Tra Oriente e Occidente, Halloween | 2020

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view post Posted on 6/12/2020, 01:01
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The North remembers. ♥

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Jane Read - Queen Mary of Scotland
Halloween tra Oriente e Occidente


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C’era un aspetto del carattere di sua cugina Isabel che la gente imparava presto a riconoscere: era tremendamente logorroica e quando finivi incastrato in uno dei suoi discorsi spesso rischiavi di rimpiangere di non aver preso il vaiolo di drago ed essere rimasto a casa quella sera.
Evidentemente però la sua collega del Ministero doveva conoscere bene la cugina e soprattutto i modi con cui sfuggire alla sua parlantina, visto che dopo pochi minuti la voce familiare della ragazza giunse alle orecchie di Jane.
« Erano decenni che non vedevo Agatha! Pazzesco! » le diede una piccola spinta con il gomito, facendosi spazio davanti al bancone di Himiko’s Taste, « Hai già preso qualcosa? Uh, ma sai cosa ho scoperto? La lanterna in omaggio ti fa vedere l’anima del defunto a cui la dedichi per qualche attimo! Dobbiamo assolutamente accenderle più tardi! »
Come un fiume in piena, una volta che Isabel iniziava a parlare era impossibile fermarla: Jane attese paziente la fine del discorso, bevendo in un unico sorso quello che rimaneva del vino che aveva acquistato poco prima, quasi per darsi coraggio. Voleva bene a sua cugina ma aveva anche bisogno dei suoi spazi, e l’idea di passare la serata in compagnia della sua costante parlantina non la entusiasmava troppo.
« Amy! Anche tu qui!? Non ci posso credere! » per sua fortuna, Isabel aveva intravisto un’altra collega del Ministero, lasciandola nuovamente da sola davanti al bancone con il cibo.

La ragazza osservò la lanterna che aveva ricevuto in omaggio, incuriosita: quindi una volta accesa e dedicata ad un defunto, esso appariva per alcuni secondi? Un leggero brivido le scese lungo la schiena alla sola idea di rivedere uno dei suoi genitori: non era pronta e non aveva intenzione di vivere un’esperienza del genere quella sera. Scacciò via i pensieri tristi e bui che provavano a farsi spazio nella sua mente, e si voltò nuovamente alla ricerca della ragazza gentile che l’aveva servita poco prima.

« Potrei avere un altro bicchiere di Shaoxing, per favore? » fece per prendere i soldi dalla borsa, ma si bloccò, « Anzi, facciamo due. Grazie! »

Fuggire dalla sua difficoltà ad incontrare il passato forse non era una buona idea, ma il vino cinese in quel momento le sembrò la soluzione perfetta.
Un grido alle sue spalle la fece sobbalzare mentre pagava, ma non vi fece caso: si voltò poco dopo stringendo un bicchiere per mano, notando il gruppetto vicino lei e individuandolo come l’origine del rumore di poco prima.
Doveva ammettere ad una prima occhiata che si trattava di un assortimento alquanto strano – ma chi era lei per giudicare? Una ragazza dai capelli chiarissimi, vestita apparentemente da strega, un uomo con una specie di divisa da guerriero e… era davvero una gonna rosa quella? Tra il tulle nero e una parrucca bionda, poté riconoscere i tratti di un uomo con la barba, creatore dell’originale travestimento.
Sembravano conoscersi dalle chiacchiere e dalle risate, e quasi di riflesso l’ex corvonero tornò di nuovo con la mente ad Hogwarts e alle feste a cui aveva partecipato con i suoi amici: da quanto tempo non li vedeva?

Un altro urlo, ancora più forte del precedente, la fece sobbalzare di nuovo, riportandola alla realtà e facendole rovesciare uno dei due bicchieri proprio addosso all’origine dello stesso: il vino cinese colò lungo la gonna rosa indossata dall’uomo, che era più vicino a lei di quanto pensasse, lasciando una scia.
Imbarazzata e al tempo stesso sorpresa, Jane alzò lo sguardo verso il banshoo mago, che sembrava non essersi accorto di nulla: stava per parlare, pronta a scusarsi, quando la ragazza dai capelli biondi arretrando in sua direzione le andò a sbattere contro.
Le scuse giunsero in fretta, insieme ad un complimento che Jane non si aspettava di ricevere e che la fece arrossire lievemente: riuscì a sussurrare un « Grazie! » stupefatto prima che la bionda si voltasse di nuovo, attirando l’attenzione del mago vestito di tulle.
Avrebbe potuto ignorare il danno appena fatto, anche perché apparentemente l’uomo sembrava non essersi accorto di nulla, ma non era nel suo carattere allontanarsi senza scusarsi: fece alcuni passi verso il mago, schiarendosi la voce per attirarne l’attenzione.

