Farewell, Concorso a Tema: Settembre 2020

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view post Posted on 29/9/2020, 10:46
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La cornice mette in risalto il quadro, l’intelligenza l’uomo.
Daddy E. Toobl
Farewell
Hogsmeade, ore 11

L'odore di fuliggine, dato dall'esplosione del palazzo un anno prima, sembrava esser scomparso definitivamente dall'aria del villaggio, mentre il cielo dava l'impressione di esser tornato di un colore azzurro chiaro, privo di nuvole.
Toobl, privo delle lezioni scolastiche, camminava con noncuranza per la solita stradina sterrata con in mano una rovinata e rumorosa busta di plastica.
Si muoveva lungo quel tragitto perché quello era il percorso più rapido per arrivare da Hogwarts a Zonko, il negozio in cui lavorava e aveva passato gran parte della sua adolescenza.
Ancora si ricordava come era arrivato in quel luogo, pieno di rancore per esser stato licenziato dai Weasley, offeso per l'essersi sentito inadeguato ai loro standard e ora non poteva che ripensarci con il sorriso.
Quell'inconveniente, quello scontro tra lui e i precedenti datori era stato la sua salvezza; il regalo invisibile fatto da un Mondo che non dava mai, a cui non chiedeva nulla e da cui non riceveva niente in cambio.
Si ricordava ancora come iniziò a lavorare lì, pieno di rabbia e risentimento quando, d'improvviso, un uomo, quell'uomo, lo portò a sollevarsi da terra e crescere, dandogli l'opportunità di far vedere alla società magica quanto valeva.
Non furono poche le creazioni che sviluppò assieme a Zonko; grazie al vecchio riuscì a creare le pasticche, i galeoni finti e le bombe denudanti, di certo qualcosa che nessuno sano di mente poteva immaginare.
Era stato grazie a quell'essere dal fare gentile e al contempo burbero che era riuscito a crescere e migliorare fino a portare il concetto di scherzo ad un livello successivo, a qualcosa di umanamente non concepibile.
Al pensare a quella storia sorrideva, come sorrideva malinconicamente il villaggio che inconsciamente sapeva quanto stava per accadere.

Passo dopo passo, Daddy, si avvicinava al suo destino, a quel qualcosa che non era stato definito da tempo, ma che solo per una serie di coincidenze e piccole casistiche si era avverato.
Quel Mondo lo aveva contornato di tante, infinite situazioni. Lo aveva riempito di avvenimenti che gli avevano creato un sentiero che poteva solamente perseguire a testa bassa, senza farsi troppi dilemmi.
Aprì la porta del negozio.
Rapidamente l'olezzo delle caccabombe arrivò al suo naso facendolo sentire a casa.
Quella sensazione era qualcosa che mai avrebbe scambiato con nulla al Mondo, forse, era una delle principali cause per cui aveva deciso di affrontare quel passo.
Alla fine del settimo anno, fuori dal castello, lo aspettava qualcosa da proteggere.
Le piccole cose, quei piccoli dettagli erano tutto ciò che essenzialmente costituiva la vita di una persona e che spesso veniva dato per scontato.
Come può un Mondo essere bello senza i dettagli? Come può un Mondo chiamarsi tale se non vi sono le piccolezze che fanno da cornice che te lo fanno apprezzare?
Un Mondo non può essere considerato tale se non si può osservare una farfalla battere le ali nell'aria o senza che gli odori, quegli odori, perfino quello del più famoso scherzo del Mondo Magico, non arrivino alle narici portando inconsapevolmente un sorriso.
Il Bene è un concetto ampio, al cui interno vi sono molti elementi, soprattutto piccoli dettagli, che spesso sentiamo di mancare solo nel momento in cui non li possiamo più avere.

Avvicinandosi al bancone, toccandolo con delicatezza lungo tutta la sua superficie lo scavalcò per poter osservare i ninnoli come li avrebbe potuti osservare un garzone.
Da quel giorno, Zonko, avrebbe fatto meno di lui, della sua faccia, del suo sorriso, di quell'espressione che non era l'identità del posto, ma che in gran parte lo aveva rappresentato.
Ben presto, la sua lunga presenza in quel luogo, sarebbe stata forse ricordata in qualche cena sporadica tra amici o addirittura dimenticata; questo perché la vera essenza di Zonko era il negoziante e il negozio, quelle quattro mura piene di Ghirigori e non ciò che ne faceva da contorno o curato dettaglio.

Poggiando la rumorosa busta sul bancone, il giovane, tirò fuori da essa una piccola cornice al cui interno vi era una foto statica, non in movimento, che ritraeva lui e il proprietario del locale sorridenti al di sotto di una grande ruota panoramica, un evento organizzato proprio con i Weasley che in quel modo avevano dovuto ammettere che loro erano degli abili creatori di scherzi.
A quei tempi, dove la barba era rada e i pensieri molto pochi, aveva avuto il desiderio di immortalare quel momento con l'uomo con una polaroid con l'intenzione di fermare il tempo in quel preciso istante.
In fin dei conti, ciò che sta all'interno di una foto babbana, resta all'interno della foto; non scappa da nessuna parte per appisolarsi o muoversi in maniera inverosimile.
Quella foto li ritraeva e li rendeva eterei nel tempo, sorridenti, seppur i tempi erano cambiati, seppur le avversità erano diventate troppe e di certo non risolvibili lavorando lì.
Poggiando con delicatezza su di una mensola ciò che aveva intagliato con cura -perchè la cura al dettaglio portava risalto a ciò che vi era raffigurato all'interno- sentì un nodo alla gola arrivare a lui.
Era quella la sensazione che si provava nel lasciare qualcosa a cui si teneva veramente? Era quella la sensazione di vuoto che si provava ad avviarsi al di fuori della zona comfort?
Non aggiungendo nulla al regalo, nemmeno un misero bigliettino con su scritto "Grazie", poggiò le chiavi del locale sotto di una ciotola vicina all'appendiabiti, come aveva precedentemente stabilito con l'anziano.
Quel luogo era stato tutto per lui, uno dei punti di riferimento di una vita semplice e monotona, fatta di studio e quidditch.
Ora, era giunto il momento di allargare i propri orizzonti, di impegnarsi in qualcosa di più grande al fine di tutelare quella realtà per come la conosceva e per come gli altri l'avevano conosciuta.
Era giunto il momento di estendere i suoi interessi, la sua cornice, così da aggiungere altre persone al suo interno e farle vivere bene, serenamente.


Come meritavano.

Come meritava Daddy.

Come meritava Zonko.
✕ schema role by psiche
 
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