Meet me, Privata

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view post Posted on 6/1/2021, 12:27
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Romeo Murphy
33 ☘ ex serpeverde☘ scheda [x]


E
ra tornato in Gran Bretagna da poche settimane, scoprendo un manto innevato ad avvolgere tutto. Era piacevolmente familiare, poter confrontare lo spessore della neve sui tetti per capire quanto tempo era passato dall'ultima nevicata, anche se la parte migliore era svegliarsi per ritrovare le impronte lasciate dagli "ospiti" durante la notte,che si erano serviti dalla mangiatoia di semi che lasciava ogni notte.
Quella mattina aveva trovato solo poche impronte, ma la mangiatoia quasi vuota, di conseguenza chiunque fosse passato, aveva gradito.
Viveva di questi piccoli intrattenimenti Romeo, mentre cercava di rimettere piede nella sua terra natia. Erano passati troppi anni da che spendeva così tanto tempo in quella che poteva semplicemente chiamare casa.
Ovviamente non si era fatto mancare nulla, rintracciando i vecchi amici che non lo vedevano da tempo. Al suo ritorno vi era chi si era espresso in maniera sorpresa, chi invece era rimasto terribilmente colpito e chi non aveva mostrato altro che una felicità semplice che ben si sposava con l'atmosfera delle feste.
Quella mattina voleva rintracciare l'ennesima persona amica di cui aveva perso i contatti, per cui aveva usato la metropolvere per farsi materializzare nella capitale magica, convito che fosse un buon luogo dove iniziare a rintracciare chi cercava.
Ma prima di ogni cosa, aveva bisogno di qualche boccata della sua pipa.
Estrasse la pipa e lo zippo babbano dalla tasca del mantello, avrebbe potuto facilmente accenderla con la magia, ma usare quello zippo lo aiutava a rilassarsi. Inoltre non aveva alcuna fretta, era un buon espediente per far passare il tempo.
Peccato che quel giorno, tirasse un filo di vento gelido che rendeva difficoltosa quella operazione. La fiamma ondeggiava, senza rendersi però effettiva.
Si vide costretto a portarsi a ridosso di un edificio in modo da poter utilizzare quello zippo, diede le spalle alla strada sperando che quel riparo di fortuna lo aiutasse. Al secondo tentativo, si mosse di scatto per cambiare posizione, ma...Si scontrò con qualcosa, o meglio con qualcuno.
Emise un brontolio basso di sorpresa, si tolse la pipa dalla bocca, abbassò l'accendino e guardò in volto chi aveva urtato.
Fu una reale sorpresa riconoscere un viso familiare, alzò appena un sopracciglio cercando di ricordare chi esattamente fosse quella strega.

Tu eri in Serpeverde!
Disse mentre il suo accento scozzese zoppicava sul nome della casata, indicando poi la strega con un indice, una cicatrice rimarginata da tempo era appena visibile all'altezza della nocca. Era sicuro di ciò che stava dicendo, e anche il suo linguaggio del corpo trasmetteva quella impressione.
Per quanto riguardava delle scuse, beh non la aveva mica urtata in maniera così forte e rincontrare qualcuno della propria casata, metteva qualsiasi cosa in secondo piano.
Assottigliò lo sguardo, nello sforzo di ricordarsi il nome della strega, gli occhi argentei fissi sul viso della donna.

Ro..Ro...
Mosse il mento in avanti, a chiedere un suggerimento. Era quasi certo che fosse Rosalinda, ma era meglio provare piuttosto che sbagliare del tutto.

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Edited by Viciously - 6/1/2021, 13:18
 
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Era la riunione di fine anno, dove solitamente si tirano le somme sull’andamento del giornale, sulle sue vendite, gli articoli che hanno attirato di più l’attenzione e si propongono idee per l’anno nuovo, era come sempre una lagna penosa e lunghissima. Rowena era praticamente infossata nella sua sedia e giocava con una matita che stringeva tra le dita, sbadigliava ogni volta che Bagley le dava le spalle per scribacchiare qualcosa ad una lavagna trovando tutto incredibilmente tedioso. Non le fregava assolutamente nulla della gazzetta, era diventata giornalista per poter ficcanasare il naso in giro e screditare il ministero, inoltre era un lavoro ben retribuito con il minimo sforzo, come piaceva a lei. Guardò fuori dalla finestra il tempo tipicamente Londinese: cielo grigio, umidità capace d’entrarti dentro e un vento dispettoso che tendeva a indispettire gli ombrelli. Non aveva molta voglia di buttarsi lí fuori in mezzo ai babbani ma avrebbe dovuto recarsi da Mondomago, e Diagon Alley era solo pochi isolati da lì. La riunione finalmente finí e Rowena fu indicibilmente celere a mettere via le proprie cose prima che il caporedattore la fermasse bramoso di sapere come si stava preparando per il Purr. Si fiondò quindi fuori dalla sala riunioni, guadagnando l’uscita che doveva ancora indossare una specie di mantella, che le copriva quindi la vista e urtando, una volta fuori dalla porta qualcuno.

-Mpf!-

Un bofonchio, rimbalzando all’indietro e lasciando che le mani raggiungessero presto la mantella per liberare il viso dall’impaccio. Si trovò davanti un uomo più alto di lei di una ventina di centimetri, ben piazzato e che doveva avere all’incirca la sua età anche se la barba lo invecchiava un po’. Lo guardö con attenzione, ammirandone la presenza piacente ed esibendo un sorriso cortese, quasi di circostanza.

-Scusi, non era mia intenzione…-

Disse, cercando di mettersi in ordine, passando le mani sulla mantella e sulla tunica nera, lunga appena sopra al ginocchio, che indossava al di sotto. Più guardava quel viso, più le ricordava qualcuno ma ancora non riuscì a collegare, almeno fino a che, lui non parlò con il suo marcato accento scozzese che tanti anni prima le aveva rapito il cuore. Si era vista migliaia di volte correre assieme a lui nelle Higlands, mangiare huggis e bere del buon whiskey ma all’epoca era troppo piccola per fare un approccio come si deve e quindi si limitava a scrivergli dei bigliettini anonimi, pezzi di pergamena che infilava nella sua cartella o tra i libri con scritte come “sei bono” “sei il velone del mio cuore” ovviamente abbinate a tanti cuoricini animati. Lui era la sua prima cotta mai dichiarata. Era schifosamente ridicola e quel ricordo, la fece arrossire dall'imbarazzo.

-Io? No si sbaglia! Auauau!-

Parlava velocemente e con voce stridula, ridendo poi con fare sguaiato, anche lei con il suo bell’accento scozzese. Sarebbe scappata volentieri via ma l’androne del palazzo della gazzetta, non era così ampio da favorirle una manovra simile. Doveva quindi dissimulare, nella speranza che dall'ingresso non uscisse nessun altro fin tanto che loro stavano li.







