Pioneers, Gita ad Hogsmeade per primini

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view post Posted on 19/7/2020, 18:49
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CASEY BELL
HOGSMEADE • PREFETTO GRIFONDORO
Domenica pomeriggio, ore diciassette. I ragazzini del primo anno erano in coda di fronte al grande cancello in attesa che le gabbie si aprissero per scorrazzare liberi fra i viottoli di Hogsmeade. La Bell conosceva molto bene quella sensazione, era stata anche lei lì in mezzo anni addietro. Era certa che almeno un paio di loro aveva contato le ore mancanti alla partenza per la gita al vecchio borghetto magico dal suono della sveglia, e che perlomeno una buona metà aveva escogitato dettagliati piani per sgattaiolare nel vicoletto di Safarà o in quello in cui era stato depositato dietro ai bidoni dell'immondizia e al sudiciume il Testa di Porco. Sorrideva al ricordo delle sue scappatelle degne di un ninja e sorrideva ancor di più al pensiero di beccare qualche matricola poco furba con le mani nel sacco. Quello non era il suo intento però ed era anche profondamente convinta che privare i ragazzini della loro curiosità fosse un vero e proprio delitto. Ad ogni modo occhi aperti, tanti buoni propositi, tanta fiducia e via.
«Vamos, giovincelli! Ogni indugio è un minuto in meno di aria fresca!» disse ponendosi alle spalle del gruppetto. In questo modo li avrebbe avuti tutti sotto controllo durante il tragitto. «Dritti per la via!»
Il sole era alto nel cielo e i sassolini di ghiaia della stradina sembravano scoppiare come pop-corn su un'ampia padella. Il terribile caldo li avrebbe sicuramente spinti a ricercare la frescura di un locale e di una burrobirra o di un negozietto come Zonko (o Safarà per l'appunto). Lei stessa non aveva la minima intenzione di perdere tutti i liquidi del suo corpo e di tornare al castello talmente disidratata da sembrare la muta fresca fresca di un serpente.
Spinse la mandria al pascolo e non appena giunsero tutti sani e salvi nella piazzetta centrale fece le solite raccomandazioni.
«Bene, ragazzuoli, ci rivediamo qui fra un'ora esatta, non un minuto in più né ovviamente uno in meno.» Sollevò la montatura da sole e scagliò un occhiolino in direzione dei ragazzi. «Se ci sono problemi mi trovate da Bibliomagic. Buona passeggiata!»
Levò le tende dopo aver visto il primo grumo di studentelli dissolversi verso Mielandia e si diresse verso il suo obiettivo. La libreria di Hogsmeade era la solita ancora di salvezza dalla noia nel caso di gite accompagnate. Lungi da lei fare da guida turistica, anche perché Hogsmeade chi, cosa, quando, come avrebbe dovuto saperne che?

Hola pasticcini! :flower: Scusate il ritardo.
Ho aperto direttamente ad Hogsmeade senza aspettare che tutti postassero sotto la bacheca avvisi poiché mi hanno riferito che si trattava di una lunga lista di utenti e sarebbe stato piuttosto scomodo.
Spero non sia un prob!
 
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Narcissa Elodie Miller
view post Posted on 20/7/2020, 07:41





Narcissa Elodie Miller
Serpeverde | Studentessa, I anno | 11 anni | Outfit | ♪XwFHG5M "Chi viaggia vive due volte"
Un cartello in sala comune indicava che quella stessa domenica, alle ore 17, tutti gli studenti del primo anno avrebbero dovuto radunarsi per una gita a Hogsmeade. Chiunque avesse voluto prendervi parte, avrebbe dovuto trovarsi per tempo davanti ai cancelli di Hogwarts per partire insieme ai prefetti. Narcissa aveva preventivamente firmato il foglio, attestando la propria presenza. Dacché era arrivata a Hogwarts, aveva desiderato ardentemente andare in visita al piccolo paesello magico. Sua madre e suo padre gliene avevano parlato così tanto da accendere in lei una voglia matta di burrobirra ancor prima di mettere il piede sull'Espresso per Hogwarts.
Quel giorno, finalmente, era arrivato. Narcissa aveva preparato tutto l'occorrente all'interno di uno zainetto e all'orario indicato s'era presentata ai cancelli.
Di fretta e furia s'era incamminata, risalendo le scale che dal sotterraneo l'avrebbero portata all'ingresso. Da lì, tutta trafelata, era corsa attraverso il cortile esterno e aveva raggiunto il punto d'incontro dove però...

*Ehi, ma dove sono tutti?!*
Disorientata, Narcissa si guardò attorno, per poi accorgersi di un gruppetto poco distante da dove si trovava, capitanato da Casey Bell, prefetto di Grifondoro. Con lo sguardo cercò Mike, il prefetto di Serpeverde, ma di lui non v'era traccia. Mordendosi il labbro e rimuginando sul da farsi s'avvicinò loro. A quanto pareva, sembrava essere la prima arrivata fra i Serpeverde.
"Eccomi" esordì Narcissa, palesandosi sotto gli occhi di Casey.
Si guardò attorno, ma dei presenti non poteva dire ci fosse qualcuno suo 'amico', anche perché di veri amici ancora non ne aveva. Forse quella avrebbe potuto dimostrarsi l'occasione ideale per poter stringere qualche nuova amicizia o iniziare a chiacchierare con quelle solite facce che vedeva sfrecciare fra un'aula e l'altra, ma con le quali non aveva mai avuto modo di scambiare alcuna parola per via dei tempi troppo ristretti fra una lezione e l'altra.

Il sole splendeva sopra le loro teste e d'un tratto, con un ormai gruppetto pingue da pilotare, Casey decretò la partenza. Tenendo il passo, Narcissa s'aggregò alla squadra di studenti del primo anno, pronta a scoprire le meraviglie di Hogsmeade.
Una volta arrivati al villaggio magico, Casey si dileguò, congedandosi con un 'mi trovate da Bibliomagic'. O almeno, a Narcissa sembrava aver capito così. Poco male, si disse. Aveva un'ora, un'ora soltanto a disposizione per visitare quel posto.
Intorno a lei tutto era grandioso e decisamente fuori dal normale. Hogsmeade sembrava uno di quei quadri che si vedono dipinti nei musei e dai quali qualche maghetto ardito saluta timidamente sulla soglia del locale, scoccando occhiate ammiccanti al malcapitato che osserva il dipinto. Con la bocca spalancata, Narcissa si soffermò sui dettagli di quella località così incantevole: i tetti spioventi, le strade lastricate di ciottoli e le vie che si dipanavano attorno alle varie abitazioni. Era come se a Hogsmeade il tempo si fosse fermato anni addietro. Soltanto in quel momento, attraverso l'uso combinato dei suoi sensi, poteva capire lo stupore dei racconti dei suoi genitori.

*Avevano ragione* pensò.
Qualche istante ancora di stupore, poi preferì ricomporsi. Non avrebbe permesso a nessuno di vederla troppo a lungo con la mascella toccare il suolo. Ne sarebbe andata della sua immagine, alla quale teneva parecchio. Non per disciplina personale, quanto più per desiderio della madre e della nonna materna.
Narcissa cercò qualche compagno d'avventura: attorno a lei alcuni primini erano scattati alla volta di Mielandia. Il richiamo dello zucchero e delle Gelatine Tuttigusti+1 era stato più forte di qualsiasi altra cosa.
Ma lei... lei desiderava assaggiare quella famosa burrobirra di cui tanto le aveva parlato sua madre. Era alcolica? Non ne aveva la più pallida idea. Sapeva che la birra dei babbani lo era, perché suo nonno paterno la beveva ogni pomeriggio d'estate, vietandole tassativamente d'assaggiarla perché "ai bambini fa male". Era stata la nonna poi a spiegarle che c'era dentro l'alcol.
Ma la burrobirra... se i suoi genitori la bevevano... avevano forse trasgredito a qualche regola imposta dagli adulti? O semplicemente era una bevanda adatta agli studenti di qualsiasi età essi fossero?
Con passo incerto s'avviò verso il locale Tre Manici di Scopa. Chissà se qualche compagno di casata o qualcun altro fra i presenti l'avrebbe seguita e le avrebbe fatto compagnia...


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view post Posted on 26/7/2020, 10:12
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draco dormiens nunquam titillandus

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δ Delta McTavish I anno 11 anni Outfit δ
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La notte era stata un disastro: l'ansia mi aveva divorata, facendomi contare ogni rintocco, intanto che una delle mie compagne di stanza non aveva mai smesso di parlare nel sonno, criticando la cottura dell'arrosto della sera precedente.
Dopo il dolce incontro con Narcissa Miller, qualche giorno addietro, rientrando al castello, vidi affisso alla 'Bacheca Avvisi' un biglietto, che avvertiva di una gita ad Hogsmeade.
Già, ad Hogsmeade.
Un sogno.
Senza genitori, fratelli o sorelle, in un piccolo e caratteristico sobborgo magico, tutto da osservare, scoprire, senza essere obbligati a doversi fermare perché Liv non riusciva più a trattenerla, o doversi soffermare per ogni conoscente che il signor McTavish doveva salutare, o doversi, addirittura, interrompere per gli striduli di mia madre che predicava ogni qualsivoglia libertà, ma quando si trattava di Hamish, niente doveva essere fuori posto.
Già, un sogno.
Dunque..
*Perché no?*

Il mio letto a baldacchino era in un punto a caso a destra, facilmente riconoscibile dalla foto sul comodino, che ritraeva tre piccole teste rosse alla stazione di Londra: una delle poche volte in cui Hamish e Liv non litigarono.
Non ero ancora avvezza ad aprire gli occhi ed osservare quella stanza circolare, con tutti quei letti, con tutte quelle persone, abituata com'ero ad avere una camera tutta mia.
Il blu, ovviamente, era il protagonista e, insieme al bronzo, riusciva a trasmettermi la tranquillità di un luogo sicuro, oltre ad un tocco sobrio di eleganza.

*Potrei sonnecchiare ancora un po'.*
Pensai, girandomi sul fianco opposto alla finestra più vicina, da cui si poteva benissimo osservare tutto, tutto quello che circondava meravigliosamente Hogwarts. A quel punto, l'ingratitudine balzò, furtivamente, sul letto, spaventandomi a morte, reclamando, probabilmente, il suo primo pasto mattutino.
Miagolò. Appunto.
«Meraviglioso.»

Passai la mia giornata prima in Sala Grande, in cui notai con piacere che il maltempo era fuori discussione, mentre mi abbuffavo come solo una McTavish, in preda al nervoso, sapeva fare. Poi, decisi di sfogare la mia ansia in biblioteca, alla ricerca di più informazioni sulle giunchiglie strombazzanti, controllando assiduamente l'ora e cercando di non crollare sul libro di Erbologia.
Il tempo continuava a burlarsi di me, passando più lentamente di quanto succedesse alle lezioni di volo, trasformando un divertente pomeriggio di studio, in una lunga agonia.
Quattordici e zero-tre: erano passati solo quattro minuti dall'ultima volta.

*Ok, se deve essere così, sicuro che non vado.*
Promisi a me stessa, cercando di scongiurare quella tremenda maledizione.

