Pioneers, Gita ad Hogsmeade per primini

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view post Posted on 21/8/2020, 20:04
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Il Fato

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Fuga di un Grifone dal famoso Zoo di Londra. [...] La creatura magica è riuscita ad evadere dalla sua gabbia ed ha spiccato il volo portando con sé paura e sensi di colpa da parte di chi non è stato in grado di adempiere al proprio dovere, come ad esempio i domatori che non sono riusciti ad impedirgli la fuga. [...] Noi della Gazzetta invitiamo chiunque lo avvisti ad avvisare immediatamente la redazione o il Ministero e a fare molta attenzione, i Grifoni sono animali molto aggressivi e istintivi ed attaccano l'uomo.

– Dalle pagine della Gazzetta del Profeta,
«Un Grifone alla riscossa»
allerta, cari lettori, e prudenza

La porta dei Tre Manici di Scopa era già spalancata, Madama Rosmerta era all'ingresso con il cipiglio spazientito di chi non voleva perdere tempo. La mano sinistra sul battente in legno, la mano destra stretta alla bacchetta magica: a colpetti decisi, l'uno dietro l'altro, attirava a sé fazzolettini, bicchieri, teiere, un bricco piuttosto pesante e tutta una serie di piatti, posate e coppe gelato dai vari tavoli all'esterno del locale. Con l'allarme lungo il sobborgo, aveva l'obbligo di chiamare all'interno i clienti che sedevano lì di fronte. Qualcuno già si lamentava, qualcuno chiedeva semplicemente il conto per andare via, e il borbottio indistinto sulla bocca di Rosmerta non annunciava in quel momento la gentilezza di cui era così famosa. Era un trambusto seccante soprattutto per lei, in una giornata estiva come quella tutti preferivano stare fuori, e l'Incanto Gnaulante non facilitava gli affari. Per di più, l'imminente scoccare delle vacanze era ormai arrivato per la maggior parte degli abitanti del Villaggio di Hogsmeade, e l'idea di un boccale di Vulcanomenta o di una bevanda ghiacciata prima che si facesse tardi attirava l'uno e l'altro: così le postazioni dentro erano già gremite, i tavoli erano occupati - da studenti ad adulti, c'era perfino una figura solitaria, in fondo, che dava l'impressione di essersi letteralmente addormentata su una porzione di patatine fritte. Il bancone, invece, offriva ancora alcuni posti e gli sgabelli in legno facevano gola. Quando la proprietaria si accorse del gruppetto di giovani maghi e streghe in arrivo, sollevò gli occhi al cielo. La voce di Casey Bell le confermò il loro intento di entrare al locale e per un attimo la donna fu tentata di dire di non avere spazio. Prima di loro cinque altri stregoni si erano intrufolati, tra un'imprecazione velata e l'espressione bizzarra di chi già era ubriaco a quell'ora. Alla fine, Rosmerta acconsentì.
«Sono subito da voi, giovanotti. Vi prego, dritti al bancone.»
Dietro di loro, ciliegina sulla torta c'era uno scoiattolino che zampettò velocemente, passando proprio accanto le gambe della proprietaria: di tutte le stranezze del giorno la scenetta fece sorridere la vecchia Strega. All'interno, i Tre Manici era pieno, ma il bancone - lungo per più metri, nel salone principale - poteva accogliere tutti loro: c'erano quattro sgabelli rialzati sulla destra e altri tre sulla sinistra, al centro erano occupati da un ragazzo di aspetto più grande. Era di spalle, ma indossava quella che poteva essere riconosciuta come una divisa scolastica: da vicino, infatti, si vedeva al collo una cravatta dalle tinte rosso-oro, con lo stemma di Godric Grifondoro poco più in basso. Capelli corti e di un nero brillante, era in forma e si vedeva che fosse più alto anche solo dalla lunghezza delle gambe, accavallate sotto la sedia. Sul bancone, c'erano un boccale di liquido ambrato e una copia della Gazzetta del Profeta. Occupava gran parte dello spazio e si leggeva a chiare lettere il titolo dell'articolo in prima pagina.
Grifone di Londra in fuga: prossima tappa ad Hogsmeade?
L'immagine principale ritraeva una bestia imponente, anche se era stata ripresa da lontano si scorgevano le ali da aquila, volava infatti su un campo pieno di pecore morte. La parola Grifone zampillava nero su bianco.
«Hey, lì c'è Zachary, è mio amico.» La voce sottile sottile di uno dei primini, Steve Prewett, si alzò sulle altre proprio mentre il commento del Corvonero Jaehaerys giungeva nitido. Sarebbe stato presto chiaro che altri studenti - oltre Delta McTavish e Alice Wagner - mancassero all'appello. Non si scorgevano i fratelli Edison, Tassorosso, e Siri Jensen avrebbe potuto notarne l'assenza prima di tutti gli altri; né si vedeva nei dintorni Vivienne Leah Pierce, Grifondoro. La lista che il Prefetto aveva con sé ne avrebbe dato conferma, nel frattempo Zachary si volse indietro sullo sgabello e ritrovò il volto familiare del piccolo Prewett, suo concasato. Un cenno di saluto anche a Bell, infine un rapido sguardo sul gruppetto. «Non mi dite. Avete organizzato una gita ad Hogsmeade durante la fuga di un Grifone? Non avete letto la Gazzetta, stamattina?»
Recuperò il giornale e lo sollevò in bella vista. Chiunque avesse voluto leggerlo, non avrebbe dovuto fare altro che avvicinarsi. Rosmerta apparve subito dietro di loro e lasciò in volo, ad un altro colpetto di bacchetta, una serie di menù per tutti i nuovi arrivati. Non sembrava troppo preoccupata, eppure l'Incanto Gnaulante era risuonato nitidamente. «Solo per voi, poveri sfortunelli, offro il primo giro! Avanti, ordinate, tutti dovrebbero provare la prima Burrobirra della propria vita!»
Un occhiolino, Zachary faceva sul serio. Steve, sorridendo, cercò l'attenzione dei compagni vicini e sussurrò un commento fugace. «Ordinate pure, Zachary è straricco!»

Il fischio prolungato dell'Incanto Gnaulante poteva essere molto fastidioso, soprattutto se ascoltato per la prima volta. Acuto, stridulo, si intrometteva come il cenno di un'emicrania, si destreggiava da un vicolo all'altro fino ad estinguersi come una vera e propria eco. Trasmetteva in sé un messaggio piuttosto nitido per gli abitanti del sobborgo, ma c'era da chiedersi perché i passanti non tradissero alcun cenno di timore profondo. Più che altro, infatti, mostravano una frenesia abbastanza scontata: chi spariva in un passetto da giravolta, chi si infilava nelle stradine laterali, chi rientrava nella propria abitazione. Ben presto il viale principale, la High Street, non contò che poche altre presenze. L'allarme, tuttavia, aveva coinvolto anche alcuni studenti - non soltanto quelli del primo anno in gita, e nel trambusto che aveva realizzato, la giovane Vivienne Leah Pierce era rimasta indietro. Le mani alle orecchie, il suono ovattato, quando tutto cessò si ritrovò per un lungo istante completamente spaesata. Intorno a sé non c'era nessuno, le finestre si chiudevano, le serrande si abbassavano. La vetrinetta coloratissima di Mielandia si oscurava per magia, lasciando il profumo zuccherino dei pasticcini più deliziosi. Prima di farsi prendere dal panico, la Grifondoro fu affiancata dalla concasata Alice Wagner. Se da un lato si erano ritrovate, dall'altro era evidente che non fossero più insieme al resto del gruppo. C'era da domandarsi se conoscessero la nuova destinazione, dove potesse essere il punto di ritrovo ultimo. Ma le prime battute si persero in fretta, perché l'impetuoso battere di ali si insinuò lungo tutto lo spazio circostante. In principio parve che l'aria tremasse, che un soffio di vento si stesse alzando da un angolo all'altro della strada, quando ad un tratto si palesò il primo di una lunga serie di gufi. Le creature spiccarono il volo in una nuvola variopinta, il piumaggio passava dal bianco al marrone, dall'arancio al nero più scuro, e con l'aprifila arrivarono altri gufi, e barbagianni, e civette, perfino un paio di corvi. Ad occhio e croce potevano essere almeno una ventina, giungevano dal vicolo di fronte, dove l'insegna Ufficio Postale svettava pigramente a mezz'aria. Un adulto correva avanti, sollevando la bacchetta magica verso lo stormo di rapaci.
«Maledetti pennuti, tornate dentro, tornate dentro!» Per tutta risposta, i volatili girarono in cerchio, e lentamente si stringevano verso le due ragazzine. Anche l'uomo se ne accorse, perché con la mano sinistra alzò un lembo della lunga veste smeraldo indossata e si affrettò verso la stessa direzione. «Voi due, ragazzine, aiutatemi a recuperare i gufi postini. Tutta colpa di quel suono da megera!»

Ancora più avanti, la High Street risultava ancora piena. L'allarme era arrivato anche lì, naturalmente, e i visitatori cominciavano ad andare via tra una Materializzazione e uno scatto di corsa: erano in numero di certo maggiore, tuttavia, perché quella parte di strada acciottolata era incorniciata da tanti, splendidi negozietti così in voga. Da un lato c'erano il caldo invito della pasticceria Mielandia e la promessa di divertimento assicurato degli scherzi di Zonko; dal lato opposto, di fronte, c'erano rispettivamente un palazzetto di pochi piani con le finestre e le porte già tutte chiuse, e subito accanto il profilo della libreria magica più apprezzata da studenti, abitanti e visitatori in generale. Nessuno parve accorgersi della ragazzina lì presente, Delta McTavish infatti si era già allontanata a sufficienza dal resto dei suoi amici ed era così rimasta da sola. Non c'era nessuno con lei, né concasati né gli altri primini, purtroppo non c'era neanche il Prefetto che aveva accompagnato tutti loro al Villaggio. Ricordava bene, tuttavia, l'ultima frase che Casey Bell aveva pronunciato: il ritrovo, al momento opportuno, sarebbe stato da BiblioMagic. Il problema era proprio quello, la libreria aveva ormai chiuso i battenti: una porta spessa, larga, senza il cenno di un cliente. Delta McTavish avrebbe potuto bussare, era a pochi passi, e per giunta l'Incanto Gnaulante per fortuna si era affievolito fino ad estinguersi. La voce gentile di una vecchia strega poté invece attirare la sua attenzione. Vestiva un abito blu oltremarino, con tutta una serie di fiori danzanti sulle maniche e sulle pieghe ondeggianti più in basso, a coprire caviglie e scarpette. Magrissima, la schiena leggermente ricurva, la donna recava i segni del tempo sul volto rugoso, sui capelli argentei e sulle gracili mani; i suoi occhi, tuttavia, perfino da lontano brillavano di una dolce sfumatura di verde, la sua espressione era gentile già di primo acchito. Cercava lo sguardo di Delta, la mano destra appena rialzata. Accennava ad avvicinarsi, accanto a sé la vecchia strega aveva un banchetto di quelli da venditrice ambulante - interamente in legno, in superficie c'erano tanti sacchetti di carta, un paio di barattoli di miele e tanti biscottini appena sfornati. L'aroma di mandorle, cannella, zenzero e spezie in generale si mischiava in un turbinio costante, che arrivò fino alla Corvonero. Quando ormai la strada sembrava vuota, la strega restava invece impassibile. Sorrideva, anzi, e quando parlò la sua voce era altrettanto dolce. «Vieni, cara, va tutto bene?»

Che la sua prossima meta sia proprio il villaggio?
Poche ore fa, alla Gazzetta siamo stati nuovamente avvisati di altri spostamenti: il primo a Durness, una cittadina che si affaccia sulle coste scozzesi, e questa volta ha divorato alcune capre di un allevamento [...] Un ultimo avvistamento è stato a qualche km di distanza da Hogsmeade, sulle montagne, nella periferia estrema. [...] A nome di tutti i genitori di Studenti di Hogwarts, si invita inoltre il Preside a sospendere momentaneamente le gite fuori porta al Villaggio di Hogsmeade.

– Dalle pagine della Gazzetta del Profeta,
«Grifone di Londra in fuga»


Molto bene, braciolette giovanotti!
Mai saltare una gita fuori porta, è l'occasione giusta per stringere nuove amicizie e ruolare in gruppo - se poi si aggiunge un Grifone, anche meglio. Avete già postato statistiche e inventario, bene così. Un paio di note: attenzione a quanto conosciuto o meno, ad esempio non era detto che tutti entrassero ai Tre Manici di Scopa. Da ora vi prego di non modificare i vostri post, nel caso sia necessario scrivetemi prima.