 
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view post Posted on 7/1/2021, 12:15
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Romeo Murphy
33 ☘ ex serpeverde☘ scheda [x]


I
l fatto che le persone potessero trovarlo attraente, lo aveva scoperto da adolescente. Ma nonostante gli anni, quel dettaglio della sua persona continuava a sfuggirgli. Forse faceva parte davvero di coloro che sono esteticamente apprezzabili, ma si comportano come se non lo fossero. Aveva letto da qualche parte, che quel modo di porsi poteva rendere particolarmente irresistibili, ma il mago aveva riso non finendo la lettura di quell'articolo di cotanto spessore culturale.
Romeo non era certo tipo da utilizzare la sua immagine, o la sua avvenenza per ottenere qualcosa, preferiva basarsi sulle sue parole, sui fatti.
In ogni caso i primi anni di adolescenza erano stati molto divertenti, scoprendo quante risatine poteva suscitare ogni volta che sorrideva a qualcuno nei corridoi di Hogwarts. Aveva sempre avuto successo in quel campo, ma non si era nemmeno vantato più di tanto.
Si era anche chiesto se il suo nome in qualche modo contribuisse, se fosse la stilettata al cuore dei più romantici, o semplicemente era un dettaglio compreso.
Era un dettaglio superficiale, lui stesso quando si interfacciava con una persona, l'aspetto fisico passava in secondo piano. Faceva parte di una piccola cerchia di persone che non badavano se il cameriere al ristorante, aveva la camicia o la tunica perfettamente stirata o i capelli perfettamente messi in piega.
Faceva molto più caso a chi lo guardava in un certo modo, o chi finiva a porsi in modo più gentile solo per come appariva. In relazione ciò Romeo rispondeva, decidendo se comportarsi nello stesso modo o giudicare chi preferiva appellarsi alla superficialità dell'aspetto.
Per cui non era strano che si ricordasse esattamente di qualcuno, che aveva tentato un qualsiasi tipo di approccio con lui. Ma nel caso di Rowena, più che ricordarsi lei si ricordava i biglietti e il modo in cui invece si era posta in sua presenza. Aveva riso un paio di volte, per forza di cose alle sue spalle ,visto che un confronto diretto non c'era mai stato.
Non ci era voluto molto per scoprire chi mandava quei biglietti, in realtà Romeo gli aveva davvero prestato attenzione solo perché qualcun altro gli aveva fatto presente chi poteva essere la mittente, e una volta rintracciata, la cosa era però finita lì.
Aveva avuto pensieri più opprimenti durante il suo ultimo anno, per fare caso a una ammiratrice che voleva rimanere anonima.

CITAZIONE
Io? No si sbaglia! Auauau!

La risata isterica della donna fu contagiosa, Romeo si trovò a sua volta a ridacchiare una volta ritirato il mento che aveva portato in avanti, alla ricerca di un suggerimento che non aveva trovato.
Aveva messo lo zippo, in una tasca del mantello, mentre il suo cervellino inseguiva il suono della voce che aveva appena sentito
.
Rowena!
Disse alzando la testa al cielo, quasi avesse richiamato quel nome dalla piega più lontana della sua mente. Ecco, come si chiamava!
A quel punto abbassò lo sguardo guardandola in volto, era abbastanza certo che fosse lei. Ma poteva anche capire perché non avesse intenzione di farsi avanti, i biglietti che gli aveva mandato infondo erano più che imbarazzanti. Le persone erano sempre in grado di sorprenderlo, soprattutto in casi come quelli, era incredibile come una vicenda di più di quindici anni prima fosse ancora in grado di influenzare una interazione tra due persone adulte. Quella situazione era terribilmente divertente.

Beh che peccato, mi avrebbe fatto piacere incontrarla...
Buttò lì, nella speranza che abboccasse a quell'invito con un fare affabile che gli era nei nervi in casi come quelli. Il suo cervellino continuava a far muovere quelle rotelline, era abbastanza sicuro però che quel modo di porsi fosse troppo blando, nel caso la donna avesse avuto l'intenzione di rivelare la sua identità.
In ogni caso, mi scusi per prima. Il mio nome è Romeo Murphy.
Il fatto che si stesse presentando era solo un modo per darle l'ennesimo spunto per rivelare la sua identità, ma forse l'attrattiva di non rivelarsi rendeva ancora più divertente quella situazione.
Era curioso di sapere quanto sarebbe riuscita a portare avanti quella conversazione, ma soprattutto in che modo.


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view post Posted on 8/1/2021, 17:59
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Non credeva in nessun santo o divinità, tuttavia si trovò a pregare l’anima di Merlino perché in quel momento creasse sotto ai piedi di Romeo una buca talmente profonda da inghiottirlo per sempre ma ovviamente non accadde. Avrebbe dovuto fare leva sul suo autocontrollo, cercare di riprendere in mano se stessa e la conversazione e dissimulare come se niente fosse successo. Ma cosa fare? Ebbe la folgorazione quando il suo nome, risuonò chiaro nell’aria.
Ridacchiò ancora seguendo la sua scia, visibilmente livida sulle gote quando lui le disse che gli avrebbe fatto piacere rivederla. Le uniche cose che condividevano i due ai tempi della scuola erano il tavolo in sala grande e la sala comune, certo, avevano parlato qualche volta, anche se Rowena in sua presenza si comportava sempre come una sciocca, pendendo da quelle labbra come ammaliata da chissà quale sortilegio, ma non pensava che lui si potesse ricordare di lei. Mentre tornava indietro con la mente, andando a cercare ogni tassello di quella loro “relazione”, lei ricordò che una volta si era persino intrufolata nel suo dormitorio per gettarsi sul suo letto e odorare il suo cuscino stringendolo come se fosse lui fangirlando come una cretina. Era davvero patetica a 15 anni.

-Accidenti e io che pensavo di fregarti!-

Era un blando tentativo da parte di Rowena di non fare una figura ancora più barbina di quanto già non avesse fatto, dopotutto non era detto che si ricordasse dei suoi bigliettini amorosi e non era nemmeno detto, che avesse mai scoperto che fosse proprio lei il mittente. Si ricordava infatti che l’ex concasato al suo tempo era ambito da molte ragazze e probabilmente non era la sola a tentare un approccio simile: era bello, intelligente e gentile, inoltre aveva una certa aria canzonatoria che lo rendeva ancora più piacente e che a parere di Rowena, non aveva perso. Lei era decisamente cambiata, si era lasciata crescere i capelli e aveva un corpo più maturo e sensuale, con ogni forma al posto giusto anche se lui, probabilmente, difficilmente si sarebbe tolto l’immagine di lei adolescente dalla testa. Aveva inoltre imparato la fine arte della seduzione, abbandonando l’approccio dei biglietti anonimi con uno più diretto che otteneva spesso buoni risultati. Tuttavia, al momento era ancora troppo imbarazzata dalla situazione generale per riuscire a tenere le redini di quell’incontro e si limitò a guardarsi attorno. Parlare di altro avrebbe sicuramente alleviato quel peso.

-Allora, come mai da queste parti?-

Sorrise, dissimulando ogni sentimento o pensiero, che le stesse attraversando il corpo.






 
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Romeo Murphy
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P
er uno come Romeo, era difficile dimenticarsi un nome o un volto se associato a qualcosa di importante, non che Rowena lo potesse sapere.
Dopotutto ai tempi della scuola, per quanto avessero potuto parlare tra di loro non erano mai stati intimi, vuoi per il divario di età, vuoi per il fatto che Romeo durante l'ultimo anno aveva avuto la testa da tutt'altra parte.
Ma il fatto che avesse finto di essere un'altra persona, lo faceva ricredere su un'idea per lo più neutra che aveva della donna. Forse valeva davvero la pena, cedere a un invito come quello che gli aveva offerto molti anni prima: ti va dell'haggins solo io e te?
Ora da adulti, aveva forse la possibilità di capire se davvero potessero avere un qualsiasi tipo di interazione, senza che lei ridesse come un ossessa ogni due sue parole.

