Con la destra al volto, Paul provò sollievo. I polpastrelli a causa di una circolazione che non era delle migliori, si muovevano delicatamente lungo la cicatrice velata da una ciocca di capelli cenere. Di tanto in tanto la ferita ormai vecchia gli dava qualche problema, pizzicava o sembrava accalorarsi, ma vi aveva fatto l'abitudine.
Quel giorno il San Mungo era in fermento. Capitava così, d'altronde, c'erano periodi in cui le persone sembravano volersi far del male tutte insieme, nemmeno avessero preso parte al Festival delle fratture.
Per questo motivo, mentre il Direttore era impiegato con un colloquio per rinfoltire il personale - e le persone che aveva mandato via senza troppi giri di parole - toccò ad un'infermiera occuparsi del docente, di Sirius White.
Se il fato avesse potuto parlare, si sarebbe fatto delle grosse risate: Sirius non avrebbe riconosciuto Paul, ma il Mangiamorte non avrebbe dimenticato facilmente i suoi connotati. Quel giorno, tuttavia, la sorte era stata clemente.
«Allora? Cosa abbiamo qui?», facendo appello alla propria arma, l'infermiera tanto desiderata si presentò al capezzale del docente. Sembrò turbata, quasi confusa ma non si lasciò andare a domande di sorta: ormai ne aveva viste così tante che quella dell'uomo gli sembrò, tutto sommato, una situazione spettacolarmente normale.
«Adesso dormirà un po'...» avrebbe detto porgendogli una fiala dal contenuto ambrato,
«Al suo risveglio le darò una controllatina ma poi potrà andare».
Non v'erano specifiche ferite, nulla che richiedesse un occhio particolarmente esperto. Curati i tagli e le abrasioni rimaste, l'uomo doveva semplicemente dedicarsi al più totale riposo.
... with your Destiny.