Mantenere la calma e nascondere le proprie emozioni è un'arte, Colloquio di lavoro

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view post Posted on 24/9/2019, 19:19
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Ognuno di noi è una luna: ha un lato oscuro che non mostra mai a nessuno.

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No, questa non va! Dico al mio riflesso nello specchio, mentre mi sfilo l'ennesima camicetta che ho trovato nel mio armadio. Ne ho così tante che alcune mi sembra di vederle per la prima volta. Giulio è in camera con me e segue attentamente ogni mio movimento per poi iniziare a muovere freneticamente la piccola coda non appena il mio sguardo cade su di lui.

Non sei ancora pronta? Chiede mia madre irrompendo nella stanza e io la guardo di traverso. Si, lo so… devo bussare quando entro nella tua stanza. La prossima volta lo farò.

Ricordi quello che dovrai fare oggi? Le chiedo con un sorrisetto perfido. Mia madre mi ha promesso a malincuore che si prenderà cura di Giulio mentre sono via per il colloquio di lavoro presso la Gazzetta del Profeta. Non ama molto i cani, peggio ancora i gatti: inizia a starnutire di continuo se c'è uno di loro nei paraggi.

Certo che lo so. Mormora guardando Giulio con rassegnazione. Poi guarda me e un sorriso prende vita sul suo volto pallido e struccato, ma comunque bello. Stai benissimo così.

Dici? Chiedo infilando meglio la camicetta bianca in un pantalone blu a quadretti che mi sono appena infilata. Adoro il blu. Lei annuisce e si avvicina dietro di me toccandomi con delicatezza i capelli. Anche questi stanno benissimo. Sentenzia fiera.
In realtà non avevo fatto chissà quale acconciatura elaborata. Ho semplicemente fatto una treccia per lato partendo dalle tempie e poi le ho fatte incontrare dietro la testa, puntandole tra di loro in modo che durante il colloquio non ricadano ciuffetti indesiderati davanti al viso, lasciando libera e mossa il resto della mia folta chioma bionda. Vado molto fiera dei miei capelli, è la cosa che più mi piace di me stessa.


Come ti senti? Sei emozionata? Mi chiede.

Annuisco leggermente. Solitamente quando sono emozionata riesco comunque a controllarmi e a mantenere la calma, tranne in alcune eccezioni; come quando il mio cuore è determinato a battere all'impazzata facendomi sudare le mani e facendomi balbettare. Per fortuna, al mondo esiste solo una persona che mi fa questo effetto. Non mi piace sentirmi così vulnerabile come quando mi capita di trovarmi davanti a lui.

Mantenere la calma e nascondere le proprie emozioni è un'arte. Ed è la mia arte. Sentenzio.

Guardo l'orologio: mancano venti minuti alle 15:00. Devo darmi una mossa o arriverò in ritardo.

Prima di andare mi infilo un paio di tacchi beige, prendo la borsa nera adagiata sul letto e saluto Giulio accarezzandolo sulla testa.
Miraccomando, non fare arrabbiare la mamma. Dico guardandomi in giro e chiamando Harry per salutare anche lui, ma non viene allo scoperto. Si sarà offeso perché gli ho detto che non può venire al colloquio con me; è un Asticello molto permaloso. Chissà dove si è cacciato, spero non si metta nei pasticci visto che adesso non ho nemmeno il tempo di cercarlo.

Buona fortuna! Esclama mia madre.

Grazie, mamma. Rispondo prima di chiudermi la porta alle spalle, e vengo subito colpita da una piacevole folata di vento fresco, tipico dell'autunno. Durante il tragitto non faccio che ripetermi che andrà tutto bene e ne sono davvero convinta. Conosco le mie potenzialità e quando mi metto in testa di raggiungere un obbiettivo finisco sempre per riuscirci.

Quando finalmente sono davanti alla Gazzetta guardo l'orologio: sono le 15:00, sono in perfetto orario.


Buongiorno. Dico una volta entrata ma, all'ingresso non c'è anima viva, così mi guardo intorno e decido di seguire il corridoio sulla sinistra per cercare qualcuno a cui poter chiedere dove si trova l'ufficio della signorina Clarke. All'inizio del corridoio trovo una porta in legno con una targhetta con scritto proprio il suo nome. Sto per bussare quando avverto uno strano movimento all'interno della borsa, così la apro e ci trovo dentro Harry.

Harry, ti avevo detto che non potevi venire con me! Cerco di non alzare troppo la voce per non farmi sentire dalla signorina Clarke. Lui mi guarda con aria mortificata. Non mi intenerisci, per niente.

Riguardo l'orologio: sono le 15:06.

Resta nascosto nella borsa! Esclamo prima di bussare.