CITAZIONE
Accidenti e io che pensavo di fregarti!

Rise sinceramente, inclinando il volto e osservando per intero la donna che aveva davanti. Chi era diventata la Abyss? Era tempo di scoprirlo.
...E invece!
Non riuscì a non trattenere quel tipo di uscita, totalmente divertito da quella scenetta che aveva messo in atto l'altra. Non sapeva nemmeno quanto fosse legittima quella risposta, ma era tutto smorzato da una risata sinceramente divertita, e lo sguardo era anch'esso sullo stesso tono.
Avrebbe potuto infierire, ma non su una Serpeverde. Non era nemmeno il tipo, né aveva una reale motivazione per farlo.
Non per ultimo quel tipo di situazioni lo divertivano terribilmente, per ora quell'incontro casuale sembrava essere molto più interessante di quanto avrebbe potuto ipotizzare a priori.
Forse un pesce diverso da Romeo, avrebbe abboccato al gioco di Rowena, ma era difficile cogliere allo scoperto quell'uomo considerato che analizzava ogni piccolo dettaglio.
Infatti al primo sguardo, se pur fossero passati anni, la aveva riconosciuta. Erano stati i piccoli dettagli, a collocarla nella sua memoria.

CITAZIONE
Allora, come mai da queste parti?

Quella sì, che era una domanda interessante, perché gli permetteva legittimamente di fare la medesima domanda ma prima doveva dare una risposta.
La pipa che gli era rimasta in mano fino ad allora, la accomodò nel mantello per poi rivolgersi verso la donna, donandole così la sua totale attenzione.

Mai sentito parlare di effetto Mandela?
Lo aveva detto in tono serio, ma la risata finale faceva perfettamente capire che stesse giocando a sua volta.
Forse dovrei definirla per quello che è realmente: nostalgia di casa. Non ero in Gran Bretagna da... Un bel po', ero curioso di scoprire se il tempo atmosferico è ancora così pessimo come ricordavo o qualcosa in mia assenza è migliorato.
Disse portando avanti una mano e gesticolando, verso la fine della frase inclinò la testa mettendo l'accento su quel sarcasmo voluto che era ben percepibile sia per il modo di porsi sia per il tono di voce.
Devo dire orribile e grigio come sempre, in questa stagione.
Aggiunse sistemandosi il bavero del mantello, per poi ridacchiare ancora. Era di buon umore quel giorno, forse anche per il fatto che davvero era contento di essere tornato in terra natia e non averla trovata poi così cambiata. Sembrava promettente, molto più di quando la aveva lasciata.
Cercò lo sguardo della donna, per capire se la pensasse al suo medesimo modo o avesse qualche altro tipo di impressione.

Tu invece, come mai da queste parti?
Chiese non prima di essersi schiarito la voce, continuando quelle chiacchere leggere, per poi osservarla curioso della risposta.

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Quando aveva preso possesso della casa dell’ex preside di Hogwarts si era trovata oltre ad un arredamento impeccabile, anche una buona collezione di libri con i quali passare le sue giornate. Oltre a tomi d’incantesimi, pozioni e di nozioni magiche generiche, vi erano anche alcuni classici che Rowena aveva divorato riempiendo le lacune che si era trascinata dietro per molti anni. Tra questi, vi era anche un libro che analizzava le maggior tragedie di Shakespeare, tra cui ovviamente Romeo e Giulietta. Si era quindi ritrovata dopo anni passati tra abbandoni, intrighi, morti e avventure, a ripensare a lui e a quel sorriso che da giovane la faceva sciogliere, tuttavia da quel giorno erano passati altri anni ancora e il ricordo di lui si era fatto sbiadito fino a quando, non se l’era ritrovato davanti proprio quel giorno. Doveva ammettere con se stessa che era ancora bello e piacente eppure, forse intontita da quei ricordi che erano affiorati prepotenti, non riusciva ad essere provocante nei suoi confronti come sapeva solitamente fare. Anche il vento si mise in mezzo a rompere i boccini: proprio mentre lui sistemava la pipa in una tasca, una follata fredda e turbinosa le scompigliò i lunghi capelli scuri e lei impiegò del tempo a levarseli dalla faccia e dalle labbra, assumendo smorfie tragicomiche per non soffocare.

-Mandela?-

Chiese mentre stava ancora sistemando la chioma ribelle e se lui non avesse riso alla fine, Rowena non avrebbe capito che si trattava di una battuta. Non conosceva l’effetto Mandela e aveva difficoltà a collegare il nome alla carismatica figura dell’attività politico babbano.

-Ah capisco!-

Fece lei, annuendo infine con il capo come se avesse infine afferrato il succo del discorso. Effettivamente l’Inghilterra non era una rinomata meta tropicale, il tempo continuava ad essere orribile, almeno sulla capitale inglese che non vedeva un raggio di sole da settimane.

-Té, nebbia, Big Ben, cibo di merda, tempo peggio, Mary scassa palle Poppins... Londra!-

Sorrise divertita con una scrollata di spalle, per poi aggiungere un

-Beh, ben tornato a casa!-

accompagnato da un sorriso cortese.

-Qui?-

Mosse la mano appena, indicando con ll pollice il portone alle sue spalle

-Oh beh ci lavoro. Sono giornalista della gazzetta, mi occupo di cronaca e di Quidditch. Sai al quinto anno sono diventata battitrice della squadra di serpeverde e poi capitana al sesto anno, quindi me ne intendo. Abbiamo vinto la coppa quell’anno.-

Disse in un moto d’orgoglio. Era sempre stata fiera delle sue prodezze sul campo anche se poi, finita la scuola la sua carriera sportiva non era mai decollata, cosa che alla fine l’aveva spinta ad essere la donna che era.

-Di un po’ ora che farai che sei tornato a casa? Pensi di rimanerci? So che stanno cercando qualche freelancer qui, pagano bene…-

Gli stava offrendo la possibilità di trovare un lavoro presso la gazzetta, era uno slancio di generosità che Rowena era restia ad offrire ma a quanto pare non a Romeo.







 
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Romeo Murphy
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P
er alcuni la casualità non esiste, ma se lo si chiedesse a Romeo, risponderebbe il contrario. Aggiungerebbe anche, che alla casualità sono correlati anche tanti altri dettagli che portano a costruire un destino, un sentiero.
Aveva scoperto a sue spese, che non era in grado di controllare ogni piccolo dettaglio che lo circondava, la vita si era sempre rivelata come un insieme infinito di casualità, esattamente come quell'incontro.
Era strano ma piacevole, ritrovarsi a scambiare due parole con Rowena. Per lo quanto lo riguardava, aveva certamente notato un miglioramento nel modo di porsi nel suoi confronti, ovviamente anche nell'aspetto dell'altra, ritrovandosi a pensare distrattamente alla seconda occhiata che le aveva dato che la adolescenza era in grado di fare certe magie ineguagliabili.

CITAZIONE
Mandela?

