The Angel of Death, Quest Abilità & Missione AntiMago

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view post Posted on 25/6/2019, 09:32
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Il Fato

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pozzo-3


La prima trappola era scattata, compiacendo il desiderio di sangue dell’Angelo. Il velcro di vegetazione rinsecchita, che rivestiva le pareti come carta decorativa, si era contratto preda di un brivido di folle euforia. Innescando un effetto domino, le lance di legno scattate in direzione dell’antimago avevano smosso la natura morta ad esse adiacente, che a sua volta era andata a scuotere la porzione immediatamente successiva. Dunque, seguendo quel moto, tutta la flora aveva compiuto i primi passi di una macabra danza, risvegliandosi da un profondo sonno durato fin troppo a lungo. Domandava sommessamente, con i suoi scatti ed i suoi fruscii, di esser innaffiata con il sangue degli intrusi e già pregustava il momento in cui se ne sarebbe ritrovata imbevuta, pervasa dalla loro energia vitale.

I rami di legno marcio che avevano aggredito Maurizio, come intirizziti dopo un interminabile riposo, non erano riusciti nell’intento di ucciderlo. Qualcosa era andato storto: alcuni si erano protratti a vuoto o si erano inceppati, rallentando e perdendo forza prima di poterlo trapassare da parte a parte; un altro, troppo deteriorato per essere letale, si era spezzato al contatto con il suo corpo. L'unico riuscito a conficcarsi nella carne dell'italiano era finito per essere rimosso tempestivamente, lasciando nel gluteo dell'antimago un lieve solco che già iniziava a guarire. La sua natura di licantropo gli favoriva un discreto vantaggio in quelle circostanze. Le ferite si rimarginavano in fretta, guarivano per conto proprio, senza richiedere una medicazione. Quella sulla spalla, per esempio, già si poteva dare per lenita e poco mancava perché il segno impresso dal buffetto venisse riassorbito dalla pelle (+1PS). Quella sul fianco si era richiusa, tramutandosi in una traccia rossastra, irritata e pruriginosa (+2PS). La più profonda delle tre iniziava a dare i primi segni di ripresa, ma era ancora ben distante dal dirsi completamente curata (+1PS).
L’intervento di Ecate si rivelò provvidenziale. Aggredendo le radici con un sortilegio atto a reciderle, aveva impedito loro di avvinghiarsi con forza alle gambe di Pisciottu. Il diffindo terminò la loro avanzata, eccetto per l’unica sopravvissuta all’incantesimo, che fece del suo meglio per attorcigliarsi alla gamba della sua preda. Non aveva abbastanza forza per stringerla, per arrecargli danno, ma era riuscita a saldarsi intorno al polpaccio e prima di compiere un passo, l’uomo avrebbe dovuto rimuoverla.
Nel cunicolo sembrava vigere uno schema preciso, per quanto concerneva il comportamento della vegetazione. I rami più alti sferravano un attacco, ma subito dopo, se gli era possibile, si ritraevano, quasi come per prepararsi a scagliare quello successivo. In quel lasso di tempo intervenivano le radici, animate solo dal proposito di ostacolare il proseguimento degli intrusi. Così, ancora una volta, come le vibrazioni nel manto rinsecchito della strettoia avevano annunciato, le piante si protesero per la seconda volta. Aggredivano Maurizio, l’uomo che aveva osato percorrere un tratto di strada più esteso, mentre Lia era ancora intenta a raggiungerlo. Un’altra lancia di legno, un ramo, si era staccata furiosamente dalla formazione compatta di cui faceva parte, raggiungendo il malcapitato da sinistra. Si conficcò nel gluteo dell’uomo, di lato, esattamente come la precedente. Pareva quasi che la flora avesse voluto farsi beffe delle sue prede. L’impatto fu doloroso, più del precedente. Il ramo scavò nella carne per qualche centimetro, aprendo l’ennesima ferita (-10PS, -4PC). A seguirlo, un ammasso di liane si allontanò dalla parete, gettandosi come un frustino addosso ai due malcapitati. Le suddette liane colpirono alla rinfusa, ad altezza d’uomo questa volta, trascinando con loro i rami secchi che vi erano rimasti impigliati e che, in quell’occasione, aggravavano l’entità del problema. Alcune cinghiate strisciarono il braccio destro dell’antimago, poco sotto la spalla, lacerando i vestiti e graffiando la pelle (-4PS, -2PC). I frammenti dei legnetti rotti dall’impatto contaminavano la ferita inflitta. Lo stesso valse per Ecate, che si ritrovò ad essere colpita al fianco destro (-3PS; -1PC). Fortuna volle che il corpo dell’italiano avesse smorzato la potenza della swingata o non se la sarebbe cavata per così poco. Tali corde, al termine del movimento, si erano afflosciate come funi lanciate in avanti e si apprestavano a svolgere lo stesso compito che le radici non erano state in grado di portare a termine: immobilizzare la stravagante coppia di soccorritori. Si erano divise in due gruppi, uno da due, dirette verso le gambe di Maurizio, ed uno da tre, che si accingeva a legarsi intorno a quelle di Ecate. Strisciavano, strisciavano e strisciavano ancora, un po' a zig zag per darsi slancio e un po' diritte quando potevano darsi una spinta considerevole. Le loro fatiche non erano vane, si erano dimostrate efficienti e coprire brevi distanze in un lasso di tempo accettabile. Ben presto sarebbero riuscite a intralciare le loro vittime, se nulla le avesse fermate.
Tutti si era svolto in pochi secondi. Le lancette dell'orologio della vita ticchettavano inesorabili e, visto che le si lasciava fare, presto avrebbero indicato l'ora del decesso della bambina. Era necessario darsi una sbrigata, se si voleva salvarla, non sprecare istanti preziosi. Le soluzioni proposte non erano state efficaci a superare l'ostacolo. Per quanto corta, a quel ritmo la strada da percorrere pareva interminabile. Il fato domandava una presa di posizione netta, una soluzione definitiva. Forse, in quelle circostanze, la fortuna avrebbe premiato l'audacia. Sicuramente avrebbe punito l'oziosità dei due professionisti, o almeno questo era quello che suggerivano le evidenze. Che fosse stato il caso di rischiare il tutto per tutto?




