I think the waves consumed them, boat and boatman, bye and bye.
And that’s what, with her singing, was done by Lorelei.
Giorno di viaggio n°10.
Sankt Goarshausen.Era una giornata estiva particolarmente calda, il vento umidiccio si appiccicava addosso ai vestiti e la pelle dei fratelli Wagner assomigliava sempre di più a quella di un'aragosta. Erano partiti da qualche settimana con l'intento di girare un bel po' di villaggi e boschi intorno alla foresta nera, pronti all'avventura e alle notti in tenda, tutto nel modo più babbano possibile. Avevano infatti macinato chilometri con il loro pick up di famiglia che avevano affettuosamente chiamato
Herr Opa letteralmente
signor nonnetto, data la chiara caducità del motore che andava a scoppio. Hans aveva perso più tempo a ripararla che alla guida, ma alla fine Jörg lo aveva convinto a tenere Herr Opa ancora per un po'. Era un cimelio di famiglia che ricordava loro i vecchi tempi passati insieme. E così i tre si erano avventurati, con i loro grossi zaini e la tenda ultra equipaggiata, le mappe sparse per i sedili, la chitarra scordata, avevano campeggiato e bivaccato per diversi giorni, fatto incontri piuttosto insoliti e passato dei momenti indimenticabili. Per Alice era stata fino ad ora un'esperienza particolare, essendo l'unica maga in famiglia era capace di entrare a contatto con un altro mondo precluso agli altri due, un modo fatto di spiriti e fate ma anche di presenze ultraterrerne. La magia si trovava ovunque, soprattutto in un luogo antico e sacro come quello, le storie e le leggende che pullulavano ogni racconto babbano prendevano vita sotto gli occhi di Alice, tornavano reali e improvvisamente smettevano di essere semplici superstizioni.
La loro prossima tappa era la cittadina di Sankt Goarshausen situata proprio sul fiume Reno, quello che attraversava buona parte della Foresta e che Alice guardava da sempre con un certo sospetto. A differenza di Jörg e Hans lei non aveva mai imparato a nuotare, a causa di uno spiacevole incidente avvenuto da bambina durante il quale quasi non morì annegata nelle acque ghiacciate del laghetto dietro casa. Per questo motivo non teneva di buon occhio i corsi d'acqua particolarmente grandi nè ci teneva ad avvicinarsi minimamente. Più gli stava lontano e meno terrore aveva di finir con l'acqua alla gola. Poco sapeva Alice di quanto quella città fosse legata al suo fiume, ai suoi marinai e alla morte che molti di loro avevano trovato proprio sul fondo di quel canale. Non era però lontana dallo scoprirlo, perché i segnali di qualcosa di sospetto iniziarono a manifestarsi già durante quella mattina.
« Mi volete dire che avete prenotato un'escursione in barca SUL Reno? Siete impazziti? Volete farmi venire un infarto?!» esclamò Alice piuttosto irritata, infatti aveva giurato a se stessa più di una volta di non avere assolutamente nessuna intenzione di mettere piede su una barca.
« Oh andiamo Al- vuoi dirmi che non hai intenzione di fare un'eccezione nemmeno per questo posto? Guarda che è fantastico si dice che sia infestato da una bellissima sirena che-- » replicò Jörg con fare piuttosto eccitato, non fosse che la sorella minore era in totale panico. Cosa diamine poteva importare a lei di un'altra stupida leggenda, sarebbe morta se avesse messo anche solo un piede in acqua!
« Sta' zitto Jorg! Sei un idiota!» gracchiò prima di fargli finire qualsiasi fosse la frase che intendesse completare.
« Piantatela, tutti e due. » Si mise in mezzo Hans che non ne poteva piu di sentirli litigare tutto il tempo. Sapeva tuttavia che un semplice richiamo non sarebbe bastato a farli smettere
« Ha iniziato lui! Dico, come fai a sopportare un fratello così scemo? »« Ah senti chi parla. Per una che dice di essere la più coraggiosa.... Ti stai comportando da gallina. POHHH POH POOOH»« Prova a dirlo di nuovo! Jörg giuro che stavolta ti-» e Alice prese a tirargli pugni, mentre l'altro rispondeva piccato. Hans sapeva che l'unica soluzione per farli smettere di parlare era prometter loro qualcosa di grasso da mangiare una di quelle robe così unte che ci avrebbe pensato il loro stomaco a metterli k.o per lui. Solo e solamente con la promessa di ingozzare le loro pance ingrate i due acconsentirono a chiudere la bocca fino all'imbarco sul battello.
