Bad decisions make good stories

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Martian
view post Posted on 11/3/2021, 02:18




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L'animale totem che rappresentava al meglio Thomas era il corvo. E non per via del fatto che celasse dentro di sé un velo di oscurità, o che avesse la capacità di vedere cosa vi fosse custodito sotto la carne che rivestiva le ossa. Ciò che lo rappresentava al meglio, era la fedeltà che questo animale riponeva nei suoi simili. Fedeltà che lo aveva sempre spinto ad agire per il bene di coloro che amava. Che si trattasse di un corvo, o di Thomas, non vi è differenza. Aveva sempre avuto un animo gentile, ma non tutti erano riusciti a captarlo sotto il manto di tenebra che ero solito indossare. I legami a lui cari erano talmente pochi che le dita di una sola mano, erano fin troppe. Tuttavia, a danzare su quelle due dita con le quali poteva contare il numero di affetti, vi era Romeo Murphy. Si era chiesto spesso quale potesse essere il totem dell'altra serpe. Probabilmente un felino. D'altronde, Romeo si era sempre mosso con passo felpato, verso di lui. Lo aveva sempre scrutato con sguardo vigile, e mai da vicino. Chissà che proprio questa sua tendenza felina, non lo avesse condotto a vedere Thomas come una minaccia per il suo territorio. Ma il territorio in questione, non era solo Francis. Si trattava oltremodo di non permettere al suo concasato di essere alla pari. Non importava chi avesse vantaggio o svantaggio, permettergli di udire la melodia della sua anima, non era nei piani di Romeo. Thomas si era però appropriato di questo diritto molti anni prima. Quando si ritrovò a capire le vere motivazioni dell'altro, che lo avevano spinto a compiere una decisione tanto dolorosa quanto difficile. E le parole non furono nemmeno necessarie. Dopo dodici anni, nei quali si erano tenuti in contatto, Thomas era riuscito a riscattare quello stesso diritto. Il diritto di essere suo amico. Da quell'incontro, mirato a destare l'amico da quella sua amara, ma confortevole, sonnolenza, si erano visti spesso. Da quando Romeo gli aveva rivelato la parola d'ordine della sua anima con un semplice "Chiedimi quello che vuoi", intrapresero un'amicizia basata sulla totale onestà, e ovviamente, sull'alcol.
Quella sera, di tante, erano seduti all'esterno di un pub di Hogsmeade, dopo una sessione alcolica condita da stupidi aneddoti sui loro viaggi. Uscirono a prendere aria, anche se, l'aria che loro prediligevano era sempre accompagnata dal fumo delle loro sigarette.
Thomas si era seduto su un muretto di pietre, guardandosi i piedi che dondolavano e reggendo tra le dita una sigaretta che non aveva ancora toccato, ma che il vento aveva deciso di finire al posto suo.
"Ma ci pensi... Se non avessimo i piedi... non potremmo camminare!" farfugliò, realmente turbato dal pensiero che la sua mente assolutamente non lucida stava formulando in quel momento.
Alzò gli occhi sgranati per rivolgerli all'amico che probabilmente era più fradicio di lui.
"Credo che il cuore me lo stia pompando l'alcol.." rise, impastando, conducendo la sigaretta ormai inesistente alla bocca, tirando del fumo che non uscì. Probabilmente era la condensa del freddo di quella notte. La testa pesava, non riusciva a tenerla dritta. Nel guardare in basso, scorse dei denti di leone emersi tra le pietre di quell'antico muretto. Thomas, in realtà, detestava regalare fiori. Trovava che potare degli esseri tanto delicati, per ingraziarsi qualcun altro, fosse stupido oltre che egoistico. Quella volta però, sentì il bisogno di prendere quei fiori. E lo avrebbe fatto con tutta la radice, affinché Romeo avesse potuto piantarli e non farli morire. Glieli presentò davanti stringendoli nel pugno, abbozzando un sorriso storto, facendolo apparire buffo.
"Mi raccomando, Scotland... devi piantarli e prendertene cura... altrimenti moriranno!" pronunciò a fatica, singhiozzando appena. Mosse il dito indice, indicando l'amico, per accentuare quella raccomandazione.


Interazione: Romeo :gufetto:
Thomas considera superata la prova dell'amore N.3


Edited by Martian - 12/3/2021, 21:46
 
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view post Posted on 11/3/2021, 16:32
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Romeo Murphy
L'esigenza di una sigaretta insieme al bisogno di scordare i propri pensieri sul fondo di un bicchiere, su un bancone non troppo pulito. Era tutto ciò che il Murphy poteva desiderare in notti come quelle, ma da quando era tornato in patria, a sorpresa le bevute non erano mai state solitarie. Ma il piacere del distruggere il proprio fegato, nasceva direttamente dalla compagnia.
Da quando avevano avuto quel breve scontro al Paiolo, lui e Thomas avevano preso l'incontrarsi come una consuetudine. Forse era anche stato un modo di vivere quella amicizia che per tanti anni, era stata solo epistolare.
La loro comune natura scozzese non aiutava di certo, inoltre con lo spirito in corpo, anche lo stesso Romeo ammetteva di essere più piacevole che da sobrio. Era uscito dal locale con la faccia tirata dalle troppe risate, ci voleva una sigaretta per smorzare quella ilarità non del tutto giustificata.
Thomas aveva trovato posto su un muretto che nell'ebrezza a Romeo sembrò una specie di trono, dove pose la sua domanda filosofica ai suoi sudditi:
CITAZIONE
Ma ci pensi... Se non avessimo i piedi... non potremmo camminare!