« Spero non fosse la tua gonna preferita! » indicò la macchia creata dal vino, cercando di non mostrare palesemente la sorpresa nel vedere davanti a sé il travestimento nel suo insieme. Quella parrucca bionda doveva essere tremendamente fastidiosa!
Interazioni
Ariel (♡), breve riferimento ad Aiden, Maurizio (e la sua bellissima gonna)


Jane acquista altri due bicchieri di Shaoxing per concludere al meglio la serata :fru:
 
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view post Posted on 6/12/2020, 18:47
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Ognuno di noi è una luna: ha un lato oscuro che non mostra mai a nessuno.

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Emma Green ✂ Mercoledì Addams

Dopo essersi diretta al tavolo delle cibarie, Emma scrutò ogni inquietante prelibatezza molto attentamente. Non aveva intenzione di spendere molto, ma dopo aver visto quelle strane pietanze decise che probabilmente avrebbe sperperato galeoni senza sentirsi in colpa, almeno per quella sera. Alice, ti piace questo? Indicò con il suo esile indice un vassoio pieno zeppo di futomaki con delle faccine che ricordavano la faccina di un fantasma. Per la barba di Merlino! Guarda questi! L'unghia laccata dallo smalto nero, leggermente usurato sulla punta, indicò un vassoio pieno di mini cervelli messi in fila in modo accurato e preciso, come d'altronde il resto delle delizie. Emma pensò che la persona che si era occupata dell'allestimento del tavolo doveva essere una strega o un mago molto preciso, tipo un maniaco dell'ordine: tutto l'opposto della Grifondoro, che era tutt'altro che ordinata. Mi scusi… io vorrei uno di questi! Indicò un bulbo oculare quasi appoggiandoci il dito sopra: doveva essere fatto con un uovo sodo, contornato da qualcosa simile a delle alghe. Poi anche questo… quello lì… e… oh, uno di questi! Si rivolse con gentilezza alla ragazza con la maschera che doveva essere l'addetta al tavolo da quel che sembrava. Può farmi un sacchetto da portar via per ogni acquisto? Spero di non chiederti troppo. La piccola strega non aveva intenzione di mangiare tutto quello che aveva acquistato quella stessa sera e non avrebbe certamente consumato tutto da sola. Dopo aver fatto gli acquisti ringraziò la strega che si era occupata di lei e si allontanò dal tavolo: soltanto dopo si rese conto che non si era comportata come avrebbe fatto Mercoledì Addams, così tornò indietro e raggiunse il tavolo con l'intenzione di rimediare. Tossì per attirare l'attenzione della cameriera guardandola con un'espressione apatica. Giusto per evitare malintesi, prima sono uscita dal mio personaggio… e beh… non avrei dovuto, quindi ci riprovo. Ritiro i ringraziamenti che ti ho fatto prima, potevi fare di meglio. Il cibo è maledettamente delizioso però! Passa una brutta serata… Se ne andò via ridendo sotto i baffi e sperando che quella ragazza avesse colto la scura ironia che il suo travestimento richiedeva.
Si rese conto di aver perso di vista Alice, cosí cominciò a cercarla, e nel mentre fece anche una sosta da Zarathustra incantata dai suoi articoli, tutti abbastanza costosi per lei, ma non riuscì a fare a meno di comprare almeno uno di quei cimeli, restando così con pochissimi spiccioli. Recupererò scrivendo qualche articolo per la Gazzetta… disse fra sé e sé prima di incappare in una specie di fantasma con una zucca al posto della testa. Doveva essere Jack O`Lantern. Se il tuo intento era quello di spaventarmi… beh… pessimo tentativo… non ci sei riuscito! In realtà un po' l'aveva spaventata cogliendola così di sorpresa, ma la giovane Grifondoro non lo avrebbe mai ammesso.
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When we're together, darling, every night is Halloween
"This is my costume. I'm a homicidal maniac. They look just like everybody else."







