Daniel Anderson
Serpeverde | Studente | 13 Anni
Un turbinio di pensieri continuava a scuotere la mente di Daniel, riusciva a stento a capacitarsi di quello che era successo pochi istanti prima, sentiva la sua fronte incominciare ad intingersi di sudore. La sensazione che qualcosa stesse succedendo dentro di lui continuava a non abbandonarlo, la sicurezza che aveva avuto nei minuti precedenti istante per istante si stava sgretolando per far posto alla paura. Si paura, la stessa che aveva provato in quella maledetta sera, l'emozione che più cercava di scacciare via insieme alla rabbia, ma ora eccola lì ancora una volta dentro lui che prendeva il sopravvento. Sentì la mano di Selene accarezzarlo sul volto, non sapeva bene cosa aspettarsi, una parte di lui aveva iniziato a temere quella donna, mentre un'altra si fidava si lei, anche se non ne capiva il motivo, anche i suoi gesti erano contrastanti nella mente di Daniel, prima che potesse fare qualcosa, la sentì avvicinarsi al suo corpo per abbracciarlo, anche se più che un abbraccio a Daniel sembrò una morsa da cui era impossibile scappare. Comunque, ancora una volta, non oppose resistenza e si abbandonò alla presa, ormai era nelle mani della donna che poteva fare di lui ciò che voleva. Ascoltò le parole della donna, per poi essere spostato nuovamente di peso dalla donna per incassare le parole che avrebbero cambiato la sua vita: "Da oggi tu sei un Licantropo." Aggrottò le sopracciglia *Sono un Licantropo? Come un Licantropo..* Era del tutto impreparato a quelle parole, aveva sentito solamente delle storie sui Lincantropi, non se sapeva molto, ancora una volta rimase stupito dalla piega che avevano preso gli eventi "Sei un mio adepto e rispetterai i miei ordini." Non parlò, non sapeva come controbattere a quell'affermazione, era seria? Un Adepto? Le parole dette dalla donna ora rimbombavano nella sua mente: "Ti ho fatto trovare il tuo posto al Mondo." Ora comprendeva quella frase ed era quello che Daniel ormai cercava da tempo << si, lo farò>> Disse in un sussurro, ora tutto stava lentamente incominciando ad avere un senso, ancora una volta successe qualcosa di inaspettato << Cosa fa..>> Le parole gli morirono in bocca, un dolore lancinante lo colse all'altezza della ferita, sentiva il dito della donna che avanza centimetro dopo centimetro all'interno della sua carne, era un dolore insopportabile, aprì automaticamente la bocca per respirare più affondo, cercando di contrastare il dolore, sentiva di avere gli occhi lucidi, cominciò ad urlare, ma alla donna non sembrava interessare, quegli istanti sembrarono durare un'eternità, vide il suo sangue colare dal dito della donna. Automaticamente portò una mano sulla ferita per coprirla. Aveva il fiatone per lo sforzo. Questa volta non cercò nessuna spiegazione, del resto era un adepto, si disse, quindi era naturale subire queste cose? "Presto ti sentirai più forte, i tuoi sensi si acuiranno; diventerai una forza della natura, talmente forte che io e i tuoi compagni ti dovremo tenere compagnia." La vide sorridere, lui invece non lo fece, doveva ancora in qualche modo abituarsi a tutto, ancora una volta non colse appieno il significato di quelle parole. "Presto ti trasformerai Daniel e ti servirò io. Ti aspetto qui tra un paio di giorni. Ora vatti a curare." Non percepì quelle parole come una richiesta ma come un ordine, non ebbe il tempo di dire nulla che la donna si smaterializzò davanti a lui. Rimase qualche secondo a fissare quel punto, poi debolmente si girò, continuando a tenersi la ferita, per ripercorrere i suoi passi.
Daniel: 72/107 PS
PS: 107 | PC: 59 | PM: 56 | PE: 3
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