 
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view post Posted on 25/9/2019, 16:02
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Il dolce far nulla dei pomeriggi autunnali non inficiava minimamente sull'attività dei neuroni meschini di Miss Clarke. Dopo aver ricevuto l'adorabile compito di intervistare un possibile nuovo acquisto per la Gazzetta, la strega non aveva fatto altro che prepararsi a dovere. Sapeva poco o nulla dell'aspirante giornalista, ma l'unica cosa che davvero le interessava era che non disturbasse la sua personale scalata al successo. Aveva impiegato mesi per farsi tollerare da Seraphinus Bagley abbastanza a lungo da diventarne la segretaria personale. Era stata svelta, efficiente, precisa e decisamente molto lacchè, ma il gioco valeva la candela.

Magra e molto alta, la biondissima Brittany Clarke era secca come un lampione abbandonato e - in alcuni casi - aveva l'aspetto di un grissino particolarmente rigido e poco commestibile. L'aura di affabilità che riservava al Direttore (la cui foto in formato foglio A4 era incorniciata come un santino esageratamente engorgiato e posta proprio dietro la sua testa, in mezzo ad una libreria graffiata) non era che una maschera ben dipinta. Dieci minuti con lei e se non si riusciva a farle una buona impressione se ne potevano già vedere le crepe. La topaia che era diventata il suo ufficio pochi giorni prima, era per lei un vanto ed un lusso. In genere i giornalisti vivevano in scrivanie anguste una vicino all'altra, ma la segretaria aveva un qualcosa in più e certo non ci avrebbe sputato sopra. I muri in parte scrostati accoglievano una libreria marrone dal dubbio equilibrio, carica di volumi un po' ingialliti e qualche articolo incorniciato - oltre alla foto del tozzo direttore - e una finestra incantata sulla destra; il meteo prevedeva un vago maltempo da quasi tre giorni e non c'era ancora un tecnico disponibile per sistemarlo, sicché il grigiore si espandeva quasi a tutto l'ufficio. In metallo scadente, la sottile scrivania si allungava di poco in una pallida imitazione della larghezza della libreria, ed ospitava ancora meno cose. Una macchina da scrivere degli anni settanta, verde spento, una pila di fogli e articoli scomposti l'un sull'altro e qualche accessorio di cancelleria. Per dare un tocco di verde e rendere meno sterile la stanza, Miss Clarke aveva portato da casa due vasi tondi con un paio di ficus da mettere ai lati della libreria. Sopra la porta un grande orologio silenzioso trasformava il suo uscio in una sorta di campanile. In barba alle apparenze, Brittany si muoveva all'interno dell'ufficio come una regina in un regno ricoperto d'oro, altezzosa e fiera. Si era comprata con i primi guadagni una poltrona morbida ed imbottita di tutto rispetto, ma non aveva minimamente pensato al prossimo, riciclando invece per gli ospiti una seggiola pericolante, con lo schienale rattoppato e dallo strano colorito rossastro. «AvaNti» Un difetto di pronuncia, che si vociferava lei avesse inventato di sana pianta, le imponeva di marcare qualche consonante casuale all'interno di una frase, anche se quella era composta da una sola parola. Attribuiva quella variante che proprio non sapeva controllare, ad un terzo di sangue norvegese che millantava di avere.

Avrebbe atteso che la ragazza entrasse, indicandole con la piuma fucsia che teneva in mano la sedia scomoda a lei dedicata, prima di proseguire. Niente strette di mano, per ora, la Clarke sarebbe rimasta seduta sul trono, avrebbe controllato i minuti di ritardo sopra la testa di Cordelia e infine sarebbe tornata a concentrare le iridi grigie sulla giovane. I capelli tirati indietro in uno chignon perfetto ben concludevano l'outfit severo e grigio. Gli occhiali sottili e quasi del tutto trasparenti non avevano alcun vero scopo, lei ci vedeva benissimo, ma anche quello non lo sapeva nessuno. «Dixon, immagiNo» e poi «Cosa si aspetTa dalla GazZetta?»


Benvenuta al tuo colloquio di lavoro!

Ti ricordo che non ti sarà consentito
modificare il tuo post senza aver prima
ricevuto un mio consenso. Per qualsiasi
dubbio, sono a tua disposizione via PM.