Il battelloAlice era nervosa, i suoi muscoli erano tesi sotto i vestiti estivi, le sembrava quasi di riuscire a percepire esattamente ogni battito del cuore, inoltre la loro guida non smetteva di parlare per un secondo, continuando a tempestarli di informazioni sulla leggenda della sirena. Una certa Loreley, una sirena dai capelli biondi e la voce ammaliante. Bla bla bla. Alice non aveva alcuna intenzione di starla a sentire, anzi avrebbe cercato di concentrarsi sul non dare di stomaco e arrivare alla fine di quella stupida escursione in barca senza morire d'infarto alla giovane età di sedici anni. Si era portata il suo sketch-book sul quale mettersi a disegnare, l'aiutava a tenere i nervi saldi e a focalizzarsi su altro.
Era seduta a poppa, volutamente lontana dal gruppo che ora ammirava un promontorio roccioso, quando l'avvertì per la prima volta. Una voce di donna, un canto soave che sembrava provenire da sott'acqua. All'inizio aveva pensato si trattasse di un qualche tipo di musichetta proveniente dalla sala bar del battello, ma anche lei sapeva di starsi mentendo. Quel suono era come se si espandesse sull'increspatura dell'onda, era costantemente presente e ipnotico, così tanto da rendere i movimenti leggermente più lenti, la vista offuscata e per un momento sembrava di non aver bisogno di nient'altro, di non desiderare altro che esser parte di esso. Era una sensazione terrificante. Nel momento in cui la si provava andava tutto bene, ma quando ci si rendeva conto di essere rimasti ipnotizzati per minuti interi i brividi prendevano a risalire la schiena.
Per fortuna durò solo pochi minuti, alla fine arrivò il momento della pesca, tutti tiraron fuori le loro canne da pesca e gli ami, scambiandosi consigli su quale fosse il metodo migliore per tirare su un pesce. Jörg ed Hans non erano molto pratici di pesca, per cui ascoltarono interessati le istruzioni della guida, scattandosi foto continue mentre Alice declinava ogni richiesta di farle indossare quello stupido cappello da pescatore. Inutile dire che alla fine riuscì ad evitare il suo turno di pesca ma non il maledetto cappello. Si mise seduta accanto alle reti dove alcuni stavano spiegando il loro utilizzo e il modo per poterle richiudere senza farle diventare una matassa inseparabile, quando la voce tornò a spandersi tra le onde. Questa volta osservò le increspature dell'acqua e un volto di donna apparve tra di esse. I suoi occhi chiari la fissarono per qualche secondo poi in un battito di ciglia sparirono dalla visuale. Alice avvertì la pelle d'oca sulle braccia. Era una donna bellissima.
Quell'immagine rimase nella sua testa per l'ora successiva, solo quando Jörg le allungò il volantino del posto dove avrebbero mangiato, sembrò ridestarsi. Su quel volantino c'era il viso di della donna che aveva visto tra le onde. Improvvisamente si rese conto di dover scoprire come si chiamasse. Il nome le sfuggiva al momento.
« Quindi ti sei presa una cotta anche tu per la sirena eh? » la punzecchiò Jörg, chiaramente interessato alla faccia di Alice nel fissare il volantino, ovviamente lei arrossì ignorando le sue provocazioni
« Come ha detto che si chiama? »« Eh? Vuoi dirmi che non hai ascoltato un bel niente di tutto quello di cui ha blaterato la guida per TRE ore? » « Ero impegnata a non vomitare guardando la tua faccia da idiota, ora mi rispondi o no? » « Fingerò di non aver sentito il tuo insulto ai miei bellissimi lineamenti. Comunque- si chiama Loreley è una leggenda del posto. Si dice fosse una sirena che attirava i marinai sul fondo del mare e che con il suo canto facesse schiantare le navi proprio su quella scogliera. Ovviamente era molto bella.» Alice spostò lo sguardo su un gruppetto di persone che si erano radunate vicino alla poppa, la guida stava indicando loro i due musei dedicati a Loreley.
