Not Alone, Privata.

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view post Posted on 12/12/2018, 20:23

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Daniel Anderson
Serpeverde | Studente | 13 Anni YrJU0bO
Camminare per ore ed ore, senza una meta, quella giornata stava procedendo così. Non aveva un motivo preciso per essere lì ad Hogsmeade, ma ormai quella era diventata la normalità per lui, camminare senza destinazione immerso nei suoi pensieri, d'altronde doveva pur tenersi impegnato quando non si trovava ad Hogwarts. Sbuffò a quel pensiero, Hogwarts, anche lì si sentiva in qualche modo fuori posto, ma ormai c'era un posto in cui si poteva sentire a casa? Al solo pensiero della parola casa gli comparve in mente l'immagine nitida di sua madre serrò automaticamente gli occhi cercando di scacciarla via, doveva essere forte, non voleva lasciarsi andare e soprattutto non doveva farlo mezzo al sentiero sterrato che conduceva al villaggio, chiunque avrebbe potuto vederlo in quel luogo. Ma non era così facile, solo lui poteva sapere quante volte in quei mesi si era svegliato di soprassalto, madido di sudore, con l'immagine di sua madre piantata in testa, con il suo volto freddo e i suoi occhi vitrei che lo fissavano, continuava a rivivere quella maledetta notte in tutti i suoi incubi. La situazione non migliorava di certo quando era sveglio, non riusciva a darsi pace, rifletteva cercando di capire il motivo di quel gesto, perché prendere di mira così la sua famiglia? Era pieno di dubbi, ma a chi rivelarli con chi poteva aprirsi? In quei momenti si rendeva conto di quanto fosse solo, abbandonato a se stesso. Continuò a restare fermo, cercando in qualche modo di farsi forza.



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view post Posted on 18/12/2018, 19:12
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L'introspezione è una brutta bestia.
Se da un lato ti permette di analizzare a fondo ciò che realmente sei e ciò che puoi essere, dall'altro, ti lascia solo più che mai.
Non è una scelta, succede e basta. L'introspezione, scavando negli angoli più buii del nostro essere ci porta a conoscerci meglio spargendo nebbia davanti ai nostri occhi.
Era questo quello che era successo a Daniel? Poteva darsi.
Aveva camminato tanto quel giorno, marciato avanti e indietro per i margini del castello lasciando comunque perno dei suoi pensieri la morte della famiglia.
Un brivido costante lo veniva a pervadere quando ripensava a sua madre. Lo aveva lasciato lì, da solo ad affrontare una vita del tutto nuova, che faceva intravedere la nascita di un qualcuno instabile che nemmeno il Serpeverde conosceva a pieno.

Era nel bel mezzo della strada sterrata che portava ad Hogsmeade. Le fronde degli alberi, alti e robusti, si muovevano dolcemente per via della fresca brezza proveniente da Est, che faceva presagire che presto avrebbe iniziato a nevicare.
Il cielo era bianco, di un pallore quasi artico e faceva ben capire che presto sarebbero scesi i primi fiocchi sulla pelle dei tanti i ragazzi che passeggiavano per quel villaggio in attesa dell'arrivo delle feste natalizie.
Selene con gli occhi scuri come quelli degli scoiattoli del posto, passeggiava con lentezza per la zona in attesa di agire.
I suoi istinti animali, impercettibilmente avevano denotato un odore a lei ben noto che era commisurabile ad un’occasione.
Non era paura quella che avvertiva nell'aria, nemmeno tensione, forse, solamente solitudine.
Il suo naso, leggermente a punta seppur piccolo, aveva avvertito quell'odore per puro caso e ora puntava verso di esso.
Molti non credevano che questo fosse possibile; avere quel tipo di olfatto era praticamente un dono, tanto che perfino alcuni membri del suo stesso clan ne dubitavano anche se in parte era riuscita a farli ricredere.
Il suo volto sembrò soddisfatto non appena avvertí una nota più chiara di quel sapore nell'aria, quindi girò verso una strettoia di alberi per provare a tagliare la strada.
La scorciatoia che prevedeva sul suo percorso rami di diverse forme, fu agilmente superato dalla donna la quale da quando ne aveva memoria era sempre stata veloce a districarsi da ogni situazione di pericolo.
Ci volle poco a superare l'ultimo ramo e a trovarsi davanti a quello che sembrava essere il suo obiettivo, un ragazzo con le mani davanti al volto.

Tutto bene?



Domandò con aria preoccupata.
Che quel ragazzo fosse triste lo si vedeva anche senza essere un professoressa di sociologia, ma c'era qualcosa di maggiormente interessante che l'attraeva e doveva capire cosa fosse.
Si avvicinò con estrema cautela, cercando di non mettergli paura. Era interessata a conoscerlo e a capire meglio chi fosse e di che pasta fosse fatto.
Forse ci sarebbe riuscita, bastava che lo capisse, che si aprisse con lui.



