Harshstone, Missione C.R.E.P.A.

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 24/4/2020, 14:41
Avatar

When the snow falls, the fox tries to survive.

Group:
Auror
Posts:
3,876

Status:



Aiden Weiss
‹ Auror ‹ 27 anni ‹ Ex Grifondoro

PiBDJP3
Sorrise a Phoebe e le accarezzò la testa per ringraziarla quando la vide offrirgli un dolcetto appena scartato: al tempo stesso confidò che quello zotico di Bruce si ammorbidisse quel tanto da iniziare a credere a quella loro sceneggiata. «Oh sì, grazie, piccola mia.» mormorò in tono così profondamente paterno, mentre afferrava uno dei dolcetti, per poi portarselo alla bocca. Provare del sincero affetto per quella giovane ragazzina gli fu inevitabile, Aiden adorava i bambini e da sempre aveva sognato di averne dei suoi, ma le proprie personali aspettative si erano ridotte drasticamente a seguito della prima e vera delusione sentimentale; da allora aveva smesso di vivere nell’illusione o di alimentare delle false aspettative riguardo al costruirsi una famiglia sua, consapevole di non potersi permettere nulla se non la solitudine. Phoebe costituiva dunque un balsamo provvisorio, che prima o poi avrebbe dovuto lasciare andare per la propria strada una volta conclusa quell’avventura.

Masticò il dolcetto davanti al Custode come se niente fosse, mentre l’arrivo di Issho giunse con una rocambolesca improvvisazione che lasciò di stucco lo stesso Auror. Mai avrebbe pensato che un uomo così serio e ligio al dovere come Fuji-Tora potesse anche solo arrivare ad indossare una maschera simile, poiché mentire era un’arte riservata ai pochi oltre che pericolosa e peccaminosa. Dopotutto - si disse Weiss - persino un uomo della stessa levatura e compostezza di Issho poteva giungere a tanto, pur di adempiere ad un fine superiore e nobile.
Osservando attentamente il Giapponese, il fulvo convenne quanto fossero simili in realtà, nonostante differissero per età e origini: entrambi avrebbe fatto il possibile in nome di una giusta causa e quella causa, ora, erano gli Elfi Domestici.
Tornò a fissare Bruce in maniera placida, quasi confusa, anche se mentalmente non era dello stesso avviso: se solo avesse potuto dare voce ai propri pensieri, probabilmente il grosso omone di guardia si sarebbe dato ad una sana corsa campestre. Tuttavia tentò di dissimulare con tutte le proprie facoltà e forze. Se potessi te lo farei vedere io quel “non sa fare niente”... Il tuo faccione premuto ripetutamente sul mio Distintivo, ecco cosa ti farei vedere!
Non gli andava a genio il modo con cui il Custode si rivolse a Phoebe, ma nonostante tutto si costrinse a mantenere la calma e a starsene zitto: benché la giovane età, aveva imparato velocemente a vedere la piccola Strega come una brava ragazza, con una testa sulle spalle e non aveva dubbi che col tempo e lo studio sarebbe arrivata molto lontano un giorno. Aveva piena fiducia in lei considerando il motivo per cui si trovavano tutti e tre lì, e se lui e Issho ci avevano messo del proprio, ora toccava proprio alla più giovane del gruppo.
Issho, con la propria recita, aveva gettato un seme in terreno fertile: dalle parole di Bruce era chiaro quanto quel Mulligan fosse invischiato in affari illegali lontano dagli occhi del Ministero, peccato che ora avrebbe avuto tutta l’attenzione di un Auror e di un funzionario della Cooperazione Magica Internazionale. Tuttavia vi era un quesito lecito che ronzava nella testa dell’Irlandese: se loro si erano recati ad Harshstone per conto del Comitato e Mulligan era senza ombra di dubbio un criminale, perché cacciare via Ophelia Fairbloom? Che avesse un traffico illegale di Elfi? Nulla era da escludere e il fatto che l’avesse trattata male lasciava molto a cui pensare, cosa che Aiden faceva di continuo, sia per carattere che per deformazione professionale. Dovevano vederci chiaro in quella faccenda, almeno per quanto riguardava l’interrogativo sugli Elfi; poi che Mulligan fosse già - inconsapevolmente - con i piedi nella melma era un dato di fatto e sicuramente anche Issho doveva pensarla allo stesso modo.
Mulligan avrebbe avuto pane per i propri denti, era solo questione di tempo.

Dopo aver scorto il nome di un locale - un certo “Old Barney Pub” - i tre Maghi e la loro l’invisibile amica Kinù poterono finalmente varcare il cancello. Soltanto quando sparì dalla loro vista, il rosso si lasciò sfuggire un ringhio sordo tra i denti. «Mac cailleach!» Figlio di una Megera. Il gaelico irlandese fu così stretto che ne uscì come un qualcosa davvero incomprensibile, forse più un verso che altro; eppure all’uomo dell’Isola di Smeraldo importava davvero assai poco e probabilmente era un bene che gli altri non lo comprendessero: non sarebbe stato decoroso.
«Cerchiamo di mettere Mulligan a suo agio non appena lo troveremo.» suggerì, una volta che ebbe placato il proprio furore. «Lo metteremo con le spalle al muro in ogni caso...»
Il braccio scivolò attorno alle spalle di Phoebe: apprensivo, Aiden sentiva di doverla proteggere ad ogni costo, e tenerla sotto alla propria ala protettiva era l’unico modo per evitarle spiacevoli traumi. Ora comprendeva l’opposizione della Fairbloom e della Cassle nell’avere Caleb con loro e non poté biasimarle affatto: Harshstone sembrava un villaggio fantasma o comunque qualcosa che andava davvero vicino a Nocturn Alley.
Quando giunsero in prossimità del locale intravisto nella carta del pranzo di quel Bruce, notando lo stato in cui riversava, i sensi dell’Auror scattarono sull’attenti e la mascella si contrasse pericolosamente. «Non allontanarti da me per nessun motivo. Anche tu Kinù.» mormorò, rivolgendosi sia alla ragazza che all’Elfa. «Quel posto pullulerà di persone, probabilmente della stessa risma di Mulligan. Se dovesse scoppiare l’impensabile, devo essere certo che voi due non corriate rischi inutili. Per questo motivo Kinù rimarrà invisibile e terrà d’occhio la situazione: se qualcosa dovesse allarmarti, dammi un pizzicotto sul braccio.» Parlò in tono categorico, di chi non voleva sentire obiezioni.
Si concesse una breve pausa, il tempo di favorire Issho nelle proprie osservazioni, pizzicandosi il mento con fare pensieroso. Phoebe era troppo giovane, una ragazzina, per poter entrare in un posto del genere senza sollevare l’attenzione dei presenti; non era da escludere che oltre agli sguardi avrebbero potuto trovare qualche rogna, cosa che dovevano cercare di ridurre al minimo: bastava già la sua presenza e dell’asiatico a dare nell’occhio, la Corvonero e l’Elfa dovevano essere messe in condizioni di sicurezza oltre che di vantaggio per la loro missione. Fissò quindi Phoebe con fare apprensivo. «Farti entrare lì dentro come se nulla fosse sarebbe da sconsiderati e io e Issho di certo non vogliamo che tu ti esponga più dello stretto necessario. Posso dunque farti passare inosservata, invisibile all’occhio dei più ma non ai miei e a chiunque sia potente quanto me o superiore. Devo tuttavia avvisarti: il Seòcculto non durerà in eterno e semmai cercherai di attirare l’attenzione l’effetto svanirà. Io farò il possibile per garantirti quanto più tempo possibile, ma dovrai essere pronta a nasconderti nel caso o a fuggire.» aggiunse, in proposta, parlando con serietà. «Non voglio impormi su di te, dato che sei qui per il nostro stesso motivo, ma devo esortati a pensare prima a te stessa che agli altri se le cose dovessero farsi davvero pericolose. So che sei coraggiosa, ma voglio la tua parola.»

La bacchetta di Biancospino fu pronta a danzare.
Una volta ricevuto il via libera da Phoebe, Weiss isolò la propria mente da qualsiasi elemento di disturbo e richiamò a sé tutta la concentrazione e potenza magica necessaria. Puntò il proprio catalizzatore sulla figura minuta della ragazza con mano ferma, mentre la propria volontà andò a decretare i requisiti necessari per ottenere l’effetto tanto sperato: rendere Phoebe invisibile all’occhio umano fuorché al proprio, trasparente come il vetro, così che potesse passare inosservata mentre discutevano con Mulligan.
Aiden attinse alla propria magia affinché l’incantesimo durasse il più a lungo possibile, poiché era importante conferire quanto più tempo possibile alla ragazza di rimanere al sicuro e a loro di trattare la questione senza forzare troppo la mano. C’era inoltre il desiderio di protezione che venne sfruttato per tentare di consolidare maggiormente il risultato finale, così come quell’istinto paterno che era emerso con tanta intensità.
Dal proprio corpo fino alla punta della bacchetta, l’Auror cercò di drenare tutto il proprio potenziale magico, con decisione e senza esitazione. «Sèocculto!» scandì con chiarezza, facendo ben attenzione agli accenti e alla pronuncia stessa.
Soltanto lui, l’autore, doveva vederla. Ed era questo che il rosso si augurò di ottenere.

fxlLZzl
‹ PS: 250 ‹ PC: 192 ‹ PM: 215 ‹ EXP: 35,5

Inventario

› Bacchetta in legno di biancospino, piuma di Ippogrifo, 12 pollici e mezzo, flessibile;
› Distintivo Auror;
› Spilla del C.r.e.p.a;
› Avversaspecchio ─ Piccino e compatto, sta in una mano; in ottone intarsiato, lo specchio rifletterà delle ombre che si faranno sempre più distinte mano a mano che eventuali pericoli e/o nemici si avvicinano al proprietario dello specchio.
› Cappello del Falco;
› Bracciale Celtico originale;
› 2 x Nanosticche;
› Foto e volantino di Harshstone.

Incantesimi & Abilità

› Classe I, II, III, IV complete, esclusi i proibiti, eccetto per Iracundia e Ignimenti, e Mutas/Immūtas appresi in Quest di Animagus;
› Classe V appresi Claudo/Parclaudo e Nebula Demitto;
› Classe VI appresi Incarceramus e Realtas;
› Classe VII appreso Magisterium;
› Incantesimi da Auror ─ Stupeficium, Expecto Patronum, Rompisigillo, Nego Negligetiam, Homenum Revelio, Deletrius.

› Animagus I Volpe Rossa;
› Occlumante I.


Riassunto & Status delle Ferite

Se potesse spaccherebbe la faccia a Bruce (♥), ma oltre a questo Aiden si fa qualche ragionamento piuttosto lecito.
Giunti in prossimità del pub, Aiden da istruzioni a Kinù e Phoebe perché non vuole che corrano rischi inutili, dato che il posto non promette proprio nulla di buono. In accordo con la diretta interessata, Aiden tenta di lanciare un Seòcculto su Phoebe, perché dopotutto Moody ha ragione: “Vigilanza costante!”.
Post stilato previa consultazione con gli altri partecipanti. Previo accordo, lascio a Issho l’onere di citare Aiden che lo segue dentro, se dovesse decidere di entrare subito. Ovviamente Master permettendo.

Nessun danno subito.





















