Tutto cominciò per colpa di una pozione, Role privata con Emma Cornelia Green

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Narcissa E. Miller
view post Posted on 2/10/2020, 18:22




Narcissa Elodie
Miller
«O forse a Serpeverde, ragazzi miei, voi troverete gli amici migliori, quei tipi astuti e affatto babbei che qui raggiungono fini ed onori!»

► Mood: Happy► Età: 11 anni ► Ruolo: Studentessa► Outfit: Divisa di Serpeverde

A
mava le pozioni, ma ancora non si sentiva sufficientemente pronta per richiedere l'ingresso al Club di Pozioni. Uno studente di Serpeverde di qualche anno più grande le aveva parlato di quel Club, smuovendo in lei il desiderio enorme di iscriversi non appena ce ne fosse stata l'occasione. Il problema era che a Hogwarts il tempo passava, ma l'indecisione di Narcissa no. Quella non passava mai. Ogni volta che tentava di varcarne la porta, una vocina dentro di lei le faceva miseramente fare dietro front, suggerendole di esercitarsi ancora e di riprovare a presentarsi al Club solo quando le sue capacità avrebbero oltrepassato il minimo per una studentessa del primo anno. Era pienamente consapevole di aver ottenuto voti impeccabili in pozioni, il professor White con tutti quegli "Oltre ogni previsione" aveva suggellato l'inizio di una carriera scolastica coi fiocchi... eppure c'era sempre un qualcosa che le impediva di fronteggiarsi con sé stessa. Spocchiosa, altezzosa, arrogante, ma pur sempre indecisa. A frenarla era il timore di trovarsi davanti studenti sicuramente più bravi e capaci di lei. Chi al primo anno aveva mai avuto l'ardire di presentarsi al Club? Lei non ne aveva avuto notizia. Avrebbe dovuto provare a informarsi da Mike, ma l'orgoglio glielo impediva, poiché se non avesse fatto quel gran passo poi avrebbe rischiato di passare per una fanfarona anche agli occhi del prefetto di Serpeverde.
Sulla scia di questi pensieri, Narcissa aveva maturato quindi l'idea di esercitarsi in solitaria. In una delle sue innumerevoli escursioni a Hogwarts, aveva infatti scoperto l'esistenza di una stanza polverosa e abbandonata, dove sicuramente di tanto in tanto qualche coppietta felice e in cerca di intimità avrebbe potuto trovare sollazzo lontano da occhi indiscreti. Ma a lei di tutto quello non le importava, prima di tutto perché non aveva nessun fidanzatino e poi perché in quel periodo aveva decisamente diverse ambizioni. A solleticarla era difatti la voglia di esercitarsi in pozioni e di arrivare a potersi vantare di essere stata una delle poche studentesse del primo anno in grado di preparare una pozione polisucco. Quello era il suo vero desiderio, per questo aveva bisogno di un posto appartato dove potersi esercitare lontano dal giudizio altrui e dall'invidia di chi, invece, in pozione prendeva solo degli 'accettabile'.
Con passo lesto, quel pomeriggio Narcissa aveva atteso che tutti gli studenti tornassero ad occuparsi dei fatti propri e fossero tanto distratti da non accorgersi del suo sgattaiolare. Con sé aveva sottomano un libro di pozioni che aveva preso in prestito dalla biblioteca di Hogwarts. Sapeva benissimo che la pozione polisucco non rientrava nelle ricette che avrebbe trovato con praticità sugli scaffali della Biblioteca. Anzi, aveva la certezza che Madama Pince tenesse quei tomi gelosamente custoditi nei meandri del reparto proibito e metterci su le mani avrebbe potuto rivelarsi fatale. Così aveva scelto di iniziare quantomeno ad informarsi sugli effetti collaterali, sulla durata e tante altre piccole curiosità che avrebbero potuto spianarle quel cammino lungo e tortuoso che l'avrebbe condotta alla produzione della sua personalissima polisucco. Nel frattempo, aveva con sé, rigorosamente conservati in borsetta, le sue provette di vetro e il manuale che il professor White usava durante le lezioni.
Narcissa spinse la porta dell'aula abbandonata, curandosi di non essere vista da nessuno sguardo indiscreto. Con passo lesto si richiuse, senza far il benché minimo rumore, la porta alle spalle. Poi si appoggiò allo spesso ingresso di legno, lasciandosi scivolare con la schiena lungo la porta e appoggiandosi al pavimento.