Bene, la tua quest è iniziata.
Per qualsiasi dubbio scrivimi, non c'è alcun problema.


Scadenza: 25/12 ore 23:59
 
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view post Posted on 19/12/2018, 13:32

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Daniel Anderson
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Continuò a tenere gli occhi chiusi cercando di reprimere l'impulso di piangere, in quel momento stava lottando contro se stesso, una parte di lui avrebbe voluto sfogarsi, urlando fino allo sfinimento ed andando a nutrire il terreno con tutte le lacrime che aveva in corpo ma non poteva, non voleva, non doveva. Una voce femminile lo riporto alla realtà, immerso com'era nei suoi pensieri e nelle sue emozioni non si era accorto della sua presenza. Aprì gli occhi lentamente, con pigrizia, come se fosse stato costretto a farlo, sarebbe voluto rimanere lì fermo senza essere disturbato da nessuno, ma il fato aveva deciso diversamente. Mentre li apriva si accorse, suo malgrado come una lacrima, ormai non più intrappolata dalle sue palpebre, incominciasse a scendergli lungo la guancia destra. Normalmente avrebbe aggredito verbalmente il suo interlocutore, tentando così di allontanarlo, ma in quel momento non ne aveva la forza. Si prese qualche secondo per rispondere alla domanda posta dalla donna, si sentiva ancora frastornato dalle sue emozioni e trasse tre respiri profondi per cercare di riuscire a riprendere un minimo di controllo. << No, direi che non va bene assolutamente nulla..>> Pronunciò quelle parole lentamente, lasciando in sospeso la frase, era difficile dare voce a tutto quello provava in quel momento. << Sto vivendo un periodo molto particolare della mia vita...>> Mentre parlava si rese conto di sentirsi leggermente meglio e la cosa lo sorprese. Erano bastate quelle poche e semplici parole per farlo sentire meglio. Effettivamente era la prima volta che si era aperto, anche se in minima parte con qualcuno, senza nascondersi dietro a frasi fatte o a battute di qualche genere. Non aveva mai preso l'argomento con nessuno e nessuno si era mai degnato di chiedergli qualcosa che riguardasse la morte della sua famiglia, era così semplice? Bastava semplicemente parlarne con qualcuno? Increspò leggermente le labbra, pian piano si andò a formare un sorriso amaro sul suo volto, nel mentre continuava a fissare la sua interlocutrice indeciso sul da farsi, avrebbe dovuto continuare a parlare ed aprirsi? Era pur sempre di fronte ad una sconosciuta, quindi dopo aver riflettuto per qualche istante decise di vedere come avrebbe reagito a quella sua flebile apertura.




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view post Posted on 23/12/2018, 22:16
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E la vide.
Scese lentamente, quella dannata lacrima, dal viso affilato del Serpeverde.
Scese, senza pensare minimamente a che cosa potesse succedere da quel momento in poi a lui.
Lei la vide, ma non se ne preoccupò. Dolcemente, con la mano, si avvicinò al volto del ragazzo per poi tamponarla come fosse una goccia di sangue.
Era così che si faceva con il dolore. Questo scendeva implacabile dentro il corpo, fino alle appendici più lontane, finché qualcuno non ci metteva un freno.
La pressione data dal dito di Selene fu delicata, quasi impercettibile. Quel momento, tanto dolce quanto importante tra i due per conoscersi, non poteva essere rovinato da un gesto irruento.
Al contrario di quanto si potesse pensare, lei era una persona comprensiva, empatica, dolce, si trasformava in qualcos’altro solo quando la Luna piena si incastonava alta nel cielo lasciando il suo istinto animale dominare su quello razionale.
Si fermò e assaporò il dolore dolciastro dato da quel flusso di acqua salina.
Anche le lacrime avevano un odore e in quel caso erano lacrime amare, trattenute per troppo tempo e mai gestite a dovere; in fin dei conti come poteva gestire un peso del genere un semplice studente?
Il contatto tra la mano e il volto durò poco, giusto un paio di secondi.
Se il ragazzo l’avesse fissata avrebbe trovato in lei un volto amico, qualcuno pronto ad aiutarlo a svicolare da quel male da cui sembrava essere circondato e dal quale non poteva uscire.

E’ capitato anche a me.



Disse con tono semplice.
Non azzardò il continuo di frase “ ma tranquillo prima o poi passa” tipico di qualche bigotto ottimista.
Il dolore poteva affievolirsi, dare una tregua, ma ti segnava dentro, come un aratro solca il terreno.


Cosa ti è successo?