Buon gioco
 
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view post Posted on 25/9/2019, 22:48
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Un'istante dopo aver bussato, una voce femminile che proviene dall'interno dell'ufficio, mi risponde "Avanti" con uno strano accento. Controllo che il mio asticello disobbediente sia ben nascosto in borsa e apro la porta. Esito un attimo prima di fare qualche passo. Buon pomeriggio! Esclamo una volta dentro, e vengo accolta da una donna bionda e molto magra con i capelli raccolti in uno chignon ben tirato. Ha una piuma fucsia tra le mani che usa per indicarmi una poltrona di un rosso invecchiato su cui immagino voglia vedermi seduta. Faccio qualche passo in avanti per avvicinarmi e noto che la poltrona in questione, oltre a sembrare molto vecchia e poco affidabile, ha anche lo schienale rattoppato ma, non è certo il momento di fare la schizzinosa, così mi accomodo facendo finta di non aver notato nulla di strano in questa seggiola pericolante e adagio la borsa sul pavimento alla mia sinistra. Mi metto dritta e composta, cosa che potrebbe risultare scomoda per la maggior parte della gente, però i miei tre anni di danza classica fatti da bambina, me lo permettono senza fare molta fatica. Anche se ho abbandonato la danza perché non faceva per me, quegli interi pomeriggi di lezioni per rendere perfetta la postura non sono stati inutili dopotutto.

Dixon, immagiNo Dice marcando stranamente l'ultima sillaba come se contenesse doppia enne. Annuisco e mi chiede cosa mi aspetto dalla Gazzetta, di nuovo con quella strana marcatura nelle parole.
Non posso fare a meno di notare dietro la sua testa, posta al centro di una libreria graffiata; la foto incorniciata come un santino di un uomo, che forse potrebbe essere il direttore della Gazzetta, o magari è suo marito... Chi lo sa!
Nonostante la signorina Clarke sembra darsi tante arie, il suo ufficio non è un granché. So per sentito dire, che solitamente i giornalisti lavorano dietro scrivanie striminzite una accanto all'altra, e di certo la segretaria qui di fronte ha qualcosina in più rispetto a loro, nonostante i muri in gran parte scrostati e la libreria marrone che sembra stia per cedere da un momento all'altro per quanto è carica di volumi un po' ingialliti e qualche articolo dotato di cornice. C'è anche una finestra incantata sulla destra che emana grigiore in tutto l'ufficio rendendolo noioso. Però non è il luogo in cui lavori ad essere importante, ma è quello che fai e come la fai, a contare veramente.

La signora Clarke attende la mia risposta guardandomi con in viso un paio di occhiali sottili e quasi del tutto trasparenti da dietro la sottile scrivania in metallo, su cui vi poggia una macchina da scrivere degli anni settanta di un verde sbiadito e una pila di fogli uno sull'altro in modo tutt'altro che ordinato. Dal suo sguardo sembra stia provando ad intimidirmi, ma cercherò di non dargliela vinta. Sono brava a mascherare le mie emozioni e anche se in qualche modo potrebbe riuscire a mettermi a disagio, non glielo darò a vedere.

Mi schiarisco la voce.
Beh, dalla Gazzetta mi aspetto innanzitutto che mi dia modo di esprimere al meglio il mio potenziale. Ammetto puntando lo sguardo nei suoi occhi grigi e severi. Se voglio diventare giornalista è per una soddisfazione personale, è vero, ma non solo. Vorrei poter dare una voce a chi non c'è là e battermi per i diritti dei maghi, per le creature magiche maltrattate e per tutto quello in cui bisogna battersi. La gente spesso ha bisogno che ci sia qualcuno che si batta per loro, qualcuno che racconti le loro storie, tristi o felici che siano. Mi aspetto questo della Gazzetta… che mi dia il modo di farlo, che mi dia il modo di esprimermi, che mi dia il modo di far emergere questa parte di me che ha voglia di scrivere, raccontare, informare… di fare la differenza! Faccio un bel respiro per riprendere fiato e mi cade per un istante lo sguardo sulla mia borsa e noto che Harry sta facendo capolino dall'apertura. Riporto gli occhi sulla signorina Clarke e spero che non si accorga della sua inopportuna presenza.

 
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view post Posted on 2/10/2019, 08:56
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Dietro le lenti strette, gli occhi di Brittany si fecero fessure imperscrutabili. Non evitò di sollevare un sopracciglio biondo di fronte alla prima ammissione dell'aspirante. Ideali? Buon i propositi? Tutte cose lecite, certamente, che poco facevano presa sulla Clarke. Lei sapeva (ne era più che certa) che il giornalismo non era altro che un insieme di vipere in lotta l'una sull'altra, strette e avvinghiate per superare e stritolare la compagna accanto, e solo chi davvero poteva farcela finiva in cima, fuori da quel nodo di corpi striscianti. Una visione tutta sua, che non condivideva spesso. "Soddisfazione personale" aveva sottolineato la ragazza, attirando un po' di più l'attenzione della bionda dietro la scrivania. Nessun commento, ancora. Il curriculum di quella Cordelia era a già sotto le sue grinfie ed a metà del discorso sui propri ideali, la segretaria si trattenne dall'alzare gli occhi al cielo. "Dare voce al popolo" era una buona premessa, ma sapeva cosa voleva dire il popolo in questione? Era pronta ad affondare le unghie nella carne molle del Ministero? Le aveva, le unghie? Come intervistatrice professionista, Brittany si era fatta le ossa distruggendo una ad una le sue povere vittime. Rapiti dal fascino di una ragazza piacente, un discreto numero di Miniteriali si erano lasciati irretire, ma quando si erano poi ritrovati a fare i conti con domande velenose e appuntite, non avevano potuto fare altro che collassare. Anche quella era la voce popolo?

