Mary Shelley

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view post Posted on 12/12/2019, 14:35
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Ognuno di noi è una luna: ha un lato oscuro che non mostra mai a nessuno.

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Cordelia F. Dixon

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E
ra stata una giornata pesante per me, ma uscire di sera con Jolene mi aveva fatto bene, mi ero sentita decisamente meglio. Ci eravamo conosciute in una circostanza parecchio particolare io e lei, e ripensarci fece fiorire un sorriso sulle mie labbra, anche se era un ricordo tutt'altro che divertente; più che altro sorridevo al pensiero di esserci conosciute in una situazione alquanto bizzarra. Comunque sia cercai di non pensarci più perché mi sentivo in colpa nei confronti di Aiden ogni volta che ripensavo a quella sera.
I capelli rossi di Jolene svolazzavano per via del venticello che c'era quella sera. Però non faceva poi così freddo, in realtà quella brezza era piacevole per me.

Allora? Come ti è sembrato il film? Le avevo chiesto mentre eravamo dirette a mangiare crêpes. Il solo pensiero fece brontolare il mio stomaco: ero decisamente affamata. A me è piaciuto molto!

Quella sera eravamo andate a vedere un film che raccontava la vita di Mary Shelley, la scrittrice del libro di Frankenstein. Avevo letto quel libro tre volte e non mi aveva ancora stancata. Andavo matta per la letteratura inglese, ma mi dilettavo volentieri anche ad altri tipi di lettura. Casa mia, o meglio… quella dei miei genitori, possedeva una libreria immensa e io passavo gran parte delle mie giornate lì dentro. Era decisamente la stanza che preferivo in tutta la casa e quando avrei avuto una dimora tutta mia, ne avrei avuta una grande il doppio e avrebbe contenuto tutti i libri del mondo… o quasi.

Jolene mi aveva confessato che anche a lei non dispiaceva leggere. Se ti va, un giorno di questi potresti venire a casa a scegliere qualche libro che ti piacerebbe leggere.Di solito non prestavo mai a nessuno i miei libri, ne ero molto gelosa e avevo il timore che me li rovinassero, ma con Jolene sentivo di poter fare un'eccezione. Mi sembrava così delicata, me lo avrebbe restituito intatto, ne ero certa.

jpgjpgPercy: Per voi, se è lecito chiederlo, che cos'è importante?
Mary: Tutto ciò che fa gelare il sangue nelle vene e accellera i battiti del cuore.


Edited by Miss Fortune - 3/5/2020, 18:16
 
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view post Posted on 24/12/2019, 17:51
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Jolene White