Eccoci di nuovo qua, scusate per l’ennesimo ritardo!
La situazione si aggrava, traete le vostre conclusioni e agite di conseguenza.

Prossima scadenza il 02/07/2019 ore 23:59. Per qualunque dubbio, domanda, chiarimento e via dicendo non esitate a contattarmi in pm, sono a vostra disposizione.

 
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view post Posted on 7/7/2019, 10:04
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Maurizio Pisciottu ◆ 27 anni ◆ Antimago - Lycan

U0HFCMK
Maurizio fallì ancora e ancora, era come se le due teste più testarde dell'universo stessero litigando, testa a testa, fronte contro fronte. Ma Maurizio oggi aveva sfidato qualcosa di più, la situazione era strana e inusuale, quale razza di criminale organizzava delle trappole così ben congeniate, e perché poi? Il fine era probabilmente sconosciuto persino a lui stesso, il tutto ricordava una terribile copia di un vecchio videogioco mal riuscito.
Adesso si ritrovavano legati a delle piccole funi, Maurizio era chiaramente quello che ne aveva subite di più e, pur non sapendo le condizioni mentali di Ecate, era convinto che entrambi fossero già provati dalla cosa. Il fato richiedeva una situazione banale, al fato non piaceva giocare con le persone, sceglieva una via e voleva che la prendessero e, per quanto Maurizio ci avesse provato, si giocava solo a modo suo.
Maurizio allora puntò la bacchetta contro la fine della via, il polso fermo e rigido, mentre cercava di sedare la propria rabbia e trasformarla in decisione. Urlò con tutta la frustrazione che aveva in corpo la formula che, forse, avrebbe finalmente spezzato quella situazione:
"Incendio!"
Se l'Italiano avesse compiuto con successo l'incanto avrebbe visto un muro di fuoco ergersi dalla fine del percorso e dargli modo di liberarsi e tirarsi indietro.