Di seguito trovate statistiche e mappa, ringrazio Delta per averne fornita una che ho riadattato leggermente al nostro Gdr, dovrebbero esserci i luoghi che interessano tutti noi. Ognuno è segnato con un pallino del colore appartenente alla propria Casata, ci sono al momento alcuni Png (studenti presenti sulla lista di Casey e che potete dire o meno di conoscere). Per il gruppo al locale, potete ordinare dal menu (link) e considerarvi serviti da Rosmerta, paga il primo giro il nostro Zachary. Attenzione al resto, ricordate che nessuno ad ora sia informato sull'ultimo articolo del Grifone.

Resto a disposizione per tutti i vostri dubbi.
Prossima scadenza: 28 Agosto, 23.59


Mappa&Statistiche

7KzhIE5
(immagine ingrandita click)

Tre Manici di Scopa
Casey Bell
Punti Salute: 183/183
Punti Corpo: 160/160
Punti Mana: 212/212
Narcissa E. Miller
Punti Salute: 101/101
Punti Corpo: 50/50
Punti Mana: 50/50
Siri Jensen
Punti Salute: 103/103
Punti Corpo: 50/50
Punti Mana: 50/50
Lyvie Synfenir
Punti Salute: 104/104
Punti Corpo: 51/51
Punti Mana: 51/51
Jaehaerys E. Blackfyre
Punti Salute: 104/104
Punti Corpo: 50/50
Punti Mana: 55/55
Steve Prewett (png)
Punti Salute: 100/100
Punti Corpo: 50/50
Punti Mana: 50/50



Ufficio Postale
Vivienne Leah Pierce
Punti Salute: 104/104
Punti Corpo: 50/50
Punti Mana: 50/50
Alice Wagner
Punti Salute: 100/100
Punti Corpo: 50/50
Punti Mana: 50/50
Dipendente (png)
Punti Salute: //
Punti Corpo: //
Punti Mana: //



Tra Zonko e BiblioMagic
Delta McTavish
Punti Salute: 100/100
Punti Corpo: 50/50
Punti Mana: 50/50
Venditrice (png)
Punti Salute: //
Punti Corpo: //
Punti Mana: //


Stratchy&Sons
Thomas Edison (png)
Punti Salute: 100/100
Punti Corpo: 50/50
Punti Mana: 50/50
Otis Edison (png)
Punti Salute: 100/100
Punti Corpo: 50/50
Punti Mana: 50/50


Edited by MasterHogwarts - 21/8/2020, 21:28
 
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Narcissa E. Miller
view post Posted on 22/8/2020, 19:32





Narcissa Elodie Miller
Serpeverde | Studentessa, I anno | 11 anni | Outfit | ♪XwFHG5M
Il trambusto si stava facendo sempre più opprimente. il vociare concitato, le persone che si riversavano nel locale e, di tanto in tanto, le urla isteriche mandavano Narcissa fuori di testa. La bimba si stava sforzando di capire cosa stesse succedendo, ma in realtà nulla, a parte il suono ossessionante e spacca timpani dell'incanto Gnaulante, le era arrivato con chiarezza alle orecchie. L'unico dato di fatto erano le serrande abbassate e che molti di loro studenti si trovavano lì dentro. Molti tranne la ragazza dello scoiattolo e la sua amica. Loro sembravano sparite.
*E dove saranno finite?* pensò Narcissa scoccando occhiate attorno per capire se non si fossero perse in mezzo alla folla. Incrociò lo sguardo di Casey Bell e la fissò con aria interrogativa. Restò ancor più perplessa quando Madama Rosmerta ostentò una tranquillità tale da invitare i presenti a ordinare una burrobirra fumante.
Sembrava una situazione altamente drammatica e la titolare del negozio cosa faceva? Invitava tutti a bersi una burrobirra. Narcissa si domandò se non si fosse bevuta il cervello in mezzo a tutta quella confusione collettiva. Posò il suo sguardo perplesso sul suo capo, dopodiché una vocina la riportò alla realtà. La sua compagna di stanza, Lyvie, si era accostata a lei. In mezzo a tutto quel frastuono non l'aveva notata.

"Oh, Lyvie!" esclamò Narcissa con sollievo. L'idea di trovarsi accanto una compagna di stanza la rassicurava, anche perché, ricordiamolo, ancora non aveva capito cosa stesse accadendo. Vedeva solo della gran confusione. Basta.
"Non sto capendo niente, sono tutti ammattiti! Cosa capisterina sta succedendo?"
Narcissa si guardò attorno e adocchiò ancora Casey, poco distante. L'idea di essere stata forzatamente segregata ai Tre Manici di Scopa gliel'avrebbe dovuta spiegare.
"Voglio andare a chiedere spiegazioni, insomma... non trovo normale tutto questo. Vieni con me?"
Narcissa fece segno a Lyvie di seguirla, nella speranza che la compagna lo facesse spontaneamente. Sgomitando tra la folla, Narcissa si avvicinò faticosamente a Casey.
"Bell!"
La chiamò per cognome, per fare capire che non era lì per scherzare o per altro. Voleva una spiegazione, voleva capire.
"Mi spieghi cosa sta succedendo? PercHé siamo tutti qui dentro rinchiusi, in mezzo anche a tutti questi adulti?"
Restò in attesa di una spiegazione da parte di Casey. Chissà quali motivazioni c'erano dietro a tutto quello. Solo una cosa sapeva: che Rosmerta era nei guai, c'era il locale affollato e dietro il bancone era da sola. Narcissa osservò qualche attimo la donna, che si districava tra i tavoli scaricando menù a destra e manca e servendo burrobirre e idromele a chi lo richiedeva.
"Rosmerta, ti serve una mano?"
Quando la donna le passò accanto, Narcissa la fermò per chiederle se necessitava d'aiuto. Nonostante si trovasse nel locale in vesti di studentessa, restava pur sempre una garzona del locale e col fatto che ci fossero così tante persone forse un aiuto non le sarebbe dispiaciuto. Sempre che, ovviamente, Casey non decidesse diversamente per le sorti degli studenti. Quando li avrebbe radunati di nuovo per farli tornare a Hogwarts?


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Inventario:
- Collana raffigurante lo stemma della famiglia Cooper
- Bacchetta in legno di Ebano, con nucleo di Corda di Cuore di Drago, 9 pollici, Rigida

Stats:
PS: 101
PC: 50
PM: 50
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Conoscenze:
Incantesimi appresi finora a lezione e quelli innati

 
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view post Posted on 23/8/2020, 15:01
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Siri Jensen
Tassorosso | Studentessa | 11 anni | Concentrata | Outfit | ♪XwFHG5M "È sicura la mia sfortuna, come è sicuro che 2+2=4"
ILa sua fuga ai tre manici di scopa, era riuscita con successo, nonostante la situazione non fosse tra le migliori. Il respiro affannato della giovane strega, si faceva spazio dentro di lei, come il battito del suo cuore che sentiva ripercuotersi nella sua testa, passando per le orecchie. Parte dei suoi battiti era coperto dalla confusione dei clienti che sedevano fuori dal locale, alcuni un po' indispettiti, altri che chiedevano il conto e la proprietaria ticchettava con fare nervoso sulla porta. Con un allarme del genere, all'interno del villaggio, di certo aveva le sue buone motivazioni per non comparire con un bel sorriso sul viso, ma in preda all'agitazione. Al suo arrivo alla locanda, la ragazza si trovò a vedere che tale luogo, scelto per stare al sicuro, era già gremito di persone e di certo non sarebbe stato facile chiudere i vari studenti della gita, a mo' di barattolo sotto vuoto. Al loro completo arrivo, la giovane proprietaria, con aria leggermente scocciata, seppur con le mani legate o forse un semplice atto di solidarietà, li fece entrare. Per fortuna vi era ancora un po' di spazio, alcuni tavoli ai banconi sembravano essere liberi, alcuni sgabelli erano vuoti, segno che sì, potevano accomodarsi e non farselo soffiare da qualche ubriacone o un adulto di mano più veloce. Dritti al bancone, diceva la proprietaria, ma dove sedersi? Prima di tutto, avrebbe cercato di avvicinarsi sia a Jaehaerys che a Lyvie per scusarsi del suo essersi distaccata, soprattutto per averli ignorati nella parte iniziale della gita, non per qualche cattiveria gratuita, ma il suo essersi distaccata, l'aveva completamente assentata da tutto. Non voleva però che la considerassero come una cattiva persona, quindi avrebbe cercato di scusarsi con loro due, ovviamente una volta entrati all'interno dei Tre Manici di Scopa.
«Volevo scusarmi per non avervi salutato in precedenza, non volevo sembrare distaccata, anche se probabilmente è stata quella l'impressione che ho dato. Mi spiace essermi comportata male.»
Un attimo di silenzio da parte di Siri che guardò sia il corvetto che la serpentella, sperando in una qualche forma di perdono, ma anche se non sarebbe arrivata, sapeva di aver fatto la scelta giusta nel chiedere almeno scusa. Rimaneva solo un'ultima cosa da fare, fare il conto delle persone che erano giunte al negozio. Non conosceva tutti quelli che si trovavano lì, lo sapeva bene, ma al tempo stesso aveva visto, inizialmente, i fratelli Edison che ora però non facevano parte del gruppo, avrebbe dovuto avvisare il prefetto.
«Signorina Bell! Mancano all'appello i fratelli Edison, entrambi tassorosso.»
Si sarebbe rivolta in direzione del prefetto dei Grifondoro, cercando di darle altre informazioni e aiutarla magari con la conta delle persone che mancavano, così da poterla aiutare a mantenere i conti. Non aveva tanta voglia di burrobirra, almeno non in quel momento, ma di leggere della notizia sul giornale, in merito al grifone, quello avrebbe voluto. Dopo aver riferito la notizia alla giovane ragazza, a capo della gita, si sarebbe diretta, se nessuno avesse preso interesse per quel giornale, verso il ragazzo che lo aveva innalzato al cielo, per leggere quelle ultime informazioni.


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× Inventario ×
- Raccolta di fiabe "Alberi sempreverdi nel paese di Dunwich"
- Fernweh: Legno di Vite, Piuma di Occamy, 11 pollici, Flessibile

~ Incantesimi Conosciuti ~
- Incantesimi innati
- Prima classe: Wingardium Leviosa, Finite Incantatem, Lumos (e variazioni), Nox, Sonorus, Quietus, Gratta e Netta, Epoxy, Tergeo, Periculum, Cornus
- Seconda classe: Silencio, Muffliato, Diffindo
- Terza classe: Reparo
 
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view post Posted on 24/8/2020, 14:15
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𝑤𝑒'𝑟𝑒 𝑎𝑙𝑙 𝑚𝑎𝑑 𝘩𝑒𝑟𝑒

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11 anni • studentessa • I anno • Serpeverde • Scheda


Si trovava al fianco di Jaehaerys la giovane Serpeverde, in una situazione allarmante. Eppure, al tempo stesso, quella semplice gita si era trasformata in una vera e propria avventura e la cosa, da un lato, la rendeva a dir poco entusiasta interiormente. Ma, al tempo stesso, la preoccupazione per gli altri primini di Hogwarts era lampante, inevitabile. Guardò con occhi preoccupati il biondo Corvonero, quando poi cercò con lo sguardo Siri. Per fortuna la trovò, così poté tirare un piccolo sospiro di sollievo. Per quanto fosse travagliato il loro rapporto, non poteva di certo dire di odiarla al punto tale di volerla vedere in una situazione di pericolo. Fu alle parole di Jaehaerys che si rese conto dell'assenza di altri due primini, spostando immediatamente lo sguardo a Casey per capire il da farsi. Andare a cercarle e rischiare o rimanere lì e al sicuro?
I Tre Manici di Scopa era strapieno di gente, Lyvie sapeva che se si fosse allontanata di poco dal gruppo, probabilmente si sarebbe persa. Il panico regnava in quella situazione e le parole di Madama Rosmerta, che invitava i primini ad avvicinarsi al bancone, la colsero di sorpresa. Così, assieme a tutti gli altri avanzò verso il bancone, ove Lyvie poté notare uno sconosciuto studente di Grifondoro, che però aveva affianco una copia della Gazzetta del Profeta, la stessa che la Serpeverde aveva evitato di leggere la mattina stessa. Come aveva potuto non notare l'articolo in prima pagina?
Se l'avesse fatto, avrebbe tranquillamente potuto dirlo al Prefetto che li aveva accompagnati e tutta quella situazione non sarebbe mai capitata. Soprattutto perché alla vista del Grifone si rese conto del fatto che non fosse particolarmente amichevole, come creatura magica. Fu tentata dal prendere quella copia della Gazzetta per leggerla, quando Siri stavolta attirò l'attenzione sia sua che di Jaehaerys. Le sue parole la sorpresero, ma nel senso positivo della cosa. Lanciò un'occhiata d'intesa al biondino accanto a sé, quando si rivolse alla Tassorosso.

