Era una situazione alquanto strana, non si era mai trovata ad una festa simile, non che avesse partecipato a chissà quante feste di Halloween dopo la fine della scuola di magia, ma sicuro quella era stata unica.
Il punch rosso rovesciato aveva illuminato una buona parte della stanza, cosa successe dopo fu alquanto confuso: le creature che, a quanto pare, erano sparse in giro per la stanza, vennero letteralmente risucchiate da un vortice rosso creato proprio dal liquido che cadendo si era sparso sul pavimento e aveva "richiamato a sè" quelle creature che a quel punto Mìreen era sempre più confusa su cosa effettivamente fossero...
Una miriade di palloncini colorati comparvero in aria illuminando la stanza, alla fine c'erano più invitati di quanti si fosse immaginata, quella improvvisa distrazione la fece sorridere e la distrassero momentaneamente dai suoi pensieri.
Guardò davanti a sè e vide il ragazzo contro cui si era scontrata: alto, costituzione ipotizzò normale per un maschio, castano e gli occhi le parvero marroni ma col buio e le luci che li circondavano, poteva anche sbagliarsi.
<< Ciao! Ora Sì che possiamo vederci in faccia! - si fermò di colpo risentendo la propria voce, la pillola presa all'ingresso doveva aver finito il proprio effetto, per poi riprendere allegra - Oh! La mia voce è tornata normale. Peccato, era divertente la voce spiritata, potevo abituarmici...
Comunque spero di non averti fatto male poco fa' quando mi sono scontrata contro di te...>>
[ Quella che è caduta di culo a terra e che ha rischiato una storta sono io, quindi penso di esser stata io quella che più si è fatta male, ma... dettagli...
Chissà se ha sentito le mie imprecazioni in irlandese quando sono finiti sedere a terra...
Va bè, finchè non conosce la lingua, sono a posto.]
<< Festa "particolare" eh? Non è stata male la festa, a parte il buio totale che ci ha impedito di goderci la vista del troll di montagna. Certo la puzza l'abbiamo più che sentita, mi dovrò fare una bella doccia appena tornata a casa.>>
Vath li raggiunse e quando le chiese quale incanto avesse provato a scagliare contro il troll, si ricordò dei propri tacchi, finiti chissà dove...
<< Ehm... niente di esagerato, giusto qualcosa per bloccarlo...>>
Era bugia bella e buona e anche il ragazzo con loro lo sapeva, così si girò verso di lui e di nascosto, per non farsi beccare dall'amico, gli fece l'occhiolino sperando stesse al suo gioco.
Si guardò intorno e individuò i propri tacchi lanciati in precedenza, uno era vicino visto che aveva colpito il troll, l'altro era un po' più distante, ci pensò un momento su se era una buona idea usare la magia per recuperarlo... in teoria Zonko aveva detto che il gioco era finito, ma nel caso la stanza fosse incantata, si riferiva anche a quell'incantesimo? Sperò di Sì e rischio, pur di evitare che Vath scoprisse l'enorme rischio corso di esser colpito da uno dei suoi tacchi assassini volanti.
Approfittò del suo studiare la stanza e i suoi invitati, per camminare scalza fino al tacco più vicino, poi sfilò la bacchetta senza attirare la sua attenzione e a voce bassa disse, puntandola verso il tacco finito a qualche metro di distanza: << Accio tacco >>.
Quello le volò nella mano e in fretta se li rinfilò entrambi ai piedi, tutto sotto lo sguardo del giovane castano e proprio rivolta a lui gli disse, sinceramente dispiaciuta:
<< Ti chiedo ancora scusa per prima, non volevo venirti addosso, poi in quel modo tanto brusco... sono stata scema io a non considerare il rischio che ci fosse qualcuno in mezzo alla strada.
Potrei sapere il tuo nome? >>
Stava aspettando che le rispondesse, quando Vath individuò in mezzo ai partecipanti alla festa, proprio la sua amica Lia.
Mìreen scattò subito a cercarla con lo sguardo e appena la vide, un enorme sorriso le illuminò il viso...
Aveva bisogno di abbracciarla e salutarla, così si rigirò verso lo sconosciuto e gli disse:
<< Vado a salutare la mia migliore amica che ultimamente sto vedendo veramente poco.
Spero di rincontrarti ancora in futuro, così da offrirti qualcosa da bere per farmi perdonare del frontale!>>
Rise e lo salutò, per poi quasi saltellare verso la sua amica, si fermò davanti a lei stupita e affascinata al contempo.
<< Sei riuscita a venire! Come sono feliceee!!!>>
L'abbracciò per poi complimentarsi con lei per il vestito, decisamente sexy e provocante... e su di lei le forme era il doppio esaltate dagli elementi in pelle nera del costume.
Anche lei salutò e si presentò alla ragazzina di nome Aida, allungando anche la mano in attesa gliela stringesse, intanto ascoltò le parole dell'amico nel presentarsi a sua volta.
Poco dopo decisero di comune accordo che fosse ora di tornare a casa, così lei e Vath si avviarono all'uscita, poi lungo le strade di Hogsmeade.
Intanto che camminavano, Mìreen stretta del suo coprispalla, non potè resistere dal ripensare alla festa appena trascorsa.
Incantesimi capaci di attirare e catturare creature in quel modo ce n'erano, ma ciò non cambiava il fatto che Zonko non avrebbe rischiato una denuncia o per il possesso di creature pericolose e per aver messo a rischio la vita dei suoi invitati... c'era da considerare che era abbastanza fuori di testa quel mattacchione, ma arrivare a tanto?
No, non poteva esser tanto sconsiderato, erano per forza stati creati da un incantesimo, anche perchè come aveva fatto a creare un'illusione condivisa? A meno che, la stanza in cui si trovavano, non fosse anch'essa incantata, contribuendo a rendere le sue illusioni più concrete del normale, tanto da agitare clave e riprodurre alla perfezione la puzza immonda del loro troll.
Il saluto finale di Vath riportò l'attenzione su di lui e gli sorrise:
<< Si, ammetto che anche a me è dispiaciuto tutto quel buio, magari all'inizio ci stava, ma uno scontro con un troll, probabilmente creato con un'illusione o un incantesimo, non è facile da fare se non vedi neanche la punta del tuo naso...>>
Arrivati al vicolo tra il negozio di vestiti Gladrags e il negozio di piume Scrivenshaft, i due si salutarono, Mìreen era tanto tentata di chiedergli se si era divertito e soprattutto se si era distratto dagli eventi successi mesi prima, ma non gli sembrava il luogo e il momento migliore, tra la stanchezza e il bisogno di togliersi quella puzza di dosso, non vedeva l'ora di tornare a casa.
<< Poi a lavoro lunedì dobbiamo raccontarci tutto! Ad un certo punto ho sentito la tua voce provenire dall'alto e la curiosità di saperne il motivo mi sta distruggendoooo! Magari chiamiamo anche Issho nella pausa pranzo, così gli raccontiamo della festa.
E ora, mio caro servo Infero, le auguro la buona notte e un "riposa in pace".>>
Si scambiarono qualche bacio sulla guancia per poi smaterializzarsi entrambi alle rispettive case.