Fu il continuo del discorso. Le parole vennero dette con tranquillità, cercando di essere il meno invasive possibile.
Lei non voleva che quel ragazzo la percepisse come una persona invadente, bensì come un essere benevolo, meritevole della sua fiducia.
Le labbra di lei si voltarono leggermente all’insù, mostrando un sorriso bianco che spesso era stato macchiato dal sangue.
Lui non sapeva con chi aveva a che fare, ma presto lo avrebbe saputo. Lo avrebbe condotto sulla retta via, rimesso in sesto, reso qualcuno. Lui e lei erano un loro, solo che Daniel ancora non lo sapeva.


Scadenza: 30/12 ore 23:59
 
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view post Posted on 24/12/2018, 13:33

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Daniel Anderson
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In pochi istanti successe qualcosa che Daniel non si aspettava minimamente, vide la donna avvicinare la mano al suo viso per poi posare dolcemente un dito sulla lacrima che smise inevitabilmente di solcare il suo viso. In un primo momento rimase interdetto, non sapeva come reagire a quel gesto, era una situazione del tutto nuova per lui, arrivò percepirlo quasi come fosse un gesto materno nei suoi confronti e di conseguenza rimase fermo a subirlo. Il tempo gli sembrava come rallentato e anche se, quel contatto durò pochi secondi a lui sembrò un'eternità. Sentì di essere in qualche modo grato a quella sconosciuta, quel semplice gesto lo aveva come rinfrancato. La osservò nuovamente scrutando i suoi lineamenti cercando di capire meglio quello che stava succedendo ed il perché di tutta quella bontà nei suoi confronti. Una parte di lui avrebbe voluto sapere, ma un po' per paura di rovinare tutto e un po' perché si rese conto di non sapere bene cosa dire in quella circostanza così particolare e nuova per lui, decise di rimanere in silenzio. Ascoltò con attenzione le brevi frasi pronunciate, in risposta alle sue, dalla donna. Il tono che aveva utilizzato lo rassicurò ancora di più e a quel punto Daniel si fece forza e grazie alle circostanze che si erano andate a creare ed il suo modo di fare così gentile della donna, decise di darle in qualche modo fiducia. << Qualcuno si è introdotto nella casa della mia famiglia ed ucciso mia madre, mio padre e le mie due sorelle, quindi ora sono completamente solo. >> Andò dritto al punto senza girarci troppo intorno, non serviva perdersi in particolari inutili, questa volta non cercò neanche trattenersi, il suo tono di voce infatti tradiva tutte la miriade di emozioni che stava provando in quel momento.




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view post Posted on 5/1/2019, 18:55
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La vita ci pone davanti all’inaspettato.
Spesso possiamo osservare il capovolgersi di una vicenda senza nemmeno essere artefici del nostro destino, incapaci di decretare cosa è giusto o come dovrebbe andare.
Era così, un brio, una ventata di novità quella che arrivava a loro, invisibile, che prendeva e cancellava tutto quello che ci si era prefissati.
Chissà se il ragazzo fosse di indole buona; chissà se quello schifo avrebbe portato in lui nuove idee, aspirazioni, sogni.

Tutto era durato poco, magari si era protratto per un paio di ore, ma cosa avrebbe potuto fare lui per cambiare quella sorte? Nulla.
Alle volte c’è qualcosa che ci mette i bastoni tra le ruote, che ci fa cadere a terra, ma è proprio lì che ci dobbiamo rialzare e proseguire il viaggio.
Osservando gli occhi chiari del Serpeverde, Selene, si accertò che quanto dicesse non venisse preso alla leggera.
A lei era capitato in maniera diversa. La sua famiglia, i suoi amori, erano stati allontanati per evitare che qualcosa di pericoloso gli incombesse addosso, che la sua fame di sangue si assopisse tramite i loro corpi oramai raggrinziti.

Sei solo.


Era la nuda e cruda verità.
Non amava dire parole buone che non servivano a niente, ma procedere con onestà il discorso.

…Ma posso aiutarti a farti trovare il tuo posto al Mondo, basta che me ne dai la possibilità.


Proseguì con tranquillità glaciale.
Lui era qualcosa di raro in quel Mondo, una persona in grado di essere plasmata e resa più forte ogni giorno che passava grazie al branco.
Non avrebbe capito, non lo poteva assimilare se non con il tempo, ma ci sarebbe arrivato, avrebbe percepito la vera essenza di quel momento e di quel dialogo molto presto, bastava solamente che acconsentisse.


