Aveva sentito parlare di un Festival che si sarebbe tenuto a Londra. I Babbani lo chiamavano
Jazz Festival e pareva proprio che ci sarebbe stata della musica. Tanta musica. Aiden non aveva ascoltato molto quel tipo di genere musicale, però era curioso e desideroso di staccare un po’ la spina da quelli che erano i propri turbamenti e gli innumerevoli doveri legati al proprio lavoro.
L’Auror, perciò, decise che sarebbe andato a svagarsi qualche ora tra musica e birra, incurante della prevalente presenza dei Babbani; non aveva mai avuto problemi a muoversi tra loro, né a disdegnare alcuni aspetti del loro stile di vita. L’uso della magia non sarebbe stato fondamentale, a meno che la situazione non l’avrebbe richiesto, ma sperò - ovviamente - che tutto rimanesse nella norma. Non era forse anche quello un modo per staccare la spina e prendersi un momento solo per sé? Aveva davvero bisogno di sentirsi come un uomo qualunque e non come Aiden l’Auror o non avrebbe mai avuto un attimo di pace; una pace che desiderava con tutto sé stesso da tantissimo tempo e che ora - lo sapeva - sentiva di meritarsi, o comunque per qualche ora.
Appena uscito dal Ministero, l’Auror si tirò sulla testa il cappuccio della felpa che sporgeva da fuori la giacca, per poi dirigersi a piedi verso Camden Town, nonché luogo in cui si sarebbe tenuto il Jazz Festival. Tastò il proprio portafoglio all’interno della giacca, consapevole di aver tutte le sterline necessarie per godersi a pieno quella serata mondana: ovvero bevendo a più non posso.
Estrasse una sigaretta dalla scatolina di latta che aveva sempre con sé e quando la accese, l’aroma del tabacco gli riempì bocca e narici. Per quanto fumasse, Aiden non poteva farne a meno, lo aiutava a sentire di meno la solitudine che lo seguiva e avvolgeva come una coperta ad ogni passo che compiva ogni giorni; era opprimente e faceva male, ma tutti quei vizi che aveva scelto di abbracciare nel corso degli anni si erano rivelati l’unico balsamo che lo aiutavano a non pensare, a non sentirsi più solo di quanto già realmente fosse.
Per quanto la metro gli scombussolasse l’orientamento, Aiden si convinse a prendere quel mezzo di trasporto Babbano o a Camden ci sarebbe arrivato dopo ore e ore di continuo scarpinare e non sarebbe stato il caso sprecare del tempo, dato che prima o poi il Festival avrebbe chiuso i battenti; prima arrivava e più poteva godersi la musica e la birra.
«
Ehi ragazzo! Ti andrebbe di acquistare il nostro CD?» Un ragazzo di colore, con una tromba appesa lungo al fianco, cercò di attirare la sua attenzione dopo neanche cinque minuti dal suo arrivo sul posto.
Aiden si ritrovò leggermente spaesato, ma tentò di abbozzare un sorriso quasi subito e si avvicinò con fare curioso, staccandosi la sigaretta dalle labbra. «
E’ possibile ascoltare un brano?»
«
Oh sì, certo. Ecco a te.» E allungò una specie di tappi con il filo al fulvo, il quale ebbe una rapida illuminazione di cosa dovesse farci e se li sistemò nelle orecchie. Ascoltò il brano con interesse e ad un certo punto si mise ad ondeggiare appena seguendo il ritmo, facendo ridacchiare il ragazzo con la tromba. «
Che ne pensi?» domandò dopo che Aiden restituì gli auricolari.
«
Ha un bel ritmo. E’ la tua band? Da dove venite?»
«
Sì, esatto. Abbiamo iniziato due anni fa. Siamo di New Orleans.»
L’accento aveva senza dubbio aiutato Aiden a capire che non erano inglesi, ma che fossero di qualche altro Paese, probabilmente Americani e infatti aveva avuto un buon intuito. Quando però sentì il nome della città, si trattenne dal andarsene di corsa: Daphne era nativa di quella città e ciò lo riportò a pensare a lei e a soffrire inevitabilmente. Si schiarì la voce, impassibile e composto, indeciso sul da farsi; si era mostrato interessato e il brano gli era piaciuto, però non riusciva a tollerare che vi fossero collegamenti con Daphne, perciò era per lo più deciso ad andarsene a mani vuote, per quanto gli dispiacesse rischiare di offendere il ragazzo. «
Beh, io avrei prima intenzione di farmi un giretto e bere qualcosa. Se non chiudete la bancarella prima della fine dell’evento, ripasso al ritorno.»
«
Chiudiamo a mezzanotte. Vai tranquillo, amico! A dopo!»
«
Sì, a dopo...» mentì con un sorriso raggiante. Si allontanò con tutta la calma del mondo, non volendo apparire smanioso di defilarsi e non tornare più. Poi andò alla ricerca della birra. Sì, aveva decisamente bisogno di tanta birra.
▵ Auror ▵ Ex Grifondoro ▵ 27 anni ▵ Irlandese
E' possibile avere il titolo con questo colore #fff68f?