Il fatto che non avesse assolutamente idea di cosa stesse parlando, rendeva ancora più divertente quella situazione per lui. Effetto che le aveva spiegato poi brevemente, non prima di farle cenno di spostarsi leggermente sfiorandola con una mano un braccio, gesto che accompagnò con un cenno della testa indicandole una posizione dove sarebbe stata più protetta dal vento.
Gesto da vero gentiluomo, anche se vederla alle prese con il vento per quei pochi minuti, era stato divertente soprattutto per la varietà di espressioni che il volto della donna era stato in grado di produrre.
CITAZIONE
Ah capisco! Té, nebbia, Big Ben, cibo di merda, tempo peggio, Mary scassa palle Poppins... Londra!

Annuì per poi ridacchiare vistosamente, quella lista sintetica ma accurata la aveva gradita sinceramente. Infondo Londra si poteva davvero riassumere a quelle poche costatazioni, anche se Romeo aveva trovato quasi rassicurante che in sua assenza nulla fosse mutato più di tanto.
CITAZIONE
Beh, ben tornato a casa!

Grazie
Disse con quel modo cortese che gli era tipico, questa volta un po' più caloroso di quanto fosse stato in precedenza, anche il sorriso fu meno freddo e informale. Era stato forse quel tipo di suo sorriso, a dargli una certa fama, ai tempi della scuola?
E' rassicurante che l'Inghilterra, sia sempre così.
Aggiunse nell'ennesimo moto ironico, dato anche dalla appartenenza nazionale comune. Per rendere ancora più palese quella esternazione, sul fatto che intendesse tutto il contrario di ciò che aveva detto le riservò un occhiolino, che accompagnò con l'ennesima risata bassa.
CITAZIONE
Qui?Oh beh ci lavoro. Sono giornalista della gazzetta, mi occupo di cronaca e di Quidditch. Sai al quinto anno sono diventata battitrice della squadra di serpeverde e poi capitana al sesto anno, quindi me ne intendo. Abbiamo vinto la coppa quell’anno.

La donna si mostrò fiera di ciò che stava dicendo, Romeo non poté che apprezzare quella predisposizione, dopotutto stava parlando della loro casata comune ma non solo aveva permesso di portare una coppa in più nelle file dei Serpeverde. L'appartenenza a quella casa Romeo, la sentiva ancora, piuttosto forte tra l'altro. Serpeverde una volta, serpeverde tutta la vita.
La aveva ascoltata attentamente, setacciando con lo sguardo il volto di Rowena, registrando le sue parole. Le sue pupille saettavano sulla figura dell'altra, alla ricerca di ogni piccolo dettaglio.
Quel modo di fare, poteva anche essere registrato come invadente ma era tipico dell'uomo, ma non solo gli era tipico quando qualcosa lo interessava.
Aveva fatto mente locale, ricordandosi che sì lo sapeva che quell'anno Serpeverde aveva vinto la coppa, ricordava chiaramente di aver scritto le congratulazioni a Thomas.

Sì lo sapevo, so che è stato un torneo pazzesco. Non sapevo però della tua professione, ho un brutto difetto, non leggo mai chi scrive gli articoli
Questa volta fu il suo turno a doversi destreggiare con il vento, il mantello alle sue spalle iniziò a svolazzare in maniera ridicola, accennò anche a rivoltarsi sulla testa. Anche il suo viso per qualche secondo regalò espressioni che il genere umano, dovrebbe solo immaginare tra l'infastidito e il sorpreso.
Ma il modo in cui si era rivolto a Rowena era stato sincero, forse anche troppo. Dopotutto non era proprio del tutto gentile riferire a un giornalista, quell'approccio alla lettura del giornale. Era anche consapevole dei suoi modi, per cui rivolse alla donna un sorriso accennato nel tentativo forse vano di mitigare ciò che aveva detto.
CITAZIONE
Di un po’ ora che farai che sei tornato a casa? Pensi di rimanerci? So che stanno cercando qualche freelancer qui, pagano bene…

Non solo non aveva dato alcun feedback sulla attività lavorativa di Rowena, adesso si trovava anche nella situazione di rifiutare un modo di generosità, che non sapeva nemmeno essere una eccezione.
Con il modo del principiante, che non sa nemmeno quale è il gioco rispose alla donna.

Non credo sia nelle mie corde
Stesso modo bruto di sempre, nessun preambolo, né modo di indorare la cosiddetta pillola. Sarebbe bastato così poco, un ringraziamento e magari anche poco prima dire che avrebbe fatto più attenzione alla tipologia di articoli che gli aveva riferito, ma non lo aveva fatto perché non era tipo da dire una cosa del genere Romeo, non era tipo da gentilezze e generosità con chiunque.
Chi lo sa, se troverò un motivo per restare sì.
Fu la sua risposta sincera a una delle domande della donna, anche in questo caso avrebbe potuto imbastire quella risposta con qualche aggiunta qua e là. Ma non era tipo da perdersi in certi dettagli, ma la sua risposta assolutamente sincera, di quel tipo che si era dovuto scontrare col fatto che potesse anche dare fastidio all'interlocutore.
Sto aspettando che mi fissino un colloquio in ministero, per domatore...Vediamo come va questo e poi chi lo sa, potrei fermarmi più del previsto
Peccato che la programmazione di una vita, nel caso di Romeo era inesistente. Lo aveva detto solo per rientrare in certi canoni di interazione sociale e umana, ma la verità che il previsto non riusciva a quantificarlo realmente visto che seguiva più l'istinto che una reale pianificazione.
Nel frattempo sto recuperando un po' di bevute arretrate con amici persi di vista negli anni
Aggiunse con un sorrisetto furbo in volto, era stata anche quella un'esternazione sincera ma tutto quel modo di vivere sapeva che era precario considerato che non avrebbe potuto continuare a passare in locale in locale per giorni giorni, anche se lasciarsi andare per un paio di giorni era stato più che piacevole. Abituato ad essere incastrato tra impegni vari, il poter sinceramente seguire la più assoluta dissolutezza era stato meglio del preventivato.
Anche quella conversazione casuale, poteva portare a una paio di risvolti inaspettati e fu forse per una serie di pensieri che aveva avuto durante le prime battute della loro conversazione che le rivolse un'altra domanda.

Tu, hai avuto qualche rincontro interessante ultimamente?
Un cenno delle sopracciglia, che era un indicazione fintamente celata a sé stesso in modo di fare più sornione di quanto aveva preventivato nella sua testa. Ma era anche un modo curioso, per sapere se avesse rincontrato qualche conoscenza comune dei tempi della scuola. Di alcuni aveva perso i contatti e magari la donna poteva indicargli qualche modo, per invocare quella fantomatica casualità.