Emma compra dal tavolo di Himiko's Taste:

- Capillari oculari x3
- Fantasma a tre vie x3
- Mele caramellate x1
- Caramelle scruta-anima x2

Da Zarathustra, invece:

- Coda della Kitsune


Edited by Miss Effe - 6/12/2020, 19:03
 
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view post Posted on 6/12/2020, 20:14
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Interazioni con Alice :asd:
Servizio per: Jane Read e Mercoledì (I♥u)


Susan Gwen Nieranth Himiko's maid
Kitsune: strettamente accomunate alla figura di Inari, il kami shintoista della fertilità, dell'agricoltura e del riso: esse sono al suo servizio col ruolo di messaggere, e tale veste ha rafforzato il significato soprannaturale della volpe. Sono un tipo di yōkai, ovvero un'entità spirituale, e la parola "kitsune" è spesso tradotta in "spirito di volpe". Tuttavia ciò non significa che le kitsune siano dei fantasmi, né che siano fondamentalmente diverse dalle normali volpi: in questo contesto la parola "spirito" è usata per riflettere uno stato di conoscenza o illuminazione, quindi tutte le volpi longeve sono in grado di acquisire abilità soprannaturali.

La risposta di Oliver alla questione che aveva tenuto incollata Gwen ai due sposi Addams, fu esauriente per capire che non stava facendo nulla di male nei confronti di Leah. Anzi, la situazione poteva dirsi piuttosto triste e la Tassorosso preferì allontanarsi per servire altri clienti, lasciando così i due amici liberi di chiacchierare senza che nessuno origliasse, involontariamente o meno.
Vedere il locale così pieno di gente era una soddisfazione unica, il lavoro e la stanchezza probabilmente un po' meno, ma le Kitsune non si davano per vinte! Gwen ed Alice lavoravano con tempismo perfetto, riuscendo a non creare file ed attese. Invogliava spesso la sua collega stringendo i pugni in sua direzione, o lanciandole simboli di vittoria con le dita; potevano dirsi una grande squadra, anche il ragazzo che si occupava delle bevande era… Ma dove era finito?
«Non starà mica facendo le avance a qualcuno?» Disse in risposta ad Alice, sorridendole con fare complice: entrambe avevano avuto modo di conoscere quel tipetto durante i turni al ristorante e la probabilità che fosse andato a fare qualsiasi cosa che non fosse "lavorare" era molto alta. Rise alla battuta della collega e già si immaginava la scena. «Non farlo senza di me, voglio esserci!» Disse in risposta, prima di passare al bancone del bar, visto che al momento era scoperto.

Le maschere che indossavano come divisa avrebbero potuto far confondere qualsiasi cliente: qualcuno forse poteva essere già caduto nell'errore di essere stato servito dalla stessa persona, almeno fin quando si trattava delle due cameriere, la cui differenza minima di altezza era praticamente irrilevante, considerando soprattutto quanto si muovessero dietro il bancone. Ascoltare le richieste, servire e consegnare le lanterne erano un mantra ormai. Quando una giovane ragazza con il velo sul volto chiese altri due bicchieri di vino, Gwen la servì subito con un sorriso cortese e notò che già possedeva una lanterna. In un primo momento si ricordò che avrebbe dovuto consegnarne una per Mr e Mrs Addams e si voltò rapida in quella direzione, notando che Alice aveva già rimediato al suo errore. Emise un rapido sospiro di sollievo e si rivolse alla cliente:
«Anche se ha già una lanterna, può riceverne un'altra se lo desidera. L'omaggio è valido per ogni acquisto!» Attese la risposta prima di consegnare eventualmente l'oggetto o allontanarsi per servire il cliente successivo.