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Era piacevole camminare nell'oscurità della sera, quando questa era mitigata dalle innumerevoli luci della città: i lampioni con le loro aureole calde, e i mille colori delle insegne dei locali, che occhieggiavano loro allegramente. Ne sentiva la mancanza, quando per giorni doveva rimanere ad Hogwarts secondo le necessità del lavoro, e tutto ciò che illuminava le notti era il tremolio ambrato delle torce e delle candele. Da sempre Jolene era stata abituata all'esistenza di due mondi tanto diversi come quello Magico e quello Babbano, e a meravigliarsi dell'uno quanto dell'altro. Più passava il tempo, però, e più la vita che aveva scelto la portava lontana dalla Londra delle insegne al neon e delle automobili, e di tutte le peculiarità a cui, ora più che mai, si sentiva estranea.
Riscoprire un'arte prettamente Babbana come quella del cinema aveva riportato, almeno per una sera, una rinnovata sensazione di equilibrio nelle sue abitudini. Ne aveva sempre saputo pochissimo, a dire la verità, e, se non fosse stato per le rare occasioni in cui aveva assistito alla proiezione di qualche film in Italia, Jolene avrebbe dovuto fare i conti con una ignoranza pressoché totale in materia. Non solo le pellicole la affascinavano e stupivano in continuazione con la loro illusione di magia, ma il cinema stesso, con le sue code infinite alla biglietteria e le enormi sale di poltroncine, era ancora una realtà tutta da scoprire. Jolene si era affidata interamente a Cordelia, lasciando che la guidasse attraverso la procedura standard da adottare in quel contesto. Vero era che conosciuto un cinema si conoscono tutti, perché il funzionamento è pressoché universale, ma la rossa non aveva mai saputo muoversi con agilità nei luoghi affollati. E mai, mai aveva imparato a contenersi di fronte al cibo.
Qualcuno l'aveva guardata storto, chiedendosi in quale stato psico-fisico estremo si trovasse per ordinare pop corn, patatine, bibita, caramelle e cioccolatini. Tutti insieme, senza dignità alcuna. Ma a Jolene poco importava, il suo scopo era quello di assaggiare quanto più cibo del cinema possibile, che mica si trova ovunque. Aveva avuto il suo bel daffare a ricordarsi di tutto quel ben di dio, mentre il film rapiva la sua attenzione con il suo incredibile carico emotivo. Era uscita dalla sala letteralmente estasiata.
«È stato semplicemente meraviglioso, esclamò quando Cordelia le chiese come le fosse sembrato. Inconsapevolmente, accelerò il passo, trasportata dall'entusiasmo. «Mi ha emozionato tantissimo, ho sentito su di me tutte le sensazioni di Mary, sai, come quando un libro ti parla così nel profondo che è come se leggessi di te stesso. Sembrava tutto così reale!» Gli occhi tondi e accesi, Jolene non si preoccupava di nascondere lo stupore di fronte a qualcosa che ogni Babbano dava per scontato: per lei, era ancora tutto avvolto da un misterioso alone di novità. «È incredibile come si possa far rivivere così un'autrice e la sua opera, come se il tempo non fosse mai passato. Anche i libri lo fanno, Frankenstein per primo. Però avere tutto davanti agli occhi è tutta un'altra cosa!» Si fermò un istante, e portò lo sguardo su Cordelia. Le sorrise. «Grazie per avermelo proposto. Da sola non ci sarei mai andata.» Quando, al loro primo incontro, aveva saputo che Cordelia era un'amante del cinema, Jolene si era subito illuminata. Trasportata dalla curiosità, l'aveva riempita di domande, e lei era stata così gentile da proporle quell'uscita.
Sentendo la proposta riguardo ai libri, Jolene si illuminò, se possibile, ancora di più. «Mi farebbe molto piacere! Allora anche tu hai la passione della lettura? Sai, sono cresciuta in mezzo ai libri. A casa dei miei genitori ce n'erano così tanti che non ci stavano più sulle librerie, quindi se ne trovavano in ogni angolo.» Sorrise al ricordo: in ogni stanza si poteva trovare qualche volume tra i più disparati, dalle raccolte di fiabe ai trattati scientifici. Nonostante il suo appetito vorace, Jolene aveva letto solo una minima parte delle innumerevoli pagine che la piccola villetta custodiva. Era quasi certa che nemmeno i suoi genitori conoscessero davvero tutti i libri che possedevano. «Ora che ho un appartamento mio mi sto facendo una libreria selezionando i titoli più importanti per me, e altri che sono curiosa di leggere. Anzi, voglio proporti una cosa.» Appoggiò una mano sul braccio dell'altra, così da assicurarsi la sua totale attenzione. «Che ne diresti di uno scambio? Io ti do uno dei miei libri, tra quelli che mi sono piaciuti di più, e tu uno dei tuoi. Con un po' di fortuna, sarà una novità per entrambe.» Attese quindi di sapere che cosa ne pensasse. Per molto tempo l'amore per la lettura era stato qualcosa che Jolene aveva vissuto in solitudine oppure nel nucleo della propria famiglia. Era sempre più raro per lei trovare qualcuno che avesse la stessa passione e, ora che sembrava fosse successo, era curiosa di condividere opinioni e preferenze con Cordelia. Nel mentre, dovevano ormai essere quasi arrivate alla pasticceria.

 
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view post Posted on 2/3/2020, 08:37
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Cordelia F. Dixon

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J
olene si dimostrò molto entusiasta del film, e mi ringraziò addirittura per averle proposto di andare al cinema per guardarlo insieme. La cosa mi fece molto piacere e ad un certo punto dovetti accelerare il passo per non restare indietro.

Sono felice che ti sia piaciuto. Possiamo andare al cinema tutte le volte che vuoi. La compagnia di Jolene mi piaceva; era una ragazza così intelligente e piena di interessi. Sorrisi al ricordo degli sguardi sorpresi di alcune persone che si erano meravigliati quanto me per le cose da mangiare che la ragazza aveva acquistato una volta arrivate al cinema: caramelle, pop corn, cioccolatini e binite. Mi chiesi in che modo potesse essere così magra nonostante il suo appetito.

