Can you dance with the Dullahan?, Halloween Party 2019

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view post Posted on 23/11/2019, 10:25
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AVlBfmZ
Seguì una serie di battute, un'altra di azioni, infine un cenno di distrazione da parte del Re improvvisato; volse il capo prima a destra e poi a sinistra, quasi come un automa, e soppesò a lungo lo sguardo su Aiden appena rinvenuto e la donna sconosciuta sull'altro lato. Collegò perfettamente, a quel punto, e quando le parole dell'Auror giunsero a conferma di una fobia tutta personale, Oliver si ritrovò a trattenere il respiro con una certa apprensione: ricordava di un concasato che durante una delle lezioni iniziali di Difesa Contro le Arti Oscure aveva peccato totalmente nell'affrontare un Molliccio in potere assoluto; la trasformazione della Creatura Magica in una girandola coloratissima aveva da una parte spinto al divertimento tutta la classe, e dall'altra aveva fatto fare i salti più preoccupati alla vittima sfortunata. Una strana paura, in effetti; sicuramente meno strana di quella per i clown. «Aiden, è tutto risolto, ti senti meglio?» chiese così, l'attimo successivo. La mano destra aveva definitivamente abbandonato il calice mezzo pieno per allungarsi verso la figura dell'Auror; un gesto amichevole, un gesto del tutto sincero. La certezza, inoltre, di aver individuato Jolene lì accanto gli strinse il cuore in una morsa sorprendente, e in quella sensazione piacevole e timorosa insieme si rivide ancora una volta in prigionia del passato più recente. Abbassò leggermente lo sguardo, inconsapevolmente. Non aveva avuto tuttora modo di parlare per bene con l'Infermiera di Hogwarts e la loro ultima conversazione recava i tratti più peccaminosi in assoluto: c'era del pericolo in Oliver, ci sarebbe sempre stato. Mentre riportava l'attenzione su Aiden, il ragazzo si chiese se anche Jolene, come l'altro, non sarebbe mai scappata via dalla sua vita. Sentì il peso della solitudine dell'ultimo periodo farsi strada a più non posso, infrangere ogni autocontrollo e ripercuotere interamente e ancora una volta il proprio corpo di un lungo brivido. Neanche il commento dello sconosciuto a fine tavolo - «Hey bambolina, che magie che sai fare!» - riuscì a riportarlo all'origine, e in quella smorfia di dolore passeggero l'oro della sua pelle si spense a poco a poco.

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Era una ferita che non aveva saputo rimarginare per bene, non di certo come avrebbe dovuto; si era assopita sul fondo di sentimenti e pensieri, accogliendo i primi e distruggendo lentamente i secondi con un'intensità senza precedenti: Oliver ne era stato compromesso, lo sapeva. Non avrebbe potuto negarlo neanche a se stesso, ma l'Estate precedente era una macchia sulla propria coscienza che lo inseguiva perfino all'esterno: le occhiate apprensive degli altri, i sussurri al suo passaggio tra i corridoi, talvolta un soffio di reverenziale timore perfino dai compagni di banco durante le lezioni scolastiche; si chiedeva quanto a lungo potesse durare, e più andava avanti, più cercava di ripristinare se stesso nel migliore dei modi. Più distratto del solito, come non gli capitava da lungo andare, fu proprio la risposta della Strega vestita da clown - il trucco disperso, il palloncino ormai in cielo - ad attirare tutta la sua concentrazione. Si accese così una scintilla curiosissima nel petto, e apparve come una sensazione tanto piacevole quanto benefica. Annuì con più vigore del previsto, sporgendosi di altri centimetri. L'ambra che velava i suoi occhi brillò di luce propria, e fu un baluginio di oro e vivacità di un'espressione sopita nel tempo. «Per Merlino, davvero-» La bocca si increspò in un primo vivo sorriso. «Davvero posso? Ho un debole per le Creature Magiche, ma gli Asticelli, loro sono tra i miei preferiti!» Passò la mano destra sulla lunga veste, osservò di sfuggita Aiden e Jolene per assicurarsi di non risultare troppo scortese, e come un bambino di fronte la sua torta del cuore infine allungò il braccio e aprì il palmo interamente. Il professor Cedric Black, ad Hogwarts, aveva saputo insegnare di non stringere mai con tutte e cinque le dita gli Asticelli, di accoglierli con gentilezza e di mostrare di propria volta una buona sicurezza. L'affinità per gli animali - magici o meno - era in Oliver, inoltre, alla base di un vero successo. Sorrise ancora, estasiato. «Vieni qui, piccoletto. Io sono Oliver.» Avrebbe così atteso l'azione della Strega: a lei l'ultima parola e la sua decisione. «Come si chiama?»