 
Top
view post Posted on 24/4/2020, 16:04
Avatar

Group:
Dipendente Ministero
Posts:
7,401

Status:


simbolo1issho


isshonome
Dipendente Ministeriale ☯ C.M.I. ☯ 67 anni ☯ Giapponese
PS: 201 ☯ PC: 133 ☯ PM: 128 ☯ EXP: 30


Non ho mai detto di essere un bravo commerciante. Cercò di reggersi il gioco da solo in seguito a quella specie di ragionamento del custode, temendo per un attimo che il grassone avrebbe dato ben più che un solo problema; fortunatamente, vuoi perché il nome Mulligan avesse creato interesse e definito la potenzialità criminale di quel gruppetto improvvisato, vuoi perché la storia della bambina e zio che cercano dimora poteva aver scalfito l’animo leggermente buono e nascosto sotto chili di tessuto adiposo dell’arcigno custode, i tre si garantirono l’accesso ad Harshstone. Il grande e ferroso cancello che vi si parava poco più avanti cominciò a spalancarsi non appena il tizio lo indicò come punto di accesso al ``villaggio`` e, introdotti da un alito di vento inquietante e rigonfiante le vesti del giapponese, le parole del custode rivolte precedentemente alla ragazzina cominciarono a trovare contesto. In coda al rosso, mantenendo all'inizio le distanze, il giapponese non proferì parola, sconcertato da quanto gli si palesava dinanzi: dov'era la bella architettura del dépliant? I giardini curati? I mattoni puliti? Le strade ben tenute e la gente felice? Tutto sembrava sbagliato e contrario a quanto decantato da quel volantino… la periferia abbandonata a sé stessa, un ghetto povero e destinato alla malavita, la tana per ogni tipo di personalità losca tutt’altro che cercante dimora. Ogni angolo, ogni dettaglio, triste e privo di colore, di emozione, non poteva che suscitare scontentezza e malessere…sembrava la tela della depressione di ogni persona, una tela nemica alla pittura e squarciata da un’artista. Si dette un ultimo sguardo alle spalle prima di continuare a inoltrarsi ulteriormente in quel borgo malfamato, osservando che il custode sembrava aver già perso interesse per loro per lanciarsi nel suo pranzo, giustificato dall'ora più che dall'azione dell’uomo che di quell'interesse poteva aver fatto stile di vita continuo e perenne. Non passarono inascoltate alle orecchie del giapponese le parole ultime del tizio; a questo fantomatico Mulligan piacevano le canoniche cose che ogni becera persona andava cercando: soldi, compagnia di eguali topi di fogna e l’alcool dentro i Pub. Il grosso cancello ora andava a chiudersi alle spalle dei 4, sparendo subito dopo e dando una leggera libertà di intesa tra tutti i protagonisti di quella storia. La situazione è più complessa di quel che potevamo pensare. Si lasciò andare a una riflessione a caldo, un po’ pessimista. Tutto quel marciume, quella scarna decorazione e cornice di quel posto, sembrava sottolineare il cimitero, la città fantasma di quello che inizialmente, alle sue origini, poteva rappresentare il volantino nei riguardi di Harshstone. ``Old Barney Pub``… seguì con lo sguardo l’intesa con il rosso, mentre continuava ad osservarsi in giro e cercare altri curiosi dettagli di quel che tutto pareva meno che un Pub: macchie verdi e oro che non avrebbe saputo capire se fossero associati a lustri particolari o muffa; porte e infissi di dubbia sanità, pulizia e funzionalità. Qui non arriva neanche per sbaglio lo sguardo della legge…troppo fitta e nascosta come zona, anonima e dimenticata. Queste persone sono state lasciate all'anarchia e a loro stesse. Continuava a pensare ad‘ alta voce, acconsentendo a ciò che il giovane auror affermava, trovando linearità di pensiero e modus operandi. Qualunque cosa accada, state tutti pronti a mettervi in salvo…tu, Kinu’. Si sarebbe rivolto a nessuno, mentre Aiden cominciava a esercitare un incanto occultante sulla ragazzina, in via preventiva e per la sua salvaguardia. Tu Kinu’, se le cose si dovessero mettere male, pensa prima sempre a lei. Indicava Phoebe, prima di lasciarsi andare ad altre precauzioni. Come dice il giovane Rosso, là dentro ci potrebbe essere gente molto pericolosa e particolare. Dobbiamo essere rapidi, indispensabili e puliti… più tempo perdiamo a parlare con loro e più ci compromettiamo. L’idea del pizzicotto mi piace. Si grattava la barbetta con la mano sinistra, mentre analizzava il locale per eventuali altre vie di fuga anche se, a giudicare dalla stabilità dell’edificio, non sarebbe possibilmente stato nemmeno troppo difficile aprirsi un varco di emergenza. Ragazzo… si rivolse in ultimo alla volpe, come per la raccomandazione finale mentre afferrava da una tasca dello stesso auror la foto di Mulligan intravista per poco. Sì, pronto a ballare… non risparmiarti se serve. Lascia a me le parole all'inizio. Ufficialmente siamo un team criminale che cerca affari nel mercato nero, nel traffico di Elfi Domestici; ci hanno fatto il suo nome e siamo interessati a entrare nel business. Tu sei la mia scorta e il mio infiltrato in Inghilterra. Questo ci deve bastare. Prendiamo informazioni, carpiamo eventuali piani, firmiamo un falso accordo come prova e …andiamo via il prima possibile. Voi due… concluse per la seconda volta subito dopo, con uno sguardo leggermente più serio del solito …se siete in dubbio morale di come evitare o neutralizzare brutte e pericolose situazioni, due sono le regole che dovete rispettare: disarmare e creare confusione. Si sarebbe lasciato a due termini dall'ampia parafrasi e diverse interpretazioni. Non poteva escludere in cuor suo che sarebbe potuto andare tutto male e che quindi si sarebbero trovati in uno stato di lotta per la propria difesa e quei due concetti erano quanto di più legale e accettato dalle autorità per rispondere alla legittima difesa, no che’ fosse difficile trovare qualcosa di illegale in quel posto per condannarli. Ike’ (andiamo). Intonò finale, cominciando ad andare verso il pub per entravi con sicurezza, sguardo serio e da perfetto Yakuza visto in quei rari film da giovane in Giappone.

simbolo2issho





Statistiche:
PS: 201 ☯ PC: 133 ☯ PM: 128 ☯ EXP: 30

Inventario Attivo:
Bastone, Bacchetta, Guanti dell'eroe caduto, Giaccone in pelle di Erumpent , Sovrapantaloni in pelle, Cintura samurai, Calzature degli elfi



Azioni con gli altri PG in accordo con gli interessati

 
Top
view post Posted on 27/4/2020, 22:17
Avatar

Group:
Corvonero
Posts:
2,262
Location:
1329 Prescott Street, San Francisco (California)

Status:



Phoebe Halliwell
Corvonero | Studentessa | 12 anni | Curious & Determined| | ♪young-alyssa-milano-in-red-t-shirt-and-jeans-photo-u1 "Un atto sbagliato fatto per la ragione giusta, è sempre un atto sbagliato"
La prospettiva di avere in cambio un dolce fatto da Fortebraccio era sembrata sufficiente a convincere l'omaccione a lasciarli passare dando loro qualche informazione sul conto di Mulligan che doveva essere un personaggio piuttosto losco. In quel momento la ragazza non potè non notare il nome scritto sulla carta piuttosto unta del pranzo del custode. Old Barney Pub. Aveva appena riposto il sacchetto ora chiuso dei dolci di Mielandia, nella tasca destra del giubbino, per poi per cominciare a gustarsi il suo cioccolo alla nocciola, quando un suono lento e scricchiolante, proveniente dalla sua destra, fece per annunciare l'apertura dei cancelli, oltre i quali, si sarebbe potuto raggiungere il quartiere di Harshstone. La loro meta per questa missione. Oltrepassò i cancelli insieme agli altri e si rese subito conto di quanto le due signore, Elizabeth ed Ophelia, avessero avuto dannatamente ragione. Già ad un primo sguardo non si poteva certo ignorare che Harshstone non fosse affatto come veniva promozionato in quel volantino, ma soprattutto che non fosse affatto un luogo piacevole in cui mettere piede, anche solo per poco tempo. In un posto del genere sarebbe potuto capitare qualunque cosa. Rabbrividì leggermente al solo pensiero. Cercò di farsi coraggio mentre tornava ad affiancare gli altri facendo molta attenzione. Percorsero quella che doveva essere la via principale di quel quartiere fino a raggiungere un edificio piuttosto fatiscente. Old Barney Pub. Lo stesso nome che era sulla carta del pranzo del custode. Sicuramente all'interno di quel locale avrebbero trovato Mulligan. Com'è che aveva detto il tizio oltre il vetro? Mulligan ama i soldi facili, la compagnia di briganti e i pub... Sì, aveva detto così! Quindi, era altamente probabile che lo avrebbero trovato lì. Osservò entrambi, sia Aiden che Issho; a quanto pare loro avrebbero finto di essere interessati ad entrare nel giro di Mulligan. Traffico di Elfi Domestici? Ascoltò poi le parole che Aiden le rivolse. Lei non aveva alcuna intenzione di allontanarsi, mentre lui di certo non aveva tutti i torti. Si morse dolcemente il labbro inferiore, come faceva sempre quando si sentiva nervosa o in crisi su qualcosa. Se dovevano fare il loro ingresso in quel pub, era meglio che lei, come Kinù, restasse invisibile. Era effettivamente la cosa migliore, al momento. La ragazza non conosceva alcun incantesimo che avesse come effetto, quello di rendere invisibili, ma la sicurezza con la quale il rosso ora le stava spiegando come questo incantesimo funzionava, le fece intendere che, molto probabilmente, non dovesse essere la prima volta che lui si trovava a dover utilizzare quello specifico incantesimo, di qualunque incantesimo si trattasse. D'accordo... va bene Si limitò a dire annuendo leggermente, dopo essersi presa qualche secondo per decidere cosa rispondere e, al tempo stesso, metabolizzare la cosa. Infondo, dopo quell'incantesimo lei sarebbe stata invisibile. Per non molto tempo, però. Eppure, di certo avrebbero fatto in modo di restare il minor tempo possibile in quel pub. Mentre Aiden si preparava per evocare l'incantesimo, la corvina non potè non soffermarsi sulle rughe che erano appena comparse sul volto di quell'uomo, rughe che fecero capolino all'interno di quella che doveva essere l'espressione di una persona che in quel momento sta attingendo a tutta la concentrazione possibile. "Sèocculto". Allora, era questo il nome dell'incantesimo? Quindi... Dovrei essere invisibile adesso? Chiese conferma, con la speranza di non incappare, nell'Old Barney Pub, in persone con più potere di Aiden, perchè altrimenti il tutto sarebbe stato più problematico e la loro copertura sarebbe potuta saltare. Ad ogni modo, la corvina sentì di non dover perdere di vista il focus dell'intera faccenda: il fatto di essere invisibile avrebbe naturalmente implicato per lei il doversi muovere facendo molta attenzione a non segnalare la sua presenza in alcun modo, una volta all'interno del locale. Era il momento di fare il loro ingresso nel locale. Si sarebbe mossa senza fare il minimo rumore. Avrebbe fatto in modo che nessuno all'interno di quel locale si accorgesse di lei. Era questa, la sua intenzione. Era questo, che avrebbe fatto.