PS: 178 ◆ PC: 138 ◆ PM: 163





PS: 178/202
PC: 138/147
PM: 163
 
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Lia Soxilia
view post Posted on 7/7/2019, 11:22





Ecate Soxilia O'Connor8DNuj
9613c3066c076463e392001e1c15bb89-resp600v

Medimaga Veela Guaritrice Apprendista
PS 188 PC 123 PM 133 PE 28,5


Era riuscita a recidere alcune delle sterpaglie che stavano aggredendo il suo fidato compagno di missione nel tentativo di fermarlo da quel suo obbiettivo di raggiungere la bambina intrappolata. Sollievo, una sensazione che durò pochi attimi giusto per lasciarla inerme sotto lo schiocco deciso che una frustata di liana produsse scontrandosi contro il suo fianco destro, i suoi occhi videro il bel vestitino lacerasi così come il bustino che portava fino a colpire la pelle bianca e macchiarla di rosso: colpita, ferita, sanguinante. Lia, la bella medimaga veela che era apparsa dopo anni di morte, ora si fissava la mano sinistra sporca di sangue con cui aveva toccato la ferita e teneva una bacchetta che sembrava quasi inutile in quella situazione.
Non possiamo andare così piano, non arriveremo mai!
Ecate stava perdendo la calma, la furia cieca dell'Arpia era qualcosa che avrebbe voluto poter liberare così da raggiungere la bambina e salvarla, ma purtroppo non sapeva controllare il mostro che celava dentro di sé e Lia era ancora all'oscuro del potenziale quasi demoniaco che la sua nuova natura le aveva donato: solo qualche mese dopo avrebbe scoperto la sua devastante potenza guidata dall'ira. Però a pensarci poteva trovare il modo per muoversi più velocemente, poteva superare quel cunicolo in un batter d'occhio se solo avesse usato la formula giusta. Cercò di muovere gli ultimi passi per raggiungere Maurizio e afferrargli la mano, giusto pochi secondi prima che con voce possente il lycan pronunciasse la formula forse meno adatta in quella situazione, poi quando finalmente la sua bianca mano fu stretta a quella del mezzo uomo e mezzo animale come lei la donna si mosse decisa: il gomito in alto come aveva ben imparato, la bacchetta che prima le puntava il corpo e poi in uno scatto si apriva verso l'esterno indicando la fine del cunicolo davanti a sé, la formula detta a gran voce sottolineando l'accento della e. "Proiécto!" Sarebbero stati trascinati velocemente verso la fine del cunicolo e forse si sarebbero schiantati conto il muro o sul pavimento dolorosamente, ma avrebbero concluso quel infinito scontro con le piante e forse sarebbero stati più vicini alla piccola.




Statistiche:
PS 188 -3 / 185
PC 123 -1 / 122
PM 133


Inventario:
bacchetta Legno di Ebano, Corda di cuore di drago, 10 pollici e molto flessibile.
Bustino di Morgana favorisce la concentrazione e protegge dai veleni. Salute +4 Mana +5
Sigarette
Alcune lettere nella tasca del cappotto

Abbigliamento:
Cappotto lungo alle ginocchia con tasche laterali, mini abito bianco e giacchina di panno, scarpe con tacchi.
 
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view post Posted on 31/7/2019, 08:18
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Il Fato