Scadenza: 12/01 ore 23:59
 
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view post Posted on 8/1/2019, 12:19

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Daniel Anderson
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Rimase sorpreso e spiazzato da quelle parole, si ritrovò come imbambolato a ripeterle per un paio di volte nella sua testa, per cercare in qualche modo di capirne il significato, di dargli un senso, ma per quanto si sforzava non riusciva a venirne a capo in nessun modo. La sua espressione era visibilmente confusa, osservava perplesso la sua interlocutrice, quella conversazione stava prendendo una piega anomala, del tutto inaspettata per Daniel. Erano lì fermi, in quel sentiero spoglio a dialogare, incuranti del freddo, con il tempo che continuava ad avanzare inevitabilmente. Fino a quel momento aveva deciso di fidarsi, attratto in qualche modo dai modi gentili della donna. Ma ora era combattuto, le parole della donna lo avevano mandato in confusione, la sua mente gli diceva di smettersi di fidarsi all'istante e addirittura di andare via, mentre invece, il suo istinto combatteva quel pensiero spingendolo nella direzione opposta, cosa doveva fare? Rimase ancora fermo a riflettere, scrutando la donna, mentre una folata di vento gli scompigliò i capelli. Decise di agire e di seguire il suo istinto, ora quella donna rappresentava per lui un enigma da risolvere, era curioso di scoprire il perché dei suoi modi così gentili, di quella comprensione così inaspettata nei suoi confronti. << Un posto al Mondo.. >> Sussurrò ripetendo parte delle parole della donna. << Sai, sono veramente curioso di sapere se esiste ancora per me, un posto in questo mondo..>> Sospirò, nonostante la giovane età continuava a sentire un macigno enorme sulle proprie spalle, poi proseguì << Ti sto già dando la possibilità di aiutarmi.. sai, non mi succede spesso di aprirmi in questa maniera con degli estranei, quindi.. direi, continua pure...>>



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view post Posted on 16/1/2019, 09:02
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La curiosità era una caratteristica importante di ogni giovane Mago.
Senza di essa, gran parte delle magie erano off limits, per non parlare della preparazione delle Pozioni che spesso prevedevano qualche passaggio in più rispetto a quanto scritto sui libri.
Quella caratteristica era una delle più importanti in fase adolescenziale, specialmente perché portava alla crescita di skills nella persona, ma non era questo che l'aveva incuriosita.

Ci era già passata.
Come a lui, altri giovani erano stati accolti nel suo Mondo, ma quella volta era diverso.
Sembrava fosse possibile convincere il ragazzo, che potesse portarlo nel suo branco anche solo con le sole parole e questo l'affascinava.
Lei sapeva che gli stava garantendo una vita di forza e violenza allo stato puro, un gruppo di persone che come a lei si incontravano e cercavano di sovvertire il mondo e ottenere maggiori Diritti, ma nella maggior parte dei casi venivano disprezzati, come se avessero una malattia incurabile che inevitabilmente li avrebbe portati alla morte.
Continuando quel gioco di sguardi e parole, la donna, alla risposta di Daniel disse:

Prima di continuare devo accertarmi di farti capire quello a cui stai andando incontro.

Sentenzió.
Con il Serpeverde stava procedendo in un discorso sincero, senza veri e propri sviamenti e questo sarebbe stato apprezzato la prossima Luna Piena.

Quello che ti sto dando è irreversibile.
Una volta che ti darò il tuo posto al Mondo non potrai tornare più indietro.
Non ci potrà essere rammarico nella tua decisione, non potrai maledire la tua nuova condizione...Anche se so che lo farai.

Lo sguardo di Selene si fece comprensivo, ma allo stesso tempo severo.
Lui non sapeva contro cosa stava andando. Era abbagliato da quella possibilità di avere una nuova famiglia che non vedeva il dazio da pagare.

Le tue abitudini cambieranno, le tue paure saranno diverse da quelle che provi ora. Avrai una nuova consapevolezza di ciò che ti circonda.
Sarai violento, ma poi riuscirai a controllarti e potrai ritornare a comportarti normalmente. Anche se normale non sarai mai più.

Aveva capito?
Le sue parole contenevano un filo di mistero, ma era giusto che fosse così.
La scelta era del ragazzo. Ora sapeva che c'era anche un prezzo da pagare e che avrebbe dovuto subirlo per sempre.
Come la storia "Del pozzo e del pendolo" di Edgard Allan Poe, babbano alquanto macabro, la sua decisione lo avrebbe portato ad una nuova condizione inevitabile. Come una sentenza, la falce sarebbe calata sulla sua fragile testa.
Scadenza: 23/01 ore 23:59
 
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view post Posted on 17/1/2019, 11:47