«Ah-ha.. un sogno, quindi» tagliò corto Brittany, rigirandosi la piuma tra le dita lunghe e strette.«Ma vede...» un brillio sinistro illuminò lo sguardo, «.. quello che mi sta descrivendo è il punto di arrivo. Crede di essere abbastanza qualificata per iniziare dalle basi?» Quella era la cosa che più interessava alla Clarke. Lei aveva impiegato anni per raggiungere una posizione di rilievo e finire su un microscopico piedistallo, chiunque fosse arrivato dopo avrebbe dovuto faticare decisamente molto di più. Pur sapendo di aver bisogno di giornalisti validi e motivati, Brittany avrebbe preferito circondarsi di pochissime persone con bassi interessi e poca autostima. Seraphinus era però stato chiaro, e quindi una chance a quella Dixon (almeno durante il colloquio) andava data. «Chi è, esattamente, Cordelia Dixon?» fu invece la domanda finale, carica di sadica curiosità. La segretaria doveva e voleva sapere con chi aveva a che fare, a prescindere da tutto.

Il colloquio era solo agli inizi, c'erano ancora domande da porre, teorie da sviscerare e competenze da presentare. Ed il grande orologio ticchettava, lento.
 
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view post Posted on 16/10/2019, 14:50
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Chiedo venia per il ritardo con cui ho risposto! :(




Dietro le lenti strette degli occhiali, gli occhi della signorina Clarke si fanno sempre più stretti fino a diventare due fessure. Per un attimo penso che si sia accorta della presenza del piccolo Harry. Mi stava scrutando attentamente e sembrava quasi che mi stesse leggendo dentro.

Per la barba di Merlino... Spero non sia una legilimens!

Nonostante questo pensieroso che mi turba la quiete, resto impassibile al suo ennesimo tentativo di intimorirmi, o almeno glielo faccio credere. Solleva un chiaro sopracciglio come se fosse infastidita dai miei propositi. Evidentemente non è abituata a dialogare con persone che le tengono testa e che la guardano dritta negli occhi senza battere ciglio davanti alle sue piccole provocazioni.

Un sogno, quindi? tagliò corto la bionda segreteria, facendo roteare la piuma tra le mani irritandomi leggermente. Ma vede, quello che mi sta descrivendo è il punto di arrivo. Crede di essere abbastanza qualificata per iniziare dalle basi?

Strinsi i pugni sulle ginocchia. Questa domanda mi fa arrabbiare, ma cerco come sempre di non farglielo notare. Chissà quanto avrà dovuto lavorare per arrivare a quello che è oggi, ma questo non le da sicuramente il diritto di cercare di sminuire i buoni propositi e i sogni altrui.


Chi è esattamente...Cordelia Dixon? mi domandò infine con tono sadicamente curioso.

Non distolsi le mie iridi castane dalle sue azzurre, nemmeno per un istante mentre sputava fuori le sue parole velenose che avevano tutta l'intenzione di mettermi in difficoltà.


Beh, Cordelia Dixon è una ragazza che sa di essere intelligente. Questo potrebbe farmi sembrare una persona piena di sé ma, le assicuro che sono solo consapevole del mio potenziale. Cordelia è anche una ragazza che non si lascia intimorire da nessuno sentenzio alzando un sopracciglio e che non ha paura di fare valere le sue idee e i suoi diritti. E' una ragazza che quando vuole qualcosa, si batte con le unghie e con i denti per riuscire ad ottenerla! E ci riesce quasi sempre. conclusi con un sorrisino di sfida.