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pozzo-3


In quel cunicolo disseminato di trappole non sembrava esserci via di scampo. Più ci si addentrava, maggiore diveniva il rischio per la salute degli intrusi. La natura si opponeva al passaggio di quegli ospiti indesiderati intenzionati ad aggirarla, per quanto infausto fosse stato il suo destino, ancora lottava strenuamente per proteggere il rifugio dell’Angelo. Consumata dal tempo e dall’oscurità, secca della propria linfa e marcia da provocar disgusto, quella vegetazione aveva dato più volte prova di non essere un avversario facile da estirpare, ponendosi addirittura alla portata di due maghi esperti. Si faceva carico di un compito gravoso, vitale per gli scopi del proprio padrone e, anche con una terribile sorte ad attenderla al capolinea, continuava a guadagnare tempo. Le lancette ticchettavano, divorando secondi, forse minuti. Un lasso di tempo sufficiente per permettere all’Angelo di svolgere indisturbato il proprio operato ai danni della sua vittima. Se esisteva un Dio, nemmeno lui poteva immaginare quali torture stesse subendo quella povera bimba!
Fortuna volle che, a seguito di una rapida stima, il licantropo e la veela avessero deciso di prendere una decisione drastica per sbarazzarsi dell’impiccio. Il fuoco, dando retta all’antimago, pareva la soluzione migliore per lasciarsi alle spalle quell’ostacolo. L’uomo, martire del caso, si trovava in una situazione spiacevole: ferito ed intrappolato da vari strati di natura, doveva arrangiarsi come poteva per difendere se stesso e la propria compagna, per arrivare alla fine del percorso ancora in grado di arrestare il criminale. La donna, dal canto suo, tentava di proteggerlo al meglio delle sue possibilità, poiché era stato lui, fino a quel momento, la vittima effettiva delle macchinazioni dell’Angelo. Lia, bene o male, poteva ancora dirsi illesa.
Il fuoco scaturì dalla bacchetta dell’italiano, attecchendo alla fine del cunicolo e dando le piante in pasto alle fiamme. Si sviluppava rapidamente, esaudendo il desiderio espresso dalla sua creatività. Per qualche istante poté assistere ad un meraviglioso spettacolo: la vegetazione si contorceva in preda al dolore, che pareva provare come se fosse stata una persona fatta di carne, di nervi e di ossa; le liane ed i rami si staccavano dalle pareti, si agitavano e poi crollavano al suolo, alimentando furiosamente il rogo. Addirittura quelle prossime a lui, che lo stavano per aggredire, si irrigidirono, accasciandosi ormai prive di vita.
La guaritrice, tuttavia, aveva optato per una strategia rischiosa, che andava a collidere con quella del compagno. La scelta di proiettarsi con l’altro alla fine del cunicolo poteva dirsi discutibile. Adirate ed impetuose, le vampate non si sarebbero arrestate per concedere ai due un varco. I malcapitati sarebbero diventati prede dell’incendio. Questo, in effetti, era ciò che si verificò. L’incantesimo della donna, come quello del signor Pisciottu, diede l’esito sperato. I corpi e le coscienze del raffazzonato team di soccorritori si mossero di qualche metro, scagliati dalla magia della Soxilia. Per quest’ultima, nella fase iniziale del procedimento, non vi fu alcuna complicazione. Per il lupo mannaro non si poteva dire lo stesso: venne letteralmente strappato dalle radici e dai rami che lo trattenevano, subendone le conseguenze. La gamba avvolta dalle radici scivolò a fatica fuori dalla morsa, strisciando dolorosamente e subendo uno strattone. La giuntura del ginocchio venne stressata a tal punto da provocare un’intensa fitta di dolore, in grado di protrarsi nel tempo se non vi fosse stato posto rimedio (- 6PS, - 2PC), la caviglia subì un trattamento simile, ma più blando in proporzione con il danno appena assimilato (- 2PS, - 1PC). L’atterraggio fu brusco, ma nessuno dei due si schiantò al suolo o contro una delle pareti del sotterraneo. Maurizio avrebbe faticato per reggersi in piedi nella fase finale della proiezione, poiché la sofferenza per le ferite appena subite non era ancora tale da impedirgli di muoversi correttamente. Presto anch’essa si sarebbe sviluppata.
La parete di fiamme non fu altrettanto clemente, il fuoco accarezzò la pelle dei due malcapitati con il suo calore, provando delle lievi ustioni. Il lato esterno degli avambracci ed i fianchi di entrambi si ustionarono inevitabilmente, seppure in maniera lieve (- 28PS Maurizio) (-16 PS Ecate); Lia subì la stessa tortura anche alla schiena (- 5PS). La transizione fu rapida e miracolosamente il fuoco non attecchì ai vestiti, ma ormai la strada alle loro spalle era sbarrata e non sarebbero più potuti tornare indietro fino a che l’incendio non fosse stato estinto.
Ora che i due avevano oltrepassato la parte più ardua del loro percorso, non restava altro da fare che prepararsi per affrontare l’Angelo della Morte, che avrebbero sicuramente incontrato proseguendo lungo l’ultimo tratto di strada; in quanto antimago probabilmente Maurizio sarebbe stato il più indicato a fronteggiare il rapitore, ma le sue condizioni fisiche lo ponevano in una condizione di svantaggio. Che fosse stato il momento, per la veela, di dar sfogo alla sua vocazione?