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Daniel Anderson
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Irreversibile, a quella parola sentì un brivido percorrergli la spina dorsale. Fino al quel momento aveva considerato irreversibile solo la morte, ma evidentemente la donna si stava riferendo a qualcos'altro. Non stava cercando di ucciderlo, anche perché se quello fosse stato il suo vero scopo, non avrebbe perso tutto quel tempo a parlare con lui e soprattutto non lo avrebbe fatto utilizzando quei modi, non lo avrebbe in nessun modo consolato, non avrebbe mostrato gentilezza, gli sarebbe bastato veramente poco per porre fine alla sua patetica esistenza. Doveva trattarsi di altro, ma di cosa? Nonostante cercava con tutto se stesso di capire non ci riusciva. Più ascoltava e più si rendeva conto, sia dal modo di parlare che dallo suo sguardo che aveva assunto la donna, che le sue parole non andavano prese alla leggera. Pendeva dalle sue labbra, voleva capire più di ogni altra cosa e ed ogni singola parola emessa, sentiva crescere dentro di lui sempre di più il suo interesse e la sua curiosità. In quella giornata era ancora una volta di fronte ad una scelta, ma a questo punto sembrava essere una decisione che avrebbe cambiato radicalmente tutto, andando addirittura a modificare modo di essere o di vedere le cose. Era veramente un bene? Aveva qualcosa da perdere? La risposta sembrava essere facile e scontata, era completamente solo in un mondo che non riconosceva più che era stato fatto a pezzi, non lo sentiva più in nessun modo suo, non aveva più nessun legame, aveva solo quella rabbia e quel senso di impotenza che continuavano a crescere giorno dopo giorno dentro di lui, se quello che gli veniva offerto avrebbe cambiato le cose, allora sarebbe stato felice di accoglierlo. << Voglio il MIO posto nel mondo! Voglio di nuovo sentirmi VIVO, AMATO, CAPITO. Non mi importa cosa questo comporterà e a quale situazione irreversibile mi porterà. Questa non si può definire VITA. >> Pronunciò quelle parole con foga e determinazione. Ora si stava aggrappando con tutto se stesso alle parole della donna e a quella flebile speranza che aveva creato dentro di lui.





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view post Posted on 24/2/2019, 19:44
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Non aveva capito.
Se ci fosse riuscito, se ne sarebbe andato a gambe levate da quella appartata viuzza e invece era rimasto lì, ad imprecare.
Non sapeva di cosa stavano parlando.
La realtà gli poneva una strada molto interessante ma non del tutto capita. Il bello era che Selene aveva cercato di essere il più chiara possibile, anche andando contro i suoi stessi interessi.
Non appena le parole del ragazzo aumentarono di tonalità, lei, fredda e decisa lo afferrò con la mano sinistra dietro la nuca.
Mentre le falangi tiravano a sé quel corpo con estrema facilità, il palmo cercava di toccare la guancia del giovane come a volerlo rasserenare.

Sei uno sciocco. La vita esiste soprattutto quando c’è dolore.
Non lo senti? Non lo avverti quello che provi? Io penso proprio di si, solo che non sembri volerlo capire.


Gli occhi della donna divennero spiritati, mentre avvicinava il giovane a sé.

Ora stammi a sentire, accettando la sorte che ti sto ponendo tu dovrai sentire solo e soltanto me.
Diventerai qualcosa di diverso, ti trasformerai in qualcosa di eccezionale, ma soffrirai anche di più di come stai soffrendo ora.
Sei sicuro di volerlo fare?

La sentenza era oramai giunta, solo Daniel poteva proferire il fatidico giudizio che avrebbe dato inizio al suo destino.

Scadenza: 05/03 ore 23:59

Mi raccomando, lavorati bene questo post, sarà una parte fondamentale del tuo bg.
 
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view post Posted on 27/2/2019, 20:37