Rise Romeo, tanto, troppo, senza alcun motivo reale. Una risata a piena polmoni che aveva sovrastato anche il tenore dei suoi pensieri. Se il suo amico era così ubriaco da interrogarsi su un motivo del genere, lui quanto stava messo meglio o peggio?
CITAZIONE
Credo che il cuore me lo stia pompando l'alcol..

Oscillò ancora ridacchiando, per poi annuire come un ragazzino con un sorriso in volto e il capo rivolto verso il basso.
Di sto passo chiamerò il mio fegato con il tuo nome
Le parole che si stropicciavano nella sua bocca impastata e nel suo accento.
CITAZIONE
Mi raccomando, Scotland... devi piantarli e prendertene cura... altrimenti moriranno!

Aveva ancora il viso rivolto al fondo della strada, quando nel suo campo visivo...Una pianta? Una pianta! Aveva alzato entrambe le sopracciglia sinceramente sorpreso per poi sorridere nuovamente sinceramente, aveva mosso di scatto la testa verso Thomas per incrociarne lo sguardo.
Prese la piantina infilandola in una tasca interna del mantello, in quel momento era convinto che fosse l'unico modo per tenere in salvo quella piantina dal freddo di quella notte. Probabilmente il Romeo del futuro avrebbe maledetto quello ubriaco, per avergli riempito la tasca del mantello di terriccio.
Senti...Facciamo due passi che se no rischio di smaterializzarmi in Papuasia
Parlò a fatica, con l'ebbrezza che ci metteva lo zampino. Aspettò un cenno di Thomas, per fare un mezzo passo, scoppiò a ridere, un sospiro prima di iniziare a camminare nella notte al fianco dell'amico.
 
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Martian
view post Posted on 12/3/2021, 21:46




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Con un balzo un po' traballante, rimise i piedi a terra. Sentì la testa girare, era come se al posto del cranio avesse avuto un recipiente pieno d'alcol. Rise, come a sentire il liquido ondeggiargli nella testa. Non riuscì a spiegarsi come i piedi avessero iniziato a muoversi. Uno davanti all'altro. Li osservò con attenzione, come se non fosse un'azione naturale, ma una magia. Riuscì a tenere il passo di Romeo, rivolgendo poi lo sguardo a ciò che lo circondava. Hogsmeade quella sera era particolarmente suggestiva. Le piccole case coi tetti spioventi innevati. Le finestrelle illuminate dalla luce dei caminetti. Era sempre bello perdersi in questo scenario così romantico. Emanava un tepore di vita quotidiana, qualcosa che non gli apparteneva, ma che era in grado di assaporare anche solo per qualche istante, in quel modo. Il suo respiro si condensava col freddo, creando una nube di fumo intensa. La guardò disperdersi nell'aria, alzando gli occhi fino al cielo. Si persero tra le viette del villaggio. Gli ricordava molto Inverness, la sua città d'origine. Stranamente aveva un bel ricordo di quel posto. Era una città gelida, e non solo per il freddo, ma anche nell'aspetto. All'improvviso poi si udì una canzone provenire da un locale nascosto in un vicolo circondato da abitazioni. Più avanzavano, più la musica aumentava. Sembrava la colonna sonora che accompagnava la scena di quel frammento di vita reale.
"Oh.. ma aspetta. Io la conosco questa canzone. Non è quella babbana che fa "Oh, I wanna dance with somebody! I wanna feel the heat with som..." cominciò a canticchiare quella canzone, interrompendosi poco dopo, poiché Romeo gli era appena crollato sulla spalla. Si spostò per aiutarlo, poggiandogli la mano sulla schiena. Probabilmente l'altra vecchia serpe era messa molto peggio di lui, quantomeno Thomas riusciva a stare dritto. Chissà se sarebbero riusciti a trovare la via di casa o sarebbero finiti a vagare fino all'alba. Romeo cominciò a canticchiare a sua volta, farfugliando il ritornello con fatica e muovendo il busto a ritmo, ancora accasciato su di lui. Thomas gli prese la mano e le portò a mezz'aria. Si ritrovarono a ballare goffamente, ridendo e cantando come due sciocchi.
"So when the night falls... My lonely heart calls... come canti di merda." disse poi Romeo, con un'espressione confusa dipinta in volto.
"Guarda che sei tu che stai cantando, idiota" rispose Thomas, scoppiando poi a ridere a quella scena di Romeo che non si era nemmeno reso conto di star cantando e di essersi insultato da solo. Continuarono ad arrancare quel balletto ridicolo. Probabilmente chiunque li avrebbe presi per due pazzi.


Le azioni e i dialoghi di Romeo sono stati concordati con Viciously <3
Thomas considera superata la prova dell'amore N.5!
 