E il successivo era, nientepopodimeno che Mercoledì! Poteva inoltre giurare di aver visto persino il suo fratellino; a quanto pare la famiglia Addams era andata alla festa al completo, il che era davvero avvincente.
La Tassorosso, nascosta dietro la maschera da Kitsune, sorrise nel vedere l'interesse della ragazzina per le pietanze esposte, chissà cosa ne pensava del cibo orientale. Attese con pazienza che facesse le sue scelte, senza interferire in alcun modo e quando fu pronta cominciò a raccogliere le richieste in un unico vassoio, fin quando non ricevette la fatidica domanda dell'asporto. Gwen si fermò per qualche istante, con la pinza con la quale raccoglieva le pietanze in una mano e gli occhi fissi sul vassoio quasi pieno. Aveva già preparato una sottospecie di bentō quella sera e non sarebbe stato difficile prepararne altri, anzi forse avrebbe anche fatto pratica, ma le dispiaceva davvero tanto il rischio di rovinare l'aspetto di quelle prelibatezze. La cliente era però così gentile, non poteva arrecarle una delusione simile. Raccolse le idee per qualche istante e poi, rivolta a Mercoledì Addams:
«Mi occorre qualche minuto, ma le perparo subito tutto in...quello che trovo» Le ultime parole furono pronunciate con un tono di voce più basso, mentre era già alle prese con il raccogliere qualsiasi cosa potesse essere utile ad un asporto; quando finalmente riuscì a comporre il tutto sospirò soddisfatta. «Ecco, tutto fatto! E ancora un attimo» Disse poi, prendendo una delle lanterne dalla pila degli omaggi, «Questo è un omaggio con gli acquisti! È una tradizione orientale, la dedichi ad una persona cara prima di accenderla.» Aveva ripetuto quella frase così tante volte quella sera che adesso la pronunciava in automatico. Salutò Mercoledì con un lieve inchino attendendo che si allontanasse, ma la ragazza si fermò qualche attimo e tornò indietro tossendo in sua direzione: sembrava aver cambiato completamente volto e modi di fare. Fortuna che Gwen avesse metà volto coperto, altrimenti Mercoledì avrebbe notato un certo turbamento per quel cambio repentino. Ascoltò le sue parole senza emettere alcun suono e pensò che, se si fosse rivolta in quel modo fin dall'inizio, ci avrebbe pensato due volte prima di prodigarsi a prepararle quei bentō! Comprese comunque la situazione e cercò di evitare di ridere, giunse le mani in preghiera di fronte a sé e rispose con la testa china: «Oh mi scusi signorina Addams. La ringrazio per avermi risparmiata dall'avvelenamento, almeno questa sera che devo lavorare» Era vero che avrebbe potuto fare di meglio con quei bentō, ma era alle prime armi e anche se la cliente non poteva saperlo, avrebbe dovuto comprenderla. Gwen rimaneva comunque piacevolmente sorpresa della reazione di quella ragazza, gentile e cortese in un primo momento, dispettosa ed impertinente nell'arco di pochi istanti. Data l'età avrebbe dovuto frequentare Hogwarts, chissà di quale Casa faceva parte.

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Jane Read:
- Shaoxing (2×2F) 4F
Emma C. Green:
- Capillari oculari (3×10F)
- Fantasma a tre vie (3×5F)
- Mele caramellate (1×5F)
- Caramelle scruta-anima (3×3F)
Totale: 59F = 3G, 8F

Dubito di riuscire a postare ancora, quindi grazie mille a tutti per la partecipazione :<31:
 
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view post Posted on 6/12/2020, 23:12
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Mìreen Fiachran
25 anni - Sangue Banshee - Irlandese
Outfit
- Scheda PG
★ ★ ★
Tra Oriente e Occidente
Halloween 2020
Ci sono persone che piacciono a pelle, ci prendono, ci attirano pur avendole appena conosciute.
Questo era successo con Francis.
Le era subito piaciuto, non solo per la scelta del costume che l'aveva fatta ridere in un momento in cui neanche lei sapeva cos'avesse visto, il fumo rosso nel suo nuovo bracciale che ancora le ricordava l'apparizione di Muìryn, ma addirittura gli era finita addosso e ne stava ridendo come un matto!
Era anche un ragazzo carino d'aspetto, anche se non era facile notarlo al di là del vestito da Biancaneve, dei peli villosi e delle mutande so sexy abbinate al vestito di cui aveva avuto una perfetta panoramica quando le era caduto davanti, gambe aperte.
<< Sono felice di non averti fatto male! Diciamo che stavo cercando di raggiungere una persona che non immaginavo di trovare qui...
Comunque piacere di conoscerti Francis!>>

Riavvicinati allo stand, ordinò von voce allegra:
<< Sono tornata! Ti ordino altri 2 Maotai, 2 Shaoxing, 2 Portate tombali da dividerci, visto che non ho cenato... e per dolce direi... 1 cervello di riso e 1 mela caramellata!>>
Dire che aveva fame era poco, per paura di non stare in quel vestito non aveva mangiato per giorni e la vista di tutto quel buon cibo le stava scatenando una fame terribile.
<< Caro Francis, troviamo un posticcino dove accomodarci e... Buon appetito!>>
...