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Martian
view post Posted on 26/1/2021, 22:56




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Quella mattina Thomas uscì presto da casa. Aveva intenzione di dirigersi al Ghirigoro per acquistare alcuni volumi sui vari tipi di Maridi noti al mondo magico.
I suoi piani, però, vennero scombinati quando, in tarda mattinata, ricevette una lettera da parte un suo ex compagno di scuola, che aveva saputo del suo ritorno a Londra e lo aveva invitato a bere qualcosa a "I tre manici di scopa", luogo da lui spesso frequentato, anche clandestinamente, durante il suo periodo ad Hogwarts.
Non era sicuro che lo avrebbero lasciato entrare visti i guai che aveva combinato da ragazzo, dall'ubriacarsi al ballare sui tavoli.
Per un periodo avevano anche appeso un cartello con la sua foto accompagnata dalla scritta "I corvi non possono entrare", e sarebbe stato un vero guaio se fosse stato ancora lì.
Inoltre Thomas non immaginava affatto che, una volta tornato, gli sarebbe capitato di incontrare così tante vecchie conoscenze, o che addirittura fossero loro a cercarlo.
Non era mai stato un cattivo ragazzo a scuola, anzi, tutto il contrario, ma era molto probabile che tutti i Serpeverde del tempo, lo detestassero ancora per via dei guai che aveva combinato, impedendo loro di guadagnare punti, o a volte, facendoglieli perdere.
Si stava dirigendo a King's Cross, trovandosi a passare nei pressi della Gazzetta del Profeta, quando decise di tirar fuori una delle sue sigarette. Aveva in mano il fiammifero e stava cercando di accenderlo, ma il vento non glielo permetteva.
E poi perché continuava ad utilizzare i fiammiferi quando poteva prendere un accendino, o addirittura usare la magia. Si era concentrato talmente tanto su quel pezzettino di legno da non far caso alla mantella di qualcuno, che svolazzava trasportata dal vento.
Un'improvvisa folata di vento la fece alzare così tanto da farla sbattere sul volto di Thomas proprio nel preciso istante in cui si ritrovò a passare da lì, facendogli cadere tutto ciò che aveva tra le mani e oscurandogli la vista.
"Ma che diamine!!" borbottò tirando via quel pezzo di stoffa che pareva immenso come una tenda e stava per aggiungere altro di poco carino, quando all'improvviso si accorse di avere di fronte un volto conosciuto.
"Romeo?" chiese confuso, abbassando poi lo sguardo verso la figura di fronte a lui che stava per farlo inciampare. Era di spalle e non capiva chi fosse. Che ci faceva Romeo con una donna, sotto la Gazzetta del Profeta? E quando quest'ultima poi si voltò, rivelando la sua identità, Thomas strinse gli occhi, cercando di mettere a fuoco.
Era sicurissimo di conoscerla, e poi l'illuminazione. Si ricordò di lei in pochissimo tempo. Come dimenticare il volto del suo incubo adolescenziale.
"Oh, cavolo, e io che speravo che almeno questa fosse una bella giornata."
disse tirando in su gli occhi, con un tono annoiato.
Già, "Thomas non immaginava affatto che, una volta tornato, gli sarebbe capitato di incontrare così tante vecchie conoscenze".


Edited by Martian - 10/2/2021, 23:12
 
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view post Posted on 3/2/2021, 20:33
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La conversazione che i due stavano avendo era la più lunga, a memoria di Rowena, di sempre. Si stava congratulando mentalmente con se stessa per non aver ancora squittito come un topolino o fatto chissà quale orribile figuraccia man mano che parlavano, nemmeno quando lui le aveva sfiorato il braccio per spostarsi di poco e cercare di togliersi dal vento che soffiava turbolento su di loro, il suo ego tornava a livelli ottimali tanto da permetterle di tentare un approccio fisico, provando a sfiorargli il braccio quando lui le disse un banale grazie, come a dar maggior vigore al suo

-Ma di che!-

Venne incoraggiata ancora di più dal suo sguardo che si era fatto incuriosito ed invadente, cosa che alla donna non era mai dispiaciuto. Essere il centro dell’attenzione era qualcosa che, per via della vita che conduceva, l’era passato, tuttavia amava sentirsi osservata dagli uomini e faceva il possibile, in quei casi, di lanciare inequivocabili segni.

-Pazzesco davvero! Comunque tranquillo, a volte non firmo nemmeno alcuni articoli per via di dissapori tra la gazzetta e il ministero. Una storia decisamente lunga e alquanto bizzarra…-

annuí con il capo, spalancando un poco gli occhi e osservandosi attorno, con fare guardingo, come se gli avesse detto chissà quale scabroso segreto. Ascoltò poi con attenzione il resto delle parole di Romeo e quando lui le disse che lavoro aveva in mente, la sua mente galoppò rapida verso l’immagine di lui non come semplice ammaestratore di bestie feroci, ma come domatore personale tra lenzuola stropicciate. Sorrise sorniona a quel pensiero licenzioso, cosa che lui avrebbe potuto cogliere senza problemi, per poi ridestarsi e aggiungere un

-Allora forse non ti avrei dovuto dire nulla…-

Ridacchiando appena, per cercare di allontanare da se quel torbido sogno ad occhio aperti.

-Se sei in vena di bevute su nel mio ufficio ho sempre una bottiglia d’incendiario da poter offrire agli ospiti…-

Disse sollevando la mano e indicando con il pollice, l’ingresso del palazzo dal quale era uscita da poco.
Avrebbe anche risposto alla sua ultima domanda, raccontandogli di quella capra di Francis il ciarlatano se una nuova presenza non si fosse palesata nel suo campo visivo, oltre il mantello svolazzante di Romeo. Impiegò meno di un nano secondo per ricordare, una volta messo a fuoco di chi si trattava: Thomas Emerald era stato suo concasato per sette lunghi anni e il suo viso, quel viso che aveva visto furente e rabbioso nei suoi confronti un numero esagerato di volte, era impossibile da dimenticare. Come non riusciva nemmeno a dimenticare il due di picche che lui le aveva rifilato un giorno in sala comune dopo una giornata al villaggio di Hogsmede, con lei che ci aveva provato brutalmente e senza complimenti, rendendo Rowena fin troppo astiosa nei suoi confronti durante l’ultimo anno di studi. Era tuttavia passato moltissimo tempo dall’ora e la ragazzina ottenebrata dalle passioni era diventata una donna decisamente più subdola e calcolatrice, anche se ancora vittima di alcuni vizi.

-Thomas! E tu che ci fai qui? C’era una rimpatriata serpeverde da qualche parte e non sono stata invitata?-

Assunse un espressione imbronciata, serrando le braccia sotto il seno e fissando dritta negli occhi verdi il coetaneo. Era una battuta palese, ma aveva dato la possibilità a Thomas di prendersi del tutto gioco di lei.








 
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view post Posted on 10/2/2021, 19:23
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Romeo Murphy
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omeo non era di certo un tipo da tante parole, se non giustificato, così come non era certo il tipo da girarci attorno.
Per quanto potesse aver conosciuto la donna che aveva davanti, ai tempi di Hogwarts, non sapeva assolutamente nulla sul suo temperamento. Per cui il fatto che non se la fosse presa più di tanto alla sua esternazione, sui giornalisti, non poté che fargli piacere.

CITAZIONE
Pazzesco davvero! Comunque tranquillo, a volte non firmo nemmeno alcuni articoli per via di dissapori tra la gazzetta e il ministero. Una storia decisamente lunga e alquanto bizzarra…

La osservò incuriosito da quanto detto, mentre il mantello alle sue spalle sembrava vivere di vita propria.
Mosse anche la testa di lato brevemente, a ribadire con quel gesto il suo sguardo incuriosito.

