Magic Glass, Missione CREPA

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view post Posted on 28/3/2020, 23:28
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25 anni _ Sangue BANSHEE _ Irlandese _ P.Antimago _ Ex-Grifondoro
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MìREEN
FIACHRAN
Quando i suoi compari le fecero notare che mancava una di loro, si guardò intorno e suo malgrado dovette anche lei constatare che la giovane studentessa che era arrivata con Oliver, mancava all'appello.

<< Temo non abbia toccato in tempo la passaporta...>>

La cosa la turbò un attimo, ma mancando anche il vecchietto di prima, forse al momento erano insieme, e se un suo collega aveva affidato a lui il compito di fornirci il mezzo per raggiungerlo, dovevano per forza fidarsi.

<< Andiamo all'incontro.
Chiederemo al Signor Habbott di contattare qualcuno al villaggio per assicurarsi che sia effettivamente ancora lì, magari con l'uomo che aveva in consegna la paperella.>>


Quando arrivarono alla seconda fontana della Cattedrale, cedette ad un sospiro di sollievo vedendo che ci avevano visto giusto: era quella la fontana a cui li stava aspettando Adalbert.
Salutò a sua volta il collega e gli sorrise quando manifestò tanta felicità nel notare che lei faceva parte del CREPA. << Mi sono iscritta anni fa', sostenendo a pieno la loro causa non potevo far diversamente e ne vado fiera, per non parlare di quanto mi renda felice aiutare gli elfi domestici bisognosi.>>
Rapida estrasse un piccolo blocknote dalla borsa e una penna dalla sua tracolla, e iniziò a scriversi alcuni appunti, mentre ascoltava il suo racconto con attenzione...
A quanto pare un troll di nome Trott aveva ridotto letteralmente in schiavitù dei poveri elfi domestici; per fortuna lui e la moglie li avevano liberati, ma purtroppo vi erano altri due stabilimenti di vetro con traffici illegali, sotto gli ordini di quel criminale, e altri elfi da salvare.
Solo che non avevano ulteriori informazioni e l'unico che poteva dir qualcosa era un ex-lavoratore della fabbrica illegale, sempre se fosse stato disposto a parlare... ne dubitava, probabilmente aveva paura come gli elfi dell'ex-capo.

<< Tutto ciò è veramente inammissibile e disumano nei confronti di quei poveri elfi domestici.
Dobbiamo subito parlare con l'ex-lavoratore della fabbrica di vetro e convincerlo a dirci come trovare gli altri due stabilimenti, così da trovare e liberare anche le creature rimaste.
- attese un attimo, poi con voce un po' incerta aggiunse - Speriamo sia più comprensivo nel parlare, nel caso lo dovremo convincere dell'importanza delle informazioni che ci potrebbe fornire...
Dove lo possiamo incontrare?
Penserei sia qui alla Cattedrale di St. Paul a Londra, essendo stato fissato proprio qui l'incontro, ma potrei sempre sbagliarmi...>>


Il suo sguardo per tutto il tempo era passato dal Signor Habbot alla piccola sacchetta color cenere con un filo argentato che teneva nelle mani, finchè non cedette alla curiosità:

<< Ok, non resisto: cosa contiene quel sacchetto tanto grazioso e misterioso? Qualcosa di utile alla missione?>>

La tentazione di prenderlo e darci un'occhiata era forte, ma non le sembrava certo il caso, sicuro non un comportamento professionale, soprattutto con un collega con cui non aveva tutta questa familiarità come poteva averla con Maurizio.

PS: 223 PC: 164 PM: 181 EXP: 32
codice role © Akicch~NON COPIARE - WANT YOUR OWN? GET IT


INVENTARIO
Attivo
Bacchetta: Legno di noce nero, baffo di troll, polvere di papavero, 11 pollici e 3/4, semi-flessibile.
Distintivo di riconoscimento della P. ANTIMAGO
Spilla del C.R.E.P.A.
Collana con ciondolo "Triquetra" incastonato di pietre preziose



Oggetti:

Diadema della Veela
Effetti: Un bellissimo diadema appartenente proveniente dal tesoro di una veela. Conferisce un fascino più prepotente nei confronti del nemico. Invocando il suo potere blocca l' avversario in quest per un turno. Utilizzabile una sola volta per quest

Orecchini di Drago
Consente di avere successo in un’azione e di far fallire l’avversario. Usabile una volta per Quest

Anello Luminoso
Anello che acceca l'avversario per 2 turni, facendo scaturire dalla pietra incastonata in esso, un raggio di luce molto chiaro ed abbagliante.
Sull'anello sono presenti incisioni non ancora decifrate.

Anello del Coraggio
Attacco e Difesa raddoppiati nei confronti di un unico avversario – 2/5 azioni

Anello del Potere
Blocca l'avversario per 2 turni. Utilizzabile solo in Quest.

Polvere Buiopesto Peruviana (dentro tracolla)
Polvere finissima e nera come la pece, proveniente dal Perù, è’ in grado di creare un buio intenso e impenetrabile per la durata di 5 minuti. Ottima in caso di pericolo per una fuga immediata.
Ogni scatola contiene polvere sufficiente per un solo utilizzo.

Caramella d’Illusione (dentro tracolla)
Chi la ingerisce si “sdoppia” rendendo difficoltoso per l'avversario riconoscere quello vero!

Vestiti&Accessori

Mantello Lepricanico della Disillusione
Realizzato con pelliccia di camaleonte, il Mantello della Disillusione rende una buona, anzi ottima mimetizzazione: se il tuo corpo è ben avvolto in questo tessuto, esso sembrerà donarti l'invisibilità. Se l'esterno del mantello, quando utilizzato, acquisisce il colore di ciò che lo circonda per mimetizzarvi, il suo interno sarà foderato in seta finemente decorata da tanti piccoli quadrifogli verdi.

INCANTESIMI
- QUARTA Classe di Incantesimi (COMPLETA) esclusi i Proibiti
- INCANTESIMI BONUS per "Squadra Antimago"

 
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view post Posted on 3/4/2020, 14:24
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Il Fato

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Magic Glass
NyJGiNj


[Juliet]

«Tzé!»
Il guercio si ritrovò a fissare la Grifondoro con un misto di disprezzo e menefreghismo quando gli venne chiesto di aiutarla a raggiungere Londra. Per come la vedeva lui non era un suo problema, non più ormai. Ciò che più premeva all’uomo, al momento, era di raggiungere i propri compagni ai Tre Manici di Scopa per giocare a Gobbiglie davanti ad un buon boccale di birra.
«E io che ci guadagno?» latrò con fare scontroso. Poi però, all’improvviso, tra quella folta barba ispida si aprì un sorriso malizioso, reso alquanto sinistro per l’abbondanza di denti storti e macchiati dal tabacco. «Senti un po’: se io ti accompagno, non è che mi presenteresti quelle tre belle figliole che erano con te e il ragazzo poco fa? Sì, insomma, non so se mi spiego...» E poi ridacchiò sommessamente, sfregandosi le mani.
Era chiaro che quello fosse il prezzo per un passaggio diretto a Londra.
Allo stesso tempo la spilla della ragazza prese a tremolare con insistenza e, semmai si fosse presa la briga di controllare la comunicazione che le era stata inviata, avrebbe trovato una semplice scritta: “Juliet, Hogwarts”. Più di una considerazione andava fatta, tanto quanto le scelte da intraprendere, ma una cosa era certa: la Grifondoro non era da sola e il proprio Caposcuola aveva cercato di farglielo sapere nel modo più diretto possibile. Ora spettava a lei scegliere il da farsi.

UIOx9mk
[Oliver, Jolene, Mireen e Cordelia]

L’Antimago sorrise con quel tipo di cortesia che non si era solito vedere in un uomo austero e professionale, ma al tempo stesso infinitamente educato e rispettoso nei confronti delle persone altrui. Era entusiasta, ovviamente, nel constatare quanto ognuno degli attivisti fosse così genuinamente fiero di perseguire una così nobile e giusta causa a beneficio degli Elfi, mostrandosi fin da subito interessati al proprio racconto e ponendo tutte le domande del caso.
Habbott avrebbe risposto ad ognuna di esse, ma quando Jolene e Mireen manifestarono un certo interesse verso qualsiasi cosa fosse all’interno della sacchetta, l’uomo si guardò attorno con aria circospetta. Benché non ci fosse nessuno, neppure in lontananza, l’Antimago non era il tipo di persona che voleva rischiare, specialmente quando si trovava in una zona facilmente accessibile ai Babbani.
«Non qui, seguitemi.» apostrofò, avviandosi rapidamente e con discrezione verso il punto da cui erano giunti gli attivisti.
Ripercorsero dunque i loro passi, sfilando accanto alle imponenti mura della cattedrale e sul sentiero che attraversava il parco circostante. L’Antimago si intrufolò in quella porzione riparata dalla vegetazione che aveva scelto appositamente come punto d’arrivo per la Passaporta richiesta, un luogo molto più intimo ed isolato dal resto e dove avrebbero potuto parlare liberamente.
«All’interno di questo sacchetto vi è una cattedrale in miniatura, la stessa che io e la vostra compagna abbiamo trovato nel cimitero. Per mezzo di essa è possibile accedere allo stabilimento segreto che abbiamo provveduto a liberare. Ho pensato che avreste voluto vederla e quindi l’ho portata con me.» spiegò in primis, nella speranza di fornire ai membri del Comitato un quadro più completo della situazione. Slegò il laccio argentato e allargò l’apertura, permettendo così ai presenti di sbirciare al suo interno: chiunque fosse stato mosso dalla curiosità avrebbe notato che sul fondo, molto più in profondità rispetto alle dimensione reali della sacchetta, vi era davvero una piccola cattedrale di St. Paul in miniatura, bianca e ricca di dettagli quanto quella originale. «Vi consiglio di non toccarla se non volete finire al suo interno, ammesso che non vogliate dare un’occhiata. Di per sé non ha più alcuna utilità, se non ad aiutarvi a farvi un’idea della situazione e di come Trott sia molto astuto.»
Il proprio sguardo di ghiaccio andò, infine, a posarsi su Oliver; non si era di certo dimenticato delle sue domande. «Gli Elfi liberati stanno bene, sono con mia moglie Camilla al momento. E’ molto premurosa con loro, proprio come una madre...» Il tono di voce si fece improvvisamente dolce quando parlò della moglie, come una carezza; era chiaro che l’uomo, nonostante fosse un tipo molto serio e che non lasciava facilmente trasparire i propri sentimenti, amava la propria consorte con tutto se stesso.
Sospirò profondamente prima di cimentarsi con la risposta dell’ennesima domanda. «L’uomo in questione si chiama Egil Larsen ed è un artigiano norvegese. Ha un negozio di orologi ad Est End...» aggiunse, infine, in tono grave. Chiunque conoscesse un minimo Londra e i suoi quartieri sapeva quanto Est End fosse nota per il suo alto tasso di criminalità.



@Juliet ritorna tra noi e dovrà decidere il da farsi per quanto riguarda la sua situazione. La spilla ti comunica il messaggio di Oliver, ma diciamo che non sei sicura al cento per cento che sia lui il mittente; sicuramente giunge da qualcuno del gruppo. Per il resto ti viene fatta una proposta se vuoi essere portata a Londra.
@Lady, occhio ai dettagli riportati nei masteraggi! Trott non è un Troll, ma un Goblin. E’ importante prestare attenzione ai dettagli, considerando anche che tra queste due creature vi è una notevole differenza.

