Gli occhi di Mìreen si spalancarono dallo stupore, la bocca aperta dalla meraviglia di ciò che stava vedendo coi propri occhi.
Suo fratello aveva insistito così tanto perchè lo accompagnasse a quella festa che alla fine aveva accettato... e non poteva che esserne più felice.
Il volto di Lyam mostrava apertamente la felicità e soddisfazione di aver ottenuto ciò che cercava: la possibilità di distrarre la sorella maggiore e rivedere il sorriso illuminarle il volto.
Dopo quello successo al villaggio, che aveva messo a grave rischio la vita di Mìreen, l'aveva vista visibilmente sconvolta, cercava di nasconderlo, ma non deve esser sfuggito qualcosa al magipsicologo assegnato a coloro che avevano lottato in quella specie di "attentato", tanto che le avevano dato un periodo di congedo per tornare a casa a rilassarsi con la famiglia.
Sapeva che erano tornati gli incubi, la vedeva spesso guardare fuori dalla finestra, lo sguardo perso.
Si chiedeva a cosa pensasse la sorella, se stesse cercando di dimenticare, ma temeva che le immagini della tragedia erano state così cruenti da marchiarsi nella sua testa o direttamente nell'anima.
Era preoccupato per lei, quasi lo infastidivano i suoi tentativi di apparire normale, la solita sorella, figlia, nipote... Eppure vedeva piccoli cambiamenti che amici e conoscenti non coglievano.
La conosceva così bene che avrebbe potuto leggere tra le righe senza che lei parlasse, semplicemente interpretando un suo sguardo, un gesto.
La sua tipica luce sembrava distorta, non brillare come al solito, la scintilla degli occhi spenta, e ultimamente, vedeva come un'ombra su di lei, una nuvola grigia temporalesca in quello che da quando aveva "superato" la morte del padre era tornato ad esser un cielo azzurro come i suoi occhi.
Aveva cercato di starle vicino, ma lei si ostinava a dire che non aveva niente, che era tutto ok, ma le parole suonavano agli occhi di lui false, mascheravano ALTRO.
Lyam non era così in sintonia con la Natura, con gli Spiriti come lei, e infondo era lei l'apprendista sacerdotessa, era perfettamente giustificata sua mancanza di un legame forte mistico come la sorella, ma recentemente iniziava a sospettare che la giovane strega stesse nascondendo qualcosa di grosso alla famiglia, non solo gli eventi e orrori della Profezia (di cui del resto poteva leggere su qualsiasi giornale magico).
Appena aveva visto il volantino appeso a Mielandia, lo aveva portato subito da lei ed era stato CATEGORICO, obbligandola letteralmente ad andarci con lui, cogliendo l'occasione che la sua morosa era andata a far visita a dei parenti con la famiglia quindi non poteva accompagnarlo.
Aveva giocato la sua carta più subdola, quella sul fratello tenuto a distanza, paragonando quel periodo a quando, da molto più piccolo, appena morto il padre, lei lo aveva allontanato perchè arrabbiata col mondo intero, incapace di accettare l'accaduto.
Sì era stato veramente un colpo basso ritirare fuori quella storia di cui ancora Mìreen si sentiva in colpa per come aveva trattato tutta la famiglia, ma pur di aiutarla, avrebbe anche giocato sporco.
E quando la sentì scoppiare a ridere nel suo vestito multicolore e caramelloso, creato appositamente per la festa, da loro con l'aiuto della madre, il leggero pentimento per esser stato tanto 2stronzo" sparì nel dolce suono di quella risata tanto bella, ancora di più sentita dopo fin troppo tempo di silenzio e singhiozzi notturni.
Imbambolata ad ammirare quel trionfo di colori e dolcezze da ogni dove, lo sguardo di Mìreen correva prima da una parte poi dall'altra come una bimba al luna park... ma non uno semplice, di quelli che vedevano ogni anno in città, più o meno sempre lo stesso, ma quelli che si vedevano una volta nella vita, come il parco divertimenti Disneyland Paris per i babbani.
Era forse stupida una tale reazione per qualche giostra e caramelle, ma per lei era come tornare indietro nel tempo, a quando era piccola e suo padre le chiedeva
"Dove vorresti andare in vacanza quest'estate?" e lei gli rispondeva
"In un castello pieno di dolci, caramelle e tante giostre!"Non credeva che una versione più semplice di un sogno infantile e impossibile, potesse diventare invece realtà.
<< Ok, lo ammetto: hai fatto bene a COSTRINGERMI a venire.
E' pazzesco come hanno addobbato a tema!>>Il sorriso non accennava a lasciare il volto della donna, mentre guardava il fratello, un sincero grazie glielo si poteva leggere senza che glielo dicesse a voce alta.