code © psiche


Cibo:
2 Maotai,
2 Shaoxing,
2 Portate tombali
1 cervello di riso
1 mela caramellata

Credo di potermi ritenere servita per l'assenza di tempo XD

Quante Lanterne ottengo in tutto, contando anche il drink e i 2 capillari oculari di prima? **
______________________________________

Interazione con Dhevan


Edited by LadyShamy - 6/12/2020, 23:26
 
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Oliver Brior ✂ Gomez Addams

Come una stretta al cuore, sentì il peso della nostalgia ancor prima che potesse giungere in richiamo. Non era giusto, si disse. Non era giusto provare già tristezza per una festa che di per sé non era ancora finita. Era un paradosso che viveva fin sottopelle da moltissimo, e che in quel momento tornava come un'amara consapevolezza: l'epilogo, per lui, era una costante di vita. Così ogni cosa mutava in traguardo, ogni visione estingueva il presente. Nelle occasioni più semplici si esprimeva il timore di non avere altri istanti, di fare più in fretta, di volere molto di più. Il suo disprezzo peggiore, parimenti, si esauriva talvolta nell'incapacità di fermarsi - per un attimo, e un altro, e un altro ancora. Si era ripromesso di non pensare oltre, di non immaginare alcun prosieguo. Era lì, nel momento, e tanto bastava per sentirsi al sicuro, e felice per la prima volta da lungo andare. Mai avrebbe creduto che di fronte, proprio allora, vi fosse qualcuno che più di tutti avrebbe potuto comprenderlo. Mary era per lui una vera e propria testimonianza: di quel che lui era, di quel che loro erano stati. Fin dal primo giorno, fin dal primo passo. Eppure, c'era altro. Vibrava come una trama delicata, screziava le crepe del tempo, e nell'istante sussurrava misteri e segreti che nessun altro in quella stanza avrebbe potuto capire. Era lì, Oliver. Era lì, e la vedeva. Così nitidamente, vestita d'incanto, Mary Grenger era per lui chiarezza. Non interpretò a fondo quello che il cuore gli stesse suggerendo, ma quando si discostò di poco - l'ultimo sguardo soffermato sul bracciale legato al polso dell'amica - sulla bocca scivolò l'ambrosia del miele, e di tutte le promesse che quel gusto portava con sé, e sempre continuava a portare. Il miele avrebbe avuto un significato, avrebbe condotto ad una destinazione. Ma era lì, era spesso lì che tornava. Quando era con lei, quando era con Mary, la Vista poneva in risalto aspetti che avrebbe voluto indagare, e verso i quali avrebbe voluto infinitamente perdersi. Ne ebbe paura, al rischio di porre l'altra in pericolo, e lentamente la paura cambiò in curiosità, in dedizione, in frenesia. Voleva attingere alla Vista, voleva lasciarsi travolgere. Sarebbe stato così facile, sarebbe stato possibile. Le parole di Mary cristallizzavano una direzione, e una guida. Sarebbe stato così vivido, sarebbe stato così tangibile. La sua mano, la sua pelle, la sua voce. Voleva essere il suo unico Gomez, scoprì per davvero di volerlo. Se anche ne fu intimorito, per le conseguenze di una scoperta come quella su di sé, parimenti si accorse di essere attirato. Indietreggiò, un passo gentile, il volto in sorriso raffinato. Non era titubante, non era preoccupato. Mary Grenger, per lui, custodiva la dolcezza del miele. E il miele, per il Veggente, era memoria in eterno divenire.
«Questa serata è stata preziosa.» Lo disse così, in modo semplice. Un commento, un intercalare, una certezza vera e propria. Avrebbe voluto aggiungere molto altro, avrebbe di certo voluto compiere un discorso. Avrebbe voluto chiamare a raccolta tutti i concasati, divertirsi con loro, ringraziare tutti, dal primo all'ultimo. Per l'idea, per aver partecipato in gruppo, per il costume così accurato di ciascuno di loro, per una condivisione che aveva atteso a lungo e che per lui acquisiva il senso di spensieratezza. Ne aveva bisogno, ne aveva avuto da così tanto. Accettò di buon grado di trattenersi per assaggiare le pietanze in menu e seguì Mary, in parte sovrappensiero. Interrogava il suo cuore e la sua mente, percepiva le visioni scorrere in incedere tumultuoso fino ad affievolirsi. Quando arrivarono al bancone notò con piacere il volto di un'altra concasata, Alice McRyan, e la salutò con un cenno gentile, e con un occhiolino divertito. Ringraziò Mary per l'offerta, sapeva già però che non avrebbe potuto né saputo accettare. Non di nuovo, era già stata generosa con lui e aveva apprezzato, aveva apprezzato perfino il più semplice tra i suoi gesti.