Eccoci di nuovo qua, signori. Scusate per l’attesa, ci avviamo verso la conclusione, che inizia ad intravedersi all’orizzonte. Questo turno avete pagato le conseguenze del vostro azzardo, ma la situazione non è particolarmente critica. Rimanendo coerenti con le tempistiche di gioco, potete prendervi il post per prepararvi a ciò che vi spetta pochi passi più in là. Cosa non vi è ancora dato saperlo.

Maurizio, puoi dare per guarito il taglio sul fianco sinistro (4/4 PS ripristinati), così come la “puntura alla spalla” (2/2 PS ripristinati). La ferita sul lato destro del gluteo non è ancora guarita del tutto (3/8 PS e 1/3 PC ripristinati), e lo stesso vale per quella simmetricamente opposta (3/10 PS e 1/4 PC ripristinati). Le lacerazioni provocate dalle frustate non hanno ancora iniziato a guarire, a causa della presenza dei legnetti nelle ferite, che vanno ad ostacolare il processo di cura.
I danni provocati dalle fiamme non guariranno grazie al bonus razziale, per via della loro origine magica.
PS: 154/202
PC: 140/147
PM: 163

Lia, anche tu hai subito dei danni, queste sono le stats.
Statistiche:
PS 164/188
PC 122 /123

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view post Posted on 9/8/2019, 16:46
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Impara a conoscere i tuoi limiti. Era una frase che più volte era stata ripetuta all'Italiano da persone completamente diverse, eppure lui non gli aveva mai dato peso. Aveva visto più quel buco nero che era la morte e più volte vi rimaneva in bilico, esattamente nel punto in cui la forza di gravità non era abbastanza da portarlo dentro al baratro, ma non era nemmeno abbastanza da permettergli di uscire dal limbo. Lo aveva fatto il giorno in cui aveva ricevuto il morso dal capobranco, in cui aveva ben deciso di guadagnarsi il rispetto di Daaria facendosi saltare in aria pur di non venire sconfitto.
Per quanto la situazione fosse diversa Maurizio aveva ancora una volta trovato la soluzione più stupida e allo stesso tempo rapida. In qualche istante vide le piante "fuggire" da lui, come impaurite dagli accenni di follia che più di una volta aveva espresso. Nello stesso tempo Lia aveva deciso, forse con delle tempistiche tremende, di proiettarli in avanti con l'utilizzo del Proiecto, forse senza quel tunnel di fiamme attorno a loro avrebbe rasentato il geniale. I due furono investiti dalle fiamme mentre Maurizio a fatica veniva costretto a staccarsi da ogni cosa che lo teneva ancorato a quel tunnel e, finalmente, superarlo una volta per tutte.
Maurizio non era al meglio, ne era certo, sentiva ancora qualche scheggia nel proprio corpo e, nonostante le cure di Lia, sentiva che non tutte le ferite si erano rimarginate, per non parlare delle ustioni che si era causato qualche istante prima.
Aggancio il proprio distintiva ai jeans e si strappò di dosso maglione e camicia, forse era solo una sensazione ma sentiva i vestiti attaccati al corpo nel punto in cui si era ustionato e non voleva certamente quel marrone stampato nelle braccia a vita.
Nella sua testa le cose non erano cambiate, non sapeva più se lo faceva per la bambina o per se stesso, ma voleva mettere le mani addosso a colui che stava causando così tanto dolore, non gli servivano spiegazioni, non più.
Voltò la testa in direzione di Lia e vide che, seppur anche lei avesse incontrato le fiamme, sembrava stare bene. Le disse una sola frase e a quel punto avrebbe camminato avanti, inesorabile.
"Io vado."

Alors, la grafica arriverà, prima voglio rimettermi in pari che sono indietro da troppo tempo...però il pc nuovo funzia benissimo <3

PS: 154/202
PC: 140/147
PM: 163
 
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Lia Soxilia
view post Posted on 17/8/2019, 14:06





