Years later, Privata

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view post Posted on 27/8/2019, 17:30
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In piedi di fronte ai binari, Jolene aspettava. Lasciava che innumerevoli viaggiatori le scorressero accanto in tutta fretta, ciascuno proiettato nei propri impegni al punto da non prestare la minima attenzione a ciò che superava nella sua corsa. Il suo compito era attendere, così si permise di immergersi in quella fiumana fino ad estrarla dalla consueta nebbia e attribuirle dei connotati precisi. Ecco un uomo di mezza età, alto ma dalle spalle cadenti, mentre faceva dondolare stancamente una ventiquattr'ore coi bordi consunti; ecco una comitiva di turisti, disordinata e risuonante di un chiacchiericcio incomprensibile. Un bambino piagnucolava perché voleva essere preso in braccio, una giovane coppia rideva per qualcosa che uno dei due mostrava sul cellulare. In tutto ciò, lei rimaneva in silenzio. Aspettava che tra i tanti volti qualcuno si rivelasse familiare e distante come succede ogni volta che si rivede una vecchia conoscenza dopo tanto tempo. Scandagliava la folla in cerca di una zazzera di capelli scuri, di occhi neri che avrebbe confrontato con i propri ricordi.
Gwen le aveva scritto qualche tempo addietro, inserendo nella missiva qualcosa di diverso rispetto ai consueti saluti e al resoconto della sua situazione. Jolene aveva imparato a riconoscere la sua scrittura durante gli anni di Hogwarts, ed era sempre un piacere vederla impressa su una busta appena recapitata. Il conseguimento dei M.A.G.O. aveva rappresentando un punto di svolta per entrambe, portandole a dividere le proprie rotte dopo molto tempo. Non avrebbe saputo dire quanto importante fosse stato il ruolo giocato dal caso: se durante quel primo viaggio si fosse imbattuta in qualcun altro, avrebbe trovato lo stesso punto di riferimento che la Grifondoro era stata per lei? Il fatto che fosse stata il primo volto amico in quell'ambiente sconosciuto aveva sicuramente influenzato il suo modo di vederla, ma ormai sapeva che in Gwen c'era molto più di questo. Essere cresciuta insieme a lei, seppure separate da una distanza che solo occasionalmente veniva annullata, dava alla rossa la sensazione di star rincontrando un membro della sua stessa famiglia. Si domandava come sarebbe stato, quanto l'avrebbe trovata cambiata, come si sarebbero spostati gli equilibri dopo quegli anni. Nutriva l'irragionevole speranza che nulla fosse mutato; si rendeva conto che così non era, ma forse sarebbe stato più semplice dimenticarlo quando una avrebbe riportato alla memoria dell'altra i ricordi comuni.
La ricordava dolce, contraddistinta da una gentilezza sincera. Non le aveva mai rifiutato il proprio aiuto o sostegno, ed era certa che tutti avrebbero potuto concordare su quel punto. Era capitato, durante il periodo turbolento dell'adolescenza, che Jolene sentisse vacillare i propri punti di riferimento. Era capitato che si sentisse insicura, inadatta nella propria pelle o nei confronti di tutti gli altri. Aveva cercato disperatamente qualcuno con cui parlare, che potesse farla sentire inclusa in una realtà da cui prima di allora aveva sempre preso le distanze. Amicizie false e meschinità nascoste l'avevano profondamente disgustata, eppure ci era voluto del tempo prima che trovasse la forza di allontanarsene definitivamente. Gwen aveva giocato un ruolo importante in quella crescita difficoltosa, rimanendo un'amica sincera con cui poter smettere di fare finta, anche solo per quelle poche ore in cui uscivano a Hogsmeade oppure chiacchieravano nel cortile della scuola.
Jolene sentiva di doverle tanto: ecco perché non aveva esitato prima di confermarle il proprio aiuto. Certo, aveva scritto, che il suo appartamento era abbastanza grande per entrambe. Con l'ausilio della magia il divanetto del soggiorno sarebbe diventato grande e comodo quanto un letto; le stanze erano abbastanza spaziose ed era sicura che gli altri coinquilini l'avrebbero accolta con grandi feste. Sperava solo che Nephelae, la fata, non provasse a svolazzare tra i suoi capelli, o avrebbero avuto un bel daffare a tirarla fuori. Erano gli ultimi giorni di Maggio e presto lei sarebbe stata libera dal lavoro, con la chiusura di Hogwarts per le vacanze estive, così avrebbe potuto aiutare l'amica a costruire la propria vita nella capitale.
Si udì l'arrivo di un treno in lontananza. I secondi passarono, e i vagoni cominciarono a sfrecciare di fronte al suo binario. Eccolo, pensò, raddrizzandosi e provando già a sbirciare dietro ai finestrini. L'attesa si stava per concludere, sfumando in una gioia che presto le avrebbe illuminato l'intero volto.
 