PS: 107 | PC: 50 | PM: 50| PE: 2
Giuls || © harrypotter.it


° PS: 107/107
° PC: 50/50
° PM: 50/50
° EXP: 2/2

INVENTARIO:
Bacchetta Legno di Leccio, undici pollici, flessibile, nucleo di polvere di onice e lacrime di Augurey
Spilla C.R.E.P.A.
Bracciocchio(al polso sinistro) piccolo ed elegante bracciale che, in caso dimentichiate o rischiate di perdere un oggetto, suonerà attirando la vostra attenzione. Il minuto occhio incastonato rimane, solitamente, chiuso, mimetizzandosi ad arte ed aprendosi solo in caso di bisogno.
Fiala di Decotto al Dittamo (1)
Fiala di Pozione Tiepidario (1)
Sacchetto di piperille e cioccoli giganti alla nocciola (1) appena ricevuto da Oliver Brior

INCANTESIMI APPRESI
I CLASSE: tutti
II CLASSE: Evanesco, Expelliarmus, Inversum, Muffliato, Riddikulus, Silencio
 
Top
view post Posted on 28/4/2020, 22:03
Avatar

Il Fato

Group:
Master
Posts:
9,196

Status:


Un brivido, come di acqua gelata lungo la schiena, avrebbe avvisato la povera Phoebe della riuscita dell’incanto voluto e ricercato dall’Auror. Era quella, quindi, la sensazione che si provava a svanire nel nulla? Se mai avesse provato l’esperienza di attraversare uno dei fantasmi al Castello, la Corvonero si sarebbe senz’altro ricordata di questa strana e mirabolante esperienza. Aiden la vide davanti a sé, innocente com’era sempre stata, ma fu il sussurro di Kinù a distogliere l’attenzione dai timori della ragazzina e a dar man forte alla decisione del Giapponese. «Andiamo» e così facendo lo scalpiccìo dei piedini dell’Elfo si fece più presente, salvo poi svanire nel nulla con l’accortezza che quella creatura pareva avere innata. Chiunque avesse serbato il minimo dubbio sull’intelligenza e l’affidabilità di quelle Creature, naturalmente, non aveva conosciuto Kinù. Attraversata la soglia del locale il puzzo d’alcol stantio e di polvere li investì in pieno, come se quello - più che un locale rispettabile - fosse stato un tugurio o una bettola di terza categoria. Un folletto serviva al bancone, una stranezza tra le stranezze - considerato il loro ruolo nella società magica, ma ciò che avrebbe dovuto sorprendere i due uomini ancora sulla soglia d’ingresso, sarebbe stato il vociare confuso di un nutrito gruppo di avventori. Maghi, indubbiamente, che si scambiavano pacche sulle spalle con fare bonario, al pari di individui che si conoscano da vecchia data e non abbiano segreti. E, in una società ristretta come quella, lo straniero si riconosceva subito.

Aiden sarebbe riuscito a contare sette testolone chine a ridere e a bere, ma solo una avrebbe attirato il suo guardo: il volto sfigurato da una cicatrice rimarginata alla bell’e meglio - che attraversava il volto diagonalmente - denotava l’assenza di un occhio, parte del naso e un taglio sul labbro superiore. Ad accompagnare quell’orrenda visione, altri piccoli solchi, più leggeri, forse provocati dalla stessa bestia. Il pallore cadaverico, l’espressione arcigna della bocca storta e dell’occhio buono non era un buon segno e non suggerivano certo contentezza nell’osservare dei forestieri nei loro territori. «Ragazzi, Bruce ci ha portato carne fresca.» e rise dei due uomini, volgendosi frontalmente ad Issho e muovendo qualche passo verso di lui. Vestiva malamente, trascinando un poco la gamba sinistra. Pareva che anche quella avesse subito lo stesso destino del volto. Lo squadrò con l’aria di chi abbia poco da guadagnare, ma molto da perdere ed ogni risposta - sulla quale i due estranei avrebbero dovuto ben ragionare - avrebbe fatto la differenza. Kinù rabbrividì accanto a Phoebe, ma non la cercò con la manina tremante. Aveva riconosciuto nella piccina Corvonero un’anima affine alla sua, sebbene non le fosse permesso dalla sua specie il privilegio di sentirsi pari ad una strega. Sarebbe stato interessante scoprire come l’Auror e il Ministeriale avrebbero coperto l’impeto naturale dell’autolesionismo dell’Elfa Domestica nel silenzio tombale calato improvvisamente sulla scena. Eppure, Kinù aveva avvertito l’urgenza di non assecondare il proprio istinto, benché vi fosse una specie di formicolio a spingerla verso la lampada all’angolo del bancone sudicio.

Ce n’era una su ognuno dei dieci tavolini, accerchiati da almeno quattro sedie ciascuna. Su alcuni di questi stavano accomodati degli avventori tutt’altro che interessati alla probabile querelle in corso; i bicchieri erano vuoti e le bottiglie conservavano l’ultimo goccio disponibile. «Che cosa può offrire Harshstone a due gentiluomini come voi?»
Scoprì i denti in un sorriso falso e di circostanza, mentre l’intero gruppo di cui faceva parte, pian pianino si voltava ad esaminare i nuovi venuti. Non sembrava una situazione in cui una ragazzina dovesse stare e nonostante il Seocculto fosse ben eseguito e i suoi effetti fossero efficaci, l’uomo che aveva parlato pareva aver captato qualcosa nell’aria, il mento rivolto verso l’alto come un segugio che odori la preda. Strafottenza e potere, nonostante gli abiti miseri e lerci, emanavano da quell’uomo quanto la puzza di alcol denotava la natura dell’Old Barney Pub. Era lui a comandare, ma non era Mulligan. La chioma corvina nella foto conservata da Weiss nel taschino non aveva nulla a che vedere con i capelli sudici di colore grigio topo dell’uomo che li stava fronteggiando senza timore. Mulligan era longilineo, ma non troppo. L'uomo di fronte a loro sembrava malato, certo, ma era comunque paragonabile all'Auror per stazza e altezza. Se Bruce era stato pane per i denti di Aiden, ora era il momento di Issho per dimostrare di che pasta fosse fatto.



Phoebe:
PS: 107
PC: 50
PM: 50
EXP: 2

Assenze: 0/3
Proroghe: 0/3
Issho:
PS: 200
PC: 133
PM: 128
EXP: 30

Assenze: 0/3
Proroghe: 0/3
Aiden:
PS: 250
PC: 192
PM: 215
EXP: 35,5

Assenze: 0/3
Proroghe: 0/3


Il Seocculto di Aiden va a buon segno e la sua durata avrà validità per 3 turni a partire da questo. Giocate bene le vostre carte, più di una soluzione è a portata di mano.

Scadenza: 6 Maggio
 
Web  Top
view post Posted on 2/5/2020, 21:21
Avatar

Group:
Dipendente Ministero
Posts:
7,401

Status:


simbolo1issho


isshonome
Dipendente Ministeriale ☯ C.M.I. ☯ 67 anni ☯ Giapponese
PS: 201 ☯ PC: 133 ☯ PM: 128 ☯ EXP: 30


Le porte dell’inferno si sarebbero aperte per loro volontà da li a poco. Issho e la compagnia dell’elfa avevano finalmente iniziato ad addentrarsi verso quello che era il campo di gioco non esattamente della brava gente; ad accoglierli, infatti, un puzzo di alcool stantio, quasi come se vi fossero alcolisti non del tutto anonimi che avevano dato da poco una festa all'insegna di bacco, con la differenza che invece di aver un decente e sano gusto per il luogo dove si festeggiava, vi era solamente polvere pesante persino all'olfatto per quanto fosse spessa e ``curata``… una bettola in piena regola dove, per assurdo, vi erano una manciata di teste goliardiche in preda ai propri affari. Issho, che era già nauseato solo dall'atmosfera ignobile che gravava in quel posto, non attenzionò tanto gli occupanti di quei tavoli ma fu attratto inizialmente dal folletto che serviva al bancone del pub. Un folletto? Nei sobborghi malfamati di una società come quella? Cosa c’è lo portava? Perché? Non era sicuramente una cosa normale trovarsi un essere come quello in un posto simile, non dopo la storia che i suoi compatrioti avevano scritto e vissuto, guadagnandosi posti di prestigio nella società… per fare un paragone, non riusciva a veder una razza Goblin come quella della Gringott’s avara di danaro e con le proprie regole della manifattura, lavorare come schiavo e senza sentimento in un luogo/incubo come quello. Non volle dir nulla e tanto meno far gesti che usualmente avrebbe potuto anche eseguire, come l’inarcare un sopracciglio o accentuare un’espressione in volto… non poteva far saltare ancor prima di partire, una copertura che ora andava cercando nei panni del perfetto criminale. Degnava poco di attenzione lo stesso Weiss, arrivando addirittura a chiedergli con un gesto ``superiore`` di mano portata avanti a sé a farsi da parte nel momento che un tizio aberrante gli si avvicinava. La ragazzina e l’Elfa, ancor più, doveva far finta non esistessero nonostante rimanessero nei suoi principi di attenzione in una possibile fase pericolosa. Sguardo serio, occhi a mandorla leggermente richiusi, profilo destro con la cicatrice mostrato più del sinistro e aria da veterano della Yakuza, dal fiato pesante e considerazione di chi lo circondava pessima e quasi provocatoria. Vestito malamente e altrettanto scalfito dalla natura in corpo e aspetto, quella prima persona avvicinatosi all'orientale emanava tutto ciò che di più torbido e asfissiante potesse esserci in quella fogna di locale…era un concentrato di bruttezza e strafottenza e, di base, non faceva nulla per evitare o attenuare quei tratti, come se fosse un pirata di altri tempi, con tanto di handicap e difetti fisici. Quest, con i suoi compari, considerava Issho e mr. Weiss carne fresca offerta dal portinaio ma… il giapponese ricambiava lo sguardo, quasi minaccioso, per nulla interessato alla provocazione, forse superandolo in stazza. Mantenne momentaneamente il silenzio mentre allungava la vista oltre, osservando il tavolino della combriccola dove stava un altro personaggio che era tutto un dire per aspetto e abbigliamento, pari al suo compare probabilmente. Mentre alcuni occupanti dei coperti di quel locale sembravano totalmente estranei all'avvenire di quei momenti, altri sembravano invece attirati dalla visione di un inglese curato e un giapponese tutt'altro che consumatore di quei borghi… questo Issho lo sapeva e sapeva ancora meglio che ogni sensazione e parola che si sarebbe detta da lì a poco doveva esulare da ogni propria morale convinta e radicata nell'animo; in questo senso, al diplomatico aveva fatto bene viaggiare per svariate terre e in condizioni non del tutto ottimali, cosi come aveva fatto bene trovarsi a dover trattare spesso e mal-volentieri con veri e propri criminali e, in qualche modo, aveva assimilato tatticismi e modalità di comunicazione che questi spesso utilizzavano e, in un certo senso, estremizzavano. Un borghetto di merda come questo ha poco da offrire anche ai peggiori parassiti del sistema. Se ne lavava in quel modo dal dare risposta? No, semplicemente cominciava a imporre una propria fasulla gerarchia… non era un buono e nemmeno un cattivo, era un uomo di affari, di ogni genere, anche del mondo oscuro che da lì a poco avrebbe potuto anche chiarire. Ma, eccoci qui… dato che gli affari son affari anche quando son stipulati nelle fogne. Parlava con un inglese molto scandito, quasi meccanico, facendo uso del suo giapponese come scusa pretestuosa per non parlarlo fluentemente, quasi sillabando ogni parola che fruiva e modulando la voce più rauca e profonda possibile, cosi come naturalmente già gli ben riusciva di solito. Tu… indicava minaccioso Aiden, che doveva in quel momento cercare di calarsi nel personaggio che il giapponese in giro di poco gli avrebbe affidato, senza un vero e proprio anticipo se non il breve briefing degli istanti fuori il locale. Te lo devo veramente chiedere? Non lo degnò nemmeno di uno sguardo ma con la mano destra faceva in modo di lasciar intendere che chiedeva qualcosa da bere, indicando il goblin al banco. Dunque… avrebbe ancora scandito, avvicinandosi allo stesso tavolino degli interessati alla sua figura ...Io mi siedo in quel tavolo. Avrebbe indicato il primo tavolo libero che potesse aver a portata d’occhio e, se non vi fosse stato, si sarebbe dirottato verso quello con almeno tre posti liberi. Aspetterò giusto 10 minuti… voglio lui. Non precisò inizialmente il nome di Mulligan; era abbastanza certo che non fosse lì con i presenti dato che nessuno corrispondeva alla descrizione della foto già vista e rivista e, tanto meno, ci si avvicinava anche lontanamente. Voglio la mia bevuta e Mulligan lì insieme a me per quest’arco di tempo. Gli affari chiamano e il tempo…è il mio primo affare. Sperava in cuor suo che sarebbe riuscito a instaurar questo meccanismo di pressione-criminale in perfetto stile anziano, in modo tale da accelerare i tempi, cercando al tempo stesso di rendere all’auror più chiaro il fatto che si aspettava una bevuta portata da lui nel caso in cui i primi imput fossero stati inefficaci e con la forte volontà di non voler rimaner troppo tempo lì in mezzo a quella mandria di possibili pazzotici pronti a far casino.