La loro guida era una donna riccioluta dalla corporatura molto esile, insieme a lei c'era il capitano della barca e un altro uomo che faceva da marinaio e pescatore. Tutti insieme si davano il cambio per spiegare i dettagli più interessanti della navigazione, le tecniche di pesca e i miti e le leggende. La donna stava spiegando che grazie alla leggenda della sirena erano stati prodotte poesie e sonate in suo onore e che molti si diceva, l'avessero incontrata personalmente per poterla ritrarre meglio. Molti altri non tornarono più e trovarono lì la morte. Un signore dalla folla porse una domanda alla guida
« Ma come faceva dunque Loreley ad ipnotizzarli con il suo canto? Era una maga? »« Non esattamente. Ma ne conosceva una e questa le aveva fornito un ciondolo, uno di quelli che vedete sempre ritratto nei dipinti, ecco quello può essere considerato la fonte del suo potere. Inoltre non sappiamo nemmeno se considerarla parte del popolo marino o creatura a sè. »« M-Ma era solita attaccare solo gli uomini, vero? » chiese Alice, sorpresa di aver detto ad alta voce quella domanda che in realtà stava premendo nella sua testolina da un po'. La guida sembrò compiaciuta, quindi risposte con interesse
«Mmm non necessariamente. Nella leggenda si parla ovviamente di marinai perché al tempo gli unici per mare erano uomini, ma quello che attirava di Loreley era il suo aspetto, la sua persona, il suo canto e lei non faceva distinzione tra i sessi. Il suo unico scopo era di portarli con lei sul fondo del mare per lenire la sua tristezza e solitudine. Per tornare alla tua domanda, era un po' come prendersi una cotta per una qualsiasi donna. »Jörg le si avvicinò quatto dandole una gomitata e un'occhiatina che la sapeva lunga. Suo fratello era molto fantasioso e trovava ogni volta dei modi per irritarla a morte.
« Felice? Ora anche tu hai la tua chance »« Cosa--? Non è quello che intendevo-- cosa cavolo hai nella testa Jörg!»« Oh su non fare la Timida Alice, non è mica una cosa strana avere una cotta.» Alice sbuffò dandogli uno schiaffo debole sul braccio. Era uno stupido, ma in qualche modo aveva apprezzato.
« Ti ho già detto che sei un maledetto idiota?»E sì quello era il suo modo di dirle che in fondo gli voleva bene. Molto, molto in fondo.
Il moloErano finalmente scesi a terra, beh, quasi. Si trovavano ora sul molo ed Alice stava stritolando il braccio di Hans evitando il più possibile di guardare giù. Stava camminando su un maledetto ponte sospeso sull'acqua se quello non l'avesse mandata in terapia non sapeva cos'altro. Tutti erano ora concentrati nel fissare una qualche nave d'importanza storica ed Alice aveva acconsentito a lasciar allontanare Hans per qualche minuto, lasciandola seduta su una panchina lì di fianco. Come aveva detto non si sarebbe mossa in un millimetro, aspettando il suo ritorno.