Sedici e cinquanta.
La parola ritardo non poteva, assolutamente, far parte del mio vocabolario: ansia per le lezioni, ansia per i compiti,ansia per paura di affrontare cose nuove, persone nuove, ansia per far sopravvivere un gatto.
Bene, l'ansia per il ritardo poteva benissimo essere posta sul mio podio personale.
Asciugai la bava sul mento, con la manica, cercando di staccare, delicatamente, la mia faccia dalle pagine del libro, senza rovinarlo e senza ritrovarmi stampati caratteri d'inchiostro sulla fronte.
«Fantastico.»
Sussurrai seccata e disgustata dall'odore di bava che mi arrivava alle narici, di tanto in tanto.
Mi ricomposi frettolosamente, al meglio che potei, e mi precipitai nel luogo prestabilito, come vi era descritto sull'annuncio in bacheca.
Arrivai leggermente accaldata e, nonostante la collocazione geografica nel mondo, già lievemente scottata dai raggi solari, che sulla mia pelle, quasi diafana, ci mettevano veramente poco a bruciare.
Diedi un'occhiata veloce agli altri studenti, esaminandoli uno ad uno, e, ben presto, scoprii che la "mia Serpeverde preferita" era lì.
Mi aggregai, in modo furtivo e molto imbarazzato, ad un gruppo di altri piccoli Corvonero, nascondendomi da quella chioma bionda, con cui non volevo avere alcuna interazione, mentre il prefetto Grifondoro guidò il gregge di pecore fino a destinazione: Hogsmeade.
Ogni passo era uno spunto in più per scrivere e per disegnare le impressioni che si presentavano, di volta in volta: il signor McTavish riteneva che fosse, senza dubbio, il metodo migliore per esternare le proprie emozioni ed interfacciarsi con il proprio io, dunque, vide bene, di regalarmi un libricino, su cui annotavo, giornalmente, ogni tipo di pensiero.
«Bene, ragazzuoli, ci rivediamo qui fra un'ora esatta, non un minuto in più né ovviamente uno in meno.Se ci sono problemi mi trovate da Bibliomagic. Buona passeggiata!»
Hogsmeade era incantevole. Sicuramente aveva qualcosa di diverso dalla nostra piccola comunità nelle campagne di Inverness, ma non era, poi, così diversa, invece, dall'altrettanto caratteristica Diagon Alley.
In quei giorni, avevo seriamente riflettuto a cosa avrei voluto fare per me stessa una volta lì, ma il tutto era, così, carico di aspettative che non riuscivo a pensare a qualcosa di veramente speciale.
Un'altra prima volta.
Fare nuove conoscenze avrebbe ampliato la mia mente, le mie esperienze e mi avrebbe permesso di passare una bella giornata in compagnia, anche se non ero, assolutamente, certa di riuscire ad oltrepassare un "ciao".
La conclusione fu, dunque, quella di fare una passeggiata generica, per poi terminare in bellezza da Zonko, probabilmente in solitaria.
*Se la signora McTavish lo sapesse!*
Soffocai una risatina, portando le mie piccole mani alla bocca.
Già, proprio da Zonko e fare quello che neanche io mi sarei mai aspettata da Delta: comprare qualcosa di insolito.
Mi sganciai dal mio gruppetto e mi dileguai in direzione del negozio.

*Ok, non posso aspettare. Prima Zonko e, poi, tutto il resto!*

info box ©Aiden Weiss



Edited by ~Ðelta - 13/8/2020, 07:33
 
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view post Posted on 30/7/2020, 14:05
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You can own the Earth and still, all you'll own is Earth until You can paint with all the colors of the wind

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Alice Wagner
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Era finalmente arrivato il giorno della gita, Alice aveva contato i giorni mancanti sul suo calendario a forma di porcello, cancellando una zampa di porco da ogni giornata fino ad arrivare a quella odierna, sarebbe comunque stato molto difficile dimenticarlo perché nel dormitorio delle ragazze non si faceva che parlare di quello, almeno tra loro del primo anno. Alice non vedeva l'ora! Aveva messo da parte ogni galeone, pronto a spendere fino all'ultimo in leccornie e frivolezze. Voleva divertirsi a più non posso e cercare di memorizzare tutte le viuzze possibili, sia mai si fosse trovata a gironzolare da quelle parti in futuro(o era meglio evitare altre punizioni per quest'anno?) Quel giorno era permesso non indossare l'uniforme, per cui aveva optato per il solito abbigliamento sportivo, leggins e maglia abbinati in total black e un cappellino nero a fare da contrasto ai lunghi capelli rossi, acconciati in due treccine laterali. Le lentiggini sembravano esserle esplose sul viso, dato il calore estivo e i raggi solari che si divertivano a moltiplicarle e a renderle più evidenti possibile, ma in fondo Alice non ci faceva troppo caso. Dell'estetica le importava poco e nulla, per questo spesso si chiedeva perché le ragazze si impegnassero così tanto nel mettersi addosso vestiti elaborati e scomodi.
La loro accompagnatrice era KC il prefetto Grifondoro che aveva avuto modo di incrociare e con il quale aveva scambiato più di una parola, le aveva fatto una buona impressione e aveva immediatamente conquistato la sua simpatia. Anche perché aveva bisogno di un prefetto dalla sua parte, di guai ne aveva già combinati a bizzeffe e sapeva che quello sarebbe stato solo l'inizio. Fu probabilmente la prima del suo gruppo ad arrivare, febbricitante di energia << Ma ciao mia cara KC!!! >> esclamò allegra, saltellando al suo fianco e dandole una bella pacca sulla spalla, sembrava come una trottola appena lanciata, amichevole ma forse un po' troppo energica << Siamo pronti per la gita ma mi sa che Viv è in ritardo....>> sospirò non eliminando comunque il sorrisetto sulle labbra, insomma la solita vecchia Vivienne,trovava assolutamente divertente il fatto che fosse una ritardataria cronica. L'aveva anche svegliata e le aveva detto di sbrigarsi, l'altra le aveva assicurato che si sarebbe alzata, ma a giudicare dalla situazione stava ancora bellamente ronfando. Alice allora aveva deciso di mandarle Tobi in suo soccorso, mimandogli alla bell'e meglio di svegliarla anche a suon di morsi. Al collo, teneva il fischietto che serviva a richiamarlo e a fargli capire la propria posizione, insieme ad una discreta quantità di nocciole tenute nella sua taschina laterale. Sollevò le iridi chiare, mentre parlava con la Prefetta finendo quindi frase precedente << COME AL SOLITO. Non è che possiamo aspettarla cinque minuti? >> e intanto occhieggiava fissa dietro la spalla di KC, sperando che la bionda comparisse ad una certa. Solo quando finalmente vide una codina piena di pelo arrampicarsi per un cornicione e una chioma bionda avanzare correndo, sembrò rilassarsi e mettersi in fila con tutti gli altri, rimanendo comunque verso la fine della fila accanto a KC e Vivienne. Tobi si era sistemato sulla sua spalla ed ogni tanto andava a disturbare qualche studente in cerca di cibo, inutile i tentativi di Alice di domarlo, il mangia-nocciole si spinse probabilmente fin sul capino di Delta, mentre Alice lo rincorreva, quello intanto se ne andava indisturbato a rufolare negli zaini della gente << Tobi!!! >> ringhiò Alice, con sguardo killer, tanto che lo scoiattolo parve fermarsi improvvisamente e tornare strisciante verso la sua padrona, con la coda tra le gambe. Alice prese a sgridarlo con voce dura e ferma <<smetti di fare il ciccione, non ci si infila negli zaini altrui!>> si rivolse poi verso la studentessa con un inchino del capo in segno di scuse << Ahm scusami, sai lui adora le gite e l'aria aperta! >> o sarebbe meglio dire, adora il cibo, il briccone. Le era parso di notare la presenza degli altri primini solo ora. Alcuni non li aveva mai visti prima, forse a causa del suo essere particolarmente distratta o dormiente in classe, ma comunque l'idea di incontrare gente nuova l'entusiasmava come al solito, si rivolse quindi alla ragazza che aveva da poco disturbato << Non ti ho mai vista prima, come ti chiami?? Io sono Alice Wagner! >> e fece per allungare una mano nella sua direzione, ma nemmeno il tempo di fare qualche domanda curiosa che Tobi purtroppo era già scappato di nuovo << T O B I A S W A G N E R ! >> urlando manco fosse ad un mercato del pesce la domenica mattina e scandendo bene le parole, come quando sua madre le sta per mandarle una ciabatta in testa. La troppa energia va sfogata in un modo o nell'altro e lei non sopporta gli scoiattoli indisciplinati, dopotutto tale madre, tale figlia. Il turno a questo giro era di Narcissa, che lo scoiattolo aveva deciso di tirare i capelli come alla disperata ricerca di qualche noce. Non doveva essere uno scoiattolo molto sveglio per non capire la chiara differenza tra una foglia e i capelli di qualcuno. Al richiamo della Grifondoro comunque, l'altro sembrò fermarsi e strisciare ancora una volta verso la padrona. Stavolta Alice aveva usato il nome e cognome dunque gravità assoluta. Un altro errore e sarebbe stato in punizione per sempre. Le toccò scusarsi anche con la biondina, chinandosi leggermente con il busto e portando i palmi delle mani congiunti << Scusami tanto, il mio scoiattolo è una birba!! >> sibilò andando poi a rimettersi in fila. Avevano dato abbastanza spettacolo, ora voleva godersi la gita! Mentre passeggiavano proseguendo per Hogsmade si mise a canticchiare qualche stupida canzoncina che doveva averle messo in testa Pix e che in qualche modo non aveva lasciato il suo cervello negli ultimi tre giorni. Solo una volta arrivati tirò fuori dalla sacca la mappa di Hogsmade e si mise a sbirciare tutti gli appunti che si era fatta, aveva una lista di posti da visitare, senza contare che avrebbe voluto anche fermarsi per disegnare qualcosa!
Certo tutti i suoi piani dovevano essere compressi in un'ora il che non lasciava molto spazio all'improvvisazione. Voltò il capo verso Vivienne << Be' che dici, da dove iniziamo? >>
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Interazioni con : Delta, Narcissa, Vivienne e KC <3



Edited by Nontiscordardime - 30/7/2020, 15:22
 
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view post Posted on 1/8/2020, 11:25
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Vivienne Leah Pierce

Grifondoro ✧ 12 anni ✧ scheda ✧ Outfit X X



ugWKatBCi sono poche certezze nella vita, ma c'è una cosa di cui possiamo essere sicuri: se viene organizzato qualcosa - qualsiasi cosa, una festa, un picnic o una gita - Vivienne sarà nella lista degli invitati (anche a costo di autoinvitarsi). Ha questo desiderio di buttarsi in tutto quello che le offre la vita e ha la tendenza di non dire mai di no a nulla. Quindi non c'è da stupirsi se appena scoperto della visita ad Hogsmeade organizzata per gli studenti del primo anno, non ha esitato un secondo nel decidere di partecipare.
Il giorno della gita arrivò presto e Viv non stava più nella pelle. Nonostante dovessero partire tardi, alle 17, non riuscì a dormire bene già dalla sera prima e, non riuscendo più a riaddormentarsi, alle 6:30 decise di alzarsi, nonostante fosse prestissimo. Il resto della giornata proseguì tranquilla, se non fosse che già dopo pranzo, complice la notte insonne, Viv stava morendo di sonno. In nessun modo avrebbe ceduto al letto, rischiando così di perdersi la gita. Per tenersi sveglia si fece una bella passeggiata nei pressi del Lago Nero, prima di tornare in dormitorio a prepararsi per l'uscita. Il bel tempo la ispirò ad indossare qualcosa di colorato, così infilò una t-shirt a righe rosse e bianche e un paio di jeans. Voleva anche legare i capelli in qualche modo ma il bagno era occupato, decise di aspettare il suo turno stesa sul suo letto. Alice notò subito la sua mossa e, conoscendo l'inclinazione di Vivienne ad addormentarsi su qualsiasi superficie orizzontale, l'avverti di stare attenta e le ordinò di alzarsi.
« Ma figurati, appena si libera il bagno mi alzo. » Rispose sicura di sé. Forse troppo. La tentazione di chiudere gli occhi, anche solo per un minuto fu troppo forte, e infatti sprofondò in un sonno profondo.
Fu una strana sensazione di solletico a svegliarla, come se con una grande piuma qualcuno le stesse solleticando la faccia. Mugolando per il fastidio cercò di scacciare qualsiasi cosa fosse quella che stava disturbando il suo sonno.
« Ahia!! » si ritrovò ad urlare dopo che il solletico si era trasformato in... un morso? Viv spalancò gli occhi dallo spavento, scoprendo così chi aveva deciso di disturbarla. Si stupì nello scoprire che si trattava di: « Tobi! » Era lo scoiattolo di Alice! « Cosa ci fai qui? Dov'è Alice? » Nel guardarsi intorno per cercare l'amica il suo sguardo cadde sull'orologio della stanza. « Sono le cinque? Sono nei guai!! » La grifondoro saltò giù dal letto alla velocità della luce, afferrò il portafoglio contenente alcuni galeoni e si lanciò fuori dal dormitorio. Corse senza mai fermarsi, scendendo i gradini due a due, rischiando di rotolare giù per la scalinata, ma non poteva fermarsi, forse sarebbe riuscita ad arrivare in tempo. Quando in lontananza vide il gruppetto di ragazzini guidati dalla prefetto KC il suo cuore saltò un battito dalla felicità, era cosi' sollevata che non le importò neanche della figuraccia che aveva fatto. « Scusa il ritardo KC. » L'educazione prima di tutto. Poi si avvicinò verso Alice. « Grazie per avermi mandato Tobi, mi hai salvata! » Ringraziò l'amica, grata di avere qualcuno che si preoccupasse per lei. Il tragitto per arrivare al villaggio sembrò durare in eterno tanto Viv aveva voglia di arrivare. Ridere di Alice che se ne andava in giro a recuperare Tobi che saltava da uno zaino all'altro fu un buon modo di calmare l'impazienza.
Avevano un 'ora di tempo ma Viv aveva ben chiaro cosa voleva fare.
« Stamberga Strillante! » Rispose ad Alice, urlando - forse- un po' troppo forte e piena di entusiasmo. Si guardò intorno, per vedere se qualcuno l'avesse sentita... e anche se fosse, non era proibito andarla a vedere, no? Dopotutto, chi non vuole andare a vedere la casa più infestata di spiriti della Gran Bretagna?