Chiedo ancora umilmente scusa...:(
 
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view post Posted on 22/10/2019, 08:24
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Attenta anche più di quanto avrebbe ammesso, Brit non lasciò scivolare inutilmente le parole della giovane Dixon. Ogni domanda, sebbene macchiata dal suo desiderio di trovare qualcuno che non volesse occupare il suo adorabile posto in redazione, era mirata e non casuale. Un curriculum avrebbe potuto parlare da sé e forse lì sul posto avrebbero potuto assumere quelle Cordelia anche in prova, senza chissà quali colloqui... ma Brittany aveva imparato che la vera natura delle persone lascia sempre un segnale qua e là, e lei voleva coglierli prima che fosse troppo tardi. I sogni di gloria erano sì, importanti, ma prima di lavorare per se stessi, si lavorava per la Gazzetta. «Quello che inTendo dire...», con un gesto misurato prese un piccolo timbro in ottone e lo stampò sulla chiusura di una busta che fino a prima aveva tenuto in disparte.«... è che vorrei sapere se Lei è dispoSta a pensare prima alla GazZetTa che alla gloria persoNale» quella era la reale domanda e quella risposta poteva valere un bel gruzzolo di Galeoni, se ben gestita. Sebbene apparentemente, proprio per l'accento su una domanda che esulava dalla risposta della ragazza, potesse sembrare che la Clarke avesse ignorato la biografia di Cordelia, così non era stato, tanto che la giornalista poi scelse di indagare ancora più a fondo. Drizzò la schiena, si tolse gli occhiali e lasciò che quelli pendessero appesi al suo collo, e guardò ancora una volta la strega negli occhi. Oh, se solo fosse stata una Legilimens si sarebbe risparmiata tutte quelle pantomime, ma non c'era una sola vocazione che potesse attecchire nelle vene sterili di Brittany. Neppure mezza.

«Unghie e deNti sono necessari qui, potrebbero portarTi avanti lungo il percorso che hai scelTo... oppure-» volutamente si appropriò di una pausa di riflessione e - come prima - perse la cadenza strana quando la voce si fece più bassa e risoluta. «- oppure potresti incappare in quelli altrui. Cosa saresti disposta a fare per accaparrarti un articolo che in molti vogliono ma che tu sola sai di poter scrivere al meglio?» E Brittany Clarke sapeva benissimo cosa lei aveva fatto per farsi strada fino a lì, quanti articoli aveva scritto, quali colleghi aveva sfidato e quanti ora guardavano a lei con odio per niente celato. Ma cosa valeva di più in quei contesti... e cosa interessava davvero a Cordelia? «E di cosa tratterebbe quell'articolo?» Per cosa si sarebbe battuta, giunto il momento di lottare sul serio?
 
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view post Posted on 7/11/2019, 15:02
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Questo colloquio di lavoro sta prendendo una piega interessante. Mi è sembrato sin dall'inizio che la poco sorridente signorina Clarke avesse l'intenzione di mettermi sotto stress per farmi crollare, magari spera di trovare un motivo per non assumermi che spero riuscirò a non darle. So di meritarmi questo posto e se ne renderà conto anche lei. Da quando ero piccola ho sempre sognato di fare questo lavoro, mi inventavo storie assurde sulle quali scrivere quando in realtà, non sapevo ancora scrivere nemmeno il mio nome. Forse lei aveva ragione, il mio è un sogno, ma che male c'è se con il mio sogno posso aiutare anche altre persone?
Ad un certo punto la Clarke prende un piccolo timbro in ottone e lo preme sulla chiusura di una busta che aveva tenuto in disparte fino a poco fa, e con nonchalance mi chiede se sono disposta a pensare prima alla Gazzetta che alla mia gloria personale.

Certo che no, ma in fondo cosa mi costa farglielo credere?
Seguire "la mia gloria personale" così come l'ha chiamata lei, frutterà anche alla Gazzetta.

Ma ovviamente! Una cosa non esclude l'altra, giusto? Ma se è la priorità quello che cerca da me, l'avrà! Esclamo decisa puntando le mie iridi nelle sue.

La donna sta cercando in me un segno di debolezza immagino; iniziando un discorso su quanto questo sia un lavoro che necessita di lottare con unghie e denti per far si che nessuno te lo porti via, e dopo una voluta pausa di riflessione mi chiede cosa sarei disposta a fare per appropriarmi di un articolo che vogliono in molti.

Ci rifletto un attimo. Di certo non mi immagino a litigare con i miei colleghi per poter scrivere su qualcosa che vorrebbero scrivere anche loro ma, in fondo non sono nemmeno una che si da per vinta. Beh… non mi abbasserei di certo a litigi infantili con i miei colleghi, queste cose non fanno di certo parte del mio modo di essere e sicuramente sono azioni che non portano a nulla di buono. So quanto valgo. Le sembrerò presuntuosa, e forse lo sono davvero Ci rifletto un attimo Ok, togliamo anche il "forse", lo sono e basta, ma le mie intenzioni sono buone e penso di poter dare tanto e chiedo semplicemente un'occasione che mi permetta di dimostrarlo. Mi schiarisco la voce. Per far mio un articolo, mi impegnerei semplicemente a dimostrare che posso scriverlo meglio di un altro mago, facendo ricerche e lavorando sodo per trovare più informazioni possibili al riguardo… Una curiosa idea si impossessa improvvisamente della mia mente e un sorriso affiora sulle mie labbra idratate dal burro di cacao, mentre mi rivolgo alla signorina Clarke. Cosa sarei disposta a fare...dice? E se diventassi un Animagus!? Avevo in mente un gatto...adoro i gatti e la loro libertà! E' da un po' di tempo che questa idea mi frulla in testa ma, non avevo pensato al fatto che mi potesse essere utile anche nel lavoro. Sono talmente entusiasta che non le do nemmeno il tempo di dire qualcosa. Trasformata da gatto potrei andare in giro ad ascoltare la gente, in cerca di notizie, segreti, cose che nessuno direbbe davanti ad una giornalista, e potrei agire indisturbata. Chi sospetterebbe di un tenero gattino? Non dovrei litigare con nessuno, a meno che non sia necessario.

