Aiden Weiss
Tracce sulla Neve
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I am the Sword in the darkness. I am the Watcher on the walls. I am the Fire that burns against the cold, the Light that brings the dawn, the Horn that wakes the sleepers, the Shield that guards the realms of men.
George Martin, A Clash of Kings
Una volta consegnata la missiva nelle mani del giovane Medimago, consapevole di aver fatto la scelta giusta, Aiden si pizzicò la barba con aria pensierosa. Era in corso una complessa partita a scacchi e lo iniziò ad intuire quando fu costretto a riconoscere che chiunque avesse usato l’Oblivion sul ragazzo era senz’altro scaltro, gettando così degli ostacoli sul cammino degli Auror dal rallentarne l'arrivo alla verità dei fatti. Che lo fosse o meno, il rosso percepiva che vi era l’esigenza di ponderare al millimetro ogni mossa e contromossa, soffermandosi sia sui vantaggi che sui svantaggi, al fine da assicurarsi la vittoria e a garantire, di conseguenza, quella Giustizia che sapeva di dover dare alla giovane vittima.
Ma era davvero così? Il responsabile era diventato anche il suo diretto avversario? Nulla era da escludere, lo sapeva, ma tanto valeva prepararsi anticipatamente. Ora come ora, per prima cosa, doveva arrivare alla mente del ragazzo e ai ricordi che la magia gli aveva portato via. Gli Obliviatori erano stati la sua prima scelta in quanto esperti e focalizzati in quel ramo della magia che influenzava la mente, pertanto era stato lecito pensare che fossero i più adatti a risolvere quel problema che lo ostacolava dal proseguire oltre; ma non nutriva dubbi che, in caso, avrebbe potuto sentire con il San Mungo per una soluzione. Ad ogni modo, testardo com’era, non avrebbe gettato la spugna facilmente, perché - oltre a non essere nel suo stile - non avrebbe reso soddisfatto Wilde e Aiden, di certo, non voleva deludere le aspettative del proprio superiore.
Poiché non aveva altro da fare lì ad Hogsmeade, avendo già per le mani alcuni indizi a cui avrebbe dato un senso una volta interrogato il ragazzo rimasto aggredito, Weiss uscì qualche minuto dopo aver concluso quei suoi ragionamenti. Concesse a Rosmerta un breve e rapido saluto, prima di lasciarsi inghiottire dal freddo invernale che aleggiava sul villaggio, la neve che scricciolò sotto il peso dei propri robusti e pesanti calzari.
Si concesse una rapida occhiata nei dintorni, prima di concentrarsi e prepararsi a Smaterializzarsi al San Mungo. La bacchetta di Biancospino era serrata nella mano dominante, la mente venne svuotata di qualsivoglia altro elemento di disturbo o pensiero, mentre il profilo dell’atrium del San Mungo prendeva forma in maniera sempre più nitida e dettagliata. Per quelle volte che si era recato in quella struttura ospedaliera per Maghi e Streghe, per se stesso o per il semplice piacere di andare a trovare suo fratello Samuel, Aiden aveva memorizzato quella particolare zona, al semplice fine da non correre rischi inutili con il processo di Smaterializzazione. Ora, però, il suo arrivo a destinazione era più urgente, per un fine superiore al quale aveva giurato di lottare con tutte le proprie forze; per questo motivo la mente dell’uomo dai capelli rosso accesi cercò - in tutti i modi possibili - di rendere quell’immagine dell’atrium in cui voleva apparire il più
reale possibile, come se già potesse avvertire la durezza del pavimento sotto ai propri piedi, il calore che la struttura emanava in confronto al freddo dell’esterno e i tipici odori del posto che non aveva nulla a che vedere con il sentore umido della neve. Era quindi determinato a colmare lo spazio da lui prescelto con ogni cellula del proprio corpo, fisicamente, e non soltanto mentalmente come stava già facendo. Nessun timore disturbò la propria decisione, ma - anzi - era più risoluto che mai nel voler procedere in tal senso, confidando in una buona riuscita senza lasciarsi indietro nemmeno una misera ciocca della propria chioma rossiccia. Quando si sentì pronto, con una spinta decisa, Aiden prese a ruotare su se stesso senza smettere di pensare alla propria destinazione che voleva raggiungere ad ogni costo.