« Stavolta sei perdonata, per ora. » ironizzò senza poterlo evitare, poiché come suo solito non sapeva accettare adeguatamente delle scuse.
Fu a quel punto che Narcissa le parlò e allora Lyvie non poté che osservarla con occhi provati sebbene, rispetto a lei, avesse capito cosa stava succedendo.


« Siamo sulla stessa barca, non dirlo a me! A quanto ho capit--... » esordì ma, prima che potesse spiegarle qualsiasi cosa, la concasata le aveva proposto di avvicinarsi a Casey.
E allora Lyvie invitò anche Siri e Jae a fare lo stesso con un cenno del capo, anche perché non voleva perderli di vista. Quando apprese che anche altri due primini mancavano all'appello, si rese conto della gravità della cosa.
A quel punto Steve Prewett, l'altro primino presente ai Tre Manici di Scopa, parlò: apprese che il ragazzo più grande con la tunica dei Grifondoro era un certo Zachary e fu proprio lui a spiegare la situazione a tutti. La situazione sembrava davvero grave, come avrebbero dovuto comportarsi ora?
Per quanto allettante fosse l'idea di bere assieme ai suoi compagni, al momento non si sentiva proprio in vena di farlo. Ma quando capì che l'adepto anziano di Grifondoro fosse "straricco", ci pensò su.


« Non male. » si rivolse a quel punto a Siri, Jaehaerys e a Narcissa in un sorriso sarcastico.
« Anche se... Forse ci conviene prima trovare un modo per cercare gli altri. Come possiamo fare? Stare qui senza fare nulla è inutile. » si rivolse infine al Prefetto di Grifondoro, sperando di smuovere la situazione e spingere quindi tutti a cercare le persone assenti. O, almeno, ci stava provando.


PS: 104 • PM: 51 • PC: 51 • EXP: 2

• Inventario •
Bacchetta: legno di Peccio (Abete Rosso), lacrima di Sirena ed essenza di Anemone, 10 pollici, sufficientemente elastica

• Incantesimi conosciuti •
Incantesimi innati
Prima classe: TUTTA
Seconda classe: Evanesco, Expelliarmus, Riddikulus


 
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CASEY BELL
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HOGSMEADE • PREFETTO GRIFONDORO
Un tuffo al cuore le aveva scosso il petto quando vide Madama Rosmerta intenta a chiudere la baracca. Col puro potere della mente aveva cominciato a scagliarle addosso tutte le maledizioni che conosceva ma, non appena la donna si arrestò sulla soglia del locale, Casey non poté far altro che esternarle tutta la sua gratitudine. «Grazie, grazie mille, signora. Nessuno ci ha detto nulla di questa storia. Hogwarts è troppo lontana e io--» Le indirizzò uno sguardo piuttosto afflitto, ma ben presto cambiò rotta ed espressione. Lasciò la frase in sospeso, non voleva fare intendere a nessuno che non aveva la minima idea di cosa fare in quel momento, a parte seppuku.
La lista dei partecipanti alla gita si srotolò di fronte a lei in tutta la sua lunghezza. Gli occhi scivolarono dal primo nome all'ultimo senza riuscire ad affibbiare un volto ad ognuno di essi. Le mani le tremavano, ma continuava insistere su un'espressione seria e solida, anche se ogni ragionamento continuava a sfuggirle come una piccola anguilla. La grande confusione dentro il locale, il cicaleccio dei primini in subbuglio, non facevano altro che toglierle le facoltà di analisi a cui tanto teneva. Solo quando qualcuno dei ragazzini (Jaehaerys) pronunciò dei nomi a lei familiari staccò il naso dalla pergamena, a cui senza volerlo si era incollata, e si bloccò a fissare le loro facce. Delta e Alice. Aveva sentito Alice ribattere qualcosa quando aveva dato l'ordine di barricarsi dentro i Tre Manici. Non poteva credere in quel preciso istante che potesse disubbidirle e andare in una direzione del tutto diversa. O la Wagner era pazza o doveva esserci un motivo ancor più serio. Cercò fra quelle teste capellute di primini e si rese conto che mancava pure Vivienne. Dovevano essere per forza insieme, così si augurava. Un'altra ragazzina (Siri) emerse fra le voci annunciando l'assenza di due tassorosso, gli Edison. Di lì a poco il suo cuore sarebbe esploso. Doveva capire come agire, e alla svelta, ma doveva mantenere la calma, per non allarmare i ragazzini più di quanto lo fossero già.
Sarebbe stato piuttosto difficile raggiungere quel traguardo se una ragazzina (Narcissa) non l'avesse richiamata con tono tanto stizzito. Casey si sentì avvampare e asserì che con una sberla o meno dieci punti alla sua casata forse sarebbe riuscita a ricucire i lembi di quella piccola lingua biforcuta. Rabbia e ansia però riuscivano sempre a farle avere reazioni esagerate, e una situazione come quella poteva esaltare chiunque, persino i più piccoli. Non c'era tempo per quelle sciocchezze.
Rispose al posto suo un'altra voce alle loro spalle. Zachary - lo riconobbe dalle particolari gambe lunghe che gli avevano sempre assicurato il titolo di "spilungone" - agitava una copia della Gazzetta del Profeta, sulla cui prima pagina spiccava la fotografia animata di un enorme grifone che volava. Sentì ancora una volta la rabbia montarle a neve le budella, sia nei confronti del concasato più grande che dell'intera istituzione scolastica. Se la notizia era stata in circolo dal primo mattino perché non avevano fatto un annuncio generale a colazione? Quelle gite erano quotidiane, da farsi ogni giorno alle diciassette. Cosa ci voleva a informare Caposcuola e Prefetti?
«E allora, dato che lo sapevi, cosa diamine ci fai qui?» gli rispose di rimando, lasciando che tutta la sua frustrazione si sfogasse addosso a lui. Ciononostante la domanda era più che appropriata. O era totalmente rincorbellito da meritarsi un lettino al San Mungo o aveva intenzione di farsi assumere come domatore al Ministero per fama e non tramite colloquio come tutti gli altri poveri cristi.
Il dado era tratto e lei aveva preso la sua decisione. Si inginocchiò di fronte al gruppetto di ragazzini, e si premurò di guardarli tutti, uno a uno, fissi negli occhi. «Ascoltatemi bene» disse. «Quello che vi sto per dare è un compito della massima importanza. Trovate un modo, tramite Rosmerta o chiunque altro, di contattare Hogwarts e di farci mandare qualcuno che possa aiutarci e riportarci al castello. Assicuratevi che nessuno del mio, del nostro gruppo esca da qui. Si tratta di una questione di vita o di morte, e io non voglio né furbi né temerari con me. Se qualcuno se ne andrà toglierò cinquanta punti a ognuno di voi, e sì Prewett, anche se sei della mia casata. Mantenere tutti in salvo qui dentro è l'unico modo in cui potete essermi d'aiuto.» Non avrebbe tolto sul serio quei punti, ma volto e parole trasudavano la più totale rigidità. Dare loro un compito di quel calibro li avrebbe impegnati a non andare nel panico e a trattenersi l'un l'altro entro quelle mura.
«Zachary!» Si alzò in piedi e chiamò il concasato più esperto. «Molla l'oro agli assetati e vieni con me. Ci sono dei ragazzini là fuori che devono essere recuperati.»
Si sentiva responsabile, anche se aveva maledetto Peverell per tutto quel tempo. Li avrebbe recuperati anche a costo di farsi staccare via la testa dal Grifone. Se in parte era per la spilla, dall'altra non poteva sopportare di aver messo in pericolo qualcuno. Se fosse successo qualcosa, anche solo un graffio, se ne sarebbe pentita amaramente per tutto il resto della sua vita. Si sarebbe chiusa alle spalle la porta dei Tre Manici, con o senza Zachary, e sarebbe corsa verso Bibliomagik. Lì era dove aveva detto ai ragazzini che avrebbero potuto trovarla, anche se i suoi acquisti al negozio erano durati molto meno del previsto. Si augurò che fossero andati tutti lì a cercarla o che fossero in salvo dentro qualche altro edificio.

INVENTARIO

• Bacchetta
• Anello dei Gemelli (Camillo)
• Zaino con libri acquistati da Bibliomagik e il Cavillo
• Sacchetto di caramelle con Caramella d'Illusione
• Lista dei nomi dei partecipanti alla gita
CONOSCENZE

• I classe
• II classe
III classe + Protego, Iracundia, Algor Flamma, Extinguo, Àceclo, Guidami
V classe + Stupeficium
 
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view post Posted on 27/8/2020, 19:10
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You can own the Earth and still, all you'll own is Earth until You can paint with all the colors of the wind

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Alice Wagner
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Proud Gryffindor ➼Troublemaker ➼ 12 y.o ➼Scheda Outfit
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Alice sapeva di trovarsi in una situazione pericolosa, ma in qualche modo l'adrenalina le prendeva fuoco così nel suo corpo piccino, appena le cose si facevano pericolose, qualcosa scattava dentro di lei. Non era tuttavia una sciocca ed aveva visto già dal volto di Casey quanto la faccenda fosse seria, per cui nel momento in cui si rese conto di dove Vivienne fosse, il suo obbiettivo principale era proprio quello di ritornare ai tre manici il più in fretta possibile senza pitstop panoramici, non avrebbe mai disobbedito deliberatamente ad un ordine della prefetta senza un motivo così importante, almeno non lo avrebbe mai fatto in una situazione di panico del genere, voleva solo assistere la sua amica e non lasciarla da sola, Casey aveva già troppo a cui pensare, c'erano tantissimi studenti da sorvegliare e chissà quanti altri finiti dispersi come Vivienne, loro se la sarebbero cavata, giusto? Certo vedere un Grifone a piede libero era una occasione rara, dopotutto era l'animale simbolo della propria casata, per cui il tutto lo rendeva ancora più elettrizzante. Doveva essere un animale fiero ed impavido e proprio questo le dava qualche pensiero, lei e Viv non erano assolutamente in grado di poterlo affrontare, erano ancora al primo anno e non abbastanza esperte per questo tipo di cose! Quanto avrebbe voluto essere più utile in quella situazione! Prima che potesse rimpiangere la sua inutilità solo qualche secondo in più, un curioso ometto parve apparire dal nulla, preceduto da una quantità significativa di gufi che presero a fermarsi proprio intorno alle due, in cerchio. Alice sollevò un sopracciglio, gli animali non la spaventavano ma era tutto così strano, stavano succedendo cose a dir poco curiose, non sapeva spiegarselo << Ma cosa-->> si scambió un'occhiata confusa con Vivienne incerta sul da farsi. L'uomo, che le aveva appena raggiunte sembrava molto scosso e voleva che l'aiutassero a scacciar via i gufi, ma Alice non aveva nessuna voglia di venir mangiata dal Grifone, chissà perché i gufi avevano deciso proprio di andare da loro. Che fosse un modo insolito di proteggerle? Tirò su la bionda aiutandola ad alzarsi lentamente e poi si rivolse all'uomo, nonostante il suo metro e quarantacinque, aveva su uno sguardo fiero e deciso << E noi che ci ricaviamo in cambio? >> ancora perplessa sulla richiesta indicò lo stormo di gufi contandoli con l'indice e mimando con le labbra il numero di ognuno mano a mano << Una ventina di gufi. Se riusciamo a spostarli ci ospita nell'ufficio? A quanto pare c'è un Grifone in arrivo e non vorremmo finire nel fargli da antipasto. >> concluse felice del suo mercanteggiar loro un posto al riparo, aveva visto persone smaterializzarsi per Dio! Doveva essere sicuramente qualcosa di serio. Occhieggió ancora l'amica prendendola poi da parte << che dici proviamo con un Oppugno? Se io mi metto lì >> mimó la parte destra dello stormo di gufi << e tu di là, forse riusciamo a spostare la maggior parte. Speriamo solo che gli altri li seguino. >> la bacchetta la teneva ancora stretta nella destra e quindi dopo un cenno d'assenso di Vivienne si posizionó dove deciso e si concentrò profondamente per richiamare la magia. Sollevò la bacchetta nella direzione dei gufi, quindi di fronte a sé e visualizzó mentalmente l'incantesimo, il gesto fu molto preciso e scattante e la mira, cercò di tenerla il più possibile concentrata di fronte a sè. L'obbiettivo finale era riuscire a spostare gli uccelli da lì, come era stato suggerito dal postino ed Alice sapeva che utilizzare questo tipo di magia sugli esseri senzienti come gli animali avrebbe richiesto più concentrazione del normale. Fece un grosso respiro mentre avvertiva il mana scorrere lungo il corpo, carico di energia. Con voce chiara scandì l'incantesimo << Oppugno! >> se tutto fosse andato secondo i piani avrebbero dovuto scagliare i gufi nella direzione dell'ufficio postale in modo da farli rientrare, magari non tutti ma una buona parte. Successivamente, Tolta quella seccatura da mezzo, sarebbero forse corse presto ai ripari, almeno si sperava.
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Punti Statistica