Sono molto emozionata all'idea.

Riporto gli occhi sulla Clarke. Se vuole sapere cosa tratterebbe il mio articolo, beh… non sono poche le cose che ho a cuore, e sicuramente voglio battermi per i diritti delle donne. Ho sentito dire che in un ristorante che si trova qui a Londra, diretto da una specie di despota con le bretelle, le donne vengono pagate meno degli uomini nonostante facciano le stesse mansioni. Questo è il genere di cose per cui mi batterei, e un mio ipotetico articolo porterebbe parlare proprio di queste ingiustizie.

Mi rendo conto che ho parlato senza riprendere fiato, così mi zittisco un attimo e aspetto una risposta dalla donna bionda di fronte a me.


 
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view post Posted on 13/11/2019, 11:43
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E per la prima volta in tutta la sua carriera giornalistica, Brittany Clarke rise. E di gusto, stavolta, non per scherno ma per vero e sincero divertimento. Si poteva dire che Cordelia fosse riuscita in una sorta di miracolo, ma in effetti nessuno tranne loro due lo avrebbe mai scoperto. Il motivo di tanta ilarità? L' Animagus e la sua implicazione bizzarra e calzante, certo non una risposta da tutti. Fu come un lampo a ciel sereno, un binario finalmente corretto su cui percorrere una via quasi simbiotica. «Quello saRebbe.... intrigante» si sentì dire la donna tutta scheletri e lembi di pelle lucidata. Consapevole o meno che fosse, l'aspirante giornalista aveva appena ricevuto un complimento in piena regola dalla segretaria più viscida della redazione. Immaginava con un certo apprezzamento la capacità di passare inosservata come un ottimo punto di partenza per gestire articoli ignoti e di indubbio fascino... qualcosa che un po' sbiadì nel proseguir delle intenzioni della Dixon. «Una strateGia utile nel nostro campo, CordeLia» un occhiolino scaltro si aggiunse alla conversazione, diretto a quelle intenzioni meno limpide espresse in quegli ultimi passaggi. Sentendosi in dovere di indirizzare ancora un pochino la conversazione verso un impiego che avrebbe fatto fruttare maggiormente gli interessi di Cordelia, Brittany si alzò in piedi, fece mezzo giro della scrivania e vi si sedette sopra con grazia. Assunse quindi l'aria compassata di chi ne ha vista parecchia di acqua passare sotto i ponti, prima di rivolgersi di nuovo alla giovane. Le mani ossute reggevano i granelli della collana. «Fallire in questo lavoro è un attimo, un batTito di ciglia e sei sul bordo della strada, da sola, al Buio. Ma se questi invece sono i tuoi ideaLi, allora forse per te c'è un posto qui. » ma qualcosa andava decisamente limato. «Dobbiamo dire alla gente quello che non sa. RivelaRe il nascosto e farlo nel modo più rispettabile poSsibile.» ed ancora «DobBiamo sapere quello che vogliono e se loro non lo sanno, glielo diciamo noi. Capisci?» C'era una linea ben marcata tra la Gazzetta del Profeta ed il settimanale delle streghe - votato maggiormente al pubblico femminile - quindi la ragazza avrebbe dovuto essere un po' più elastica di quanto mostrato. C'era però del materiale per fare un lavoro valido con lei, bastava solo mettere appunto un paio di cosucce non di poco conto. Brittany alzò lo sguardo verso l'orologio enorme sopra l'uscio. «La Gazzetta del PRofeTa è un giornale rispettabile, quesTo deve essere chiaro.» ma cosa significava esattamente? Presto detto. «FoNti sicure, se ci sono.» Infine, un vero quesito di grande importanza. «SapRai che molti dei nostri lettori, sono uomini. E' un proBlema per te?» tornò a fissarla.
 