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view post Posted on 12/3/2021, 23:29
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Romeo Murphy
Essere scozzesi era ormai diventato un modo per giustificare un bicchiere di troppo...Ma il problema di Romeo e Thomas era che quel bicchiera di troppo, non era mai uno. Erano due, tre, quattro...Fino a perdere il conto, perché essendo scozzesi, potevano reggerli.
Sul momento Romeo si diceva: "mmma sì, perchè no?"...Ma poi la sua età anagrafica si faceva sentire in modo preponderante nel dopo sbronza. Ma in quel momento era troppo impegnativo pensare al domani, quello a cui doveva pensare in quel momento era riacquistare lucidità che non aveva, l'unico modo che gli era venuto in mente era farsi una camminata.
Probabilmente da solo sarebbe finito a sbattere la faccia contro il terreno gelido, ma Thomas era riuscito a mettere insieme dei passi, anche se non avrebbe saputo quantificare quanti. Si sentiva come un pesce rosso in una boccia, scossa da un bambino che non era stato educato.
Sopra di loro il cielo stellato, poco più sotto le luci della vita di una paesino come quello a fare da atmosfera. Guardando il cielo per un secondo si rese conto in un pensiero totalmente non sobrio, che non era poi così male stare al mondo.
CITAZIONE
Oh.. ma aspetta. Io la conosco questa canzone. Non è quella babbana che fa "Oh, I wanna dance with somebody! I wanna feel the heat with som...

Aveva abbassato lo sguardo troppo velocemente, tutto aveva iniziato a girare...Poi senza rendersi conto si era trovato sostenuto da Thomas, aveva iniziato prima a ridacchiare e poi iniziò a ridere istericamente oscillando.
Prima che se rendesse conto stava ballando con Thomas, alzò la testa rendendosi conto di quello che stava succedendo invece di contrastare il movimento, si lasciò guidare dall'altra serpe.
So when the night falls... My lonely heart calls... come canti di merda
CITAZIONE
Guarda che sei tu che stai cantando, idiota

Non si era davvero accorto di star cantando lui, aveva battuto le palpebre un paio di volte quasi cercando di mettere in ordine il proprio pensiero...Era scoppiato nuovamente a ridere, mentre continuava a ballare in quel modo ridicolo con Thomas.
Faccio proprio schifo
Aveva dichiarato con del compiacimento di fondo.
 
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Martian
view post Posted on 13/3/2021, 17:18




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Era il caso di fermarsi, poiché quell'ondeggiare non stava solo scuotendogli la testa ma anche lo stomaco. Aveva il fiato corto, e il peso del corpo di Romeo sul suo non aiutò. Con uno sforzo immane lo accompagnò verso il marciapiede e lo aiutò a sedersi. Fece lo stesso poggiando i gomiti sulle ginocchia. Tirò fuori un paio di sigarette, ne accese una e l'avvicinò alle labbra dell'amico affinché potesse accompagnarlo nella fumata notturna di rito. Ne accese poi una per sé, fece un lungo tiro che parve più uno sbuffo e concentrò i suoi pensieri sull'atmosfera dolce di quella notte. Era contento di essere lì con Romeo. Era contento che fossero riusciti a capirsi ed accettarsi. E che, soprattutto, dalla loro somiglianza caratteriale fossero riusciti a trarre qualcosa di positivo. Era riuscito a riprendersi un po', l'aria fresca di quella notte gli aveva alleggerito la mente e anche il corpo. Il necessario per formulare pensieri sensati, da poter esporre senza farfugliare
"Sono contento, sai? Chi l'avrebbe mai detto che due teste calde come noi sarebbero riuscite a diventare amici. Certo, ho dovuto shakerarti un po'. Ma ne è valsa la pena."
confessò all'amico. Thomas non era tipo che amava fare o ricevere dichiarazioni. Aveva sempre preferito i gesti, alle parole. In quel momento però sentì la necessità di dar voce al pensiero che gli era balenato nella mente. Non aveva idea di cosa sarebbe successo il giorno dopo, tra una settimana, tra un anno. Avrebbe avuto nuovamente l'occasione di confidare all'amico un pensiero tanto profondo? Era così lui. Ogni sensazione, andava vissuta nel momento in cui vi si presentava. E sentiva che far sentire Romeo vicino, era la cosa giusta da fare. L'altra vecchia serpe però parve non capire nemmeno una parola di quello che l'altro gli aveva appena detto. Thomas rise, e in risposta al suo grugnito, urlò a pieni polmoni
"SONO FELICE DI ESSERE TUO AMICO, ROMEO MURPHY!" le sue però, non furono le uniche urla che si udirono, quella notte. Thomas con la sua dichiarazione aveva svegliato mezzo vicinato. Dalle finestre accese e spalancate partirono delle sonore imprecazioni contro l'uomo. Invitandolo in maniera colorita ad fare silenzio e di andare al diavolo. Rise divertito, passandosi una mano sul viso per riprendersi. Poi guardò l'amico, e concluse
"Dai andiamo, ti accompagno a casa..."


Thomas considera superata la prova dell'amore N.2 <3
 
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