«Alla prossima occasione, per stasera hai già offerto tanto. Vorrei assaggiare anch'io un Fantasma a tre vie, sembra curioso. Prendo poi una mela caramellata, a patto che non sia avvelenata. E cinque caramelle scruta-anima, bel nome. Complimenti di nuovo per la festa, ben fatto. Ah, un altro giro per brindare agli Addams?» Si era rivolto dapprima a Mary, poi ad Alice e infine di nuovo all'amica con lui. Ordinò altri due bicchierini, precisando che fossero di Shaoxing. Era curioso di assaggiare anche quel liquore, e da solo non l'avrebbe fatto. Non sarebbe stato lo stesso, in effetti. Pagò tutto, lasciando una mancia di un Galeone. Poco dopo, bacchette alle mani, si divertì a mangiare le varie pietanze, e scoprì come fosse veramente deliziato dal riso, seppur nella semplicità di quel piccolo involtino - quando la parte inferiore del corpo scomparve per l'effetto magico annesso, però, l'espressione si rese bizzarramente allarmata. Parlò così tra un assaggio e l'altro, e gli parve per la prima volta che il tempo si fermasse, e desiderò che restasse così per molto, molto ancora. L'alcool, per giunta, stava facendo il suo corso, e le gote si erano tinte di una leggera nota vermiglia. Era felice, lo si vedeva. Ed era nostalgico, allo stesso modo. C'era troppo che non avrebbe potuto dimenticare, ma si era ripromesso un ultimo gesto, un'ultima interpretazione per rendere onore al personaggio di Gomez Addams. Al momento opportuno, così, tornò in piedi. Elegantissimo, si passò una mano tra i capelli e recuperò subito dopo un secondo bocciolo di rosa, dallo stesso taschino dove aveva preso il primo ad inizio serata. Come prestigiatore eccelso, offrì la rosa all'altra e le sorrise. La bacchetta, nella mano destra di nuovo libera, si mosse appena al sortilegio che lui aveva in mente: una sinfonia dapprima dolce, poi dal ritmo sempre più frenetico, sempre più scandito, parve risuonare leggera come una litania, e come un canto che loro due - tra tutti - avrebbero potuto sentire. Aveva incantato uno dei tavolini, e sperava che la musica non arrivasse agli altri fino a disturbarli. Non sarebbe durata a lungo, il tempo di un'unica danza. Così porse la mano a Mary, ancor prima di parlarle.
«Abbiamo ballato la mamushka mentre Nerone suonava il violino, abbiamo ballato la mamushka a Waterloo. Abbiamo ballato per Jack lo Squartatore, e ora, Morticia Addams, cara mia, questa mamushka è per te.» Aveva continuato a guardarla con attenzione, e con divertimento. Era lì, Mary. Anche quella era una battuta del proprio personaggio, ma era un finale che mai avrebbe sognato, e che per lei, per lei avrebbe sempre ripetuto. Il piede destro batté sul pavimento al ritmo della musichetta, e seguì il sinistro subito dopo, e ancora le spalle in un movimento particolare, molto vistoso. Dava l'impressione che stesse lasciandosi scivolare qualcosa via, mentre si spingeva all'indietro e di nuovo in avanti, e all'indietro e ancora in avanti. Era molto buffo, non aveva tra l'altro la più pallida idea di come si danzasse la mamushka, ricordava soltanto il nome dagli appunti su Gomez Addams che aveva preso prima di quella sera. Se Mary avesse accolto la sua mano, l'avrebbe afferrata al volo e via, via così, fino a stringerla a sé. Un ballo, un avvicinarsi continuo, e movimenti ben scanditi che ricordavano il tango più sensuale. Ironici, divertiti, liberi, avrebbero potuto ballare, e ballare ancora. Da un angolo all'altro della stanza, tra gli invitati, senza freni. Per tutta la sera, per tutta la notte: Oliver avrebbe guidato Mary come un gentiluomo, una giravolta dopo l'altra e via di casqué. L'incantevole, caliente danza delle terre meridionali, al romantico incedere delle loro figure. Perché per una sera, soltanto per una sera, erano Gomez e Morticia Addams. Per una sera, e per tutte le altre sere, sarebbero sempre stati Oliver e Mary. Un privilegio di cui era infinitamente, profondamente grato.
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When we're together, darling, every night is Halloween
Morticia: When we first met years ago, it was an evening much like this. Magic in the air. An open grave. It was my first funeral.
Gomez: You were so beautiful. Pale and mysterious.
No one even looked at the corpse.