L'acqua però stava tornando ad avere delle sfumature strane, il canto era tornato ed Alice aveva dimenticato cosa le facesse tanta paura. Si alzò lentamente e e si sporse leggermente in avanti, portando il braccio fuori dalla ringhiera protettiva, poi l'intero corpo, sgusciando via dalla protezione che quella barriera le aveva dato fino a poco prima. Assurdo era pensare che fino a pochi secondi prima non riusciva nemmeno a camminar dritta senza il supporto di suo fratello maggiore, mentre ora sembrava sgusciar via come una sardina. Era dura riuscire ad avvicinarsi all'acqua e soprattutto pericoloso, ma l'urgenza che le premeva improvvisamente in petto era fortissima. Quella non era di certo una posizione che avrebbe mai assunto se fosse stata completamente in sé. Infatti non sapeva esattamente perché lo stesse facendo, era come se avvertisse un bisogno irrefrenabile, era come se quel canto la stesse attirando verso di sé, lo sguardo sempre vispo ed acceso sembrò velarsi, mentre il cuore scandiva ad un ritmo più lento del solito. Doveva incontrarla, doveva vederla anche solo per qualche minuto, l'aveva vista ne era certa, se avesse fatto un passo solo, un passo ancora avrebbe potuto raggiungerla. Per fortuna Hans le si avvicinò in tempo, prendendola per le spalle e tirandola su. Il suo fare era piuttosto preoccupato, Hans era stato il primo a soccorrerla quella volta al lago e il suo sguardo sicuro fece ritornare Alice alla realtà
« Alice? Che fai? » la rossa sembrò solo ora realizzare quello che era avvenuto poco fa, balzò tra le braccia di Hans spaventata, ma cercò si sviare il discorso per non farlo preoccupare, fingendo che fosse tutto assolutamente nei suoi piani
« Ehm n-nulla. Pensavo mi fosse caduto qualcosa in acqua, il mio---il mio sketch-book....devo, devo averlo perso » Hans la fissò con i suoi occhi profondi, ispezionandole ogni parte di cuore. Non era convinto proprio per niente. Anzi quella le sembrava una bugia bella e buona, decise comunque di ignorare la cosa per ora ed Alice gliene fu incredibilmente grata
« Siamo quasi pronti per il pranzo, vieni. » la condusse dolcemente in avanti verso il punto di raccolta. Alice lo seguì in silenzio, quella sensazione provata poco prima le aveva fatto provare i brividi, si era quasi buttata in acqua. E non sapeva assolutamente il perché. Di sicuro Loreley c'entrava qualcosa.
La spiaggia ♫♪Era notte fonda quando il canto tornò. Avevano deciso di campeggiare nei pressi della spiaggia, nonostante Alice si fosse opposta all'idea, non sembravano esserci molti altri posti liberi. L'idea della sirena che la perseguitava non la faceva dormire bene, nè tantomeno il fatto di dover mentire ai suoi fratelli, di nuovo. Alice non aveva idea di come avesse fatto a raggiungerla anche lì, ma alla fine per quanto avesse cercato di ignorarlo, quella sensazione le si era appiccicata addosso. Aprì immediatamente gli occhi, sollevò la schiena in modo da star seduta e poi si tiro su, uscendo dalla tenda senza far troppo rumore. Sapeva esattamente dove stesse andando. Eppure nel suo andare non c'era paura, né ansia, anzi era quasi un andare frenetico, voglioso. Il suo cuore ora batteva forte, aizzato da quel canto che la faceva bramare come mai prima d'ora. Non si era mai sentita così in tutta la sua vita, non aveva mai desiderato così ardentemente qualcosa e le sembrava di stare impazzendo. I passi incontrarono la sabbia sottile della spiaggia e nudi si infilarono tra i granelli, pronti a condurla verso la riva.
La sabbia bagnata fece spazio a quella umida e in pochi istanti l'acqua lambiva le sue caviglie e un sospiro compiaciuto si spandeva dal fondo. La sirena stava emergendo alla stessa velocità con la quale Alice ora si trovava con le ginocchia in acqua e il vestito per metà bagnato. Gli occhi chiari della Grifondoro incontrarono quelli profondi di lei, dentro i quali catturava mille sorgenti. Alice aprì la bocca facendo per dire qualcosa, ma in effetti non sapeva cosa dirle.