 
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view post Posted on 11/8/2020, 10:26
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CASEY BELL
HOGSMEADE • PREFETTO GRIFONDORO
Eccola lì. Si era lasciata infinocchiare un'altra volta dai colori sgargianti e dai titoli accattivanti di una copertina che prometteva tanto ma che non conteneva niente.
Non appena la Bell mise il piede fuori da BiblioMagic, ancor prima di gettare uno sguardo alla strada per vedere dove si stessero dirigendo i primini, fece saettare gli occhi da un marciapiede a un altro in cerca di un cestino dei rifiuti. Quell'accozzaglia di fake news e pubblicità truffaldine che era il Cavillo le aveva già dato alla testa. Il solo pensiero di portarselo in dormitorio la fece rabbrividire per i probabili commenti dei concasati. Quell'articolo sui rimedi casalinghi per le micosi delle unghie dei piedi andava strappato, appallottolato e inghiottito per non permettere a Nimue, la bella rompi gobbiglie della vita hogwartsiana di Casey, di fare le sue solite battutine. Aveva persino paura a sfiorare la carta su cui erano stampati gli annunci di determinate offerte, come se potessero infonderle magicamente l'impellente bisogno di un prodotto o di versare galeoni per l'investimento dell'anno.
Il Cavillo finì in una manciata di secondi in fondo al suo zaino, sotto i libri e con il memo di bruciarlo nel camino o di utilizzarlo come base per la gabbietta di Marcabrù. Una volta fatto scomparire, le sue preoccupazioni si riversarono sul gruppetto di studentelli venuti con lei, il cui scioglimento - anche e soprattutto per il caldo - era già in atto. Gli abbacinanti capelli rossi della Wagner non le permisero di sbagliarsi sulla posizione dell'ultimo rimasuglio di primini, senza parlare delle inconfondibili grida stridule che la concasata più piccola era in grado di produrre quando si trattava del suo topo. Solitamente quando entrava in gioco Tobi - almeno da ciò che le avevano raccontato e dai pochi episodi che era riuscita a vedere - l'esagitazione era tale da far sprofondare tutto nel disastro. Chiaramente queste considerazioni potrebbero risultare poco veritiere - o forse no -, ma sappiamo tutti che la Bell possedeva un feeling davvero poco invidiabile con gli animali.
«Wagner!» La voce del prefetto avrebbe colpito la ragazzina alle spalle. Raggiunta lei e i pochi altri del gruppetto, compresa l'amica, la ritardataria Vivienne, ormai pensieri e considerazioni avevano cooptato Alice come nuovo membro del club "Bersagli di Casey". In fin dei conti lo avrebbe fatto per sedare un po' gli animi, oltre che per il puro gusto di stuzzicare la piccola e degna erede del titolo di Ury.
Casey si affiancò alla Wagner, la guardò con occhi truci e un sopracciglio alzato, ma totalmente incapace di trattenersi il sorrisetto divertito sotto i baffi. «Chi ti ha detto che potevi portare il topastro? Se volevi liberarlo dalle tue grinfie potevi lasciarlo andare direttamente in giardino. Di certo fra le mura del nostro dormitorio non saprebbe dove raccogliere le nocciole.»
Instillare un semplice dubbio sulla correttezza della propria condotta era cosa da niente ma davvero potente. Si sentiva in vena di scherzi quel giorno. Tutta colpa del Cavillo.
 
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view post Posted on 12/8/2020, 12:28
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Il Fato

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Fuga di un Grifone dal famoso Zoo di Londra. [...] La creatura magica è riuscita ad evadere dalla sua gabbia ed ha spiccato il volo portando con sé paura e sensi di colpa da parte di chi non è stato in grado di adempiere al proprio dovere, come ad esempio i domatori che non sono riusciti ad impedirgli la fuga. [...] Noi della Gazzetta invitiamo chiunque lo avvisti ad avvisare immediatamente la redazione o il Ministero e a fare molta attenzione, i Grifoni sono animali molto aggressivi e istintivi ed attaccano l'uomo.

– Dalle pagine della Gazzetta del Profeta,
«Un Grifone alla riscossa»
allerta, cari lettori, e prudenza

Quella del Grifone scappato dallo Zoo di Londra era una storia che continuava a fare il giro del paese. Più volte in prima pagina sul Giornale più in voga del Mondo Magico, attirava più lettori di una vera e propria Caccia alle Streghe. Da quando la notizia era venuta a galla, sembrava che tutti si sentissero in dovere di dire qualcosa: gli uffici del Profeta erano stati sommersi giorno dopo giorno, sempre di più, da una fitta corrispondenza di pergamene, foglietti svolazzanti, talvolta anche di infide Strillettere. Chi chiedeva spiegazioni, chi voleva saperne di più, chi cercava un'esclusiva, si susseguivano in quel modo come spettatori di uno spettacolo appena iniziato, la cui conclusione teneva ciascuno di loro con il fiato sospeso. Poi c'erano gli Osservatori, maghi e streghe che pur di racimolare un paio di galeoni inventavano descrizioni, episodi e racconti degni della piuma di Aimee Jensen. Chi aveva visto l'imponente Creatura in un parco londinese, accerchiata da scoiattoli e anatroccoli; chi l'aveva scorta sorvolare i tetti della propria abitazione; chi si era imbattuto sul suo percorso come il più stoico tra gli eroi; e da lì tutta una serie di testimonianze di sopravvissuti, di temerari, di semplici mentecatti. Un archivio fitto fitto andava riempiendosi in redazione, a tal punto da fare concorrenza soltanto alle missive di protesta, preoccupazione e timore che erano state spedite al seguito dell'incendio doloso alla Congrega dei Saggi Duellanti. Un'altra triste storia, un altro grattacapo. Il problema, per giunta, non era soltanto della sede del giornale; la collaborazione con il Ministero della Magia si era resa necessaria, forzata e dovuta, e i Flagellatori erano scesi in campo con una schiera di sortilegi offensivi dalla propria. Né loro né i vicini Domatori erano riusciti nella cattura del Grifone, perseguivano l'obiettivo tuttora con una determinazione che non si vedeva da lungo andare. Le tracce che la fiera magica stava lasciando diventavano man mano sempre più labili, favorita com'era dagli spostamenti in volo: setacciare i cieli, purtroppo, era un limite che anche la magia avrebbe dovuto considerare. Quando quella mattina un vecchio contadino del Durness aveva spedito un Gufo in tutta fretta, era stato chiaro fin dalle prime battute - «Capre divorate, bestia del demonio, è il flagello che la fattucchiera mi aveva predetto...» - che il Grifone fosse ormai arrivato ben oltre le coste inglesi. Sospeso tra i mari del nord, aveva raggiunto così i territori scozzesi e da lì il pronto intervento era stata soltanto una questione di tempo.

Di tempo, proprio di quello.
Quando le autorità erano intervenute, la Creatura sembrava assonnata, fin troppo stanca probabilmente dal lungo viaggio. Un colpo secco, un sortilegio congiunto, e l'ala destra era stata ferita fino a sanguinare copiosamente; ma al suo risveglio, la sua furia era apparsa fin da subito inarrestabile: artigli d'aquila, zanne di leone, e tutti erano stati posti fuori dai giochi. Un paio di Giornalisti si erano Materializzati di pari passo: Cordelia Dixon, inviata del Profeta, era stata la prima a dare testimonianza del prosieguo della fuga del Grifone, e l'allerta era stata diramata nero su bianco in prima pagina. L'ultima settimana di Giugno, lo scarto minimo dalla fine delle lezioni scolastiche e l'inizio delle più attese vacanze; l'ultimo avvistamento del Grifone appariva proprio tra i picchi montuosi del Villaggio di Hogsmeade, e quello che più preoccupava era la stretta vicinanza al Castello di Hogwarts. I Gufi postini di genitori, parenti e affetti più cari erano partiti di scatto in direzione della Scuola, invitando chiunque a non uscire, a fare attenzione, a restare al sicuro. Fintantoché gli alunni fossero rimasti tra le mura di Hogwarts, le barriere magiche più antiche avrebbero saputo proteggerli: Mastro Gazza, il Custode, si era impegnato a controllare ogni uscita, così come ogni ingresso. Il problema, purtroppo, riguardava l'ultimo gruppetto di primini in gita al Sobborgo: ironia della sorte, sotto la guida di un'adepta del Grifone. Una questione di tempo, e la conseguenza che ne scaturiva.

L'Incanto Gnaulante risuonò come una tromba lungo le vie principali del Villaggio di Hogsmeade. Nessun panico, nessun grido, semplicemente un fischio acuto, prolungato, come il Canto di un Maride fuori dall'acqua. Abituati a quel genere di allarmi, nel corso del tempo i negozianti - ancor prima di tutti gli abitanti - sapevano come reagire senza farsi prendere dal timore. Avevano letto la notizia, per la maggior parte, e prevedevano una chiusura forzata per il pericolo del Grifone: una precauzione, quella, che risultava logica. Così, a colpi di bacchetta le serrande delle varie attività lì nei dintorni si abbassavano rapidamente: BiblioMagic chiudeva le porte d'ingresso, Mielandia lasciava andare l'ultimo sentore zuccherino di pasticcini prima di porsi al sicuro, e così gli altri locali. Il borbottio indistinto di Madama Rosmerta accompagnò il suo fastidio, e pregò diversi clienti seduti ai tavoli fuori di bivaccare all'interno per ragioni imprevedibili. Molti tra i presenti sparivano in una giravolta leggiadra, su di sé, e al ripetersi delle Materializzazioni si percepiva una frenesia che poneva i sensi in allerta. Un bambino gridò la sua protesta alla mamma, stringendole forte la manica della veste e mettendo il broncio.
«Dai, ti prego. Un giocattolo da Zonko e basta, lo prometto.» Per tutta risposta, la strega al suo fianco lo strinse tra le braccia e l'attimo successivo sparirono insieme, al suono sommesso di un singhiozzo. Man mano, le strade cominciavano a svuotarsi; chi rientrava nelle abitazioni vicine, chi andava via, chi preferiva rintanarsi per bene nei pub ancora aperti. Un nutrito gruppo di giovani studenti, invece, sembrava sul punto di dividersi per più strade diverse, e diverse destinazioni. Prima che potessero perdersi di vista, il suono dell'Incanto Gnaulante raggiunse tutti loro e così si accorsero dell'imminente cambiamento in corso al Villaggio. Un uomo di passaggio si fermò appena in tempo e si rivolse a Casey, la figura di aspetto più maturo. Ritrovò alcune divise e ne riconobbe l'appartenenza.
«Ragazzi miei, fareste meglio a tornare subito ad Hogwarts.»
Un cenno del capo, alzando al voce per farsi sentire sul frastuono. Pochi istanti dopo, l'allarme sonoro finalmente cessò del tutto. L'uomo concluse in uno sbuffo, e poi andò via a passo lesto.
«C'è un Grifone in libertà, potrebbe arrivare al Villaggio.»