Oliver acquista dal suo conto.
Fantasma a tre vie x1
Mele caramellate x1
Caramella scruta-anima x5
Shaoxing x2
+1 Galeone di mancia per Alice la birbantella.

È stata una splendida festa, grazie agli organizzatori. E grazie di cuore a tutta la famiglia Addams, senza di voi non sarebbe stato lo stesso. ♡ e Mary... Vivere senza di te: solo quello sarebbe una tortura.
 
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view post Posted on 6/12/2020, 23:56
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Nemo me impune lacessit Nessuno mi aggredisce impunemente.

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Halloween da Zarathustra
Memory MacWood 12 anni
II anno Tassorosso



Volpi!
Ma certo!
Puoi contarci, voglio davvero sapere tutto.

Poi prese dalla ragazza quel dono che non si aspettava.

Gironzolando ancora per l'area della festa, finì di consumare i suoi sottili spaghetti, dopo aver ricevuto anche le attenzioni dei commessi.
Era un ricco bottino quello che portava via quella sera, incluse le figure di tutti i generi che per tutto il tempo vide fluttuare qui e lì per l'ambiente. Alcune sornione, altre pensierose; alcune spaventose, altre sfuggenti e quasi timorose a loro volta.

Arrivò infine il momento in cui potè mettere in pratica il suggerimento della sua amica. Si recò all'aperto e tenendo tra le mani per un momento la graziosa lanterna, socchiuse gli occhi e abbassò leggermente il capo. Passarono alcune voci nei suoi ricordi e sorrise pensando con dolcezza alla sua figura cara. Il marito di nonna Mary, il suo bisnonno.
Accese la piccola fiammella e la resse sulle palme, fino a quando il calore la colmò facendole prendere quota. Ne seguì il movimento con gli occhi, sempre più verso il cielo. E quando riabbassò lo sguardo, distante, una forma sembrava osservarla bonariamente. E nel cuore solo poche parole:*Ciao nonno.*


Graaazie! Opportunità molto interessante e suggestiva.

Interazione con Gwen
 
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view post Posted on 7/12/2020, 00:00
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You can take the darkness out of the man, but you can't force him to step into the light.