Come avrete notato, ho iniziato a chiudere la discussione una volta superata la scadenza prefissata, pertanto - così come l’ho detto a @Miss Fortune per mp - lo dirò a tutti quanti: non dovete prendere questa nuova prassi come un dispetto nei vostri confronti, ma più un'azione correttiva che vi guidi a comprendere l'importanza del rispetto delle scadenze. Nessuno vi obbliga a fare le corse e postare nell’immediato, tanto meno all’ultimo, ma vi si chiede un minimo di buon senso in correlazione ai vostri personali impegni, esattamente come la richiesta di proroghe. Se vi vengono dati 10 giorni, il consiglio è quello di sfruttarli al meglio.

A questo giro niente mappa! In sostanza tornate nel punto in cui siete arrivati tramite Passaporta.

Scadenza: 13 Aprile ore 23.59

Statistiche:
Jolene
PS: 206/206
PC: 144/144
PM: 161/161
PE: 28

Assenze: 0/3
Mireen
PS: 233/233
PC: 164/164
PM: 181/181
PE: 32

Assenze: 0/3
Cordelia
PS: 160/160
PC: 110/110
PM: 110/110
PE: 23

Assenze: 1/3
Oliver
PS: 300/300
PC: 262/262
PM: 322/322
PE: 57,5

Assenze: 0/3
Juliet
PS: 138/138
PC: 56/56
PM: 54/54
PE: 8

Assenze: 0/3

 
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view post Posted on 10/4/2020, 18:54
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Sentì il petto riscaldarsi di un tepore nuovo, sempre più crescente, e una parte di sé continuò a vedere in Mr Abbott un esempio da seguire; non conosceva l'uomo, non aveva mai avuto il privilegio di incontrarlo prima di quell'occasione, ma aveva già buone, ottime ragioni per stimarne ogni operato. Non era da tutti porgere un aiuto così concreto, e senza alcun vantaggio vero e proprio in cambio, e sebbene l'empatia fosse un pregio così prezioso, in quel contesto c'era sempre di più. Una questione di carattere, una questione di etica, di principio, di giustizia allo stato puro; poteva essere l'una o l'altra cosa, anche tutte insieme, e restava in ogni caso una cornice d'insieme eccezionale. Con un sorriso gentile, a riprova di una riconoscenza autentica, Oliver si lasciò trasportare dal prosieguo del discorso dell'altro. Aveva apprezzato la disponibilità del Ministeriale e di sua moglie nei riguardi degli Elfi Domestici, più di quanto potesse anche solo lontanamente chiarire, e per un attimo fu tentato di condividere con Mr Abbott tutti i programmi futuri del C.r.e.p.a. Di per sé, l'uomo aveva già meritato la gratitudine del Caposcuola, ma c'era molto di più in ballo e comprendeva, pienamente e intimamente, come quegli stessi progetti necessitassero tempo - un po' come per una pianta preziosa, così scintillante nei suoi petali più colorati, andavano curati e coltivati, in segreto, fino alla fine. Si appuntò tuttavia una promessa, tacitamente: al momento opportuno, avrebbe scritto una lettera a Mr Abbott e a sua moglie, ad ogni costo. Con la rassicurazione da parte delle Streghe al suo fianco in merito a Juliet e alla sua scomparsa, Oliver riuscì a trarre un respiro di sollievo maggiore; si concentrò a quel punto sull'intera conversazione e quando il sacchetto tra le mani dell'Antimago fu posto in risalto, anche lo sguardo del Caposcuola non poté fare a meno di inseguirne i dettagli. Si chiese cosa potesse effettivamente contenere, se si trattasse di un'altra Passaporta predisposta per l'incontro oppure già di un elemento utile per le ricerche cui erano stati chiamati a partecipare.
«Tutto chiaro, la ringrazio.» Commentò al volo, infilando le mani nelle tasche della giacca. Cercò di indagare la prossima mossa, il loro contributo e la loro strategia d'azione, ma fu letteralmente sorpreso dalla rivelazione del sacchetto. Una cattedrale in miniatura, aveva detto Mr Abbott. Oliver tentò di sporgersi di poco, appena qualche passo, e di scorgervi all'interno. Aveva sentito e letto dell'avventura di Thalia e del Ministeriale, gli archivi in Aula Abbandonata erano piuttosto importanti in quel senso, ma non aveva idea di come si fosse svolto tutto così nei dettagli. Fu spinto a toccare il manufatto per davvero, sulla scia di un'innata curiosità. Voleva entrarvi di persona, vivere quell'ambiente, esserne osservatore vero e proprio; si chiese soltanto se non fosse una perdita di tempo prezioso, da parte propria non conosceva così bene, così profondamente Londra e fondamentalmente non aveva idea di dove potesse trovarsi il quartiere indicato dal Ministeriale. Né sapeva altro al riguardo. Cercò lo sguardo delle altre: se qualcuno tra loro avesse voluto procedere in quel modo, lui ne avrebbe seguito l'esempio; se avessero voluto vedere la Cattedrale, fin dalle pareti, anche Oliver non avrebbe posto freni e si sarebbe aggiunto di conseguenza. Confidava in una scelta di gruppo, anche in quella circostanza così al principio. Ne approfittò, in ogni caso, per porre un'altra domanda al Ministeriale. «Mr Larsen, l'artigiano, è la meta del nostro prossimo passo, vero?» Una domanda carica di aspettativa e di positività: a dispetto di tutto il resto, e soprattutto della cornice d'insieme così incauta nei riguardi di Elfi Domestici in prigionia, c'era per loro un punto di partenza, e tanto bastava per esserne ottimisti. Si accorse tra l'altro di essere tornato alla zona di arrivo, là dove la Passaporta li aveva condotti poco prima. Il pensiero andò velocemente a Juliet e di nuovo Oliver si chiese se stesse bene, se avesse o meno visto il messaggio che aveva spedito tramite Spilla, se fosse o meno tornata al Castello. Una parte di sé sperò di rivederla, lì proprio, per procedere insieme.
salute 300/300 - corpo 262/262 - mana 322/322 - exp 57.5

» abilità
Divinatore Esperto, Maridese, Materializzazione

» inventario
bacchetta, Galeone ES, Spilla C.r.e.p.a., bracciale di Damocle, tarocchi,
rune sacre, amuleto propiziatorio, bussola del domestico,
intruglio confondente, galeoni e api frizzole

» incanti
I, II, III, IV Classe completa
V Classe » Claudo/Parclaudo, Nebula Demitto, Plutonis, Stupeficium
VI Classe » Perstringo

» riassunto
Incuriosito dal contenuto del sacchetto, che non aveva considerato per bene prima, Oliver si chiede se sia il caso di visitare o meno la Cattedrale; come il Ministeriale, condivide l'idea che non sia necessario, ma lascia la scelta alle altre e nel caso si aggiunge. Spera di poter incontrare l'artigiano e di rivedere Juliet, cui vanno i suoi pensieri finali.
 
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view post Posted on 13/4/2020, 18:18
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Molti luoghi ha la tua anima, ivi alberga natura magnanima. Di coraggio e lealtà fanne bandiera, di Grifondoro potrai essere fiera!

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F1SiNqg
Juliet Little

5 jenuary • hogsmeade




Before you put your arms 'round me
Swept the world beneath my feet[...]
That was' til you came my way
And you said "hola, hola"








Come un giocatore di poker avrebbe valutato, dopo la richiesta dell'individuo, una giusta direzione da prendere con il relativo rischio.
Rifiutare sarebbe significato trovarsi tre vite in meno sulla sua coscienza, ma anche un senso di rimorso per non fatto qualcosa per quei poveri elfi.
Accettare sarebbe valso come un atto di coraggio, ma anche un rimorso per una delle tre ragazze usate come agnelli sacrificali.
Tutte e due le opzioni avevano i loro pro e i loro contro.
In suo soccorso, in quella situazione spinosa, venne la chiamata della spilla. Aveva sentito qualcosa di caldo nella tasche. La spilla le si era illuminata rivelando delle parole che le dicevano di tornare a Hogwarts. Chi poteva mai poteva averle scritte? Un pensiero sarebbe giunto a Oliver, il suo compagno di scuola e di quella scampagnata. Se fosse stato lui a intimarle di tornare al castello, significava che dove erano diretti fin dall'inizio, non era un luogo sicuro. Quella spilla e il senso che ne era derivato le aveva fatto giungere ad una conclusione certa.
«Io accetto la tua proposta» avrebbe detto in maniera tale che non capisse che fosse un bluff. Ora doveva raggiungere gli altri «Penso e spero che siano disponibili, metterò una buona parola per lei, se mi porterà dove sono loro. La prego» Ne avrebbe sentito l'urgenza in quella richiesta? L'urgenza di essere dove stava il pericolo. Se avesse funzionato lei avrebbe detto alle ragazze quello che aveva fatto e poi sarebbe a loro il testimone


Le cose più belle sono le più pericolose

role scheme © lisa,




Inventario attivo: Bacchetta, lente d'ingrandimento di Sherlock Holmes, nanosticca, amuleto oscuro, molliccio oppugnabile, detonatore abbindolante, ciondolo scaglia di drago, fetta di torta materializzante.

Incantesimi: prima e seconda classe.

Punti Salute: 138
Punti Mana: 56
Punti Corpo: 54
Punti Exp: 8
 
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view post Posted on 13/4/2020, 20:14
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JJolene non era l'unica ad essere stata incuriosita dal sacchetto grigio: quando la curiosità di Mìreen si manifestò in contemporanea alla sua, la rossa le sorrise brevemente prima di riportare lo sguardo su Habbott, che ad un tratto sembrava ansioso di spostarsi da qualche altra parte. Nel seguirlo Jolene si ritrovò piuttosto interdetta, trovando insensato tutto quell'andare avanti e indietro tra gli stessi due punti. Lanciò qualche occhiata agli altri attivisti, cercando di capire se anche loro trovassero bizzarro il comportamento dell'Antimago.
«È proprio qui che ci ha portati la Passaporta» annunciò nell'accostarsi a Cordelia, ma a voce abbastanza alta da farsi sentire anche dalla loro guida. Apparentemente un'osservazione scontata e insignificante, quella di Jolene era il tentativo di capire se il Mago fosse consapevole di starli riportando esattamente al punto di partenza: a quel punto, tanto sarebbe valso che si fosse fatto trovare nei giardini, invece che in un punto che lui stesso considerava troppo esposto.
Comunque stessero le cose, Jolene venne del tutto assorbita dalla rivelazione di una versione in miniatura della stessa cattedrale che troneggiava alta sopra alle loro teste. Si sporse in avanti per sbirciare l'incredibile oggetto: avrebbe voluto osservarlo più da vicino, rigirarselo tra le mani per poterne cogliere ogni angolo così da confrontarlo con l'originale. Anche dalla visione sommaria che poteva averne, tuttavia, appariva come una piccola opera d'arte, uno sfoggio di grande maestria – era certa che la sua realizzazione non fosse stata semplice nemmeno con l'ausilio della Magia. Costituiva uno stratagemma ingegnoso, quasi perfetto: Trott aveva letteralmente trasformato il pagliaio in un ago. Jolene avrebbe provato ammirazione, se non fosse stato per il disgusto profondo che quell'essere le suscitava a causa delle sue azioni.
A fronte delle nuove conoscenze, cercò di pensare a quale sarebbe stata la linea d'azione migliore. Sia Habbott che Oliver sembravano concentrati sull'artigiano con cui avrebbero dovuto parlare; il primo, in particolar modo, era convinto che non vi fosse nulla di nuovo da scoprire all'interno della cattedrale. Le dispiacque, perché avrebbe volentieri esplorato quello spazio così singolare; tuttavia c'era un'altra linea d'azione, già delineata, che avrebbe sicuramente richiesto tutte le loro energie. Annuì meditabonda quando l'Antimago fece il nome di East End: non era la sua zona preferita della città, ma sembrava azzeccato che un individuo che aveva lavorato per Trott la scegliesse come residenza.
«Quanto è probabile che Larsen ci parli volentieri?» domandò, cercando di sondare il terreno per comprendere che cosa li attendesse. Qualcosa le diceva che non sarebbero stati accolti con un tè di benvenuto.