Che la sua prossima meta sia proprio il villaggio?
Poche ore fa, alla Gazzetta siamo stati nuovamente avvisati di altri spostamenti: il primo a Durness, una cittadina che si affaccia sulle coste scozzesi, e questa volta ha divorato alcune capre di un allevamento [...] Un ultimo avvistamento è stato a qualche km di distanza da Hogsmeade, sulle montagne, nella periferia estrema. [...] A nome di tutti i genitori di Studenti di Hogwarts, si invita inoltre il Preside a sospendere momentaneamente le gite fuori porta al Villaggio di Hogsmeade.

– Dalle pagine della Gazzetta del Profeta,
«Grifone di Londra in fuga»


Buongiorno, miei gustosi bocconcini studenti!
Il vostro cicaleccio così gioviale ha attirato l'attenzione del Fato, da questo momento la vostra gita fuori porta diventa un'avventura a tutti gli effetti. Resta cumulabile con altre attività che eventualmente avete in corso, poiché diretto intervento da parte del Fato. C'è un Grifone in libertà, sfortunatamente l'ultimo articolo è stato pubblicato poco dopo la vostra uscita dal Castello (siamo sempre a fine Giugno, Ongdr). Nulla è successo ad ora, se non che l'Incanto Gnaulante sia stato attivato, con le conseguenze del caso. Divertiamoci un po', non vi tratterò molto. Prossima scadenza, per favorire un tempo scorrevole, al 20 Agosto, 23.59. Non c'è un ordine specifico per postare, e se qualche altro primino doveva raggiungervi (se presente già con voi alla gita), lo attendiamo per un pasto ghiotto.
 
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view post Posted on 12/8/2020, 16:23
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CASEY BELL
• PS:183/183 •
• PC:160/160 •
• PM:212/212 •
HOGSMEADE • PREFETTO GRIFONDORO
Se quella mattina avesse aperto il giornale che la civetta del Profeta le aveva fatto piombare sul letto invece di correre, al solito in ritardo, all'ultima lezione di Erbologia dell'anno, o semplicemente non si fosse fatta truffare dalla bella copertina del Cavillo invece di posare lo sguardo sulla Gazzetta posta proprio lì accanto, di sicuro la giornata sarebbe andata diversamente. Chiedersi per quale maledetto motivo non si potesse vivere in santa pace e al sicuro in quelle zone ormai era superfluo, fra attentati, roghi e bestie a piede libero. Evidentemente il Ministero aveva grossi problemi nel compiere i sacri doveri che gli competevano.
Il punto alla fine della frecciatina lanciata ad Alice era stato soffocato, interrotto, dal suono atroce dell'allarme dell'Incanto Gnaulante, spostando l'attenzione dallo scherzo e dalle risa provocate da una scenetta così comica all'improvvisa desolazione che aveva colpito l'intero villaggio. Porte e finestre si blindavano con un colpo di bacchetta, crick e crack tutt'intorno lasciavano intendere che perlomeno tutti i passanti si stessero smaterializzando al sicuro altrove. Casey rizzò i sensi e si guardò in giro in cerca degli studenti che avevano lasciato il gruppetto mentre lei aveva fatto tappa da Bibliomagik.
«Fermi tutti, non allontanatevi» disse perentoria ai presenti. Non aveva idea di cosa stesse succedendo, ma di sicuro nulla di buono. L'agitazione fece breccia nel suo corpo e nella sua mente, ma era decisa a non dar sfogo ai propri nervi di fronte ai ragazzini sotto la sua custodia.
Le risposte giunsero con tanta nonchalance assieme a un tipo che passò di lì per poi sparire a passo lesto, lasciandole addosso la stessa sensazione che solo un pugno ben assestato in piena pancia avrebbe potuto darle. Si sentì mancare, sentì le viscere contorcersi come un Tranello del Diavolo al sole. Non si trattava del Grifone a piede libero in sé ma del fatto che parte del gruppo potesse essersi già disperso per le viuzze di Hogsmeade alla mercé del suddetto. I suoi occhi saettarono dalla via principale all'uscio dei negozi in chiusura, nel tentativo di riconoscerli fra le persone che svanivano nel nulla con una giravolta e di trovare una soluzione al più presto. Hogwarts era troppo lontana da raggiungere a piedi. Non avevano né scope né passaporte né camini a disposizione e, se qualcuno lì in mezzo si fosse degnato di aiutarli, persino una smaterializzazione congiunta sarebbe stata bloccata dalle potenti barriere magiche che circondavano il castello.
«Tutti con me, dentro i Tre Manici.» L'incredibile sforzo di mantenere la calma la stava distruggendo da dentro, dove invece una vocina urlava disperatamente improperi sul nome di Merlino, di Morgana e figli. «Voi, in fondo, correte dentro!» si sbracciò in direzione dei ragazzini già più lontani. La corsa sarebbe cominciata. Qualsiasi cosa Madama Rosmerta avesse detto o fatto lei avrebbe ficcato nel suo locale tutti i primini che erano venuti ad Hogsmeade, parola di Grifon di Prefetto. «Li faccia entrare tutti, signora» le avrebbe detto col tono di chi comanda un ordine piuttosto che chiedere una cortesia. «Quanti siete? Chi manca?» chiese ai ragazzini con lei. Avrebbe estratto dalla tasca dei jeans la bacchetta e un foglio su cui erano stati appuntati i nomi di tutti i partecipanti alla gita. Si sarebbe messa al riparo solo e solamente se tutti avessero risposto al suo appello.

INVENTARIO

• Bacchetta
• Anello dei Gemelli (Camillo)
• Zaino con libri acquistati da Bibliomagik e il Cavillo
• Sacchetto di caramelle con Caramella d'Illusione
• Lista dei nomi dei partecipanti alla gita
CONOSCENZE

• I classe
• II classe
III classe + Protego, Iracundia, Algor Flamma, Extinguo, Àceclo, Guidami
V classe + Stupeficium
 
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Narcissa Elodie Miller
view post Posted on 12/8/2020, 17:11





Narcissa Elodie Miller
Serpeverde | Studentessa, I anno | 11 anni | Outfit | ♪XwFHG5M
IIl caldo di giugno le baciava la pelle. Quel clima la faceva star bene, le ricordava le calde estati francesi passate in compagnia dei nonni. Anche se babbani, le riservavano sempre piacevoli sorprese, concedendole il lusso di viaggiare e di conoscere posti nuovi. Per certi versi, quel sole le ricordava il caldo e il mare della Costa Azzurra, ma i caseggiati e gli ampi vialoni le riportavano alla memoria i viaggi in Svezia e Finlandia, dove i tetti sembravano sempre volersi tuffare nel cuore dell’oceano artico.
Narcissa si guardò attorno, aggiustandosi sul naso un paio di occhiali da sole sui toni del rosa che sua nonna paterna le aveva regalato un paio d’anni prima per Natale. Tra di loro aveva notato la capigliatura rossastra della McTavish, ma visto che fra loro non scorreva buon sangue ultimamente aveva preferito sfruttare le lenti scure per ignorarla. Alcuni compagni si erano già allontanati sparpagliandosi verso i vari locali e negozi, altri, invece, stavano sopraggiungendo accalcandosi attorno a Casey Bell, il prefetto di Grifondoro, la cui espressione mutò quando…

“Ehi!!!”
Narcissa avvertì qualcosa tirarle i capelli con insistenza. Subito dopo comparve un’altra chioma rossa sotto al suo naso.
*Cos’è, sono perseguitata dalle rosse?* pensò scoccando un’occhiata infuocata ad Alice Wagner.
L’aveva vista qualche volta a lezione, ma non aveva mai avuto l’occasione di conoscerla. Ma dopo quello spiacevole e seccante episodio con lo scoiattolo, la voglia di mostrarsi gentile e aperta verso di lei era misteriosamente scomparsa.

“Maledetto sorcio, ma ti sembra il caso di andare in gita con un lurido roditore!” sbraitò, dimenandosi e cercando di liberare la sua ciocca bionda dalle zampine della bestiola. Ovviamente, delle scuse di Alice si guardò bene dal preoccuparsene. Anzi, fece proprio orecchie da mercante, cercando a tutti i costi di passare per la povera bambina spaventata dalle impreviste circostanze.
Quando l’operazione fu andata a segno e lo scoiattolo della Wagner ebbe finalmente deciso di cambiare vittima, pervenne il rimprovero da parte della Bell.
*EH, meglio tardi che mai*
Almeno l’aveva rimproverata pubblicamente. Questo bastò affinché sul viso di Narcissa comparisse un ghigno di beffarda soddisfazione.
Non aveva ancora finito di bearsi per essere riuscita a spuntarla, quando il rimbombo di un incanto Gnaulante accompagnò l’improvvisa espressione seria del prefetto di Grifondoro. Narcissa non stava ben capendo cosa stesse accadendole attorno: perché d’improvviso tutte le finestre e le porte avevano preso a sigillarsi? Erano forse in pericolo? L’idea, per certi versi, era eccitante. Avrebbe potuto mettere in pratica tutto quello che aveva imparato sino a quel preciso istante e la cosa la riempì di adrenalina.
“Fermi tutti, non allontanatevi!”
La voce di Casey andrò a sovrastare il rumore di serrande che si abbassavano e di finestre che sbattevano rumorosamente. D’improvviso Hogsmeade non era più il villaggio felice e spensierato che era stato sino a quell’istante, ma era diventato il regno della desolazione.
*Fortunatamente non m’ero ancora allontanata, ma tanto sarei andata lì ugualmente*
Casey invitò tutti quanti a recarsi ai Tre Manici di Scopa. Ormai per lei quel locale era come una seconda casa da quando Rosmerta le aveva dato la possibilità di lavorare come aiuto garzone. Almeno, se le cose fossero volte al peggio, avrebbe saputo qualche nascondiglio in più rispetto agli altri suoi compagni di scuola. D’altronde in quel momento le importava più che altro portare in salvo sé stessa, degli altri poco le importava.
A passo svelto trotterellò dietro a Casey e agli altri compagni, e nel giro di poco tempo avrebbe seguito anche l’ordine del prefetto, recandosi in fondo al locale. Voglia di esporsi in maniera così evidente non ne aveva. Certo, aveva studiato, ma dall’affrontare un Molliccio in aula a duellare sul campo ne passava… e poi… da cosa stavano scappando? Se avesse letto con attenzione la Gazzetta del Profeta quella mattina avrebbe saputo del grifone che era scappato e che adesso vagava a piede libero nei paraggi del villaggio magico. Ma lei, invece, aveva pensato bene di cestinarlo senza nemmeno curarsi di leggere la prima pagina.
Fortunatamente aveva la sua bacchetta. Se avesse dovuto difendersi, per quanto poco fosse pratica, era pronta a farlo. Avrebbe riportato la sua pellaccia a Hogwarts, il resto era fuffa.

