Jolene White
bbbInfermiera ☽ 20 annibbb
bbbOutfitbbb
Era piacevole camminare nell'oscurità della sera, quando questa era mitigata dalle innumerevoli luci della città: i lampioni con le loro aureole calde, e i mille colori delle insegne dei locali, che occhieggiavano loro allegramente. Ne sentiva la mancanza, quando per giorni doveva rimanere ad Hogwarts secondo le necessità del lavoro, e tutto ciò che illuminava le notti era il tremolio ambrato delle torce e delle candele. Da sempre Jolene era stata abituata all'esistenza di due mondi tanto diversi come quello Magico e quello Babbano, e a meravigliarsi dell'uno quanto dell'altro. Più passava il tempo, però, e più la vita che aveva scelto la portava lontana dalla Londra delle insegne al neon e delle automobili, e di tutte le peculiarità a cui, ora più che mai, si sentiva estranea.
Riscoprire un'arte prettamente Babbana come quella del cinema aveva riportato, almeno per una sera, una rinnovata sensazione di equilibrio nelle sue abitudini. Ne aveva sempre saputo pochissimo, a dire la verità, e, se non fosse stato per le rare occasioni in cui aveva assistito alla proiezione di qualche film in Italia, Jolene avrebbe dovuto fare i conti con una ignoranza pressoché totale in materia. Non solo le pellicole la affascinavano e stupivano in continuazione con la loro illusione di magia, ma il cinema stesso, con le sue code infinite alla biglietteria e le enormi sale di poltroncine, era ancora una realtà tutta da scoprire. Jolene si era affidata interamente a Cordelia, lasciando che la guidasse attraverso la procedura standard da adottare in quel contesto. Vero era che conosciuto un cinema si conoscono tutti, perché il funzionamento è pressoché universale, ma la rossa non aveva mai saputo muoversi con agilità nei luoghi affollati. E mai, mai aveva imparato a contenersi di fronte al cibo.
Qualcuno l'aveva guardata storto, chiedendosi in quale stato psico-fisico estremo si trovasse per ordinare pop corn, patatine, bibita, caramelle e cioccolatini. Tutti insieme, senza dignità alcuna. Ma a Jolene poco importava, il suo scopo era quello di assaggiare quanto più cibo del cinema possibile, che mica si trova ovunque. Aveva avuto il suo bel daffare a ricordarsi di tutto quel ben di dio, mentre il film rapiva la sua attenzione con il suo incredibile carico emotivo. Era uscita dalla sala letteralmente estasiata.
«È stato semplicemente meraviglioso!», esclamò quando Cordelia le chiese come le fosse sembrato. Inconsapevolmente, accelerò il passo, trasportata dall'entusiasmo. «Mi ha emozionato tantissimo, ho sentito su di me tutte le sensazioni di Mary, sai, come quando un libro ti parla così nel profondo che è come se leggessi di te stesso. Sembrava tutto così reale!» Gli occhi tondi e accesi, Jolene non si preoccupava di nascondere lo stupore di fronte a qualcosa che ogni Babbano dava per scontato: per lei, era ancora tutto avvolto da un misterioso alone di novità. «È incredibile come si possa far rivivere così un'autrice e la sua opera, come se il tempo non fosse mai passato. Anche i libri lo fanno, Frankenstein per primo. Però avere tutto davanti agli occhi è tutta un'altra cosa!» Si fermò un istante, e portò lo sguardo su Cordelia. Le sorrise. «Grazie per avermelo proposto. Da sola non ci sarei mai andata.» Quando, al loro primo incontro, aveva saputo che Cordelia era un'amante del cinema, Jolene si era subito illuminata. Trasportata dalla curiosità, l'aveva riempita di domande, e lei era stata così gentile da proporle quell'uscita.
Sentendo la proposta riguardo ai libri, Jolene si illuminò, se possibile, ancora di più. «Mi farebbe molto piacere! Allora anche tu hai la passione della lettura? Sai, sono cresciuta in mezzo ai libri. A casa dei miei genitori ce n'erano così tanti che non ci stavano più sulle librerie, quindi se ne trovavano in ogni angolo.» Sorrise al ricordo: in ogni stanza si poteva trovare qualche volume tra i più disparati, dalle raccolte di fiabe ai trattati scientifici. Nonostante il suo appetito vorace, Jolene aveva letto solo una minima parte delle innumerevoli pagine che la piccola villetta custodiva. Era quasi certa che nemmeno i suoi genitori conoscessero davvero tutti i libri che possedevano. «Ora che ho un appartamento mio mi sto facendo una libreria selezionando i titoli più importanti per me, e altri che sono curiosa di leggere. Anzi, voglio proporti una cosa.» Appoggiò una mano sul braccio dell'altra, così da assicurarsi la sua totale attenzione. «Che ne diresti di uno scambio? Io ti do uno dei miei libri, tra quelli che mi sono piaciuti di più, e tu uno dei tuoi. Con un po' di fortuna, sarà una novità per entrambe.» Attese quindi di sapere che cosa ne pensasse. Per molto tempo l'amore per la lettura era stato qualcosa che Jolene aveva vissuto in solitudine oppure nel nucleo della propria famiglia. Era sempre più raro per lei trovare qualcuno che avesse la stessa passione e, ora che sembrava fosse successo, era curiosa di condividere opinioni e preferenze con Cordelia. Nel mentre, dovevano ormai essere quasi arrivate alla pasticceria.