La prossima volta scegli tu il film, mi fido dei tuoi gusti! Gli occhi della rossa brillarono parlando delle emozioni che il film aveva scatenato in lei e in quel momento mi sembrò così pura e genuina. Poche persone tra quelle che conoscevo bene, si sarebbero emozionate così tanto per un film. I suoi capelli rossi continuavano a svolazzare nel vento facendo da cornice al suo grazioso viso, e ad certo punto mise la mano sul mio braccio facendomi una proposta davvero allettante.

Ci sto! Quando ci vedremo la prossima volta ti consegnerò un bel carico di libri! In quel momento mi vennero in mente già dei titoli: Il ritratto di Dorian Gray, Cime tempestose, orgoglio e pregiudizio… oh...e avrei potuto prestarle anche Il giro del mondo in 80 giorni. Quello era un libro a cui tenevo davvero molto. Era stato un regalo di zio Elijha che mi portò dopo essere tornato da un viaggio in Francia, e narrava di un babbano che provò a fare il giro del mondo su una mongolfiera, un mezzo di trasporto alquanto inusuale per noi maghi. Il ricordo di zio Elijha mi rattristò, era da molto tempo che non ci vedevamo, ma provai a non pensarci in quel momento.

Mi è venuto in mente già qualche libro che probabilmente apprezzerai molto, Jole!

Dopo essere riuscite a trovare un localino che facesse al caso nostro, ci accomodammo, attendendo con ansia che un cameriere venisse subito a prendere le nostre ordinazioni.

Ho così tanta voglia di qualcosa di dolce! Esclamai come una bambina impaziente a cui era stato promesso un gelato.

jpgjpgPercy: Per voi, se è lecito chiederlo, che cos'è importante?
Mary: Tutto ciò che fa gelare il sangue nelle vene e accellera i battiti del cuore.


Edited by Miss Fortune - 3/5/2020, 18:20
 
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view post Posted on 17/3/2020, 17:04
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Al sentire che le veniva lasciata la scelta del prossimo film, Jolene si sentì momentaneamente spaesata. Aveva una conoscenza peggio che sommaria in materia, non era nemmeno certa di aver sviluppato dei gusti veri e propri. Appesi alle pareti del cinema aveva occhieggiato innumerevoli manifesti pubblicitari di questa o quella nuova uscita, e qualcuna le era in effetti sembrata più invitante di altre; le pubblicità erano studiate in maniera da comunicare immediatamente e con chiarezza, ogni immagine aveva mosso in lei un'aspettativa differente, tuttavia non sapeva quanto poter contare sulle sue prime impressioni quando aveva ancora poca familiarità con i diversi generi cinematografici. «Non so quanto ci sia da fidarsi, in realtà. Potrei accettare qualche suggerimento, ancora.»
Il locale in cui erano entrate era grazioso, abbastanza contenuto da garantire un'aria di intima tranquillità. Altri avventori erano seduti a coppie o in piccoli gruppi, i loro discorsi si amalgamavano in un leggero brusio di sottofondo. Un cameriere venne presto a lasciare due menù sul loro tavolo, per poi allontanarsi così da lasciare loro il tempo di decidere.
Jolene lasciò che i primi istanti trascorressero in silenzio per meglio assaporare il piacere di trovarsi lì, in quella particolare isola di spensieratezza. Aveva alle spalle una lunga storia di chiacchierate infinite ai tavolini da bar: per quasi due anni lei e sua cugina Stella si erano mosse secondo un preciso programma di rotazione tra tre o quattro dei loro bar-pasticcerie preferiti ogni volta che gli orari del tirocinio glielo permettevano, e non c'era nulla di meglio del vapore che saliva da una tazza di tè bollente per sciogliere le ansie di pesanti ore in ospedale; ancor prima, le estati di ritorno da Hogwarts avevano spesso visto lei e suo padre prendere la colazione o il tè del pomeriggio in qualche locale vicino a casa, trascorrendo così attimi preziosi che Jolene ricordava con grande affetto.
L'esclamazione di Cordelia la scosse da tali contemplazioni malinconiche, portando un sorriso furbo a distendersi sulle sue labbra: «Anche io! Credo che ignorerò completamente tutto quello che ho mangiato al cinema, se ci si sposta si può azzerare il conto, no?» Con l'aria di credere molto a quanto aveva appena detto, Jolene tuffò il naso nella lista dei dolci. Essendo un'abitudinaria, ne uscì dopo un tempo relativamente breve. «Io prendo una crêpe con crema pasticcera e frutti di bosco e un tè verde al gelsomino, per piacere», disse, quando il cameriere tornò per prendere le loro ordinazioni.
Jolene aspettò che si allontanasse nuovamente, così da evitare che orecchie indiscrete potessero sentire i loro discorsi e trovarvi qualcosa di curioso. «Quindi tu sei sempre stata abituata a questo genere di vita? Voglio dire, il cinema, questa Londra.» Alle orecchie di un Babbano, quella domanda avrebbe potuto essere interpretata in innumerevoli modi; per un Mago, tuttavia, sarebbe stato immediato il senso che Jolene intendeva imprimerle. Le sembrava che Cordelia si muovesse all'interno del mondo Babbano con la sicurezza consumata di chi vi è abituato da sempre. Anche Jolene ne conosceva i meccanismi, specialmente a confronto di certi Purosangue cresciuti nell'ignoranza quasi perfetta delle vite prive di Magia che si svolgevano accanto alla loro. Non aveva quasi mai indossato una veste da Strega e i suoi artisti ed autori preferiti, con ogni probabilità, non avevano mai saputo dell'esistenza del mondo Magico. Alcune realtà, tuttavia, erano state omesse dalla sua educazione, come se Oscar e Virginia, nella loro vita di compromessi tra le due esistenze, avessero creato per lei un particolare universo in cui Nicholas Flamel e Herman Melville convivessero fianco a fianco, ma gli ultimi decenni di progresso tecnologico fossero rimasti completamente ignorati.