PS: 101 | PC: 50 | PM: 50| PE: 1
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Inventario:
- Collana raffigurante lo stemma della famiglia Cooper
- Bacchetta in legno di Ebano, con nucleo di Corda di Cuore di Drago, 9 pollici, Rigida

Stats:
PS: 101
PC: 50
PM: 50
PE: 1

Conoscenze:
Incantesimi appresi finora a lezione e quelli innati

 
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view post Posted on 12/8/2020, 21:52
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Siri Jensen
Tassorosso | Studentessa | 11 anni | Spaventata | Outfit | ♪XwFHG5M "È sicura la mia sfortuna, come è sicuro che 2+2=4"
Il grande momento era alla fine arrivato e per Siri quella era la prima esperienza, extrascolastica, in cui avrebbe potuto godersi maggiormente gli anfratti vicini alla scuola di magia e stregoneria. Non aveva sentito chissà quante notizie in merito a questo "Hogsmeade", ma da quanto aveva compreso, era un paesino in cui si trovavano vari negozi magici, dove per la maggior parte era frequentato da studenti e poi da adulti e professori. Quel giorno la giovane, insieme ad altri suoi compagni di età simile e uguale, si era spinta in avanti a partecipare a quella "scampagnata", sia per conoscere questo paesino vicino, dove i più grandi lo descrivevano come un piccolissimo Diagon Alley e dove i suoi coetanei ne parlavano come di un luogo mai visto, ma sentito parlare nel migliore dei modi. L'orario di partenza era nel pomeriggio, ciò aveva portato Siri ad avere un po' di tempo in mattinata per regalarsi dei momenti per sé stessa, come lo studio e il ripasso di alcune formule magiche, nulla che però le impegnasse troppo la testa, non sapendo neanche cosa doveva fare con eccellenza, sapeva semplicemente di doversi presentare dinanzi al cancello di Hogwarts. Nulla di poi tanto complesso, no? Di certo oltre a lei, ci sarebbero state altre figure che si sarebbero palesate lì, con le medesime intenzioni, ovvero, dirigersi in direzione del cancello per andare a fare questa fantasmagorica gita! Il tragitto dalla scuola, al villaggio, non fu poi tanto lungo e in quel frangente la giovane poté perdere tempo, leggendo quel suo libro che si era portata dietro, quello sulle favole. Lo usava principalmente come aiuto nella conoscenza della lingua, ancora difficile per lei, ma al tempo stesso anche per perdere tempo e leggere di alcune storie per bambini che in parte l'aiutavano e, in casi maggiori, la divertivano. Una volta giunti alla grande piazza, la giovane Grifondoro, prefetto probabilmente, anzi.. sicuramente, si voltò alla ciurmaglia per parlare con loro un'ultima volta. Avevano un'ora di libertà, potevano esplorare il villaggio, visitare i vari negozi e perché no, instaurare un rapporto tra di loro o con i villici di Hogsmeade, insomma erano in una gita abbastanza aperta, quindi un po' potevano lasciarsi andare, ma con discrezione e senza combinare guai di alcuna sorta. Siri non aveva un vero e proprio negozio che voleva visitare, voleva più esplorare il luogo, intravedere dalle vetrine chi vendeva cosa e camminare con più tranquillità, visto che aveva un'ora per farlo, di certo le sarebbe bastato in parte, visitare del tutto la zona. La studentessa di Grifondoro ruppe le file, dando ad ogni pargolo e pargola lì presenti, l'autorizzazione di andare in giro per visitare il posto, avvisando tutti che lei si sarebbe trovata al negozio "Bibliomagic" in caso di grane o problemi di altro tipo. I problemi non li voleva nessuno, ma essendo piccoli e di mentalità ancora bambinesca, era molto probabile che avrebbero commesso una qualche stupidaggine, quindi era sempre meglio tenere le orecchie bene aperta e un po' di non fiducia. Dopo quelle parole, la norvegese, poté andare in giro, per esplorare un po' il paesino in cui si trovava, osservandosi bene intorno e trovando inizialmente un negozietto di dolciumi. Non era sua intenzione entrare, bensì vedere dalla vetrina dello stesso, com'erano quest'ultimi, come potessero apparire nell'aspetto, se fossero stati usati degli incanti e giù di lì. Mielandia era il suo nome, tanti dolciumi svettavano dinanzi a quella vetrina, riflettendosi perfettamente nelle iridi della giovane che li guardava non con la fame, bensì con curiosità. Si chiedeva se ci fossero dolciumi che solo i maghi e le streghe mangiassero, oppure i dolci erano gli stessi dei babbani, oppure entrambe le tesi, ovvero: dolciumi di babbani e non, che solo i maghi potevano mangiare mentre i babbani potevano adoperarsi soltanto per i loro. Avrebbe dovuto raggiungere il secondo locale da visitare dall'esterno, quello degli scherzi: Zonko. Sfortunatamente nel frangente in cui raggiunse la vetrina indicata, ecco che si chiuse automaticamente da sola e non solo. Al suo seguito, anche le altre vetrine e negozi si chiusero in automatico, ovviamente con un qualche incantesimo e intorno ad ella, molte delle persone iniziarono a svanire nel nulla. Cosa stava accadendo con precisione? A parte l'attacco di un grifone in fuga, niente di davvero pericoloso! Un attimo.. Siri non sapeva dell'attacco, come giusto che sia, rimase semplicemente sorpresa dal fatto che da tante persone, rimase solo lei sola, avrebbe potuto pensare che puzzasse, ma svanire così nel nulla, che esagerazione! Il suono che percepiva all'orecchio stava ad indicare una forma di allarme e di certo non aveva rotto alcun vetro di una qualsivoglia vetrina lì in mezzo, quindi cosa stava accadendo con precisione? Probabilmente il villaggio aveva una sorta di sistema di sicurezza o le zone vicine alla scuola, quindi non appena un corpo estraneo, ritenuto pericoloso, si avvicinava, scattava un allarme, l'unico problema era comprendere cosa fosse giunto, se davvero tale tesi poteva stare in piedi da sola. Non appena si rese conto della sua persona, ovvero, della sua posizione all'interno dello spazio che occupava, ovvero quei centimetri di quella lunga strada, ritornò alla realtà con uno scossone della testa. Doveva tornare con i piedi per terra e doveva farlo velocemente, non poteva aspettare di farsi prendere sottogamba, anche se innocua a livello magico, il suo istinto di sopravvivenza, insito in ogni essere vivente, si attivò prontamente. Sapeva che con lei, oltre al prefetto, non vi erano studenti di grandi qualità magiche per l'età che possedevano, quindi come lei, nessuno poteva svanire nel nulla, ma solo nascondersi. Il metodo più veloce era cercare vicoletti o, cosa molto più semplice, seppur pericolosa, dirigersi dal prefetto. La seconda però, se tutto fosse stato come se lo immaginava Siri, non l'avrebbe aiutata, e non tanto la persona, bensì la posizione. Un capo della gita, di certo non si sarebbe rintanato all'interno del negozio per nascondersi, ma anzi, si sarebbe allontanato alla ricerca dei suoi studenti o delle persone su cui faceva da guida, per portarle al riparo. Certamente, la condizione variava da persona a persona, ma Siri riteneva la ragazza della casata rossa e oro come un leader leggermente capace e coraggiosa. Doveva raggiungere la zona più aperta, magari avrebbe potuto notare altri suoi compagni, anche se sarebbe stata un'ottima sagoma agli occhi del nemico, chiunque egli o esso fosse. La corsa alla pazzietta, l'avrebbe aiutata per intravedere in direzione dei tre manici. La ragazza stava richiamando a sé tutti gli altri studenti e senza attendere oltre, la ragazza si sarebbe catapultata verso di lei, cercando una via sicura per salvarsi o comunque ripararsi da possibili problemi, di certo sfigata com'era, sarebbe potuto accadere di tutto e di più, ma non si sa mai che la fortuna è proprio lì, dietro l'angolo a salvare la giovane. Forse.

PS: 103 | PC: 50 | PM: 50| PE: 1.5
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× Inventario ×
- Raccolta di fiabe "Alberi sempreverdi nel paese di Dunwich"
- Fernweh: Legno di Vite, Piuma di Occamy, 11 pollici, Flessibile

~ Incantesimi Conosciuti ~
- Incantesimi innati
- Prima classe: Wingardium Leviosa, Finite Incantatem, Lumos (e variazioni), Nox, Sonorus, Quietus, Gratta e Netta, Epoxy, Tergeo, Periculum, Cornus
- Seconda classe: Silencio, Muffliato, Diffindo
- Terza classe: Reparo


Edited by Kanny - 16/8/2020, 18:31
 
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draco dormiens nunquam titillandus

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δ Delta McTavish I anno 11 anni Outfit δ
30oGJGI
*Bah, uno scoiattolo ad Hogwarts, chi lo avrebbe mai detto?*
Strofinai la mia nuca, ricordando la tenera bestia arrampicatrice che, poco prima, zompettava sui miei capelli.
Scoprii che passeggiare per le vie di Hogsmeade, seguita dai miei profondi dubbi, mi allietava.
Per un attimo dimenticai di essere una ragazzina, sentendomi un passo, ed uno soltanto, più lontana dai miei strambi genitori. Non era molto, ma era pur sempre un passo.
Sorrisi, osservando come, adesso, il mondo magico fosse così nuovo e pieno di insidie, come se quegli undici anni al cospetto di un padre mago e di una madre strega non avessero significato, poi, molto. I gentili vicini, quella Sophie, quell'antipatico di Julian e, persino, la piccola comunità magica delle campagne di Inverness.
Niente.
Era come aprire per la prima volta gli occhi di fronte a tutta quella bellezza, lo stesso stupore che potevi trovare nello sguardo di un nato babbano al binario 9¾, o a Diagon Alley, o ad Hogwarts.
Per me era altrettanto.
Lontano dalle valli e le colline di casa era tutto così... diverso.
Avvertivo il profumo di libertà.
*Solamente un'ora, Delta. Solamente un'ora!*

L'ambiente trasmetteva una certa quotidianità che mi faceva sentire come nei giorni di Dicembre, antecedenti il Natale: inspiegabilmente gioiosa e piena di speranza.
I commessi che sorridevano ai clienti abitudinari, la felicità per l'inizio dell'estate, il sole che illuminava ogni angolo ed ogni volto. Sembrava tutto così dannatamente normale per le persone di Hogsmeade, che avrei voluto, anch'io, far parte, all'istante, di quella quotidianità.
*La fretta di crescere!*
Citai il signor McTavish nella mia mente, alzando gli occhi al cielo e scuotendo leggermente la testa. La solita paternale: questa era quella di quando fantasticavamo su cosa avremo fatto da grandi. E Lui aveva ragione, era vero, avrei davvero voluto essere immediatamente grande, avrei voluto far parte di quel bellissimo dipinto.
«Oh, ecco Zonko!»
Affermai entusiasta, indugiando alla vetrina e spiaccicandoci il mio piccolo naso contro, per poter osservare timidamente quelle fantasticherie.
Il negozio era irrimediabilmente colorato ed allegro, che spiccava notevolmente dallo stile di quella via principale, rendendosi ancora più straordinario agli occhi dei bimbi. E proprio in quel momento idilliaco, un orribile fischio giunse fino al midollo, mentre dei brividi freddi percorsero tutto il mio corpo. Di primo istinto portai le piccole mani sulle orecchie, poi mi spaventai ancora di più, poiché il suono divenne cronico, ed iniziai a guardarmi intorno, in modo piuttosto allarmato.
Nessuno mostrò grandi segni di agitazione, anzi, con pacatezza, i negozianti si apprestarono a sigillare le proprie botteghe e i maghi e le streghe, ospiti di quel paesaggio, svanirono.