simbolo2issho





Statistiche:
PS: 201 ☯ PC: 133 ☯ PM: 128 ☯ EXP: 30

Inventario Attivo:
Bastone, Bacchetta, Guanti dell'eroe caduto, Giaccone in pelle di Erumpent , Sovrapantaloni in pelle, Cintura samurai, Calzature degli elfi



Azioni con gli altri PG in accordo con gli interessati

 
Top
view post Posted on 3/5/2020, 15:46
Avatar

When the snow falls, the fox tries to survive.

Group:
Auror
Posts:
3,876

Status:



Aiden Weiss
‹ Auror ‹ 27 anni ‹ Ex Grifondoro

PiBDJP3
Da quando era rientrato dal proprio esilio, il giovane Auror non era mai riuscito ad accettare l’idea di essere chiamato con l’epiteto di “ragazzo” dagli altri, che fossero o meno più grandi di lui. Il suo profondo desiderio nell’essere considerato un uomo fatto e finito, come qualsiasi altro individuo della sua età, era forte e - per certi versi - quasi smisurato. Era l’ego di una persona orgogliosa e che aveva un forte senso d’onore, che voleva affermarsi nella società con le unghie e con i denti, dimostrandosi all’altezza in ciò in cui ambiva essere riconosciuto.
In circostanze diverse non avrebbe tergiversato, né avrebbe celato con estrema facilità il proprio disappunto. E invece scelse di incassare in silenzio e passare oltre, consapevole di non potersi concedere il lusso di rivelare il proprio animo ferito; l’Auror, dunque, preferì scegliere con accuratezza e saggezza quale fosse la miglior battaglia in cui combattere, ovvero quella in nome degli Elfi Domestici, anziché cimentarsi in qualcosa per il proprio personale interesse. Non che fosse un animo egoista, ma era l’impetuosità a renderlo schiavo dei propri difetti, spingendolo - spesso e volentieri - in battaglie perse o che non valevano neppure la pena. Pertanto si lasciò scivolare tutto addosso e si focalizzò sullo scopo della loro presenza ad Harshstone.
Era stata la lungimiranza da Auror che era in lui ad aver prevalso sull’impulsività, riuscendo a tenere a bada l’uomo, piuttosto che rischiare di mandare tutto quanto a quel Paese. L’istinto, dunque, venne represso dalla ragione.
Annuì, infine, con decisione alle parole di Issho. «Sì, boss. Bilius, al tuo venerabile servizio.» scandì, serio, con una velata nota divertita in quella piccola prova improvvisata. Si fece arcigno, assumendo un’aria da vero scagnozzo, una macchina da guerra pronta a scattare al minimo comando. Sputò a terra come un vero malvivente. «Spaccherò la faccia a chiunque ci dia noie.» replicò, asciutto, sfoggiando uno sguardo minaccioso. Già con quella breve prova, prima del grande debutto, William Wollace sarebbe stato molto fiero di lui: Aiden Weiss aveva tutte le carte in regola per poter lanciare palle di fuoco dagli occhi e fulmini tonanti dal proprio didietro.
Una volta terminato il proprio incantesimo su Phoebe, l’Auror ripose la propria bacchetta nella fondina che teneva nascosta sotto alla giacca. Spostò, tuttavia, il proprio Distintivo al lato opposto, così da non avere alcun tipo di impiccio nel caso in cui fosse stato costretto a sfoderare il catalizzatore magico, limitandosi quindi nell’appuntarlo a destra del maglione e oscurandolo con la giacca.
«Prestate attenzione ai miei gesti, sempre. Potrei riuscire a trovare per voi un buon punto in cui potrete ripararvi.» aggiunse lui, infine, alla ragazza e all’Elfa.
Alla domanda del Giapponese, il rosso si limitò ad un secco gesto di intensa, affermando di essere pronto nel gettarsi nella mischia. Era un ottimo ballerino, ma anche altrettanto bravo a fare a pugni: dopotutto era Irlandese e l’adolescenza passata nei pub con i fratelli l’aveva di certo temprato in tal senso. Non si sarebbe risparmiato, poco ma sicuro, specialmente nei riguardi di chi stava svolgendo attività illecite sotto al naso del Ministero.

Seguì Issho dentro a quella bettola che a stento si reggeva in piedi, i muscoli del viso contratti in una smorfia sprezzante, resa ancora più naturale grazie all’olezzo pungente che arrivò alle narici dell’uomo. Poi ghignò con una certa arroganza alla battuta del Giapponese, riconoscendo che ci sapeva fare anche lui con simili manovre spionistiche, infiltrandosi in un sistema come un tarlo nella corteccia di un albero.
Lo sguardo sondò ogni angolo di quel tugurio, come un perfetto cane che veglia sul proprio Padrone, in cerca di possibili minacce da distruggere. Nel notare un folletto dietro il bancone da barista, l’Irlandese manifestò noncuranza e scarso interesse, come se lo reputasse uno scarafaggio in confronto a lui. Eppure, nell’intimità della propria mente, non poté che provare sia sorpresa che confusione nel ritrovare una simile creatura in un posto del genere. Si era aspettato un Elfo Domestico, nonché emblema della schiavitù in un ambiente simile e non un folletto, un essere riconosciuto specialmente per il suo essere arguto in fatto di affari; non era un caso, infatti, che fossero famosi all’interno della società magica per via della Gringott, benché alcuni folletti si trovavano spesso alle dipendenze dei Maghi.
Cosa doveva dedurre dunque? Era lì per sua volontà oppure era stato costretto?
Doveva vederci chiaro.
Tornò a fissare l’uomo dall’aspetto piuttosto malconcio, perfettamente in linea con lo stile decadente di quella topaia, seppur minaccioso e che prometteva solo e soltanto guai. Era chiaro come fosse proprio lui a comandare lì e non Mulligan, del quale non vi era nemmeno l’ombra. Ma benché Issho avesse indubbiamente manifestato il proprio status di capo in quella sceneggiata, Aiden - dal canto suo - non esitò nell’affermare il proprio: fece schioccare entrambe le nocche, in quello che doveva risuonare come un monito per i loro ospiti.
Grugnì, come un cane rabbioso, al comando del Giapponese nell'andare a prendergli da bere. «Sì, boss.» fece in tono rauco. Voleva che quel branco di ratti di sentina afferrassero al volo come funzionava lo scagnozzo di quel criminale Giapponese, di come sarebbe bastato lasciare il guinzaglio per farlo scatenare.
A passo svelto, l’Irlandese studiò la zona del bancone nel disperato tentativo di trovare un possibile rifugio per Phoebe e Kinù. Dilatò le narici, proprio come aveva fatto il capo banda che Issho stava fronteggiando, saggiando l’aria come un mastino. Accarezzò il bancone, prima la superficie orizzontale e sporca, finché non si osservò la mano con crescente disgusto. «Il mio boss ha ragione: una vera fogna!» sibilò, per poi assestare due manate al fianco del bancone, il lato più stretto, quello che avrebbe portato dall’altro lato dove vi era il folletto. Era il segnale per Phoebe e Kinù, decretando che quello fosse - per lo meno - un punto piuttosto riparato, sia dallo sguardo del folletto che dagli altri commensali. Doveva solo sperare che loro lo capissero. «Nemmeno il petto di mia madre è così decadente!»
Si avvicinò di più al folletto e lo guardò dall’alto in basso, fingendosi disinteressato, ma che invece cercò di studiare nella remota speranza di trovare indizi sulla sua situazione in quel pub.
«Cos’hai lì che non sia piscio di gatto? Dammi qualcosa di forte e di qualità!» Infine, ammiccò in maniera secca al folletto. «E se sei stufo di lavorare in questo letamaio, il mio boss di certo pagherebbe profumatamente per averti al suo servizio.» Dopotutto stavano fingendo di essere lì per affari e Aiden voleva tastare il terreno con quella creatura, cercare di capire se poteva farselo amico oppure no; perché avevano bisogno di tutto l’aiuto possibile per uscirne da quella situazione, semmai dovesse degenerare, oltre che a tenere Phoebe e Kinù lontane dallo sguardo di quei malviventi.

fxlLZzl
‹ PS: 250 ‹ PC: 192 ‹ PM: 215 ‹ EXP: 35,5

Inventario

› Bacchetta in legno di biancospino, piuma di Ippogrifo, 12 pollici e mezzo, flessibile;
› Distintivo Auror;
› Spilla del C.r.e.p.a;
› Avversaspecchio ─ Piccino e compatto, sta in una mano; in ottone intarsiato, lo specchio rifletterà delle ombre che si faranno sempre più distinte mano a mano che eventuali pericoli e/o nemici si avvicinano al proprietario dello specchio.
› Cappello del Falco;
› Bracciale Celtico originale;
› 2 x Nanosticche;
› Foto e volantino di Harshstone.

Incantesimi & Abilità

› Classe I, II, III, IV complete, esclusi i proibiti, eccetto per Iracundia e Ignimenti, e Mutas/Immūtas appresi in Quest di Animagus;
› Classe V appresi Claudo/Parclaudo e Nebula Demitto;
› Classe VI appresi Incarceramus e Realtas;
› Classe VII appreso Magisterium;
› Incantesimi da Auror ─ Stupeficium, Expecto Patronum, Rompisigillo, Nego Negligetiam, Homenum Revelio, Deletrius.