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Daniel Anderson
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Venne trascinato dalla donna, non si aspettava quel gesto e automaticamente il battito cardiaco del suo cuore aumentò a dismisura, lo sentiva pulsare velocemente era come se fosse salito fino in gola, sentiva il suo corpo completamente rigido. Era teso come una corda di violino, ma nonostante questo non fece nulla per combattere quella stretta, mentre veniva spostato di peso sentiva le mani che premevano sulla sua nuca, la donna che fino a quel momento era stata così comprensiva sembrava essere stata sostituita da qualcos'altro, la facilità con cui aveva spostato il suo corpo lo lasciò esterrefatto. Ma in contrasto a quel gesto così prepotente sentì il palmo della sua mano che gli stava toccando la guancia, nonostante il cambiamento così repentino, sembrava che volesse in qualche modo tranquillizzarlo, magari per cercare proprio di evitare una reazione istintiva, in fondo si trattava di una situazione molto particolare. Daniel non sapeva bene cosa pensare, i secondi passavano lentamente e con passare del tempo sentì il suo battito che diminuiva di intensità fino ad arrivare a regolarizzarsi, la sorpresa per il gesto era ormai superata. Sapeva di aver già espresso pochi istanti prima la sua volontà quindi, qualsiasi cosa sarebbe accaduta da lì in avanti era stata una sua decisione ed era pronto a pagarne le conseguenze ed accettare il suo fato. Ascoltò le parole della donna, gli stava dando dello sciocco, avrebbe potuto replicare qualsiasi cosa, obiettare, dare altre spiegazioni sul perché avesse accettato, su quello che stava provando in quel momento ma non lo fece, per lui era finito il tempo delle discussioni. Tutta quella chiacchierata finalmente stava per portare a qualcosa di concreto e non voleva in nessun modo che la donna potesse cambiare idea o ripensarci, non voleva allungare ulteriormente l'attesa, voleva andare fino in fondo, con la speranza di non essere più solo che divampava dentro di lui ogni istante che passava. Mentre veniva trascinato vide gli occhi della donna diventare spiritati, a quella visione sentì il suo corpo rabbrividire, per un momento la parte razionale di Daniel fece capolino e si domandò cosa le stesse succedendo e con chi avesse a che fare, chi era realtà quella donna? Ormai era chiaro che si trattava di qualcuno o di qualcosa di non convenzionale, era un qualcosa che il giovane Serpeverde non aveva mai incontrato prima e che ancora non riusciva a comprendere. Tutte le parole pronunciate in precedenza iniziavano ad avere in qualche modo un senso. Quando la donna disse: ti trasformerai, Daniel si domandò per la prima volta in cosa, quell'alone di mistero che celava le sue reali intenzioni si stava mano a mano diradando e solamente alla fine avrebbe avuto un quadro più completo, solamente quando sarebbe stato "trasformato" avrebbe finalmente capito a pieno tutti gli avvertimenti che gli erano stati dati nel corso di quella giornata, avrebbe toccato con mano la sua nuova vita. Ma prima di tutto questo gli fu posta ancora una volta la scelta, era tutto nelle sue mani, quella trasformazione sarebbe stata irreversibile, ecco perché si stava accanendo così tanto per far capire a Daniel di cosa si trattasse, che era una situazione da non prendere alla leggera. Ormai erano così vicini, nonostante tutto però si domandò ancora una volta cosa servisse continuare a parlare, discutere, urlare o compiere qualsiasi altra azione, le sue intenzioni erano chiare e per nulla al mondo sarebbe tornato sui propri passi. In più la vista degli occhi della donna aveva ancora di più incuriosito Daniel, una curiosità che probabilmente da qualcuno sarebbe stata definita malata, ma che li diede ulteriore forza per andare avanti. << Si. >> Disse in un sussurro senza aggiungere altro, voleva che tutto quello che aveva ipotizzato diventasse realtà, voleva un nuovo inizio, non gli importava quanto complicato potesse essere, voleva essere un altro. Si lasciò andare completamente spostando il peso della testa contro il palmo della mano della donna.



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view post Posted on 11/3/2019, 13:18
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La risposta fu secca e decisa.
Con divertito stupore, la donna, si avvicinò ancor di più al ragazzo, spostando la sua mano sinistra con vigore alla fragile gola.
Che problemi aveva? Per quale motivo si fidava così tanto di lei? Perché non capiva realmente il rischio che si celava dietro le sue parole?
Aveva capito che il Serpeverde non aveva nulla da perdere,ma forse cedere con cosí tanta facilità al suo volere l’aveva lasciata interdetta.
Solo i suoi denti sapevano quanta gente aveva morso, quante persone aveva infettato e quante ne aveva costrette a quella condizione che portava dipendenza.
La licantropia era come una delle peggiori droghe a disposizione; all'inizio si schifa per la condizione in cui si è sottomessi e poi, con il passare del tempo, la si apprezza sentendo di non poterne più fare meno.
L'avere l'istinto animale dentro di sé, percerpirlo senza freni inibitori, è un lusso che solo in pochi possono avere, anzi, solamente quelli del branco ne sono in possesso.

Sentendo la testa del ragazzo cedere verso il suo palmo come abbandonata, si spostò verso la spalla scoperta per poi addentarlo con violenza proprio dietro l'osso della scapola.
Il ragazzo sicuramente non si sarebbe aspettato un gesto così avventato e potente, in grado di lacerargli le vesti e le carni, ma avrebbe avvertito la scossa tipica di chi veniva infettato da lei.

Come stai?



Domandò, mentre con la lingua arrivava ad un rivolo di sangue sul suo labbro superiore.
Quella situazione era stata la conseguenza delle sue scelte e ora si aspettava che si fidasse ancora, anche se era stato profondamente ferito.
Ora il ragazzo si trovava di fronte un fatto, violento e senza eguali, stava a lui capire come rapportarcisi

Il tuo morso è avvenuto, ma la quest non è finita. Mantieniti concentrato, ci siamo quasi.