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Gwen C. Collins
view post Posted on 28/8/2019, 10:57





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Gwendaline C. Collins
19 anni ☘ Un nuovo inizio ☘ scheda [Gwen C. Collins]


Era già da diverso tempo che Gwen non era felice, sentiva come se la sua vita non dovesse essere solo quello che effettivamente era. Certo, aiutare suo padre come poteva alla locanda le faceva piacere, ma sentiva che poteva fare molto di più. Di cosa si trattasse ancora non lo sapeva: aveva deciso di partire proprio per scoprirlo. Aveva impiegato alcuni giorni per decidersi sul da farsi, finchè non prese coraggio e scrisse ad una vecchia, cara conoscenza. In principio non voleva mettere in difficoltà quella che era impressa nella sua memoria come la minuta Corvonero lentigginosa che l'aveva accompagnata durante il suo percorso ad Hogwarts, ma la vita che aveva la stava facendo impazzire e rifugiarsi a contemplare il cielo tutte le sere non era più sufficiente.
Jolene aveva rappresentato un importante punto saldo nel percorso magico di Gwen e se era stata una delle poche, o meglio, forse l'unica vera amicizia che aveva avuto, sperava che la rossa potesse aiutarla ancora una volta come aveva fatto in passato. Lo nascondeva come poteva, ma a 11 anni era terrorizzata all'idea di allontanarsi da casa: temeva di essere giudicata perchè fino a quel momento non aveva appreso quasi nulla di magia a causa della mancanza di una figura non babbana nella sua vita. Jolene però era diversa, le trasmetteva un senso di tranquillità e sicurezza.
Fu entusiasta quando ricevette la risposta dall'amica che accettava di ospitarla ed aiutarla a trovare finalmente la sua strada. Attese con ansia che suo padre e Clair trovassero qualcuno che la sostituisse alla locanda per non lasciarli in difficoltà, ma la verità era che aveva preparato i bagagli non appena aveva finito di leggere la lettera di Jolene. Verso la fine di Maggio un ragazzo fu assunto al suo posto e lei era finalmente pronta per partire. Dover lasciare la sua famiglia la rattristava, ma il bisogno di capire chi fosse era troppo forte: per una volta nella vita doveva mettere se stessa al primo posto e questo i suoi genitori lo capivano. La più difficile da salutare fu Katie, che non voleva più scollarsi dal confortevole abbraccio della sorella. Tornerò presto, promesso, e ti chiamerò tutte le sere. E poi devi rimanere qui per forza.. si avvicinò all'orecchio della sorella scostandole una ciocca bionda e sussurrò: ..sai che se li lasciamo soli mamma e papà danno fuoco a tutto: devi controllarli. La bimba sorrise. Mi fido di te, ti lascio il comando. Un ultimo abbraccio e partì.
In treno non riusciva a stare ferma, il viaggio sembrava infinito: si guardava continuamente intorno, muoveva i piedi e giocherellava in continuazione con il ciondolo di sua madre (lo faceva sempre quando era nervosa). Moltissime domande le assillavano la mente mentre ragionava su come avrebbe dovuto comportarsi una volta giunta a Londra: Non devo essere invadente: Jolene è stata già tanto gentile ad accogliermi. Si troverà ancora bene con me come un tempo? Che farò? Devo trovarmi un lavoro. Ma come? E togliere il disturbo il prima possibile, trovarmi una casa tutta mia. Ma senza un lavoro non posso. Ok, in ordine: casa, lavoro..no. Lavoro, casa, .. ma quanto è lento questo treno? Un campanello. Ecco! Finalmente la voce che risuonava nei vagoni annunciava l'arrivo. Si alzò, prese l'unica valigia che aveva con sè e iniziò ad avviarsi verso l'uscita. Assurdo come fino a quel momento non avesse notato quante persone occupassero il suo vagone. Fatti i due gradini che la separavano dal suolo inglese rallentò guardandosi intorno alla ricerca di una minuta ragazza rossa tra la folta folla che la travolgeva. Eccola. Gli occhi le si illuminarono. Iniziò a camminare nella sua direzione: Con calma Gwen, cerca di non farti notare come al solito.. ma fu inutile, finì praticamente per correre verso Jolene ed abbracciarla come si abbraccia una sorella che non si vede da decisamente troppo tempo. Era emozionatissima.
Grazie Jollie furono le uniche parole che riuscì a pronunciare.

