| Siri Jensen Tassorosso | Studentessa | 11 anni | Nervosa | Outfit | ♪ "È sicura la mia sfortuna, come è sicuro che 2+2=4" La resa dei conti era giunta o comunque, la soluzione a tutto quel trambusto. Siri e il resto del gruppo, Jaehaerys e compagnia erano con molta probabilità ancora lontani dal grifone, non era di certo una lunga distanza. I versi della creatura echeggiavano in quel di Hogsmeade e si facevano sempre più forti man mano che si avvicinavano a quella zona. Nella piccola cittadina, nelle zone più vicine, erano comparse schiere di maghi, non tutti nello stesso punto, ma comprendevano un’area ben precisa: quella del pendio. Incantesimi di vario tipo venivano lanciati a gran voce, Siri non ne conosceva uno e questo bastava a sorprenderla, quanto ancora c’era da imparare nel regno della magia, ma non era solo questo. Andavano colpendo qualcosa e i versi di lamento del grifone erano probabilmente la prova sostanziale del loro obiettivo.
«Se continuano così, finiranno per ucciderlo!» non era un’esperta di creature magiche, ma di certo sapeva che quei danni avrebbero portato a qualcosa.
Non erano gli unici quei maghi, oltre a loro anche dei giornalisti si fermarono sul posto, non tanto di passaggio, erano lì per immortalare la scena, rendersi partecipi di quel momento, viverlo fino all’ultimo e in cuor loro, essere i protagonisti dell’evento.
Il fiato si strozzò nella gola di Siri che rimase attonita alla vista della creatura completamente pressata da quelle catene e maglie in ferro che sembravano crearsi dal nulla e si poggiavano pesanti sugli arti del grande falco. Per una reazione naturale, Siri estrasse la bacchetta, ma sapeva che non era all’altezza di quella magia, poteva semplicemente stringerla e aggrapparsi come se potesse dargli man forte a resistere alla sofferenza della creatura stessa. Delle mani sconosciute cercarono di nascondere lei e i suoi compagni da possibili incantesimi lanciati male e da una possibile rabbia del grifone stesso.
«Levami le mani di dosso, scribacchino gossipparo magico!», diceva con rabbia la ragazza mentre con le mani cercava di liberarsi per ritornare a vedere quello spettacolo che, col tempo, sembrava stesse entrando in un genere letterario simile allo splatter.
Da lì a poco dei forti rumori interruppero l’azione delle persone che cercavano di fermare il gruppetto, almeno lo era per Siri che cercò di scivolare via dal vicolo in cui doveva essere messa, non tanto per intervenire, vista la situazione rischiosa, bensì per capire cosa stesse realmente succedendo. Un ragazzo a lui sconosciuto aveva riuscito nell’intento di liberarlo, seppur non del tutto, era stato in grado di rimuovere quella prigionia d’acciaio che i maghi gli avevano lanciato contro.
Erano altri gli incantesimi che ferirono la creatura e che allontanarono il suo salvatore, spedendolo lontano e nella direzione opposta, la stessa in cui si trovava anche una vecchia conoscenza di Siri che non vedeva dall’inizio di quel grande trambusto, la serpeverde Lyvie.
«Lo state spaventando, dannazione!» erano inutili gli urli di Siri contro i fotografi che sembravano far da muro di recinzione al grifone il quale, però, non andava via da quella zona, anche per sorpresa di Siri che non ben comprendeva cosa stesse succedendo.
Era strano un po’ tutto, ma lentamente i pezzi andavano combaciando tra di loro. La creatura magica non voleva andare via da quel luogo e anche se veniva colpita, continuava a rimanere lì, in quella zona. Intorno al gruppetto di Siri un altro suono andava facendosi spazio e solo ora sembrava farsi sentire maggiormente, era simile a quella di un’aquila, anche se tutta la frenesia del momento non rendeva di certo un grande aiuto a localizzare la creatura. Siri avrebbe voluto scagliare su quei rumori dei flash e sulle voci dei giornalisti un tremendo “quietus” anche solo per orientarsi e seguire quel verso che si sentiva nella loro zona.
Se il suo amico corvetto avesse saputo cosa fare non avrebbe atteso per dargli anche lei altri indizi sul come muoversi, se non mantenere salda la bacchetta per un possibile Wingardium Leviosa per lanciare i pasticcini il più vicino possibile alla bocca del piccolo grifone. Gli eventi che si ebbero più tardi mostrarono qualcosa di insolito agli occhi di Siri, più che altro perché era la prima volta per lei il vedere qualcosa di così magnifico. Il piccolo grifone, pochi minuti più tardi, aveva raggiunto o meglio si era riunito con la madre, probabilmente, inscenando quella che sembrava essere una sorta di danza a tutti gli effetti.
«Guarda il piccolo Grifone junior.», diceva con un sorriso divertito, ma soddisfatto, certo la bellezza del sangue che spruzzava come una doccia non era cosa bella, visto che poteva anche macchiare i vestiti, ma a parte quello, era qualcosa di unico quella danza nei cieli. Solo dopo quei movimenti aggraziati i due grifoni si allontanarono sempre più dal luogo dell’incidente, lasciando giornalisti e non con niente poco di meno che la loro sagoma che diventava sempre più piccola.
Non era una bella voce quella che avvolse le orecchie di Siri e dei suoi compagni. Voce femminile, spigolosa e acuta, una sorta di sirena muscolosa. Madama Pince, abito scuro e cappello a punta, non era l’inizio di una sigla di uno scienziato, ma di certo sapeva farsi notare abbastanza.
«Oh cavolo, spero non andrà peggiorando.» parlava tra lei e lei Siri mentre riponeva via la sua bacchetta mentre la “direttrice” della biblioteca si avvicinava a passo svelto alla loro posizione. Senza perdere altro tempo vennero mandati tutti di corsa ai Tre Manici di Scopa, luogo dal quale tutto aveva avuto inizio, purtroppo. Questa volta sarebbe stato un luogo, forse, sicuro per tutti, ma di certo il ricordo non sarebbe andato via sbiadendo come se niente fosse successo.
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~ Incantesimi Conosciuti ~ - Incantesimi innati - Prima classe: Wingardium Leviosa, Finite Incantatem, Lumos (e variazioni), Nox, Sonorus, Quietus, Gratta e Netta, Epoxy, Tergeo, Periculum, Cornus - Seconda classe: Silencio, Muffliato, Diffindo - Terza classe: Reparo
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