Salute: 100

Corpo: 50

Mana: 50

Esperienza: 1,5

Pozione: 0
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Inventario

Bacchetta (Legno di Sequoia, Piuma di Ippogrifo, 11pollici, Flessibile)

Fischietto richiamo scoiattolo

Collanina con una piccola volpe intagliata in legno

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Incantesimi conosciuti:

Prima classe: Incantesimi fatti a lezione + Innati

 
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view post Posted on 28/8/2020, 09:21
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Vivienne Leah Pierce

Grifondoro ✧ 12 anni ✧ scheda ✧ Outfit X X




ugWKatBViv ci mise alcuni secondi a capire cosa fosse successo, era a terra col sedere dolorante e la testa le stava per scoppiare per colpa di quel suono infernale. I palmi corsero subito a tapparsi le orecchie, cercando di attutire il suono. Dopo alcuni minuti finalmente per strada tornò a regnare il silenzio e Viv fece scivolare giù le mani, era pronta a tirarsi su quando la raggiunse una voce familiare. Era Alice! L'amica sembrava preoccupata, non tanto per il pericolo al quale potevano andare incontro le due ragazze restando per strada - ma questo era semplicemente perché loro stesse non avevano idea di cosa volesse dire incontrare un grifone - ma quasi di più per la reazione del loro prefetto. « Alice!! Sì, tutto bene. Sono inciampata. » Nel frattempo sfruttò l'aiuto dell'amica, con la mano destra si aggrappò al suo braccio, mentre usò la sinistra per spingersi su e alzarsi in piedi. « Ma tu hai capito che è successo? Guarda come si è svuotato il villaggio! » Viv si guardò intorno; i negozi erano chiusi e le persone continuavano o a smaterializzarsi o a rientrare nelle abitazioni. Ormai in strada erano rimaste solo loro due. Una volta in piedi si accorse che ancora il fondo schiena le faceva un po' male; le sarebbe venuto un bell'ematoma. *Così la prossima volta guardi dove metti i piedi* Si rimproverò lei. Comunque ce la faceva a camminare ed era pronta a tornare dal Casey. Ma improvvisamente un nuovo suono si alzò nell'aria. Questa volta non era l'Incanto Gnaulante stavolta, sembrava più... come un movimento d'aria, un battito d'ali! Viv si girò verso la fonte del suono proprio nel momento in cui i volatili si riversavano sulla strada in cui si trovavano lei e Alice. « AHHHHH » Un urlo stridulo le uscì spontaneo dalla bocca, nel timore che lo stormo fosse rivolto proprio verso loro due. Viv tirò su le braccia per proteggersi il volto - la bacchetta sempre stretta sulla mano destra. Le due ragazze sembravano essere proprio l'obiettivo dello stormo: i pennuti iniziarono a girare intorno alle due Grifondoro, stringendo la traiettoria giro dopo giro. « Oddio Alice, perché abbiamo uno stormo di gufi che ci gira intorno?? » Superato lo shock iniziale, Vivienne non era propriamente spaventata ma più che altro sconcertata e confusa. Gli uccelli non la spaventavano anche se, ovviamente, l'idea che si stessero pian piano avvicinando non la rendeva felice, anzi! Il loro proprietario si fece ben presto vedere, cosa che diede modo a Vivienne di capire da dove venissero: l'ufficio postale. *Non è mica colpa nostra se i gufi sono usciti!* Pensò lei, dopo aver ascoltato la richiesta dell'uomo che pretendeva che le due ragazze lo aiutassero a recuperare i gufi. Come se non avessero altri problemi a cui pensare! Alice fu brava a sfruttare la situazione per trovare un posto in cui nascondersi: il tempo passava e loro erano un po' distanti dai Tre Manici di Scopa. In ogni caso Viv non si sarebbe mai tirata indietro quando c'era da essere altruisti, anche se in quel momento non aveva idea di come avrebbe potuto fare. Poiché la sua conoscenza della magia non era ancora così estesa, non ci mise troppo tempo a trovare un incantesimo che avesse potuto aiutarle nella faccenda, oppugno. Alice la anticipò di pochi secondi, anche lei aveva pensato la stessa cosa. Nonostante l'attimo di confusione Viv non poté evitare di pensare che era felice ad avere un'amica con cui essere coordinata mentalmente. « Sì! Proviamo! » Così si posizionò vicino alla sinistra dell'amica mentre lo sguardo seguiva i movimenti dello stormo di gufi: osservava le ali che sbattevano e guardava come questi si muovevano. Anche se non erano troppo veloci lei doveva esserlo, per evitare di non riuscire a puntarli con precisione. Così alzò la mano destra e puntò con la bacchetta verso il gruppo di pennuti da cui non avrebbe distolto lo sguardo per tutta la durata dell'incantesimo. Si concentrò su quello che voleva che succedesse, ovvero scagliare i gufi verso il vicolo da cui erano usciti, in modo da reindirizzarli dentro l'ufficio postale. « Oppugno! » Mentre pronunciava la formula spostò il braccio facendo un movimento il più possibile deciso e indirizzò la punta della bacchetta verso il punto da cui gli uccelli erano arrivati. Se tutto fosse andato per il verso giusto il gruppo di uccelli che stava osservando sarebbero stati "lanciati" verso il vicolo. Se anche Alice fosse riuscita nel suo tentativo magari sarebbero riuscite a far tornare i pennuti a casa. E magari, grazie a quello, avrebbero anche guadagnato un posto dove stare al riparo.



Inventario:Bacchetta: Legno di Larice, Lacrima di Veela, 10 pollici e 3/4, Sibilante

Incantesimi conosciuti:Incantesimi innati.
Prima classe: Finite incantatem, Lumos, Lumos Solem, Lumos Maxima, Nox, Wingardium Leviosa
Seconda classe: Evanesco

Stats:Punti Salute ↣ 104/104
Punti Corpo ↣ 50/50
Punti Mana ↣ 50/50
Punti Esperienza ↣ 1.5



 
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view post Posted on 28/8/2020, 15:49
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draco dormiens nunquam titillandus

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δ Delta McTavish I anno 11 anni Outfit δ
FSMsLaK
Non v'era più alcun borbottìo per le vie di Hogsmeade, alcun tintinnìo che annunciava l'ingresso in bottega,o alcun rumore di passi - leggeri o pesanti - intenti a percorrere quelle strade.
Persino la natura sembrava essersi fermata e quel filo di brezza che mi aveva accompagnata, cessò di farsi sentire, come se anch'essa fosse fuggita da quell'insopportabile suono.
Quella giornata riuscì a guadagnarsi il gradino più alto del podio nella categoria delle gite più terrorizzanti e peggiori che avessi mai fatto, seppur fosse solo la prima e, probabilmente, per molto tempo a venire, anche l'ultima.
Era tutto così surreale ed incredibile che la mia mente decise di passare alla fase della negazione: non era possibile che io mi trovassi ad Hogsmeade in quel momento. Non poteva davvero succedermi qualcosa. Non poteva essere davvero qualcosa di così pericoloso, dopotutto eravamo studenti di Hogwarts. Qualcuno ci... mi avrebbe soccorsa, prima o poi. Non poteva succedermi niente, Hogwarts era il luogo più sicuro al mondo.
Già, Hogwarts.
Le soluzioni, alla quantità innumerevole dei miei momentanei problemi, non si presentarono all'appello e la prima lacrima di insofferenza mi rigò la guancia destra, fino a scivolare sul collo, finendo lì la sua corsa.
Non potevo asciugarmi il viso con la manica della divisa e confermare la sconfitta, annunciare la mia resa a quella situazione bizzarra. Non potevo abbandonarmi a quella stretta allo stomaco, che non accennava ad allentarsi neanche un po', e non potevo arrendermi a quel terrore che mi faceva scalpitare il cuore.
«Accidenti Casey...»
Sussurrai delusa ed irritata, osservando l'edificio di Bibliomagic, in cerca di una qualche illuminazione.
In tutta risposta, la brezza tornò a solleticare la mia pelle, accompagnata da un invitante profumo di cannella, che mi ricordava le sere d'inverno e la cioccolata calda che la signora McTavish aveva sempre premura di prepararci. La cannella era una delle cose più gradite da mia madre ed, annusare quell'aroma, mi provocava calore al cuore e mi ricordava casa.
Non esitai, adesso, nel voltarmi e nel cercare la fonte di tutto quel conforto.
Una figura sostava accanto ad un piccolo banco in legno, vicino a Zonko.
Quella figura aveva un lungo abito blu e la sua mano destra era leggermente alzata nella mia direzione, come ad incitarmi ad avvicinarmi a lei.
Erano pochi passi, ma li percorsi velocemente, tanta era la paura di perdere quell'unica via di scampo che si era, fortunatamente, presentata al mio cospetto.
La signora era piuttosto magra ed il suo aspetto ed il suo stato emozionale raccontavano molto di quanto fosse il suo vissuto: avrei scommesso tutti quei pochi galeoni posseduti che quello non era, certo, il primo allarme magico che era giunto alle sue orecchie.
«Vieni, cara, va tutto bene?»
Disse in modo gentile, come gentili erano, anche, i suoi occhi.
Se una delle mie nonne fosse, mai, vissuta tanto, avrei voluto che fosse così: con la chioma baciata dalla luna ed un aspetto che incitava solo alla tenerezza.
Avrei voluto abbracciarla, anche se non ero solita farlo, ma la mia mente continuava a ripetermi che era una sconosciuta qualsiasi e che non potevo abbandonarmi definitivamente a Lei.
«Vorrei solo sapere in cosa mi sto cacciando!»
Dissi piano, quasi a non voler interrompere quel silenzio.
info box ©Aiden Weiss



Inventario
▸Bacchetta: Legno di Noce Nero, piuma di Occamy, nove pollici, rigida.

Conoscenze
Incantesimi innati.

Stats
Punti Salute ↣ 100
Punti Corpo ↣ 50
Punti Mana ↣ 50
Punti Esperienza ↣ 1
 
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view post Posted on 28/8/2020, 17:43
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Primo del suo nome, Re degli Andali, dei Rhoynar e dei Primi Uomini, Lord dei Sette Regni e Protettore del Reame.

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Jaehaerys Erik Blackfyre «

  » Studente ~ Scheda | Outfit


Per essere la prima gita fuori i confini di Hogwarts era diventata fin da subito molto movimentata! Se non fosse stata per l'incombente minaccia Jaehaerys si sarebbe anche divertito, ma non era quello il caso. Il pub si riempì abbastanza velocemente, tra le lamentele di chi desiderava godersi il suo boccale all'esterno e le ansie di chi era fin troppo preoccupato.
Madama Rosmerta riusciva a destreggiarsi tra i vari clienti e "rifugiati"senza alcun problema ed il giovane non poté che ammirarla per qualche secondo, sapeva come prendere tutti per il verso giusto, senza perdere la calma; trasmetteva tranquillità.
Nonostante l'apparente tranquillità, anche il Corvonero avvertiva una certa inquietudine in mezzo alla folla, così fece per allontanarsi dal bancone, salvo poi notare l'avanzare di Siri verso la sua direzione. Non se ne era accorto, ma anche Lyvie si trovava nelle vicinanze. La Tassorosso fu brava ad attirare l'attenzione di entrambi. Incredibilmente, si scusò.
Jaehaerys aveva inconsciamente deciso di evitarla, dal momento che appena la vide cercò subito di distogliere lo sguardo, ma quelle sue parole finirono per colpirlo. Tanti pensieri iniziarono ad affollarsi nella mente del giovane, tante possibili risposte: dall'altezzoso al troppo gentile, nessuna sembrava quella giusta. Decise di lasciar correre, di non farle pesare l'accaduto, in fin dei conti aveva agito senza che qualcuno le dicesse qualcosa ed inizialmente non l'aveva neanche fatto con cattiveria.


Scuse accettate.

Pronunciò con un accenno di sorriso, non troppo caloroso, ma neanche distaccato. Fu comprensivo, ma non riuscì a reggere per troppo tempo la recita del "freddo e distaccato", finendo addirittura con il complimentarsi con l'amica riguardo la pubblicazione dell'articolo riguardante i "Boccini d'oro spia".

Comunque... bello l'articolo sui "Boccini d'oro" spia. Sa un po' di complottismo, ma è molto interessante. Mi aspetto ulteriori sviluppi!