Scadenza: 19/03
 
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view post Posted on 29/9/2019, 19:59

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Era fermo con la testa poggiata sul palmo della donna, si sentiva vuoto, stanco per le urla, per la continua lotta interiore contro se stesso. Per Daniel quello era un momento di pace che non aveva da tempo, cercò di svuotare la mente e di scacciare via ogni pensiero e per un istante si sentì quasi bene. Era una situazione anomala, una parte di lui se ne rendeva perfettamente conto, sapeva che altre persone si sarebbero ribellate, sarebbero fuggiti via, ma lui aveva scelto, tutto quello che stava accadendo era per una sua scelta, si ripeté per l'ennesima volta, la sua vita l'aveva portato fin lì ed ora ne aspettava le conseguenze. Mentre era assorto nei suoi pensieri sentì un leggero movimento da parte della donna, quasi non ci fece caso, ma quello che accadde successivamente pose fine a quell'attimo di pace, che venne spazzato via dal dolore. Il panico si andò ad insinuare nella mente di Daniel, avrebbe voluto urlare a pieni polmoni per il dolore, ma quello che invece uscì dalla sua bocca fu più simile ad un rantolo, poteva sentire indistintamente la sua carne che veniva lacerata, il battito del suo cuore accelerò a dismisura mentre sentiva i denti che continuavano a farsi strada dentro di lui. Era rimasto completamente scioccato da quell'azione, respirava in maniera affannosa e sentiva le braccia molli e pesanti lungo il corpo, non sapeva come reagire, cosa fare, ormai era diventato un burattino nelle mani della donna. Solamente quando quest'ultima si staccò dal suo corpo finalmente parve riacquistare un minimo di lucidità, sentiva la fronte madida di sudore ed il morso che aveva appena ricevuto che cominciava a pulsare, con un gesto istintivo spostò la mano fino a toccare la ferita, si sentiva strano, era come se qualcosa stesse accadendo dentro di lui, con gli occhi strabuzzati guardò prima il palmo ricoperto di sangue e poi spostò lo sguardo sulla donna. Cercò di aprire bocca per parlare una prima volta, ma non uscì nessun suono, riprese fiato mentre con il suo sguardo terrorizzato fissava la sua interlocutrice. Notò che aveva del sangue sulla parte superiore del labbro, vide la lingua della donna andare a pulire quella porzione di labbro. Daniel si domandò come poteva quella donna compiere quelle azioni con tale naturalezza, come se fosse una cosa di tutti i giorni, era qualcosa di inconcepibile per lui, cosa diavolo era in realtà? Incassò la domanda della donna senza reagire minimamente, non sapeva neanche lui come stava in realtà e non sarebbe sicuramente riuscito ad esprimerlo ad un'altra persona. << Cosa mi hai fatto? >> Era l'unica cosa che gli interessava sapere in quel momento, mentre poneva il suo quesito aveva spostato il palmo della mano, pieno di sangue, in direzione della donna:



Grazie ancora per la disponibilità e chiedo scusa se il post non è il massimo, ma è difficile riuscire a riprendere il filo dopo mesi :flower:



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view post Posted on 6/4/2020, 19:04
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Quel che doveva essere fatto, era stato fatto.
Poteva rispondere in quel modo la donna allo spaventato ragazzino, ma si limitò a sorridere e accarezzarlo nuovamente sul volto.
Aveva paura, glielo leggeva in faccia, ma ora più che mai lui doveva avere paura di tutti tranne che di lei.
Abbracciandolo con forza, cercando di limitare gli spostamenti del ragazzo, disse:

Ti ho fatto trovare il tuo posto al Mondo. Non sei contento?



Senza risultare strafottente, Selene, prese per la collottola il giovane per allontanarlo dal suo corpo, e tenerlo comunque tra le sue mani.
Lo vedeva che non capiva, che non recepiva i suoi messaggi. Sicuramente doveva fare di più per spiegare come erano andate le cose.

Da oggi tu sei un Licantropo. Sei un mio adepto e rispetterai i miei ordini.



Allungando la mano verso il morso, spinse il dito all’interno della carne per poi provarne il piacere.
Quello che poteva essere dolore per lui (-35 PS), era delizia per lei e i suoi occhi. Finalmente un altro adepto pronto alla guerra era arrivato, una nuova leva pronta ad essere iniziata era giunta a loro.
Staccando la mano dalla ferita, subito dopo aver trovato le fasce muscolari del giovane, osservò il dito con entusiasmo.
Quel colore scarlatto era segno che la sua preda era stata conquistata e che presto sarebbe tornata da lei per trasformarsi.

Presto ti sentirai più forte, i tuoi sensi si acuiranno; diventerai una forza della natura, talmente forte che io e i tuoi compagni ti dovremo tenere compagnia.



Sorrise.

Presto ti trasformerai Daniel e ti servirò io. Ti aspetto qui tra un paio di giorni. Ora vatti a curare.



Lasciandolo andare, si smaterializzò.
Sicuramente Daniel aveva capito poco di quel che era successo in quell’incontro, ma presto avrebbe preso consapevolezza di quanto era stato detto dalla donna.
Essere licantropi non era una passeggiata. Si diventava irrazionali, si perdeva la connessione con il mondo esterno, insomma, si diveniva esseri spietati senza capirne il motivo.