Inventario & conoscenze

Oggetti:

⤷ Bacchetta
⤷ Spilla C.R.E.P.A.
⤷ Qualche Galeone e la Patente di Smaterializzazione
⤷ Sacchetto con Cioccorane e Piperille
⤷ Pasticche vomitose (x2)
⤷ Anello difensivo: protegge da danni fisici e incantesimi. Anche da Avada Kedavra, ma poi si spezza. Usabile una volta per Quest.
⤷ Catena della notte: rende il corpo più leggero e dona agilità nei movimenti, facendo sembrare le ossa più mobili. Durante la notte la collana si nota molto nell'oscurità, anche se non emette luce a sufficienza per illuminare la zona intorno ad essa.
⤷ Anello con acquamarina
⤷ Anello con pietra della luna

Incantesimi appresi:
⤷ Fino alla IV classe, esclusi i probiti
⤷ VI classe: Adduco Maxima




azioni & statistiche

Jolene trova un po' strano che Habbott li faccia rimbalzare da un punto all'altro come delle palline da ping pong, così fa notare che si trovano di nuovo nel posto dove erano arrivati inizialmente; insomma, vuole capire se Habbott ne è consapevole e se ha una spiegazione sensata per averli aspettati in un posto che nemmeno lui considera sicuro.
In seguito cerca di comprendere meglio che cosa li attenda, e quanto sarà difficile parlare con Lersen.

PS: 206/206
PC: 144/144
PM: 161/161
PE: 28

Nessun danno subito.



 
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view post Posted on 13/4/2020, 20:48
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MìREEN
FIACHRAN
La curiosità di Mìreen venne soddisfatta quando l'uomo li condusse sui loro passi tornando nel punto da cui erano giunti non la passaporta.
La cosa sembrò un po' strana, ma venne distratta da ciò che conteneva il sacchettino rilegato: una mini cattedrale.
Cosa ci faceva una mini cattedrale in un sacchetto? E perchè era stata trovata al cimitero? Poteva nascondere qualcosa di interessante al suo interno quel "luogo"? Magari informazioni utili...
Ora era ancora più curiosa di esplorare il posto, ma quando venne nominato l'Est End dovette ripensarci.
Per il tempo che era stata a Londra, aveva capito bene quanto fosse pericoloso il posto, il cui tasso di criminalità era il più alto di tutta la città e d'intorni.
Non poteva esplorare la mini cattedrale, per quanto lo desiderasse, doveva restare fuori ed occuparsi d'incontrare l'artigiano norvegese.
Attese che finisse di passar loro le informazioni, ormai tornati al punto da cui erano arrivato poco prima loro, per poi parlare:

<< Per prima cosa sono felice che vi stiate occupando degli elfi domestici salvati, è un bellissimo gesto da parte vostra, soprattutto della sua consorte Camilla. - fece un sorriso carico di ringraziamenti, per poi continuare col suo discorso - Lei, Signor Habbot, ha intenzione di venire con noi o resterà solo per passarci le informazioni?
Perchè in ogni caso, ritengo che quell'oggetto, o forse meglio dire luogo in miniatura, da voi reperito al cimitero, sia per forza un indizio importante per il risolvimento della missione.
Vorrei chiederle il permesso di lasciar esplorare quella mini cattedrale a due di noi intanto che gli altri vanno ad incontrare Egil Larsen, portandoci dietro il sacchetto così da restare uniti, e fare entrambe le cose al contempo, con la possibilità di riunirci in qualsiasi momento.
Essendo un quartiere parecchio pericoloso l'Est End, cedo la possibilità di visitare la cattedrale agli altri e mi occuperò dell'incontro con l'artigiano con chi resterà "fuori" con me..>>


Si guardò intorno per vedere le facce dei presenti e cercare di capire se la sua proposta stava piacendo:

<< Naturalmente abbiamo bisogno di sapere come possono uscire dalla cattedrale "portatile" coloro che la esploreranno, se c'è un tempo limite, se la magia al suo interno funziona nel solito modo, sempre se sono informazioni a cui sapete dar risposta.
E per tenerci in contatto, proporrei le spille del C.R.E.P.A., con messaggi brevi e chiari.
- a questo punto si girò verso Oliver, questa volta rivolta a lui - Però non so di preciso come funzionano, avendo sempre solo ricevuto i messaggi e le comunicazioni, non so se possono esser inviati anche da altre o solo da quella in tuo possesso.>>

La sua unica idea era quella, ma sarebbe stata ben felice di ascoltare gli altri e ulteriori proposte.

<< Cosa dobbiamo sapere di questo Lansen che potrebbe convincerlo a farlo parlare?>>

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Anello Luminoso
Anello che acceca l'avversario per 2 turni, facendo scaturire dalla pietra incastonata in esso, un raggio di luce molto chiaro ed abbagliante.
Sull'anello sono presenti incisioni non ancora decifrate.

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Polvere finissima e nera come la pece, proveniente dal Perù, è’ in grado di creare un buio intenso e impenetrabile per la durata di 5 minuti. Ottima in caso di pericolo per una fuga immediata.
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view post Posted on 13/4/2020, 22:56
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Ognuno di noi è una luna: ha un lato oscuro che non mostra mai a nessuno.

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Avevamo iniziato a seguire Jolene che ci av strada. Camminando avevo avvertito una leggera fitta alla caviglia, dovuta probabilmente all'atterraggio poco aggraziato dopo il trasporto della passaporta. Sentii nominare dagli altri una certa Juliet e guardandomi intorno mi resi conto che una delle ragazze del nostro gruppo non era arrivata a destinazione insieme a noi. Probabile che non abbia toccato in tempo la passaporta, come aveva suggerito la bella ragazza dai capelli colorati.

Magari è stata la sua prima volta e non sapeva bene come fare. In quel momento mi ricordai con poca gioia della prima volta che io stesse avevo usato una passaporta… arrivata a destinazione avevo vomitato anche l'anima. Scossi la testa come se servisse a mandare via quel ricordo disdicevole.

Ma certo, Jole… vedrai che ci raggiungerà. Dissi cercando di rassicurarla, accarezzandole il braccio.

La piazza era deserta, solo una figura spiccava accanto alle statue… e doveva sicuramente trattarsi del signor Habbott. Lo avevamo raggiunto e ci eravamo presentati a lui

Io invece… sono Cordelia Dixon, molto piacere! Oliver ha ragione Mr Habbott, il suo contributo è davvero prezioso per noi attivisti. Anche mio padre era stato un membro del C.R.E.P.A. ma, dopo la mia nascita aveva deciso di dedicarsi solo ed esclusivamente alla famiglia… e avevo le mie ragioni per credere che non fosse stata una sua iniziativa, ma piuttosto quella di mia madre… però quello non era il momento di pensare a questo.

Quando il signor Habbott ci avevo descritto come erano stati trattati quei poveri elfi per tutto questo tempo, mi si strinse il cuore in gola. Odiavo con tutto il cuore le ingiustizie… e queste non erano solamente ingiustizie, si trattava di vere e proprie torture. E la ragazza dai capelli rossi non mancò dall'esternare tutta la sua indignazione.

E come darle torto?

Faremo del nostro meglio! Esclamai anche io, stringendo i pugni lungo i fianchi. Ci impegneremo tutti al massimo, può contarci.

Il signor Habbott aveva con sé un sacchetto e mi ero trattenuta dalla voglia di chiedergli se contenesse qualcosa che poteva esserci utile. Così quando Jolene e la ragazza dai capelli colorati - che da quanto avevo capito di chiamava Mireen - chiesero cosa contenesse...mi ero sentita sollevata: ero troppo curiosa di saperlo anche io!

L'uomo prima di rispondere si guardò intorno con fare circospetto e ci invitò a seguirlo. Durante il cammino mi resi conto che il signor Habbott ci stava riconducendo al punto di partenza, proprio dove ci aveva condotti la passaporta: osservazione che fece anche Jolene a voce alta, avvicinandosi a me. Risultava alquanto strano che ci riportasse indietro dove essere arrivati fin lì. Pensi si sia reso conto che stiamo tornando al punto di partenza? Domandai a Jolene che aveva un'espressione dubbiosa quanto la mia.

Quando l'uomo ci informò che il contenuto del sacchetto era niente di meno che una cattedrale in miniatura, ancora più domande cominciavano a frullarmi in testa.

Perché è stata trovata proprio in un cimitero? Perché l'uomo l'aveva portata con sé?

Mi avvicinai per guardare quando l'uomo aprì il sacchetto e sul fondo scorsi, proprio come aveva anticipato lui stesso, quella che sembrava davvero la miniatura della cattedrale che avevano davanti. Istintivamente sollevai la mano per toccarla ma il signor Habbott disse che era meglio non toccarla o avremmo rischiato di finire al suo interno.

L'uomo rispose ad Oliver dicendo che ormai gli elfi stavano bene e si trovavano con sua moglie. beh, può farci soltanto piacere che sua moglie si stia prendendo cura di loro. Mi permise di dire a nome di tutti. Quando poi l'uomo parlò di East End un brivido mi percorse la schiena. Chiunque vivesse a Londra sapeva bene che quella era una zona da cui stare alla larga. Mireen fece delle domande che interessavano anche me e aspettai con ansia che l'uomo rispondesse. Adesso le cose cominciavano davvero a farsi interessanti e anche se avrei volentieri abitato di andare a East End, per la nostra causa l'avrei fatto senz'altro.

PS: 160/160 ⁕ PC: 110/110 ⁕ PM: 110/110

INVENTARIO
⁕ Bacchetta
⁕ Spilla del C.R.E.P.A.


CONOSCENZE
Terza Classe di Incantesimi
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Il Fato

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Magic Glass
NyJGiNj


[Juliet]

L’occhio sano del Mago anziano brillò di pura soddisfazione quando la Grifondoro accettò la sua proposta. Per una volta tanto sarebbe riuscito a mettere le mani su un passatempo migliore delle Gobbiglie e, se solo si fosse dimostrato scaltro e gentile con quelle tre giovani donne, probabilmente sarebbe riuscito a conquistarle tutte; al solo pensiero di una possibile riuscita in tal senso, l’uomo si passò la lingua sulle labbra con fare famelico.
«Tre Angeli da aggiungere alla mia collezione...» bofonchiò con crescente entusiasmo. «Gli Angeli di Charlie, sì...» Avrebbe avuto per le mani una bionda, una rossa e… una dal colore di capelli molto singolare, ma che non avrebbe faticato a farglieli tingere di nero: aveva un debole per le more il vecchio Charlie.
Si ridestò all’improvviso da quel suo sogno ad occhi aperti, per poi mulinare una mano nella direzione di Juliet, ringhiando qualcosa di vagamente comprensibile come un «Sbrigati!» mentre picchiettava il bastone sul pavimento di sassi; infine, allungò verso di lei il proprio braccio e sbraitò un secco «Stringimi forte!»
Poi, semmai la giovane adepta di Godric si fosse stretta all’anziano, quest’ultimo avrebbe iniziato a girare su se stesso come una trottola, per poi scomparire con un sonoro crack tipico della Smaterializzazione.

