Ninna Nanna per Antimago Disattenti, Private Business, you fool!

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view post Posted on 15/10/2020, 08:23
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all that is gold does not glitter, not all those who wander are lost

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ELOISE LYNCH PREFETTO TASSOROSSO 17 ANNI
Poche cose dovevano interessare la pantegana di passaggio meno del dente d’oro del caro estinto. Si guardò attorno con aria perplessa, puntò su Joe uno sguardo vacuo e languido, e subito si rimise a pancia a terra, trasportando il suo sudiciume verso altri lidi. Era evidente che l’oro non fosse una moneta pregiata nel sottobosco fognario londinese, dove si prediligevano cadaveri animali, pesci chimicamente modificati ed esperimenti nucleari. Scomparì così, la coda rosa e carnosa che guizzava sull'argine, e un istante dopo non c’era più nulla.
Comprendeva quel che Maurizio intendeva quando le parlava dei ricordi tangibili, e per quanto le sembrasse bizzarro girare con un dente in tasca era lei stessa una collezionista di esperienze. La freccia della missione di Atene nel vecchio Messico era appesa con orgoglio nel suo antro del terzo piano di Hogwarts, la piuma di nonna CIndy le oscillava al collo e il calderone recuperato a Cadair Idris ancora attendeva che i suoi misteri venissero svelati. Al di là dell’effettivo valore che possedevano, erano oggetti che si portavano dietro racconti e volti, e avevano una funzione preziosa: sapevano rendere tangibili i ricordi e le persone perdute.
Proseguiva il suo cammino da gambero compiacendosi dell’atmosfera tranquilla che la Londra notturna le regalava. Ciuffi di capelli le danzavano intorno al viso, e il suo sguardo vispo si soffermava sul fiume, sulla passeggiata e su Joe, approfittando delle fessure intermittenti che quell’oscillazione le concedeva. Ci fu un rumore distante, ma Eloise era così focalizzata sulle parole del giovane che non fu altro che un sottofondo secondario, uno sfondo fuori fuoco. Tornò a camminare dritta, accogliendo con un brivido la brezza serale sul volto.
«Mai più di un anno...» L’idea di poter cambiare luogo e abitazione ogni anno la affascinava. Il fatto stesso che il Joe diciassettenne di qualche anno prima avesse già accumulato una varietà così vasta di luoghi ed esperienze le dava l’impressione di essersi persa un promemoria fondamentale per strada. Era una foglia in balia del vento, Eloise, ma quando si metteva a fare la conta dei suoi luoghi del cuore, la lista sottile dimostrava quanto le sue radici fossero salde e profonde. «E io a malapena sono andata oltre la Manica!» Salvo la speciale gita scolastica a Snow Fields, ma quella era tutta un’altra storia. «Cosa ti manca più di ogni cosa, dell’Italia?» Già se lo figurava, immerso in quel contesto tutto pizze e preconcetti, a stringere in abbracci i suoi affetti e addentare una bruschetta, magari allungando la mano per strimpellare il mandolino, immancabile cliché. Come doveva essere crescere in Italia, o in qualsiasi altro luogo al mondo? Come influenzava la visione sulla vita, il modo di porsi nei confronti degli altri, le chiavi di lettura su contesti e situazioni? Come ci si doveva sentire quando si veniva allontanati dalla propria terra?
Fantasticare su luoghi distanti e viaggi avventurosi le riempiva i polmoni di un’aria inebriante, di prospettive da vertigine. Se fino ad allora era stata stabile e sedentaria era stato perché in lei non era mai germogliato la necessità di andar via. La volontà di mettere il naso fuori dalla porta era rimasta sopita dal travolgente ritmo della vita locale, ma sentiva che un minuscolo seme era stato gettato. Aveva diciassette anni, era grande abbastanza da spalancare la porta al mondo, e presto sarebbe arrivato il momento per farlo.
FIno ad allora, sembrava che la vita le avrebbe dimostrato che poteva essere emozionante anche da vicino. Quei rumori che poco prima avevano fatto da sottofondo alla scena si stavano progressivamente trasformando da brusii distanti a protagonisti. C’era un vociare irrequieto, fatto di espressioni colorite affidate al vento, il cui significato era appena percettibile. C’era un ticchettio ritmato sull’asfalto, un ta-ta, ta-ta in due tempi, e lo sfregamento di un oggetto metallico. Eloise, che anticipava Maurizio di qualche passo, dovette sporgersi oltre la sua figura imponente per individuare la sorgente.
Una donna in abito paillettato e cappotto li stava avvicinando con urgenza, i suoi tacchetti che anticipavano la sua apparizione sul loro personale palcoscenico. Era esausta e avanzava a fatica, pur senza perdere il ritmo, ma a ogni passo si incurvava di più sotto la pena da cui stava fuggendo. Stringeva al fianco una borsetta minuscola, che - a giudicare da come oscillava - sembrava pesantissima. Mano a mano che la donna si approssimava a loro faceva bella mostra di un trucco grossolano e ormai sbavato, di lineamenti avvenenti ma affaticati da una vita impietosa. Ciò che colpiva di più, in quella commistione di mascara e ombretto, era lo sguardo terrorizzato illuminato da un luccichio di speranza.
Era a pochi passi da loro quando inciampò e cadde, abbandonandosi alla terra, quasi ai piedi di Joe. «A-aiuta-mi… Ti prego. Mi insegue.» Fece un cenno vago alle sue spalle, indicando un pericolo imminente, e si abbandonò alla piena fiducia degli unici potenziali benefattori di tutto il lungofiume.
In the place that's safe from harm I had been blessed with a wilder mind
 
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view post Posted on 10/11/2020, 22:21
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You are not saving this world, you are preparing it for me.