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Non è da così tanto tempo che sono in questa stanza a condividere l'ossigeno con la signorina Clarke, eppure mi sembra un'eternità. Poche persone sono state capaci di mettermi in soggezione nella mia vita, e la signorina Clarke è una di loro, e forse ho sbagliato con questa uscita su l'Animagus... è stato un vero azzardo.
Sto cercando in tutti i modi di sembrare disinvolta ma, i suoi occhi sono così penetranti che mi fa sentire così vulnerabile. Mi sembra di rivivere una delle lezioni di Difesa Contro le arti Oscure di alcuni anni fa dove quel maledetto molliccio si trasformò nel ragazzo di cui ero innamorata all'epoca e di cui lo sono tuttora...ferito e sanguinante. Quella del sangue è una fobia che mi porto dietro dal primo anno: avevo undici anni e un giorno, giocando a Quidditch un mio compagno di squadra si ruppe il naso. Non avevo mai visto così tanto sangue in vita mia...e da allora, vederne anche solo una goccia, mi fa star male. Per quanto riguarda Zayn, probabilmente il molliccio aveva preso il suo aspetto perché mi terrorizzava il fatto di provare un sentimento così forte per qualcuno che ancora non conoscevo bene, e nonostante fossi così giovane, quindi di conseguenza Zayn mi terrorizzava. La scena fu abbastanza umiliante davanti ai miei compagni...avrei voluto sprofondare...
Mai mi sono sentita vulnerabile ed esposta come in quel momento...ma la signorina Clarke si sta impegnando molto a farmi sentire così, oppure lei non sta facendo proprio niente, e sono io che sto diventando paranoica. La verità è che voglio questo lavoro con tutta me stessa...e ho paura. Si, ho paura di fallire. Non potrei sopportarlo.
Improvvisamente i miei pensieri nefasti vengono interrotti dalla donna bionda davanti a me che comincia a ridere!(?)


What!???

Resto a guardarla perplessa mentre le sue risate echeggiano nell'ufficio. Sicuramente non posso dire di conoscere questa donna ma, grazie a questi pochi minuti passati in sua compagnia non avrei mai detto che fosse capace di ridere di gusto; e resto ancora più sorpresa quando definisce la mia idea persino... Intrigante, e mi fa addirittura l'occhiolino in segno di intesa!
Comincio a pensare di essere stata troppo avventata nel giudicarla e magari è più simpatica di quello che mi ha fatto credere. Se diventassimo colleghe, magari potrei abituarmi anche al suo strano accento tanto da non farci nemmeno più caso.
La donna si alza e fa mezzo giro della scrivania prima di sedersi sopra di essa continuando ad espormi il suo parere sui miei propositi.

Certo, capisco perfettamente cosa vuole dirmi e sono d'accordo, la gente deve essere informata, deve essere consapevole di quello che le succede intorno.

Poi una sua domanda mi fa credere che mi abbia seriamente fraintesa sul mio precedente discorso che riguardava il salario di alcune donne che vengono sottopagate solo perché appunto, sono donne.

Credo che lei mi abbia fraintesa, forse nelle mie parole ci ha visto qualche forma di misandria? Beh, se è così si sbaglia, mi ha fraintesa. Le faccio presente un po' risentita. io non disprezzo gli uomini, disprezzo soltanto il concetto di "superiorità" che hanno molti di loro. Ma questo, ripeto, non vuol dire che io li disprezzi o addirittura li odi. Quindi è ovvio che non mi da alcun fastidio che molti dei vostri lettori siano uomini. Per un attimo faccio cadere lo sguardo sulla mia borsa e di Harry non c'è più traccia. Il mio cuore inizia a battere ad un ritmo un po' più veloce di come stava già facendo. L'unica cosa che veramente odio, sono le discriminazioni, di qualunque genere siano. Sentenzio riportando le mie pupille sulla signorina Clarke e stringendo i pugni sulle ginocchia.


Dove si è cacciato quel disobbediente di un Asticello??

Il solo pensiero che possa rovinare il mio colloquio, mi fa gelare il sangue.


 
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view post Posted on 22/11/2019, 09:11
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La miccia era stata accesa, la macchina era ormai avviata... inutile ritrattare i propri argomenti, Brittany si era fatta un'idea. «PrecisameNte» sottolineò la bionda senza quasi lasciare un diritto di replica. Dal momento in cui l'argomento era pericolosamente virato sull'abilità di Animagus, la Clarke aveva preso la sua decisione, non restava che esplicitarla. E l'avrebbe fatto, molto presto, se non fosse stata un attimo interdetta da un breve ritrattare di Cordelia stessa, timorosa forse di essersi fatta intendere nel modo sbagliato? Eppure quello a Brit sembrava il modo giusto! Finalmente tra le due c'era stata una connessione, valeva la pena incrinarla di già? Convinta del potenziale della giovane strega, la Clarke rimase comunque ad ascoltare il seguito di quei ragionamenti, senza però prestare realmente orecchio ai dettagli. «Bene coSì, Cordelia. Avrai modo di interfaCciarti con i nostri lettori molto presto, veDrai.» disse, rendendo palese i dettagli di quanto sarebbe accaduto di lì a poco. Tacque il fatto di essersi guadagnata il favore di molti uomini lì dentro proprio facendo leva sulla sua femminilità e su quelle doti che credeva di possedere in gran quantità, di differenze si era parlato fin troppo; lei ora voleva l'azione. Voleva vedere davvero fin dove la giovane Dixon si sarebbe spinta e, soprattutto, voleva un'alleata. "Tieniti stretti gli amici, ed ancora più stretti i ....". Neppure il tempo di finire la frase che un qualcosa di verdino e bitorzoluto fece la sua comparsa davanti al campo visivo di Brittany. Strabuzzando gli occhi, la segretaria indietreggiò fino a riportarsi dietro la scrivania con un certo sdegno. Conosceva gli asticelli ma, così come per gran parte del regno animale (che fosse magico o meno aveva poca importanza), li mal sopportava. «Cielo!»