UIOx9mk
[Oliver, Jolene, Mireen e Cordelia]

Le labbra di Habbott si erano tese in una sorta di smorfia divertita nell’udire la voce di Jolene durante il percorso: non la intese come un’osservazione offensiva, ovviamente, lui stesso era consapevole delle proprie decisioni e azioni, a partire dalla Passaporta stessa. Aveva stabilito un percorso ben chiaro e delineato, per salvaguardare quel loro incontro e quanto ne sarebbe seguito; e - ne era certo - ben presto tutti loro lo avrebbero compreso, tanto quanto il fatto che l’uomo non era uno sprovveduto qualsiasi.
«Ogni cosa è stata ben ponderata, miss White.» fu la risposta dell’Antimago.
La curiosità degli attivisti nei confronti della Cattedrale in miniatura attirò una maggiore simpatia da parte di Habbott, il quale trovò davvero ammirevole quella loro sincronia nel volersi appigliare a qualsiasi informazione disponibile; il loro intento era chiaro come la luce del sole e gli Elfi Domestici non avrebbero potuto fare altro che gioire nell’avere dei così validi paladini a combattere per loro.
Tuttavia, quando sia Oliver che Jolene chiesero di Larsen, l’Antimago sospirò profondamente, mentre i suoi lineamenti si fecero d’un tratto sempre più cupi e perplessi. «Parlare con Larsen sarà fondamentale, sì, ma temo che potremmo trovare della resistenza da parte sua. E’ importante che parli, potrebbe sapere più cose di quanto possiamo anche solo immaginare. E Dio solo sa se è addirittura a conoscenza dell’ubicazione dei due stabilimenti rimasti!» aggiunse, infine, passandosi una mano sulla faccia con fare sgomento. La sua preoccupazione era di non riuscire a venirne a capo, dato che gli Elfi rimasti con Camilla avevano troppa paura di parlarne, pertanto Larsen costituiva l’unico appiglio che lui e il gruppo di attivisti del C.R.E.P.A. avevano a disposizione.
Adalbert si ritrovò a spostare la propria attenzione su Mireen e ad annuire debolmente. La sua proposta era senza dubbio sensata: se anche i suoi compagni erano dello stesso avviso, non avrebbe di certo impedito loro di farlo, ma avrebbe consegnato nelle loro mani l’oggetto affinché potessero recarsi nel vecchio stabilimento ormai liberato e abbandonato, studiandolo da cima a fondo. Eppure qualcosa di improvviso - o meglio, più di una cosa - accadde nel momento stesso in cui l’uomo fece per aprire bocca e rispondere alla collega.

sL6QgAB
[Tutti]

Due rumori secchi e decisi irruppero in due zone distinte rispetto a dove il gruppo si trovava, uno alla loro destra e uno alla loro sinistra. Il primo ad attirare la loro attenzione fu quello alla loro destra: un uomo vecchio e secco come un chiodo, con una spessa benda sull’occhio e dai vestiti logori, apparve dal nulla assieme ad un viso noto agli attivisti. Juliet era finalmente riuscita a raggiungerli con l'inaspettato aiuto di Charlie, ignari del prezzo che aveva pattuito per quel passaggio improvvisato.
Poi, con estrema sorpresa di tutti, ed in particolare di Habbott, la loro attenzione venne attirata dal rumore alla loro sinistra: due Elfi Domestici, vestiti con degli abiti smessi e larghi rispetto alle loro dimensioni, spezzarono il clima tranquillo di quell’incontro. Il più gracile dei due, visibilmente provato e ferito, scivolò via dalla presa del proprio compagno e si accasciò al suolo, il respiro affannato e il corpo che tremava come una foglia. Lividi e tagli erano ben visibili agli occhi dei presenti, così come il terrore riflesso sul suo sguardo, ma la gravità della sua condizione non era facile da stabilire da quella loro distanza.
L’Elfo più esile e in buona salute, lanciò uno sguardo colmo di supplica verso Habbott e, infine, verso tutti gli altri. «Signore! Amico! Presto! Pericolo!» squittì in preda al panico. «Jinky ha fatto il possibile. Jinky è arrivato tardi, ma portato via Grimsti.»
L’Antimago fu il primo a reagire: senza esitare, allarmato sia per le condizioni dell’altro Elfo che per le parole dell’altro, corse velocemente da loro e si inginocchiò accanto a quello ferito, raccogliendolo tra le proprie braccia. «Oh, povero Grimsti… Che cosa è successo? Chi ti ha fatto questo?»
«Perdona, Signore, perdona Grimsti… Perdona.» Dolorante e spaventato, l’Elfo ferito e di nome Grimsti scoppiò in un pianto disperato. Qualsiasi cosa fosse successa, era chiaro quanto si sentisse in colpa a riguardo.
A quel punto fu l’altra creatura, quella di nome Jinky, a farsi coraggio e a prendere la parola. «Grimsti no colpa, Signore. Grimsti ha fatto solo quanto la Signora ha chiesto. La signora Camilla tanto buona con Grimsti: lei promesso di aiutare Prim, così Grimsti l’ha portata al porto, ieri notte. Ma appena arrivati qualcosa ha attacco la signora Camilla e Grimsti. Jinky ha ritrovato Grimsti all’alba, ferito, ma della signora Camilla nessuna traccia.»
Habbott sbiancò e deglutì a vuoto, incapace di realizzare quanto fosse appena accaduto: dov’era finita Camilla?



Al fine da rendere più chiara la situazione, ho impostato il post - come la volta scorsa - in base a chi viene coinvolto in quella determinata situazione. Onde evitare fraintendimenti di sorta, dunque, vi confermo che alla voce [Tutti] è compresa pure @Juliet, la quale si è finalmente ricongiunta con voi.

La situazione ha subito un risvolto davvero inaspettato quanto significativo, vi invito caldamente a prestare molta attenzione ai dettagli che vi ho fornito, più di una scelta può essere intrapresa.

Scadenza: 27 Aprile ore 23.59

Statistiche:
Jolene
PS: 206/206
PC: 144/144
PM: 161/161
PE: 28

Assenze: 0/3
Mireen
PS: 233/233
PC: 164/164
PM: 181/181
PE: 32

Assenze: 0/3
Cordelia
PS: 160/160
PC: 110/110
PM: 110/110
PE: 23

Assenze: 1/3
Oliver
PS: 300/300
PC: 262/262
PM: 322/322
PE: 57,5

Assenze: 0/3
Juliet
PS: 138/138
PC: 56/56
PM: 54/54
PE: 8

Assenze: 0/3

 
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Ascoltò il commento dell'uno e dell'altra, di per sé più in silenzio di quanto non fosse stato fino ad un attimo prima; cercava in quel modo di ricostruire un filo conduttore, di farne tesoro e scrigno insieme: da tempo, infatti, Oliver aveva imparato il valore delle informazioni, perfino quelle secondarie, le più celate tra tutte. Questione di dettagli, diceva sempre. Così come succedeva per le sue Visioni, così come per le sue Profezie, così come per ogni cosa cui concedeva giusta attenzione; c'era un ordine, c'era sempre, il punto era saper ripristinarne una cornice assoluta. Non si preoccupò quindi di tornare sui propri passi, si accorse a sua volta di essere nel luogo in cui erano apparsi con la Passaporta, ma i suoi pensieri già convergevano verso un altro motivo. Larsen, quel nome. Non aveva mai sentito pronunciarlo fino a quel momento, non compariva da nessuna parte, né - Oliver ne era quasi del tutto certo - era stato trascritto sugli archivi del Comitato. Se così fosse stato, se non avesse dimenticato alcunché, poteva allora soltanto significare che fosse di per sé un nome nuovo, pienamente nuovo. Non fu sorpreso di scoprire che l'artigiano, chiunque fosse stato, avrebbe potuto dare più grattacapi del previsto - non una sola volta era andato tutto leggero, quando c'era di mezzo il C.r.e.p.a. La precisazione di Mr Habbott non poté che accendere la determinazione di Oliver. Sorpreso com'era, si lasciò coinvolgere dalle frasi delle altre colleghe e annuì, distrattamente. Condivideva l'idea di agire insieme, di poter venirne a capo in gioco di squadra; il valore effettivo dell'associazione benefica si legava proprio ai suoi attivisti e quel giorno, Oliver ne era sempre più convinto, era affiancato da persone speciali. Si costrinse a fare un passo indietro, di scatto, quando la prima Materializzazione spezzò il momento, lì sulla destra. Un battito di palpebre con la conseguente espressione più inebetita, infine un sorriso improvviso a vincere tutto il volto. «Juliet» Chiamò a voce più alta, tradiva in quel modo una nota di pura e semplice emozione. Aveva sperato fin dal principio di poter scorgere di nuovo l'amica, e la sua assenza aveva rappresentato un ostacolo più intimo e profondo di quanto Oliver potesse chiarire. Rivederla, tra l'altro con la figura familiare del Mago che aveva preparato loro la Passaporta d'inizio, fu un colpo del tutto piacevole. Era pronto a cercare la vicinanza dell'altra, le prime domande già a fior di labbra, quando sulla sinistra qualcosa attirò altrettanta attenzione. Non comprese, non da subito. La visione d'insieme di due Elfi Domestici che non conosceva, l'apparente stato compromesso di uno tra i due, infine le parole affrettate che consumarono alla direzione di Mr Habbott, tutto apparve come un fulmine a ciel sereno. Da parte propria, il Grifondoro si costrinse ad attendere - il respiro trattenuto, gli occhi socchiusi, infine un cipiglio confuso sulla fronte. Non aveva colto ogni dettaglio, non così come avrebbe voluto, ma il tono concitato delle Creature e l'immagine completa che aveva avuto dall'improvvisa comparsa si unirono come tasselli di un puzzle ben più complicato del dovuto. Cercò di avanzare di un passo, scoccando un'occhiata all'Elfo Domestico apparentemente ferito. Si sentì mancare la terra sotto i piedi, in balia di un'empatia più forte di lui, e si rivolse parimenti veloce verso l'unica persona che sapeva per certo poter aiutare la Creatura meglio di tutti loro. «Jolene, ti prego Un sussulto, una frase intensa; la strega restava agli occhi dello studente l'Infermiera di Hogwarts, il punto primario di ogni cura, e per giunta era stata lei ad aver salvato lui, in una situazione altrettanto pericolosa. Se c'era qualcuno che avrebbe potuto fare qualcosa, quella era Jolene White. L'espressione di Mr Habbott, cui Oliver portò subito il suo sguardo, non gli era sfuggita. C'era qualcosa, non era chiaro così precisamente, ma non prometteva nulla di buono.
«Mr Habbott, cosa sta succedendo?» Domandò di sfuggita, guardandosi subito dopo attorno. Aveva colto un nome tra quelli pronunciati dagli Elfi Domestici ed era Camilla. La moglie del Ministeriale, la figura che Oliver aveva elogiato fino ad un attimo prima. La confusione divenne snervante fin nel cuore, sempre di più.
salute 300/300 - corpo 262/262 - mana 322/322 - exp 57.5

» abilità
Divinatore Esperto, Maridese, Materializzazione

» inventario
bacchetta, Galeone ES, Spilla C.r.e.p.a., bracciale di Damocle, tarocchi,
rune sacre, amuleto propiziatorio, bussola del domestico,
intruglio confondente, galeoni e api frizzole

» incanti
I, II, III, IV Classe completa
V Classe » Claudo/Parclaudo, Nebula Demitto, Plutonis, Stupeficium
VI Classe » Perstringo

» riassunto
Alla vista di Juliet, Oliver trae un respiro di sollievo ed è felice di ritrovarsi; quando appare la coppia di Elfi Domestici, tutto accade in fretta - per Oliver - per capire per davvero cosa stia succedendo, coglie alcuni dettagli preziosi e si accorge della Creatura ferita. A Jolene chiede aiuto improvviso, fidandosi dell'Infermiera come in passato. Infine, si rivolge a Mr Habbott.
 