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Aveva letteralmente scoperto il fianco e il pugnale rivestito di parole ingenue aveva trafitto le carni sino a raggiungerle il cuore. Era stata una breccia pulita, semplice nella sua immediatezza e spontaneità; sentiva che Alice non avesse potuto fare a meno di confidarsi con lei, ignorando l'identità - solo per pochi bastevoli istanti - della sua interlocutrice. Senza saperlo, Alice aveva detto qualcosa che da un lato l'aveva resa quasi felice e, dall'altro, tremendamente triste. Non era stato programmato, non c'era un futuro scritto, eppure era accaduto tutto così velocemente e spontaneamente da farle capire come - in fondo - la sua presenza fosse di troppo. Finse noncuranza, sapendo di non riuscire nell'intento, e osservò velocemente gli astanti, alla ricerca d'una figura alta che aveva conosciuto meglio di se stessa in quegli anni; ricercava lo sguardo che tante volte aveva incrociato con imbarazzo e quello che, carico di sentimenti puri e affatto eterni, le aveva giurato di non sparire mai. Non lo vedeva e in un certo senso gioiva di questo: lei sarebbe rimasta sola. Sapeva anche, nel profondo del cuore e con quel suo sesto senso, che se lui fosse stato lì, tra le mura di Zarathustra, lei l'avrebbe saputo. Nessun sussurro le avrebbe portato il suo nome: il petto le si sarebbe stretto unicamente nel momento in cui l'avesse scorto varcare la soglia del negozio. E, come spesso era accaduto in quei mesi, conosceva fin troppo bene quella sensazione di panico mista alla speranza, quella di ricevere un sorriso cortese, per averla potuta anche solo lontanamente ignorare.
Lui non era lì.
Poteva respirare.
«Non... Lascia perdere, davvero. Non devi spiegarmi nulla, Alice. Sul serio.» l'imbarazzo di tutta quella situazione era emerso nello sguardo, lucido e velato di quelle che - poi - si sarebbero tramutate in lacrime; lacrime che nessuno avrebbe visto, perché si sarebbe ritagliata il tempo necessario per sfogare ogni frustrazione dopo la chiusura del negozio. Alice era incerta, ma lei sapeva fin troppo bene che Mike giocasse d'anticipo in certe occasioni. Forse il loro bacio - che presto aveva fatto il giro dell'Espresso di Hogwarts il giorno seguente - non era stato pianificato, ma era certa che lui non se ne fosse rimasto con le mani in mano. Di sicuro, e una fitta al cuore le impedì di esprimere quel pensiero a voce alta, stava riflettendo sul modo migliore di approfondire quel loro rapporto. Com'era stato tra loro, fino ad un certo punto, Mike le avrebbe dato tutto ciò di cui avesse bisogno. Guardandola negli occhi, col suo sguardo un po' spento, sapeva che per lei sarebbe stato lo stesso. Se lo sentiva e basta. Era una sensazione alla bocca dello stomaco, che glielo attorcigliava in maniera tale da non poter essere ignorata, confermava quella che per il momento era solo un'ipotesi. «Lo terrò in considerazione, Alice, grazie.» un sorrisetto per forza divertito alla semplice battuta, atta a smorzare una tensione crescente. Una punta d'invidia la disturbava anche ora, ora che scherzavano insieme su argomenti così personali e imbarazzanti. Come ci riusciva? Avrebbe voluto saperlo, anche solo per imparare a gestire un carico emotivo che aveva cercato, ma che non aveva capito. «Mi raccomando, torna a prendere le tue cose. Clarisse ti farà avere tutto il necessario. Divertiti, Alice.» Un sorriso mesto, i palmi gelidi a contatto col vetro del bancone e la sensazione di dover, perfino, ringraziare la Corvonero, che con calma se ne stava scivolando tra gli ospiti col suo abito orientale. Così com'era iniziata, la sua indagine era finita. Prese Clarisse per la manica della veste, una specie di kimono, e un sussurro svelto per avvisarla che sarebbe rimasta sul retro a riordinare per un po' la mercanzia. Ciò che aveva bisogno di ordine, però, era ben altro.


Clarisse | 19 Y.O. | Garzona (PNG)

«Alla buon ora! » sbottò, rivolgendosi ad un ragazzo trafelato che si era fatto riconoscere da lei con una gomitata alle costole. «Dimmi che non te ne stavi appartato con qualcuno da qualche parte.» era diretta e sapeva bene di essere crudele. Victor era finalmente arrivato e, forse, avrebbe potuto dargli un po' di tregua, vista la situazione. Si smezzarono velocemente gli acquirenti, una marea per certi versi, e svariati minuti più tardi studenti in libera uscita e adulti festaioli furono serviti in maniera impeccabile.
«Non serve che restiate a pulire, ci penso io. Andate pure.» disse loro Thalia, con l'aria di chi fosse stato investito da un Nottetempo. Clarisse avrebbe voluto indagare, Victor l'avrebbe fatto senz'altro, ma entrambi furono gentilmente accompagnati alla porta e congedati con un «Buonanotte, ci vediamo lunedì per saldare i conti.» L'aria della notte era sublime: fresca e impalpabile, sinistra con il riverbero delle lanterne rosse che, piano piano, andavano evanescendo per magia. La notte di Halloween era conclusa, potevano tornare a casa.



Aggiornati:

Susan Gwen Nieranth
Oliver Brior
Ariel Astrid Vinstav
Mireen K.N. Fiachran
Amber S. Hydra ( <3 )
Emma C. Green


Thalia Jane Moran | 18 Y.O. | Tra Oriente e Occidente
Interazione con Alice.
Clarisse e Victor hanno aggiornato tutti gli acquisti effettuati sino a questo momento.

Colgo l'occasione per ringraziare i partecipanti e ci auguriamo che l'evento sia stato di vostro gradimento!
Alla prossima!
 
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51 replies since 29/10/2020, 18:00   2741 views
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