«Quello noN deVe entrare qui deNtro, mai più» in verità la bionda non poteva sapere se si trattasse di un animaletto esterno - da cacciare assolutamente - o di una sorta di famiglio della giovane neo giornalista, quello che però sapeva era che non avrebbe voluto vederlo lì dentro mai più. Gli unici animali che per ovvie ragioni erano tollerati, erano i Gufi postini, ancora il più veloce servizio postale in circolazione. Nient'altro. Sebbene un po' scossa, quella rigida scopa della Clarke non fece altro che stizzirsi quanto bastava, prima di apporre l'ultimo timbro al curriculum di Cordelia Dixon, e dichiararla ufficialmente una dipendente della Gazzetta. Qualunque fosse stata la reazione successiva della giovane e la sua interazione con l'asticello, la segretaria avrebbe poi proseguito con tono più mellifluo e cauto, cercando di innescare il potenziale che già aveva intravisto nella ragazza. «Sei assunta.» richiuse il curriculum in un archivio allungatosi appositamente dalla scrivania. «Lunedì iniZi. Troverai una scrivaNia in mezzo alle altre, vicino alle sTamPatrici.» se possibile, assunse un accento ancora più snob e superficiale, la maschera perfetta per lei. «TroveRai il tuo badge all'ingresso il primo giorno. Non perDerlo, è il tuo lasciapaSsare universale.» Evitò di sottolineare di nuovo come la ragazza avrebbe dovuto fare una giusta gavetta, poiché quello sarebbe stato implicito e chiarissimo alla giovane dal primo giorno; un ufficio personale era per i giornalisti più affermati, chi partiva dalle basi, viveva alla base. Brittany, seppur in un loculo due per due, era pur sempre felice di non dover più respirare le esalazioni fumose della sala stampe, almeno a qualcosa era servito il suo operato di anni alla Gazzetta. Ora toccava ai novellini.


Congratulazioni Cordelia, hai superato il colloquio per divenire giornalista!

Per la posizione raggiunta guadagni:
+1 Punto exp | +5 Punti Mana | +5 Punti Salute | +5 Punti Corpo.
A breve verrai abilitata ed inserita nel gruppo corrispettivo, ed avrai così accesso ai reparti della Gazzetta del Profeta.
Affidati ai regolamenti della redazione e alle direttive dei Vice Redattori per i dettagli del nuovo lavoro.

Effettua il tuo post di chiusura, e buona avventura!
 
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view post Posted on 28/11/2019, 18:36
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Ognuno di noi è una luna: ha un lato oscuro che non mostra mai a nessuno.

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A quanto parve, la signorina Clarke era entusiasta della mia idea di intraprendere il cammino da Animagus per la Gazzetta. In realtà avevo già pensato in passato al fatto che mi sarebbe piaciuto trasformarmi in un animale, fiero ed elegante come un gatto, ma mi venne in mente solo quel giorno a quanto sarebbe utile anche per il mio lavoro, sempre se fossi stata assunta. La donna poi disse che ben presto avrei avuto modo di interfacciarmi con i lettori della Gazzetta e a quel punto fu palese che avesse intenzione di assumermi. Il mio cuore stava per scoppiare di gioia ma decisi di contenermi e sorrisi semplicemente. All'improvviso la donna si spaventò per qualcosa che aveva visto e non ci misi molto a capire che si trattasse di Harry.

Giuro che non è stata mia intenzione portarlo qui. Si è intrufolato di nascosto nella mia borsa... Ammisi mortificata.

La Clarke non mi sembrò per nulla propensa al contatto con qualsiasi creatura vivente, compresi gli esseri umani e quando definì Harry con la parola "coso", mi fece rabbia... ma non era il caso di cominciare la mia carriera litigando con la donna che mi aveva appena assunta.

Non si pentirà di questa sua decisione. Le dimostrerò quanto valgo. Mi limitai a dire ed ero sicura che avrei mantenuto la parola.





Modifico il post per aggiungere un ringraziamento per il Master! Grazie mille :fru:
 
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