Daniel: 72/107

Daniel sei ufficialmente Lycan.
Ti invito a prendere nota dei bonus e malus ON e OFF GDR elencati nel topic in Regolamenti.
Ruola il ritorno a Hogwarts nonostante la ferita e successivamente posta l’arrivo in Infermeria. Selene se ne è andata e non troverai alcuna ulteriore risposta da lei in questo topic.
Tieni a mente che ON GDR comincerai a verificare gli effetti del contagio.
Selene temporalmente ti aspetta tra un paio di giorni nel gdr, precisamente l’8 Aprile, giorno della Super Luna, sempre qui ad Hogsmeade. Sempre pronta ad aiutarti, specialmente durante la prima trasformazione.

Per qualsiasi cosa scrivimi un Mp
 
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view post Posted on 7/4/2020, 14:04

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Daniel Anderson
Serpeverde | Studente | 13 Anni YrJU0bO
Un turbinio di pensieri continuava a scuotere la mente di Daniel, riusciva a stento a capacitarsi di quello che era successo pochi istanti prima, sentiva la sua fronte incominciare ad intingersi di sudore. La sensazione che qualcosa stesse succedendo dentro di lui continuava a non abbandonarlo, la sicurezza che aveva avuto nei minuti precedenti istante per istante si stava sgretolando per far posto alla paura. Si paura, la stessa che aveva provato in quella maledetta sera, l'emozione che più cercava di scacciare via insieme alla rabbia, ma ora eccola lì ancora una volta dentro lui che prendeva il sopravvento. Sentì la mano di Selene accarezzarlo sul volto, non sapeva bene cosa aspettarsi, una parte di lui aveva iniziato a temere quella donna, mentre un'altra si fidava si lei, anche se non ne capiva il motivo, anche i suoi gesti erano contrastanti nella mente di Daniel, prima che potesse fare qualcosa, la sentì avvicinarsi al suo corpo per abbracciarlo, anche se più che un abbraccio a Daniel sembrò una morsa da cui era impossibile scappare. Comunque, ancora una volta, non oppose resistenza e si abbandonò alla presa, ormai era nelle mani della donna che poteva fare di lui ciò che voleva. Ascoltò le parole della donna, per poi essere spostato nuovamente di peso dalla donna per incassare le parole che avrebbero cambiato la sua vita: "Da oggi tu sei un Licantropo." Aggrottò le sopracciglia *Sono un Licantropo? Come un Licantropo..* Era del tutto impreparato a quelle parole, aveva sentito solamente delle storie sui Lincantropi, non se sapeva molto, ancora una volta rimase stupito dalla piega che avevano preso gli eventi "Sei un mio adepto e rispetterai i miei ordini." Non parlò, non sapeva come controbattere a quell'affermazione, era seria? Un Adepto? Le parole dette dalla donna ora rimbombavano nella sua mente: "Ti ho fatto trovare il tuo posto al Mondo." Ora comprendeva quella frase ed era quello che Daniel ormai cercava da tempo << si, lo farò>> Disse in un sussurro, ora tutto stava lentamente incominciando ad avere un senso, ancora una volta successe qualcosa di inaspettato << Cosa fa..>> Le parole gli morirono in bocca, un dolore lancinante lo colse all'altezza della ferita, sentiva il dito della donna che avanza centimetro dopo centimetro all'interno della sua carne, era un dolore insopportabile, aprì automaticamente la bocca per respirare più affondo, cercando di contrastare il dolore, sentiva di avere gli occhi lucidi, cominciò ad urlare, ma alla donna non sembrava interessare, quegli istanti sembrarono durare un'eternità, vide il suo sangue colare dal dito della donna. Automaticamente portò una mano sulla ferita per coprirla. Aveva il fiatone per lo sforzo. Questa volta non cercò nessuna spiegazione, del resto era un adepto, si disse, quindi era naturale subire queste cose? "Presto ti sentirai più forte, i tuoi sensi si acuiranno; diventerai una forza della natura, talmente forte che io e i tuoi compagni ti dovremo tenere compagnia." La vide sorridere, lui invece non lo fece, doveva ancora in qualche modo abituarsi a tutto, ancora una volta non colse appieno il significato di quelle parole. "Presto ti trasformerai Daniel e ti servirò io. Ti aspetto qui tra un paio di giorni. Ora vatti a curare." Non percepì quelle parole come una richiesta ma come un ordine, non ebbe il tempo di dire nulla che la donna si smaterializzò davanti a lui. Rimase qualche secondo a fissare quel punto, poi debolmente si girò, continuando a tenersi la ferita, per ripercorrere i suoi passi.


Daniel: 72/107 PS







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