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view post Posted on 26/4/2020, 19:54
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Cordelia sembrava condividere il suo medesimo stupore, ma la sua domanda dubbiosa evidentemente non raggiunse le orecchie di Habbott, che si rivolse unicamente a Jolene nell'assicurarle che ogni cosa era stata pensata con precisione. La giovane non replicò, limitandosi ad annuire e lanciando all'altra donna un'occhiata il cui significato era “portiamo pazienza e vediamo”. L'Antimago le aveva fatto una buona impressione e non vedeva motivo per dubitare della sua sincerità; non le sarebbe dispiaciuto che condividesse con loro i suoi piani, ma si disse che la sua eccessiva curiosità la stava spingendo a mostrare troppa impazienza. Si stavano addentrando in un dedalo di informazioni svelate e nascoste, di delinquenti e sfruttatori che erano riusciti a farla franca per chissà quanto tempo: era evidente che non sarebbero bastate poche frasi per metterli al corrente di ogni dettaglio, ma piano piano la realtà dei fatti si stava delineando anche per loro. La cattedrale in miniatura era un primo tassello fondamentale, la sua esistenza parve affascinare anche i suoi compagni. Jolene accolse la proposta di Mìreen con grande favore, sarebbe bastato uno sguardo fugace per accorgersi dell'improvvisa luminosità degli occhi verdi. Se c'era la possibilità di esplorare quell'ambiente tanto singolare senza per questo rischiare di perdere tempo, Jolene si sarebbe volentieri offerta di farlo.
Tuttavia Habbott non fece in tempo a rispondere alla proposta, che un rumore forte e secco li interruppe. Ormai non aveva bisogno di pensare per riconoscerlo come il segnale di una Smaterializzazione, ed infatti in un unico istante l'aria che fino ad allora era stata sgombra si ritrovò ad accogliere due nuove figure. «Juliet!» L'esclamazione nacque spontanea, a dispetto del fatto che la ragazzina fosse per lei poco più di un'estranea. Era parte della squadra e, come tale, Jolene se ne sentiva legata da una familiarità istintiva. Eccoli al completo un'altra volta, dunque, e la Strega avrebbe gioito molto di più se solo non avesse riconosciuto, nell'uomo che accompagnava Juliet, il medesimo vecchio sgradevole che li aveva accolti ad Hogsmeade.
Non vi fu tempo per esplorare le implicazioni di quelle nuove comparse: l'apparente calma in cui erano stati immersi fino a quel momento s'era d'un tratto sgretolata, scoprendo il turbine disordinato su cui poggiava. Jolene ne venne immediatamente travolta, l'impatto si palesò in un primo sussulto alla vista dei due elfi appena comparsi. Ciò che seguì fu il mostrarsi del pericolo, una sensazione crescente di panico alimentata dalla vista delle ferite sul corpo di uno degli Elfi, dallo squittio pregno di allarme del suo compagno. Sul momento Jolene rimase ferma, cercando di decifrare la nuova situazione. Ascoltò lo scambio di battute, le spiegazioni di Jinky gettarono una luce parziale su ciò che doveva essere accaduto.
La preghiera di Oliver spezzò infine la sua esitazione; Jolene gli rivolse uno sguardo pieno di interrogativi, sperando contro ogni logica che i nuovi avvenimenti avessero per lui più senso di ciò che lei era in grado di cogliere. Per un unico istante lo rivide come molti mesi addietro, e le sembrò che un lezzo insopportabile di rose e ruggine avesse invaso l'aria come durante quella notte fatidica. Si portava ancora appresso lo strascico di orrore dell'ultimo Ballo, non avrebbe mai dimenticato la sensazione di essere completamente persa in un mondo che era impazzito nel tempo di un unico battito di ciglia. Sembrava che fosse successo un'altra volta, ma in quel momento Jolene era in sé e non si sarebbe lasciata prendere dal gelo del panico.
Senza indugiare oltre si affrettò a raggiungere Habbott e i due elfi. Si inginocchiò accanto all'Antimago, gli posò una mano sulla spalla nel tentativo di confortarlo come poteva per la scomparsa della moglie. Ogni traccia di colore aveva abbandonato il viso dell'uomo, che già nelle occasioni in cui aveva nominato Camilla era apparso carico di affetto nei suoi confronti. Non poteva immaginare la sofferenza di un simile colpo.
Colui che in quel momento richiedeva tutte le sue cure, però, era Grimsti. Era lui che Jolene aveva voluto raggiungere e, nello studiarne il corpicino esile così provato, sentì tutta l'urgenza di agire. «Posso occuparmi delle ferite, sono un'infermiera» disse a beneficio tanto dell'elfo quanto di Habbott, cercando di controllare la voce così da cancellarne le tracce dell'agitazione. Lasciò la spalla dell'uomo, attendendo che si scostasse per lasciarle il via libera, e nel frattempo fece correre la mano alla fondina dove custodiva la bacchetta per tentare di estrarla.
«Ti prego, Grimsti, cerca di calmarti, sono qui per aiutarti», proseguì nel suo tono più morbido. «Hai visto chi ti ha attaccato? Come ti hanno ferito?» Cercò di capirlo lei stessa, studiando i lividi e le ferite nella speranza di poterne ricavare qualche indizio sulla loro causa. Se l'Elfo glielo avesse permesso, Jolene avrebbe tentato di porre rimedio ai tagli che lo deturpavano, partendo da quelli più gravi. Il pianto disperato della creatura le aveva stretto la gola in un nodo, ma in quel momento si sforzò di pensare a mente lucida senza lasciare che l'emotività interferisse con ciò che doveva fare. Si trattava di un'arte che aveva imparato a padroneggiare, quantomeno quando entrava il gioco il benessere di qualcuno in difficoltà: allora Jolene si caricava di tutta la forza che all'altro mancava, e sopperiva così alle sue naturali paure, alle esitazioni che in altri contesti avrebbero potuto esserle d'intralcio.
Così, padrona di se stessa, la Strega concentrò il proprio sguardo su uno dei tagli che toglievano forza alle membra esili dell'Elfo. Accantonò ogni domanda – ce n'erano molte a cui rispondere –, ogni distrazione che avrebbe potuto compromettere il buon esito della guarigione. Le dita strette intorno al Larice e il polso morbido, Jolene avrebbe tracciato un mezzo giro d'orologio – dal basso verso l'alto, un movimento continuo e sinuoso – che avrebbe trovato la sua coronazione in una breve, rapida stoccata verso la ferita di cui intendeva occuparsi. Si sarebbe fermata prima di entrarvi in contatto, amalgamandosi alla rotazione precedente con quanta più fluidità possibile. Il gesto sarebbe stato accompagnato da parole non dette, una formula che sarebbe risuonata chiara nella sua mente: Medèor Vulneràtio. Ogni sillaba sarebbe stata scandita nel fermo intento di rimarginare i lembi di pelle ferita, di ricostituire l'unità dei tessuti e lasciare che la crudeltà dei tagli non fosse altro che un ricordo. Uno dopo l'altro, si disse, sarebbero scomparsi tutti sotto all'influsso della Magia, sotto ai gesti precisi, agli accenti in cui si rifletteva l'unico obiettivo di rimettere il povero Grimsti in sesto.


Inventario & conoscenze

Oggetti:

⤷ Bacchetta
⤷ Spilla C.R.E.P.A.
⤷ Qualche Galeone e la Patente di Smaterializzazione
⤷ Sacchetto con Cioccorane e Piperille
⤷ Pasticche vomitose (x2)
⤷ Anello difensivo: protegge da danni fisici e incantesimi. Anche da Avada Kedavra, ma poi si spezza. Usabile una volta per Quest.
⤷ Catena della notte: rende il corpo più leggero e dona agilità nei movimenti, facendo sembrare le ossa più mobili. Durante la notte la collana si nota molto nell'oscurità, anche se non emette luce a sufficienza per illuminare la zona intorno ad essa.
⤷ Anello con acquamarina
⤷ Anello con pietra della luna

Incantesimi appresi:
⤷ Fino alla IV classe, esclusi i probiti
⤷ VI classe: Adduco Maxima
azioni & statistiche

A Jolene l'idea di Mìreen piace, una volta ottenuto il consenso di Habbott intende offrirsi per entrare ad esplorare la cattedrale. L'arrivo improvviso di Juliet però le fa scordare la faccenda: è sollevata di vederla, un po' meno di riconoscere il charmant Charlie al suo fianco.
Quando compaiono anche gli Elfi, sul momento rimane sul posto, cercando di comprendere al meglio la situazione descritta dalle parole di Jinky. Quando questo termina di parlare, incoraggiata da Oliver, si accosta a Habbott e Grimsti. Cerca di confortare silenziosamente l'uomo per la scomparsa della moglie, e si offre per curare le ferite del povero Elfo. Incoraggia quest'ultimo a calmarsi e a spiegarle che cosa lo abbia ridotto in quello stato. Infine raccoglie la concentrazione e tenta di iniziare la cura dei tagli, partendo dai più gravi.

PS: 206/206
PC: 144/144
PM: 161/161
PE: 28

Nessun danno subito.
 
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view post Posted on 27/4/2020, 11:07
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Ognuno di noi è una luna: ha un lato oscuro che non mostra mai a nessuno.

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Cordelia Fortune Dixon

Dopo la domanda di Jolene e Oliver, l'uomo sembrò turbato e ammise che c'era la possibilità che Larsen non avrebbe collaborato. Se si opporrà… troveremo il modo di farlo parlare. Può starne certo. Solo dopo aver pronunciato quella frase, mi accorsi di quanto quelle parole potessero sembrare minacciose per certi versi. Mi ero ripromessa di mettere a freno la mia impulsività per riesumare la mia indole coscienziosa che si era assopita negli ultimi anni. Ovviamente non saremo violenti. Dissi per rimediare. Non volevo che l'antimago potesse farsi un'idea sbagliata di me. Anche se sapevo in cuor mio che se sarebbe stato davvero necessario… non mi sarei fatta tanti scrupoli con quel Larsen. Ovviamente avrei preferito che si svolgesse tutto nei limiti della decenza, ma mi conoscevo, a volte non riuscivo proprio a trattenermi, soprattutto se si trattava di mettere in salvo delle creature innocenti e indifese. Volevo che il responsabile di questa storia la pagasse cara.

