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Dipendente Ministeriale ~ C.M.I. ~ 28 anni ~ Inglese PS: 254 ~ PC: 181 ~ PM: 200 ~ EXP: 31 Giornate difficili alla cooperazione magica internazionale, il medio oriente babbano era diventato una polveriera a causa di quel grasso spaventapasseri del Presidente degli stati uniti Babbani e, la paura tanto paventata da Vath di un conflitto che avrebbe coinvolto anche coloro che possedevano sangue magico, era di vitale importanza fare della parola veicolo di pace e leva sui ministeri della magia dei rispettivi paesi per scongiurare un escalation di minacce reciproche tra i ministri Babbani. Informato grazie alla stampa babbana e ai dossier che il proprio livello metteva a disposizione Vath seguiva la vicenda con apprensione, esponendo anche le proprie perplessità al collega nipponico che ormai sentiva quotidianamente. Lo spettro di una nuova, terza, grande guerra terrorizzava il ventottenne, attanagliando in una morsa ferrea le sue viscere. La prospettiva di nuovi anni di guerra non lo esaltava, non dopo che nell'ultima si erano liberate armi talmente potenti da spazzare via una città intera in un attimo. Il Ma.C.U.S.A. avrebbe dovuto spiegare dettagliatamente cosa avevano intenzione di fare riguardo al comparto amministrativo babbano di fronte alla Confederazione Internazionale dei Maghi e Vath era davvero curioso di sapere come, quegli Yankee, avrebbero sistemato l'intera faccenda. Intinse la piuma nel calamaio, pronto a scrivere una nuova lettera, quando il suo stomaco prese vita gorgogliando per la fame e solo allora, dopo aver dato uno sguardo all'orologio da taschino, Vath si accorse che era l'una passata. Asciugò la piuma con un sospiro, osservando la lettera intona, prese il soprabito e lo indossò pronto a dirigersi verso l'atrium. Il viaggio in ascensore fuuna tortura, zeppo come sardine in una scatola, l'ascensore era pieno di versi di qualche creatura magica contenuta all'interno di uno scatolone che portava un mago basso e tarchiato che si fermò al quarto livello scendendo liberandolo da quei versi acuti che gli creavano solo un terribile mal di testa. Una volta fuori da quell'ascensore, ormai ne era diventato insofferente, salutò Eric Munch, il guardiamago addetto alla sicurezza e alla soppesazione delle bacchette dei visitatori e si diresse verso i camini. Il suo bastone da passeggio accompagnava con il noto ticchettio della punta argentata i suoi passi e Vath, con il pensiero rivolto al crab sandwich che avrebbe gustato, attese la fila pronto a prendere una boccata d'aria fresca.
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