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Uno sbuffo di fumo. Syria chiuse gli occhi per qualche istante inebriandosi del gusto del tabacco. Posò gli occhi su Lucas l’attimo seguente, il tempo necessario per vederlo pregustare l’ottimo whisky offerto.
«Mai assaggiato nulla di simile, è davvero speciale.»
«
Mi fa piacere» cinguettò con un sorrisino compiaciuto, poi un altro tiro di sigaretta.
Seguì con attenzione le parole del giovane mago e impassibile si limitò a non lasciar trapelare alcun disappunto. La donna, però, aveva subito inspirato ed espirato con un lieve nervosismo lasciando la cenere cadere sulla sua veste come nulla fosse.
«Il ragazzino di prima, quello che sfrutti come Elfo Domestico, è per caso tuo figlio?»
Le labbra si incresparono e quella domanda rabbuiò il suo sguardo. Si allungò verso il rocchetto e spense la cicca nel vassoio; poi, bevve un sorso di Whisky e accese subito un’altra sigaretta.
«
Non credo siano affari tuoi, Jim. Mh?!»
La voce tuonò secca e la casa sembrò tremare sotto quel chiaro ammonimento. Poi, l’espressione infastidita svanì e il viso parve di nuovo addolcirsi. Lucas poggiò il suo bicchiere e Syria tornò nuovamente con le spalle sulla seduta.
«
Edmund non è una cattiva persona, dopotutto. Ha sempre sfamato me e nostro figlio e ha sempre lavorato con fatica e notevole impegno. Cosa potrebbe mai averti sottratto Jim?» sogghignò. Un piccolo suono soffocato, simile ad una risata, le si bloccò in gola. Syria tossì e si leccò le labbra. Gli occhi vacui persero colore: il ghiaccio si sciolse e le iridi riflessero una pazzia che Lucas poté notare immediatamente. C’era qualcosa che non andava in quella donna ma cosa? Presto o tardi avrebbe avuto le sue risposte.
«
In che modo posso aiutarti? Devo chiamarlo? Ma so già che potrebbe arrivare a breve.»
Un attimo di pausa e lo sguardo saettò dall’alto verso il basso, soffiò via l’apparente frustrazione di un pensiero che le passò nella mente e tornò a guardare il giovane dinanzi a sé.
«
Lui torna sempre quando è tutto finito» canticchiò facendosi leva sulle gambe e tornando in piedi.
«
Vuoi conoscere mio figlio, Jim?» Si avvicinò al mobile superando la poltrona, Lucas avrebbe potuto seguirla con gli occhi e vederla afferrare una foto racchiusa in una scialba cornice di legno. Era mangiucchiata lungo i bordi, tracce di denti scavavano il materiale tarlato. La foto era quasi sbiadita, la testa tagliata sino a sotto gli occhi. Il corpicino del ragazzino era posizionato su una sedia in posa con un sorriso teso.
«
Era molto piccolo» si voltò a guardarlo, poi tornò ad osservare il bambino ritratto tra le sue dita.
«
Era così piccolo e io non ho resistito» il tono colmo di tristezza non durò più di una frazione di secondo. «
Non resisto mai» ammise con estrema sincerità ma senza alcun segno di rimpianto. Era pazza, senza dubbio.
D’un tratto un fruscio anonimo animò corde che dalla stoffa della poltrona si attorcigliarono attorno al corpo di Lucas. Il giovane mago non avrebbe avuto modo di divincolarsi da quella presa, non nell’immediato almeno. Le corde avvolsero lo sterno e bloccarono i polsi tenendolo ben saldo in quella posizione. Ora era alla mercé della donna e con un bel problema da risolvere.
«
Hai mai ucciso qualcuno?» chiese Syria capovolgendo la foto sul mobile.
«
Sai cosa si prova a sentire il sangue scorrere sulle dita?»
Tra le labbra.Chiuse gli occhi e l’espressione mutò in folle desiderio.
«
Puoi confessarmi tutti i tuoi peccati, Jim» avanzò qualche passo, per spingersi successivamente verso il ragazzo. Annusò il suo odore mostrando un inquietante sorriso. «
ha tutto un sapore diverso poi...» rise gracchiando. Un’altra nuvola di fumo grigio si disperse nell’ambiente.
Intanto, poco distante, il bambino che li aveva serviti poco prima osservava la situazione in silenzio da dietro l’uscio della porta, dominato dal terrore. Il cuore martellava nel piccolo corpicino e la speranza tornava a nutrire la sua mente: forse un giorno sarebbe tutto finito.
Entriamo nel vivo della Quest è ora di venire a capo della situazione. Cosa sta succedendo? Lucas si trova legato contro ogni previsione, al momento non può sottrarvisi; una chiara trappola ma perché? Sta a te scoprirlo! Hai ancora del tempo, fai le mosse giuste. Tic, tac. Che il fato non corra in tuo soccorso? Staremo a vedere.
Per qualsiasi dubbio già sai dove trovarmi.