Sorrise nuovamente e seguì Lyvie che voleva avvicinarsi a Casey per capire meglio cosa stava succedendo per le vie di Hogsmade; il piano non gli dispiaceva, quindi fu ben felice di farlo, senza dimenticare di prestare particolare attenzione a tutto ciò che accadeva attorno a sé. Voleva essere pronto ad intervenire nel caso altri studenti avessero deciso di allontanarsi, fin troppi mancavano all'appello.
Avvicinarsi si rivelò essere la scelta più giusta, poiché ebbero ufficialmente la conferma della presenza di un Grifone nelle vicinanze. Non era una semplice chiacchiera di strada, una supposizione, ma la pura e versa realtà. Ritornò il timore, la paura, ma anche l'eccitazione per la possibilità di vedere da vicina una creatura tanto magnifica. L'occhio gli cadde sulla porta, una breve analisi per valutare le sue possibilità di sgattaiolare via. Scosse la testa per allontanare il pensiero: non era la cosa giusta da fare. In una situazione simile bisognava fare il possibile per non creare ulteriori problemi. Il prefetto Bell era proprio della stessa idea, infatti poco prima di uscire per andare alla ricerca dei dispersi diede l'ordine di non far uscire nessuno studente. Era la cosa giusta da fare, Jaehaerys concordò pienamente con quella decisione. Gli studenti del primo anno potevano fare ben poco all'esterno, il prefetto aveva già troppe preoccupazioni, Zachary era l'unico su cui poteva contare realmente. Eppure, avvertiva un certo senso di amarezza.
Si guardò intorno, alla ricerca di un posto libero vicino al bancone.


Un boccale medio di orzata ed una porzione grande di patatine... ehm ovviamente sul conto di Zachary, grazie!

La sua ordinazione sfrontata aveva lo scopo di invogliare anche gli altri studenti ad avvicinarsi al bancone e spingerli ad ordinare; una distrazione per evitare che il panico si facesse largo tra gli animi dei presenti.
Dopodiché portò lo zaino dinanzi a sé ed estrasse il "Libro dei Mostri". L'unica cosa che poteva fare per poter anche solo pensare di poter dare una mano era documentarsi: il suo obiettivo era quello di cercare quante più informazioni possibili sui Grifoni, oltre a richiamare alla memoria qualsiasi nozione pregressa, ed elaborare una strategia per fermare la sua avanzata. Non era intenzionato ad abbatterlo, assolutamente.


*Questo libro dovrebbe contenere qualche informazione sui Grifoni... qualcosa di utile. Forse potremmo anche riuscire a catturarlo... oppure potrei... farmelo amico.*

Al solo pensiero di viaggiare in groppa ad un grifone il suo cuore sussultò. All'arrivo della sua ordinazione avrebbe fatto un sorso di orzata e mangiato due patatine, per poi rivolgerle verso i suoi compagni; un tacito invito a favorire.


Narrato ~ «Parlato» ~ *Pensato*

“ Welcome to Hogsmeade ”
© Arklys ~ harrypotter.it


Inventario
▸Zirael; Bacchetta in Legno di Faggio, Piuma di Fenice, 12 pollici e 1/2, Duttile;
▸Zaino:
- Libro: "Antichi stregamenti ed incanti obliati (Orcolevitas/Monstrum)"
- Libro: "Allevare Draghi per lavoro o per hobby" (+1 Mana)
- Libro: Dall'uovo agli inferi: guida pratica per l'allevatore di draghi (+1 Mana)
- Libro: I magnifici sette (+1 Mana)
- Libro: Il libro mostro dei Mostri, per approfondire la conoscenza sulle creature magiche (+2 Mana)

Incantesimi:
Innati: Acclario; Arefacio; Bryus; Caeruleus Tintinnabulum Flammo; Cariòn Versatio; Fumos; Illegibilus; Lapsus; Oppugno; Veronesi
Prima Classe: Flipendo; Rictusempra
Seconda Classe: Expelliarmus; Riddikulus; Confundus


Statistiche
Punti Salute: 104
Punti Corpo: 50
Punti Mana: 55
Punti Esperienza: 1,5
 
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view post Posted on 30/8/2020, 12:19
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Il Fato

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Vt3s5ZH
Fuga di un Grifone dal famoso Zoo di Londra. [...] La creatura magica è riuscita ad evadere dalla sua gabbia ed ha spiccato il volo portando con sé paura e sensi di colpa da parte di chi non è stato in grado di adempiere al proprio dovere, come ad esempio i domatori che non sono riusciti ad impedirgli la fuga. [...] Noi della Gazzetta invitiamo chiunque lo avvisti ad avvisare immediatamente la redazione o il Ministero e a fare molta attenzione, i Grifoni sono animali molto aggressivi e istintivi ed attaccano l'uomo.

– Dalle pagine della Gazzetta del Profeta,
«Un Grifone alla riscossa»
allerta, cari lettori, e prudenza

Alcuni studenti mancavano all'appello. Né come né quando fosse accaduto poteva avere troppa importanza, l'evidenza passava ormai dallo sguardo dell'uno e dell'altro tra i presenti. C'era chi non ne sembrava troppo preoccupato, come Prewett: il più piccolo tra i Grifondoro riuniti, infatti, si limitò a prendere posto affianco al concasato più grande. Aveva un modo tutto suo di relazionarsi con il prossimo, e con la statura bassa, la figura grassottella e un soffio di lentiggini sul volto roseo, si mostrava ridente, come se l'intera situazione non fosse affatto un suo problema. Zachary, subito accanto, ormai lo conosceva fin dal primo giorno del suo arrivo ad Hogwarts, per un paio di settimane - questioni di organizzazione - avevano perfino condiviso il dormitorio. Batté la mano sulla spalla del primino, con un sorriso pieno sulla bocca. «Così si ragiona, Prew.»
Recuperò facilmente una discreta somma di denaro dal Mokessino che portava al collo, e quando il laccio si sciolse delicatamente tra indice e pollice, sul bancone scivolarono un bel po' di Galeoni. Il tintinnio fu presto seguito dal bagliore colorato d'oro, alla fine Prewett coprì tutto con la mano e cercò un menù. «Grazie, Zach. Sì, signorina Bell.» Passò dal primo alla seconda con la stessa facilità con cui avrebbe ordinato un cheeseburger. Zachary non ne fu sorpreso, non troppo. Sistemò di nuovo il sacchetto di pelle al collo e si disse pronto. In piedi, la nomea che i concasati e gli altri studenti gli avevano affibbiato tempo addietro acquisì una vera e propria conferma - Zachary Ellis era altissimo, molto più dei suoi coetanei, e il fatto che fosse piuttosto magrolino non faceva che accentuarne il profilo. Superava Casey Bell più di una spanna, ma non si curò di eventuali sguardi indiscreti. Non ne era così imbarazzato.
«Io ero già qui ben prima della notizia sul Profeta.» Il boccale di Burrobirra non era che l'ultimo di una discreta fila, le gote leggermente arrossate del Grifondoro ne diedero suggerimento. Non precisò altro, aveva già pagato tutte le sue consumazioni ed era pronto per dare una mano. All'avanzare del Prefetto, l'avrebbe semplicemente seguita. Quanto richiesto da Bell non doveva risultare difficile: restare al sicuro, non uscire dal locale, cercare un contatto con la Scuola di Hogwarts. Anche lì, ai Tre Manici di Scopa, c'era da fare. Il bancone si stava riempiendo, pochi altri posti restavano liberi - sedutosi, il Corvonero poté ordinare facilmente, Prewett ne parve deliziato. Un boccale di orzata e una porzione di patatine arrivarono in fretta, a dispetto della folla riunitasi. Da parte del Grifondoro, si aggiunsero una Burrobirra analcolica e un paio di cupcake alla zucca. «Prendo anche qualche nocciolina per il nostro amichetto.» Non poteva passare inosservato, infatti, quel curioso scoiattolino che nel frattempo si era arrampicato sul bancone. Forse aveva riconosciuto Prewett come una delle figure più familiari nella Sala Comune che condivideva con Alice Wagner, forse gli era semplicemente simpatico. Il sopracciglio confuso di Rosmerta passò in fretta, la voce della Seperverde la riportò con i piedi per terra. Soppesò il suo volto un pizzico in più del solito, distratta dal bricco di latte che volteggiava alla sua destra e le tre porzioni di patatine fritte alla sua sinistra. Alla fine, però, la riconobbe.
«Oh Narcissa, cara, sei qui.» Arrivò al bancone e lasciò scivolare lentamente i primi due cartocci di patatine. «Non sei di turno, vero? Ne avrei così bisogno, l'altra ragazza arriva in pomeriggio. Potresti portare queste a quel signore lì in fondo? L'uomo con il turbante, all'ultimo tavolino.» Indicò avanti, dove il Mago apparentemente in dormiveglia sedeva da solo, le braccia strette al petto. Piuttosto robusto, vestiva un lungo cappotto, inusuale per una stagione calda come quella. Sul tavolino aveva già una porzione di patatine, sembrava tuttavia che ne avesse ordinate altre due. Se Narcissa avesse accettato di porgere aiuto, farsi largo tra i clienti non sarebbe stato complicato. Madama Rosmerta si allacciò tra l'altro al resto della conversazione, sfruttando quei pochi istanti liberi per rivolgersi a tutti gli studenti. «Sempre lì in fondo sulla parete c'è il quadro di Mirabella Plunkett, se riuscite a parlarle vi potrà fornire un collegamento con Hogwarts, c'è un altro suo ritratto al Castello.» Qualcuno poco oltre chiamò il nome di Rosmerta: un colpo di bacchetta e il bricco di latte sfrecciò verso quella direzione, al cliente opportuno. Concluse in fretta, cercando lo sguardo dei ragazzi più vicini - tutti poterono ascoltare le sue parole. «C'è un piccolo problema, da quando si è innamorata di quel Tritone, la povera Mirabella parla soltanto Maridese. Magari sarete fortunati, l'importante è che non si trasformi in eglefino.» Borbottò un'ultima frase che suonava come che storia quella!, e trotterellò via. La storia di Mirabella Plunkett non era così conosciuta tra i giovani maghi, ma di certo era tra le più belle: il suo secondo ritratto più famoso, ad Hogwarts, era incastonato perfettamente alle mura tra il primo piano e l'ampia sala d'ingresso. Forse tra Tassorosso e Serpeverde, qualcuno aveva avuto già occasione di adocchiarlo: il dipinto non passava inosservato, né quello alla Scuola né quello ai Tre Manici, e se si fossero avvicinati alla parete del locale, sul fondo, avrebbero scorto l'immagine di una giovane, incantevole donna - una corona di alghe e stella marina tra i lunghi capelli ramati, a cingerle delicatamente la fronte, occhi cielsereno e un abito di un dolce turchese; stringeva tra le braccia, come tesoro, uno strano pesce dalla bocca spalancata, lo sguardo vitreo. Alle sue spalle, in cornice, uno scoglio battuto dal mare schiumoso. Come tutti i quadri magici, anche quello si muoveva: la donna carezzava con la mano destra le squame del pesce, e aveva un'espressione distrutta, palesemente triste sul suo volto. Qualcuno tra i collezionisti più appassionati avrebbe notato che quella figura fosse la stessa sulla Cioccorana numero ventisette? In ogni caso potevano tentare di parlarle, raggiungerla non sarebbe stato problematico. Era la stessa direzione per Narcissa, il tavolino indicato da Rosmerta era esattamente davanti la parete con un paio di quadri. Prima di decidere sul da farsi, il giornale lasciato da Zachary passò tranquillamente all'attenzione tanto della Tassorosso quanto dell'altra Serpeverde: l'immagine del Grifone era indistinta, catturata in un volo frenetico, e vederlo dal vivo - era naturale - sarebbe stata tutt'altra cosa. A chiare lettere poterono leggere tuttavia della fuga dallo Zoo di Londra, di come la bestia si fosse allontanata dall'Inghilterra per raggiungere la Scozia, di come fosse ricercata da settimane e di come, ancora, avesse divorato diverse capre in un campo di... Un suono secco, forte, simile ad un colpo di frusta interruppe ogni possibile lettura. Sul bancone, infatti, il Corvonero Jaehaerys aveva poggiato e tentato di aprire uno dei volumi che era riuscito tempestivamente ad acquistare prima dell'allarme. Il Libro Mostro dei Mostri aveva una copertina particolarissima, rivestita di una foltissima peluria - al tatto era così morbida, ma lungo il dorso era stretto da fibbie che apparivano quasi come denti. Il ragazzo poté arrivare appena alle pagine dedicate alle Creature Magiche di Classe XXXX, era quasi vicino a trovare una descrizione accurata del Grifone, quando il libro si risvegliò di scatto. Come un piccolo mostriciattolo, di nome e di fatto, scoprì la dentatura aguzza di carta ed inchiostro e si animò con un'energia indomita: si avvinghiò al giornale vicino, tirandolo via dalle mani di chi lo stringeva, e lo strappò in mille e più coriandoli. Insaziabile, si spinse così sulla destra, zampettando lungo il bancone e trascinando con sé bicchieri, patatine e perfino un cupcake di Prewett. Di lì a breve sarebbe arrivato ai clienti vicini, qualcuno già sollevava lo sguardo, qualcuno già imprecava. Occorreva fermarlo, e in fretta. Anche il locale riservava le sue avventure.

