume Scrivenshaft. Vath provava gratitudine nei confronti dell'amica, l'aveva avvertita dal momento in cui lei aveva iniziato a prendersi cura dei suoi figli. Un paio di baci sulle guance avrebbero sancito la fine del loro incontro e, una volta che si fu materializzata a casa, Vath fece lo stesso.

//Post concordato con Lia, Aida e Mìreen. Le azioni autoconclusivo nei confronti delle stesse sono state concordate con le rispettive Player.

Narrato ~ «Parlato» ~ “Pensato”
PS:214/214 ~ PC:143 ~ PM:141 ~ PE:28,5

code © by Vath Remar


 
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Elijah Matthew Sullivan
view post Posted on 7/12/2018, 16:38





hallo1


hallo2




In un attimo successe il finimondo. Luci che vorticavano, urla che non si capiva da dove o da chi provenissero. Proprio il punch sembrò rappresentare il punto focale di tutto, così come lo era stato fin dall’inizio. Sembrò risucchiare tutto ciò che aveva provato in qualche modo a rovinare la serata ai presenti. Come una grande bocca, ingoiò lupi mannari e mannaie, ma sicuramente non si sarebbe limitato a quello.
Le luci si riaccesero all’improvviso, in maniera fastidiosa. Gli occhi chiarissimi del Serpeverde accusarono il colpo e le palpebre si abbassarono in un gesto istintivo che la diceva lunga. Si guardò intorno. Jolene era lì, ok.
Nella sala erano presenti altre persone, due delle quali erano vicinissime a loro, due che conosceva piuttosto bene.
Fece un ghigno all’indirizzo di Wolf. Strano, non sapeva nemmeno che anche lui sarebbe andato a quella festa. Doveva essere sincero, non aveva nemmeno pensato a chiederglielo. Sua sorella lo aveva talmente angosciato con tutta quella storia del costume, del bastone, del trucco, che tutto il resto era passato in cavalleria. Di base aveva pensato che si sarebbero ritrovati tutti insieme come l’anno precedente, senza bisogno di troppe cerimonie. Che poi, chi si sarebbe messo a fare tutte quelle moine? Lui certamente no.
Sicuramente la sua accompagnatrice si era divertita con tutto quel marasma, ma lui era tremendamente seccato dallo svolgimento della serata. Si guardò intorno e vide persone che nemmeno conosceva, fatta eccezione per qualcuno di loro.
Lo sguardo cercò di nuovo Wolf e da lui passò a Megan.
- Beh, buonasera
Con grande sorpresa si rese conto di essere di nuovo tornato in possesso del suo vocione di sempre. Molto bene.
- Non so voi, ma io voglio andare via. Non resto in questo posto un minuto di più.
Si accese una sigaretta, senza preoccuparsi se si potesse fumare o meno. Non sarebbe stato certo il suo fumo a compromettere l’ambiente tossico che si era creato già da un pezzo.




Codice & Grafica ©Elijah -harrypotter.it

 
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view post Posted on 8/12/2018, 18:45
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Ocean eyes.