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Una voce ancor più familiare spinse il volto di Oliver in tutt'altra direzione; riconobbe all'istante - forse più per il timbro amichevole che per l'aspetto di primo acchito - una tra le sue concasate che più apprezzava in assoluto, e quando il complimento per il suo costume andò a riscaldare il proprio cuore, l'affetto crebbe forse perfino più a dismisura. «Hey Elizabeth, è bello rivederti! Grazie mille, anche il tuo costume è molto accurato, mi piace!» Era più che convinto che l'amica avesse le tasche piene di dolci e quando offrì la sua scorta a tutti loro, Oliver non poté fare a meno di sorridere. Era da tempo che non gli capitava e fu una sensazione così semplice, per lui, da sembrare naturale fin nel profondo. «Io prenderò un paio di Cupcake dal C.r.e.p.a. dopo, ma ti ringrazio lo stesso. Loro sono-» Tornò con lo sguardo su Jolene e Aiden. «Loro sono miei amici. Mentre lei, mi scusi.» Soppesò l'attenzione sulla Strega che aveva causato tutta la situazione. «Temo di non conoscere il suo nome.»
Indicò alle spalle il bancone, non appena concluse le presentazioni, e guardò Jolene. «Il tipetto lì fuori ha ordinato sempre qui la carne alla brace, dovrebbe funzionare come gli alcolici, si chiede e compare.» Per tutta risposta, l'uomo poco più avanti si inserì bizzarramente. «Bambolina, offro io!» commentò al volo, prima di rituffarsi nel suo calice.
Outfit | Re Mida [x] | Interazioni Aiden, Jolene, Cordelia, Elizabeth
Solo questo, chiedesti.
Vacilla un sentore, il ricordo versatile, la pretesa di una vittoria comune. Si compie la volontà divina, al bene corrisponde bene, e Sileno attende pacato tra le stanze reali. Solo questo, giunse in risposta. Parve una benedizione, in principio: il tocco d'oro, l'arabesco fiammeggiante e lucente, la virtuosa danza delle luci al mio comando, al mio volere, al mio solo più intimo strofinio. Quando la fame si presentò in condanna, non compresi la sua presenza: vestita di scintille e bagliori, la ritenni tra i miei possessi, e di quel possesso ne pagai impietoso ogni scelta. Goccia a goccia, impazziva la sete; la resina delle querce possenti attecchiva infertile, mentre da solo - io, il buon Re della Frigia - accendevo incensi in braciere; e le volute salivano impavide, ebbre di coraggio, e si eclissavano l'attimo seguente in striature d'arancio, a bagnare il mio corpo di un deserto di sabbia preziosa. C'era ambra sulla pelle, c'erano il sole e le stelle, e immaginai di trasformare ogni mio lembo in una Costellazione. Così sono nella rete dorata, e il mio volto cambia, travalica ogni confine, infine s'arresta. Vorrei pentirmi, vorrei tornare sui miei passi, ma in questo strazio continuo a vedere ricchezza.
Magari, mi dico. Solo questo mi basta.
 
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view post Posted on 23/11/2019, 12:18
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When the snow falls, the fox tries to survive.

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Interazioni con Oliver, Jolene, Cordelia ed Elizabeth.
Ovviamente la parte che riguarda la mano è concordata con Jolene e l’invito a mangiare è esteso ai diretti interessati.


Aiden Weiss
◦ Auror ◦ 27 anni ◦ Ex Grifondoro ◦ Irlandese

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Nessuno - forse - avrebbe potuto comprendere a pieno cosa stava provando il rosso, totalmente incapaci di trovare una risposta sul perché e il come un Auror grande e grosso come lui fosse terrorizzato a morte dai clown. Per tutta la vita aveva sempre cercato di contenere la propria paura in pubblico, non volendo mostrarsi minimamente fragile e debole, rivelando così un punto debole che chiunque, in base ai propri propositi, avrebbe potuto sfruttare a proprio vantaggio; quella era sempre stata la regola d’oro per la sopravvivenza, che mai prima d’ora aveva infranto, ma che purtroppo non aveva potuto fare a meno di trasgredire nel trovarsi faccia a faccia con quella sconosciuta vestita da pagliaccio.
Forse quando quello spiacevole episodio fosse giunto al termine, Aiden avrebbe provato un misto di vergogna e dispiacere nell’aver reagito in quel modo, ma al momento era troppo preso a tremare come una foglia e a nasconersi dietro la figura velata (Jolene), la bomba sempre stretta nella propria mano sana e pronta per essere lanciata.