PS: 160 ☘ PC: 110 ☘ PM: 110 ☘ EXP: 23


 
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view post Posted on 29/8/2019, 17:09
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Si sollevò in punta di piedi, cercando tra la fiumana di passeggeri un varco per potersi avvicinare al treno. Se rimaneva lì c'era il rischio che Gwen non la vedesse, nascosta come era tra teste più alte della sua. Venne urtata più di una volta, ma non vi prestò attenzione, intenta com'era nella ricerca di una figura che, infine, riuscì a individuare.
Il volto si illuminò in un sorriso istintivo che accolse lo sguardo dell'altra. Non era cambiata di una virgola, pensò mentre ancora gli sconosciuti le impedivano di muoversi se non a singhiozzi. Forse il suo viso era più maturo, ora che si erano lasciate l'adolescenza alle spalle, ma ciò che vi leggeva corrispondeva perfettamente alla Gwen che aveva conosciuto per tanti anni. E quando l'ex Grifondoro tracciò con decisione la propria strada verso Jolene, quest'ultima non poté fare a meno di osservare quanto quella corsa improvvisata fosse perfetta per il suo carattere.
Lei stessa avanzò di alcuni passi, prima di allargare le braccia ed essere travolta dal calore della vecchia amica. Ricambiò l'abbraccio con il medesimo affetto, nascondendo tra i riccioli dell'altra un sorriso che non cessava di ammorbidirle i tratti. Aveva nutrito, nei giorni precedenti, il timore che quell'incontro avrebbe lasciato entrambe deluse. Non sarebbe stata la prima volta che due vecchie conoscenze non hanno più nulla da condividere dopo un periodo di assenza, faceva parte del normale corso delle cose. In quell'istante, però, sentì distintamente le parole accavallarsi sulla punta della lingua: domande, osservazioni, ricordi, progetti, tutti spingevano con l'impazienza di ciò che è stato trattenuto troppo a lungo. C'erano state le lettere, certo, ma per quanto tendesse a vergare le prime parole che le venivano in mente, come nella naturalezza di una conversazione, il fatto stesso di dover scrivere descriveva una distanza incolmabile, tanto nello spazio quanto nel tempo. Una distanza che ora era stata annullata.
«Sono contenta di rivederti, mi sei mancata», rispose sinceramente una volta che si furono staccate. Sentire il soprannome che lei le aveva dato le fece tornare in mente più che mai gli anni della scuola, avvolti in una nebbia di dolce malinconia. «Come è stato il viaggio? Spero che tu non abbia preso uno spuntino, perché a casa ci aspettano pasticcini assortiti per un intero reggimento.» Era stata premura di Virginia, madre di Jolene, predisporre un intero banchetto in occasione dell'arrivo di Gwen. «Vuoi una mano con la valigia?», domandò, in procinto di avviarsi verso l'uscita. La stazione era decisamente troppo rumorosa e affollata per parlare in pace.
«Ancora non ci credo che resterai davvero qui», le confidò, lo sguardo brillante e la voce risuonante di allegria. Sarebbe stato bello averla lì, poterle parlare del più e del meno così come dei pensieri che ancora stentava a condividere con anima viva. La verità era che, a dispetto del suo carattere solare e aperto, Jolene manteneva sempre una certa distanza dal suo interlocutore. Aveva un'idea precisa di cosa ci si aspettava da lei, e la responsabilità di mantenere credibile quel ruolo le costava parte della sincerità. In Gwen riponeva la propria fiducia come in pochi altri, così la sua compagnia diventava doppiamente preziosa. «Come l'hanno presa gli altri? Non deve essere stato facile salutarli, ma credimi, ti piacerà moltissimo qui. Londra è...» Esitò, incerta su come condensare in un'unica parola il dedalo di possibilità che era la capitale, così caotica ed accogliente allo stesso tempo. «...immensa.» Non dubitava che Gwen vi avrebbe ritagliato uno spazio tutto suo, una realtà che avrebbe riempito al meglio delle proprie capacità. Anche Jolene, a modo suo, era a casa in quel mondo. Il suo spazio era piccolo, circoscritto al suo appartamento e ai pochi affetti su cui poteva contare, e talvolta se ne sentiva soffocata; ma non ci pensò in quel momento, quando tutto ciò che voleva vedere - e trasmettere all'altra, al meglio delle sue possibilità - era il lato illuminato della medaglia.
 