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Regnava il caos, la rabbia, la paura e la disperazione in quelle mura e la notte di Halloween sembrava aver preso la piega giusta secondo Zonko. Megan, però, non la pensava allo stesso modo, anzi avrebbe voluto uscire da quel dannato posto il prima possibile.
L’attrito sul pavimento e la forza d’attrazione verso il punto di luce aveva, per un tempo che sembrava infinito, ostacolato la corsa della Corvonero che barcollava nel buio e nell’incertezza più totale. I rumori, le urla la destabilizzavano e l’ansia di andare contro qualcosa e farsi male la faceva sentire peggio. Un briciolo di paura l’aveva avvolta, poco prima che la voce annunciasse la fine di quel triste evento. Megan poté notare sagome veloci come saette venire risucchiate dal bagliore fino a che la luce tornò a illuminare l’intero luogo.
Il bagliore la investì e le iridi chiare si strinsero costringendola a portare l’avambraccio davanti agli occhi. Quest’ultimi si chiusero appena per poi riaprirsi e a fatica mettere a fuoco ciò che la circondava.
L’immagine di Wolfgang le fu chiara fin da subito e la rabbia la pervase: aveva voglia di passare la serata con lui ma quella dannata festa aveva rovinato tutto. «Hey!» si avvicinò stringendogli la mano, i suoi occhi incontrarono le iridi chiare del Serpeverde a cui rivolse un sorriso. «Vorrei andarmene da qui, ti dispiace?» L’umore non era dei migliori e si poteva ben vedere dal tono infastidito che condiva perfettamente quelle parole.
Nel momento in cui mosse i primi passi cercando di trascinare con sé il ragazzo, la voce di Elijah la fermò. I suoi occhi lo fissarono per qualche istante studiandone movimenti e parole, poteva consolarsi del fatto che non fosse stata l’unica a odiare tutto il contesto che aveva caratterizzato la serata.
«Beh, direi che ce ne stavamo andando!» ghignò rivolgendogli un mezzo sorriso.
«Sai vero che non si fuma nei locali Elijah? I babbani potrebbero insegnarti le buone maniere.» lo punzecchiò.
«Buona serata!» un cenno del capo e a passi veloci si diresse verso l’uscita; la mano aveva lasciato quella di Wolfgang certa che l’avrebbe seguita.

 
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Lia Soxilia
view post Posted on 9/12/2018, 16:41





Ecate Soxilia O'Connor
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Domare la bestia che è in noi, significa prima aver accettato che c'è.


Una fiammella innocua apparve sulla punta della bacchetta di Aida ma presto qualcosa strattonò per i pantaloni il vampiro che scomparve nel buio lasciandole sole; Lia rimase completamente bloccata sconvolta da quanto avvenuto ma presto fu costretta a rivolgere la sua attenzione alla voce di quello che doveva essere Zonko che ripristinando la luce decretava la fine degli scherzi e della festa. La luce le investì gli occhi costringendola a chiuderli e a gemere appena accorgendosi che la sua voce era finalmente tornata normale. Era stata una festa strana che Lia proprio non avrebbe voluto ripetere a dispetto di quella dell'anno prima che le era piaciuta di più, eppure quando finalmente i suoi occhi furono pronti per stare alla luce Lia vide il volto di Aida e pensò che la gioia che provava in quel momento non poteva essere inferiore a quella provata alla festa dell'anno prima: era lì con la sua bambina che la fissava e che aveva tentato di aiutarla e si are sentita sicura con lei, nulla avrebbe potuto essere meglio.
Le sorrise appena porgendole la mano mentre notava distrattamente che il cugino accompagnato da Mireen le si avvicinava, la bionda fece altrettanto accompagnata dalla bambina fino a quando nel volto del cugino notò un'espressione di stupore sapientemente nascosta mentre osservava le somiglianze fra Aida e lei fino a quando la piccola si presentò lasciando a Vath la certezza della realtà della situazione. "Mireen, che piacere vederti! Vath sei quasi raggiante! Lei è Aida, la figlia di una mia amica di Hogwarts..." Aveva mostrato allegria e aveva presentato Aida stando attenta a non incrinare la frase per non destare sospetti, aveva abbracciato l'amica ed aveva salutato il cugino con un cenno del capo. Poi si erano separati e lei era tornata sola con la sua accompagnatrice.
"Allora Aida, ti va se ti riaccompagno ai cancelli?" Le aveva domandato per poi al suo consenso uscire dalla fabbrica in disuso e accompagnare la giovane fino ai cancelli della sua vecchia scuola per avere ancora qualche ultimo momento con lei. Poi sarebbe tornata a casa ripensando alla serata trascorsa.