› Animagus I Volpe Rossa;
› Occlumante I.


Riassunto & Status delle Ferite

Aiden ascolta Issho e fa una prova veloce di quello che sarà il suo nuovo alias, dando poi un’ultima raccomandazione alla Corvonero e all’Elfa.
Una volta dentro il rosso studia l’ambiente e non trova Mulligan tra i presenti, per poi andare a prendere da bere ad Issho. Finge di studiare il bancone solo per poter trovare un buon punto per Phoebe e Kinù, per poi intavolare un dialogo col folletto; vuole capire la sua posizione nel locale e tentare di farselo amico con una velata offerta.
Post stilato previa consultazione con gli altri partecipanti.

Nessun danno subito.





















 
Top
view post Posted on 6/5/2020, 21:01
Avatar

Group:
Corvonero
Posts:
2,262
Location:
1329 Prescott Street, San Francisco (California)

Status:



Phoebe Halliwell
Corvonero | Studentessa | 12 anni | Worried & Determined| | ♪young-alyssa-milano-in-red-t-shirt-and-jeans-photo-u1 "Un atto sbagliato fatto per la ragione giusta, è sempre un atto sbagliato"
L'incantesimo di occultamento doveva essere andato a buon fine. La corvina non potè non rabbrividire a causa della sensazione che proprio quell'incantesimo le aveva appena fatto provare. Acqua gelata che sembrò scorrerle lungo tutta la schiena. Era la stessa sensazione che si provava quando, per qualche malaugurata ragione, ci si ritrova a passare attraverso un... fantasma? Doveva essere per forza così. Questo pensiero venne ben presto distolto dall'esortazione dell'elfa Kinu' che sembrò intenta ad incitare quelli che erano con lei ad andare. A fare il loro ingresso nel locale. La Halliwell poi notò l'uomo dai capelli rossi sistemarsi la bacchetta nella fondina ascellare e quello che doveva essere un distintivo. Un distintivo. Sul quale si poteva scorgere la parola "Auror" impressa su di essa. Sollevò in seguito lo sguardo sul suo volto. Era... un Auror del Ministero? Annuì alle sue parole. Lei e Kinù avrebbero cercato di fare molta attenzione ai suoi gesti durante la loro "escursione" in quel locale. L'Old Barney Pub. Era un locale di infima categoria. Bastava solamente aprirne appena la porta, per capire immediatamente di che tipo di locale si trattasse. La puzza di alcol sembrò raggiungere subito tutti e tre e procurare una sensazione di nausea e disgusto nella giovane corvina che sperò di avere affianco a sè la piccola elfa Kinù, resa invisibile grazie alle sue stessa abilità magica. Non poteva vederla, ma sperò, senza alcuna vera ragione, che non si fosse già persa. Di non aver già perso l'elfa. Entrò nel locale. Silenziosa. Quello che potè notare subito di quel locale fu sicuramente la gente che frequentava quel luogo angusto. Gente losca. Invischiata fino al midollo in faccende non esattamente legali. Dietro al bancone, se ne stava un folletto. La corvina storse il naso. Cosa ci faceva un folletto lì? A servire quei tizi dall'aria così malfidente? A servire quei tizi che, con buona probabilità, erano immersi in un traffico di elfi e forse anche di altre creature magiche? Chiuse gli occhi per un secondo. Non riuscì a mettere a freno le fastidiose sensazioni che il fatto di trovarsi lì le stava provocando. Paura. Disgusto. Orrore. Non seppe quale di queste sensazioni fosse quella predominante. Cominciò a muoversi all'interno del locale cercando di non fare alcun rumore, cercando al tempo stesso di fare qualunque cosa, per evitare di segnalare la sua presenza. Rimase in seguito leggermente sconvolta dal linguaggio piuttosto scorrile che l'Auror e l'uomo del Ministero stavano utilizzando. Ma si riprese presto: dopotutto, quel linguaggio era un linguaggio adatto all'ambiente in cui si trovavano. Osservò poi la sceneggiata messa in piedi dall'uomo del Ministero che apparve intento ad ordinare all'Auror di andare a prendergli qualcosa da bere. La ragazza, allora, decise di seguire l'Auror che, in tutta risposta, decise di fingersi... uno scagnozzo piuttosto violento dell'uomo del Ministero. Muovendosi sempre nell'ombra e in totale silenzio, la corvina non ebbe alcun esitazione nel seguire l'Auror: dirigersi verso il bancone era la scelta migliore. Muovendosi ancora nel silenzio più assoluto e rimanendo per la seconda volta leggermente scioccata dal linguaggio scurrile che sembrava d'obbligo in un luogo del genere, cercò di seguire le indicazioni che velatamente l'Auror le stava dando, che velatamente l'Auror stava dando evidentemente anche a Kinù. Ancora una volta, la corvina si ritrovò a domandarsi dove fosse esattamente l'elfa e se si trovasse accanto a lei. Dove era finita? Era accanto a lei? La situazione non permetteva loro di muoversi liberamente. La situazione concedeva loro, soltanto il ruolo di semplici osservatrici. Tirò fuori lentamente la bacchetta, cercando di non fare rumore, e la strinse forte nella mano destra. Quella situazione concedeva loro, soltanto il ruolo di semplici osservatrici. Beh... Almeno, fino a che... non si fosse reputato necessario fare qualcosa. Strinse ancora di più la mano sulla bacchetta fino a far quasi diventare le nocche bianche. Paura. Disgusto. Orrore. Non poteva negare di avere paura, ma tenere stretta quella bacchetta sembrava essere in grado di infonderle un po' di coraggio. In una occasione come questa.

PS: 107 | PC: 50 | PM: 50| PE: 2
Giuls || © harrypotter.it


° PS: 107/107
° PC: 50/50
° PM: 50/50
° EXP: 2/2

INVENTARIO:
Bacchetta Legno di Leccio, undici pollici, flessibile, nucleo di polvere di onice e lacrime di Augurey
Spilla C.R.E.P.A.
Bracciocchio(al polso sinistro) piccolo ed elegante bracciale che, in caso dimentichiate o rischiate di perdere un oggetto, suonerà attirando la vostra attenzione. Il minuto occhio incastonato rimane, solitamente, chiuso, mimetizzandosi ad arte ed aprendosi solo in caso di bisogno.
Fiala di Decotto al Dittamo (1)
Fiala di Pozione Tiepidario (1)
Sacchetto di piperille e cioccoli giganti alla nocciola (1) appena ricevuto da Oliver Brior

INCANTESIMI APPRESI
I CLASSE: tutti
II CLASSE: Evanesco, Expelliarmus, Inversum, Muffliato, Riddikulus, Silencio
 
Top
view post Posted on 10/5/2020, 11:04
Avatar

Il Fato

Group:
Master
Posts:
9,196

Status:


E così il sipario si sarebbe sollevato ancora una volta, con lo sferragliante rumore di carrucole e corde sfilacciate: una sola mossa falsa e i tre viandanti avrebbero rischiato la salute e la riuscita dell’intera missione. A ben pensarci, trovandosi in quel covo di criminali senza arte né parte, Phoebe non avrebbe dovuto trovarsi lì. Che lei e Kinù dovessero essere protette a tutti i costi era necessario quanto cercare di imporre il proprio potere sulla marmaglia di uomini presenti. L’igiene non era certo loro amica, su questo Aiden ed Issho avevano potuto far largamente conto nelle primissime e vivide indagini visive e olfattive. Quali considerazioni trarre? Era gente disperata? E se lo erano, in che misura? Pareva che l’Old Barney Pub fosse casa loro, una topaia lercia e senz’altro foriera di cattive intenzioni. Come innestarsi in un sistema corrotto che avrebbe fatto rizzar i capelli sulla testa del Giapponese? Tutto in quel posto suggeriva un sovvertimento delle leggi - corruzione e contrabbando erano soltanto due punti da spuntar da un lista immaginaria - e delle convenzioni sociali. Aveva ben notato il Ministeriale - e l’Auror con lui - che il presunto proprietario fosse un Folletto. Semplice schiavitù o ricerca di guadagni facili nel modo più antico del mondo? Un bicchierino qui e un altro lì: la lingua si sarebbe sciolta e ogni segreto svelato. Qual era la verità?

«L’avete sentito? Il boss ha ordinato da bere.» lo schernì il solito uomo, senza spostarsi d’un millimetro e deciso a sostenere il proprio ruolo di maschio Alfa. Tese il braccio e indicò teatralmente un tavolino alla sua sinistra, con due sedie libere. «Mulligan non è qui. E comunque non parlerà con voi. Gli affari si fanno con me.» sbottò, sedendosi per primo e facendo cenno ad Issho di accomodarsi sull’altra sedia. Il gruppo di uomini al bancone ridacchiò divertito: erano abituati a quel genere di transazioni, qualcosa che né Issho né Aiden potevano sapere con certezza. Certo, era evidente non si trovassero lì per l’alcol o per l’ambiente accogliente; doveva esserci altro sul tavolo che dovesse interessare a tutti loro.

Mentre Issho prendeva posto ed elaborava una strategia in solitaria, Aiden si interfacciava per la prima volta ad un Folletto tutt’altro che imbellettato: vestito con un completo che doveva aver visto giorni migliori, reggeva sul naso adunco un paio di lenti rotonde e minuscole quanto gli occhi, neri come la notte. La bocca larga, dalle labbra sottili, era rimasta serrata per tutto il tempo, mentre le lunghe dita reggevano un bicchiere alto e stretto e ne strofinava la superficie con uno straccio inzaccherato. Si limitò a tacere anche quando l’Auror gli parlò, degnando di uno sguardo solamente uno degli avventori e accennandogli col capo al retro del locale. L’uomo sparì da una porticina, che richiuse alle spalle senza sbatterla. «Fossi in te modererei il linguaggio, umano.» mormorò, appoggiando il bicchiere non esattamente pulito sul bancone, proprio davanti ad Aiden. Aveva parlato nel momento in cui Issho si era accomodato ed Aiden aveva rivolto lo sguardo verso di lui. Versò una generosa quantità di un liquido ambrato in un bicchiere più piccolo, dalla forma squadrata, e aggiunse «Non vi consiglio passi falsi. Avete una sola vita a disposizione e… Mulligan non è qui e non ci verrà per un po’. Ha da fare.»
Sorrise, mostrando i denti piccoli e aguzzi, passando ad un altro bicchiere per una pulizia non troppo approfondita. Non v’era ombra di timor reverenziale nei confronti di quegli uomini ammassati sul bancone: le gerarchie, in quel posto dimenticato dal Ministero, parevano essere state sovvertite sino al livello più infido e profondo.

E così, Aiden si trovava con Phoebe a circa tre metri da Issho: l’uno al bancone ed impegnato a seguire lezioni di bon-ton impartite da un’improbabile insegnante di galateo, l’altro invischiato in una situazione altrettanto spiacevole con un soggetto via via poco raccomandabile. Chi erano quei tizi? Kinù non mosse un muscolo, nascondendosi ancor di più di quanto il Seocculto non avesse fatto con Phoebe. La piccina riuscì ad impossessarsi della bacchetta, potendo osservare la scena in completa libertà da quel punto d’osservazione tanto speciale e privilegiato. E se le cose si fossero messe male? La via d’uscita era poi quella d’ingresso?