In risposta il ragazzo le fece spallucce e quasi ridendo, con tono soddisfatto e pomposo:
<< Lo sapevo naturalmente, non ho mai dubitato che non fosse una idea fantastica. Uutte le mie idee lo sono.>><< Ora gasati poco, e iniziamo subito dal banchetto del C.R.E.P.A. che magari incontriamo Oliver.>>Gli diede una spintarella per scioglierlo da quella posa altezzosa, ma riuscì a spostarlo solo di un passo, in quegli anni aveva aggiunto cm in altezza ad una velocità fuori dal comune.
Insieme seguirono il Sentiero di caramelle.
Mentre si dirigevano al banchetto, si guardavano intorno divertiti, commentando ogni addobbo, stand e attrazione che incontravano.
Lyam si era vestito da
Willy Wonka, uno dei protagonisti in un film babbano molto carino "
La fabbrica di cioccolato" e doveva ammettere che gli donava più di quanto potessero credere, anche se la prima reazione era stata un'esplosione di risate generali.
Lei invece era letteralmente un tripudio di dolci di ogni tipo, non solo orecchini e collana composti da caramelle create da lei facendosi aiutare da una donna che al villaggio ne creava di bellissimi con pasta di sale, ma il suo corpetto era decorato con lustrini colorati e decorazioni a suo dire ben fatte, sempre a tema dolcetti e caramelle in tessuto e polistirolo. In testa aveva un cappellino a forma di cupcake e hai piedi, con la magia, aveva incantato dei tacchi per sembrare due gelati.
Naturalmente il trucco era sempre a tema, aveva impiegato parecchio tempo per farselo, ma il risultato era uno dei suoi migliori, invece per i capelli aveva letteralmente osato con addirittura un doppio colore, e che colori: rosa e viola, perfettamente coordinato con l'outfit.
Insieme, erano Lyam il proprietario della fabbrica di dolci del film e Mìreen la prova vivente delle sue creazioni, avevano scelto la versione del personaggio del 1971 per i colori più strambi e perfettamente abbinabili al suo vestito.
Per la ragazza era così strano girare per le strade e non esser additata per le sue tinte ai capelli stravaganti, bambini e adulti la guardavano nel suo look caramelloso e sorridevano divertiti e c'era chi apprezzava tanto il suo impegno nel creare quel costume coi dettagli tanto precisi e realistici da complimentarsi direttamente con lei fermandola per strada.
Quando arrivarono al banchetto, purtroppo Oliver era andato via da poco, così pensarono di ripassare più tardi, ma già che c'erano, ne approfittarono per comprare un po' di caramelle gommose magiche.
<< Oddio che carini e decisamente ben fatti! Guarda gli Snasi... e le Fenici! Ci sono anche gli unicorni!>> ridacchiò divertita.
<< Sì, devo dire che hanno fatto veramente un gran bel lavoro e guarda quando prendono vita!>>
Fece cenno alle persone di ogni età intente a far palloncini con quelle gomme da masticare speciali che poi prendevano vita con la forma della creatura magica scelta e volavano, zampettavano o strisciavano via... c'erano addirittura gli elfi domestici che sparivano in uno schiocco di dita!
[color=orange]<b><< Ne prendo uno anche per Ashley, le piaceranno un sacco quando la vedrò tra una settimana!>>Prese due sacchetti e si mosse per andare a pagare, ma la sorella lo fermò.
<< Fai fare a me.
Voglio ringraziarti per questa bella giornata e scusarmi per esserti tanto preoccupato per me in questo periodo... ti sei addirittura mascherato con me per tenermi compagnia, col rischio di esser visto dai tuoi amici! Un sacchetto di caramelle e il minimo.>>Gli sorrise.
Un sorriso carico d'amore, un amore fraterno così forte che MAI si era pentita di aver rischiato la propria vita per salvare quella del fratellino in fasce nell'incendio di quella tragica notte e MAI se ne sarebbe pentita, anzi lo avrebbe fatto e rifatto.
Poi, leggermente in imbarazzo, spiegò il motivo del voler pagare anche le caramelle per la sua morosa:
<< Voglio ringraziare con un piccolo gesto la tua morosa per la gioia che sta portando nella tua vita... vediamo tutti come sei cambiato, più felice e allegro da quando c'è lei, e avere accanto una persona che ti fa stare così bene, è un dono meraviglioso.>>Lyam divenne paonazzo alle parole della sorella, era sempre stato più timido, soprattutto della sua sfera amorosa non parlava mai, preferiva tenersi per sè tutto, anche i dolori e dispiaceri.