La fortuna sembrò tornare a sorridergli nel momento in cui riconobbe la voce di Jolene e avendone conferma dalla stessa una volta che sollevò il velo per palesare i tratti dei proprio viso. Si sentì rincuorato di averla lì con lui, a sostenerlo, e lo stesso valeva per Oliver. Era circondato da amici dopotutto e questo contribuì a farlo ritornare un po’ più lucido.
Inclinò appena la testa per fissare meglio Jolene e le sorrise flebilmente, in silenzio. La sua attenzione poi venne catturata dall’ignara responsabile della sua perdita di controllo (Cordelia), iniziando lentamente a comprendere quanto non fosse stato premeditato in alcun modo, di come ella non aveva alcuna colpa. Benché il proprio animo stesse, a mano a mano, iniziando a tranquillizzarsi, il proprio corpo ci mise più del previsto: la fissava ancora occhi guardinghi, il cuore e i polmoni in piena attività, mentre la mano armata andò a rallentatore verso la tasca della giacca e depositando quella bomba che aveva quasi minacciato di lanciare per autodifesa. Il tutto avvenne dopo che la sconosciuta si sbarazzò del proprio trucco da clown.
«Mhm!» grugnì sommessamente, annuendo impercettibilmente, ma rimanendo ancora dietro a Jolene. In quel momento si rese conto delle fitte di dolore che stavano tormentando l’altra mano, notando con una certa preoccupazione per quanto stesse sanguinando e di come fosse sporca di terra. Avvertiva la scomoda presenza del vetro conficcato nella carne e, probabilmente, quando aveva indietreggiato per nascondersi dietro a Jolene doveva aver calpestato a dovere le schegge vetrose, facendole affondare ancora di più nel proprio arto leso e sporcandolo di terra e polvere. «J-Jolene? La mia mano...» balbettò, stringendosi l’arto contro il petto.
Mentre permise all’amica di intervenire sulla ferita grazie al suo ruolo di Infermiera, lo sguardo dell’uomo andò a posarsi su una giovane ragazza (Elizabeth) vestita con una specie di kimono e ne rimase incuriosito. Cercò di sfruttare la cosa per non pensare al dolore, ritrovandosi a sorridere flebilmente alla giovane con una certa timidezza. Il senso di colpa, il disagio nell’aver dato un certo spettacolo, lo travolse in pieno e lui arrossì dalla punta alla radice. «Molto gentile, miss. Però penso che prima si potrebbe optare per qualcosa di più sostanzioso, sì.» Annuì facendo eco alle parole di Jolene, gli occhi blu che parvero brillare al solo udire la parola cibo. «Andiamo a sbaghinare insieme?» propose ai presenti con una certa nonchalance. Non si vergognò a parlare in quel modo davanti a Jolene e ad Oliver, giusto un poco dinanzi a due sconosciute, anche se sperò che la nuova arrivata fosse amica di Oliver dato che il ragazzo aveva presentato lui e Jolene come suoi amici. «Posso offrirti una pizza in segno di scusa? Non volevo urlarti addosso, ma… Mi hai spaventato per benino ed eri troppo vicina per… beh, per scappare!» E detto ciò si rivolse direttamente alla ragazza che si era tolta il trucco da clown.
Si sfilò i Rayban e li pulì velocemente con un lembo della propria maglietta bianca, per poi rimetterseli e passare un braccio sulle spalle di Jolene come se niente fosse, per poi rivolgerle un sorrisetto furbo, da perfetto burlone. «E a te, chérie, offrirò talmente tanta ciccia che finalmente metterai su qualche chiletto. Giusto per non rimanere tutta pelle e ossa.» sghignazzò. «O posso farti da cavaliere, scegli tu.»

Che non è morto quello che può giacere eterno,
e con strani eoni persino la morte può morire.
(H.P. Lovecraft)

 
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view post Posted on 24/11/2019, 17:33
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LA MANGIAMORTE

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intereazione con Noa, Mireen, Vath


Le parole di Vath erano chiare.

-Ah, un nuovo arrivo ad Hogsmede…-

ergo, carne fresca.
Sollevò gli occhi al cielo alla risposta di Mireen. A parte il bell’involucro che era la trovava piatta come un sasso e stupida come un oca starnazzate. Ecco, avrebbe dovuto trasfigurarla in un oca e spedirla in qualche ristorante francese, oppure trasformarla in una pulce, che avrebbe messo in un pacco e spedita a se stessa per poi infine spiaccicarla con un enorme martello. Ah, che bel sogno ad occhi aperti che si stava facendo. Ritirò quindi la rosa, schioccando la lingua sul palato e distogliendo lo sguardo da lei, ritrovandosi a fare spallucce.