Chi sei? Cosa vuoi da me? Sorprendentemente fu lei la prima a parlare
« Finalmente sei venuta da me, ti stavo aspettando » i suoi lunghi capelli biondi emersero dal fiume, brillando quasi alla luce della luna. Al collo portava una collana a forma di conchiglia, la pelle era chiarissima e simile a quella umano dall'ombelico in su, la sua voce aveva un suono curioso come di onde che si infrangono sulla scogliera
« L-Loreley » la chiamò Alice, sicura che si trattasse di lei e che quello fosse il suo nome. L'acqua lambiva ora i suoi fianchi gentilmente ed Alice sembrava bearsi di quella sensazione mai provata prima. Le sembrava quasi di avvertire il respiro di Loreley su di lei. La sirena sembrava compiaciuta e divertita allo stesso tempo, come se quello fosse il suo passatempo preferito, come se avesse visto quella scena almeno altre migliaia di volte. Giovani marinai, ragazzi sciocchi che mai avevano conosciuto l'amore, erano passati per le sue braccia, avevano danzato con lei tra le onde del fiume, durante le notti chiare... era stato semplicemente così facile raggirarli. Ora era il turno di quella ragazzina,
finalmente una ragazzina non umana, una maga. A causa di un re vendicativo, era stata confinata ad un'eternità di astinenza, una misera vita passata sul fondo del fiume, incapace ora di poter più far uso degli umani a suo piacimento. Il re non aveva accettato la morte del figlio avvenuta per mano della sirena. Loreley era indifferente al loro umano però non aveva messo in conto l'intervento di un potente mago capace di limitare i suoi poteri. Le avevano fatto giurare di non trarre più in inganno gli umani e così aveva fatto per secoli... i maghi però, con loro aveva un conto in sospeso.
Era stato così facile attirarla a sé. Era bastato flirtare come al suo solito, cantare e mostrarsi per brevi momenti. Era proprio vero che i giovani cuori avevano un sapore così delizioso.
Alice si stava immergendo fino al collo e sebbene fosse anestetizzata dalla presenza del ciondolo e dalla sirena che sfiorava il suo viso, guardandola con occhi profondi e pieni di luna, sentiva qualcosa di sbagliato. Dentro di sé continuava a ripetersi
Devi smettere. Devi smettere Alice. Un suono sconnesso emerse dalle sue labbra
« I-Io... N-non... P-posso» non voleva proseguire, sarebbe significato affogare, non sapeva nuotare e non aveva piacere ad immergersi in acqua. Ma allora perché lo stava facendo? Loreley le sorrideva, il suo viso era sicuro e brillante, la sua voce una melodia arcana
« Devi venire con me Alice, solo così potremmo stare insieme per sempre. » il suo viso si fece sempre più vicino, sfiorò quello di Alice mentre la trascinava sott'acqua, collo, mento. Alice non riusciva più a frenarsi, l'acqua era sempre più vicina, ma Loreley affogava con dolcezza. Le mani delicate attirarono il viso di Alice così vicino da far ricadere le sue labbra sulle proprie.
Fu un bacio quello che avvertì prima di ogni altra cosa, poi un caldo tepore che si sprigionava sulle gote, i battiti che acceleravano, la scia umida delle labbra che entravano in contatto. Era come baciare il fiume stesso, tanto che in pochi secondi Alice si ritrovò senz'aria, con solo acqua in bocca e bollicine nei polmoni. La luce della luna si faceva sempre più lontana mentre si immergeva nel fiume, verso l'abisso. Loreley la teneva stretta, ma lo sguardo di Alice era ora spaventato e non anestetizzato a dovere. La sirena rimase sorpresa, solitamente i suoi baci erano come veleno che uccideva lentamente ma con delicatezza, nessuno riusciva a rendersi conto di stare affogando, nessuno. Quella ragazzina invece allungò una mano verso di lei, e con una velocità inspiegabile le strappò la collana dalla gola. In quel preciso istante l'incantesimo si ruppe e il suono soave e delicato della sirena si trasformò in grida acute e spaventose. La sua figura cambiò e l'aspetto delicato mutò in qualcosa di più duro, pelle squamosa, viso in parte animalesco, un'espressione orribile sul volto. Ora tutto il fiume era venuto a conoscenza del suo inganno, del suo tradimento. Qualcosa di scuro come un'ombra gigantesca prese a trascinare Loreley verso il fondo, allontanandola da lei. Alice non aveva molto tempo, erano passati diversi minuti da quando aveva preso una boccata d'aria e francamente non pensava di riuscire a nuotare fino in superficie, i sensi la stavano abbandonando, quando qualcosa, un getto caldo la spinse verso l'alto. L'unica cosa che riuscì a vedere prima di perdere i sensi fu il viso di Hans. Di nuovo. Quando si risvegliò aveva un grosso mal di testa e devi vestiti asciutti addosso. I capelli erano ancora umidicci.