Le azioni sono concordate con Aida, Vath e Mireen
 
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view post Posted on 10/12/2018, 05:21
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Mìreen Fiachran
◆ 25 ◆ Sangue BANSHEE ◆ P. Antimago
Festa di HALLOWEEN 2018
- ZONKO PARTY -

Era una situazione alquanto strana, non si era mai trovata ad una festa simile, non che avesse partecipato a chissà quante feste di Halloween dopo la fine della scuola di magia, ma sicuro quella era stata unica.
Il punch rosso rovesciato aveva illuminato una buona parte della stanza, cosa successe dopo fu alquanto confuso: le creature che, a quanto pare, erano sparse in giro per la stanza, vennero letteralmente risucchiate da un vortice rosso creato proprio dal liquido che cadendo si era sparso sul pavimento e aveva "richiamato a sè" quelle creature che a quel punto Mìreen era sempre più confusa su cosa effettivamente fossero...

Una miriade di palloncini colorati comparvero in aria illuminando la stanza, alla fine c'erano più invitati di quanti si fosse immaginata, quella improvvisa distrazione la fece sorridere e la distrassero momentaneamente dai suoi pensieri.
Guardò davanti a sè e vide il ragazzo contro cui si era scontrata: alto, costituzione ipotizzò normale per un maschio, castano e gli occhi le parvero marroni ma col buio e le luci che li circondavano, poteva anche sbagliarsi.


<< Ciao! Ora Sì che possiamo vederci in faccia! - si fermò di colpo risentendo la propria voce, la pillola presa all'ingresso doveva aver finito il proprio effetto, per poi riprendere allegra - Oh! La mia voce è tornata normale. Peccato, era divertente la voce spiritata, potevo abituarmici...
Comunque spero di non averti fatto male poco fa' quando mi sono scontrata contro di te...>>


[ Quella che è caduta di culo a terra e che ha rischiato una storta sono io, quindi penso di esser stata io quella che più si è fatta male, ma... dettagli...
Chissà se ha sentito le mie imprecazioni in irlandese quando sono finiti sedere a terra...
Va bè, finchè non conosce la lingua, sono a posto.]


<< Festa "particolare" eh? Non è stata male la festa, a parte il buio totale che ci ha impedito di goderci la vista del troll di montagna. Certo la puzza l'abbiamo più che sentita, mi dovrò fare una bella doccia appena tornata a casa.>>

Vath li raggiunse e quando le chiese quale incanto avesse provato a scagliare contro il troll, si ricordò dei propri tacchi, finiti chissà dove...

<< Ehm... niente di esagerato, giusto qualcosa per bloccarlo...>>

Era bugia bella e buona e anche il ragazzo con loro lo sapeva, così si girò verso di lui e di nascosto, per non farsi beccare dall'amico, gli fece l'occhiolino sperando stesse al suo gioco.
Si guardò intorno e individuò i propri tacchi lanciati in precedenza, uno era vicino visto che aveva colpito il troll, l'altro era un po' più distante, ci pensò un momento su se era una buona idea usare la magia per recuperarlo... in teoria Zonko aveva detto che il gioco era finito, ma nel caso la stanza fosse incantata, si riferiva anche a quell'incantesimo? Sperò di Sì e rischio, pur di evitare che Vath scoprisse l'enorme rischio corso di esser colpito da uno dei suoi tacchi assassini volanti.