-Mi dispiace il gergo marinaresco non lo conosco...-

Sorrise affabile, osando l’inosabile. Sfilò accanto a Mireen, superando Vath e tentando di raggiungere il braccio muscoloso di Noa con la mano destra, per provare a prenderselo a braccetto e facendo il possibile perché la presenza del suo davanzale, venisse sentita dall’uomo. Se lui non fosse fuggito da una avance così spudorata, lei se ne sarebbe stata li, accanto a lui, con un sorriso raggiante stampato tra le labbra vermiglie.

-…ma si può sempre rimediare davanti ad un bicchiere di rum non credi?-

Non si era presentata, poteva essere sembrata maleducata ma l’avrebbe fatto poi, se l’occasione si fosse prestata. Dopotutto il suo nome, continuava ad uscire dalla bocca degli altri interlocutori presenti.

-Ci sono cose di me che non conosci Mireen. Si da il caso che sono cresciuta vicino ad Inverness e se hai una minima conoscenza della geografia, sai che è una città portuale. Quello che per te è puzza, per me è odore di casa.-

Tra tutte le menzogne che Rowena era solita raccontare, per la prima volta diceva una verità. Certo nemmeno lei amava l’odore delle sardine andate a male o l’olezzo delle reti dei pescatori in disuso, ma la salsedine, la sabbia tra le dita dei piedi, l’osservare il mare in burrasca dagli scogli, era qualcosa che faceva parte dal passato della mangiamorte e sempre se Noa non si fosse staccato, anche del presente.

Rowena muove e dichiara scacco.
 
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view post Posted on 24/11/2019, 18:36
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We can MASTER the future.

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vath1


vathnome
Dipendente Ministeriale ~ C.M.I. ~ 28 anni ~ Inglese
PS: 240 ~ PC: 169 ~ PM: 170 ~ EXP: 29,5


Mìreen aveva avuto una reazione convulsa, divisa in tre distinte fasi: nella prima sembrava che volesse attaccare chiunque avesse osato metterle le mani addosso ed esporle il collo nudo. In seconda battuta, dopo il bacio sul collo da parte di Vath, aveva tentennato, indecisa sul da farsi. L'ultima, ma non per importanza, fu lo sgranare degli occhi alla vista di Vath, come se non si aspettasse di vederlo lì. Insieme a ciò, con gli occhi ridotti a fessura, un tono freddo e adirato lo accusò di esser venuto alla festa solo ed esclusivamente con l'intento di vederla. Nonostante la verità di quelle parole a Vath non gli piacque il tono, inspirando e guardandola in maniera leggermente più distante, tuttavia, il fastidio provato per quelle parole era rapidamente mutato in felicità nel rivederla e Vath, che solitamente aveva una lingua affilata come rasoi, si chiese se quella benevolenza nei confronti dell'irlandese derivasse dai sentimenti provati verso di lei. «Come hai detto ne dovremmo parlare in separata sede, siamo qui per goderci il Samhain.» Le disse deciso, stemperando la durezza con un sorriso, dopotutto non erano soli. Poco dopo, infatti, il pirata che si era presentato come Noa Waialiki gli fece dei complimenti per come si era calato bene nella parte e, lusingato, Vath gli sorrise rivolgendogli un cenno del capo. «Grazie, sono sempre stato dell'idea che, se si vuole fare una cosa, la si debba realizzare in maniera impeccabile.» Rowena e Mìreen incarnavano la faida Serpeverde Grifondoro come Vath ed Aiden facevano ai tempi della scuola e, se entrambe le ragazze battibeccarono, Vath poté notare come la con casata stesse un passo sopra la grifondoro. Mentre loro si scambiarono alcune battute il ventottenne rifletté sulle parole di Noa che tutto sembrava tranne che uno yankee, un'americano che, quasi sicuramente, aveva studiato ad Ilvermorny. La Serpeverde poi ritratta la rosa che aveva offerto a Mìreen, sfilò tra loro e spudoratamente si prese a braccetto Noa. La situazione andava a vantaggio di Vath che, con un passo indietro, porse galantemente il braccio a Mìreen. «Beh, vi auguro di passare una splendida serata. Rowena, Noa, è stato un piacere incontrarvi.» Poi, rivolgendosi a Mìreen con un sorriso le chiese. Che ne dici, proviamo ad incontrare il cavaliere senza testa?»

