| La primavera era arrivata il che significava per Rowena solo una cosa: abbandonare i lunghi mantelli e indossare quegli amabili gilet di cui ne possedeva di ogni forma e colore, che si abbinavano un giorno si e l’altro pure con l’abito o la tunica che era solita indossare. Quel giorno aveva deciso di indossarne uno marrone chiaro che accompagnava un vestito verde smeraldo composto da una gonna comoda ma non troppo ampia lunga fino al polpaccio, le maniche dell’abito erano lunghe, ma le aveva arrotolate alla meno peggio ad altezza dei gomiti per via del caldo che si era impossessato della scorbutica città. Accompagnata da una penna prendi appunti che le volteggiava attorno il capo, scese le scale frettolosamente perché leggermente in ritardo, badando comunque a dove metteva i piedi fasciati da logori stivali marroni in pelle di drago mentre la bacchetta, che teneva in una fondina alla cintura, sbatacchiava fastidiosamente al fianco sinistro. Arrivata nell’atrio della gazzetta si guardò attorno. Aveva dato appuntamento al nuovo freelance che doveva collaborare con lei per la stesura dell’articolo sui dissennatori, giusto per capire cosa decidere di redigere e per non trovarsi a scrivere le medesime cose. Avrebbe voluto fare lo stesso con il giapponese, ma l’antipatia che provava nei suoi confronti l’aveva fatta desistere: si sarebbe limitata a inviare un gufo con una pergamena imbrattata d’idee e nulla più. Già il fatto di rischiarlo d’incrociare a qualche riunione le faceva passare il buon umore. Avanzò nell’atrio luminoso, sorrise alla segreteria e si avvicinò all’unica altra presenza nel luogo. Aveva già visto quell’uomo, se lo ricordava perché lo aveva trovato particolarmente appetitoso, ma non sapeva bene per quale ragione non ricordasse altro di lui, che avesse bevuto troppo quel giorno? Pazienza, la memoria sarebbe arrivata prima o poi oppure, avrebbe nuovamente scoperto di chi si trattava.
-Mr. Wolff? Salve sono Rowena Abyss-
Lasciò andare dal blocco appunti che teneva stretto al petto la mano sinistra, che venne allungata in direzione del nuovo arrivato in un tentativo di stringerla. Il tutto era accompagnato da un sorriso cortese. Joachim si sarebbe trovato davanti ad una donna più o meno della sua stessa età, con gli occhi nocciola e lunghi capelli scuri, al momento raccolti in una coda alta e copiosa. Sembrava essere cortese, ma allo stesso momento appariva anche decisa e questo lo poteva dedurre dalla stretta, sempre se avesse voluto afferrare la mano con la quale si era presentata. Una volta che la presa fu sciolta parlò nuovamente
-Se mi vuole seguire da questa parte le posso offrire un caffè…-
disse, dandogli le spalle accompagnandolo oltre ad una porta aperta, diretta alla caffetteria della gazzetta.
-Credo che si parli meglio davanti a qualcosa da bere…-
borbottò, donandogli uno sguardo in tralice. Il luogo dove Rowena aveva fatto strada era uno stanzone ampio, con enormi finestre al momento aperte, dove il sole entrava radioso. Vi erano un paio di folletti dietro ad un basso banco che armeggiavano con tazze e bottiglie.
Edited by Rowena Abyss - 3/5/2020, 19:49
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