« Puoi per favore smettere di cercare di morire annegata? Hai idea di quanta paura ci hai fatto prendere? Perché cazzo ti sei buttata nel lago Alice? Qual è il tuo problema? »Alice sorrise lievemente, non era da Hans sclerarle addosso o sclerare in generale, lui era un tipo calmo e gentile. Chiaramente lo aveva spaventato molto, riusciva a capirlo dal fatto che stesse continuando ad evitare il suo sguardo e dal suo andare avanti e indietro per la stanza, lo trovava tenero. Incredibilmente. E ancora una volta lui l'aveva salvata, erano state le sue braccia a portarla a galla, le sue mani a farle uscire l'acqua da dentro il petto, La sua voce terrorizzata ad aprirle gli occhi. Jörg le sedeva accanto, porgendole del the caldo. Anche lui era stupito dal comportamento del loro fratello maggiore per cui provó a rassicurarlo
« Hans calmati. Sta bene, vedi? » e indicò la Grifondoro ora seduta sul loro sacco a pelo, intenta a soffiare sul the. Jörg preferiva non parlare di quanto fosse stato anche lui terrorizzato, preferiva buttarla sul ridere. La verità era che non era riuscito a far niente, si era completamente bloccato. E di questo si pentiva amaramente.
« Non è stata colpa mia ok? È stata... Loreley. Sì lo so che non sembra possibile ma vi giuro che è stata lei. Io l'ho vista-- durante il giorno continuavo a sentire una voce e poi non so come ma mi sono ritrovata in acqua, era come se non riuscissi a fermarmi. » Ci fu un breve momento di silenzio in cui Hans e Jörg si fissarono. Loro sorella era una maga e cose strane erano già successe in passato, per quanto assurda era una spiegazione logica. Jörg fu il primo a chiedere
« Scusa ma non potevi farle due abracadabra?! »« Non sapevo nemmeno di essere stata ipnotizzata... È stata molto convincente, ha fatto cose che- » arrossì improvvisamente ricordando quella specie di bacio. Ah sì fantastico il primo amore, una sirena assassina che cerca di affogarti. Come dimenticarlo. Provó a sviare l'argomento
« Ah la collana! Le ho strappato la collana! Ricordate? La guida aveva detto che era la fonte del suo potere... Dopo non ricordo, si è trasformata ed è diventata orribile. »« Ah si è struccata-- Alice ascoltami, la prossima volta trovati una ragazza meno assassina, grazie. Non so, qualcuno che non ami affogare la gente per esempio. » risposte Jörg ridacchiando e insieme a luk anche Hans sembró finalmente rilassarsi, sorridere addirittura.
« I-In che senso la prossima volta?!» balbettó Alice arrossendo.
Non ci sarebbe stata una seconda volta ne aveva avuto già abbastanza! Tirò un cuscino verso Jörg imbronciata, mentre i due ora scoppiavano a ridere. Avevano accumulato abbastanza tensione dentro di loro che sembrava un qualcosa di liberatorio. Alice osservó la collana appoggiata sul sacco a pelo accanto a lei. C'era solo un'ultima cosa da fare.
Si diresse sicura verso il molo, con Hans a tenerle il braccio e Jörg a chiudere la strada. Era ora di dire addio a quella triste vicenda e liberarsi della maledetra sirena. Si erano fermati proprio di fronte alla sua statua dove sopra era incisa una poesia in suo onore. Alice sollevò la collana a mezz'aria e pronunciò l'ultima frase
« Und das hat mit ihrem Singen
Die Lore-Ley getan.» Lasciò che essa cadesse in acqua e venisse risucchiata dal fondo del fiume.