*Bibliomagic. Aveva detto Bibliomagic!*
Ogni mossa a ritroso combaciava con una serranda che si abbassava, o con porte di case che si chiudevano alle spalle degli abitanti del piccolo borgo.
«Dove sono tutti? Cosa sta succedendo?»
L'ansia.
La via si svuotava e, dopo solo qualche passo, le mie gambe si fecero più pesanti, in preda al panico per il completo ignoto.
Tutto scorreva così velocemente che, ogni volta che mi voltavo per trovare una faccia familiare, mi sembrava di perdere del tempo prezioso.
Mi avvicinai ad una signora con un lungo cappotto nero, abbinato ad uno strano cappello giallo: l'unica persona cui riuscii a focalizzare nel mio campo visivo.
«Mi scusi...?»
Cercai di afferrarle il braccio, ma ... pop ... scomparve, appena, un secondo prima che potessi anche solo sfiorarla.
Il tentato controllo emozionale iniziò a vacillare, incoraggiando i miei dotti lacrimali all'esplosione, tuttavia decisi che avrei usufruito, in abbondanza, del pianto isterico nel tempo che sarebbe intercorso tra lo scoprire, realmente, cose ne fosse la causa e il lasciarci completamente le penne.
Provai a bussare sulla vetrina di Mielandia, in cerca di qualche altro studente, o della stessa Casey: doveva pur esserci qualcuno di loro in giro. Ma fu tutto vano.
Continuai a volgermi nei pressi di Zonko, tanto era il terrore di percorrere distanze in solitaria, seppur brevi, fino a notare una struttura bianca come la neve e, piuttosto, elegante, cui l'insegna suggerì essere, esattamente, il luogo che tanto bramavo.
Ringraziai Merlino, sospirando di sollievo e sentendomi troppo fortunata, come mai mi ero sentita nella vita.
Mi rilassai, forse troppo, sicura che le parole del Prefetto Grifondoro valessero come una promessa infrangibile.
«Hey? Hey? C'è qualcuno qui dentro?»
Bussai, poco gentilmente, ormai circondata dal niente, se non da uno strano silenzio che metteva inquietudine.
Il fischio era cessato.
info box ©Aiden Weiss



Inventario
▸Bacchetta: Legno di Noce Nero, piuma di Occamy, nove pollici, rigida.

Conoscenze
Incantesimi innati.

Stats
Punti Salute ↣ 100
Punti Corpo ↣ 50
Punti Mana ↣ 50
Punti Esperienza ↣ 1


Edited by ~Ðelta - 14/8/2020, 03:26
 
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view post Posted on 13/8/2020, 19:09
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Prefetto Grifondoro
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Vivienne Leah Pierce

Grifondoro ✧ 12 anni ✧ scheda ✧ Outfit X X




ugWKatBVivienne si stava adoperando per capire come riuscire a trovare la Stamberga Strillante, visitarla e tornare indietro entro l'ora di tempo che KC aveva concesso al gruppo. Voleva confrontarsi con Alice che però, in quel momento, era troppo impegnata a recuperare Tobi dagli zaini degli altri ragazzi. Viv la ricercò, individuandola per via dei capelli rossi, facilmente riconoscibili. Stava parlando con una ragazzina bionda, o meglio quest'ultima la stava attaccando per la presenza dello scoiattolo. La grifondoro era rimasta indietro rispetto ad Alice ma la bionda stava urlando e questo permise a Vivienne di capire cosa stesse accadendo. Anche Casey si avvicinò alle ragazze, rivolgendosi ad Alice. Viv drizzò le orecchie tentando di distinguere le parole del prefetto, ma il tentativo fallì, era troppo lontana e il chiacchiericcio degli altri ragazzini tra lei Casey impedì a qualsiasi altro suono di arrivare inalterato. A questo punto Viv avrebbe aspettato che Alice tornasse da lei, così da poter organizzare le prossime mosse. Poi però tutto prese un'altra direzione. Improvvisamente un suono - Viv lo associò subito alla sirena di un'allarme - iniziò a suonare forte e chiaro per le stradine di Hogsmeade. La ragazzina iniziò a guardarsi intorno tentando di capire quale fosse la fonte di quel suono: doveva venire da un posto vicino, considerando quando fosse forte. Ma la sua ricerca non portò a nulla, il suono sembrava arrivare a lei come per magia. *Magari è un incantesimo!* L'illuminazione colse Viv nel momento smise di cercare l'origine dell'allarme. *Ma come mai?* Si chiese, forse più confusa di prima. Nel frattempo cominciò a vedere che intorno a lei le cose stavano cambiando, le persone si stavano smaterializzando e le strade - prima piene di maghi - diventarono presto deserte. Vivienne vide inoltre come tutti i negozi, uno dopo l'altro, stavano abbassando le saracinesche. La giusta reazione sarebbe stata quella di preoccuparsi poiché quello che stava succedendo non era normale, ma Viv era sopratutto perplessa e anche un po' infastidita da quel suono che non sembrava smettere. Il rumore, però, passò in secondo piano, una volta capito cosa stava succedendo. Vide un uomo avvicinarsi a KC e parlarle. Viv, consapevole che da quella distanza non sarebbe riuscita a sentire quello che avrebbe detto, tentò a passo rapido di avvicinarsi a loro. Non fece in tempo ad arrivare che l'uomo si stava già allontanando dal gruppo, ma riuscì a captare alcune parole che furono decisive nel farle capire cosa stava accadendo: "Grifone" e "Villaggio". Non essendo ancora troppo esperta sul mondo magico, per lei il Grifone non era altro che il fiero rappresentante della sua casata e avere la possibilità di vederlo dal vivo la riempì di eccitazione. « C'è un grifone ad Hogsmeade? » Si rivolse alla prima persona che trovò vicino, ma non ricevette risposta perché questo, un ragazzino di cui Vivienne non conosceva il nome, impaurito iniziò a correre verso Casey. In effetti anche lei rivolse lo sguardo verso il prefetto, per capire come avrebbero dovuto comportarsi. « Tutti con me, dentro i Tre Manici. » Le parole di KC furono una delusione, almeno per Vivienne che non si aspettava una ritirata così in fretta. Avrebbe potuto disobbedire all'ordine e restare in strada per ammirare la creatura magica, ma c'era una parte di sé che non voleva disubbidire al prefetto della sua casata. In ogni caso realizzò che se tutti gli altri avessero seguito l'ordine lei sarebbe rimasta da sola con il presunto grifone e... forse quella non era la situazione ideale per una dodicenne che sapeva ancora poco del mondo magico. Si guardò intorno ed effettivamente vide che tutti gli altri ragazzini che aveva intorno stavano andando verso l'ingresso dei Tre Manici di Scopa. Vivienne si arrese al fatto che avrebbe dovuto fare lo stesso, ma non prima di afferrare la bacchetta con la mano destra, tenendosela attaccata al petto, pronta per essere usata velocemente. Indietreggiò verso il pub mentre continuava a guardarsi intorno, sia per la speranza di poter vedere la creatura prima di mettersi in salvo, sia per controllare ciò che accadeva intorno a sé ed evitare di essere presa alla sprovvista. Ma così facendo si dimenticò di controllare dove metteva i piedi e con una mira straordinaria finì con la scarpa sinistra su una buca. Non aspettandoselo, la grifondoro perse l'equilibrio, finendo a terra: si ritrovò seduta sul pavimento. Rimase spaesata per alcuni secondi, prima di realizzare che non poteva restarsene a lungo a terra: sentiva la voce di Casey che continuava a chiamare i ragazzini a raccolta.



Inventario:Bacchetta: Legno di Larice, Lacrima di Veela, 10 pollici e 3/4, Sibilante

Incantesimi conosciuti:Incantesimi innati.
Prima classe: Finite incantatem, Lumos, Lumos Solem, Lumos Maxima, Nox, Wingardium Leviosa
Seconda classe: Evanesco

Stats:Punti Salute ↣ 104/104
Punti Corpo ↣ 50/50
Punti Mana ↣ 50/50
Punti Esperienza ↣ 1.5



 
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view post Posted on 13/8/2020, 21:11
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You can own the Earth and still, all you'll own is Earth until You can paint with all the colors of the wind

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Grifondoro
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Alice Wagner
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Proud Gryffindor ➼Troublemaker ➼ 12 y.o ➼Scheda Outfit
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Il faccino smorfioso della bionda ragazzetta che Tobi aveva infastidito diede ai nervi la Rossa, non solo perchè aveva finito per scusarsi in maniera gentile, cosa che le capitava di rado ma sopratutto perché aveva osato chiamare Topo il suo scoiattolo. Ma come si permetteva quella serpe? Avrebbe voluto replicare "Ma ti sembra il caso di andare in giro con quella faccia da culo" ma frenò la lingua per una risposta molto più di classe. Gli occhi chiari si abbassarono sulla sua uniforme e riconobbero immediatamente la casata. Uno sbuffo leggero, una risata accennata, sarcastica, con tanto di sorrisetto sardonico. Alice parlò con sicurezza, senza farsi minimamente intimorire da quello sbeffeggiare << Puah. Una serpe. E ti pareva. Tobi quante volte ti ho detto di non metterti a tirare i capelli alle serpi? Vanno calpestate. E' questo il miglior modo di scampare il pericolo. >> Inchiodando quindi la bionda con uno sguardo di sfida. Ecco sarebbe stato tutto perfetto se avesse anche metter mano lei tra i capelli biondi e tirarli fino al pavimento, ma Casey piombò sulla scena più veloce di un fulmine, chiamandola chiaramente tra la folla. Ecco ora Alice era meno spavalda. Sospirò chiudendo gli occhi per un secondo, possibile che nei casini ci andava sempre lei? Poi si voltò per occhieggiare la figura della prefetta con un'espressione da cane bastonato, aveva una grande opinione di lei, quindi venir richiamata le feriva l'orgoglio. Si sentiva a metà tra una che doveva formulare una scusa convincente e una che si sentiva in colpa per aver combinato un pasticcio, l'espressione da discola non sembrava comunque andar via dal suo viso << Ahm ma Case--cioè signorina Bell, sa, Tobi è molto curioso. Aveva voglia di assaggiare le nocciole caramellate di mielandia! >> azzardò ripensando solo ora a come era stato appellato, quindi imbronciandosi << Ehi!! E' uno scoiattolo non un topo!! >> chiaramente offesissima da questo chiaro attacco al suo animaletto. Voleva forse prendersi gioco di lei? Non ci fu molto tempo per proseguire lo scherzo però, perché dopo pochi secondi un allarme assordante partì, riempiendo la strade e facendo sobbalzare la metà degli alunni lì presenti. Alice sgranò gli occhi, sopresa e confusa. Non aveva idea di cosa stesse succedendo, c'erano persone per strada che se la davano a gambe e chi urlava GRIFONE IN ARRIVOOOO SI SALVI CHI PUOOO come un ossesso. Alice spiò l'espressione del viso di Casey e solo lì sembrò avvertire l'effettiva pericolosità di qualsiasi cosa stesse per succedere lì fuori. Ruotò il busto velocemente, rivolgendosi direttamente all'amica bionda che pensava fosse dietro di sè << Viv mi sa che dobbiamo proprio fare come di--->> peccato che non c'era. Non c'era proprio per niente. Doveva essere rimasta indietro. Alice non riusciva a capire dove fosse finita, a causa probabilmente dalla sua caduta e dall'orda di ragazzini in subbuglio pronti a scaraventarsi nella taverna. Voltò il capo verso Tobi << Bene Tobi è arrivato il momento. Ti lascio il comando, tieni d'occhio quei ragazzini, cerca di radunarne più che puoi nella taverna. Aiuta Casey >> le indicò il prefetto, tirando gli occhi al cielo per l'espressione seccata di Tobi << Sì quella che ti ha dato del topo...>> Poi tornò seria << Fai un buon lavoro tenente Wagner! >> e con un saluto militare si congedò dallo scoiattolo, il quale inorgoglito fino al massimo fece del suo meglio per seguire gli ordini della padrona,nonostante gli insulti presi poco prima. Alice non avrebbe mai e poi mai lasciato la sua migliore amica là fuori, per cui fece esattamente l'opposto di quello che aveva detto Casey. Si diresse verso il luogo dove stavano progettando il misfatto alla stramberga strillante, nella direzione contraria ai tre manici, occhieggiando la Bell prima di avviarsi. L'avrebbe ammazzata dopo probabilmente, ma solo se non fosse morta prima sotto le mani del Grifone. La voce le uscì fuori con una sicurezza ingenua, come di chi non sa bene a cosa sta andando incontro, ma allo stesso tempo metterebbe a rischio tutto per ciò che è davvero importante, furono parole veloci, dette mentre si avviava in una corsa disperata, nella destra la bacchetta, tenuta stretta << Devo andare a prendere Vivienne, non so dove sia finita. Prometto che torno in tempo. >> e sparì in un secondo dalla sua vista. Ritornò quindi suoi passi, quelli che aveva compiuto poco prima che si creasse il caos, ansimando per la fatica della corsa e per l'ansia di non vedere l'amica da nessuna parte. E se si fosse persa? Dopo pochi minuti inquadrò una figura minuta, bionda a terra, in una posizione molto poco confortevole, probabilmente doveva essere inciampata in qualcosa, un classico. Alice tirò un sospirò di sollievo e si avvicinò correndo. L'atmosfera intorno a loro stava cambiando, da quando avevano udito l'allarme la gente sembrava scomparire, smaterializzarsi o mettersi ai ripari, metteva davvero i brividi, soprattutto ora che quel suono costante aveva smesso di fracassarle i timpani. Poteva mai essere qualcosa di così grave un Grifone in piena libertà? Si fiondò immediatamente ai piedi dell'amica << Viv!! Stai bene?! Ce la fai a camminare? Mi sa che dobbiamo affrettarci, KC ha una faccia che è a metà tra il vi ammazzo tutti e il ora crepiamo tuttiil che non credo voglia dire proprio niente di buono.>> sospirò mordicchiandosi il labbro. La bacchetta salda nella sua mano, mentre la sinistra andava ad aiutare l'altra a tirarsi su o nel caso in cui non riuscisse a camminare, ad avvolgerla per permetterle di appoggiarsi addosso a lei. Ce l'avrebbe fatta a portarla indietro.
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Punti Statistica