Alla festa di Natale di Hogwarts di anni fa', era stato lasciato dalla ragazza con cui stava e c'era rimasto così male da mostrarsi fragile e ferito non solo davanti alla sorella, cosa mai successa, ma addirittura girava per il ballo con una faccia che si capiva lontano chilometri stesse soffrendo.
Era subito intervenuta (invitata dal fratello per fargli d'accompagnatrice) e con le sue parole era riuscita a risollevargli il morale tanto da vederlo esultare felice coi suoi concasati dopo aver scoperto di aver vinto la coppa delle case.
Allungò silenzioso i due sacchetti a Mìreen, fingendo di guardare una famigliola che con gommose aveva creato letteralmente uno zoo di creature magiche e lei rapida li prese prima che potesse cambiare idea.
Appena pagato, lasciando una mancia per chi li aveva serviti come ringraziamento, infilò i tre sacchetti nella borsetta a forma di leccalecca così da non rischiare si rompessero mentre facevano le attrazioni e trascinò il fratello in giro per quel meraviglioso luna park a pericolo glicemia ad ogni angolo.
Fecero prima il
tronky milkshake, aveva sempre adorato quel tipo di attrazioni e suo fratello uguale, così si divertirono ad esser sballottati qua e là dal fiume di latte con tanto di cascata e rapide.
Quando passarono davanti alla
big bubble balloon Mìreen si fermò, l'adrenalina che pompava nel sangue al pensiero di volare nel cielo anche solo per un breve tratto.
<< FACCIAMOLA!>><< Tu sei pazza! Non sono ancora arrivato alla maggiore età, ci tengo a godermi un altro po' la vita prima di perderla sparato da un cannone rosa fluo a metri e metri di altezza contro una rete di chewingum!>>Mìreen scoppiò a ridere, se lo aspettava un commento del genere e sapeva già come controbattere.
<< Ma cooome? Io credevo fossi stato smistato nei Grifondoro con lo fui stata io. Non siamo la casata dei giusti e CORAGGIOSI? Quelli che non temono le sfide e i pericoli? Cosa direbbero i tuoi concasati se ti sentissero farti indietro in una prova di coraggio? E la tua ragazza?>>Con le braccia incrociate e il volto dietro una maschera di indignazione per quel suo comportamento da fifone, in verità se la stava ridendo sotto baffi.
Alla fine, il sua gesto esasperato con un sonoro sbuffo e mano nei capelli, le fece capire di averlo convinto.
[Impari ad usare la carta della sorella pentita del suo comportamento post-morte del padre, sneaky asshole! Anche se per il mio bene...]La prima a provarlo fu Mìreen.
Prima di fare i passi necessari a raggiungere il cannone, suo fratello le strinse forte la mano, ma la ragazz indosso la miglior maschera di allegria e rassicurazione che potesse fingere e simulando una risata spensierata lo canzonò:
<< Oh suvvia, è un'attrazione sicura, non ci sarebbe fila se non lo fosse. Ci vediamo alla rete di chewngum e non osare tornare indietro! A tra pocoooo!>>Il fratello le rispose con un sorriso incerto, ma sembrava aver ripreso colore.
L'agitazione e adrenalina che provava la strega mentre si avvicinava e vi entrava, con non poca fatica per via del costume vaporoso, aiutata dalla ragazza dai capelli rosa acceso era indescrivibile.
Il cuore le stava per esplodere nel petto, una punta di paura, ma soprattutto l'emozione di cosa stava per succedere.
Nell'attimo che alle sue orecchie giunse l'esplosione, una spinta data da una forza invisibile la sollevò con prepotenza in aria... e tutto fu azzurro.
L'urlo morto in gola, il respiro bloccato da tutte quelle sensazioni ed emozioni che le impedivano di far uscire anche il suono più flebile possibile dalla sua bocca
In aria, senza appoggi, senza punti di riferimento, era lei... lei soltanto.
Immersa nell'azzurro più intenso che avesse mai visto, sotto di lei i colori del luna park, la gente così piccola da sembrare formichine, i suoni annullati, solo l'aria che le frustava il viso facendole lacrimare gli occhi, il freddo sulla pelle.
Quando arrivo nel punto più alto raggiungibile dalla potenza del lancio col cannone, il tempo sembrò fermarsi.
La velocità con stava volando non le permetteva di muoversi tanto, ma in quel momento, tentò con tutte le proprie forze, di alzare anche pochi millimetri la testa sopra di sè... se solo avesse potuto, avrebbe alzato il braccio, nella speranza di arrivare ancora più in alto... Più in alto, e più vicina al padre.
Avrebbe forse potuto toccarlo di nuovo?
Avrebbe potuto forse raggiungerla per una leggera carezza sulla mano?