Ammesso e concesso che tale pratica fosse andata per il verso giusto, senza dover richiedere l’intervento di qualche Medimago o anche il solo ritentare nuovamente per non essere giunto dove voleva, Weiss chiese a chi di dovere di indirizzarlo al piano in cui si trovava il ragazzo ritrovato ad Hogsmeade.
Giunto al quarto piano chiese alla caposala di riferire a miss Collins di raggiungerlo una volta che l’Obliviatore inviato dal Ministero fosse arrivato, al fine da stabilire tutti insieme una giusta linea d’azione senza dover rischiare di sconvolgere le condizioni del ragazzo. Era chiaro che voleva anche lui valutare i rischi correlati ad una riesumazione dei ricordi perduti e miss Collins era quella che ne sapeva più di tutti; pertanto una cooperazione tra tre vertici era necessaria quanto saggia.
Rimase dunque in attesa dell’arrivo dell’Obliviatore, tenendosi appoggiato al muro con la schiena, il volto corrucciato per tutti i ragionamenti che gli affollavano la mente e le braccia serrate sul petto muscoloso. Non seppe dire quanto tempo passò in quella posizione, a grugnire di tanto in tanto quando alcuni dei propri pensieri non sembravano convincerlo, finché non udì una voce femminile parlare con qualcuno, forse un Medimago di passaggio o direttamente con la caposala. Lo sguardo scattò come un fulmine quando riuscì a distinguere la parola “
Obliviatori” e a quel punto Weiss si mosse come una statua appena animata da una potente magia trasfigurativa.
«
Sì, da me...» scandì con chiarezza mentre si avvicinava. Lentamente aprì la giacca per rivelare il Distintivo del proprio Dipartimento che aveva appeso al maglione affinché la donna potesse riconoscerlo, per poi presentarsi. «
Auror Weiss. Ho richiesto il suo intervento attraverso il mio Quartier Generale.» Una volta ricoperto il Distintivo, Aiden emise un profondo sbuffo dalle narici. «
Un ragazzo è stato aggredito e ritrovato ad Hogsmeade in condizioni davvero critiche. La donna che lo ha trovato e chiamato i soccorsi mi ha detto che il poveretto delirava una frase senza senso. Nonostante mi sia stato assicurato che ora è stabile, le mie indagini sono allo stato attuale ferme, quindi a rischio di compromissione effettiva; e questo è dovuto al fatto che il ragazzo sia stato torturato e Obliviato. Suppongo che lei comprenda, miss Gordon, che il suo supporto mi è necessario.»
Una volta terminato quel breve ragguaglio, Weiss si augurò che miss Collins si unisse a loro per studiare il giusto modo con cui procedere.
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ps: 228 | pc: 172 | pm: 189 | exp: 33.5
• Bacchetta in legno di biancospino, piuma di Ippogrifo, 12 pollici e mezzo, flessibile;
• Distintivo Auror [Agganciato al maglione, nascosto dal cappotto.];
• Anello e ciondolo d'argento;
• Cinturone d'argento con incastonate Perla del Mistero e Punto Luce Corpo;
• Bracciale Celtico originale;
• Orecchie Oblunghe [Tasca sinistra del cappotto.];
• Cappello del Falco;
• 1 x Polvere Buiopesto Peruviana [Tasca destra del cappotto.];
• 1 x Fiala di Essenza di Purvincolo [Tasca superiore del cappotto.];
• Orecchie Oblunghe rotte - ritrovate sulla scena del ritrovamento [Tasca destra del cappotto.];
• Braccialetto con una civetta - ritrovato sulla scena del ritrovamento [Tasca destra del cappotto.].
• Classe I, II, III, IV complete, esclusi i proibiti;
• Proibiti appresi: Iracundia (Classe III), Ignimenti (Classe IV), Claudo/Paraclaudo e Nebula Demitto (Classe V);
• Classe VI appresi: Incarceramus;
• Incantesimi da Auror: Stupeficium, Expecto Patronum, Rompisigillo, Nego Negligetiam, Homenum Revelio, Deletrius.
• Vocazione: Occlumante Apprendista.