Ecate Soxilia O'Connor8DNuj
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Aveva oramai pronunciato l'incantesimo quando la sua mente collegò ciò che l'antimago stava facendo, fu troppo tardi per tornare indietro ma soprattutto per impedire che l'idea folle di lui non andasse a collidere con quella di lei. Sentì il corpo leggero, governato dalla forza della magia stessa, avvertì la sua coscienza muoversi tra lo spazio ed il tempo senza poter capire pienamente cosa stava facendo; poi sentì il fuoco dilaniante colpirla, avvolgerle le braccia e i fianchi, accarezzarle la schiena e mozzarle il fiato. Qualcosa non era andato come voleva, il fuoco nemico nella sua forma umana l'aveva segnata con forza, lì per terra poco dopo essere stata catapultata alla fine del cunicolo ghermito di sterpaglie Lia ansimava per le ustioni. Ah, quale follia avevano commesso?! Perché si era lasciata prendere e trascinare in quella missione suicida? Lei non c'entrava nulla, lei non sarebbe servita a nulla. Era una medimaga, una veela inesperta, un nulla di concreto che vagava alla disperata ricerca di un suo posto nel mondo forse accanto alla figlia ignara, forse cercava qualcuno che l'amasse come lei non era mai riuscita a fare; ma tutto quello non era utile in una situazione di svantaggio e di attacco come quella dove si era ritrovata, non era una guerriera e forse mai lo sarebbe stata. Così, con quei pensieri nella mente e quello straziante senso di inutilità, Lia alzò appena gli occhi vedendo l'uomo che la precedeva andandosene: non vi era più nulla fra di loro, quell'amicizia che credeva di aver instaurato dicendogli chi era davvero pareva essersi sgretolata fra le fiamme, quell'attrazione che li aveva colpiti la prima sera pareva solo un lontano ricordo. Erano cambiati? Erano finiti? Che importanza aveva in quel momento? Ma per Lia era come se improvvisamente qualcuno le avesse rubato tutte le sue forze, le sue energie, vuota e sola.
Non puoi lasciarlo combattere in quelle condizioni!
Non gli importa... E forse nemmeno a me...
Non è vero! Tu vuoi aiutarlo e vuoi salvare la bambina!
E' davvero quello che voglio? O voglio solo essere in pace con la mia coscienza per ciò che ho fatto ad Aida?!
Ma lui è tuo amico...
Credo che lui non abbia mai voluto essere mio amico.

Ecate per la prima volta era sembrata dispiaciuta di quella freddezza e quella chiusura che Lia aveva posto all'amicizia con Maurizio, per la prima volta Ecate non voleva rinunciare ad un legame e ciò fu straziante per una personalità già così complessa come quella della veela; i ruoli parvero invertiti e la tenue stabilità che la veela pareva aver acquistato era svanita con quel semplice gesto dell'uomo che oramai era ben lontano da lei. Lia si riprese, in piedi con la postura fiera di Ecate, gli occhi andarono alle frustate che l'uomo si era beccato dalle piante e che erano piene di schegge; Maurizio dal canto suo si era levato la maglietta e il maglione, era una visione attraente ma Lia si era come spenta. "Ti conviene usare il Mundo Vulnus per pulirti le ferite altrimenti non guarirai. Basta che tracci una x sulle ferite infette e pronunci la formula. Io prendo quest'altra parte del bivio, buona fortuna." Furono le sue ultime parole poi, tastandosi appena le varie ferite per controllarne la gravità prese la via opposto a quella di Maurizio e camminò da sola.




Statistiche:
PS 188 -24 / 164
PC 123 -1 / 122
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Bustino di Morgana favorisce la concentrazione e protegge dai veleni. Salute +4 Mana +5
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Cappotto lungo alle ginocchia con tasche laterali, mini abito bianco e giacchina di panno, scarpe con tacchi.


CITAZIONE (Master Adepto @ 9/3/2019, 19:02) 
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view post Posted on 9/9/2019, 08:50
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Il Fato