//Interazione con Mìreen Fiachran, Noa Waialiki e Rowena Abyss.

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view post Posted on 27/11/2019, 01:35
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MìREEN FIACHRAN
25anni - Banshee- P.Antimago
Mìreen rimase piacevolmente colpita che Rowena fosse nata in una città portuale e che provasse un senso di casa nell'odore di pesce e salsedine.
Forse sotto quella sensuale armatura d'onice nero, c'era una creatura ancora attaccata alle proprie origini con cui poteva un minimo dialogare senza darsi sempre battaglia.
Eppure da quando la donna era comparsa, quel peso, quella strana presenza dentro di lei e nella sua testa si era fatta più irrequieta, come che Muìryn fosse preoccupata per lei, le sembrava di aver tra le braccia un gatto arruffato che soffiava rabbioso contro quella versione di Morticia molto più minacciosa... eppure l'ultima volta che aveva controllato era sicura di non aver felini incazzati addosso.
Cercò di scrollarsi quella strana insensata sensazione di dosso, le sorrise e sinceramente felice rispose alla sua "rivelazione".

<< Allora anche te sei cresciuta vicino ad uno specchio d'acqua a cui poi ti sei legata, per un motivo o per l'altro! Con me è la stessa cosa del lago vicino a casa! Ho così tanti ricordi di quel lago, soprattutto belli, che provo uno speciale sentimento per quel luogo e le sue acque cristalline.
Nella Contea da cui provengo il mare non è tanto distante, infatti ci andavo continuamente, in estate, ma anche in inverno per godermi il rumore delle onde, l'odore di salsedine e il bellissimo paesaggio dell'Oceano Atlantico.
Esiste questo sentiero chiamato "Il sentiero del Gigante" che avrò fatto un sacco di volte con gli amici per passare le giornate o con la mia famiglia nei riti di contemplazione.
E' bellissimo, se ti piace il mare e la meraviglia della Natura, un tramonto o un'alba in quel posto te la consiglio... è molto "rivelatore".>>


Quella stessa fine estate c'era stata quando aveva bisogno di riflettere, e aveva potuto scegliere posto migliore, a parte il suo amato lago, ma per quell'occasione, le serviva di "uscire dagli schemi" e andare in un luogo ugualmente sacro, ma a lei meno familiare.

<< Non mi dispiacerebbe conoscere di più la tenebrosa Rowena, se ce ne sarà occasione futura senza un nostro continuo scambio di battute più simili a minacce.>>

Se parole e pensieri avessero potuto uccidere, Mìreen scommetteva che sarebbe già schiattata nei modi più disparati possibili ogni volta che le due donne si erano incontrate.
Il complimenti sul bella e sagace del bel pirata le colorarono le guance di un leggero rossore.

Sei hawaino?? Oddio che lungo viaggio ti sei fatto per arrivare qui a Londra!
Ma perchè te ne sei andato? Non dirmi che ti eri annoiato della calda spiaggia e dell'acqua cristallina...
Non ci sono mai stata, ma ci sarà un valido motivo se è uno dei luoghi turistici preferiti da babbani e maghi!
Paesaggi e mare meravigliosi, magnifici colori tra fiori, piante e animali! E i fondali poi? Come vorrei vederli un giorno...


Con una certa nonchalance Rowena le passò davanti per avvinghiarsi al braccio di Noa e premergli i grossi seni contro, lasciando intendere in modo alquanto spudorato le sue intenzioni.
Sotto un certo punto di vista Mìreen l'ammirava, avrebbe voluto anche lei sfogare finalmente gli "istinti primordiali", ma non ce la faceva a concedersi così liberamente fregandosene delle conseguenze o del lato affettivo per lei necessario per legarsi in modo tanto intimo.
C'era un motivo se ha 25 anni era ancora vergine e le cui uniche esperienze coi ragazzi era il fingere di starci per poi dar loro i due di picche...
Forse non aveva ancora trovato quello giusto? O forse non le era ancora passata completamente la cotta per Aiden quindi non era ancora pronta a riaprire il suo cuore?
Ci aveva messo così tanto a riaprirsi all'amore dopo quello successo col suo "ex" che non ci voleva la ferita del rifiuto per quello stupido sexy irlandese.
Entrambe almeno trovavano divertente stuzzicare i ragazzi, soprattutto se poi quelli ci stavano, ma con la differenza che Mìreen poi si tirava indietro, incapace di concedersi liberamente, invece Rowena concludeva e poi se ne leccava i baffi alla faccia della ancora verginella.
Era palese che la donna volesse trascinarsi Noa in un vicolo buio per "mangiarselo" pezzetto per pezzetto, e lui sembrava interessato all'offerta visto come ricambiava lo sguardo e quel bella moretta.
Ma era un peccato perdere l'occasione di stuzzicarsi ancora un po' con lei, per quanto crudeli e spesso quasi minacciose fosse le sue risposte, erano alquanto interessanti e in parte divertenti.