"Bene, Narcissa, direi che è ora di cominciare a fare sul serio"
Così si disse, incurante del fatto che se qualcuno fosse stato nascosto in giro avrebbe potuto benissimo considerarla pazza visto che stava parlando da sola. Ma, si disse, un incoraggiamento non aveva mai fatto male a nessuno, motivo per cui la piccola Serpeverde si alzò e andò a ispezionare ogni centimetro quadro della stanza. Nell'aula non sembrava esserci nessuno. La penombra avvolgeva quel vasto locale, le cui lanterne alle pareti risultavano spente visto il temporaneo inutilizzo.
Con un gesto rapido, portò la mano alla bacchetta, mentre con l'altro braccio sorreggeva il libro e si curava di non lasciare cadere la borsetta dalla spalla destra, pena la rottura delle provette di vetro.

"Lumos" bisbigliò, mentre una fioca lucina s'accendeva sulla punta del catalizzatore.
Dopo quell'ultimo gesto, Narcissa si tranquillizzò. Nessuno aveva fatto la sua comparsa, il che lasciava intuire che nessuno aveva pensato prima di lei di utilizzare per qualsiasi altro scopo quella stanza.
La Serpeverde si diresse verso l'angolo più scuro della stanza, nascondendosi dietro una vecchia lavagna girevole che sembrava inutilizzata da anni. Nello spigolo un paio di ragnatele, con tanto di inquilino, completavano quel quadretto di antichità e dimenticanza.

"Ottimo, ci mancavano pure i ragni" bisbigliò Narcissa, arricciando il naso con disgusto.
Nuovamente la bacchetta si sollevò a mezz'aria, lasciando che un Gratta e Netta spazzolasse l'angolo dove avrebbe dovuto sedersi. Non avrebbe mai permesso che della polvere o delle ragnatele le sporcassero la divisa. Amava, nonostante tutto, restare impeccabile.
Una volta che si fu sistemata ed ebbe preso posto, Narcissa afferrò il libro di pozioni che aveva preso in biblioteca. Sperava di trovare qualche informazione sulla pozione polisucco, ma presto restò delusa. Con uno sbuffo fece scattare le due estremità del manuale, richiudendolo e producendo un sonoro tonfo che echeggiò nella stanza. Narcissa sbarrò gli occhi, allarmata, maledicendosi per la sua impulsività.

*Maledizione, guarda te se devo andare a farmi scoprire per la mia impulsività*
Sconfitta da quella ricerca andata a vuoto, Narcissa afferrò il manuale di pozioni e iniziò a studiare con meticolosa attenzione la pozione "Tiepidario". Ne aveva prodotta una a lezione, ma aveva intenzione di replicarla per poterne avere qualche altra fialetta pronta all'uso.
Così, dalla borsetta, che aveva preventivamente fatto accrescere in capienza da uno studente del quinto anno mediante un incantesimo estensivo, estrasse calderone, provette e alcuni ingredienti che aveva trafugato durante l'ultima lezione, quando ormai tutti, White compreso, erano usciti dall'aula. Nessuno sapeva di quel suo vizio, fortunatamente.
Sicura di essere in totale tranquillità e facendosi forte del fatto che nessuno aveva pensato sino a quel momento di entrare per qualsiasi valido motivo in quell'aula, iniziò a scaldare l'acqua che aveva fatto apparire all'interno del calderone.




Miss Effe Eccoci qui, have fun XD


Edited by Narcissa E. Miller - 3/10/2020, 11:29
 
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