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sotterraneo


Lo stretto cunicolo che i due soccorritori si erano lasciati alle spalle sibilava e scoppiettava, vittima di un atroce destino. Fiamme, cresciute oltre l'altezza d'uomo in pochi istanti, divoravano incessantemente la flora maledetta che ne rivestiva le pareti. Così facendo ponevano fine all'esistenza degli animali che abitavano il passaggio. Si trattava perlopiù dei ragni intravisti all'inizio del percorso, ma i pochi squittii che erano stati in grado di superare il muro di fuoco acceso dall'italiano avevano lasciato intendere che non fossero le sole prede di quella furia cieca. Cosa di poco conto, se si contrapponeva sulla bilancia il peso delle vite di due esseri umani. In fin dei conti, la galleria aveva preteso morte e morte le era stata concessa. Il pedaggio era stato pagato.
Ora che la vietta disseminata di trappole era diventata un ricordo, Maurizio e Lia avevano deciso di percorrere il bivio che si erano trovati innanzi. La decisione di prendere due vie differenti si era immediatamente rivelata un inganno. Vi era un blocco di granito di forma cubica a dissociare il loro cammino, che per lo stato in cui versava ricordava un po’ le tombe in superficie. La pietra, malridotta, presentava qualche crepa ed era anch’essa ricoperta da un sottile strato di vegetazione, all’apparenza innocua. In risposta all’avanzare della stravagante coppia di collaboratori, l’ostacolo si era mosso, strisciando sonoramente nella direzione opposta alla loro. Il macigno aveva chiassosamente sfregato contro il suolo, innescato da un incantesimo a protezione della dimora dell’angelo; si era poi incastrato in un tonfo sordo contro le pareti della galleria alle loro spalle, sbarrando l’unica via di fuga, lasciando così che l'odore della muffa si sostituisse a quello sprigionato dal fuoco. Chi aveva predisposto quella barriera, l’aveva fatto con lo scopo di seppellire con sé coloro i quali fossero soppravvissuti alla prima offensiva scagliata dalla natura rinsecchita. La strada da percorrere era in realtà una soltanto, più ampia rispetto alla precedente, completamente inghiottita dall'oscurità. Per Maurizio, grazie alla sua natura di licantropo, non era un problema orientarsi in quelle condizioni; Ecate, ancora sotto l'effetto del Visibula Noctambulus, non era da meno.
Man mano che la vista dei due raccoglieva indizi riguardo l'ambientazione circostante, una sagoma ancora indistinta si spostava a gran velocità nel sotterraneo. Non si muoveva a contatto col suolo, non vi era alcun rumore di passi, né batteva le ali, ma viaggiava leggera come un alito di vento. Il pavimento di terra nuda era disseminato di oggetti, esclusa la zona solcata dal blocco di granito, e per tale ragione era difficile posare i piedi a terra senza pestarne uno, a rischio di incimpare. Si trattava di cimeli, cianfrusaglie, utensili vecchi e consumati dalla ruggine. In quel disordine era possibile distinguere un po' di tutto, addirittura ossa di animali magici e non, forse addirittura umane. Nulla che valesse la pena conservare. C'erano poi due righe di dodici fiaccole spente appese alle pareti, che percorrevano le mura della struttura. Oltre ad esse, i lati della stanza presentavano dei ganci e degli appigli metallici, da cui pendevano corde e catene. Nulla sul soffitto, da cui si distaccava polvere a manciate. Il fondo era oltre la vostra portata.
Neanche il tempo di ragionare ed una delle torce, alla destra degli ospiti, si accese per qualche istante. Un diversivo, una distrazione. Il fuoco era stato appiccato allo scopo di catturare la loro attenzione, mentre una densa folata di fumo scuro li travolgeva dal fianco opposto. Il primo ed esserne investito fu Maurizio, poi toccò a Lia e mentre l'ombra rifuggiva a gran velocità verso il fondo della sala, l'ambiente tornò buio. Fu allora che un sussurro lugubre, amplificato dalla magia, riecheggiò nell'ambiente, seguito dallo stridulo singhiozzare di una voce infantile.
Benvenuti.


Maurizio, puoi dare per guarito il taglio sul fianco sinistro (4/4 PS ripristinati), così come la “puntura alla spalla” (2/2 PS ripristinati). La ferita sul lato destro del gluteo non è ancora guarita del tutto (5/8 PS e 2/3 PC ripristinati), e lo stesso vale per quella simmetricamente opposta (5/10 PS e 2/4 PC ripristinati). Le lacerazioni provocate dalle frustate non hanno ancora iniziato a guarire, a causa della presenza dei legnetti nelle ferite, che vanno ad ostacolare il processo di cura.
I danni provocati dalle fiamme non guariranno grazie al bonus razziale, per via della loro origine magica.
PS: 158/202
PC: 142/147
PM: 163

Lia, queste sono le stats.
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Prossima scadenza il 19/09/2019 ore 23:59. Per qualunque dubbio, domanda, chiarimento e via dicendo non esitate a contattarmi in pm, sono a vostra disposizione.

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