– How you remind me., Privata.

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view post Posted on 12/5/2021, 15:58
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aszpIdP"I was waiting on a different story"
Ogni cambiamento nella vita di Amber è stato spaventoso, terrificante... doloroso. Almeno questo è ciò che ricorda nel ripensare ai momento che hanno segnato na direzione differente. Forse è iniziato tutto con la morte di Eveline, mamma, ma probabilmente l'ultima stoccata è stata quella di Killian. Perché funziona così, che ogni volta che Amber si è convinta di averlo raggiunto un benedetto equilibrio, questo è stato strappato a forza dalla pelle, lacerato prima che l'ago della bilancia iniziasse a pendere per un lato buono. Può essere sembrata una bambina felice, negli anni, o una ragazza con un centro preciso, ad Hogwarts. Tuttavia è solo stato il suo modo per sopravvivere, per andare avanti e circondarsi di tutto pur di aver la possibilità di compierla, una scelta. Invece dopo? «Io-...» ancora rimangono parole incastrate in gola, soprattutto quando Horus si fa vicino abbastanza da stringerle le mani nelle sue. Amber le guarda e basta, come se tenerle strette a sua volte fosse un passo già troppo grande da fare, probabilmente indegno di quel groviglio di noi che sente di essere. «Veramente non-...» non serve. Vorrebbe spingere questo oltre le labbra, invece quello che fa è afferrare il bicchiere, tirarle in un mezzo sospiro e convincere i polmoni ad aprirsi appena di più. Sono cose, queste, che non ha saputo dire a suo padre, sebbene in fondo John sappia già molto più di quello che dice. Che non ha scritto in quelle lettere per Eveline che puntualmente brucia. Si è chiusa, e basta. Ed è per questo che - ora - aprirsi di nuovo è dura.

Tuttavia vorrebbe che fosse semplice, facile come bere quel bicchiere d'acqua, invece che posarlo con calma flebile sulla superficie del tavolino in legno. Perché la voce di Horus sa riempire gli spazi che lei avrebbe lasciato in balia del solito silenzio logorante. Ed allora sarebbe facile anche chiedergli di continuare a parlare e basta. Di tutto, di come è andata di Egitto, del cosa lo abbia spinto a partire e stare lontano per anni. Di come sia diversa la cultura, come sia riuscito a trovarsi, se le radici in fondo le abbia trovate tra le dune di quelle sabbia di cui a volte le parlava negli anni. «Sai, pensavo...» sospende le poche parole che riesce dire, prima ancora che il resto minacci di morire in gola. E' difficile anche alzare lo sguardo, spostarlo dalla mano che Horus ha lasciato ferma sul ginocchio, dandole meno importanza di quanta vorrebbe averne. E' un sorriso ironico quello che dal nulla compare sul volto pallido, è una presa di coraggio lenta, quel piccolo lampo di fierezza che non ha mai perso del tutto. Il moto del cuore si vede lì, lungo il collo magro che libera lentamente dalla cascata dorata di capelli ondulati. «Che avere un lavoro ed una casa, mi avrebbe dato ciò di cui avevo bisogno. Che mi sarebbe bastato.» Ed è evidente come gravi un "ma" grande quanto Villa Hydra tra una parola e l'altra. «Però non è così e per avere questo.. ho perso molto altro.» Però no, non vorrebbe parlare di Killian con Horus. Del modo in cui tutto è sempre stato un susseguirsi di alti e bassi, tanto estremi in ogni punto. Del momento in cui si è presentata ubriaca a casa sua, o quello in cui ha capito che era finito tutto. E per quanto ci abbia provato, è un vuoto che ancora non sa spiegarsi abbastanza. Per mesi ha solo saputo sentirsi uno di quegli orologi rotti che suo padre ogni tanto aggiustava, anni prima. Ora dovrebbe parlarne, ma c'è qualcosa che glielo vieta nel profondo, come se fossero sempre stati due elementi differenti, due emisferi opposti, habitat impossibili da far coincidere. «Mai. Non ti giudicherei mai, lo sai.» Torna seria, sincera come sa essere quando l'argomento si fa importante, quasi un pilastro dei suoi ideali. «Forse hai ragione, forse non importa se qualcosa è cambiato...anche tu lo sembri. » Diverso. Ed è co lentezza che le dita affusolate scivolano per posarsi, seppur gelide, su quelle di Horus e trattenerle per un attimo li. «Mi sei mancato, Horus. » Anche se non sono mai brava a dire queste cose. Un'ammissione che per un attimo le vela lo sguardo, uno che tenta di non abbassare pur volendosi nascondere ovunque piuttosto che rimanere lì adesso. E no, non sa essere un giudizio il suo, quando nel tono di voce c'è solo la realtà dei fatti, mossa con il tono lento che le permette di respirare di nuovo. Cerca nell'ardesia di altre iridi quelle risposte ad ogni domanda.

amber hydra - 21 anni - Spettrologa del Ministero della Magia - look

 
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