Phoebe:
PS: 107
PC: 50
PM: 50
EXP: 2

Assenze: 0/3
Proroghe: 0/3
Issho:
PS: 200
PC: 133
PM: 128
EXP: 30

Assenze: 0/3
Proroghe: 0/3
Aiden:
PS: 250
PC: 192
PM: 215
EXP: 35,5

Assenze: 0/3
Proroghe: 0/3


Scadenza: 18 Maggio.
 
Web  Top
view post Posted on 14/5/2020, 20:11
Avatar

When the snow falls, the fox tries to survive.

Group:
Auror
Posts:
3,876

Status:



Aiden Weiss
‹ Auror ‹ 27 anni ‹ Ex Grifondoro

PiBDJP3
Aveva già avuto a che fare con gente simile, o comunque che ci andava molto vicino, e da quella volta aveva imparato molto a riguardo. Con i criminali non serviva a nulla mostrarsi miti, non gliene importava nulla di giungere ad un valido compromesso, non quando gli si tendeva la mano per aiutarli con il proprio altruismo; no, quel genere di persone agivano per il proprio personale tornaconto e non facevano altro che imporsi pur di sostenere la propria posizione nella gerarchia. Agivano come un branco di lupi famelici, dove era il più forte a tenere le redini del potere, anche se - in quel caso - pareva essere il più scaltro a comandare lì dentro.
Aiden Weiss inclinò appena la testa di lato e osservò meglio il folletto con un sopracciglio alzato. Dovette riconoscere che l’intelligenza della creatura doveva aver messo buone e profonde radici in quel tugurio pullulante della peggior feccia. Quale modo migliore per un folletto di prosperare in chissà quali loschi e oscuri affari? Ma c’era davvero qualcosa sotto? Lui e il Giapponese, di certo, erano lì appositamente per scoprirlo, sostenuti da due invisibili alleate che allo stato attuale dovevano rimanere celate alla vista. Si domandò, ovviamente, se la ragazzina e l’Elfa avessero notato qualcosa di strano e a cui lui e Issho non aveva avuto modo di analizzare. Tuttavia si ritrovò a pensare alla situazione attuale e a dover fare buon viso a cattivo gioco.
«Vale per tutti.» fece eco il fasullo Bilius, il cane dell’altrettanto falso capo mafioso Giapponese, senza lasciarsi intimidire. «E se è vero che Mulligan è occupato, beh… Suppongo che dovremmo rivolgerci a te per discutere di affari. A differenza del tuo amichetto laggiù...» E rivolse il proprio pollice all’indietro, oltre la propria spalla, enfatizzando a chi si stava riferendo: l’uomo che - da brava scimmietta ammaestrata - stava cercando di dare noie a Fuji-Tora, prendendo in giro i modi di Aiden. «Tu mi sembri più afferrato a questo genere di cose, giusto?» Un pizzico di lusinghe non avrebbe di certo fatto male, ma di certo avrebbero permesso al folletto di capire che avrebbe abbassato i toni, per il momento almeno.
Afferrò il bicchiere e si allungò appena verso la creatura, per poi continuare con una tonalità di voce tale da garantire soltanto al proprio interlocutore di udirlo. «A meno che tu non voglia farmi combattere contro il tuo uomo migliore, prima di dedicarci le giuste attenzioni. Ma ti assicuro che abbiamo sia pugni che monete in abbondanza, decidi tu. E questo il tuo amico Bruce l’ha capito subito.» Testa o croce, in entrambi i casi Aiden aveva posto una scelta al folletto: una dimostrazione di forza o una dimostrazione di acume per gli affari; eppure, dietro quella mossa, vi era una palese dimostrazione di scaltrezza. «Il mio capo è alla ricerca di Elfi Domestici da acquistare. Ammesso che ne abbiate, è ovvio...» E lasciò cadere la frase, deciso a sondare il terreno e scoprendo così se i sospetti di Ophelia Fairbloom erano veri.
Se non altro, si disse, semmai il folletto dovesse scegliere di farlo combattere contro il suo uomo più forte per quella che sarebbe stata una presa di posizione, Phoebe e Kinù avrebbero guadagnato tempo prezioso, qualunque cosa avrebbero deciso di fare. Se non altro non avrebbero rischiato di avere sguardi indiscreti addosso, qualora l’incantesimo fosse andato ad esaurirsi.

fxlLZzl
‹ PS: 250 ‹ PC: 192 ‹ PM: 215 ‹ EXP: 35,5

Inventario

› Bacchetta in legno di biancospino, piuma di Ippogrifo, 12 pollici e mezzo, flessibile;
› Distintivo Auror;
› Spilla del C.r.e.p.a;
› Avversaspecchio ─ Piccino e compatto, sta in una mano; in ottone intarsiato, lo specchio rifletterà delle ombre che si faranno sempre più distinte mano a mano che eventuali pericoli e/o nemici si avvicinano al proprietario dello specchio.
› Cappello del Falco;
› Bracciale Celtico originale;
› 2 x Nanosticche;
› Foto e volantino di Harshstone.

Incantesimi & Abilità

› Classe I, II, III, IV complete, esclusi i proibiti, eccetto per Iracundia e Ignimenti, e Mutas/Immūtas appresi in Quest di Animagus;
› Classe V appresi Claudo/Parclaudo e Nebula Demitto;
› Classe VI appresi Incarceramus e Realtas;
› Classe VII appreso Magisterium;
› Incantesimi da Auror ─ Stupeficium, Expecto Patronum, Rompisigillo, Nego Negligetiam, Homenum Revelio, Deletrius.

› Animagus I Volpe Rossa;
› Occlumante I.


Riassunto & Status delle Ferite

Il fulvo non si lascia intimidire e inizia a comprendere come funzionano le cose in quel posto. Tenta di instaurare un approccio diverso con il folletto, riconoscendolo come il capo, ma tastando sempre il terreno.
Post stilato previa consultazione con gli altri partecipanti.

Nessun danno subito.





















 
Top
view post Posted on 18/5/2020, 11:31
Avatar

Group:
Dipendente Ministero
Posts:
7,401

Status:


simbolo1issho


isshonome
Dipendente Ministeriale ☯ C.M.I. ☯ 67 anni ☯ Giapponese
PS: 201 ☯ PC: 133 ☯ PM: 128 ☯ EXP: 30


Il tempo passava e le carte in tavola andavano a sistemarsi in un modo tale che per il momento il malus dell’intera partita ricadeva sul trio Issho/Aiden/Phoebe; infatti, non era esattamente la reazione che si sarebbe aspettato il giapponese quella da parte del losco tipo dinanzi a lui quasi appena sfiorato da quelle sue parole; da parte sua, Issho non poteva di certo perder o lasciare la propria posizione da dominante, al costo di poter incrementare la difficoltà e il pericolo derivante da questa scelta. Si, l’ho ordinato e lo pretendo… tossì subito dopo aver leggermente alzato la voce per farsi sentire e schiarir la voce come un vecchio poteva fare, mentre non batteva ciglio ai velati schernimenti che riceveva. Tuttavia, pur di dar un senso a questa giornata, potrei mal volentieri accontentarmi di discutere e trattare con voi…ammesso ne siate capaci e non mi facciate perdere altro tempo. Non sottolineava tanto l’arroganza con quella sua ultima frase, quanto la volontà di voler effettivamente commerciare perché era questo fattore a dar senso alle sue giornate da finto criminale. Accettò di sedersi alla seduta proposta mentre un’occhiata lesta e intimidatoria veniva rivolta al suo collega di quella insolita avventura, cercando di capire cosa stesse facendo e sperando che effettivamente tornasse con la bevuta per tener su la montatura. Tornato con lo sguardo verso il gruppetto commerciale, gli venne naturale cominciare a pensare alla loro posizione sociale/gerarchica negli affari di quel borgo e, doveva ammettere, un pensiero su un possibile bluff da parte di Mulligan gli era venuto in mente. Si sedette con tutta la tranquillità del caso, non che non avesse timori o paure ma, in quei casi, bisognava totalmente controllare i sentimenti prima di esser traditi da questi e mettere in pericolo tutti e sapeva in cuor suo che l’auror avrebbe saputo progettare eventuali piani di ``evasione`` da quel posto in piena necessita’….erano questi i tempi e le battute scandite di quella giornata: a chi la trattativa, a chi l’evasione e a chi la prudenza e la sorpresa, si, perché di questo si parlava quando un giocatore possedeva dei jolly nel proprio mazzo come potevano essere Kinu’ e Phoebe, invisibili a tutti ma possibili alleati in grado di cambiare il corso della storia. Non nascondo di esser molto deluso da un simile benvenuto da parte vostra… Non ho viaggiato dal Giappone sin qui per parlare con un topo di sentina a meno che…batteva l’indice come un metronomo, compulsivamente, per scandire un tempo di riflessione, chiaramente montato e volente mettere pressione al suo interlocutore. A meno che questo Mulligan non sia in mezzo a voi e stia solo bluffando, cosa che a quel punto potrebbe esser anche interessante da una parte e pericolosa da un’altra. Sospirava, come per consolarsi da sé di questa triste possibilità, mentre continuava. D'altronde me lo hanno presentato anche così i miei sicari, ma lasciamo perdere… l’affare prima di tutto. Portò le braccia conserte osservando dritto negli occhi quello che sarebbe stato il suo nemico di trattativa, cominciando a scrutarlo nei tick che poteva possibilmente avere e nelle falle che avrebbe potuto presentare nei discorsi. Non riusciva a sentire per bene i discorsi che si facevano al banco fra folletto e auror, ma captò quello che era il tema della loro discussione: elfi domestici. Era chiaro che stavano giocando sotto quel profondo tema della schiavitù degli elfi sin da inizio giornata e quindi, la trattativa che si sarebbe imbastita da lì a poco doveva solamente riguardare questa. Ricordava, sapeva, che il Giappone non vantava grandi numeri di elfi domestici fortunatamente e questo poteva giocare a favore dell’orientale che subito si espose come un’affarista con l’idea chiara di cosa volere e ottenere nelle proprie trattative. Mi hanno detto che qui in Inghilterra andate forti con la tratta degli elfi domestici. Bene, ne voglio comprare almeno quattro. Due maschi e due femmine. Avrebbe portato le mani congiunte sullo stesso tavolo dove stavano tutti i presenti seduti e avrebbe concluso: In Giappone sono molto severi al riguardo e trovarne uno è roba da jackpot. Ecco che entra in gioco Mulligan…. In questi borghi mi è arrivata voce che si riescano a concludere belle transazioni. Dunque…. Scrocchiò il collo, emettendo quei soliti versi acuti di qualcosa che si spezza e si ricompone. Le voci son vere o posso tornarmene al mio paese portando con me solo una giornata …orribile? Fece intravedere un sorriso, quasi come incurante che le cose si potessero mettere bene o male; aveva passato anni a trattare con ogni tipologia di persona e, spesso, alcuni si erano rivelati più criminali di quel che si potesse pensare…. questa sarebbe stata un ulteriore esperienza da mettere nel proprio curriculum.

simbolo2issho





Statistiche:
PS: 201 ☯ PC: 133 ☯ PM: 128 ☯ EXP: 30

Inventario Attivo:
Bastone, Bacchetta, Guanti dell'eroe caduto, Giaccone in pelle di Erumpent , Sovrapantaloni in pelle, Cintura samurai, Calzature degli elfi