Salute: 100

Corpo: 50

Mana: 50

Esperienza: 1

Pozione: 0
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Inventario

Bacchetta (Legno di Sequoia, Piuma di Ippogrifo, 11pollici, Flessibile)

Fischietto richiamo scoiattolo

Collanina con una piccola volpe intagliata in legno

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Incantesimi conosciuti:

Prima classe: Tutta

 
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view post Posted on 16/8/2020, 16:40
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𝑤𝑒'𝑟𝑒 𝑎𝑙𝑙 𝑚𝑎𝑑 𝘩𝑒𝑟𝑒

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Prefetto Serpeverde
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11 anni • studentessa • I anno • Serpeverde • Scheda


Alla notizia della gita ad Hogsmeade decise di prenderne immediatamente parte, senza pensarci due volte. Era curiosa di esplorare quel piccolo villaggio ancor meglio, data la propria occupazione al Testa di Porco che le impediva di curiosare in giro come avrebbe voluto: essendo ancora una studentessa del primo anno, non le era concesso di avviarsi a lavoro da sola. Per tal motivo, aveva avuto solamente modo di osservare Hogsmeade dalle scure e polverose finestre del pub, con una frustrazione interna non indifferente. Non vedeva l'ora di assaggiare la sua primissima Burrobirra, che i Tre Manici di Scopa tanto vantava. Aveva imparato a conoscere in quei mesi i nomi di quasi tutti i negozi del posto, sebbene non li avesse ancora mai visitati: Mielandia, Madama Piediburro, BiblioMagic, Zonko... Zonko sarebbe stata, sicuramente, la seconda tappa da prendere per quella giornata. Aveva già cominciato a viaggiare con la mente la domenica mattina stessa, appena sveglia. Essendo ancora a letto e con la voglia sotto i piedi di scendere a fare colazione, ripensò alle parole di sua madre riguardo Hogsmeade: "Un'esperienza indimenticabile! Ricordo ancora la prima volta in cui ho messo piede a Mielandia. Mi porteresti un pacco di Gomme Bolle? Non le mangio da secoli! Ah, e vacci piano con quelle... Non mangiarle tutte in una volta!".
Era relativamente tardi e allora, pensò, forse non era proprio il caso di fare colazione. Così Lyvie oziò ancora un po' nella propria stanza - dimenticando completamente di sfogliare le pagine della Gazzetta del Profeta di quella mattina -, passando il tempo col suo topolino Smirch e un libro che riguardava il materiale pozionistico, trovato in Biblioteca per puro caso. Aveva rivalutato completamente tale materia, in quegli ultimi mesi: da quando i suoi soli ingredienti le facevano venire il voltastomaco, ora se ne ritrovava appassionata. Solo dopo pranzo decise di vestirsi, indossando dei pantaloncini comodi, dato il sole di giugno che non le dava pace a causa della pelle chiara che si ritrovava, assieme ad una maglietta larga e a righe e un paio di scarpette altrettanto comode, bianche; a tutto ciò abbinò una piccola borsa nera in cui ripose una quantità moderata di Galeoni e la propria bacchetta, accanto ad una piccola bottiglia d'acqua, che non mancava mai quando usciva. Legò i capelli castani in un alto tuppo disordinato, che li avrebbe tenuti lontani dalla nuca (x).
Non sapeva chi avesse preso parte alla gita, ma automaticamente il pensiero andò a Daniel, a Jaehaerys, a Siri... In cuor suo sperò di trovarli tra la folla di primini, poiché non aveva ancora stretto poi così tante amicizie da sentirsi a suo completo agio. Forse, sì, quella sarebbe stata l'occasione perfetta per conoscere meglio qualcuno, lontano dai libri e dall'ambiente prettamente scolastico che Hogwarts offriva.
Il Prefetto di Grifondoro unì tutti i primini avanti a sé e tra la folla Lyvie riconobbe immediatamente Siri e Jaehaerys, come aveva sperato, e così ad entrambi lanciò un sorriso eloquente. Era presente anche la sua nuova compagna di stanza, Narcissa: non sapeva ancora bene come approcciarsi a lei ma sapeva che, ben presto, ad Hogsmeade ci sarebbe stato modo di farlo con maggiore facilità. Sembrava fossero, d'altronde, anche le uniche adepti di Serpeverde presenti quel pomeriggio. In aggiunta, tra di loro c'erano anche un'altra Corvonero che non conosceva, due Grifondoro che - invece - aveva già intravisto. La scena del "topastro" che finì tra i capelli di Narcissa, poco avanti a sé, non poté che farla ridere sotto i baffi: non tanto per il gesto dello scoiattolo impazzito, bensì per la reazione della Serpeverde. Quasi ghignò divertita, poiché sapeva che se fosse successo a lei avrebbe reagito alla stessa maniera, forse anche peggio.
Il sole sembrava spaccare le pietre quel pomeriggio, durante tutto il tragitto. Fu quando giunsero a destinazione che Lyvie sorrise entusiasta, fremente come non mai dalla voglia che aveva di andare in esplorazione. Portò le iridi verdi al Prefetto, che comunicò loro il tempo a disposizione e la sua posizione. In caso succedesse qualcosa, almeno, sapeva dove trovarla. E quando tutti i primini si sparpagliarono Lyvie si guardò attorno, cercando qualche viso familiare cui approcciarsi: di certo, non voleva muoversi in giro da sola. Così adocchiò Jaehaerys.


« Ehi, Jae! Dove cominciamo? Che ne pensi di Mielandia? » domandò a quel punto nei confronti del giovane Corvonero con cui aveva stretto amicizia, ma non attese risposta. Gli prese la mano e camminò a passo svelto verso la vetrina del negozio di dolci, rimanendo a bocca aperta per la quantità di quest'ultimi che la stupì come non mai.
« Non ho mai visto così tanti dolci in una volta! » ammise la giovane Serpeverde, lanciando uno sguardo d'intesa al biondo. Proprio in quel momento, dietro di lui notò la figura di Narcissa avviarsi verso i Tre Manici di Scopa. Quale occasione migliore di quella, ora che poteva conversare con lei davanti ad una fresca Burrobirra?

« Jae, scusami, ti raggiungo tra poco! » e così si congedò dal ragazzino, decidendo di raggiungere la concasata che aveva tanta voglia di conoscere con passo svelto. « Qualcuno deve aver avuto la mia stessa idea. » ironizzò la mora, affiancando la bionda in un piccolo sorriso amichevole. « Entriamo insieme? Ho voglia di Burrobirra, non l'ho mai provata. Sei Narcissa, giusto? Io sono Lyvie. » cominciò come un fiume in piena, rimanendo ad una certa distanza dalla controparte per evitare si sentisse a disagio.
E fu ben presto che il Prefetto rimproverò la ragazzina dai capelli rossi col topo fastidioso, com'era giusto che fosse. Lanciò un'occhiata di eloquente soddisfazione a Narcissa, ma presto il rimbombo di un Incanto Gnaulante la portò a tapparsi le orecchie, oltre che a sussultare dalla sorpresa. Tale rimbombo non preannunciava nulla di buono... Ma cosa stava succedendo?
Nonostante la confusione seguì alla lettera le parole del Prefetto, guardandosi comunque attorno per tentare di capire cosa stesse succedendo. Da quello che riuscì a capire, tra la folla di gente che scappava, si rintanava nelle case e nei negozi, si smaterializzava, un Grifone era a piede libero. L'idea di vedere un vero e proprio Grifone dal vivo era elettrizzante, ma sapeva anche quanto potesse essere pericoloso. Nel panico della situazione che si venne a creare, l'istinto di sopravvivenza stavolta prese il controllo di sé, sovrastando la curiosità che la caratterizzava.
A passo veloce seguì il Prefetto e gli altri compagni di gita fin dentro i Tre Manici di Scopa - che avrebbe voluto visitare in contesti più tranquilli, certamente -, guardandosi ogni tanto alle spalle nella speranza di non scorgere nessuno rimasto indietro. Una volta dentro poté tirare un sospiro di sollievo Lyvie, sentendo il cuore battere all'impazzata: almeno con sé aveva la bacchetta e poteva essere più sicura. Alle parole del Prefetto spostò le iridi verdi attorno a sé, sperando di vedere tutti i primini presenti all'interno del posto. Se qualcuno fosse rimasto fuori, presto l'avrebbero saputo. Per quanto forte e insensibile potesse sembrare, in quel momento non poté nascondere la preoccupazione percepita.


PS: 104 • PM: 51 • PC: 51 • EXP: 2

• Inventario •
Bacchetta: legno di Peccio (Abete Rosso), lacrima di Sirena ed essenza di Anemone, 10 pollici, sufficientemente elastica

• Incantesimi conosciuti •
Incantesimi innati
Prima classe: TUTTA
Seconda classe: Evanesco, Expelliarmus, Riddikulus




Edited by Hoiuth - 20/8/2020, 09:51
 
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view post Posted on 20/8/2020, 02:05
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Primo del suo nome, Re degli Andali, dei Rhoynar e dei Primi Uomini, Lord dei Sette Regni e Protettore del Reame.