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Gwen C. Collins
view post Posted on 25/9/2019, 11:20





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Gwendaline C. Collins
19 anni ☘ Un nuovo inizio ☘ scheda [Gwen C. Collins]


Lo nascondeva come poteva, ma la verità era che non stava più nella pelle. Se non fosse stato per la presenza di quell'enorme nebbia di persone che la circondavano, Gwen avrebbe probabilmente iniziato a saltare e gridare dall'emozione. Ovviamente non lo fece, ma l'avrebbe fatto. Mille idee, domande, curiosità che cercava inutilmente di riordinare le affollavano la mente. Alle parole di Jollie non riuscì a trattenere un dolce sorriso quasi di commozione. Mi sei mancata tanto anche tu. Il viaggio è stato.. Come era stato? Era finito da meno di dieci minuti e già l'aveva scordato. Non lo aveva considerato molto: fisicamente era lì, seduta in quel vagone. Qualunque altro passeggero avrebbe confermato la sua presenza, ma con la testa lei era già a Londra. O meglio, bloccata in una sorta di dimensione fra Londra e casa sua. ..il viaggio è andato bene. concluse non smettendo mai di sorridere. A casa ci aspettano cosa?? le si illuminarono gli occhi. Gwen adorava i dolci e Jollie e sua madre lo sapevano benissimo. Nonostante vedendo la sua corporatura fosse difficile da credere, i dolci erano una cosa a cui proprio non riusciva a resistere.
Le due ragazze iniziarono ad incamminarsi al di fuori del caos della stazione parlando del più e del meno. Riemersero vecchi ricordi, nuovi progetti, .. nulla avrebbe potuto rovinare, secondo Gwendaline, quella stupenda giornata.

PS: 160 ☘ PC: 110 ☘ PM: 110 ☘ EXP: 23


 
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