Né Zachary né Casey riuscirono a seguire i risvolti all'interno dei Tre Manici di Scopa. Quando il Prefetto Grifondoro aveva chiesto l'aiuto dell'altro concasato più grande e subito dopo aver lasciato le sue indicazioni più importanti, uscire dal pub era stato semplicissimo. A dispetto dell'allarme scattato poco prima, né Rosmerta né gli altri clienti parvero troppo colpiti dal fatto che due giovani studenti andassero via, inoltrandosi tra le stradine del Villaggio. In effetti, nessuno era così sovrappensiero, c'era più il fastidio di non poter sedersi ai tavoli esterni che una vera e propria preoccupazione. Forse la notizia del Grifone non era arrivata, non a tutti, o forse - a malincuore - gli abitanti di Hogsmeade erano abituati a cose peggiori. Per Casey Bell, tuttavia, non poteva esserci nulla di più problematico quel giorno: gli studenti - tutti, dal primo all'ultimo sulla lista che custodiva - erano sotto la sua responsabilità. Non c'erano altri Prefetti, non c'erano Caposcuola. Il suo compito era portarli al Sobborgo, lasciare che vivessero l'esperienza gioiosa di una gita fuori porta, e da lì tornare al Castello di Hogwarts sani e salvi, illesi e integri. Non proprio l'ideale con una fiera tanto pericolosa a zampa libera, era evidente. Con l'andatura accelerata, Zachary teneva il passo: allentò il nodo della cravatta rosso-oro al collo, mentre si faceva largo tra gli ultimi maghi in ingresso al locale. Quando furono da soli, il silenzio sospeso sulla High Street, il viale principale, parve innaturale. Zachary ne approfittò.
«Allora, K.» Non si era permesso di chiamarla così, in modo affettuoso, alla presenza degli altri studenti. Restava Prefetto della sua Casata, era una forma di rispetto, ad ora poteva anche essere più amichevole.
«Da quanto siete arrivati ad Hogsmeade? La notizia del Grifone è comparsa sul Profeta da poco, forse non potevate neanche saperlo.» Non aggiunse altro, quella era una rassicurazione con un fondo di piena verità: Casey Bell, e Hogwarts tutta, per loro non c'erano troppe colpe. «Ripetimi, chi manca all'appello? Da dove vuoi iniziare a cercare?» Un suono passeggero, come il battito di ali di uno stormo di uccelli, arrivò sospinto da una carezza di brezza estiva; giungeva da vicino, proprio dalla strada che stavano percorrendo, e man mano che procedevano si faceva più distinto. Non riuscirono ancora a vedere di cosa si trattasse, di lì a diversi metri avrebbero raggiunto tuttavia l'Ufficio Postale e tutto sarebbe stato più chiaro: gufi, barbagianni, civette, tutti in un volo circolare, privo di ordine. Circondavano qualcosa, o forse qualcuno, ma erano ancora lontani per mettere a fuoco, e per di più i rapaci ne celavano la visuale. Non poterono ascoltare le voci vicine, perché uno scoppio più forte - squillante, un rombo a cielo aperto - attirò l'attenzione. Diretto, preciso, singolo, come un colpo di cannone, si propagò al di là delle casette che circondavano la zona in cui Casey e Zachary si trovavano. Non poteva passare inosservato, tuttavia, perché si accorsero di come il cielo fosse trapunto di tante scintille rosse, brillanti e accese, come una rosa dai petali cremisi. Un segnale conosciuto da entrambi, originatosi più o meno da dietro Mielandia.
«Non sono fuochi d'artificio.»
La voce di Zachary si perse al crescendo di ali, lì vicino.

Cosa ci ricaviamo.
Il commento di Alice Wagner si sollevò con discrezione sulle parole del Mago in avvicinamento e su tutto il trambusto che i gufi postini stavano compiendo. L'uomo, bacchetta alla mano, ne parve più sorpreso del previsto, perché si fermò ad un tratto con l'espressione distratta. Passò rapidamente dalla meraviglia al disprezzo, con un cambiamento sul viso tanto lampante. «Perfetto, ci mancava la ragazzina opportunista oggi. Grazie, Morgana. Grazie un corno.» La sua risposta si distinse per bene, seguita dalla teatralità dei suoi movimenti: le braccia spalancate in alto, come in preghiera, e lo sguardo ai cieli brillanti di quel giorno così caldo. «Ragionando così, non andrai avanti.» Lo pensava davvero, ma il suo tono tradiva un nervosismo di fondo che non riguardava le Grifondoro. Non si era espresso in modo gentile, era evidente, ma il contesto non gli aveva dato molta scelta: i suoi messaggeri erano scappati via dall'Ufficio Postale, l'allarme dell'Incanto Gnaulante era stato tanto imprevisto da far impazzire gran parte dei rapaci; per giunta, uno dei clienti lì presenti poco prima aveva rovesciato dallo spavento un trespolo su un altro, trascinando nella caotica conseguenza più barbagianni di quanti il Postino potesse contarne. Morale della storia: avrebbe inviato una Strillettara al Ministero della Magia per chiedere un avviso di pericolo meno esteso. A colpi di bacchetta, comunque, immobilizzò e spinse via alcuni rapaci in volo: l'ampio varco dell'Ufficio Postale era aperto, al suo interno i volatili avrebbero trovato familiarità e tranquillità. Ne rimasero altri dieci, e la coppia di Incantesimi d'Ostacolo delle due Grifondoro riuscirono all'effettivo a spezzare il moto confusionario dei gufi: altri cinque seguirono da un lato e dall'altro i vicini compagni, riconoscendo l'Ufficio come il posto più sicuro. Sebbene l'esito fosse stato positivo, la scelta di una magia offensiva non parve riscontrare il sostegno degli stessi barbagianni: alcuni ne erano stati colpiti fortemente, cozzando contro altri, e nella furia tre uccelli discesero in picchiata. Graffiarono con gli artigli le spalle tanto di Alice quanto di Vivienne, indistintamente, e ne strapparono così alcuni lembi di tessuto. Le ferite riportate non erano così gravi da sanguinare, ma il pizzicore che portarono con sé non passò subito. Un altro barbagianni, più scottato, attaccò Alice Wagner al petto: nell'urto la ragazzina fu sbalzata all'indietro, pochi passi appena, e si accorse di lì a breve di come qualcosa al suo collo fosse stato strappato via con violenza. Il barbagianni, infatti, volava via con il fischietto per scoiattoli che la Grifondoro portava con sé. Si diresse verso l'Ufficio Postale, seguito da altri tre rapaci, e quando parve di essere pronto ad entrarvi, virò lateralmente sulla High Street - avanti, sulla via principale, verso gli altri negozietti. Se voleva riavere indietro il suo fischietto, dovevano correre. «Brave, bravissime. Adesso devo pure rincorrerli per il Villaggio.» Chi fa da sé, fa per tre. L'uomo aggiunse qualcosa del genere, prima di correre all'Ufficio e chiudersi dentro, a doppia mandata. Doveva sistemare tutto, prima di dedicarsi agli altri postini. Indistinto, il suono di un colpo secco in lontananza arrivò anche alle due Grifondoro, ma erano troppo indaffarate per poter accorgersi di altro.

Da vicino, l'anziana strega sembrava perfino più affabile del previsto. Vestiva un abito così semplice, aveva un volto segnato dal tempo, e il banchetto alle sue spalle altro non era che un banchetto di biscotti e di bevande calde e fresche - una venditrice ambulante, una tra le tante al Villaggio di Hogsmeade. Nella sua semplicità, rivelava un'eleganza singolare. I suoi occhi erano gentili, la sua bocca si arricciava in un sorriso delicato, perfino i movimenti delle mani appena sollevate custodivano un fascino intimo, così speciale. Chiunque fosse stata, la donna non dava affatto l'impressione di avere cattive intenzioni, e lo dimostrò in fretta. Premurosa, cercò le mani della Corvonero e le strinse tra le sue: lentamente, in modo curioso, perché lasciò scivolare le dita sulla pelle dell'altra e vi disegnò un cerchio, leggerissimo, il moto ondeggiante dell'indice. Parve che il profumo di spezie portasse con sé memorie impossibili, lontane, così irraggiungibili: la cannella, lo zenzero, la noce moscata, il cardamomo, e tante altre sfumature che rendevano l'aria melliflua, così zuccherina. Quella zona era completamente spoglia, non c'era nessun altro al di fuori di loro: i passanti si erano ritirati, i visitatori pure, la stradina in cui si trovavano era tristemente vuota. La donna sorrise, le guance si incresparono di rughe più gentili.
«Bambina mia, hai perso i tuoi compagni.» C'era comprensione nella sua voce, con quella delizia che soltanto un cuore buono avrebbe potuto vivere per davvero. Delta McTavish non aveva precisato troppo di quanto le fosse accaduto, eppure era come se la vecchina ne avesse sentore. Lasciò le mani della Corvonero con delicatezza, allentando la pressione. Si volse indietro, sul banchetto, e recuperò un sacchetto di carta: quando lo porse alla studentessa, la dolcezza dei pasticcini si rese un richiamo irresistibile. «La perdita è sempre un nuovo inizio e per te, oggi, sarà il più bello.» Sorrise ancora, con quel mistero che puntellava le sue parole. Indicò il sacchetto e invitò l'altra ad aprirlo: al suo interno, c'erano diversi biscotti di semplice pasta frolla - sfumati di cannella, altri con un soffio di zafferano, altri con fiori stellati di anice. Non avevano una forma speciale, niente affatto: circolari, sgraziati, nulla di particolare. «Sono magici, cara. Come tutti i dolci.» Si portò al banchetto vicino. «Tra le tue mani cambiano forma, tutte le forme che vorrai. Cosa ne dici di spostarci, nel frattempo? Quella strada lì, cara, ci mettiamo al sicuro finché l'allarme non sarà passato. Sai cosa stia succedendo?»
Recuperò la sua bacchetta magica e in un rapido movimento il banchetto si sospese in volo, avviandosi da solo. La strega prese nel frattempo un cookie al cioccolato, e tra le sue mani, sotto lo sguardo della Corvonero, cambiò forma in una mezzaluna. Uno spicchio adamantino, brillante, così candido da sembrare ricoperto di glassa zuccherata. Di scatto, il suono di uno scoppio attirò l'attenzione di entrambe: in alto, nel cielo azzurrino, un'esplosione di scintille rosse segnò un punto fermo. Curiosamente, nella stessa direzione che la vecchina aveva da poco indicato.

Che la sua prossima meta sia proprio il villaggio?
Poche ore fa, alla Gazzetta siamo stati nuovamente avvisati di altri spostamenti: il primo a Durness, una cittadina che si affaccia sulle coste scozzesi, e questa volta ha divorato alcune capre di un allevamento [...] Un ultimo avvistamento è stato a qualche km di distanza da Hogsmeade, sulle montagne, nella periferia estrema. [...] A nome di tutti i genitori di Studenti di Hogwarts, si invita inoltre il Preside a sospendere momentaneamente le gite fuori porta al Villaggio di Hogsmeade.

– Dalle pagine della Gazzetta del Profeta,
«Grifone di Londra in fuga»


Sono accadute un bel po' di cose.
Il gruppetto di costolette studenti ai Tre Manici affronta diversi grattacapi: gli avvenimenti sono quasi in parallelo, ciascuno ha piena libertà su come e dove agire. Con i dettagli presenti potete dire o meno di conoscere quanto indicato, in particolare in riferimento al quadro. Zachary e Casey, invece, sono presenti solo nella prima parte, dopodiché escono alle parole di Rosmerta. Per il resto dovrebbe essere tutto chiaro, resto a disposizione per dubbi/domande.