<< Oh suvvia ex-Serpini, siamo appena arrivati! Rowena, vuoi già portarti via Noa per bere del semplice rhum, quando qui - e fece un gesto della mano per indicare il bancone dietro di lei - abbiamo delle simpatiche bottiglie di liquidi colorati rigorosamente alcolici e sconosciuti, dai nomi più pittoreschi in perfetto tema Halloween, che aspettano solo di esser mischiate e assaggiate?>>

Sorrise, cercando di mascherare quello che era stato un tentativo di rovinarle i piani o almeno di ritardarglieli.
Poi si girò verso Vath e con delicatezza, per non offenderlo, allungò una mano per toccargli la mano, ma non il braccio, premendo poi su essa in modo che sciogliesse la sua muta richiesta di prenderlo a braccetto.

<< Vath, mi dispiace ma per quel discorso dovrai aspettare. Sono qui per divertirmi e passarmi una bella festa di Halloween visto che, probabilmente, poco prima della mezzanotte dovrò scappare a casa in Irlanda per la cerimonia di Samhain.
Per lo stesso motivo, sono costretta a rifiutare l'allettante proposta di andare a caccia del Dullahan, alcuni di questi gioielli sono veri accessori cerimoniali che mi è stato temporaneamente permesso di portarmi solo con la promessa che non gli succederà niente.
Se torno col vestito macchiato e gli oggetti rovinati perchè sono andata a rincorrere fantasmi senza testa, poi mia nonna me la fa pagare amaramente... quando s'incazza farebbe paura pure ad un Mangiamorte, te lo assicuro.>>


Aveva visto lo spettro, probabilmente un'illusione magica, con la coda dell'occhio mentre attraversava il cimitero ed era rimasta leggermente dubbiosa nel vederlo lanciare ai presenti un liquido rosso che ipotizzò esser commestibile visto quanto era apprezzato da chi ne assaggiava qualche goccia, passando vicino ad una lapide colpita dagli schizzi le era sembrato di sentir odore di ciliegia, ma non si era chinata per controllare, era più interessata alla figura in nero che forse anche in quel momento la stava osservando nell'ombra.

<< Potremmo fare una sfida! Chi crea il drink più buono, a parere della maggioranza, potrà poi creare un intruglio da far bere ad uno degli sfidanti.>>

Disse rivolta allegra ai presenti.
Forse era il caso che prenotasse già una stanza al San Mungo con lavanda intestinale inclusa, se vinceva Rowena, sapeva già su chi si sarebbe riversata la sua vendetta per il contrattempo che le aveva causato.
Aveva pensato anche ad una lugubre rivisitazione del nascondino ma tra le lapidi, solo che probabilmente sarebbe finita con i due arrapati a copulare nascosti dietro un angolo e Vath che la assillava per quello successo a San Patrizio.

<< Suvvia Rowena, mostrami che sai fare anche miscugli dolci e colorati, invece del solito acido e nero.>>

Un'espressione di sfida si dipinse sul volto della giovane, con quel tentativo di prolungare la serata al gruppetto, benchè rischiasse la sua stessa vita e salute, lo sguardo fisso sulla donna in nero.
Intanto Muìryn la sentiva agitarsi dentro di lei e nella sua testa, la vicinanza con Rowena la metteva in allerta, ma infondo per la giovane si trattava solo di stress e soggezione mentale... forse.
Chissà se quando sarebbe tornata a casa, sarebbe rimasta o l'avrebbe finalmente lascia stare; ugualmente si prospettava una luuunga nottata oltre che serata.

Poche parole sussurrò all'orecchio del nobil vampiro al suo fianco:

<< Complimenti alla scelta dei dettagli come le lenti colorate, i denti allungati, che solo ora mi accorgo esser veri, e il finto sangue, ma la prossima volta, spero in un travestimento più ricercato del banale vampiro. So che puoi trovare di meglio.
Ah, e non provare a barare favorendo la tua ex-concasata, o dichiaro nulla la sfida e sarò io stessa a prepararti l'intruglio.>>


Una provocazione? Sicuro.
Una minaccia? Certo
Se avessero accettato la sfida, ci sarebbe stato proprio da divertirsi, prima che Mìreen tornasse al suo dovere-piacere al rituale di Samhain a casa.


code © psiche


FINE (spero/credo)
Ho lasciato un finale aperto così da sfruttare come spunto narrativo futuro dietro accordi coi presenti.