Improvvisamente due rumori provenienti ognuno dalla parte opposta mi fecero sobbalzare. Istintivamente puntai la mia bacchetta in direzione delle due figure che apparvero letteralmente per magia poco distanti dal nostro gruppo, ma poi il mio cuore riprese a poco, a poco a battere regolarmente quando mi resi conto di chi si trattava: era stato solo un falso allarme per fortunata. Il gruppo sembrò essere molto entusiasta di rivedere Juliet. Bentornata tra noi. Dissi riferendomi alla ragazza che non era riuscita a teletrasportarsi con noi. Tutto bene? L'uomo anziano che l'aveva accompagnata qui, nonché l'uomo che ci aveva condotti alla passaporta, mi inquietava non poco. Non feci in tempo ad udire risposta che l'attenzione del gruppo fu catturata dalla causa del secondo rumore proveniente dalla nostra sinistra. Quello che ci ritrovammo davanti agli occhi fu una coppia di elfi che sicuramente non stavano bene, anche da questa distanza si potevano scorgere le ferite. Mi portai la mano allo stomaco come se quel gesto potesse contenere la morsa che mi attanagliava in quel momento. I loro vestiti erano decisamente troppo larghi per la loro gracile corporatura. Mi accorsi che uno dei due era decisamente più malmesso rispetto all'altro, dopo pochi istanti dall'arrivo cadde al suolo sfuggendo dalla presa del suo compagno che aveva cercato di sostenerlo.

L'elfo rimasto in piedi cominciò a chiedere aiuto, farfugliando di aver fatto tutto il possibile. Il signor Habbott si avvicinò e lo prese tra le braccia, rimanendo sconvolto per quello che l'elfo gli rivelò di seguito. Jolene si avvicinò a lui e cercò di confortarlo, sicuramente avrebbe cercato di curare anche il povero elfo ferito. Dobbiamo andare al porto a cercare sua moglie… magari il colpevole ha lasciato sbadatamente degli indizi. Mi avvicinai di più a loro, e la vista delle ferite insanguinate del povero elfo ebbero un brutto effetto su di me, come da copione. Mi allontanai da loro di qualche passo dando le spalle a tutti: non volevo che mi vedessero in quello stato. Avvertivo la testa girare. Le mani sudavano man mano che il cuore cominciava a battere sempre più veloce nel mio petto: lo sentivo rimbombare nella mia testa. Bum. Bum. Come dei tonfi. La testa cominciò a girare ancora più forte, non vedevo più nulla, la vista mi si era offuscata. No… non adesso… non qui… Pensai, ma era difficile mantenere il controllo se il tuo stesso corpo si rifiutava di darti ascolto. Caddi con le ginocchia a terra e appoggiai le mani al suolo. Sentivo i sassolini sotto le mie mani che mi graffiavano i palmi e mi imposi di non perdere i sensi cominciando a inspirare ed espirare, fino a quando non cominciai a sentire il cuore che rallentava riprendendo il suo battito naturale. Odiavo questa cosa di me, era un limite che detestavo davvero tanto.

PS: 160/160 ⁕ PC: 110/110 ⁕ PM: 110/110

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25 anni _ Sangue BANSHEE _ Irlandese _ P.Antimago _ Ex-Grifondoro
Outfit
MìREEN
FIACHRAN
Stava ascoltando aveva da dire il suo collega sull'artigiano con cui dovevano andare a parlare quando successe ciò che nessuno si aspettava e l'istinto di Mìreen reagì rapido facendole sfoderare la bacchetta nel caso si trattasse di un attacco.
Per sua fortuna (o sfortuna) si sbagliava.
Nel medesimo momento comparvero l'uomo che aveva dato loro la passaporta per raggiungere magicamente la Cattedrale di St. Paul insieme alla studentessa che non era stata teletrasportata con loro e due elfi domestici.
L'espressione libidinosa alquanto sospettosa del vecchio Charlie passò in secondo piano quando videro com'era ridotto uno dei due elfi comparsi.
Vide Jolene accorrere in aiuto della povera creatura ferita, mentre i colleghi antimago si avvicinarono all'altro, inginocchiandosi per sentire meglio e dar coraggio al poverino che faceva fatica a parlare da quanto era sconvolto.

<< Jinky, respira lentamente e spiega...>>

I fatti che riuscì a raccontar loro non erano minimamente rassicuranti, anzi la ragazza dovette prepararsi a sorreggere Habbott nel caso avesse un improvviso mancamento dovuto alle parole dell'elfo: Grimsti, l'elfo ferito di cui si stata occupando la sua amica Jolene, la notte precedente aveva portato al porto la moglie di Habbott, Camilla, per aiutare un certo Prim, ma erano stati attaccati e oltre a far del male a quelle povere creature avevano rapito la donna.
La deduzione della ragazza bionda aveva sicuramente senso.

<< Giusto, potrebbero esserci ancora degli indizi.
Se è successo ieri sera, sono spariti con Camilla da troppo poco tempo perchè abbiano avuto il tempo di ripulire la zona, o almeno lo spero.>>


Si girò verso l'elfo di nome Grimsti, non poteva certo seguirli al porto per com'era ridotto, potevano solo portarlo in ospedale, significa che doveva dir loro tutto ciò che sapeva prima che partivano per quella che era diventata una missione di salvataggio.

<< So che non sei nel pieno delle forze e sicuramente hai bisogno di cure e riposo, ma è importante che ti concentri e ci racconti cos'è successo quando hai portato la Signora Camilla al porto, cosa da aver più possibilità di salvarla.
Chi è Prim? E perchè proprio al porto?>>


Gli parlò con dolcezza, cercando di rassicurarlo, ma al contempo convincerlo a raccontar loro cos'era successo.
Sapeva che era sotto shock e l'ultima cosa che avrebbe voluto era ricordare quell'orribile momento, ma doveva farlo per poter aiutare loro.

<< Direi che la ricerca d'informazioni sui comportamenti illeciti di Trott passano in secondo piano.
Prima dobbiamo trovare e salvare Camilla.
E mi verrebbe da pensare che le cose siano collegate visto che non credo sia una casualità che ad esser stata rapita sia stata proprio sua moglie, signor Habbott.>>


Poi di colpo i suoi occhi si spalancarono.
E per poco non le venne un colpo: erano a Londra, con due elfi domestici vicini! Qualsiasi babbano poteva vederli!

<< Cavolo cavolo! Dobbiamo subito nasconderci da qualche parte!
Non possiamo restare qui a parlare come niente fosse con due elfi domestici che potrebbero esser visti dai babbani!>>


Si passò una mano tra i capelli viola, la ricrescita del suo colore nero naturale visibile alla radice della lunga chioma.

[ Pensa pensa Mìreen!]

<< Potremmo rifugiarci nella mini-cattedrale e uno resta fuori... - ma si pentì quasi subito della sua proposta, se si fosse proposto Charlie per custodire il sacchetto con loro dentro chissà dove li avrebbe portati... Non si fidava di quel tizio con la faccia marpione e che guardava le tre streghe adulte come fossero deliziosi dolcetti da gustare. - Magari per non dare nell'occhio, mandiamoci solo gli elfi domestici, Jolene per curarli e un altro per aiutarla, intanto che Jinky e Grimsti riferiscono loro tutte le informazioni necessarie, noi altri troviamo un posto appartato dove poi farli uscire e smaterializzare.>>

PS: 223 PC: 164 PM: 181 EXP: 32
codice role © Akicch~NON COPIARE - WANT YOUR OWN? GET IT


INVENTARIO
Attivo
Bacchetta: Legno di noce nero, baffo di troll, polvere di papavero, 11 pollici e 3/4, semi-flessibile.
Distintivo di riconoscimento della P. ANTIMAGO
Spilla del C.R.E.P.A.
Collana con ciondolo "Triquetra" incastonato di pietre preziose



Oggetti:

Diadema della Veela
Effetti: Un bellissimo diadema appartenente proveniente dal tesoro di una veela. Conferisce un fascino più prepotente nei confronti del nemico. Invocando il suo potere blocca l' avversario in quest per un turno. Utilizzabile una sola volta per quest

Orecchini di Drago
Consente di avere successo in un’azione e di far fallire l’avversario. Usabile una volta per Quest

Anello Luminoso
Anello che acceca l'avversario per 2 turni, facendo scaturire dalla pietra incastonata in esso, un raggio di luce molto chiaro ed abbagliante.
Sull'anello sono presenti incisioni non ancora decifrate.

Anello del Coraggio
Attacco e Difesa raddoppiati nei confronti di un unico avversario – 2/5 azioni

Anello del Potere
Blocca l'avversario per 2 turni. Utilizzabile solo in Quest.

Polvere Buiopesto Peruviana (dentro tracolla)
Polvere finissima e nera come la pece, proveniente dal Perù, è’ in grado di creare un buio intenso e impenetrabile per la durata di 5 minuti. Ottima in caso di pericolo per una fuga immediata.
Ogni scatola contiene polvere sufficiente per un solo utilizzo.

Caramella d’Illusione (dentro tracolla)
Chi la ingerisce si “sdoppia” rendendo difficoltoso per l'avversario riconoscere quello vero!

Vestiti&Accessori

Mantello Lepricanico della Disillusione
Realizzato con pelliccia di camaleonte, il Mantello della Disillusione rende una buona, anzi ottima mimetizzazione: se il tuo corpo è ben avvolto in questo tessuto, esso sembrerà donarti l'invisibilità. Se l'esterno del mantello, quando utilizzato, acquisisce il colore di ciò che lo circonda per mimetizzarvi, il suo interno sarà foderato in seta finemente decorata da tanti piccoli quadrifogli verdi.

INCANTESIMI
- QUARTA Classe di Incantesimi (COMPLETA) esclusi i Proibiti
- INCANTESIMI BONUS per "Squadra Antimago"

 
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view post Posted on 27/4/2020, 21:25
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Molti luoghi ha la tua anima, ivi alberga natura magnanima. Di coraggio e lealtà fanne bandiera, di Grifondoro potrai essere fiera!