Prossima scadenza: 6 Settembre, 23.59


Mappa&Statistiche

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(immagine ingrandita click)

Tre Manici di Scopa
Narcissa E. Miller
Punti Salute: 101/101
Punti Corpo: 50/50
Punti Mana: 50/50
Siri Jensen
Punti Salute: 103/103
Punti Corpo: 50/50
Punti Mana: 50/50
Lyvie Synfenir
Punti Salute: 104/104
Punti Corpo: 51/51
Punti Mana: 51/51
Jaehaerys E. Blackfyre
Punti Salute: 104/104
Punti Corpo: 50/50
Punti Mana: 55/55
Steve Prewett (png)
Punti Salute: 100/100
Punti Corpo: 50/50
Punti Mana: 50/50



Ufficio Postale
Casey Bell
Punti Salute: 183/183
Punti Corpo: 160/160
Punti Mana: 212/212
Zachary Ellis (png)
Punti Salute: 190/190
Punti Corpo: 180/180
Punti Mana: 200/200
Vivienne Leah Pierce
Punti Salute: 102/104
Punti Corpo: 50/50
Punti Mana: 50/50
Alice Wagner
Punti Salute: 97/100
Punti Corpo: 50/50
Punti Mana: 50/50
Dipendente (png)
Punti Salute: //
Punti Corpo: //
Punti Mana: //



Tra Zonko e BiblioMagic
Delta McTavish
Punti Salute: 100/100
Punti Corpo: 50/50
Punti Mana: 50/50
Venditrice (png)
Punti Salute: //
Punti Corpo: //
Punti Mana: //


Stratchy&Sons
Thomas Edison (png)
Punti Salute: 100/100
Punti Corpo: 50/50
Punti Mana: 50/50
Otis Edison (png)
Punti Salute: 100/100
Punti Corpo: 50/50
Punti Mana: 50/50
 
Web  Top
Narcissa E. Miller
view post Posted on 30/8/2020, 19:06





Narcissa Elodie Miller
Serpeverde | Studentessa, I anno | 11 anni | Outfit | ♪XwFHG5M
Mancavano ancora alcuni studenti all'appello. Narcissa iniziava ad essere preoccupata per le loro sorti, nonostante tutto al posto loro avrebbe potuto esserci stata lei se non avesse seguito l'istinto di andare ai Tre Manici di Scopa, luogo scelto da Casey Bell per il raduno dei primini. Ricordava di aver visto in cortile la chioma rossa di Delta McTavish, una delle studentesse che mancavano all'appello, nonché sua nemica storica durante l'anno scolastico. Da un lato si adombrò, perché insomma finché era lei a prendersela con Delta era un conto, ma che un grifone potesse scambiarla per la sua colazione la faceva arrabbiare.
*Non ci siamo letterina, no, no! Se c'è qualcuno che deve metterti alle strette quella sono io* pensò Narcissa, lanciando di tanto in tanto occhiate fugaci all'ingresso del locale, dove maghi adulti e studenti si accalcavano per avvicinarsi al bancone, dove Zachary, poco prima di lasciare il pub e seguire il prefetto Bell alla ricerca dei dispersi. Sperava di vedere la sua chioma rossa far capolino in mezzo a quella marmaglia di persone, ma purtroppo non accadeva. Constatò poi che mancavano all'appello anche Alice Wagner, con la quale aveva avuto un battibecco all'inizio della gita, e la sua socia in affari, Vivienne Pierce, l'unica grifondoro con la quale non s'era ancora attaccata da dire durante l'anno scolastico.
Appoggiata al bancone, occhieggiava verso la folla, tenendo sotto controllo Lyvie, che s'era messa a parlare con una Tassorosso a lei sconosciuta e un Corvonero, la cui identità le era altrettanto ignota. Fortunatamente almeno lei era al sicuro. A destarla dai pensieri nefasti ci pensò la titolare del pub, Madama Rosmerta, che accolse di buon grado la sua proposta di aiuto.

"No, Madama Rosmerta, non sono di turno, ma l'aiuto volentieri" disse Narcissa, afferrando i due cestini di patatine fritte fumanti e addentrandosi tra la folla per portarli a quello strano soggetto con il turbante e il mantello invernale. Narcissa lo scrutò con perplessità, chiedendosi se non avesse caldo abbigliato in quel modo.
*Probabilmente no* pensò, servendogli le patatine e chiedendogli se desiderasse altre salse d'accompagnamento. Per precauzione, la piccola Serpeverde afferrò da un tavolo accanto il porta salse, mettendolo a disposizione del cliente avido di fritture. In quel mentre la voce di Madama Rosmerta arrivò forte e chiara alle sue orecchie. La donna parlava di un vecchio quadro raffigurante Mirabella Plunkett, una donna dall'aria triste e dismessa. Dacché lavorava nel locale, Narcissa non aveva mai prestato particolare attenzione, tantomeno aveva pensato che potesse essere un passaggio segreto che avrebbe condotto al medesimo quadro a Hogwarts. Ora che ci pensava meglio, aveva intravisto un quadro e una cornice simile ogni volta che andava a lezione di incantesimi, ma anche lì non si era mai premurata di prestarle attenzione. A lasciarla però in difficoltà fu la seconda parte del discorso di Rosmerta, che informava i presenti che la donna, da quando s'era invaghita del Tritone, parlava soltanto il maridese. E Narcissa, ovviamente, non conosceva quella lingua. Ma all'interno del locale erano in tanti e forse qualcuno che avrebbe potuto parlarlo l'avrebbero trovato. Scelse allora di avvicinarsi a Lyvie e ai due ragazzi che erano con lei, sperando avessero udito le parole di Rosmerta.

"Lyvie!"
Chiamò la compagna di stanza a perdifiato e sgomitò tra la folla dei presenti per farsi strada verso di lei. Cercò di attirare l'attenzione anche di Siri e di Jae, accanto a lei.
"Lyvie, avete sentito quello che ha detto Rosmerta?"
Narcissa restò qualche istante impalata, mentre con l'indice destro indicava il quadro di Mirabella Plunkett.
"Dobbiamo trovare qualcuno che parli maridese, altrimenti sarà molto difficile convincere Mirabella Plunkett a lasciarci il passaggio. Ci sono tante persone qui dentro, dite che avremo fortuna?"
Narcissa guardò i tre ragazzi e poi scoccò uno sguardo incerto alla folla circostante, sperando che tra le tante teste che spuntavano tra i tavoli e il bancone ci fosse qualcuno in grado di parlare maridese. Confidava negli adulti soprattutto e fortunatamente tanti di loro avevano cercato rifugio proprio nel locale. Agli altri due compagni Narcissa non aveva preso la briga di presentarsi. Forse non era quello il momento ideale per i convenevoli, ma fece giusto in tempo a dire di chiamarsi Narcissa, perché per altro mancava il tempo materiale. In casi come quello ogni secondo era prezioso. Narcissa, inoltre, non era nemmeno abituata a collaborare con gli altri, ma era l'adrenalina in quel caso a guidarla. Non aveva le idee chiare e sperava che qualcuno tra gli altri tre suoi compagni di scuola le avessero. O che per lo meno vedessero qualcosa che lei non aveva notato. Otto occhi erano decisamente meglio che due soltanto. Per di più sperava che qualcuno, una volta a scuola, le desse la giusta menzione se fosse riuscita a trovare il modo di far aprire quel dannato quadro.
"Madama Rosmerta dice che quella donna sia molto triste perché è innamorata di un Tritone e parla solo il maridese. Però magari qualcuno potrebbe provare a intercedere al posto nostro"
Guardò gli altri tre, lasciando intuire di non essere la persona più adatta per farsi avanti. Prima di tutto Narcissa mancava di tatto e di umanità, non era abituata a esibire dolcezza o stati d'animo gentili, per di più Rosmerta aveva decisamente bisogno del suo aiuto all'interno del locale e non avrebbe potuto lasciare il ruolo che ricopriva, almeno finché l'altra ragazza non fosse arrivata a coprire il turno. Il locale era gremito e abbandonare il ruolo di garzone in quel momento avrebbe potuto procurarle un biglietto di sola andata per il licenziamento in tronco.
"Io non sono la persona più adatta, anche e soprattutto perché Madama Rosmerta ha bisogno più che mai del mio aiuto, ma se proviamo a collaborare anche con tutti gli altri studenti magari ne veniamo a capo, cosa ne pensate?"
Restò speranzosa a guardare gli altri ragazzi. Senza Casey Bell e Zachary, gli unici due più grandi della ciurma, non avevano più una guida a cui far riferimento. Sperava che lavorando in gruppo sarebbero riusciti ad arrivare a capo di quell'enigma e a dipanare la matassa, favorendo l'apertura del varco che li avrebbe ricondotti sani e salvi a Hogwarts.

PS: 101 | PC: 50 | PM: 50| PE: 1
Giuls || © harrypotter.it



Inventario:
- Collana raffigurante lo stemma della famiglia Cooper
- Bacchetta in legno di Ebano, con nucleo di Corda di Cuore di Drago, 9 pollici, Rigida

Stats:
PS: 101
PC: 50
PM: 50
PE: 1

Conoscenze:
Incantesimi appresi finora a lezione e quelli innati



Interazioni con: Lyvie, Siri e Jaehaeris
Menzione: Delta, Casey e Zachary
 
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view post Posted on 2/9/2020, 16:00
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Tassorosso
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Siri Jensen
Tassorosso | Studentessa | 11 anni | Concentrata | Outfit | ♪XwFHG5M "È sicura la mia sfortuna, come è sicuro che 2+2=4"
Non era sicuramente migliorata la situazione, ma almeno ora si potevano concedere un attimo di sollievo. Sia perché erano all'interno dell'edificio, protetti o almeno così pensavano e sia perché con mille mila persone lì in mezzo, vi era una bassa probabilità di venir colpiti per primi, nel caso in cui il Grifone fosse entrato. Dopo aver parlato con il prefetto dei Grifondoro e non solo lei, ma anche i restanti partecipanti del locale, a conoscenza di altre informazioni, il gruppo decise di cercare un modo per contattare la scuola di magia e stregoneria. Avevano bisogno sia di un aiuto maggiore, non che Kasey fosse poco forte, ma anche un modo per tornare al sicuro tra quelle mura. Secondo la signora Rosmerta, vicino ad una delle pareti del locale, si trovava il quadro di Mirabella Plunkett, una donna innamorata di un tritone e che per questa sua "cotta", ha deciso di parlare e ascoltare solo la lingua dei maridi o una specie simile. Siri ne sapeva qualcosa del quadro, ma non aveva mai poi tanto approfondito in merito, rimanendo leggermente sorpresa della sua presenza all'interno della locanda. Durante il perdono che Lyvie e Jaehaerys stavano dando alla giovane Tassorosso e discutendo anche sul da farsi, si avvicinò a loro un'altra ragazza. Il suo outfit aveva già fatto comprendere la casata d'appartenenza, ma a parte, anche il suo chiamare prima di tutto Lyvie, fece comprendere a Siri che si trattasse di una sua compagna.
«Ti ringrazio per il complimento in merito all'articolo!» rispose la biondina dei Tassorosso, sorridendo al giovane corvetto e tornando ad ascoltare le parole della nuova arrivata. «Mirabella Plunkett? Ne aveva parlato la signora Rosmerta in merito, purtroppo tra noi studenti è altamente improbabile, se non impossibile, conoscere una tale lingua. Al massimo posso attirare l'attenzione di tutti all'interno del locale, anche se potrei disturbare chiunque...» continuò a parlare, ovviamente non solo con Narcissa, ma anche con Lyvie e Jaehaerys, insomma le persone più vicine. Tutto questo prima dell'evento del libro che li portò a dover pazientare un po', per occuparsi di un problema secondario. Il corvetto, con pensieri buoni, cercò di ricavare informazioni da un libro sui mostri per avere maggiori conoscenze sul Grifone, ma sfortunatamente tale libro era una sorta di creatura che Siri neanche riusciva ad immaginarsi fosse possibile. Non riusciva a comprendere come fosse possibile una cosa del genere e neanche sapeva se fosse realmente una creatura o un libro incantato, ma di certo non era qualcosa da lasciar sfuggire e ferire anche i signori che si trovavano poggiati al bancone. Avevano già i problemi con quella creatura volante all'esterno, figurarsi combattere anche un'altra stravagante presenza all'interno del locale. «Proverò a farlo levitare, magari evitiamo altri problemi. movimento di polso verso destra e caduta di bacchetta sull'oggetto dell'incanto, senza però toccarlo. Era questa la chiave perfetta per castare un buonissimo Wingardium Leviosa, oltre alla pronuncia ovviamente «Wingardium Leviosa!» disse Siri, agitando la bacchetta con una lieve rotazione del polso, dal basso verso l'alto e avrebbe abbassato la bacchetta verso il libro, come a volerlo toccare, ma fermandosi prima. Se l'incantesimo fosse andato a buon fine, avrebbe sollevato il libro dal bancone, per evitare di ferire anche gli altri ospiti del pub. Ovviamente non avrebbe potuto lasciarlo in aria per tanto tempo, non sapeva neanche se ce l'avesse fatta a castare l'incanto, quindi rimaneva tutto nella buona volontà e nell'apprendimento di quest'ultimo.