Probabilmente per me ancora più lunga, considerato che non ho un abbonamento alla gazzetta da un sacco di tempo
Disse facendo mente locale, alzò anche lo sguardo cercando nei propri pensieri l'ultima volta che aveva avuto un abbonamento al giornale, probabilmente dai tempi di Hogwarts. Ma oltre a ciò era anche abbastanza sicuro, che se era una vicenda interna, era difficile che la notizia arrivasse a qualcuno che era stato per così tanto tempo fuori dallo stato.
CITAZIONE
Allora forse non ti avrei dovuto dire nulla…Se sei in vena di bevute su nel mio ufficio ho sempre una bottiglia d’incendiario da poter offrire agli ospiti…

Quello sguardo, quel tono, quel modo di porsi, quella richiesta di attenzioni e non solo. Romeo sgranò gli occhi per un secondo, per poi ritirare le labbra, sinceramente imbarazzato.
Per quanto potesse essere possibile non si abituava mai ad ricevere sguardi di quel tipo, soprattutto quando conosceva a malapena la persona che glieli riservava. Un altro uomo, con predisposizioni diverse avrebbe preso la palla al balzo, ma Romeo non era il tipo.
Stava pensando a un rifiuto cortese, considerato che l'altra era un'altra serpeverde e si meritava di conseguenza un minimo di riguardo, quando il destino si rimise tra loro.

CITAZIONE
Romeo?

Thomas!
Rispose subito, non sapendo quale entità doveva ringraziare per l'arrivo provvidenziale dell'amico senza alcun preavviso che lo aveva tolto da quella situazione sicuramente scomoda.
Probabilmente Thomas, lo conosceva anche abbastanza per capire a colpo d'occhio, che era arrivato nel momento più giusto.
Osservò poi l'atteggiamento del nuovo arrivato, incuriosito dal modo in cui si era posto. Gli rivolse un'occhiata, quasi a chiedergli spiegazione.
Per quanta memoria potesse avere, alcune dinamiche o racconti nelle lettere di Thomas, le aveva totalmente dimenticate. Non poté non notare anche il modo in cui si era posta la donna, di rimando, non sapeva che stesse succedendo ma non aveva dubbi che la situazione si stesse facendo più interessante del preventivato.


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Martian
view post Posted on 10/2/2021, 23:12




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Di tutte le persone che Thomas immaginava di ricontrare a Londra, Rowena Abyss era l'ultima.
Ai tempi di Hogwarts si erano detestati oltre l'inverosimile. Le occasioni che ebbero di scontrarsi furono infinite, e se c'era una cosa che lui non tollerava, erano le ingiustizie, soprattutto rivolte a chi non poteva difendersi.
E Rowena era la migliore in questo, durante i loro anni di scuola.
E tutto si aspettava, tranne che una dichiarazione da parte della bella Serpeverde.
Non solo per via del fatto che Thomas avesse sempre mostrato la sua natura senza vergogna, nonostante il costante giudizio negativo dei suoi compagni, ma soprattutto perché gli ideali del mago non coincidevano con quelli della donna di fronte a lui, anzi, erano totalmente opposti.
Ma lui non fece mai leva su quell'avvenimento.
Non si permise mai di beffeggiare i sentimenti di Rowena e rivoltarglieli contro, utilizzandoli a suo favore.
Anzi, in certo senso ammirò il suo coraggio.
Thomas era cresciuto e maturato, sicuramente meno collerico rispetto ai tempi in cui era uno studente.
Certamente non detestava Rowena come allora, ma lei continuava a non essere tra le sue persone preferite.
CITAZIONE
-Thomas! E tu che ci fai qui? C’era una rimpatriata serpeverde da qualche parte e non sono stata invitata?-

Stava per risponderle, quando poi il suo sguardo venne attirato dal volto di Romeo, il quale gli rivolse un'espressione sulla quale era dipinta una richiesta d'aiuto. Strinse gli occhi, aggrottando le sopracciglia, confuso da ciò che l'amico stava tentando di dirgli e poi capì.
Guardò Rowena, poi Romeo, poi di nuovo Rowena e ancora Romeo, con la bocca aperta come a voler dire qualcosa ma improvvisò dando una pacca sul sedere all'amico, improvvisando un sorriso.
"Dove diamine eri finito, Romeo!? Ti ho cercato ovunque!" disse Thomas, cercando di recuperare la situazione, rivolgendo poi lo sguardo a Rowena
"Nessuna rimpatriata. Io e Romeo avevamo un appuntamento... proprio... qui sotto." aggiunse guardandosi attorno, cercando di capire dove fossero in realtà.
Ah sì, vicino all'edificio della Gazzetta del Profeta. Rivolgendo poi lo sguardo verso la donna di fronte a lui, il cui languido sguardo era rivolto all'amico.
"Noto con piacere che ci provi ancora con Romeo, nonostante lui sia innamorato di Francis... come ai tempi di Hogwarts." disse con tono ironico, abbozzando un sorriso.
Probabilmente Romeo lo avrebbe ucciso per quella rivelazione fatta, e che aveva sempre tenuto caldamente nascosta durante la scuola.
Romeo non gli aveva mai raccontato della cotta che Rowena aveva per lui. Semplicemente, Thomas trovò per caso uno dei bigliettini che lei aveva fatto recapitare all'altro Serpeverde, e si spiegò molte cose. Per esempio, lo sguardo sognante della donna, che ai tempi era una ragazzina, durante le ore di incantesimi e pozioni.
E neanche quello fu motivo di scherno da parte di Thomas, nei confronti di lei.
A lui era sempre piaciuto colpire con fatti concreti e che venissero da lui in primis, mai grazie alle debolezze degli altri.
"Permettimi di dirti, Rowena, che sei ancora splendida come un tempo. Il veleno nelle zanne deve proprio mantenerti bella e giovane."
commentò infine, improvvisando un leggero inchino. Proprio come quando, ad Hogwarts, si incrociavano per i corridoi e si rivolgevano delle frecciatine. Thomas si fermava, si inchinava e la salutava con "Ave a lei, Regina Zanna di Cianuro".
E già, loro due erano proprio due amiconi. Così amici, che durante l'ultimo anno, dopo che Thomas l'aveva rifiutata, Rowena gli rubò tutti gli indumenti intimi e li appese per tutta la sala grande, anche sui vessilli delle quattro casate, con il suo nome scritto sopra, rivelandone, quindi, il proprietario. Inutile che entrambi si cacciarono nei guai. Parecchie volte erano finiti nell'ufficio del preside insieme, ed avevano scontato insieme varie ore di punizione, ma neanche in quelle occasioni erano riusciti a legare. Thomas non aveva idea di chi si trovasse di fronte, in quel momento. Se la vecchia Rowena conosciuta ad Hogwarts che lo detestava per aver calpestato i suoi sentimenti, o un'altra Rowena, diversa, cresciuta. Ma lei, come Thomas e Romeo, rimaneva comunque una serpe.


Edited by Martian - 12/2/2021, 22:04
 
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view post Posted on 22/2/2021, 23:52
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LA MANGIAMORTE

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Mantenere i contatti era sempre stato per Rowena qualcosa di difficile, forse vittima dei troppi abbandoni, aveva deciso sin dalla giovane età di circondarsi di persone che avessero uno scopo nella propria esistenza. Non aveva mai cercato amici, non li voleva perché non sentiva il bisogno di confidarsi con nessuno, inoltre, avere qualcuno accanto li rendeva sacrificabili e nessuno mai avrebbe dovuto pagare per le sue colpe. Le sue emozioni nascevano e morivano in lei, certo le esternava come tutti ma non le avrebbe mai approfondite con nessuno se non Voldemort. A lui permetteva di sguazzarle nella mente ogni volta che desiderava e quella sorta d'intimità le bastava per placare il suo animo.