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Juliet Little

5 jenuary • hogsmeade




Before you put your arms 'round me
Swept the world beneath my feet[...]
That was' til you came my way
And you said "hola, hola"








Un moto di nausea le si sarebbe presentato per le parole del signore quando questo avrebbe bofonchiato riguardo alle tre giovani donne che aveva lei stesso sacrificato per avere un passaggio. Quel senso di nausea si sarebbe intensificato quando lei dovette stringersi a lui per partire come le era stato ordinato. *Perché non usavano la passaporta?* avrebbe pensato mentre titubante stringeva il braccio del suo accompagnatore. Avrebbe chiuso gli occhi per paura. Mentre si smaterializzava la sensazione di nausea si sarebbe acuita facendole chiudere lo stomaco e farle salire il cuore fino in gola. Sarebbe arrivata nel punto di incontro. Appena mise piede sul selciato un senso di vertigine si sarebbe impadronito di lei. Per poco non sarebbe caduta, ma si sarebbe aggrappata al braccio dell'uomo cercando di tornare padrona del suo corpo. Con un cenno avrebbe ringraziato l'uomo, ma nessuna parola sarebbe uscita dalle sue labbra visto che la stessa era arida e se avesse tentato di dire qualcosa avrebbe perso, di sicuro, la sua dignità. Avrebbe cercato di incanalare aria nei polmoni per mitigare un po' quella nausea.
Si sarebbe data un contegno quando sentì la voce familiare del suo Caposcuola. Con un cenno gli avrebbe comunicato che stava bene e cercando di sfuggire gli sguardi delle ragazze avrebbe preso da parte Brior
«Che è sucesso? Vi siete fatti male? » gli chiese visto il messaggio criptico che le aveva inviato tramite la spilla. Avrebbe risposto con un sorriso alla ragazze sopraggiunte, ma tenne lo sguardo lontano sia da loro sia dal vecchio signore. Ora si sentiva come una scolaretta. Ne avrebbe pagato le conseguenze? Si sarebbe stretta nel mantello per sfuggire a quella situazione così spinosa. «Sto bene, grazie ragazze. Che cosa mi sono persa? » avrebbe detto lanciando uno sguardo furtivo verso le tre donne, soprattutto su Jolene, la più tenera e in quel momento si sarebbe maledetta per quello che era successo poco fa a Hogsmeade. Le aveva date in pasto come se fossero bestie. La sua voce era incolore e aveva un poco di amaro in bocca cisti la situazione. Forse quella sensazione era per via dello sguardo lascivo del vecchio che le metteva nausea. Stava per ritirarsi nelle spalle quando un rumore si sarebbe fatto sentire per la via. La sua mente avrebbe fatto un sospiro di sollievo, ma sapeva che il conto si sarebbe presentato, forse avrebbe avuto il tempo per imbastire delle scuse e per preparare il mio discorso. I suoi occhi si sarebbero fermati su un paio di elfi. Uno dei quali sembrava essere morto. Jolene, l'infermiera di Hogwarts, si sarebbe prontamente prodigata nell'aiutare l'elfo di nome Grimsti. Si sarebbe inginocchiata sul terreno per cercare di essere utile in quel trambusto. Cercó di captare le parole dell'elfo e di costruire su di esse le sue conclusioni: gli elfi erano fedeli ai loro padroni e se veniva loro chiesto di fare qualcosa di illegale, dovevano per forza farlo, che sia giusto o sbagliato. Mentre pensava accarezzava la testa dell'elfo che aveva portato il povero Grimsti «Ci siamo noi qui ora. Siete al sicuro. Podsiamo chiedere loro un piccolo favore?» avrebbe rivolto la testa verso mister Habbott «Per capire la situazione dobbiamo trovare degli indizi al porto. Forse sono state lasciate delle tracce e capiremo di che minaccia si tratta» <i>sarebbe ritornata agli altri cercando di trovare approvazione. Era sempre stata insicura nelle scelte. C'erano stati pochi momenti in cui aveva agito di testa sua, come una leonessa, ma poi aveva dovuto fare i conti con le conseguenze. Sperava di aver fatto le cose giuste in quel momento


Le cose più belle sono le più pericolose

role scheme © lisa,




Inventario attivo: Bacchetta, lente d'ingrandimento di Sherlock Holmes, nanosticca, amuleto oscuro, molliccio oppugnabile, detonatore abbindolante, ciondolo scaglia di drago, fetta di torta materializzante.

Incantesimi: prima e seconda classe.

Punti Salute: 138
Punti Mana: 56
Punti Corpo: 54
Punti Exp: 8
 
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view post Posted on 1/5/2020, 17:23
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Il Fato

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Magic Glass
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[Tutti]

Nonostante la presenza di due creature del Mondo Magico, quel assortito gruppetto si trovava grossomodo al sicuro da sguardi e orecchie indiscrete. I Babbani non avrebbero dato noie fintanto che le lancette dell’orologio avrebbero scandito il Tempo a loro favore: era Domenica e mancava un’oretta all’ora di pranzo, le persone dunque avrebbero per lo più speso il loro tempo nel dirigersi al ristorante o a prepararlo in famiglia, mentre la funzione religiosa procedeva come se niente fosse. Non vi era, quindi, ragion d’essere preoccupati e l’Antimago - di certo - questo lo sapeva perfettamente, specialmente con la vegetazione a coprirli da un lato e la parete della Cattedrale a ripararli dall’altro.

Jinky si fece da parte quando Habbott accolse Grimsti tra le proprie braccia, contorcendosi le mani sudate con crescente nervosismo; non era mai stato in compagnia di così tanti Maghi e Streghe tutti nello stesso identico momento e spazio, e non sapeva bene come comportarsi. Il suo sguardo allarmato sondò ciascuno dei presenti, finché non si soffermò sul vecchio Charlie, intento a scrutare ciascuna delle tre giovani donne con occhi lascivi. A quel punto deglutì a vuoto e andò a ripararsi dietro al giovane Brior: quel vecchio non gli piaceva e non lo rassicurava affatto.
In un primo momento non disse nulla, ma seguì i momenti della Strega dai capelli rossi che andò ad affincare il signor Habbott, rassicurando sia l’uomo che l’altro Elfo di essere un’Infermiera. Rimase sensibilmente colpito anche della premura che la giovane Juliet riservò a Grimsti, piazzandosi al suo fianco per poterlo accarezzare, affinché quel semplice gesto potesse alleviare le sofferenze della povera creatura. A quel punto Jinky non ebbe più alcun dubbio: poteva fidarsi di quelle persone, proprio come il suo amico Antimago.
Fu sul punto di parlare, di rispondere lui stesso alle domande al posto dell’altro Elfo stanco e - probabilmente - in preda ai sensi di colpa a tal punto da non sapere come rispondere, che il vecchio accompagnatore di Juliet si fece avanti con una certa arroganza. «Ehi, mocciosa! Non scordarti della tua parte dell’accordo: mi devi quanto mi hai promesso per averti condotto da loro!» gracchiò, allargando le braccia verso i restanti membri del gruppo come per enfatizzare a cosa si stesse riferendo. A Charlie non piacevano gli imbroglioni…
Il vecchio fece per alzare un dito al cielo, pronto a dire altro, quando Jinky schioccò le lunghe dita affusolate e un piccolo scoppiettio preannunciò l’imminente magia: la bocca di Charlie si sigillò all’improvviso, la pelle divenne un tutt’uno fino a nascondere del tutto le labbra, come se gli avessero versato della cera addosso. Il Mago prese ad agitarsi, mugolando senza senso e tastandosi il viso il cerca della bocca, ma senza trovarla, supplicando con lo sguardo i presenti ad aiutarlo.
«A Jinky no piace lui.» bisbigliò sommessamente affinché soltanto Oliver lo sentisse, rivolgendogli un piccolo sorriso complice.

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[Jolene, Juliet, Grimsti]

Quando Adalbert depose il povero Elfo tra le benevoli braccia di Jolene, Grimsti emise un piccolo rantolo di dolore: a discapito delle apparenze, non erano i tagli a causare gran pena alla creatura, bensì i lividi che riportava sul viso e sulle braccia esili. L’occhio attento e professionale di Jolene avrebbe potuto scorgere ben più di un indizio su come erano stati inflitti, oltre a stabilire la loro gravità. I lividi sulle braccia non erano neanche lontanamente gravi come quello che aveva sulla tempia sinistra e una buona porzione dello zigomo, talmente gonfi e violacei che per poco impedirono a Grimsti di tenere la palpebra aperta; a giudicare dalla presenza di polvere, tracce di asfalto e incrostazioni di sangue ormai rappreso, Grimsti doveva essere caduto a terra con eccessiva violenza per essersi ridotto in quello stato.
I tagli, invece, ora che poteva esaminarli da più vicino, non erano gravi come si sarebbe potuto pensare ad un primo sguardo, bensì erano delle escoriazioni ravvicinate e numerose. A Jolene sarebbe bastato osservare le unghie macchiate di sangue della creatura tra le sue braccia per collegare il tutto con estrema facilità: la natura autolesionistica degli Elfi Domestici era ben nota e, probabilmente, doveva essere emersa in seguito agli eventi appena accaduti, nonché fonte di grande dispiacere e vergogna per il povero Grimsti. Sì, non c’era alcun dubbio, l’Elfo si era sicuramente graffiato da solo per punirsi a seguito della scomparsa di Camilla.
La bacchetta della White si mosse senza alcuna esitazione, decisa a dare un po’ di ristoro a quella povera creaturina, agendo come un balsamo dall’intenso sapore del miele. I tagli sul viso e l’ematoma sullo zigomo scomparvero in pochi attimi, mentre quello sulla tempia e il gonfiore ci misero qualche secondo in più, finché di esse non vi fu più alcuna traccia; restavano dunque soltanto le braccia, testimoni di un dolore autoinflitto.
Se da un lato la magia della Strega dai capelli rossi aveva risanato il corpo di Grimsti, di certo le carezze e le attenzioni di Juliet contribuirono a calmare la creatura. L’Elfo smise di piagnucolare in maniera rumorosa, ma si limitò a piangere in silenzio, allungando la mano verso quella della piccola Grinfondoro, in un silenzioso ma simbolico ringraziamento.

[Mireen, Cordelia, Habbott]

Scostarsi da Grimsti fu per l’Antimago davvero difficile, ma non perché non si fidasse delle capacità o delle intenzioni di Jolene, ma perché aveva molto a cuore quell’Elfo che lui e sua moglie avevano deciso di tenere con loro come un figlio.
Tuttavia Adalbert Habbott non poté fare a meno di farsi forza, oltre che a far affidamento sulla propria collega. Si ritrovò quindi a fiancheggiare Mireen, mentre lo sguardo rimase fisso sul povero Elfo. «Sicuramente per Grimsti sarebbe ideale, ma forse il fattore Tempo non è dalla nostra parte. Ovunque sia mia moglie, dobbiamo trovarla il prima possibile, potrebbe essere ferita o chissà cos’altro. Ma non possiamo nemmeno lasciarci sfuggire Larsen. E miss Dixon non ha tutti i torti a riguardo: si deve trovare un modo per farlo parlare.» Si picchiettò il mento con aria pensierosa, finché alla fine non si rivolse proprio alla giornalista. «E’ possibile, sì. E probabilmente è come dice Mireen: non è una casualità. Oppure sì… Dobbiamo vederci chiaro! Dobbiamo-»
La frase gli morì in gola nel momento stesso in cui vide Cordelia retrocedere rispetto a dove si trovava Grimsti, fino a scivolare al suolo sulle ginocchia e reggendosi con le braccia sul suolo erboso. Prontamente l’Antimago si precipitò da lei per assisterla: si inginocchiò dunque accanto a lei e la afferrò per le spalle. «Miss Dixon, sta bene?»