PS: 103 | PC: 50 | PM: 50| PE: 1.5
Giuls || © harrypotter.it



× Inventario ×
- Raccolta di fiabe "Alberi sempreverdi nel paese di Dunwich"
- Fernweh: Legno di Vite, Piuma di Occamy, 11 pollici, Flessibile

~ Incantesimi Conosciuti ~
- Incantesimi innati
- Prima classe: Wingardium Leviosa, Finite Incantatem, Lumos (e variazioni), Nox, Sonorus, Quietus, Gratta e Netta, Epoxy, Tergeo, Periculum, Cornus
- Seconda classe: Silencio, Muffliato, Diffindo
- Terza classe: Reparo
 
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view post Posted on 5/9/2020, 17:13
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You can own the Earth and still, all you'll own is Earth until You can paint with all the colors of the wind

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Grifondoro
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Alice Wagner
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Proud Gryffindor ➼Troublemaker ➼ 12 y.o ➼Scheda Outfit
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Il postino si era rivelato più scorbutico del solito, dopotutto Alice aveva solo chiesto riparo nell'ufficio postale, in una situazione di emergenza! Non aveva un cuore quell'uomo! Lei e Vivienne decisero in ogni caso di aiutarlo, utilizzando l'incantesimo Oppugno nello stesso momento. Non si era resa conto fino ad ora di quanto facessero squadra, ma c'era da dire che erano proprio un bel Team, entrambe perfettamente sincronizzate nei pensieri e nei movimenti. Poteva forse andarle tutto bene? Ovviamente no. Sembrava che l'incanto fosse riuscito tanto che Alice si perse in un saltello energico con tanto di giravolta, quando improvvisamente alcuni barbagianni presero a graffiarle e uno in particolare si avvicinò ad Alice minacciosamente. La rossa si sentiva in colpa, sperava solo di non avergli fatto del male, forse quel tipo di magia era stata particolarmente offensiva? I graffi bruciacchiavano leggermente sulla pelle ed una smorfia di dolore le comparve sul viso, ovviamente non erano ferite gravi, ma erano fastidiose. Prima che potesse realizzarlo il barbagianni, parte della folla inferocita, le strappò la collana con il fischietto dal collo e prese a portarla lontana, in volo, nella direzione opposta a quella dove dovevano andare << Ehi no aspe--- quella è la mia collana! >> come un cameriere che corre dietro a dei clienti che non hanno pagato il conto, così Alice prese a correre dietro al barbagianni, agitando in aria la bacchetta e tentando di pensare a quale incantesimo utilizzare per poterlo calmare e farsi dare indietro il suo fischietto. Non aveva nemmeno notato in che direzione stesse andando a dirla tutta e comunque anche se avesse voluto essere più prudente, il suo mercanteggiare con il postino era miseramente fallito. Prese semplicemente a correre velocemente, voltandosi per controllare ogni tanto che Vivienne la stesse seguendo. Non aveva fatto tutta quella strada per vederla scomparire nel nulla ancora una volta.
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Punti Statistica

Salute: 97

Corpo: 50

Mana: 50

Esperienza: 1,5

Pozione: 0
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Inventario

Bacchetta (Legno di Sequoia, Piuma di Ippogrifo, 11pollici, Flessibile)

Fischietto richiamo scoiattolo

Collanina con una piccola volpe intagliata in legno

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Incantesimi conosciuti:

Prima classe: Incantesimi fatti a lezione + Innati

 
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view post Posted on 5/9/2020, 17:44
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𝑤𝑒'𝑟𝑒 𝑎𝑙𝑙 𝑚𝑎𝑑 𝘩𝑒𝑟𝑒

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Prefetto Serpeverde
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11 anni • studentessa • I anno • Serpeverde • Scheda


Per quanto Casey potesse mostrarsi forte in quella situazione, Lyvie provò inevitabilmente ad immaginare a come potesse sentirsi realmente. All'idea di avere una responsabilità come la sua sulle spalle sentiva un'ansia addosso non indifferente, sicuramente non voleva ritrovarsi al suo posto. Assistette a quel piccolo battibecco con il compagno di casata, quando ascoltò le parole del prefetto: il piano era quello di rimanere uniti lì dentro, cercando nel frattempo di trovare un modo per contattare Hogwarts. Fu in quel momento che Lyvie provò a pensare al modo in questione, poiché non sarebbe sicuramente stato semplice trovarne uno di punto in bianco. Non avevano una civetta a disposizione, non conosceva incantesimi adatti per mettersi in contatto col preside o con qualche professore.
Come avrebbero dovuto muoversi?
Proprio quando ci pensava su intensamente, i due Grifondoro più grandi si avviarono al di fuori del pub alla ricerca dei primini assenti. Fu allora che le iridi verdi di Lyvie cercarono i suoi compagni - Jaehaerys, Siri e Narcissa -, quando il giovane Corvonero cominciò ad ordinare, assieme all'altro primino dei Grifondoro. Tutta quell'ansia e preoccupazione le avevano fatto venire una certa fame, per cui la mora prese un paio di patatine per mangiucchiarle di gusto, gustandosi anche un piccolo sorso di Burrobirra analcolica: non l'aveva mai provata prima di quel momento e, sì, era davvero buona. Anche se avrebbe preferito assaggiarla in tutt'altro contesto.
E così ascoltò la conversazione tra Narcissa e Rosmerta, anche se solo vagamente; solo quando la donna menzionò il quadro di Mirabella Plunkett rizzò le orecchie, rendendosi conto di aver sentito quel nome da qualche parte. Come dimenticarlo? Aveva avuto modo di vedere quel bellissimo quadro ad Hogwarts, essendo lei un'adepta di Salazar.


« Maridese? » domandò confusa, sbattendo le palpebre dalla sorpresa. E ora? « Come diavolo facciamo? Io non conosco mica il Maridese. » si rivolse a quel punto ai suoi compagni e in particolare a Narcissa che l'aveva chiamata, in un'espressione abbastanza confusa.
Ma ben presto si rese conto del fatto che in quel pub non fossero soli, per cui sarebbe bastato chiedere un po' in giro: con po' di fortuna, avrebbero potuto trovare qualcuno che sapesse parlare la lingua di Mirabella. Ma come farlo, ora che c'era una folla di gente non indifferente, un chiacchiericcio che non era semplice da sovrastare e una situazione di panico generale?
Provò a pensare Lyvie, mentre ascoltava le parole di Siri e subito dopo quelle della concasata, annuendo alla fine alla sua richiesta d'aiuto: insieme, potevano farcela. Proprio in quel momento, si rese conto di poter provare a fare una cosa in particolare, per attirare l'attezione di tutti nel pub.


« Diamoci da fare. » si limitò a dire, anche perché non ebbe modo di dire altro. Subito dopo, il libro di Jaehaerys prese vita, facendola sobbalzare sul posto dallo spavento.
Chi aveva maledetto quel libro?
Rimase a bocca aperta Lyvie, osservando la scena senza riuscire inizialmente a reagire. Si riprese subito dopo, date l'intenzioni che aveva di lanciare un "Flipendo" brutale al libro in questione, ma Siri fu più veloce di lei. Non sapeva se sarebbe riuscita a fermare la furia di quel libro bizzarro, ma poteva contare su di lei. Non c'era tempo da perdere, sapeva di dover affrettare i tempi.
E così decise di alzarsi sulla prima sedia libera che si trovò davanti, in modo da estrarre la bacchetta dalla borsettina che aveva a tracolla. Puntò la sua estremità a lato del proprio collo, enunciando subito dopo - facendo ben attenzione al porre l'accento sulla seconda "o" dell'incanto -:


« Sonòrus! » e solo se fosse riuscita nel suo intento di ottenere gli sguardi di tutti avrebbe aggiunto subito dopo, senza esitare un attimo e senza troppi convenevoli: « Qualcuno conosce il Maridese? Siamo un gruppo di studenti di Hogwarts, alcuni di noi sono ancora dispersi... Dobbiamo contattare qualcuno per far sì che ci aiuti a ritornare nel castello e l'unico modo per farlo è parlare col quadro di Mirabella Plunkett. Qualcuno conosce il Maridese? Parla solo quella lingua e nessuno di noi la conosce! »


PS: 104 • PM: 51 • PC: 51 • EXP: 2




 
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view post Posted on 6/9/2020, 14:08
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We are all immortal until proven otherwise

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Caposcuola
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CASEY BELL
• PS:183/183 •
• PC:160/160 •
• PM:212/212 •
HOGSMEADE • PREFETTO GRIFONDORO
Chiusa la porta dei Tre Manici dietro di sé, Casey fu assalita dal panico. Si mise a correre in direzione di Bibliomagik senza badare alla presenza o all'assenza di Zachary. Stentava a credere che tutto ciò stesse accadendo proprio a lei. Perché non a un altro prefetto? Perché non a Mike o a Jean, Phoebe e Gwen? Vaticinava una bella strigliata da parte degli insegnanti e del preside, gli sguardi giudicanti dei suoi colleghi e del resto della scuola per aver perso di vista i primini di cui si era presa la responsabilità. Ma, in fondo, chi l'avrebbe mai detto che un grifone scegliesse di atterrare proprio nei pressi della scuola quel giorno e a quell'ora? Il suo vero rammarico era di non esser lì dove aveva detto che sarebbe stata, rintracciabile e pronta ad intervenire nel caso in cui i più piccoli l'avessero cercata. Sperava solo che coloro che era già riuscita a portare dentro il locale non se l'andassero a cercare fra le strade di Hogsmeade, e che Madama Rosmerta di tanto in tanto buttasse un occhio sull'uscio per controllare che nessuno di loro uscisse per andare alla ricerca del grifone. Era certa che almeno il golosissimo Prewett non si sarebbe scollato dal suo sgabello e dal menù prima di aver divorato un hamburger innaffiato da un bel po' di burrobirra analcolica. Puntava sull'abbiocco post-spuntino: gli avrebbe ulteriormente salvato la pelle facendogli schiacciare un pisolino.
Dopo aver percorso un primo tratto di strada correndo a perdifiato, Casey si arrestò e si piegò su se stessa ponendosi le mani al petto. Di lì a poco il cuore le sarebbe schizzato via dalla gabbia toracica, per la corsa e per la paura. Respirava a fatica, e l'aria che le si bloccava in gola presto le avrebbe congestionato il volto per il pianto.
Zachary la raggiunse e, pronto, le chiese come dovevano muoversi. Se si fosse trattato di una situazione priva di rischi e pericoli, la Bell non avrebbe concesso a nessuno di avvicinarla mentre veniva travolta da una tremenda crisi di pianto come quella. Le lacrime le sgorgavano dagli occhi mentre tentava di affondare l'ossigeno dentro i polmoni più lentamente che poteva. Inutile continuare ad asciugarsi col tessuto della maglietta, ormai sporca di mascara e matita nera ad altezza della pancia come la sua faccia.
Si voltò verso il ragazzo senza badare alla sua presentabilità e a chiedersi cos'avrebbe potuto pensare di lei. In quel momento era in grado di pensare solo ai ragazzini e a quella dannata spilla che appena tornata ad Hogwarts avrebbe mollato per poi sparire in Venezuela.
«Zach...» singhiozzò. Non si era mai avvicinata tanto a lui. Lo aveva sempre identificato col tipico bonaccione che sta bene dove sta, in un gruppo, da solo, in classe, su una scrivania a studiare. Insomma, una sorta di cactus. Nessuno dei due aveva conosciuto molto la vita privata dell'altro solo parlando e scherzando in sala comune col resto della combriccola rosso-oro quando si riusciva ad avere un po' di respiro dai compiti. Si sentì comunque fortunata ad aver trovato lui ai Tre Manici di Scopa invece di qualcuno come Nimue o, peggio, Victor. Era sicura che l'avrebbe aiutata senza rendere il tutto ancor più pesante di quanto già fosse, che si sarebbe sentito altrettanto responsabile dei più piccoli.
«Wagner, Pierce, McTavish, gli Edison... Ho detto a tutti loro che mi avrebbero trovata da Bibliomagik» disse lasciando percepire il suo senso di colpa. Il rumore del battito d'ali sospinto dal vento attirò subito la sua attenzione. Pensò per un attimo che fosse ormai troppo tardi, ma non appena si rese conto che era il suono prodotto da più volatili di piccole dimensioni tornò a concentrarsi su Zachary. «Oh Zach, non posso sopportare che si facciano qualcosa per colpa mia. Devo tornare lì. Dopo l'allarme mi avranno cercata e-»
Questa volta la sua frase venne troncata da un tuono, in netta contrapposizione con la leggerezza del suono precedente. Casey fece un passo indietro, spaventata, e puntò gli occhi verso quella piccola porzione di cielo macchiata di scintille rosse, oltre il tetto di Mielandia. Era un chiaro richiamo di aiuto, un segnale che non avrebbero potuto ignorare. L'istinto le disse che fosse stato prodotto dalla bacchetta di uno dei ragazzini che stavano cercando.
«Un Periculum. Andiamo» disse, e allora avrebbe ripreso a respirare regolarmente e a correre verso il famoso negozio di dolci col concasato appresso.

INVENTARIO

• Bacchetta
• Anello dei Gemelli (Camillo)
• Zaino con libri acquistati da Bibliomagik e il Cavillo
• Sacchetto di caramelle con Caramella d'Illusione
• Lista dei nomi dei partecipanti alla gita
CONOSCENZE

• I classe
• II classe
III classe + Protego, Iracundia, Algor Flamma, Extinguo, Àceclo, Guidami
V classe + Stupeficium
 
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78 replies since 19/7/2020, 18:49   3097 views
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