Approfittò del suo studiare la stanza e i suoi invitati, per camminare scalza fino al tacco più vicino, poi sfilò la bacchetta senza attirare la sua attenzione e a voce bassa disse, puntandola verso il tacco finito a qualche metro di distanza:
<< Accio tacco >>.
Quello le volò nella mano e in fretta se li rinfilò entrambi ai piedi, tutto sotto lo sguardo del giovane castano e proprio rivolta a lui gli disse, sinceramente dispiaciuta:

<< Ti chiedo ancora scusa per prima, non volevo venirti addosso, poi in quel modo tanto brusco... sono stata scema io a non considerare il rischio che ci fosse qualcuno in mezzo alla strada.
Potrei sapere il tuo nome? >>


Stava aspettando che le rispondesse, quando Vath individuò in mezzo ai partecipanti alla festa, proprio la sua amica Lia.
Mìreen scattò subito a cercarla con lo sguardo e appena la vide, un enorme sorriso le illuminò il viso...
Aveva bisogno di abbracciarla e salutarla, così si rigirò verso lo sconosciuto e gli disse:


<< Vado a salutare la mia migliore amica che ultimamente sto vedendo veramente poco.
Spero di rincontrarti ancora in futuro, così da offrirti qualcosa da bere per farmi perdonare del frontale!>>


Rise e lo salutò, per poi quasi saltellare verso la sua amica, si fermò davanti a lei stupita e affascinata al contempo.

<< Sei riuscita a venire! Come sono feliceee!!!>>

L'abbracciò per poi complimentarsi con lei per il vestito, decisamente sexy e provocante... e su di lei le forme era il doppio esaltate dagli elementi in pelle nera del costume.
Anche lei salutò e si presentò alla ragazzina di nome Aida, allungando anche la mano in attesa gliela stringesse, intanto ascoltò le parole dell'amico nel presentarsi a sua volta.
Poco dopo decisero di comune accordo che fosse ora di tornare a casa, così lei e Vath si avviarono all'uscita, poi lungo le strade di Hogsmeade.
Intanto che camminavano, Mìreen stretta del suo coprispalla, non potè resistere dal ripensare alla festa appena trascorsa.
Incantesimi capaci di attirare e catturare creature in quel modo ce n'erano, ma ciò non cambiava il fatto che Zonko non avrebbe rischiato una denuncia o per il possesso di creature pericolose e per aver messo a rischio la vita dei suoi invitati... c'era da considerare che era abbastanza fuori di testa quel mattacchione, ma arrivare a tanto?
No, non poteva esser tanto sconsiderato, erano per forza stati creati da un incantesimo, anche perchè come aveva fatto a creare un'illusione condivisa? A meno che, la stanza in cui si trovavano, non fosse anch'essa incantata, contribuendo a rendere le sue illusioni più concrete del normale, tanto da agitare clave e riprodurre alla perfezione la puzza immonda del loro troll.


Il saluto finale di Vath riportò l'attenzione su di lui e gli sorrise:

<< Si, ammetto che anche a me è dispiaciuto tutto quel buio, magari all'inizio ci stava, ma uno scontro con un troll, probabilmente creato con un'illusione o un incantesimo, non è facile da fare se non vedi neanche la punta del tuo naso...>>

Arrivati al vicolo tra il negozio di vestiti Gladrags e il negozio di piume Scrivenshaft, i due si salutarono, Mìreen era tanto tentata di chiedergli se si era divertito e soprattutto se si era distratto dagli eventi successi mesi prima, ma non gli sembrava il luogo e il momento migliore, tra la stanchezza e il bisogno di togliersi quella puzza di dosso, non vedeva l'ora di tornare a casa.

<< Poi a lavoro lunedì dobbiamo raccontarci tutto! Ad un certo punto ho sentito la tua voce provenire dall'alto e la curiosità di saperne il motivo mi sta distruggendoooo! Magari chiamiamo anche Issho nella pausa pranzo, così gli raccontiamo della festa.
E ora, mio caro servo Infero, le auguro la buona notte e un "riposa in pace".>>


Si scambiarono qualche bacio sulla guancia per poi smaterializzarsi entrambi alle rispettive case.

◆ codice role Akicch; NON COPIARE - WANT YOUR OWN? GET IT


//Le azioni autoconclusive sono state concordate in precedenza con Vath Lia e Aida in chat privata.
 
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Evento concluso! Grazie per la calorosa partecipazione!

 
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