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[Oliver, Jinky]

La creatura cercò il sostegno del giovane Caposcuola, o quantomeno la sua simpatia, in quel piccolo atto ribelle che aveva mosso nei confronti del vecchio Charlie. Al contrario degli altri Elfi liberati da Habbott e dalla Moran, Jinky era l’unico ad essere riuscito a maturare una personalità unica nel suo genere. E, per quanto nutrisse ancora qualche ritrosia nel parlare di Trott, l’Elfo si era mostrato - a suo modo - coraggioso.
Fu forse per una sorta di empatia che lo faceva sentire così sicuro nei riguardi Oliver, che protese l’esile e affusolata manina verso quella di lui e gliela strinse, suggellando così un legame tra Maghi ed Elfi destinato a diventare simbolico. Eppure, inspiegabilmente, quel contatto generò nel giovane Brior una sensazione a lui molto familiare, ma non impetuosa come era solito percepirla.
E così, la Visione prese il sopravvento…

Dapprima fu il Vuoto assoluto, un velo scuro e opprimente che impedì alle immagini di fluire sotto lo sguardo del Veggente. Tuttavia il Mago percepì nitidamente i rumori delle lancette degli orologi, di tanti, tantissimi orologi.
Lentamente, come un fotogramma in bianco e nero, la Vista finalmente proiettò Oliver all’interno di una bottega, circondato da ogni lato da svariate tipologie di orologi, da quelli a cucù a quelli semplici in ottone o argento. I colori iniziarono finalmente a definire meglio l’ambiente in cui si trovava, illuminato da svariate candele che pendevano sul soffitto e che conferivano un aurea interessante ad ogni articolo esposto.
Al banco delle vendite non vi era anima viva, se non per il fatto che vi fosse una marionetta in legno di noce seduta in maniera scomposta sul ripiano molto alto; essa aveva le fattezze di un Elfo Domestico, vestito con qualche indumento smesso e rimpicciolito su misura, che - magicamente - dondolava le gambe esili e di legno levigato nel vuoto. Non faceva altro che quello, lo sguardo inespressivo rivolto verso l’ingresso e senza emettere alcun tipo di parola o verso.
Poi, improvvisamente, la marionetta smise di muovere gli arti inferiori e volse - lentamente - il capo nella direzione del Veggente. Occhi vuoti e dipinti erano fissi su quelli vivi e smeraldini del Grifondoro, finché la bocca in noce non si spalancò per dare voce ad un urlo disumano, che non era neanche lontanamente simile a quella consueta degli Elfi; era profonda, maschile, umana e trasudava perdita e disperazione. «STIIIIIGGGGG!»

Stig. Un nome che fendette l’aria come la lama di un pugnale, fino a penetrare nella Mente e nel Cuore del giovane leone. Perse un battito, poi un altro e infine un altro ancora, finché il Veggente non venne strappato dalla propria Visione, con il petto che batteva all’impazzata, alla pari di un cavallo al galoppo, e l’eco di quell’urlo che ancora risuonava nelle sue orecchie.

[Tutti]

Mentre alcuni si erano prestati a curare e confortare Grimsti, Jinky si fece avanti, liberando la presa dalla mano di Oliver. Cercò di mettercela tutta nel fornire a ciascuno dei presenti le risposte che cercavano, cimentandosi in un resoconto di quanto era successo e che Grimsti gli aveva raccontato prima del loro arrivo al St. Paul. Sapeva che il proprio simile non avrebbe pronunciato una sola parola a causa dell'immensa vergogna che provava, pertanto toccava a lui dare delle spiegazioni.
«Grimsti affezionato subito a Signora Camilla, così come Jinky affezionato subito a Signor Adalbert. Grimsti parlava a Signora della sua vita prima di Signor Trott, aveva una sorella, Prim. Poi entrambi presi da Trott e separati in fabbriche diverse.» La voce dell’Elfo era ferma e sicura, anche se - di tanto in tanto - lanciò qualche versetto stridulo, specialmente quando parlò del Goblin. «Grimsti tanto triste, lui libero ora, ma Prim no. Così Grimsti fidato di Signora Camilla, perché Signora promesso di aiutare Prim.» Piano piano, più Jinky raccontava e più prendeva a rannicchiarsi su se stesso, come se temeva di incorrere nelle ire dell’Antimago, ora suo caro amico; e più le parole fluivano e più verità venivano a galla. «Grimsti ha… detto a Signora dove poteva essere Prim, così lui andato con lei al porto di Londra per cercare fabbrica durante la notte. Io trovato solo Grimsti, svenuto, poco fa al porto. Isle of Dogs, questo nome del posto. Ma Grimsti giura no ricordare chi attaccato lui e Signora, era tutto buio, visto solo ombra e basta.» Infine, con mano tremante, Jinky estrasse un oggetto da una delle tasche dei propri calzoncini rattoppati, avvolto in quello che doveva essere il lembo di un maglione di lana giallo, ma sporco di sangue: un cerchietto arancione apparve alla vista di tutti, rivelando quello che era indubbiamente un anello.
A quel punto Habbott si portò una mano sulla bocca, visibilmente sconvolto, rivelando il proprio anello che lo teneva costantemente legato alla consorte. «Il suo Anello Gemello… E quello è un pezzo del maglione che aveva addosso ieri sera…?»
«Trovato solo questi a terra, Signore...» rispose, tirando su col naso.



E via che si va’!
Bene fanciulli, per rendere più chiare le dinamiche vi comunico che i tre “blocchi” di interazioni tra alcuni PG e PNG avvengono in contemporanea tra loro; quindi mentre Oliver ha la sua visione, Jolene e Juliet si occupano di Grimsti, mentre Mireen e Cordelia hanno uno scambio con Habbott. Ovviamente fanno eccezione i filoni narrativi che coinvolgono tutti quanti.
Anche qui vi invito a prestare attenzione agli indizi lasciati, perché due strade si stanno aprendo davanti a voi.

@Lady, ti chiedo di leggere con più attenzione i miei interventi, poiché il caro Charlie (a differenza di ora) non ha avuto il tempo di manifestare il proprio interessamento a voi adulte, considerando che il suo arrivo con Juliet è arrivato nel medesimo istante con quello degli Elfi. E' la seconda volta che ti faccio lo stesso richiamo, alla terza prenderò provvedimenti in On.
@Jolene, il tuo incantesimo di cura è andato a buon fine su quelle che erano le ferite più gravi, quindi sul volto. Rimangono quelle sulle braccia, ma va’ a tua discrezione, non sono così urgenti e gravi.

Per qualsiasi dubbio sapete dove trovarmi!

Scadenza: 10 Maggio ore 23.59

Statistiche:
Jolene
PS: 206/206
PC: 144/144
PM: 161/161
PE: 28

Assenze: 0/3
Mireen
PS: 233/233
PC: 164/164
PM: 181/181
PE: 32

Assenze: 0/3
Cordelia
PS: 160/160
PC: 110/110
PM: 110/110
PE: 23

Assenze: 1/3
Oliver
PS: 300/300
PC: 262/262
PM: 322/322
PE: 57,5

Assenze: 0/3
Juliet
PS: 138/138
PC: 56/56
PM: 54/54
PE: 8

Assenze: 0/3

 
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view post Posted on 9/5/2020, 18:17
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Scrutando con occhio attento le ferite di Grimsti, Jolene arrivò a formarsi un'idea piuttosto precisa di ciò che gli era successo: durante l'attacco qualcuno doveva averlo scagliato a terra con violenza, forse perfino da un punto sopraelevato; il resto dei graffi – e ciò era, per lei, ancora più terribile – era il modo in cui l'Elfo si era punito per ciò che lui considerava un proprio fallimento. La famiglia di Jolene non aveva mai avuto Elfi domestici al proprio servizio, ma la ragazza conosceva per sentito dire il loro atteggiamento autolesionistico, l'ultima e la più sottile delle conseguenze del loro asservimento. I rimorsi, il senso di colpa erano concetti che poteva comprendere in profondità, e sapeva che, se non erano contrastati da una solida concezione di sé, raggiungevano una potenza annientatrice che era impossibile tenere a bada. Abituati a considerarsi alla stregua di oggetti al servizio dei loro padroni, gli Elfi sentivano il bisogno di punire se stessi nel momento in cui non adempivano al loro dovere: una mentalità che sarebbe stato difficile estirpare, anche quando i Maghi a cui si legavano erano delle persone buone come gli Habbott. Fu un sollievo quasi fisico poter lenire le ferite della creatura, un peso si sollevò dal suo petto. Rimanevano ancora i graffi sulle braccia, ma non erano così gravi da costituire una priorità.
Sorrise caldamente a Grimsti, incapace di nascondere la commozione che le rendeva gli occhi stranamente lucidi. «Ora va meglio, Grimsti. I graffi non sono gravi, guariranno presto da sé. Non è stata colpa tua», aggiunse, apparentemente in un discorso scollegato. «Non ci sono altri colpevoli se non quelli che hanno preso Camilla. Ma la ritroveremo presto, te lo prometto.» Una forte decisione, insolita per il suo temperamento mite, aveva scolpito quelle ultime parole quasi volesse renderle solide, una certezza a cui il povero Elfo si potesse aggrappare per farsi forza. Cercò la conferma di Juliet, poi si rimise in piedi. Lasciò che fosse la studentessa, nel caso, ad aiutare Grimsti a rialzarsi, dato che lui le aveva già teso la mano.
Fece qualche passo in direzione del resto del gruppo, che fino ad allora era passato in secondo piano per lei. Si sorprese di vedere che la bocca del vecchio era letteralmente scomparsa, e fece correre lo sguardo tra i membri della comitiva, cercando di capire cosa fosse accaduto.
Quando Jinky riprese le proprie spiegazioni, lo ascoltò senza perdersi una sola parola. Riconobbe vagamente il nome del luogo, Isle of Dogs: sapeva solo che si trovava dalle parti di East End, ma non vi aveva mai messo piede. Sentì lo stomaco contorcersi spiacevolmente alla vista del pezzo di stoffa che l'Elfo mostrò loro: macchiato di sangue, era l'ennesima testimonianza della violenza che era avvenuta. Non era così che doveva andare, pensò in preda ad un momentaneo sconforto. Quest'ultimo, però, le servì da spinta verso la ricerca di una soluzione. Era chiaro che dovessero accorrere il prima possibile al porto, poteva quasi udire lo scorrere dei secondi – uno dietro l'altro, segnavano un tempo in cui Camilla era preda di chissà quali aguzzini. Allo stesso tempo, non credeva che fosse una buona idea ignorare completamente la pista di Larsen.
«Propongo di dividerci» esordì nel primo momento di silenzio. «Un gruppo che vada a cercare sua moglie, posò lo sguardo su Habbott, prima di tornare a rivolgersi a tutti quanti, e un altro che vada nel negozio di Larsen. Se Camilla e Grimsti erano sulle tracce di un'altra fabbrica di Trott, è probabile che Larsen ne sappia qualcosa, no? È per quelle informazioni che volevamo parlargli fin dall'inizio.»


Inventario & conoscenze

Oggetti:

⤷ Bacchetta
⤷ Spilla C.R.E.P.A.
⤷ Qualche Galeone e la Patente di Smaterializzazione
⤷ Sacchetto con Cioccorane e Piperille
⤷ Pasticche vomitose (x2)
⤷ Anello difensivo: protegge da danni fisici e incantesimi. Anche da Avada Kedavra, ma poi si spezza. Usabile una volta per Quest.
⤷ Catena della notte: rende il corpo più leggero e dona agilità nei movimenti, facendo sembrare le ossa più mobili. Durante la notte la collana si nota molto nell'oscurità, anche se non emette luce a sufficienza per illuminare la zona intorno ad essa.
⤷ Anello con acquamarina
⤷ Anello con pietra della luna

Incantesimi appresi:
⤷ Fino alla IV classe, esclusi i probiti
⤷ VI classe: Adduco Maxima
azioni & statistiche

Jolene è profondamente colpita dalle testimonianze della violenza con cui Grmisti ha trattato il suo stesso corpo, e cerca ancora una volta di confortarlo, di convincerlo che ciò che è accaduto non è colpa sua. In seguito torna a concentrarsi sul resto del gruppo: ascolta le nuove informazioni di Jinky, poi propone di dividersi in due gruppi così da cercare Camilla al porto e, allo stesso tempo, di importunare Larsen in cerca di informazioni. Specifico qui che non ha particolari preferenze su dove andare, si affida agli altri in questo senso.

PS: 206/206
PC: 144/144
PM: 161/161
PE: 28

Nessun danno subito.
 
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