E in quel singolo attimo, lo desiderò così intensamente da poterlo quasi sentire,,, una leggerissimo tocco, leggero come la seta più leggera sulla liscia pelle.
Il volo durò pochissimo, secondi, eppure le sembrò infinito, l'esperienza più bella e vicina all'impossibile che avesse mai fatto.
La pazzia perfetta, quella che si faceva senza pensare alle conseguenze, ai rischi, e si rivelava una delle esperienze più meravigliose che si potessero fare.
In un breve lasso di tempo, Mìreen si era sentita sì, completamente sola e persa, in mezzo al niente, ma lassù c'era lei, solo lei, una ragazza con le proprie paure e timori, i suoi difetti e virtù, ma anche desideri e passioni... Solo e soltanto Mìreen, niente maschere, niente apparenza o pregiudizi, lei e i suoi pensieri, le sue emozioni e sentimenti, le sue speranze nel futuro.
Appena vide la rete rosa, si rese conto che purtroppo il volo era già finito.
L'impatto fu morbido e leggermente appiccicoso.
La aiutarono ad uscirne e la fecero attendere in una zona sicura, ma l'arrivo del fratello si fece attendere, tanto che temette si fosse fatto indietro troppo spaventato, sentendosi in colpa per averlo spinto in quella cavolata.
Un sospiro di sollievo le sfuggì quando da lontano vide un puntino viola farsi sempre più vicino.
Appena la rete fermò il suo volo intrappolandolo, andarono subito a liberarlo e nel momento che i suoi piedi toccarono terra, Lyam sorprese tutti i presenti con un mega urlo di gioia, un trionfo con tanto di braccia alzate, paragonato solo alla vittoria della coppa delle case.
Quando raggiunse anche lui l'uscita, la sorella ancora stupita per quella sua improvvisa reazione, la inondò di parole su quello che aveva provato prima e durante il volo, l'emozione che ancora gliela si leggeva in viso.
<< Ahahah sono felice ti sei divertito benchè lo scagazzo iniziale! Abbi più fiducia nella tua deirfiúr mhór.>>Continuarono a passeggiare per le bancarelle, chiacchierando su quell'attrazione da brividi.
Arrivati alla torta panoramica pensarono fosse il caso di fare un'attrazione "tranquilla" dopo quella super adrenalinica, così si misero in fila e dopo poco furono su un macaron dai colori violetti.
Il tramonto iniziava lentamente a colorare il cielo di un pallido rosa e arancio.
In silenzio, guardavano il paesaggio.
Era uno di quei silenzi non imbarazzanti, erano semplicemente immersi nei propri pensieri... finchè non aprì bocca propria Mìreen, parlando conm tono sereno, dolce, rilassato.
<< Grazie. Grazie per questa giornata... Grazie di tutto.>>Lyam non rispose, si limitò a sorridere e a prendere la mano della sorella...
Non lo faceva da così tanto tempo (a parte il breve momento di panico che gli era preso prima del lancio in aria) che la lasciò di nuovo stupita, ma si rilassò nuovamente e passarono il resto del tempo a volte in silenzio a volte a parlare del più e del meno.
Quando finì il giro panoramico, le luci del luna park si stavano piano piano accendendo, creando una bellissima atmosfera, con tanto di tramonto di un rosa e blu bellissimo.
Lo stomaco dei due ragazzi era ormai tornato al suo posto e brontolava in protesta per non esser stato ancora riempito con le schifezze offerte dal luna park, così si passarono tutte le bancarelle di cibo comprando assaggi da dividere di ogni cosa ispirasse loro, sia dolce che salato.
Con la pancia adesso bella piena, stavano facendo fuori un enorme stecco di zucchero filato rosa confetto quando un suono ben conosciuto si sentì a poca distanza.
Si fermarono e, neanche fossero gemelli, si girarono entrambi l'uno verso l'altro gridando
<< Macchine autoscontro!>>Voltato l'angolo di una bancarella di quelle dove si tirava una palla magica con la bacchetta contro un tira a segno per vincere un peluche, videro subito la pista con le macchinine...no, in verità erano state trasfigurate in cupcake di ogni tipo e colore.
Ancora una volta entrambi sghignazzarono, un sorriso con una punta di malvagio oltre alla sfida che stava per esser lanciata naturalmente dal più competitivo dei due:
<< Stai pensando anche te a quello che ho in mente? Giro al cupcake ride e gara a chi fa più "vittime"?>><< Ci sto!>>Fatti sparire gli ultimi resti zuccherosi, fratello e sorella scelsero i cupcake che sarebbero stati i loro fedeli destrieri in quella sfida che in cui non sarebbero mancati colpi e scontri di ogni tipo... LETTERALMENTE.