 
Top
view post Posted on 18/5/2020, 22:20
Avatar

Group:
Corvonero
Posts:
2,262
Location:
1329 Prescott Street, San Francisco (California)

Status:



Phoebe Halliwell
Corvonero | Studentessa | 12 anni | Tense & Determined| | ♪young-alyssa-milano-in-red-t-shirt-and-jeans-photo-u1 "Un atto sbagliato fatto per la ragione giusta, è sempre un atto sbagliato"
La situazione nel bel mezzo della quale si era ritrovata in quegli attimi di pura tensione, non poteva certo definirsi delle più facili da gestire. La corvina non poteva fare molto, non poteva muoversi, doveva stare ferma, in rigoroso silenzio, l'unica cosa che poteva fare era limitarsi ad osservare con estrema attenzione quello che accadeva attorno a lei, nella malaugurata eventualità che qualcosa sarebbe potuta andare storta. Stringeva la presa sulla bacchetta mentre fissava il folletto al bancone e l'Auror dai capelli rossi che cercava di mantenere la copertura. Lui e Issho, erano lì per acquistare elfi domestici. Da buona idealista e amante di qualsiasi tipo di creatura, la giovane Halliwell non sopportava questo genere di cose e avrebbe fatto qualunque cosa per far valere i diritti di tutte le creature.
Tutte le creature, per lei, avevano il diritto di stare al sicuro e di avere garantita qualsiasi forma di benessere. Il suo sguardo poi si spostò su Issho e sui tizi dall'aspetto per nulla rassicurante con cui lui stava parlando per poi tornare sull'elfo. L'uomo che a quanto pare stavano cercando non si trovava in quel locale e non sarebbe arrivato presto. Cosa fare adesso?
Aiden e Issho, loro avrebbero mantenuto la copertura, mentre a lei e a Kinù non sarebbe rimasto altro da fare che continuare ad essere invisibili spettatrici dell'intera faccenda. La ragazza in quel momento non potè non ritrovarsi a sperare che l'incantesimo di occultamento sarebbe durato per tutto il tempo, almeno fino al momento in cui sarebbero usciti tutti e quattro, possibilmente incolumi, dall'Old Barney Pub. Sarebbe stata una vera scocciatura, se fosse capitato qualcosa mentre si trovavano nel pub, eppure era pronta ad intervenire nel caso in cui lo avesse ritenuto necessario. Non aveva certo l'esperienza dei suoi inaspettati compagni di questa missione, ma avrebbe di certo sfruttato tutte le sue conoscenze per uscire incolume da quel locale, ma soprattutto per evitare che accadesse qualcosa a Kinù. Non poteva fare a meno di avere a cuore l'elfa con la quale erano arrivati fino a lì. Ma dove si trovava?


PS: 107 | PC: 50 | PM: 50| PE: 2
Giuls || © harrypotter.it


° PS: 107/107
° PC: 50/50
° PM: 50/50
° EXP: 2/2

INVENTARIO:
Bacchetta Legno di Leccio, undici pollici, flessibile, nucleo di polvere di onice e lacrime di Augurey
Spilla C.R.E.P.A.
Bracciocchio(al polso sinistro) piccolo ed elegante bracciale che, in caso dimentichiate o rischiate di perdere un oggetto, suonerà attirando la vostra attenzione. Il minuto occhio incastonato rimane, solitamente, chiuso, mimetizzandosi ad arte ed aprendosi solo in caso di bisogno.
Fiala di Decotto al Dittamo (1)
Fiala di Pozione Tiepidario (1)
Sacchetto di piperille e cioccoli giganti alla nocciola (1) appena ricevuto da Oliver Brior

INCANTESIMI APPRESI
I CLASSE: tutti
II CLASSE: Evanesco, Expelliarmus, Inversum, Muffliato, Riddikulus, Silencio
 
Top
view post Posted on 20/5/2020, 18:12
Avatar

Il Fato

Group:
Master
Posts:
9,196

Status:


Aiden giocava col fuoco, ma non aveva ancora compreso quanto quello avrebbe potuto bruciargli le carni. Era convinto di poterla fare in barba a un folletto come quello? Tanto per cominciare, la Creatura aveva più anni sulle spalle di quanti se ne potessero umanamente contare, per non parlare di una magia antica ed efficace tanto quanto quella dei suoi amati Elfi. Nell’ascoltarlo, il folletto continuò le proprie mansioni, incurante della minaccia nemmeno troppo velata del mago: non era la prima volta - e non sarebbe stata certo l’ultima - che si trovava faccia a faccia con un mago e pure pallone gonfiato. Aveva ucciso, per mano d’altri, per molto meno - ma questo le autorità, o presunte tali, non potevano e non dovevano saperlo; in ogni caso, stufo di sentirlo blaterare di denaro, Elfi e pugni volanti, posò l’ennesimo bicchiere scarsamente pulito e lo fronteggiò, le mani esili poggiate al bancone e chino a propria volta verso l’uomo che pareva sapere tutto, ma in realtà non sapeva proprio un bel niente. «Presumi, forse, che io abbia da fare affari con un bruto come te?» sorrise, malevolo, prendendo le distanze «Entri in casa mia, detti regole e pretendi che ti assecondi. Sei esattamente come i tuoi simili: ingrato verso una stirpe che vi ha dato ogni cosa.» proseguì, scendendo dallo sgabello e aggirando il bancone con calma. Superò gli uomini alla destra di Aiden - che lo guardarono come un branco di cani rognosi avidi di banchettare dopo una scazzottata in piena regola - e lo fronteggiò, a braccia conserte sul grembiule sudicio. Il naso lungo e adunco, per niente simile a quello di Kinù, piccolo e all’insù, lo sfidava quasi, mentre un’espressione saccente gli dipingeva il volto cereo.
«Noi certe cose non le facciamo. Se vuoi parlare di questo, di Elfi… vattene altrove. Mulligan non viene qui da un po’, cercalo alla fine della Bakery Lane.» indicò la porta da cui erano entrati Aiden ed Issho, mentre gli uomini silenziosi si avvicinavano al proprietario del locale per sostenere il suo volere. Erano i suoi scagnozzi, dopotutto, e - forse - erano meno uomini di quello che Aiden pensava. Avrebbe avuto modo di scoprirlo, se avesse voluto ingaggiare una lotta all’ultimo sangue, ma non era il momento e non era soprattutto il luogo: Phoebe, nascosta dalla magia, e Kinù erano vicine e si sarebbero potute far del male.
Il Seocculto, oltretutto, non avrebbe protetto per sempre la giovane ed inesperta Corvonero.

Intanto, al tavolo poco più in là, la questione si faceva interessante. Giochi di potere dalla vita effimera si costruivano senza indugio sotto l’esperta mano di Issho. Il Giapponese aveva ben chiara la propria figura e il palinsesto creato attorno ad essa: un’impalcatura fragile, quella, che sarebbe potuta cedere facilmente sotto il peso della menzogna. Eppure, qualcosa pareva essersi mosso finalmente, dato che l’uomo aveva sorriso di meno e s'era d'un tratto irrigidito di più. Aveva lanciato allora uno sguardo al Folletto - ancora al bancone in quel momento - che gli scoccò uno sguardo apparentemente scevro di messaggi, mentre sussurrava qualcosa all’uomo dai capelli rossi. «Forse si può fare qualcosa per voi, ma questo è solo un pub.» spalancò le braccia, tornando a guardare Issho con intensità e la ben nota, ormai, teatralità. Era un uomo emaciato, la cui igiene aveva conosciuto tempi migliori, e tutti in quel posto sembravano somigliargli nei modi e nell’apparire. Eppure, quello sguardo al Folletto… voleva forse dire qualcosa di più? Era davvero con quell’uomo che si doveva fare affari? «Forse, dopotutto, di questo potete davvero parlare con Archie. Ha una collezione di orecchie di Elfo da far paura al Ministero!» sorrise affabile, per poi scoppiare a ridere. Gli uomini risero con lui, ma smisero subito quando, con la coda dell’occhio, si erano resi conto del Folletto e del suo compier la marcia contro l’Auror. A quel punto s’irrigidì e scoccò uno sguardo malevolo al Giapponese. L’aria era tesa, chiaramente avevano entrambi toccato un nervo scoperto e a ragione. «Mulligan vive a duecento metri da qui, in una palazzina di mattoni rossi, come tutto il resto qui ad Harshstone.» sbottò, alzandosi di colpo. Se il proprietario aveva dato quell’informazione e l’uomo aveva confermato, forse quella era davvero la via di fuga per uscire da quell’ennesima impasse. Era tempo di prendere il treno, perché se l’avessero perso… chissà cosa sarebbe potuto accadere a tutti loro.


Phoebe:
PS: 107
PC: 50
PM: 50
EXP: 2

Assenze: 0/3
Proroghe: 0/3
Issho:
PS: 200
PC: 133
PM: 128
EXP: 30

Assenze: 0/3
Proroghe: 0/3
Aiden:
PS: 250
PC: 192
PM: 215
EXP: 35,5

Assenze: 0/3
Proroghe: 0/3


Attenzione, Attivisti: la validità del Seocculto scade con la fine del prossimo turno. Ciò significa che al prossimo masteraggio Phoebe sarà completamente visibile, mentre Kinù sarà ancora coperta dalla sua magia, decisamente più forte.

Giocate bene le vostre carte e nessuno si farà male. Forse.
Per qualsiasi dubbio o necessità, sapete dove trovarmi.

Scadenza: 28 Maggio
 
Web  Top
view post Posted on 24/5/2020, 14:16
Avatar

When the snow falls, the fox tries to survive.

Group:
Auror
Posts:
3,876

Status:



Aiden Weiss
‹ Auror ‹ 27 anni ‹ Ex Grifondoro

PiBDJP3
L’Auror non batté ciglio quando la situazione sembrò prendere una piega pericolosa, ma comunque non così scontata: in fin dei conti il mondo della criminalità era fatto così. Si impegnò con tutto se stesso nel mantenere il proprio sangue freddo, senza trasudare alcuna emozione, consapevole dei propri obblighi nei confronti della missione e dei rispettivi compagni, oltre al falso ruolo che aveva assunto. Issho doveva essere sufficientemente esperto da tenere duro in caso di uno scontro, ma non poteva dirsi lo stesso di Phoebe e Kinù, le quali erano nascoste alla vista e che si sarebbero potute fare molto male dato che dovevano essere poco distanti da Aiden, come lui stesso si era raccomandato; ma doveva anche continuare a far credere di essere un semplice cane da guardia nei confronti del Giapponese, uno di quelli che abbaiava ma non mordeva, non per primo per lo meno. Scegliere il silenzio fu l’ultima opzione saggia che avrebbe potuto contemplare in quel preciso momento: non osò, quindi, replicare in alcun modo alle parole del folletto, né di mostrarsi fisicamente intenzionato ad ingaggiare nessun tipo di scontro. Piuttosto si rivelò come il tipico cane che se ne voleva andare con la coda tra le gambe.
«Ehi capo!» esclamò in un primo momento ad Issho, ma continuando a fissare il folletto in modo tale da accertarsi che non avrebbe subito attacchi a tradimento. Ovviamente si guardò bene nel non azzardare alcun movimento nel cercare di raggiungere la propria bacchetta proprio per evitare di stimolare zuffe inutili. «Qui non c’è nulla. Andiamo.» aggiunse, con parole semplici e brevi.
Si augurò che il proprio compagno di missione lasciasse una qualche mancia per il disturbo, più che altro, dando così modo di alleggerire la tensione nell’aria con gli abitanti del pub. Lui, d’altro canto, non aveva granché con sé ed era solo un semplice scagnozzo.
Ad ogni modo indietreggiò lentamente verso l’uscita senza perdere di vista il folletto e i suoi scagnozzi, ma fermandosi qualche secondo per dare l'occasione a Issho - e alle invisibili Phoebe e Kinù - di passare in totale tranquillità. Poi, soltanto quando si fu accertato che il Giapponese fosse ormai fuori dall'uscio, allora l’Auror avrebbe cercato di fare altrettanto. Se tutto fosse andato per il meglio e se nessuno degli uomini del folletto si fosse precipitato all’esterno per ingaggiare uno scontro, allora Wiess avrebbe fatto un cenno con la mano ai propri compagni di allontanarsi rapidamente verso la direzione opposta da cui erano arrivati. Dovevano cercare di coprire quanto più terreno possibile prima di poter fare un punto della situazione.
Non smise mai di abbassare la guardia, sapeva che quello era un lusso che non poteva più permettersi di avere.