//Interazione con Rowena Noa e Vath
 
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view post Posted on 28/11/2019, 10:42
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Ognuno di noi è una luna: ha un lato oscuro che non mostra mai a nessuno.

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Interazione con Jolene, Aiden, Oliver ed Elizabeth.


La donna velata che ormai aveva scostato il velo per mostrarsi in viso, mi mandò un'occhiata che sapeva di scuse. Era evidentemente dispiaciuta dalla situazione ma non era colpa sua, non era nemmeno mia, come in fondo non lo era nemmeno di quell'uomo. La sua era una condizione che capivo bene.
Le sorrisi per farle capire che andava tutto bene. Quella ragazza aveva un'aria gentile e dolce, mi piaceva.

Il brillo Re Mida, mi sembrò molto entusiasta del fatto che gli avevo proposto di prendere il mio Asticello, così protese il braccio verso di me con il palmo della mano aperto in attesa che gli passassi il mio piccolo amico verde e disse di chiamarsi Oliver.

Lui invece si chiama Harry...ed è un Asticello molto socievole. ammisi. Il ragazzo però a quel punto venne distratto da una new entry che a quanto pare si chiamava Elizabeth. Osservai per bene il suo costume, era molto particolare, stavo per chiederle da chi fosse travestita. Oliver iniziò a fare le presentazioni ma non conosceva ancora il mio nome.

Mi chiamo Cordelia Fortune, ma per gli amici solo Cordelia. Sorrisi amichevolmente al ragazzo dorato. Harry incrociò le piccole e sottili braccia, probabilmente offeso dal fatto che l'attenzione di Oliver fosse passata da lui alla ragazza appena arrivata. Oltre ad essere socievole era anche molto suscettibile e permaloso.

Mi accorsi con gioia che l'uomo che avevo involontariamente terrorizzato era tornato totalmente in se, quando declinò l'offerta della ragazza appena arrivata, che aveva offerto a tutti dei dolcetti. Poi si rivolse direttamente a me con delle scuse e una proposta molto allettante.

La pizza l'accetto volentieri, ne sono totalmente dipendente. Ammisi però non c'è bisogno che ti scusi, anzi, sono io che ti chiedo scusa... il mio tono era molto dispiaciuto Se avessi saputo che il mio travestimento avrebbe causato tutto questo trambusto, avrei sicuramente optato per un altro outfit.

Era una festa di Halloween, è vero, ma non mi sarei mai aspettata quello che era successo. Per fortuna la faccenda si era conclusa per il meglio e avevo conosciuto delle persone che forse in futuro avrei chiamato...amici. Chi lo sa...

Beh, io un bel dolcetto lo accetto! Esclamai appoggiando sulla spalla di Oliver il piccolo Harry, per poi dirigermi verso Elizabeth.






Per me credo sia conclusa. :fru:

Edited by Miss Fortune - 28/11/2019, 14:40
 
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view post Posted on 29/11/2019, 19:39
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When the snow falls, the fox tries to survive.

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Post conclusivo.
Interazioni con Oliver, Jolene, Cordelia ed Elizabeth.
Le parti riguardanti Jolene sono state concordate con la sua player, giacché mi ha avvisato di non riuscire a fare il post di chiusura. Chiedo scusa per la qualità del post ma non volevo scendere nel dettaglio non sapendo se Oliver ed Elizabeth erano favorevoli; quindi mi sono tenuta molto sul generale senza nominarvi ufficialmente. Se qualcosa non vi quadra avvisatemi che sistemo.


Aiden Weiss
◦ Auror ◦ 27 anni ◦ Ex Grifondoro ◦ Irlandese

kz0NEnb
Lasciò che Jolene si occupasse della propria mano con estremo zelo, proprio come il suo lavoro richiedeva, ringraziandola infine con un sorriso cortese. Le era grato per tutto e sentiva di essere in debito con lei fin dal primissimo giorno in cui si erano conosciuti su quella panchina poco fuori il villaggio, consapevole che avrebbe dovuto donare un rene pur di ripagarla allo stesso modo. Le concesse, tuttavia, un delicato bacio sulla guancia come pegno del proprio affetto e gratitudine: era quel genere di amica di cui, allo stato attuale, aveva un disperato bisogno.
«Cerca di non arrossire, ok? Lo so che i miei baci fanno impazzire voi donzelle.» ridacchiò, con tanto di occhiolino.