 
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view post Posted on 3/5/2020, 18:23
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Cordelia F. Dixon

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L
a ragazza era sembrata titubante dopo la mia proposta e pensai che magari non avesse tutta questa voglia di scegliere un film da vedere; magari non le piaceva poi così tanto andare al cinema, oppure semplicemente non se ne intendeva molto. Certo, potrei darti dei suggerimenti, però dovrei prima sapere che generi preferisci, magari. Un cameriere ci lasciò con gentilezza i menù; diedi un'occhiata, ma infondo sapevo già cosa avrei ordinato... o forse no. Penso priorio che opterò per una bella… Inizia a pensare a voce alta Oppure… no no… una cioccolata calda meglio di no... Quando il cameriere tornò, segnò sul suo blocchetto per prima l'ordinazione di Jolene, mentre io continuai a girare le pagine del menù in cerca di qualcosa che avrebbe potuto farmi cambiare idea. Rivolsi gli occhi al cameriere Per me una Banana split chiusi il menù e lo porsi al ragazzo passandogli anche quello che aveva usato la mia nuova amica. Per ora basta così, grazie!

Eravamo davvero… amiche?

Sicuramente non ci conoscevamo da molto e certamente non ci conoscevamo bene, ma Jolene sembrava così innocente e pura che risultava davvero difficile non provare affetto per lei. Non ero mai stata una strega che si legava a chiunque con tanta facilità, però quando mi rendevo conto che ne valeva la pena, mi lasciavo andare senza pensarci troppo a lungo.

Si, abbastanza. Mi piace il cinema così come altre attività da babbani; penso che questo sia dovuto ai miei genitori... loro hanno sempre viaggiato, e grazie a loro ho potuto conoscere un sacco di posti e di tradizioni, culture e tanto altro. Ho collezionato un sacco di souvenir Risposi alla sua domanda tutto d'un fiato. Magari possiamo farci un viaggetto insieme, che ne pensi? Conosco parecchi posti che potrebbero piacerti un sacco. Ascoltai la sua risposta sperando che l'idea potesse piacerle.

Carino vero? Le strizzai l'occhio in segno di confidenza Mi riferisco al cameriere. Mi voltai verso il ragazzo intento a prendere le ordinazioni di altre due ragazze sedute poco distanti dal nostro tavolo. Sembra anche molto educato. In quel momento mi resi conto che non sapevo nemmeno se la dolce Jolene avesse un ragazzo, o che ne so, un amico di letto… anche se non sembrava davvero il tipo per quello. Dimmi un po' Jole… tu ce l'hai il ragazzo? Sperai di non essere stata troppo inopportuna con una domanda così personale. Mi era sembrato che tra te e Aiden ci fosse una certa confidenza alla festa di Halloween.

jpgjpgPercy: Per voi, se è lecito chiederlo, che cos'è importante?
Mary: Tutto ciò che fa gelare il sangue nelle vene e accellera i battiti del cuore.