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L'Italia...mi manca così tanto, mi manca la poca fiscalità nel rispetto delle leggi, mi manca il cibo, mi mancano gli Italiani, mi manca persino la mafia magica (ma quant'è bella la mafia, nih! cit.) che adesso sembrano ladruncoli da quattro soldi rispetto a come le forze oscure agiscono qui...beh tutto si può assumere in una sola frase.
"Penso...la spensieratezza. La spensieratezza con cui riuscivo a vivere ogni giorno la mia vita e il mio lavoro. Qui è tutto scartoffie, foglietti e gente che si irrita a ogni singola virgola fuori posto."
Alzo gli occhi stressato dalla mia stessa frase, il mio non è mai stato un lavoro che ho apprezzato appieno, o almeno il modo in cui sono costretto a svolgerlo è decisamente snervante per come sono fatto.
"Uh?"
L' espressione mi esce da sola visto che uno strano rumore rompe quel silenzio che si era creato lì sotto. Dopo poco vediamo arrivare una donna probabilmente piena di soldi e, a giudicare dal suo sguardo, anche piena di guai.
Una richiesta d'aiuto per un Antimago? Pane quotidiano! Tiro fuori la...forse meglio di no considerando la situazione, la bacchetta non è un opzione, mi sa che mi tocca ritirare fuori Gianni e Pinotto (che, per chi non lo sapesse, è il nome che ho dato alle mie mani quando sono costrette a scendere in campo). Così mi limito a tirare fuori il mio sguardo da principe azzurro, così magari me ne esco con una ricompensa, e offro il mio più grande e SPASSIONATO aiuto alla donna.
"Non si preoccupi, ci siamo noi. Cos'è successo?"
Un mago talmente stupido da perdere il proprio distintivo e una ragazzina che parla coi topi, questa sì che è una coppia coi fiocchi.

 
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view post Posted on 31/12/2020, 18:03
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ELOISE LYNCH PREFETTO TASSOROSSO 17 ANNI
Non esisteva, nel mondo di Eloise Lynch, la possibilità che la spensieratezza le venisse in qualche modo sottratta. Era un denominatore comune alle declinazioni della vita, in qualsiasi forma e contesto si esprimessero, e sebbene ci fossero degli ambienti in cui precisione e cavillo si annidavano in agguato, lei aveva sempre fatto qualsiasi cosa in suo potere con il solo scopo di evitarli. Era un Prefetto fuor d’acqua, in quel senso: burocrazia e precisione le facevano mancare l’aria, e avrebbe preferito sbagliare piuttosto che farsi intrappolare in un meccanismo anche solo lontanamente ripetitivo. Lo stesso fatto che il suo Molliccio avesse preso la forma di un prigione la diceva lunga sul modo in cui aveva deciso di vivere la vita.
E quindi capiva bene. Aveva sorriso a Joe con un guizzo di comprensione, certa di aver compreso quello che intendeva quando aveva risposto alla sua domanda, ma non aveva potuto ribattere e portare avanti la chiacchiera. Il mondo, e le sue novità, si erano messi in mezzo.
Da china che era, la donna in cerca di soccorso aveva sollevato la testa in un gesto scenico, la chioma voluminosa che assecondava il movimento. Il labbro inferiore, leggermente spinto in avanti, tremolò un poco, rafforzando la richiesta esplicitata poco prima. Aveva gli occhi socchiusi e lo sguardo un po’ confuso, ma c’era un senso di gratudine, in lei. Eloise, paralizzata lì vicino e incapace di capire come fosse meglio muoversi, si accorse che era bella. I lineamenti che si intravedevano sotto il trucco pesante erano delicati e simmetrici, e gli occhi grandi e acquosi erano pieni di vita e comunicativi. Lo zigomo sinistro, accentuato dal fard, lasciava trasparire il violaceo segno di violenza subita. Le credette seduta stante.
«È il mio ex. Non riesce a capire che tra noi è finita, e mi segue da ore. Ti prego. Ho bisogno del tuo aiuto...» Affidandosi al braccio dell’uomo, la donna si sollevò in piedi con un movimento traballante e incerto che la costrinse a tenersi salda a quella presa. Eloise, incoscientemente a disagio per la vicinanza tra i loro corpi e l’atteggiamento sornione di lei, incrociò le braccia al petto e la osservò restargli appiccicata, come se la larghezza dei suoi bicipiti potesse in qualche modo far desistere l’ex da qualsiasi proposito di violenza.
«Ehm...» Eloise intervenne con titubanza, più per ricordare alla coppia della sua presenza che per dire qualcosa di intelligente. Sapeva che certe cose da adulti forse non la riguardavano, che avrebbe fatto meglio a starsene fuori dai guai, ma il richiamo magnetico dell’entrare in azione e il desiderio di rendersi utile avevano avuto la meglio. Non conosceva bene Joe, non aveva idea di come si sarebbe posto nei suoi confronti, ma il fatto di aver speso l’oretta precedente in sua compagnia la faceva sentire, in qualche modo strano e distorto, sua alleata. E poi, quanti vantaggi avrebbe avuto con le sue abilità magiche nel risolvere un problemino interamente babbano?! «È qui vicino? Forse dovremmo spostarci in un punto meno esposto...» Accennò con la mano al lungofiume, ai lampioni distanti e alla passeggiata sopraelevata che incombeva su di loro. Se mai qualcuno avesse voluto attaccarli, sarebbero stati in trappola.
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Edited by Nih . - 7/1/2021, 17:28
 
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