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Jaehaerys Erik Blackfyre «

  » Studente ~ Scheda | Outfit


Non riusciva assolutamente a toglierselo dalla testa.
Quel giorno si svegliò con uno strano motivetto in mente; non ricordava parole da associare a quel suono, sembrava tanto la colonna sonora di un film. Ma non riusciva proprio a ricordare di che canzone si trattasse. Nonostante non fosse per niente esperto della cultura babbana, alcuni interessi di suo padre, come quello per i Giochi di Ruolo cartacei e per i film, l'avevano portato ad avere qualche conoscenza anche in quei campi; proprio per questo motivo associava quelle note ad un film al momento ignoto. Non riusciva a spiegarsi come, proprio il giorno della gita ad Hogsmade, il suo cervello avesse deciso di riprodurre in loop quella melodia; anche canticchiandola non riusciva a venirne a capo. Era sicuro si sarebbe trattato di un mistero che l'avrebbe accompagnato lungo tutta quella giornata: una domenica soleggiata di inizio giugno.
La mattinata la passò a studiare nella sala comune di Corvonero, non gli andava molto di rinchiudersi in camera da solo. Stare in compagnia lo rilassava, almeno durante quel periodo tanto teso.
Mancavano davvero pochi giorni all'inizio degli esami.
Aveva deciso di non pensarci troppo in modo da evitare inutili ansie e proprio per questo motivo aveva deciso di prendere parte alla gita del primo anno. Un momento di svaglo che l'avrebbe portato a visitare un luogo di cui aveva solo sentito parlare: Hogsmade. Una cittadina non molto distante da Hogwarts ove si trovavano alcuni dei punti di interesse più famosi tra gli studenti presenti al castello. Alcuni avevano avuto l'opportunità di visitarne già una parte poiché garzoni di alcuni dei negozi che lì si trovavano. Agli studenti del primo anno non era permesso dirigersi ad Hogsmade, per tanto era possibile visitarla unicamente durante occasioni simili; un'occasione che aveva anche valutato di lasciarsi scappare per poter studiare qualche ora in più, salvo poi rinsavire qualche minuto dopo. Inoltre, sarebbe potuta essere anche una buona occasione per passare del tempo con le sue amiche Lyvie e Siri, oltre che con Kyros. Il serpeverde non si faceva più vedere in giro da un po'; stando a sua sorella passava la maggior parte del tempo con un nuovo gruppo di amici, aveva iniziato persino a trascurare lei...
Scossa il capo un paio di volte per allontanare il pensiero di Kyros, non gli faceva bene distrarsi così tanto, soprattutto quando la fonte di distrazione erano pensieri cupi. Ritornò a studiare, immergendosi tra le pagine di "Storia della Magia": Atlantide continuava ad affascinarlo sempre più. Il tempo passò velocemente... fin troppo. Essere in ritardo stava iniziando a diventare un'abitudine e la cosa non gli andava affatto a genio, ma sembrava essere più forte di lui: una forza esterna impossibile da evitare. Che fosse vittima di una maledizione?!
Tutte scuse con cui cercava di giustificarsi, quando in realtà sapeva bene che il motivo del suo ritardo era dovuto alle troppe partire di Scacchi Magici insieme a Jake. Fortunatamente aveva già preparato gli abiti da indossare quel giorno, pertanto dopo una rapida doccia ristoratrice riuscì a prepararsi in tempi record.
Indossò una T-shirt bianca, con delle rune norvegesi disegnate con inchiostro nero sugli orli delle maniche; I pantaloncini erano abbastanza semplici, di quelli larghi e comodi, con qualche tasca in più del normale, arrivavano ad altezza del ginocchio ed erano di colore nero. Le scarpe da ginnastica erano bianche e nere, anche queste comode ed adatte a lunghe camminate.
Legò i capelli in un codino alto, come al solito la treccia venne lasciata fuori; un simbolo del suo retaggio. Aggiunse anche uno zainetto scuro ove poter riporre eventuali acquisti; non dimenticò la sua fidata bacchetta, Zirael, posta proprio nello zaino, nella sua fondina.


*Finalmente pronto per partire. Spero proprio di non aver perso il treno questa volta, anche perché non ho la più pallida idea di come fare per arrivare ad Hogsmade. Non so neanche se ho il permesso di andarci da solo, viste le circostanze.*

Un ultima occhiata allo specchio e si diresse verso il punto di incontro. Fu sollevato alla vista di un folto gruppo di studenti del primo anno, un po' meno nel vederli iniziare a lasciare i cancelli di Hogwarts per marciare alla volta della cittadina. Affrettò il passo e li raggiunse, potendo notare con piacere, come lì vi fossero anche Siri e Lyvie, ma non erano le sue uniche conoscenze, infatti a qualche metro di distanza riconobbe anche Alice. Alla gita partecipò anche un'altra concasata, Delta.
Si avvicinò a Lyvie ed insieme compirono tutto il viaggio verso Hogsmade, ma non poté negare di esserci rimasto un po' male a subire l'ennesima mancanza di attenzione da parte di Siri. Ormai l'aveva imparato, il suo essere distaccata e fin troppo sulle sue faceva parte del suo carattere, ma dopo un anno scolastico passato insieme credeva di meritare almeno un saluto.
Fu nel momento in cui raggiunsero la meta che la sua mente raggiunse l'illuminazione. Il motivetto che l'aveva "tormentato" per gran parte della giornata passata trovò finalmente un titolo!


Jurassic Park!

Si lasciò scappare in un'esclamazione vittoriosa, salvo poi fare un timido colpo di tosse ed abbassare lo sguardo per l'imbarazzo.
"Welcome to Jurassic Park" era il titolo della colonna sonora che l'aveva accompagnato in sottofondo. Fu una risoluzione che rese ancora più magico ed avvincente l'arrivo in quel caratteristico borgo. Suggestivo nell'apparenza, si distaccava molto da ciò che aveva visto nella Notthingam magica, persino da Diagon Alley; era rustica, dai tratti medievali, ma che nascondeva delle chicche moderne ed interessanti. "Zonko", "Mielandia","Tre manici di scopa", erano solo alcuni dei luoghi che voleva visitare, ma uno in particolare gli premeva esplorare più di tutti: BiblioMagic!
Lo sentiva chiaramente, quella fonte di conoscenza e sapere lo stava chiamando e lui non doveva fare altro che rispondere!


Ma veramente io-

Fu l'unica cosa che riuscì a dire prima di essere trascinato via proprio da Lyvie, desiderosa di visitare Mielandia. Non riuscì a dirle di no, alla fine BiblioMagic non si sarebbe mosso di lì ed aveva ancora tanto tempo a sua disposizione per poter andare in giro. Effettivamente l'amica Serpeverde aveva ragione. Non riusciva a ricordare un altro luogo con così tante tipologie differenti di dolciumi. Iniziò a sfregarsi le mani all'idea di fare qualche acquisto, quando i suoi piani furono nuovamente rovinati dall'improvviso abbandono di Lyvie. La vide allontanarsi, fugace, senza avere il tempo di dirle qualcosa. Corse in direzione di una ragazza bionda, che a causa dei racconti dell'amica riconobbe come Narcissa. Era la nuova compagna di stanza della Synfenir e da quello che lei gli aveva raccontato non fu difficile comprendere le motivazioni dietro quell'abbandono. Sospirò sconsolato.
Per quanto capisse le motivazioni dell'amica, ora non aveva più così tanta voglia di dolci. Rinunciò anche a visitare il negozio, facendo dietrofront verso la sua idea originale.


*Vorrà dire che passerò quest'ora da solo da BiblioMagic, almeno avrò più tempo per leggere qualcosa e scegliere cosa comprare. Magari un bel libro di incantesimi avanzati! Ho sentito dagli studenti più grandi che qui vendono un bel po' di cose interessanti!*

Gli immediati propositi riuscirono a tirarlo un po' su di morale, sapeva bene come allontanare la tristezza. La struttura candida che conteneva le grandi vetrate del negozio più bello della zona lo incantarono e lo spinsero a correre proprio in quella direzione. Una volta all'interno del negozio si sentì come a casa! La biblioteca di Hogwarts era più grande e misteriosa, ma anche BiblioMagic sapeva il fatto suo. Gli scaffali piedi di libri gli infondevano gioia, ma in cuor suo sapeva già cosa cercare. Gliene avevano parlato in sala comune, di un incantesimo molto utile ed agognato dai "novellini" che volevano ottenere qualcosa in più dagli incantesimi offensivi: l'incanto proibito "Orcolevitas".
Ebbe il tempo di osservarsi intorno, di fare i suoi acquisti, stando attento a non farsi notare dal Prefetto che li stava accompagnando in giro; tirò un sospiro di sollievo quando la vide uscire, credendo di poter continuare a curiosare in libertà per il negozio. Ma qualcosa di sconvolgente accadde qualche minuto dopo.
Un fastidiosissimo fischio proruppe nel negozio, finendo quasi per stordirlo. A giudicare dal volto dei presenti e dalle parole che iniziarono a scambiarsi, quello aveva tutta l'aria di essere una sorta di allarme. Venne invitato ad uscire dal negozio, a riunirsi agli altri studenti, cosa che fece con celerità; era sia incuriosito che spaventato da ciò che stava per accadere. Era la prima volta che visitava Hogsmade, ma la situazione era diventata galvanizzante in un modo del tutto inaspettato! Procedette a riunirsi ad alcuni degli studenti vicini al Prefetto Bell,la quale ordinò agli studenti presenti, con fare deciso, di non muoversi. In quegli istanti di panico, il prefetto di Grifondoro era il loro unico punto di riferimento ed il giovane sapeva di dover prestare attenzione a ciò che diceva: era la più esperta e se stava agendo in quel modo il motivo doveva essere importante. Fu solamente grazie al vociare di alcuni studenti che capì quello che stava accadendo. Il timore si un' alla profonda eccitazione nata dalla possibilità di osservare un grifone da vicino. Un'ingenua eccitazione infiammata dalla sua grande curiosità, come avrebbe potuto lasciarsi scappare un'occasione simile? Ovviamente non l'avrebbe fatto se avesse avuto le capacità e le competenze adatte per farlo. Non era uno stupido, era un semplice studente del primo anno, non avrebbe potuto fare nulla contro un Grifone. Eppure il cuore batteva forte ed il suo corpo fremeva.
Seguì gli altri all'interno del pub "Tre Manici di Scopa", prestando attenzione alle disposizioni della loro guida. Si posizionò di fianco a Lyvie, cercando con lo sguardo anche Siri; benché fosse ancora infastidito dal suo atteggiamento era comunque preoccupato per lei. Riuscì a vederla e si tranquillizzò, finì persino per sorriderle per un breve istante, per poi distogliere lo sguardo. Infine, Casey parlò, chiedendo se tutti gli studenti fossero lì presenti. Il suo tono era deciso, ma era possibile "leggere" la sua preoccupazione. Si guardò intorno e notò la mancanza di due persone; erano tre in realtà, ma non conoscendo Vivienne non notò la sua mancanza.


Mancano Alice e Delta.

Disse dopo aver preso un po' di coraggio. Il suo tono era sicuro, ma i suoi occhi si muovevano tra gli studenti, continuando a cercare volti familiari.

Narrato ~ «Parlato» ~ *Pensato*

“ Welcome to Hogsmeade ”
© Arklys ~ harrypotter.it


Inventario
▸Zirael; Bacchetta in Legno di Faggio, Piuma di Fenice, 12 pollici e 1/2, Duttile;
▸Zaino:
- Libro: "Antichi stregamenti ed incanti obliati (Orcolevitas/Monstrum)"
- Libro: "Allevare Draghi per lavoro o per hobby" (+1 Mana)
- Libro: Dall'uovo agli inferi: guida pratica per l'allevatore di draghi (+1 Mana)
- Libro: I magnifici sette (+1 Mana)
- Libro: Il libro mostro dei Mostri, per approfondire la conoscenza sulle creature magiche (+2 Mana)

Incantesimi:
Innati: Acclario; Arefacio; Bryus; Caeruleus Tintinnabulum Flammo; Cariòn Versatio; Fumos; Illegibilus; Lapsus; Oppugno; Veronesi
Prima Classe: Flipendo; Rictusempra
Seconda Classe: Expelliarmus; Riddikulus; Confundus


Statistiche
Punti Salute: 104
Punti Corpo: 50
Punti Mana: 55
Punti Esperienza: 1,5



OFF

Ho aggiunto gli acquisti effettuati nel topic di "BiblioMagic", spero non sia un problema. Ho aggiornato anche le statistiche aggiungendo i bonus dati dai libri acquistati.
 
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78 replies since 19/7/2020, 18:49   3097 views
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