Modifica del post in accordo con Jolenina :<31:

Edited by Miss Fortune - 15/5/2020, 11:19
 
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view post Posted on 19/5/2020, 17:33
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Jolene White

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Parlare con Cordelia le sembrava naturale, una frase inseguiva la precedente in un meccanismo ben oliato che permetteva ad entrambe di conoscersi un po' meglio. Jolene non era una a cui bisognasse cavar le parole di bocca, ma alcune personalità le andavano più a genio di altre e, a quel che aveva potuto constatare fino a quel momento, Cordelia sapeva metterla a suo agio con grande semplicità. In parte le ricordava la sua amica Mìreen: le due condividevano la medesima energia trascinante, era sicura che sarebbero potute andare d'accordo.
Si ritrovò a sorridere, in parte per quella nuova ondata di simpatia nei confronti della donna, in parte perché aveva appena descritto una realtà molto prossima alla propria. «Anche i miei genitori hanno viaggiato molto, ma principalmente prima che nascessi. Casa nostra è piena di ogni genere di curiosità raccolte in paesi lontani» spiegò allora, una nota di rammarico appena percettibile nella voce sottile. Oscar e Virginia avevano cambiato radicalmente stile di vita quando era arrivata la loro prima e unica figlia, come se si fossero sentiti in dovere di costruire per lei un solido castello da favola. Avevano quindi posto fine agli innumerevoli viaggi in paesi esotici, cercando invece di racchiudere il mondo intero tra le quattro mura domestiche, creando così un prezioso paesaggio all'interno di una campana di vetro. La loro opera era bella, ma aveva così poca vita, se non erano loro a soffiarvi sopra la propria, o se Jolene non la animava con la propria immaginazione di bambina. Quello di cui parlava Cordelia era tutt'altro: Jolene poteva percepire il vortice di avventure che racchiudeva quel breve sommario, batteva di una vitalità del tutto estranea alle belle porcellane che erano i suoi ricordi. Anche per questi motivi si ritrovò ad annuire alla proposta improvvisa dell'altra, negli occhi un guizzo che era la sete di muoversi in direzioni impreviste. «Ho sempre voluto vedere da me i luoghi lontani di cui leggevo, o di cui vedevo le statuine in casa. Forse ora è finalmente arrivato il momento… Magari in estate, quando chiudono la scuola.»
Dopo essersi concesse quel breve momento a pensare a mille altrove dove avrebbero potuto trovarsi, le due parvero ritornare un po' con i piedi per terra quando Cordelia fece un commento sul cameriere. Jolene si sistemò sulla sedia così da poterlo scorgere meglio con la coda dell'occhio, e dovette darle ragione. Le domande successive, invece, la colsero di sorpresa. Quando venne nominato Aiden, la prima reazione da parte di Jolene fu di sgranare gli occhi stupita, la seconda fu di scoppiare a ridere. «Aiden?» ripeté quando si fu calmata. «Oh, no, no! Non c'è nulla del genere tra di noi, siamo amici e basta.» Ridacchiò ancora all'idea di una relazione tra lei e l'Auror. Era assurda, per come si erano messe le cose tra di loro fin dal loro primo incontro: Jolene sapeva bene che c'era una ragazza ad occupare i pensieri del rosso e a dargli tormento, il suo ruolo era stato fin dal principio quello di consigliera o di supporto. Non aveva alcun desiderio di cambiare le cose, neppure una volta le era capitato di sentire il cuore accelerare in presenza di Aiden, che considerava una persona degna di stima e fiducia e un buon amico, ma nient'altro. Le sembrava strano che qualcuno avesse potuto pensare che ci fosse qualcosa di diverso nella loro complicità, ma probabilmente era inevitabile che accadesse. «È una persona molto buona, credo che piacerebbe anche a te. Non l'hai visto nella sua forma migliore, alla festa di Halloween. Di solito non crea così tanto dramma… O, meglio, lo fa, ma di solito è divertente. Che mi dici di te, invece?» L'ultima domanda arrivò dopo una breve pausa, e contemporaneamente Jolene appoggiò il mento sulle dita intrecciate. Già che erano in tema, tanto valeva immergersi fino in fondo nel gossip.

 
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