-Oh capisco…-

Roteò lo sguardo alle parole di Thomas. Era palese che i due non si dovessero incontrare, la sorpresa che gli ex Serpeverde avevano mostrato nel trovarsi reciprocamente in quel posto era stata fin troppo palese e lei, non mancò dal farlo notare.

-Ma davvero? Proprio qui davanti? Che caso…-

Lo disse con una punta di risentimento nella voce, assicurandosi che venisse colta dai due mentre incrociava le braccia al petto. Tuttavia questa sfumò rapidamente, quando Thomas aprí di nuovo la sua boccaccia per dare fiato alle proprie parole. Rowena dapprima avvampò, per il semplice fatto che quell’argomento che la giornalista aveva cercato abilmente di svicolare per il breve tempo trascorso in compagnia di Romeo, venne spiattellato così, senza nessun preambolo. Era vero che lei riempiva i suoi libri di cuoricini con su scritto Romeo, ma era altrettanto vero che lo sguardo trasognante durante l’ora di Pozioni era dovuto ad un altro motivo, a quell’amore per quell’insegnante che una volta fuori dal castello, era diventato reale e purtroppo, mortale. Ma qui non si stava parlando di loro, si parlava di una coppia che aveva celato a tutti o quasi nel castello, la loro relazione: schiuse la bocca per lo stupore, guardando dritto negli occhi quest’ultimo, come a cercare negli occhi cerulei di lui la verità ma ancora prima di trovarla, replicò sbottando tutta la sua incredulità.

-Cosa? Cosa? Francis? Francis il ciarlatano?!-

Disse rimanendo con un espressione mista tra la rabbia e il disgusto sul volto, non tanto perché era una relazione tra lo stesso sesso, quanto perché aveva preferito quell’ameba di Francis a lei. Era uno smacco inaccettabile per Rowena, almeno in quel momento. Probabilmente a mente lucida e fredda avrebbe capito che era impossibile competere con qualcuno se ti manca "l’attributo” principale, ma in quell’istante non riusciva a capacitarsi che era stata messa in disparte per uno come Francis. Cosa diamine ci poteva trovare in una persona che viveva in un modo fatto di unicorni e castelli di carte?

-Oh sta zitto Thomas!-

Il coetaneo aveva già detto troppo per quel che le riguardava e probabilmente aveva capito, conoscendola fin troppo bene nonostante non fossero in buoni rapporti, che non era aria per aggiungere altro. Scosse il capo, cercando di ricomporsi e allungando una mano tra loro, cercò di farsi spazio per passare.

-Beh, vi lascio al vostro incontro. Romeo, ti auguro il meglio. Thomas…-

E qui posò a lungo lo sguardo su di lui, cercando di evocare dentro il proprio sguardo lo stesso ardore dell’ardemonio.

-…crepa.-

E se nessuno dei due avesse cercato di fermarla, o di aggiungere altro a quella discussione, lei avrebbe allungato il passo verso la folla di gente, diretta al paiolo magico decisa a bere qualcosa per tirarsi un po’ su. Una bottiglia d’incendiario poteva forse bastare.






//scusate l'attesa panzerotti del mio cuore :flower: //
 
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view post Posted on 1/4/2021, 17:06
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Romeo Murphy
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L'
arrivo di Thomas era stato sicuramente provvidenziale, in qualche modo gli aveva scaricato dalle spalle il dover esplicitare una cosa piuttosto che un'altra, aveva l'occasione di uscire da quella situazione come un signore, quale pensava di essere.
CITAZIONE
Dove diamine eri finito, Romeo!? Ti ho cercato ovunque!

Avevano abbastanza intesa per capirsi con uno sguardo lui e l'altro Serpeverde, per sua fortuna non aveva dovuto esplicitare nulla. Il volto di Romeo si dipinse di una espressione consona a quel momento, annuendo, tenendo la parte dell'altra serpe, perché non avevano avuto nessun programma di incontrarsi, ma Thomas aveva capito cosa fare, solo con uno sguardo.
CITAZIONE
Noto con piacere che ci provi ancora con Romeo, nonostante lui sia innamorato di Francis... come ai tempi di Hogwarts

Romeo diede una nuova connotazione al rosso, perché dire che avvampò era riduttivo.
THOMAS!
Lo riprese quasi subito, girando il collo di scatto come un vecchio gufo disturbato nel sonno. Quella che gli gettò nonostante il rossore, fu un'occhiata che non avrebbe stupito nessuno se fosse riuscito a produrre un incantesimo silente per dargli fuoco.
CITAZIONE
Cosa? Cosa? Francis? Francis il ciarlatano?!

Quel vecchio gufo bisbetico mosse nuovamente la testa, guardando nella direzione della donna con la medesima intensità riservata a Thomas. La guardò dall'altro al basso, sdegnato.
Qualche problema, Rowena?
Le chiese con il suo atteggiamento passivo- aggressivo migliore, causato anche dal fatto che Thomas avesse colpito un nervo scoperto e Rowena gli avesse dato il colpo finale.
Non era mai a suo agio quando l'argomento lo riguardava personalmente, o quando comunque si alludeva a qualcosa di negativo, come aveva fatto Rowena. Quella sua domanda, era un modo per smorzare qualsiasi altro commento.

CITAZIONE
Beh, vi lascio al vostro incontro. Romeo, ti auguro il meglio. Thomas…-

Riserva i tuoi auguri a chi possono interessare.
Stoccò piatto, dandole l'idea di quanto non avesse gradito il suo atteggiamento verso Thomas, ma anche quell'appellativo verso Francis. La sua espressione diventò piatta, condendo la propria passivo/aggressività.
CITAZIONE
…crepa.

Un serpente può cambiare pelle, ma non cambia il cuore. La Abyss aveva dato nuovamente prova della risma di cui era fatta, mostrando quali fossero le sue predisposizioni.
Il tempo di certo per te, non è passato
Le riservò un commento al vetriolo, dandole in quel modo elegante dell'infantile. L'espressione sul suo volto non si era smorzata, probabilmente tutti e due serpeverde si potevano ricordare di come quello sguardo ceruleo fosse in grado di colpire, quando il veleno delle sue parole raggiungeva l'ascoltatore.
Un sospiro, per togliersi addosso il nervosismo, per poi guardare verso Thomas seccato. Non gli era piaciuto per niente quel rivelare i suoi fatti personali, non che se ne vergognasse ma essere toccato nel suo essere riservato era sempre qualcosa in grado di infastidirlo...Poi si concentrò su Thomas, e capì perché lo aveva fatto. Rivolse nuovamente lo sguardo verso la donna, ancora una volta riservandole uno sguardo di biasimo dal basso verso il su.

Sarà stato un ciarlatano, però, almeno Francis si è dichiarato con qualcuno con cui aveva speranza...
Stoccò l'ennesima frecciatina, per poi sorriderle in quello che in realtà era più un ghigno.
A quel punto fece cenno verso Thomas, verso il fatto che Rowena si era dichiarata a Thomas...Beh, non era stata proprio l'idea più intelligente considerato l'orientamento sessuale dell'altro.
Conosceva solo la versione di Thomas, ora voleva vedere se la donna avrebbe detto altro...Sì, era anche un modo per ripagare nello stesso modo Thomas, per avergli urtato i nervi.
Il vero ragazzino, in quel momento era lui stesso.