fxlLZzl
‹ PS: 250 ‹ PC: 192 ‹ PM: 215 ‹ EXP: 35,5

Inventario

› Bacchetta in legno di biancospino, piuma di Ippogrifo, 12 pollici e mezzo, flessibile;
› Distintivo Auror;
› Spilla del C.r.e.p.a;
› Avversaspecchio ─ Piccino e compatto, sta in una mano; in ottone intarsiato, lo specchio rifletterà delle ombre che si faranno sempre più distinte mano a mano che eventuali pericoli e/o nemici si avvicinano al proprietario dello specchio.
› Cappello del Falco;
› Bracciale Celtico originale;
› 2 x Nanosticche;
› Foto e volantino di Harshstone.

Incantesimi & Abilità

› Classe I, II, III, IV complete, esclusi i proibiti, eccetto per Iracundia e Ignimenti, e Mutas/Immūtas appresi in Quest di Animagus;
› Classe V appresi Claudo/Parclaudo e Nebula Demitto;
› Classe VI appresi Incarceramus e Realtas;
› Classe VII appreso Magisterium;
› Incantesimi da Auror ─ Stupeficium, Expecto Patronum, Rompisigillo, Nego Negligetiam, Homenum Revelio, Deletrius.

› Animagus I Volpe Rossa;
› Occlumante I.


Riassunto & Status delle Ferite

Aiden sceglie il silenzio questa volta, facendo intendere la propria remissività, ma ciò nonostante resta in allerta. Senza fare passi falsi, invita Issho (e le invisibili Phoebe e Kinù) ad uscire dal pub. Cerca di uscire a sua volta senza mai voltare le spalle al folletto e ai suoi uomini.
Post stilato previa consultazione con gli altri partecipanti.

Nessun danno subito.





















 
Top
view post Posted on 28/5/2020, 21:51
Avatar

Group:
Corvonero
Posts:
2,262
Location:
1329 Prescott Street, San Francisco (California)

Status:



Phoebe Halliwell
Corvonero | Studentessa | 12 anni | Tense & Determined| | ♪young-alyssa-milano-in-red-t-shirt-and-jeans-photo-u1 "Un atto sbagliato fatto per la ragione giusta, è sempre un atto sbagliato"
Quanto tempo ancora avrebbe dovuto fare come se non esistesse? Quanto tempo ancora avrebbe tenuto l'occultamento? L'incantesimo, quanto tempo ancora avrebbe mantenuto il suo effetto? Più i secondi, inesorabili, passavano in quel locale, più in lei cresceva il desiderio di levare le tende, di svignarsela da lì, al più presto. Ad ogni attimo che trascorreva in quel locale, la tensione nella giovane Halliwell non faceva che aumentare fino a farla rabbrividire. Per un momento, un momento fugace, si rese conto che, per qualche strana ragione, stringere la bacchetta nella mano destra non riusciva più a rassicurarla come aveva fatto fino a qualche attimo prima. Si sentiva impotente. Non poteva fare nulla, avrebbe voluto fare qualcosa. Qualunque cosa. Ma non poteva far altro che limitarsi a guardare. Stava cominciando a detestare tutto questo. Non le piacque poi il modo in cui di agire del folletto, ma doveva continuare a fingere di non essere lì. Istintivamente strinse ancora una volta piuttosto forte la mano sulla bacchetta, mentre osservava attentamente i movimenti del folletto e ascoltava le sue parole, cercando di imporsi di non fare nulla che potesse compromettere tutto quanto. Adorava tutte le creature magiche, ma quel folletto - dall'aria forse anche più maligna e arcigna rispetto a quella dei folletti che lavoravano alla Gringott - parve innervosirla davvero tanto con quel suo modo di fare. Beh... Ad onor del vero, quell'arcigno folletto non aveva tutti i torti, c'erano davvero parecchie persone che non avevano alcun rispetto per creature come lui e che trattavano i folletti come pezze da piedi; eppure, quel folletto la stava innervosendo, non lo poteva di certo negare. In quel momento, la corvina non seppe se credergli o meno. Non seppe se credere alle sue parole. Davvero Mulligan non passava in quel locale da un pò? Davvero lo avrebbero trovato alla fine della Bakery Street? Davvero Mulligan si trovava lì? Ad ogni modo, a loro non restava che andarsene da lì? Le parole che Aiden rivolse ad Isso, alle prese con quegli uomini dall'aspetto ben poco rassicurante, erano indicative sulle prossime mosse, ed erano evidentemente rivolte anche a lei e all'elfa Kinù. Sarebbero dovuti uscire dall'Old Barney Pub. Si sentì sollevata, a quel punto, al pensiero che dopotutto il Sè Occulto scagliato dall'Auror dai capelli rossi, su di lei stava mantenendo ancora, ma sopratutto al pensiero che sembrava essere arrivato il momento di allontanarsi da quel locale. Così, continuando a non fare il minimo rumore, ma sopratutto a fare come se non fosse nemmeno lì, fece per avvicinarsi all'uscita, seguendo le indicazioni del rosso.

PS: 107 | PC: 50 | PM: 50| PE: 2
Giuls || © harrypotter.it


° PS: 107/107
° PC: 50/50
° PM: 50/50
° EXP: 2/2

INVENTARIO:
Bacchetta Legno di Leccio, undici pollici, flessibile, nucleo di polvere di onice e lacrime di Augurey
Spilla C.R.E.P.A.
Bracciocchio(al polso sinistro) piccolo ed elegante bracciale che, in caso dimentichiate o rischiate di perdere un oggetto, suonerà attirando la vostra attenzione. Il minuto occhio incastonato rimane, solitamente, chiuso, mimetizzandosi ad arte ed aprendosi solo in caso di bisogno.
Fiala di Decotto al Dittamo (1)
Fiala di Pozione Tiepidario (1)
Sacchetto di piperille e cioccoli giganti alla nocciola (1) appena ricevuto da Oliver Brior

INCANTESIMI APPRESI
I CLASSE: tutti
II CLASSE: Evanesco, Expelliarmus, Inversum, Muffliato, Riddikulus, Silencio
 
Top
view post Posted on 1/6/2020, 20:55
Avatar

Group:
Dipendente Ministero
Posts:
7,401

Status:


simbolo1issho


isshonome
Dipendente Ministeriale ☯ C.M.I. ☯ 67 anni ☯ Giapponese
PS: 201 ☯ PC: 133 ☯ PM: 128 ☯ EXP: 30


Tutto sembrava procedere in modo alquanto fragile e in balia degli eventi. Issho si pensava forte della propria posizione mentre l’uomo dinanzi a lui non perdeva mai occasione per mostrar il solito teatrino e fierezza dei modi e termini che, di fiero, avevano ben poco alla fine. Fu particolare per Issho osservare l’occhiata che il tipo grezzo stava rivolgendo alle sue spalle verso il folletto al banco… non per questo però volle voltarsi e seguire lo sguardo del suo interlocutore, non tanto per non suscitare sdegno o ulteriore pressione all’uomo ma, al contrario, apprezzando che si fosse giunti a una simil svolta. Sono d’accordo… questo è solo un pub. Sorrise, con fare di una persona che conoscesse quando aveva le carte a favore per dirigere le trattative. Orecchie di elfo? Vediamo, potremmo considerarle come un extra di fine giornata se tutto va bene. Mantenne stampato in volto il sorriso di uno psicopatico che sapeva bene di parlare di cose assurde ma non impossibili da recepire per qualsiasi individuo facente parte di quel mercato nero d’altri borghi. Issho seguiva adesso, come un walzer, quel ``divertimento`` sadico nelle parole del losco gruppo seduto dinanzi a lui, ma captò un po’ di screzio, disturbo, nel momento in cui qualcosa alle spalle del ministeriale si mosse. Solo a quel punto con la coda dell’occhio andò a cercare il motivo di tale cambio di tonalità e sensazione e si accorse che lo stesso barista, forse proprietario del posto, si mosse dal dietro bancone e sembrava aver rivolto parole minacciose al collega ministeriale. In quel momento il giapponese pensò che il peggio stesse per arrivare ma quando soggiunse nuovamente la parola del suo precedente interlocutore, forse avevano trovato una scappatoia per l’intera faccenda. Duecento metri, palazzina con mattoni rossi… Si alzò dalla propria seduta con fare tranquillo, rivolgendosi a mr. Weiss in giapponese. Ai, ai (Si, si). Ritrovò la compostezza criminale che lo aveva caratterizzato fino ad ‘ora mentre apriva le braccia in segno di: visto, che ci voleva? Mentre si rivolgeva nuovamente verso il losco tipo: Mi farò bastare questo; se dovessero esserci problemi, tornerò a far visita. Ammiccò, totalmente in contrasto con la voce rauca e pesante da perfetto anziano a capo di qualche malsana organizzazione. Passo lento, deciso e coraggioso quello che portava avanti verso Weiss e il folletto, arrivando al punto più vicino possibile del bancone avrebbe frugato nelle proprie tasche in cerca di 2 galeoni da porgere sul bancone del bar. Il rispetto prima di tutto… fece per andarsene senza degnar di ulteriori sguardi i presenti, portando avanti a se’ il bambù per evitar di prender di petto i possibili elfi invisibili o ragazzine incantate così come un cieco da un occhio poteva fare più naturalmente possibile. Avrebbe continuato ad avanzare all’esterno dell’edificio nella massima calma e noncuranza che la recita gli permettesse di fare, sperando nell’auror in eventuali ripercussioni alle sue spalle; una volta fuori, se fossero mai riusciti a distanziarsi da quel locale seguendo la direttiva di Weiss, avrebbero dovuto prima di tutto assicurarsi che non mancasse nessuno all’appello e successivamente avrebbero studiato un piano per raggiunger il punto indicato, in sicurezza e organizzati.

simbolo2issho





Statistiche:
PS: 201 ☯ PC: 133 ☯ PM: 128 ☯ EXP: 30

Inventario Attivo:
Bastone, Bacchetta, Guanti dell'eroe caduto, Giaccone in pelle di Erumpent , Sovrapantaloni in pelle, Cintura samurai, Calzature degli elfi

 
Top
75 replies since 16/2/2020, 13:37   1997 views
  Share