Osservò la scena tra Cordelia e Oliver in silenzio, addocchiando con curiosità l’Asticello della ragazza. Carino lo Smilzo! pensò, ammirando il piccolo cappellino a forma di bacchetta sulla testa della creaturina.
Da ragazzino ne aveva sempre desiderato uno, complice la professione di sua zia Clarisse, ma da sempre negato a causa delle regole restrittive imposte da suo nonno. Regan non era un’amante delle creature magiche, ma preferiva di gran lunga gli animali domestici Babbani, ritenendoli più facili da gestire. Benché conservasse ancora un certo desiderio per una creatura magica mansueta, come un Crup, Aiden aveva finito con l’abituarsi allo stile di vita imposto dall’anziano patriarca e condividendo la propria dimora con un cane e un gatto. Era convinto, tuttavia, che un giorno sua sorella Ophelia gli avrebbe regalato un cucciolo di Ippogrifo, giacché la sua bacchetta conteneva una piuma di quella possente creatura dei cieli.
«Non potevi saperlo...» esclamò con un’alzata di spalle. Il danno, benché non voluto, era già stato fatto e non aveva più senso pensarci. «Ma non pensiamoci più...» aggiunse, muovendo una mano con aria distratta, come a voler liquidare l’argomento una volta per tutte.

«Oh, ottimo! Andiamo allora, ho una fame che mi mangerei la Signora Grassa se solo fosse in carne e ossa!» Si sfregò le mani con la tipica espressione di una persona rimasta a digiuno per svariati giorni, percependo distintamente il suo lato volpesco accendersi come una lampadina e dare man forte alla sua già rinomata fame.
Fu - in un certo senso - il suo stomaco a guidare la comitiva alla zona ristoro, ma in particolare Jolene, la quale venne trascinata grazie alla presenza del proprio braccio attorno alle sue spalle. Ordinò lui stesso diverse cose per tutti, in quantità all’apparenza eccessive, ma che avrebbe provveduto lui stesso a far sparire qualora qualcuno si trovasse già sufficientemente sazio.
E tra una portata e l’altra, annaffiando il tutto con dell’ottima birra, Aiden chiacchierò un po’ con tutti del più e del meno, passando quindi una serata tutto sommato piacevole.

Che non è morto quello che può giacere eterno,
e con strani eoni persino la morte può morire.
(H.P. Lovecraft)

 
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- Momo -
view post Posted on 30/11/2019, 22:28




Interazione con Mireen, Rowena e Vath


Noa Apikai Waialiki
30 y/old • ex-Ilvermorny student
Noa rimase colpito da entrambe in modo diverso. La donna dai capelli corvini era un vero schianto...e lo sapeva bene! Si muoveva in modo sinuoso e provocante, emanava un'aura gelida ma allo stesso tempo...passionale. Erano palesi le sue intenzioni e Noa se ne rese conto quando si avvinghiò al suo braccio pressando i seni su di lui. Mentre la ragazza con i capelli turchesi era sicura di se come l'altra, perché diamine, era bellissima e non poteva non rendersene conto; eppure restava sulle sue, sorrideva in quel suo abito che nonostante lasciasse ben poco all'immaginazione sul suo corpo... non faceva trapelare nulla delle sue emozioni, tranne quando le si colorarono le guance di rosso per il complimento che le aveva fatto Noa poco prima. Aveva anche ammesso che le sarebbe piaciuto vedere le acque delle Hawaii e chi lo sa, magari un giorno le avrebbe viste con Noa. Se ci sarebbero andati come amici o come amanti, era da scoprire.
Dopo uno scambio di battute fra le due, che in realtà sembravano più delle minacce, Noa aveva scoperto che Rowena era legata al mare e non disprezzava la puzza di pesce, avevano qualcosa in comune e forse lei non era una donna dal cuore freddo come voleva far credere? Forse un giorno lo avrebbe scoperto, magari si sarebbe confidata con lui sotto le coperte, dopo il primo o il secondo round. O magari il terzo.
- Certo che vengo a bere Rum con te, bambola. - Disse rivolto alla mora, Mireen però, ebbe poi l'idea di proporre una specie di gioco/sfida che Noa non aveva ben capito, ma se si trattava di bere alcolici, avrebbe accettato. Poi si rivolse nuovamente alla donna dai capelli corvini - Sarebbe da maleducati non accettare, ti va se ci vediamo domani sera per bere il nostro Rum e adesso facciamo questa sfida? -
L'uomo rimase in attesa della risposta.



The end,

 
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37 replies since 30/10/2019, 15:11   1579 views
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