PS: 160 ☘ PC: 110 ☘ PM: 110 ☘ EXP: 23



Scusate l'attesa Serpi mie <3🐍
 
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Martian
view post Posted on 2/4/2021, 13:47




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Non si aspettò diversamente da Rowena. La sua risposta era esattamente ciò che avrebbe voluto provocare in lei. Non che lui fosse tanto diverso in certe reazioni. Probabilmente il reale motivo di tanto conflitto tra loro, immutato nel tempo, era proprio quello. Di certo non si sarebbe trattenuto oltre a punzecchiarla, aveva di meglio da fare e fare il personaggio cattivo, non gli piaceva. Era già abbastanza in ritardo, più del consueto. Ma se c'era una cosa che lo avrebbe sempre divertito, era proprio il modo di reagire della donna alle sue provocazioni. Gli era quasi mancato sentirsi augurare la morte da lei.
CITAZIONE
-…crepa.-

A quell'invito a raggiungere l'oltretomba, rise appena infilandosi una mano in tasca. Fu una scena degna dei tempi ad Hogwarts, ormai andati. Con un gesto spontaneo, il suo sguardo si rivolse in direzione del volto di Romeo, convinto che lo accompagnasse nelle risate, ma l'altro serpeverde non stava ridendo. Lo sguardo seccato di Romeo lo aveva penetrato come una lama. Sgranò appena i taglienti occhi verdi, accantonando il sorriso per dar spazio ad un'espressione sorpresa. Bastò però poco per rendersi conto del motivo per cui l'altro aveva smesso di divertirsi. Schiuse le labbra con l'intento di scusarsi con lui, ma la sua voce si incatenò alla gola poiché l'altro scozzese l'aveva preceduto. Colpendo non solo Rowena, ma anche lui.
CITAZIONE
Sarà stato un ciarlatano, però, almeno Francis si è dichiarato con qualcuno con cui aveva speranza...

A quella frase si strinse nelle spalle. Romeo aveva deciso di attaccarlo nello stesso modo in cui lui aveva attaccato Rowena, subendone il rinculo. Di certo, non era nelle intenzioni di Thomas farlo arrabbiare. Anzi, voleva aiutarlo. I modi non furono i migliori, certo, ma quel suo atteggiamento di sfregio, fu come una sberla dritta in faccia. Avevano agito allo stesso modo, con la differenza però, che Thomas non avrebbe mai ritorno contro qualcuno i propri sentimenti, come Romeo aveva appena fatto. Gli aveva confidato quell'episodio in una delle sue lettere. Rowena che si dichiara a Thomas. Fu un avvenimento memorabile dati gli innumerevoli scontri che avevano avuto. E anche coraggioso, per certi versi, vista la sessualità di Thomas. Ma lui non ne aveva mai parlato con nessuno se non con Romeo. Poiché in quell'occasione, percepì una certa vulnerabilità negli occhi nella donna, che si era dichiarata a lui. Ma si era giurato di non sfruttare quella fragilità per colpirla. Lo avrebbe sempre fatto ad armi pari.
Accennò una lieve risata, mordendosi il labbro inferiore. Se prima il suo sguardo era sorpreso e dispiaciuto, adesso era mutato. Il ghigno si dipinse anche sul suo di volto, camuffandolo in un sorriso di circostanza. Si posò una mano sul petto, muovendo la testa per incurvarla appena di lato
"Perdonami se mi sono permesso di esternare un fatto tanto privato, Romeo. Non era mia intenzione farti arrabbiare."
Fece spallucce, un atteggiamento della quale non vi si potette celare il sarcasmo. Era più forte di lui. Gli aveva confidato quel segreto con lo scopo di custodirlo, e non per usarlo come arma contro qualcuno. Nonostante il sorriso sul volto, il suo tono era serio.
"Me ne ricorderò quando dovrò raccontarti qualcosa."
a quel punto il sorriso si espanse, la testa guidò la traiettoria verso Rowena e la salutò con la mano.
 
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view post Posted on 12/4/2021, 19:29
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LA MANGIAMORTE

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Come lei e Romeo erano passati da una situazione amichevole ad una guerra aperta non si sapeva con precisione. Forse furono le parole di Thomas ad incendiarlo inizialmente, mentre l’appellativo con il quale aveva apostrofato Francis si era rivelato benzina su un fuoco che stava divampando e ardeva negli occhi cerulei incastonati nel viso da uomo di lui. Lo stesso sguardo ardente di rabbia, venne posato prima sull’ultimo arrivato e poi su di lei, che sprezzante del pericolo, lo resse fin quanto bastava prima di fare quello che effettivamente era in programma ovvero accomiatarsi da loro con poche parole e non parve interessarle granché delle parole al vetriolo di uno e alla risatina dell’altro. Non era la prima volta che se ne andava in quel modo e probabilmente non sarebbe stata nemmeno l’ultima. Dopotutto Thomas, con il quale aveva convissuto ben sette anni della sua vita, l’aveva preparata adeguatamente eppure, quanto Romeo aggiunse alla fine, quando oramai alcuni passi erano già stati fatti verso altrove, la fece fermare nel proprio incedere. Piantò i piedi, corrucciò le labbra serrando la mascella e strinse appena lo sguardo ad osservare un punto imprecisato davanti a se ripercorrendo con la mente il ricordo di quel giorno in cui, chissà per quale assurdo motivo, aveva deciso di fare la provolone proprio con lui.
Quel giorno di tanti anni fa erano in sala comune, di ritorno ad una gita ad Hogsmede durante il loro uitimo anno. Lei mangiava delle api frizzole da un sacchetto probabilmente sottratte a qualche Grifondoro del terzo anno, lui era seduto su una poltrona, seduto in maniera scomposta con un album da disegno appoggiato al grembo. Lo stava osservando a lungo e da molto tempo e forse per la troppa burrobirra corretta presa al villaggio o perché era realtà, vide Thomas con occhi diversi. Lo trovò bello, non c’era dubbio. Il corpo acerbo e longilineo stava lasciando spazio ad una fisicità più mascolina e anche se si dicesse in giro che lui non fosse interessato alle femmine, lei avrebbe dimostrato il contrario, l’avrebbe fatto suo. Divorò l’ultima ape frizzola schiacciando il sacchetto tra le mani che venne gettato nel fuoco scoppiettante del camino mentre azzerava i passi che lo dividevano a da lui. Erano soli, gli studenti più giovani si erano attardati in sala grande mentre quelli del suo anno erano probabilmente in blibioteca a terminare quel morboso trattato di storia della magia. Decise di accomodarsi sul bracciolo della poltrona, circondarlo con un braccio. Ricordò benissimo quel momento, lo scambio di parole che avvenne tra loro, lei che si protese a labbra dischiuse e lui che la spinse inconsciamente via, facendola volare a terra. Dopo uno scambio di parole in cui entrambi sembrano esporsi per le persone che erano realmente, in preda a tutta la sua vulnerabilità, chiese che Thomas mantenesse il segreto, che non lo dicesse a nessuno ma a quanto pare, era venuto meno alla parola data.
I due non poterono apprezzare il moto d’espressioni che si leggeva sul volto di Rowena anche se ne subirono gli strascichi dato che lei si voltò velocemente e altrettanto velocemente, si avventò verso il coetaneo, cercando di gettargli le mani al bavero per provare a strattonanarlo avanti e indietro, a destra e sinistra farfugliando cose come

-SEI UNA CAPRA! AVEVI GIURATO CHE NON L’AVRESTI MAI DETTO A NESSUNOOOO!-







 
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